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RELAZIONE TECNICA DESCRIZIONE SOMMARIA DELL IMPIANTO Formano oggetto della presente relazione le opere occorrenti per l'esecuzione degli impianti elettrici e similari da realizzarsi nei locali di un edificio comunale da adibire ad asilo nido sito nel Comune di Mazzarrà Sant Andrea in provincia di Messina. Costituiscono parte integrante ed inscindibile del presente progetto gli schemi e gli elaborati riportati in allegato. Sono esclusi dal presente progetto gli apparecchi utilizzatori collegati all'impianto elettrico di distribuzione mediante prese a spina (apparecchi portatili e trasportabili) e/o fissi (centralini automatismi, quadri EDP, impianti di bordo macchina, ecc.) e gli elettrodomestici in genere. RISPETTO DEI CAPITOLATI E DEL PROGETTO Laddove per le opere richieste esistano specifiche tecniche riguardanti le forme circuitali, il tipo o la qualità dei materiali, ecc., la Ditta esecutrice è tenuta al rispetto integrale di quanto prescritto. Eventuali modifiche al progetto dovranno in ogni caso essere preventivamente presentate ed approvate dalla Direzione Lavori, sia sotto l'aspetto tecnico sia sotto l'eventuale aspetto economico. Gli schemi elettrici unifilare e i calcoli elettrici per il dimensionamento delle apparecchiature e delle condutture elettriche riportano i codici degli apparecchi utilizzati solo per evidenziare che questi esistono nel mercato. La Ditta esecutrice dell impianto può, pertanto, utilizzare apparecchiature diverse da quelle suggerite in progetto a condizione che queste rispettino le caratteristiche tecniche indicate. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO Si tenga presente che, come riportano le stesse norme CEI: Nessuna norma, per quanto accuratamente studiata, può garantire in modo assoluto l immunità delle persone e delle cose dai pericoli dell energia elettrica (Norma CEI 64-8 art. 1.1.01). L applicazione delle disposizioni contenute nelle norme può diminuire le occasioni di pericolo; ma non evitare che le 1

circostanze accidentali possano determinare situazioni pericolose per le persone o le cose (Norme CEI 64-8 art. 1.1.01). Nella stesura del presente progetto si fa riferimento a tutte le disposizioni legislative ed alle norme in vigore applicabili ed in particolare a: D.P.R. 27/04/1955 n 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Legge 01/03/1968 n 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici. D.Lgs. del 22/01/08 n.37 Regolamento concernente l attuazione dell articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della Legge n.248 del 2 Dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici. D.M. 18/12/1975 Norme tecniche aggiornate relative alla edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica. Legge 18/10/1977 n 791 Attuazione delle direttive CEE 72/23 relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico. Legge 05/03/1990 n 46 Norme per la sicurezza degli impianti. D.P.R. 06/12/1991 n 447 Regolamento di attuazione della legge n 46 del 5 marzo 1990. D.M. 28/02/1992 Approvazione del modello di dichiarazione di conformità alla regola dell'arte di cui all'art. 7 del regolamento di attuazione della 2

legge 46/90. Legge 11/01/1996 n. 23 Norme per l edilizia scolastica. Norme CEI 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, linee in cavo. Norme CEI 17-13 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Norme CEI 20-10 / 20-43 Scelta ottima dei cavi conduttori. Norme CEI 20-20: Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750V. Norme CEI 20-22: Prova dei cavi non propaganti l incendio. Norme CEI 20-35: Norme CEI 20-40 Prova sui cavi elettrici sottoposti al fuoco: prova di non propagazione della fiamma sul singolo cavo verticale. Guida per l'uso dei cavi a bassa tensione. Norme CEI 23-3: Interruttori automatici di sovracorrente per usi domestici e similari. Norme CEI 23-5: Prese a spina per usi domestici e similari. Norme CEI 23-18: Interruttori differenziali per uso domestico e similare e interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari. Norme CEI 23-20 / 23-21: Dispositivi di connessione per i circuiti a bassa tensione per usi domestici e similari. Norme CEI 23-32: Sistemi di canali di materiale 3

plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi per soffitto e parete. Norme 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare. Norme CEI 34-21 / 34-22: Per gli apparecchi illuminanti. Norme CEI 64-8/1-7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua. Norme CEI 64-12 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario. Norme CEI 64-14 Guida alla verifica degli impianti elettrici utilizzatori. Guida CEI 64-52 Guida alla esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici. Norme CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP). Norma CEI 81-1+V1 Protezione delle strutture contro i fulmini. Norma CEI 81-4+V1 Valutazione del rischio dovuto al fulmine. Guida CEI 81-8 Guida d applicazione all utilizzo di limitatori di sovratensione sugli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione. CEI-UNEL Cavi per energia isolati in gomma o con materiale termoplastico aventi grado di protezione non 4

superiore a 4. Caduta di tensione. CEI-UNEL tab. 35024-70 Cavi per energia isolati in gomma o con materiale termoplastico aventi grado di protezione non superiore a 4. Portate di corrente in regime permanente. UNI 10380 Illuminazione d interini con fonti artificiali. UNI 10840 Luce e illuminazione locali scolastici Criteri generali per l illuminazione artificiale e naturale. Si precisa che sarà cura della Ditta installatrice assumere in loco, sotto la sua completa ed esclusiva responsabilità, le necessarie informazioni presso le sedi locali ed i competenti uffici dell A.U.S.L., dei V.V.F. e dell'ente Distributore competenti per territorio e di prendere con loro ogni necessario accordo inerente alla realizzazione e al collaudo degli impianti. CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI L edificio comunale oggetto del presente progetto è così costituito : 3 aule per attività didattica, un locale a disposizione degli insegnanti, un locale a disposizione del personale non docente, una presidenza, un ripostiglio,una guardiola e servizi igienici distinti per gli insegnanti e per gli alunni. La valutazione del rischio, condotta secondo i criteri dettati dalla Norma CEI 81-1 III^ Edizione e della nuova CEI 81-4 e varianti, rispetto a perdita di vite umane (non previste perdite di servizio pubblico essenziale o di patrimonio culturale insostituibile) dovuta a fulminazione diretta sull edificio, rientra nei limiti tollerati e la struttura risulta autoprotetta; non è quindi obbligatorio l impianto di captazione contro le scariche atmosferiche. Sono però ritenute possibili la fulminazione indiretta dovuta ad un fulmine che cade nei pressi dell edificio o la fulminazione indiretta sulla linea entrante, che potrebbero causare danni di tipo economico. Sono stati quindi previsti dei limitatori di sovratensione (SPD) opportunamente dimensionate per limitare l entità dei danni; gli SPD inoltre proteggono l impianto da sovratensioni anche di natura diversa da quella della fulminazione ad esempio generate da cause interne al sistema elettrico di cui la linea fa parte. 5

DESTINAZIONE D USO La destinazione d'uso dei locali interessati al presente progetto è individuata nelle allegate planimetrie. PRESTAZIONI RISCHIESTE Gli impianti all interno del fabbricato sono installati in ambienti totalmente protetti dalle intemperie nei quali si esclude lo sviluppo di flora e fauna e la presenza di sostanze corrosive che possano modificare le caratteristiche dei componenti in progetto. Gli impianti all esterno sono invece sottoposti alle intemperie e sono prevedibili spruzzi d acqua. Le condizioni d'uso non prevedono vibrazioni e/o sollecitazioni meccaniche superiori a 2,0 J (per gli urti) ed a 750 N (per la resistenza allo schiacciamento). CARATTERISTICHE DELL' IMPIANTO Nel rispetto delle norme tecniche, leggi e decreti precedentemente elencati, ed in particolare in accordo alle norme CEI 64-4, CEI 64-8 e D.M. 01/02/1986 si prevedono i seguenti accorgimenti: realizzazione di un impianto di terra in quanto gli impianti di alimentazione elettrica sono classificabili, secondo le norme CEI 64-8, come Sistema TT; protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione automatica dell alimentazione e collegamento a terra dell intero sistema elettrico. Si impiegheranno interruttori dotati di dispositivo differenziale, con corrente differenziale di intervento minore o uguale di 30mA, installati a monte di tutte le linee derivate; protezione delle linee contro i sovraccarichi e contro i cortocircuiti; protezione contro i contatti diretti canalizzando tutte le linee elettriche in tubazioni incassate o a parete. Per i supporti degli interruttori di comando luce e delle prese saranno impiegati elementi in resina, in particolare le prese previste saranno del tipo con alveoli protetti; per il dimensionamento delle linee si farà la seguente ipotesi: caduta di tensione ovunque inferiore al 4% della tensione misurata al punto di consegna dell impianto utilizzatore (0,5% massimo sulla colonna montante). 6

DESCRIZIONE DELLE OPERE PREVISTE NEL PRESENTE PROGETTO L impianto in progetto comprende i seguenti elementi: a) Quadro elettrico; b) Linee elettriche e carichi; c) Linea di alimentazione; d) Circuiti di dorsale; e) Circuiti terminali; f) Impianti di illuminazione; g) Impianto di illuminazione di sicurezza e di emergenza; h) Impianto telefonico e trasmissione dati; i) Impianto elettrico nei bagni; j) Impianto di terra. QUADRI ELETTRICI Il quadro elettrico generale (QEG) conterrà le apparecchiature di sezionamento e di protezione di tutti i circuiti principali e terminali. Il quadro sarà realizzato con carpenteria in lamiera di tipo modulare IP65 e sarà completo di portello in cristallo e serratura. All interno della carpenteria i gradi di protezione non dovranno essere inferiori ad IP40. Le apparecchiature in esse cablate dovranno essere di tipo modulare per barra DIN. Tutti i conduttori flessibili dovranno essere del tipo non propagante l incendio, siglati e completi di capicorda a pressione preisolati. Le apparecchiature saranno installate nelle carpenterie esistenti. I quadri dovranno essere sottoposti alle prove previste dalla noma CEI 23-51 e dovranno essere forniti completi di targhette identificatrici. La posizione del quadro è meglio evidenziata negli elaborati grafici allegati. I cablaggi saranno effettuati con cavi conduttori del tipo Afumex FM9 e di sezione adeguata. Gli interruttori magnetotermici e/o magnetotermici differenziali a protezione delle varie linee di alimentazione, sono installati nel quadro elettrico descritto e meglio specificati nell elaborato tecnico specifico. Tutti i quadri elettrici dovranno avere una targa, come esplicitamente richiesto dalle norme CEI 23-51, e deve riportare in modo indelebile i seguenti dati: norme di riferimento, nome e/o marchio del costruttore, tipo di quadro, 7

corrente nominale del quadro (I nq ), tensione nominale di funzionamento (U n ), frequenza, grado di protezione se superiore a IP2XC. LINEE ELETTRICHE E CARICHI I carichi elettrici previsti sono relativi all illuminazione di tutti i locali, all alimentazione delle prese di corrente distribuite nei vari locali ed all alimentazione dei climatizzatori. LINEA DI ALIMENTAZIONE Dal contatore ENEL sarà derivata una linea trifase con cavi FG7(O)R si sezione pari a 25 mm 2 per le fasi, e di 25 mm 2 per i conduttori di neutro e di protezione PE per alimentare il quadro elettrico generale. Tale linea trifase sarà posata entro tubazione protettiva di idonea sezione, posta sottotraccia. CIRCUITI DI DORSALE I cavi di dorsale sono stati dimensionati in base ai dati progettuali di seguito indicati: in riferimento agli utilizzatori rilevati; alle condizioni di posa; assumendo come valore limite della caduta di tensione percentuale U% = 4% calcolata considerando, all utilizzatore più lontano, la corrente di impiego pari al valore della corrente nominale dell interruttore automatico scelto per la protezione del circuito. I circuiti di dorsale saranno realizzati con cavo N07V-K in tubo posato sottotraccia. Per la sezione dei cavi si fa riferimento agli schemi dei quadri elettrici. CIRCUITI TERMINALI I circuiti terminali, derivati dai circuiti di dorsale, saranno realizzati con cavi N07V-K posati sottotraccia. Si dovranno utilizzare le seguenti sezioni minime: alimentazione dei punti luce: 1,5 mm 2 alimentazione delle prese di servizio 2,5 mm 2 8

IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE I conduttori saranno di tipo non propagante l incendio tipo N07V-K di sezione minima 1,5 mm 2. Il grado di illuminamento dei locali non sarà inferiore ai livelli indicati dalla norma UNI 10380. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA E DI EMERGENZA L illuminazione di sicurezza è prevista nei bagni, lungo le vie di esodo (corridoi, atrio ed in corrispondenza delle uscite di sicurezza), nelle aule. La posizione di queste lampade è meglio descritta negli appositi allegati grafici. L impianto di illuminazione di sicurezza assicura un livello di illuminamento non inferiore a 5 lux ad 1 m di altezza dal piano di calpestio. Esso è realizzato con apparecchi autonomi da 18W con grado di protezione IP65 autoalimentanti con autonomia minima di 1 h e ricarica entro le 12 ore. Queste lampade sono previste tutte del tipo in servizio permanente. In corrispondenza delle uscite gli apparecchi saranno dotati di un pittogramma recante la segnaletica di sicurezza prescritta dalle norme vigenti. In tutti gli ambienti è inoltre prevista una illuminazione di emergenza composta da lampade da incasso o da parete che sono in grado di intervenire automaticamente in un tempo 0,5 s in caso di mancanza della tensione di rete. IMPIANTO TELEFONICO E TRASMISSIONE DATI Per i servizi di telefonia e trasmissione dati si prevede un unico impianto di cablaggio strutturato, sviluppando una rete di comunicazione locale (tipo LAN- Local Area Networks), con topologia a stella, di categoria 6. PRESCRIZIONI SU CAVI, CANALINE, CASSETTE DI DERIVAZIONE, APPARECCHI ILLUMINANTI, ETC. Viste le condizioni ambientali e di posa si prevede l impiego di conduttori del tipo N07V-K. La distribuzione dovrà avvenire tramite cassette di derivazione situate nei punti nodali. E buona norma che i cavi e le giunzioni posti all interno delle cassette non occupino più del 50% del volume interno della cassetta stessa. Le connessioni (giunzioni e 9

derivazioni) vanno eseguite con appositi morsetti a cappuccio, senza ridurre la sezione dei conduttori e senza lasciare parti conduttrici scoperte. Le connessioni sono vietate entro i tubi; inoltre la giunzioni devono unire cavi delle stesse caratteristiche e dello stesso colore (CEI 23-20 e CEI 64-8/5). Tutte le prese in tutti gli ambienti sono del tipo bivalente 10/16A e verranno alimentate tramite conduttori della sezione minima 2,5 mm 2. Per le prese, gli interruttori, i deviatori luce si impiegheranno supporti in materiale non conduttore. La posizione di interruttori, deviatori, prese di corrente, apparecchi illuminanti e lampade d emergenza può essere rilevata dagli elaborati grafici allegati al progetto. Le parti metalliche degli apparecchi illuminanti di classe I, saranno collegate, in modo permanente e sicuro, ad un morsetto o contatto di terra. Nel caso di apparecchi illuminanti con lampade a fluorescenza si applicano le prescrizioni riguardanti la sicurezza riportate dalla norma CEI 34-14. In particolare i portalampade e i portastarter devono avere le loro parti attive non accessibili. Il conduttore di protezione, di colore giallo - verde e dalla sezione minima maggiore o uguale a quella del relativo conduttore di fase, sarà presente in ogni linea di distribuzione e terminale e connetterà all impianto di terra ogni presa di corrente ed ogni apparecchio di classe I. IMPIANTI ELETTRICI NEL BAGNO In accordo alla Norma CEI Art.701.32 gli impianti elettrici nei bagni sono stati realizzati nel rispetto delle zone di pericolosità da essa definite, che sono: Zona 0 : delimitata dal volume interno alla vasca da bagno o al piatto doccia. Zona 1 : costituita dal volume delimitato dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno o al piatto doccia, o in assenza del piatto doccia, dalla superficie verticale posta a 60 cm dal soffione della doccia, dal pavimento e dal piano orizzontale situato a 225 cm al di sopra del pavimento. Zona 2 : data dal volume delimitato dalla superficie verticale della Zona 1 ; dalla superficie verticale situata a 60 cm dalla superficie precedente e parallela ad essa ; dal pavimento e dal piano situato a 225 cm sopra il pavimento. Zona 3 : volume delimitato dalla superficie verticale esterna della zona 2, dalla superficie verticale situata a 240 cm dalla superficie precedente e parallela ad essa ; dal pavimento e dal piano situato a 225 cm sopra il pavimento. 10

Tutte le apparecchiature elettriche poste nella Zona 3 presentano un grado di protezione almeno IP41 o se a getti d acqua IP44. IMPIANTO DI TERRA ED EQUALIZZAZIONE DEL POTENZIALE L edificio sarà dotato di un sistema per la messa a terra generale degli impianti e delle strutture. L impianto avrà le seguenti funzioni: - Messa a terra di protezione di tutte le masse metalliche delle apparecchiature, dei motori, ecc. - Messa a terra dei poli delle prese installate nell intero delle strutture. - Collegamenti equipotenziali delle masse metalliche della struttura quali tubazioni metalliche di adduzione dei fluidi, acqua, gas, ecc. - Per evitare il propagarsi delle correnti parassite nelle tubazioni dei servizi accessori (acqua, gas, ecc.) saranno posti raccordi isolanti sulle tubazioni stesse. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI Le parti attive sono previste completamente ricoperte con isolamento che né impedisce il contatto e può essere rimosso solo mediante distruzione ed è in grado di resistere agli sforzi meccanici, termici ed elettrici cui può essere soggetto nell esercizio. Le parti attive sono comunque racchiuse entro involucri o dietro barriere che assicurano un grado di protezione minimo di IP 2X o IP 4X per quelle superfici di involucri o barriere orizzontali a portata di mano. Sono stati previsti inoltre, come protezione addizionale contro i contatti diretti l impiego di interruttori differenziali da 30mA. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI La protezione è attuata con il collegamento di tutte le parti metalliche al conduttore di protezione (PE) e con l impiego di idonei interruttori differenziali posti a monte delle parti da proteggere. Il dispositivo di protezione deve interrompere automaticamente l alimentazione al circuito o al componente elettrico in modo che in caso di guasto tra una parte attiva ed una massa o un conduttore di protezione non possa persistere, per una 11

durata sufficiente a causare un rischio di effetti fisiologici dannosi in una persona in contatto con parti simultaneamente accessibili, una tensione di contatto presunta superiore a 50V (CEI 64-8/4 413.1.4.2). Le protezioni dovranno essere coordinate in modo tale da soddisfare la condizione prescritta dalle norme CEI 64-8/4 al punto 413.1.4.2. Poiché viene adottata la protezione con interruzione automatica del circuito, saranno installati dispositivi differenziali per i quali sia soddisfatta la seguente relazione: R t 50 IΔn con R t è la somma delle resistenze dei conduttori di protezione (PE) e del dispersore, espressa in ohm ed I n è la più elevata fra le correnti nominali differenziali degli interruttori differenziali installati corrente di intervento differenziale espressa in ampere. Poiché è necessario effettuare l equalizzazione del potenziale in tutti i locali si provvederà alla realizzazione di nodi equipotenziali al quale saranno connessi i conduttori di protezione di tutti gli utilizzatori elettrici e tutti i corpi metallici suscettibili di introdurre il potenziale di terra (per le modalità di realizzazione si vedano le figure seguenti). Si è previsto di utilizzare come dispersore di terra un serie di dispersori a picchetto della lunghezza di metri 2,00, contenuti in appositi pozzetti di terra, collegati tra loro attraverso il dispersore orizzontale in corda nuda di sezione da 35 mmq. In fase esecutiva e prima di mettere in esercizio l impianto, si verificherà se tale dispositivo sarà sufficiente per soddisfare la relazione: I Δn R t 50 12

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