LE IANUAE DITIS DELLA DECIMA REGIO AUGUSTEA: UNA PUNTUALIZZAZIONE Maria Tramunto A seguito di un recente studio sulle porte Ditis presenti a Sentinum 1, si vuole ora indagare circa la diffusione della medesima tipologia di monumento nella X regio augustea, al fine di verificare se anche in questo territorio il motivo era utilizzato o meno da una determinata classe sociale 2. Le ianuae Ditis sono particolari stele funerarie che presentano, spesso al di sotto di una laconica iscrizione indicante il nome del defunto, la raffigurazione di una porta, chiaro simbolo del passaggio dalla vita alla morte 3. Nella X regio sono stati attualmente individuati tredici esemplari, di cui cinque anepigrafi, provenienti da Aquileia, Ateste, Brixia, Parentium e Verona. Aquileia: - CIL, V, 8363 = InscrAq, 3406. Stele calcarea mutila nella parte superiore, databile all'età repubblicana, recante la raffigurazione di una porta a due battenti munita di timpano. L'iscrizione, molto frammentaria, è la seguente: [- - - libertis] liberta[bus(que)] / Cn(aeus) Ceianius Cn(aei) l(ibertus) / Ampio 4. - CIL, V, 1382 = InscrAq, 3462. Stele calcarea di età repubblicana proveniente da loc. Strassoldo. Nel timpano della porta in essa rappresentata campeggia la testa di Medusa. L'iscrizione è la seguente: L(ucius) P(ublius) Sp[e]dies Sal(vi) f(ilii) Salvetis 5 ; - InscrAq, 70. Stele in calcare databile all'età repubblicana con porta degli Inferi quadripartita. L'iscrizione così recita: Hagi Ai (servi) / medici (fig. 1) 6 ; 1 TRAMUNTO 2008. 2 Risulta infatti che la maggior parte delle attestazioni afferenti al territorio sentinate sono riferibili a donne: su un totale di sei monumenti, cinque ricordano persone di sesso femminile (cfr. TRAMUNTO 2008). 3 Per quanto riguarda i monumenti che presentano la rappresentazione della porta dell aldilà si veda, in generale, DAVIES 1978; per una catalogazione della portae in base all iconografia cfr. LETTA, D AMATO 1975, pp. 267-273. Inoltre, per una bibliografia esaustiva sull argomento v. TRAMUNTO 2008. 4 L iscrizione risulta ora conservata nel Collegio friulano per Fanciulli Mutilati di Udine. La parte inferiore è forata per permettere il fissaggio al suolo. 5 Si noti il nominativo plurale della seconda declinazione in es. 6 Diversa la lettura del Brusin, il quale intede semplicemente Hagiai medici, considerando Hagiai un genitivo singolare. Si accetta qui, invece, la lettura di LETTICH 2003, p. 224, n. 292.
522 MARIA TRAMUNTO - InscrAq, 3454. Stele calcarea ascrivibile all'età repubblicana. La parte superiore del monumento è sormontata da una pigna; il registro sottostante ospita i ritratti di un uomo e una donna contenuti in un'edicoletta arcuata sorretta da colonne. Nello spazio ancora sottostante è rappresentata una porta, nei quadranti inferiori della quale sono riconoscibili protomi leonine con anelli fra i denti in funzione di battenti. L'epigrafe situata nell'epistilio recita: P(ublius) Rameius / Hilarus v(ivus) f(ecit) Ario l(iberto) / et libert(is) liberta(busque). Sopra i battenti si legge, invece: T(itus) Firmius Primigenius. Della donna ritratta nell'edicola non vi è menzione alcuna nell'iscrizione (fig. 2) 7 ; - nel Museo Archeologico di Aquileia sono, infine, conservate tre stele con rappresentazione di porta degli Inferi. Il cattivo stato di conservazione dei monumenti non consente tuttavia di leggere l iscrizione posta al di sopra della porta. Fig. 1. InscrAq, 70. Fig. 2. InscrAq, 3454. 7 Il LETTICH 2003, pp. 290-291, n. 416 nota come l ultima riga sia stata incisa solo in epoca più tarda; lo stesso ricorda che il monumento è stato trovato nel 1935 presso Aquileia, tra S. Egidio e la Colombara.
LE IANUAE DITIS DELLA DECIMA REGIO AUGUSTEA 523 Ateste: CIL, V, 2499: stele calcarea di età repubblicana con una porta Ditis quadripartita con protomi leonine che trattengono degli anelli fra i denti. L'iscrizione ricorda T(itus) Atidius T(iti) [f(ilius)] / Rom(ilia tribu) Porcio / miles leg(ionis) XIIX. Brixia: Probabilmente è una porta Ditis anche il frammento di pietra di Botticino proveniente da Brixia (SupplIt, 10, 14) in cui sembra di intravedere la parte superiore di due pannelli di porta degli Inferi. Esso reca un'iscrizione, estremamente frammentaria, la quale recita: [- - -] / [- - -]ino Sa [- - -] / [- - -A]lpinae M [- - -]. Parentium: - CIL, V, 394. Il monumento, anch esso databile all età repubblicana, è stato trovato a S. Domenica presso Visinada in prossimità della Villa 8 ; proviene per l esattezza da Valles Quieti fluvii et Montonensis (territorio ubicato tra Parentium e Tergeste). Sembra di poter individuare in questa stele la rappresentazione di una porta degli Inferi, anche se stilizzata. Si riconoscono infatti due quadranti, che possono intendersi quali battenti di una porta 9 (fig. 3). L iscrizione non è posta come di consueto sull architrave, ma nella parte superiore dei due battenti e ricorda una certa Cornelia Erotis; il cognome grecanico da lei portato farebbe pensare ad una sua condizione libertina. - Nel Museo archeologico di Parenzo è attualmente conservato anche un frammento di stele calcarea, fratto in alto, a sinistra e in basso; la parte restante, comunque, reca la rappresentazione di una porta degli Inferi, della quale si riconosce solo il quadrante destro superiore. L iscrizione, se c era, ora non è più leggibile. Verona: Fig. 3. CIL, V, 394. Va ricordato un monumento anepigrafe, attualmente conservato nel Museo Archeologico di Verona, in cui è riconoscibile una porta a due battenti e quattro 8 Così il Mommsen, CIL, V, 394 p. 42. La stele è ora conservata nel Museo Archeologico di Parenzo. 9 Nel lemma del CIL relativo a questo monumento non si fa accenno alla possibilità che si tratti di una porta Ditis; si fa infatti semplicemente accenno all esistenza di un vasculum al di sopra dell iscrizione.
524 MARIA TRAMUNTO pannelli; nei due pannelli inferiori si notano protomi leonine che trattengono in bocca degli anelli (fig. 4). Fig. 4. Porta Ditis anepigrafe (Museo Archeologico di Verona). Tralasciando i cinque esemplari anepigrafi, provenienti rispettivamente tre da Aquileia, uno da Parentium e uno da Verona, e l iscrizione bresciana, il cui testo frammentario non consente di individuare l onomastica del defunto, si può osservare che i monumenti con rappresentazione di porta Ditis ricordano persone di diversa estrazione sociale: uno schiavo, Hagius di professione medico (InscrAq, 70), due fratelli di nascita libera, L(ucius) e P(ublius) Spedies Sal(vi) f(ilii) Salvetis (CIL, V, 1382 = InscrAq, 3462), un liberto, Arius l(ibertus) (InscrAq, 3454), un miles della XIIX legio, T(itus) Atidius T(iti) [f(ilius)] Rom(ilia) Porcio (CIL, V, 2499), un uomo di status incerto, T(itus) Firmius Primigenius (InscrAq, 3454) e una donna di probabile status libertino, Cornelia Erotis (CIL, V, 394). Per quanto riguarda l iscrizione menzionante Cn(aeus) Ceianius Cn(aei) l(ibertus) Ampio (CIL,V, 8363 = InscrAq, 3406), non è dato conoscere né il nome né la condizione sociale del dedicatario, la cui onomastica è andata completamente perduta; si può solo ipotizzare che si tratti di persona di nobili natali, forse proprio il patrono di Cn(aeus) Ceianius Ampio, e osservare che il monumento era dedicato anche libertis libertabusque. Contrariamente a Sentinum, in cui su sei monumenti raffiguranti ianuae Ditis, cinque erano dedicati a donne e uno solo ad un liberto, nel caso della X regio il
LE IANUAE DITIS DELLA DECIMA REGIO AUGUSTEA 525 motivo della porta sembra essere utilizzato indifferentemente da ogni categoria sociale; probabilmente simili stele non erano uno status symbol, bensì un tipo di monumento funerario allora molto in voga per ricordare le persone care. BIBLIOGRAFIA DAVIES 1978 = G. DAVIES, The Door Motif in Roman Funerary Sculpture, in H.M.C.K. BLAKE, T. W. POTTER, D.B. WHITEHOUSE (eds.), Papers in Italian Archaeology: the Lancaster Seminar. Recent Research in Prehistoric, Classical and Medieval Archaeology (BAR Supplementary Series, XLI, 1), Oxford, pp. 203-226. LETTA, D AMATO 1975 = C. LETTA, S. D AMATO, Epigrafia nella regione dei Marsi, Milano. LETTICH 2003 = G. LETTICH, Itinerari epigrafici aquileiesi, «AAAd», 50. TRAMUNTO 2008 = M. TRAMUNTO, Le portae Ditis di Sentinum, in La comunicazione nella Storia antica: fantasia e realtà (Atti del III Incontro Internazionale di Storia Antica, Genova 23-24 novembre 2006), Roma, pp. 255-258.