L ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA PER LA GESTIONE DEI BENI CULTURALI E IL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI.
L organizzazione dell amministrazione centrale E nata con la legge n. 5 del 29 gennaio 1975, che ha istituito il Ministero per i beni culturali e ambientali con compiti di tutela e valorizzazione sulle cose d arte e sulle bellezze naturali. ideatore, Giovanni Spadolini Con attribuzioni prima spettanti al Ministero della Pubblica Istruzione o del Ministero dell Interno Il Decreto Legislativo n. 368 del 1998 ha modificata la denominazione in Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Compiti più ampi e nuove competenze di promozione nell ambito dello spettacolo e dello sport. Con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 441 del 2000 vengono articolate le direzioni generali nei settori chiave delle attività gestite dal governo centrale: il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico, i beni architettonici ed il paesaggio,l architettura e l arte contemporanea, i beni archeologici, gli archivi, i beni librari, il cinema, lo spettacolo dal vivo.
Ulteriori riforme Poi il Decreto legislativo gennaio 2004 n. 3, ne ha disposto un ulteriore articolazione in 4 dipartimenti, 10 direzioni generali e quattro aree funzionali (beni culturali e paesaggistici, beni archivistici e librari, ricerca e innovazione, spettacolo e sport). Il DPR 8 giugno 2004 n. 173 ha attribuito al Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici e al Dipartimento per i beni archivistici e librari, il compito di decidere sui ricorsi amministrativi, coordinare la salvaguardia del patrimonio culturale, elaborare il programma pluriennale degli interventi, per i settori di competenza. Al Dipartimento per la ricerca, l innovazione e l organizzazione, spetta invece, il compito di predisporre le intese istituzionali Stato-Regioni e gli accordi di programma, coordinare le iniziative con l UNESCO. Il Dipartimento per lo spettacolo e lo sport, esercita la funzione di vigilanza sulla biennale di Venezia e sulla SIAE. Legge 17 luglio 2006 n. 233 ha trasferite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri le strutture organizzative in tema di sport, e con il Dl 181/2006 sono state attribuite al MiBAC le strutture e le risorse in tema di turismo. Il numero dei dipartimenti diventa flessibile in base alle esigenze del ministero.
Ultime riforme Con il DPR 26 novembre 2007, n. 233, è stato ridisegnato l assetto del ministero per i beni e le attività culturali. Ridisegna : La figura del Segretario generale cui vengono dati compiti anche prettamente tecnico amministrativi. Gli uffici dirigenziali generali centrali hanno subito un parziale ridimensionamento La direzione per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico ed accorpata con la Direzione generale per i beni architettonici, storico-artistici ed etnoantropologici (art.3, comma 1,lett. e ). La direzione per l organizzazione, l innovazione, la formazione, la qualificazione professionale e le relazioni sindacali, è stata separata dalla direzione per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure. Mentre alla Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali si aggiunge la competenza in diritto d autore quella per il cinema ed, infine, quella per lo spettacolo dal vivo. Le funzioni in materia di tutela sono affidate alle direzioni regionali, salvo l azione di difesa del paesaggio attribuita nella neonata direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l architettura e l arte contemporanee.
L amministrazione periferica L art. 19 del DPR 173/2004 dispone che sono organi periferici del ministero: le direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici; le soprintendenze per i beni architettonici ed il paesaggio; le soprintendenze per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico; le soprintendenze per i beni archeologici; le soprintendenze archivistiche; gli archivi di stato; Le biblioteche statali; i musei e gli altri istituti dotati di autonomia.
Le Soprintendenze regionali Sono state costituite in ogni regione a statuto ordinario, nella Sardegna e nel Friuli-Venezia Giulia. L art. 5 del D.Lgs n. 3 del 2004 ha introdotto le Direzioni Regionali per i beni culturali e paesaggistici con compiti diversi rispetto quelli previsti per le precedenti Soprintendenze regionali. obiettivo: liberare le Soprintendenze (e gli specialisti dell arte) di compiti troppo gestionali e snellire le procedure amministrative Le diciassette direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici coordinano l attività delle strutture periferiche del Ministero. Sono organi territoriali di livello dirigenziale del dipartimento dei beni culturali e paesaggistici, curano tra l altro, i rapporti del Ministero con gli enti locali, hanno la funzione di stazione appaltante per gli interventi conservativi e di valorizzazione di beni culturali da effettuarsi con fondi dello Stato;. Hanno l attribuzione in via diretta e non più per delega, delle funzioni di verifica e di dichiarazione dell interesse culturale, e la competenza circa l attività di istruttoria in campo alle specifiche soprintendenze di settore.
Il Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici (art. 13) chiamato ad esprimere pareri su richiesta del Ministro : A) obbligatoriamente, sui programmi nazionali per i beni culturali e paesaggistici e sui relativi piani di spesa annuali e pluriennali, predisposti dall amministrazione; sugli schemi di accordi internazionali in materia di beni culturali; sui piani strategici di sviluppo culturale e sui programmi di valorizzazione dei beni culturali; sui piani paesaggistici elaborati congiuntamente con le regioni; sugli schemi di atti normativi e amministrativi generali afferenti la materia dei beni culturali e paesaggistici e l organizzazione del Ministero; su ogni altra questione di carattere generale o di particolare rilievo B) ha la facoltà di avanzare proposte al Ministro : su ogni questione di carattere generale o di particolare rilievo afferente la materia dei beni culturali e paesaggistici, anche per quel che concerne l attività di indirizzo. I comitati tecnico-scientifici hanno la possibilità di avanzare proposte su temi di stretta competenza. Vedasi per ulteriori informazioni sulla struttura dell amministrazione il sito del ministero www.beniculturali.it