COMUNE DI GATTEO Giovedì, 27 febbraio 2014



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COMUNE DI GATTEO Giovedì, 27 febbraio 2014

Giovedì, 27 febbraio 2014 Prime Pagine 27/02/2014 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forli) 1 27/02/2014 Prima Pagina La Voce di Romagna (ed. Forli) 2 cronaca 27/02/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 16 Indagine Cesena Calcio Via agli interrogatori 3 cultura e turismo 26/02/2014 Forli 24 Ore R1 Quale volto avrà il territorio del Rubicone da qui a 15 anni? 4 politica locale 27/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 4 MORELLI PAOLO Per le fatture false si cercano riscontri negli istituti bancari 6 27/02/2014 Corriere di Romagna Pagina 16 Mega Unione: ok dopo l' intesa sui vigili 8 27/02/2014 Corriere di Romagna Pagina 17 Si disegna il futuro del territorio 10 27/02/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 32 Lo sviluppo produttivo concentrato in un' area 12 27/02/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 32 Unione a 9, associare anche la Pm 13 27/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 4 NICOLETTA PICCHIO «Cuneo incentivi, sì allo scambio» 14 27/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 4 CARMINE FOTINA Crediti con bollino e garanzia per sbloccare 60 miliardi 16 27/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Dodici mesi per un fisco più leggero e trasparente 18 27/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5 Renzi: taglio Irap fino al 30% 20 27/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 EUGENIO BRUNO Aumento dello 0,8 per mille per chiudere la partita Tasi 22 27/02/2014 Italia Oggi Pagina 38 I commercialisti sono revisori 24 27/02/2014 Italia Oggi Pagina 41 FABIO GIORDANO Open data, centrato l' obiettivo 27 27/02/2014 Italia Oggi Pagina 34 VALERIO STROPPA Rottamazione ruoli, proroga ad alto rischio 30 politica nazionale 27/02/2014 Corriere della Sera Pagina 5 Lorenzo Salvia Capannoni, più alta la soglia di deducibilità 31 27/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5 GIORGIO SANTILLI Per le scuole subito 500 milioni I sindaci faranno i commissari 32

Il Resto del Carlino (ed. Forli) Prima Pagina 1

La Voce di Romagna (ed. Forli) Prima Pagina 2

Pagina 16 La Voce di Romagna (ed. Forlì) cronaca Indagine Cesena Calcio Via agli interrogatori Gli inquirenti hanno formato una task force per non farsi sfuggire nulla. Saranno sentiti a giorni gli indagati nella vicenda del Cesena Calcio. In previsione ci sono almeno due interrogatori delegati, a farli non sarà il Procuratore capo, ma gli inquirenti che si stanno occupando del caso, una specie di task force. Uno degli indagati che sarà ascoltato per primo sembra sia Potito Trovato, pavese trapiantato a Gatteo, imprenditore nel ramo edile alberghiero e amico di lunga data di Igor Campedelli. Tito è anche amministratore unico di Romagna Sport srl, la controllante al 100% di Opera Cesena Calcio srl, socio di maggioranza di Cesena 1940 srl, la società che controlla Associazione Calcio Cesena. Tito è anche proprietario del 5% di Romagna Sport, tramite Sinergie d' Imprese srl. Ma è anche l' imprenditore a cui sembra facciano capo alcune delle società a cui sono stati fatturati dei lavori dal Cesena Calcio. Gli interrogatori serviranno anche a effettuare alcuni riscontri contabili su cui gli inquirenti vogliono fare finalmente chiarezza. Nel frattempo la consigliera della Lega Antonella Celletti ha presentato un' interpellanza in Comune per fare chiarezza su quale sia lo stato delle cose riguardo alla fideiussione rilasciata da Credicor spa a favore del Comune a garanzia degli impegni assunti per la solvenza del mutuo, pari a 2 milioni e 83.400 euro. "Forse il sindaco Lucchi lo dovrebbe dare spiega la Celletti soprattutto se fossero confermate alcune perplessità su questa società". "La fideiussione rilasciata da Credicor, quindi,continua Celletti avrebbe dovuto garantire il Comune, come affermò il consigliere del Pd che parlò in Aula a favore della delibera in caso di inadempienze della società calcistica rispetto alle rate del mutuo acceso al Credito sportivo che lo stesso Comune aveva, a sua volta, garantito. E' su questo tema, cruciale perché riguarda l' impiego di denari pubblici da parte dell' amministrazione, che il sindaco avrebbe dovuto dare qualche comunicazione, soprattutto su quali strade si intendano perseguire per mettere al sicuro le risorse comunali". 3

26 febbraio 2014 Forli 24 Ore cultura e turismo Quale volto avrà il territorio del Rubicone da qui a 15 anni? CESENA. Quale volto avrà il territorio del Rubicone da qui a 15 anni? Di questo si parlerà nel corso della Conferenza di Pianificazione che si aprirà domani giovedì 27 febbraio 2014 a Savignano sul Rubicone (Sala Allende, ore 10), la prima di una serie di sedute durante le quali si articolerà il dibattito tecnico politico da cui prenderà forma il disegno urbanistico del territorio del Rubicone per gli anni a venire. Un processo virtuoso e di fondamentale importanza per il futuro del territorio, che vedrà coinvolti nelle varie sedute amministratori pubblici dei tre comuni interessati e dei comuni del circondario, enti a vario titolo coinvolti fra cui Regione Emilia Romagna, Provincia di Forlì Cesena, Atersir, Arpa, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica, Ausl, Capitaneria di Porto nonché ordini professionali, tecnici, associazioni di categoria, addetti ai lavori, e che trova le sue origini nella Legge Regionale nr. 20/2000 "Disciplina generale sulla tutela e l' uso del territorio". Un processo che vede coinvolti molti interlocutori ma tre protagonisti, i Comuni dell' Unione del Rubicone che insieme alla Provincia di Forlì Cesena e alla Regione Emilia Romagna hanno avviato un percorso di pianificazione coordinata, ottenendo finanziamenti regionali e provinciali per puntare, a ragion veduta, all' acquisizione di ulteriori finanziamenti finalizzati alla messa in cantiere dei contenuti progettuali mirati soprattutto al riuso della città costruita. I Comuni di Gatteo, Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli, la Provincia di Forlì Cesena e la Regione Emilia Romagna, firmatari di un accordo, hanno fatto sinergia con lo scopo di produrre una strumentazione unitaria di governo del territorio per i tre comuni, il PSC RUE (Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico Edilizio Intercomunale), il cui documento preliminare, unitamente alle analisi sullo stato di fatto, sarà discusso a partire da domani. Il preliminare sarà oggetto di riflessione, analisi e contributo da parte dei partecipanti, per diventare base effettiva su cui costruire il PSC vero e proprio, da mandare pena perdita dei finanziamenti all' adozione del Consiglio dell' Unione entro il 2014. Un vero e proprio cantiere progettuale condiviso, che costituisce anche occasione sperimentale per la Regione in funzione della rivisitazione della normativa urbanistica regionale. Perché attuare una programmazione urbanistica condivisa? Prima di tutto perché la sinergia è un obbligo dettato dal momento storico contingente. La pianificazione comunale e la condivisione del processo di formazione dello strumento urbanistico (il PSC appunto) sono fondamentali per ragionare al meglio sul futuro del territorio. Le linee Continua > 4

26 febbraio 2014 < Segue Forli 24 Ore cultura e turismo strategiche lungo le quali prende forma il disegno del PSC sono l' APEA (area produttiva ecologicamente attrezzata intercomunale) direttamente collegata al Casello del Rubicone (una direttrice di sviluppo fondamentale nonché polmone di de congestionamento del traffico rispetto ai centri urbani), luogo fisico in cui creare le condizioni per uno sviluppo imprenditoriale declinato secondo le più moderne concezioni tra cui anche la generazione di aree verdi e sistemi a basso impatto ambientale; lo sviluppo dell' Area ad Alta Centralità in cui concentrare servizi collettivi di interesse intercomunale; il tema del riuso del territorio secondo i principi della rigenerazione urbana che riguarda il patrimonio edilizio esistente e la volontà di non generarne di nuovo; il tema della valorizzazione ambientale con particolare riferimento all' asta dei fiumi Rubicone e Rio Salto e alla zona mare; la valorizzazione dei centri storici. Gli incontri che cominciano domani con la presentazione generale della Conferenza di Pianificazione proseguiranno tutti i giovedì fino all' 8 maggio 2014, con focus su temi ogni volta specifici e per pubblici di tecnici, esperti, addetti ai lavori e associazioni di categoria a seconda delle aree di interesse. "La collaborazione dei tre Comuni per il Piano Strutturale Comunale ossia per la programmazione del territorio dichiara il Presidente dell' Unione dei Comuni del Rubicone Gianfranco Miro Gori è anzitutto un esempio e rappresenta un modo nuovo di progettare il territorio: insieme, come ho detto, ma anche con nuovi criteri fondati soprattutto sullo sviluppo sostenibile". R1 5

Pagina 4 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) politica locale L' INCHIESTA SUL CESENA CALCIO. Per le fatture false si cercano riscontri negli istituti bancari di PAOLO MORELLI UN PASSO dopo l' altro, l' inchiesta giudiziaria sulla gestione di Igor Campedelli del Cesena Calcio (da fine 2007 alla primavera 2013) continua ad andare avanti acquisendo sempre nuovi elementi in relazione alle ipotesi di reato di false fatturazioni ed evasione fiscale. Polizia di Stato e Guardia di Finanza vanno avanti su due binari paralleli. Le figure attorno alle quali ruotano le indagini sono l' ex presidente Igor Campedelli e l' imprenditore alberghiero Potito Trovato, strettamente collegati da vincoli societari e di lavoro nella piramide di sette società che facevano parte della catena di controllo dell' Ac Cesena. Più defilata sembra la figura di Maurizio Marin che, pur avendo responsabilità gestionali, è ritenuto soprattutto un esecutore di volontà altrui, e ancora meno coinvolto pare Graziano Pransani. DOPO il corposo sequestro di documenti e materiale informatico compiuto il 3 febbraio presso la sede dell' Ac Cesena e di Opera in Corso Sozzi, l' attenzione degli inquirenti ora è rivolta ai riscontri bancari. Perciò in questi giorni vengono passate al setaccio le posizioni di Igor Campedelli e Potito Trovato. Tra le banche in cui è stata acquisita documentazione ci sarebbe la Banca di Credito Cooperativo di Gatteo, la cittadina di Trovato e Campedelli. L' analisi della documentazione viene effettuata anche per verificare se gli istituti di credito hanno seguito le disposizioni in materia di antiriciclaggio. INTANTO scivola verso il piano politico la spinosa vicenda della fideiussione da circa due milioni di euro rilasciata da Credicor spa a favore del Comune a garanzia degli impegni assunti dal Cesena Calcio per pagare le rate del mutuo per i lavori urgenti fatti nell' estate 2011 allo stadio Manuzzi. C' è la scommettere che sarà uno degli argomenti di cui si discuterà nella campagna elettorale ormai iniziata. Ieri la consigliera della Lega Nord Antonella Celletti ha inviato al sindaco Paolo Lucchi un' interpellanza chiedendo «un chiarimento riguardo alla fideiussione rilasciata da Credicor spa a favore del Comune a garanzia degli impegni assunti per la solvenza del mutuo, soprattutto se fossero confermate alcune perplessità su questa società segnalate dalla stampa». Ricordando che la Lega nord fu l' unica forza politica presente in Consiglio comunale ad astenersi sulla delibera che riguardava i lavori allo stadio e la garanzia per il mutuo. Visto che la Credicor sembra svanita, la Lega Nord chiede «quali strade si intendano perseguire per mettere al sicuro le risorse comunali». Continua > 6

Pagina 4 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Cesena) politica locale SUI LAVORI allo stadio, vengono chieste delucidazioni particolarmente «per quelle strutture simili a verande costruite nel 2011, in piena bufera del cosiddetto?caso verande', che tanti danni ha causato a molti esercizi cesenati, ma che non sembra aver toccato la società sportiva». MORELLI PAOLO 7

Pagina 16 Corriere di Romagna politica locale Mega Unione: ok dopo l' intesa sui vigili Voto in Consiglio a Savignano: 18 favorevoli e un solo contrario. SAVIGNANO. Si apre la strada verso la grande unione a 9 Comuni, che si chiamerà Rubicone e mare. Con 18 voti favorevoli e uno contrario, il consiglio comunale di Savignano ha approvato l' altra sera la proposta di modifica allo Statuto dell' Unione dei Comuni del Rubicone, per dare vita ad una nuova Unione coincidente con l' ambito del Distretto Sanitario. L' approvazione è avvenuta dopo una lunga sospensione del consiglio, a seguito di un' accesa discussione, soprattutto sulla polizia municipale. I primi servizi conferiti all' Unione Rubicone e mare saranno infatti quello informatico (che è obbligatorio), protezione civile, personale e servizi sociali. «La Polizia municipale verrà gestita dall' Unione oppure no?», ha chiesto il capogruppo di Forza Italia Giovanni Rodero. «La Pm rimarrà così, in associazione tra noi e Gatteo (dopo che a San Mauro, nei mesi scorsi, il servizio è ritornato a dimensione comunale, ndr)», ha spiegato il sindaco Elena Battistini. Sulla Polizia municipale si è espresso anche il capogruppo di Città del Rubicone, Domenico Gallo: «Riteniamo errato aver tenuto fuori questa funzione da quelle condivise in Unione». La sospensione del consiglio ha fatto sì che si trovasse la soluzione: è stato aggiunto alla delibera la frase «il consiglio comunale impegna il sindaco affinché si faccia promotore all' interno della costituenda Unione a 9, affinché il servizio di Polizia municipale venga conferito all' Unione stessa». Una sorta di proposito per il futuro che ha messo d' accordo quasi tutti, a votare contrario Andrea Pizzinelli, consigliere di Cambiamo Savignano: «Quello che stiamo facendo lascia il tempo che trova, vista anche la sicura indisponibilità di un Comune come San Mauro». Per Pizzinelli, oltre alla questione della Municipale, il problema è che «il sindaco consegnerà nelle mani del prossimo sindaco, un' arma spuntata, perché dovrà mediare azioni e decisioni con le esigenze di altri comuni molto diversi dal nostro. Si nega la possibilità agli amministratori di gestire il proprio territorio». Il capogruppo di maggioranza, Salvatore Bertozzi, ha risposto: «Un anno fa decidemmo di aderire a questa Unione, e io chiedo che venga ribadita questa scelta». Tra i banchi della minoranza c' è stato anche chi ha votato favorevolmente dicendo di credere nell' integrazione: «La disintegrazione porta disgrazia, l' integrazione, sociale e amministrativa porta sviluppo», ha affermato Edward Scialfa, di Cambiamo Savignano. Dopo l' approvazione da parte del consiglio dell' Unione del Rubicone, avvenuta lunedì sera, in questi giorni tutti i Comuni della futura Continua > 8

Pagina 16 < Segue Corriere di Romagna politica locale Unione stanno votando la modifica allo statuto: «Il tempo massimo per la nascita di questa grande Unione è il 31 marzo», ha spiegato il sindaco. Miriam Fusconi SAVIGNANO. Durante il consiglio comunale di martedì sera, il sindaco Elena Battistini ha spiegato come sarà la futura Unione dei 9 comuni del Distretto Rubicone Costa (Gambettola, San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone, Gatteo, Cesenatico, Borghi, Longiano, Sogliano, Roncofreddo). «Il nome scelto dai nove sindaci è Rubicone e mare, perchè contiene gli elementi che più ci contraddistinguono. Per la sede dell' Unione c' è stata una forte diatriba e alla fine siamo giunti alla decisione di creare due sedi: una legale nel comune con più abitanti, cioè Cesenatico, e una amministrativa con i relativi organi e il consiglio, nel comune più baricentrico, cioè Savignano». I primi servizi ad essere conferiti all' Unione Rubicone e mare saranno la protezione civile, il personale, i servizi sociali e il servizio informatico. Il consiglio sarà formato da 22 membri: 2 consiglieri (uno di maggioranza e uno di minoranza) per ogni Comune fino a 15 mila abitanti, e 4 (due di maggioranza e due di minoranza) per i Comuni oltre quel numero. «Ogni consigliere ha un peso diverso, che dipende dal numero degli abitanti di ogni singolo comune. Il consigliere di minoranza ha valore pari alla metà di quello di maggioranza ha specificato il sindaco In giunta sono presenti i 9 sindaci e i voti valgono uno per ogni componente. Questo per ribadire la non discriminazione verso i Comuni più piccoli. Il presidente dell' Unione sarà un sindaco e rimarrà in carica per due anni, poi si procederà alla nomina a presidente di un altro sindaco». Finchè l' Unione Rubicone e mare non sarà operativa con i servizi, Borghi, Roncofreddo e Sogliano, costituiranno un sub ambito dell' Unione. La data massima stabilita per l' attivazione dei servizi condivisi è il 1 gennaio 2015. (mf) 9

Pagina 17 Corriere di Romagna politica locale Si disegna il futuro del territorio Conferenza pianificazione al via per tre Comuni. VALLE DEL RUBICONE. Savignano, San Mauro e Gatteo iniziano un cammino insieme che li porterà a disegnare il volto dei loro territori da qui al 2030. Questa mattina, nella sala Allende a Savignano, si apre una conferenza di pianificazione decisiva per definire il futuro urbanistico dei Comuni dell' Unione del Rubicone che sta andando in pensione. Amministratori comunali, rappresentanti di Regione, Provincia, Atersir, Arpa, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica, Ausl, Capitaneria di Porto ed esponenti di ordini professionali, tecnici, associazioni di categoria, addetti ai lavori saranno protagonisti di un percorso di pianificazione coordinata. Il tutto contando anche su finanziamenti regionali e provinciali e puntando poi ad ottenere ulteriori risorse per mettere in cantiere i progetti. Con una parola d' ordine chiara: riuso della città costruita. I firmatari dell' accordo hanno fatto sinergia con lo scopo di produrre una strumentazione unitaria di governo del territorio per i tre Comuni: il Psc Rue (Piano strutturale e Regolamento urbanistico edilizio intercomunale). Il documento preliminare, unitamente alle analisi sullo stato di fatto, sarà discusso a partire da oggi. Per potere accedere ai finanziamenti, il Psc dovrà essere adottato dal Consiglio dell' Unione entro il 2014. Le linee strategiche lungo le quali prenderà forma il disegno del Psc sono già definite. Una è lo sviluppo dell' Apea, un' area produttiva ecologicamente attrezzata intercomunale, direttamente collegata al casello autostradale del Rubicone: si tratta di un luogo fisico in cui creare le condizioni per uno sviluppo imprenditoriale declinato secondo le più moderne concezioni, tra cui anche la generazione di aree verdi e sistemi a basso impatto ambientale. La prevista realizzazione di un' Area ad alta centralità mira concentrare servizi collettivi di interesse intercomunale. Un altro punto fermo sarà il tema del riuso del territorio, in base ai principi della rigenerazione urbana che riguarda il patrimonio edilizio esistente e la volontà di non generarne di nuovo. Chiudono il cerchio i temi della riqualificazione ambientale (con particolare riferimento all' asta dei fiumi Rubicone e Rio Salto e alla zona mare) e la valorizzazione dei centri storici. Gli incontri che hanno inizio oggi proseguiranno tutti i giovedì fino al prossimo 8 maggio, con focus su temi ogni volta specifici e per pubblici di tecnici, esperti, addetti ai lavori e associazioni di categoria a Continua > 10

Pagina 17 < Segue Corriere di Romagna politica locale seconda delle aree di interesse. «La collaborazione dei tre Comuni per il Piano strutturale comunale dichiara il presidente dell' Unione dei Comuni del Rubicone, Gianfranco Miro Gori è anzitutto un esempio e rappresenta un modo nuovo di progettare il territorio, insieme e con nuovi criteri fondati soprattutto sullo sviluppo sostenibile». 11

Pagina 32 La Voce di Romagna (ed. Forlì) politica locale Lo sviluppo produttivo concentrato in un' area IL FUTURO DEL RUBICONE Oggi si apre la pianificazione intercomunale del Psc di Gatteo, San Mauro e Savignano. La nuova zona industriale vicino al Casello Attenzione all' ambiente: valorizzazione del fiume e della costa. Oggi si inizia a disegnare il Rubicone del futuro: Gatteo, San Mauro e Savignano partono con la pianificazione del Psc intercomunale, quel documento urbanistico che stabilirà i criteri dello sviluppo territoriale. Quale volto avrà il territorio del Rubicone da qui a 15 anni? Di questo si parlerà nel corso della Conferenza di Pianificazione che si aprirà oggi a Savignano sul Rubicone (Sala Allende, ore 10), la prima di una serie di sedute durante le quali si articolerà il dibattito tecnico politico da cui prenderà forma il disegno urbanistico del territorio del Rubicone per gli anni a venire. Un processo che vede coinvolti molti interlocutori ma tre protagonisti, i Comuni dell' Unione del Rubicone che insieme alla Provincia e alla Regione hanno avviato un percorso di pianificazione coordinata, ottenendo finanziamenti regionali e provinciali per puntare all' acquisizione di ulteriori finanziamenti finalizzati alla messa in cantiere dei contenuti progettuali mirati soprattutto al riuso della città costruita. Le linee strategiche lungo le quali prende forma il disegno del Psc sono l' Apea (area produttiva ecologicamente attrezzata intercomunale) direttamente collegata al Casello del Rubicone (una direttrice di sviluppo fondamentale nonché polmone di decongestionamento del traffico rispetto ai centri urbani), luogo fisico in cui creare le condizioni per uno sviluppo imprenditoriale declinato secondo le più moderne concezioni tra cui anche la generazione di aree verdi e sistemi a basso impatto ambientale; lo sviluppo dell' Area ad Alta Centralità in cui concentrare servizi collettivi di interesse intercomunale; il tema del riuso del territorio secondo i principi della rigenerazione urbana che riguarda il patrimonio edilizio esistente e la volontà di non generarne di nuovo; il tema della valorizzazione ambientale con particolare riferimento all' asta dei fiumi Rubicone e Rio Salto e alla zona mare; la valorizzazione dei centri storici. Gli incontri che cominciano domani con la presentazione generale della Conferenza di Pianificazione proseguiranno tutti i giovedì fino all' 8 maggio, con focus su temi ogni volta specifici e per pubblici di tecnici, esperti, addetti ai lavori e associazioni di categoria a seconda delle aree di interesse. 12

Pagina 32 La Voce di Romagna (ed. Forlì) politica locale SAVIGNANO COMPROMESSO DELLA MAGGIORANZA: APPROVATO IL NUOVO STATUTO CON L' IMPEGNO SULLA MUNICIPALE. Unione a 9, associare anche la Pm Avanti con l' Unione dei Comuni a nove ma con l' impegno del sindaco Elena Battistini, e di chi verrà dopo di lei, ad associare anche il servizio di Polizia municipale. Il consiglio comunale di Savignano ha approvato martedì sera a larga maggioranza (18 sì, voto contrario di Andrea Pizzinelli) lo statuto del nuovo ente di secondo grado che partirà formalmente dall' 1 gennaio 2015. Nella delibera licenziata non sono ricompresi i quattro servizi che saranno associati, ma i sindaci si sono già accordati da tempo: oltre al Ced, cioè i servizi informatici che la Regione impone di unificare, si andrà a una gestione a nove di protezione civile, servizi sociali e personale. Non c' è la Polizia municipale, sulla quale i Comuni si sono divisi, con San Mauro Pascoli uscito dalla gestione a tre. Martedì sera in Municipio a Savignano il gruppo di Elena Battistini non aveva la maggioranza qualificata (14) per approvare lo statuto. Troppi i dubbi tra i consiglieri, e ancora una volta il punto di discordia è stata la Polizia municipale. Giovanni Rodero (Fi Pdl) ha chiesto di rispettare il voto del consiglio che ha già detto di voler mantenere il servizio associato con Gatteo, Domenico Gallo (Città del Rubicone, i fuoriusciti dal Pd) si è detto contrario all' esclusione della Polizia municipale dai servizi associati. E' toccato così al capogruppo di centrosinistra Salvatore Bertozzi chiedere una sospensione della seduta per arrivare a un compromesso. Le opposizioni e i consiglieri di maggioranza dubbiosi hanno così strappato l' approvazione di un ordine del giorno con cui si impegna il sindaco a farsi promotore nell' Unione a nove affinché il servizio di Polizia municipale sia associato al più presto tra tutti i Comuni. "Il sindaco Gori di San Mauro è uscito dal corpo dei vigili di tre Comuni, sarà indisponibile per quello con nove" ha ribadito Pizzinelli, unico contrario. Lo statuto è stato così approvato con 18 voti favorevoli e 1 contrario, e questo voto si va ad aggiungere a quelli già espressi in altri consigli comunali. gi.buc. 13

Pagina 4 Il Sole 24 Ore Il nuovo governo LE MISURE PER LE IMPRESE. «Cuneo incentivi, sì allo scambio» Squinzi: 10 miliardi base per ripartire «Renzi ha captato i problemi, ora i fatti» Nicoletta Picchio ROMA. Per un giudizio vuole aspettare qualche mese, per verificare se Matteo Renzi manterrà le promesse. «Nei discorsi in Senato e alla Camera ha sicuramente captato i problemi su cui intervenire», ha detto Giorgio Squinzi. «Se veramente mette mano al pagamento integrale dei debiti della Pa, e parliamo di più di 70 miliardi, ad un taglio del cuneo di 10 miliardi, se farà le riforme istituzionali, come il Titolo V della Costituzione, se converte in legge la delega fiscale allora potremo dare slancio alla ripresa. Altrimenti saremo condannati a strisciare sul fondo». È dal manifatturiero che può tornare la crescita. Il presidente di Confindustria lo ripete, fotografando la situazione dell' economia: «è drammatica, non lo dobbiamo nascondere. Sono preoccupatissimo: la ripresa non è vigorosa, parliamo di zero virgola e i numeri temo saranno rettificati. I consumi elettrici a gennaio sono caduti del 4%, dalla Federalimentare arrivano segnali di cali preoccupanti sui consumi». Un taglio di 10 miliardi al cuneo fiscale sarebbe la misura minima «la linea del Piave», ha detto Squinzi, ricordando la proposta del documento di Confindustria un anno fa, 20 miliardi, dove si indicava anche come reperire le risorse e ripetendo che le imprese sono disposte a rinunciare ai trasferimenti pur di ridurre il costo del lavoro, in particolare il cuneo. «Non so se Renzi potrà farlo, non ho elementi, speriamo che avvenga», ha detto, parlando durante la presentazione del rapporto Accredia Censis su qualità, crescita e innovazione. «Le certificazioni si rilasciano sulla base di dati concreti, aspettiamo a vedere», ha detto Squinzi, ribadendo il concetto anche ad una domanda sul neo ministro dello Sviluppo, Federica Guidi: «anche in questo caso le certificazioni le darei dopo». Sul governo Letta, ha ricordato il presidente di Confindustria, ha aspettato 7 8 mesi prima di dare un giudizio: «avevo ed ho molta stima di Enrico Letta come persona, purtroppo come governo non è riuscito a mantenere le promesse che aveva fatto alle imprese come sul cuneo fiscale». Dei 10 miliardi annunciati, ne sono arrivati 1,1. «Abbiamo dovuto rilevare queste mancanze, non siamo un partito politico, non abbiamo ruolo politico, non abbiamo determinato nulla, ma se vogliamo crescere bisogna puntare sulle imprese, facendo quelle riforme che ci permettano di agganciare le ripresa che c' è negli altri paesi». Continua > 14

Pagina 4 < Segue Il Sole 24 Ore Agire qui da noi, ma anche in Europa: sarebbe importante avere più flessibilità sul vincolo del 3% sul deficit, chiedendo una deroga per gli investimenti produttivi in ricerca, sviluppo e tutto ciò che crea occupazione. Una sollecitazione che Squinzi ha fatto anche nel pomeriggio, a Palazzo Madama, durante un' audizione nelle commissioni Esteri e Politiche Ue di Camera e Senato sul semestre di Presidenza italiano. «C' è la necessità assoluta di andare oltre il dogma dell' austerità» e «il nuovo governo ha detto Squinzi ha davanti a sè una grande chanche in Europa, far sì che grazie alla rinnovata fiducia dei mercati finanziari vengano riconosciuti all' Italia i margini di una flessibilità concessi dal patto di stabilità, in cambio di un serio programma di riforme». Non c' è un ministero per le Politiche comunitarie, «ma anche io ho tenuto le deleghe agli affari europei, Renzi mi ha copiato», ha risposto Squinzi ad una domanda dei parlamentari, raccontando di aver parlato personalmente con il presidente del Consiglio di possibili deroghe europee per la crescita e il lavoro. Su quest' ultimo punto ha sollecitato il governo a rivedere la legge Fornero, sul job act attende di vedere i contenuti «sono solo titoli», e nell' audizione ha difeso il valore del contratto nazionale. RIPRODUZIONE RISERVATA. NICOLETTA PICCHIO 15

Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pagamenti Pa. Le modifiche allo studio: certificazioni con obbligo di data. Crediti con bollino e garanzia per sbloccare 60 miliardi IPOTESI TITOLI DI STATO Per le spese correnti possibili deroghe al Patto sugli avanzi di amministrazione Per gli investimenti resta l' opzione di emettere bond. Carmine Fotina ROMA Crediti con il "bollino" in tempi certi. È questo uno dei tasselli centrali del piano che il nuovo governo sta elaborando per arrivare allo sblocco totale dei debiti della. Un' operazione che, a detta del premier Matteo Renzi, potrà liberare in 15 giorni quasi 60 miliardi incagliati. La base di partenza già c' è, il cosiddetto "piano Bassanini" parzialmente recepito da una norma durante il governo Letta (si veda Il Sole 24 Ore del 25 febbraio). Ma occorrerà emendarlo. L' idea che circola negli ambienti dell' esecutivo è un sistema vincolante di certificazione che metta le Pa debitrici di fronte a un bivio senza più scappatoie: il credito vantato dalle imprese o è contestato o è automaticamente certificato e computato sia nel debito pubblico sia nel Patto di stabilità interno al momento della scadenza o comunque, nel caso di arretrati, entro tempi certi. Insomma, non dovrebbe essere più possibile per enti locali o Regioni evitare di indicare una data certa di pagamento nei certificati di credito. A questo correttivo si affiancherebbe un nuovo intervento sul Patto di stabilità interno che dovrebbe facilitare in particolare l' accelerazione dei pagamenti relativi a debiti di parte capitale, consentendo anche di regolarizzare il flusso per debiti successivi al 2012 e assolvere quindi alle obiezioni sollevate dalla Ue sul mancato recepimento della direttiva 2011/7/Ue (l' Italia deve rispondere entro il 10 marzo). Questo schema consentirebbe di attivare, come ultima istanza, la Cassa depositi e prestiti. Sui debiti scaduti e certificati verrebbe messa la garanzia dello Stato, a quel punto le banche sarebbero più propense ad anticipare le fatture alle imprese applicando uno sconto limitato. Le Pa, diventate debitrici delle banche, negozierebbero la ristrutturazione del credito su più anni. Ma nel caso di morosità, il credito garantito dallo Stato potrebbe passare alla Cdp che potrebbe provvedere a una ristrutturazione su un periodo più lungo, facendo perno sulla delegazione di pagamento. Non solo: la Cdp potrebbe impiegare i crediti come collaterale per reperire liquidità dalla Bce. Sulle cifre, va sottolineato, occorrerebbe innanzitutto un' operazione di chiarezza sulla quale fino ad oggi tutti i tentativi sono andati falliti. I dati certi sono molto scarni e limitati ai debiti accumulati al 31 Continua > 16

Pagina 4 < Segue Il Sole 24 Ore dicembre 2012: 22,4 miliardi sui 27 previsti per il 2013 dal Dl 35/2013 sono stati già pagati, altri 20 sono già programmati per il 2014 e al ministero dell' Economia avrebbero anche già avviato l' iter. I 60 miliardi citati da Renzi potrebbero, ma il condizionale è ancora d' obbligo, esaurire tutto lo stock. Ottanta miliardi o poco più, considerando anche il ritardo accumulato a partire dal 2013, potrebbero essere una stima verosimile sebbene, all' interno della Ragioneria dello Stato, esista una corrente di pensiero che posiziona l' asticella molto più in basso, intorno ai 50 60 miliardi totali. Impossibile arrivare a un censimento certo senza una certificazione a prova di bomba. La ritrosia delle Pa locali a certificare è probabilmente legata all' emersione di debito che si rivelerebbe ingestibile con gli attuali vincoli del Patto di stabilità. Uno dei correttivi possibili è una deroga "strutturale" al Patto, e non limitata alle tranche del Dl 35, per consentire alle Pa di impiegare avanzi di amministrazione o altra liquidità disponibile per saldare gli arretrati, limitatamente ai debiti di parte corrente perché questi non impattano sul deficit dell' anno. Resterebbe il problema dei debiti di parte capitale, ma su questa voce si potrebbe tentare di riattualizzare l' idea introdotta e mai attuata dal governo Monti di emettere titoli di Stato finalizzati per coprire parte dei pagamenti. RIPRODUZIONE RISERVATA. CARMINE FOTINA 17

Pagina 7 Il Sole 24 Ore INTERVENTO. Dodici mesi per un fisco più leggero e trasparente VERSO IL SÌ ALLA DELEGA Meno tasse grazie alla lotta all' evasione e la compensazione tra crediti d' imposta e debiti tributari. di Daniele Capezzone È certamente un elemento positivo il fatto che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, abbia citato, pur all' interno di un intervento purtroppo non ricco di numeri, tempi e obiettivi certi, la delega fiscale. Abbiamo licenziato ieri in Commissione e in queste ore licenzieremo in Aula (sarà la terza e ultima lettura, perché il Senato ha rispettato in seconda lettura, e ne do volentieri atto, il lavoro che era stato da noi compiuto in prima lettura) questo atto di grande valenza, che offre al Governo la possibilità di varare decreti attuativi su almeno una decina di binari per riforme letteralmente essenziali. Da liberale (e non solo da relatore del provvedimento: voglio infatti salutare il concorso di tutti i gruppi, nessuno escluso; e la speranza è quella di un voto unanime o a larghissima maggioranza), credo sia una delle pagine fiscali più convincenti degli ultimi anni. Cito alcuni punti fermi. 1. Tempi. Il Governo ha dodici mesi per adottare i decreti delegati sulla base di questa delega, ma almeno il primo dovrà essere adottato entro quattro mesi. Ogni 4 mesi (e in prima battuta dopo 2 mesi) il Governo deve riferire alle Commissioni parlamentari competenti sullo stato di attuazione della delega 2. Obiettivi complessivi: no all' aumento della pressione fiscale, anzi l' obiettivo è quello della riduzione. Dai decreti delegati non deve derivare un aumento della pressione fiscale complessiva a carico dei contribuenti. La revisione del sistema fiscale deve perseguire l' obiettivo della riduzione della pressione tributaria sui contribuenti, anche attraverso la crescita economica, nel rispetto del principio di equità, compatibilmente con il rispetto dell' art.81 della Costituzione, nonché degli obiettivi di equilibrio di bilancio e di riduzione del rapporto tra debito e prodotto interno lordo stabiliti a livello europeo 3. Responsabilizzazione fiscale. Deve essere individuabile, per ciascun tributo, il livello di governo che beneficia delle relative entrate. In base a un principio di chiarezza e responsabilizzazione, va dunque suddiviso per soggetti istituzionali (Stato, Regioni, enti locali), il quadro dei beneficiari e/o cobeneficiari delle singole imposizioni. Stop alla giungla delle addizionali. 4. Processo tributario. Recepimento dei principi indicati dal Cnel per la riforma dei procedimenti e del processo in materia tributaria. Coordinamento e semplificazione delle norme sugli obblighi dei contribuenti; potenziamento delle forme di contraddittorio tra amministrazione e contribuenti; leale e Continua > 18

Pagina 7 < Segue Il Sole 24 Ore reciproca collaborazione tra amministrazione e cittadini; rafforzamento della conciliazione nel processo tributario. 5. Catasto: contraddittorio, partecipazione, pubblicità, tutela. Per garantire un adeguato contraddittorio, nelle Commissioni censuarie chiamate a validare le funzioni statistiche deve anche esservi la partecipazione di esperti indicati dalle associazioni di categoria del settore immobiliare; massima pubblicità e trasparenza delle funzioni statistiche; le funzioni statistiche devono fare riferimento alle più aggiornate metodologie statistiche utilizzate a livello scientifico internazionale; monitoraggio semestrale (con relazione del Governo al Parlamento) sugli effetti della revisione, articolati a livello comunale, al fine di verificare l' invarianza di gettito; apertura alle forme di tutela giurisdizionale (definite "necessarie"); valori e rendite non possono comunque andare al di sopra del valore di mercato 6. Le maggiori entrate derivanti dal contrasto all' evasione e all' erosione fiscale devono essere esclusivamente attribuite al Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Occorre inoltre favorire l' emersione di base imponibile anche attraverso misure finalizzate al contrasto di interessi. Potenziamento della fatturazione elettronica a fronte di una riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili a carico dei contribuenti. 7. Incentivi e contributi alle imprese: se ridotti, allora meno tasse alle imprese. I risparmi di spesa derivanti da riduzione di contributi o incentivi alle imprese devono essere destinati alla riduzione dell' imposizione fiscale gravante sulle imprese. 8. Profili penali. Mantenimento del regime penale per i comportamenti più gravi; revisione del regime della dichiarazione infedele e del sistema sanzionatorio amministrativo al fine di correlare le sanzioni all' effettiva gravità dei comportamenti, con possibilità per le fattispecie meno gravi di applicare sanzioni amministrative anziché penali. 9. Giochi. Partecipazione dei Comuni alla pianificazione della dislocazione di sale da gioco e punti vendita; maggiori controlli anti riciclaggio; rafforzamento delle norme sulla trasparenza e sui requisiti soggettivi. 10. Compensazione. Tendenziale generalizzazione del meccanismo della compensazione tra crediti d' imposta vantati dal contribuente e debiti tributari a suo carico 11. Dichiarazione precompilata e semplificazione. Nel quadro di un ampliamento del sistema di tutoraggio e di una migliore assistenza ai contribuenti per l' assolvimento degli adempimenti, per la predisposizione delle dichiarazioni e per il calcolo delle imposte, va prevista la possibilità di invio ai contribuenti e di restituzione da parte di questi ultimi di modelli precompilati 12. Statuto del contribuente e irretroattività norme di sfavore. I decreti devono rispettare i principi dell' ordinamento dell' Ue e quelli dello Statuto del contribuente, con particolare riferimento al vincolo di irretroattività delle norme tributarie di sfavore. Come si vede, siamo dinanzi a una grande sfida liberale per tutti, per la maggioranza e anche per noi dell' opposizione, che (e il mio stesso lavoro di relatore ne è testimonianza evidente) abbiamo operato con assoluta convinzione su questo provvedimento. I contenuti, per quantità e qualità, sono equivalenti a quelli di un ambizioso e liberale programma di legislatura. Mi auguro che il Governo sappia farne davvero tesoro procedendo rapidamente ai decreti attuativi. Noi sfideremo in positivo l' Esecutivo su questo terreno. RIPRODUZIONE RISERVATA Daniele Capezzone è presidente della commissione Finanze della Camera. 19

Pagina 5 Il Sole 24 Ore Il nuovo governo IL PROGRAMMA DEL PREMIER. Renzi: taglio Irap fino al 30% Il premier a Treviso: «Riparto dalla scuola, andrò dalla Merkel con il Jobs act» IL CASO ELECTROLUX Salta l' incontro con gli operai ma il governo annuncia che presto i rappresentanti sindacali saranno ricevuti a Palazzo Chigi. Emilia Patta ROMA A meno di 24 ore dalla fiducia accordatagli dalle Camere, Matteo Renzi mette a segno uno dei suoi colpi d' immagine con la vista alla scuola Coletti di Treviso. «Treviso. Che bello incontrare gli studenti! Sentivo la mancanza. Investire sulla scuola è il modo per uscire dalla crisi», twittava il neo premier di prima mattina lasciando i suoi a Roma a comporre il difficile puzzle di viceministri e sottosegretari. Lontano dai Palazzi e tra la gente una volta a settimana, sembra essere il progetto, dal momento che quella di Treviso è la prima tappa di un «viaggio profondo» che Renzi farà in Italia puntando a conquistare direttamente la fiducia dei cittadini. Non si era mai visto un premier appena insediato hanno osservato industriali di primo piano incontrati nella trasferta trevigiana come Luciano Benetton e il patron della Geox Mario Poletti Polegato ascoltare studenti e imprenditori prendendo appunti sui loro problemi e sulle loro richieste. E proprio agli imprenditori Renzi parla quando ipotizza di utilizzare i 10 miliardi destinati al taglio del cuneo fiscale tutti per la riduzione dell' Irap: «Se noi riduciamo l' Irap, che vale oltre 30 miliardi, di una decina di miliardi le aziende hanno subito una riduzione di un terzo dice. Viceversa se seguiamo la strada della riduzione fiscale di 10 miliardi sull' Irpef è evidente che i lavoratori si trovano in tasca solo qualche ventina di euro. Non abbiamo ancora deciso quale delle due strade prendere». Probabilmente il punto di caduta sarà nel mezzo, come spiega quasi contemporaneamente il responsabile economico Filippo Taddei prefigurando un taglio del 10% dell' Irap e un taglio del 10% dell' Irpef per i redditi medio bassi che va a decrescere al crescere del reddito: «Per un lavoratore che guadagna 1.500 euro netti in busta paga si avrebbe un guadagno di 500 euro netti all' anno in busta paga». Eppure la suggestione del taglio grosso dell' Irap, e proprio in una realtà di Pmi come quella trevigiana, è stata lanciata. Non solo cuneo fiscale, ma anche jobs act («arriveremo all' incontro bilaterale con la Merkel del 17 marzo con il piano del lavoro e il jobs act sostanzialmente pronto») e allentamento del patto di stabilità interno per rilanciare gli investimenti nei Comuni («entro il 10 marzo faremo un censimento per verificare come è possibile, senza sforare il 3%, allargare le maglie del patto si stabilità». Continua > 20

Pagina 5 < Segue Il Sole 24 Ore ) Il premier torna a Roma nel pomeriggio portandosi dietro la polemica delusione delle rappresentanze sindacali dei lavoratori di Electrolux che avevano in programma di incontrarlo. Secondo i sindacalisti l' incontro era stato definito attraverso il prefetto di Treviso ma Renzi «ha preferito rimandare». In serata, a Palazzo Chigi, una riunione con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e i ministri interessati (Giuliano Poletti per il lavoro e Federica Guidi per lo Sviluppo) ha fatto una prima ricognizione sul dossier Electrolux e presto si fa sapere i rappresentanti sindacali saranno ricevuti. Altro dossier caldo, ma tutto politico, è quello della legge elettorale. La prossima settimana potrebbe essere quella buona per l' Italicum, per usare il linguaggio dei renziani. L' approvazione entro febbraio per la crisi politica e per le vicissitudini del decreto "salva Roma" è ormai saltata, ma oggi la capigruppo di Montecitorio dovrebbe calendarizzare la legge per l' inizio di marzo. E, considerando il contingentamento di cui gode il testo, il via libera dovrebbe arrivare in 26 ore. Ma sono molti, tra i democratici, a scommettere che i problemi veri ci saranno poi in Senato. Quanto al lodo Lauricella invocato dal Ncd per legare l' entrata in vigore dell' Italicum all' abolizione del Senato in modo da rimandarne i tempi, è il portavoce del Pd Lorenzo Guerini a chiarire che il patto stretto con Silvio Berlusconi è solido: «Gli accordi per il Pd sono impegnativi. Sull' Italicum andremo avanti con determinazione». RIPRODUZIONE RISERVATA I PRIMI DOSSIER Cuneo Il premier Matteo Renzi ha confermato la riduzione del cuneo fiscale di 10 miliardi: sarà modulabile, ha spiegato, con un intervento sull' Irpef per i lavoratori e sull' Irap per le imprese Jobs act Renzi ha poi confermato l' agenda per il varo del Jobs act, che dovrà essere pronto per il bilaterale con la cancelliera Angela Merkel il 17 marzo. Conterrà le annunciate misure di flessibilizzazione sui contratti in ingresso e la riforma degli ammortizzatori sociali nella direzione di un sussidio uniersale per la disoccupazione Scuola Renzi ha ribadito che «il paese riparte dalla scuola». «Il 70% dei sindaci che ho incontrato ha spiegato ci ha presentato progetti pronti sull' edilizia scolastica su cui non chiedono soldi al governo ma solo la modifica del patto di stabilità interno» 21

Pagina 10 Il Sole 24 Ore In arrivo. Nel nuovo Dl anche i 625 milioni che mancano ai bilanci comunali. Aumento dello 0,8 per mille per chiudere la partita Tasi LA NORMA ALLO STUDIO Ricalcherà l' intesa pattuita con i sindaci: per chiudere i bilanci potranno usare i 500 milioni destinati alle detrazioni dalla stabilità. Eugenio Bruno ROMA Il primo atto di quello che è stato già ribattezzato il "governo dei sindaci" riguarderà, manco a dirlo, i sindaci. Non solo Ignazio Marino, che dal decreto legge atteso domani in Consiglio dei ministri otterrà una nuova ciambella di salvataggio che gli consentirà di ammortizzare il colpo subito con la decisione dell' esecutivo di ritirare il «salva Roma bis», ma anche gli altri 8mila e dispari primi cittadini sparsi per l' Italia. Che dovrebbero ricevere in dote, per effetto dello stesso provvedimento, la possibilità di alzare le aliquote 2014 della Tasi dello 0,8 per mille e il cambio di destinazione (dalle detrazioni per i nuclei alla manovrabilità finanziaria tout court) dei 500 milioni già stanziati dalla scorsa legge di stabilità. Il condizionale è d' obbligo visto che i tecnici stanno mettendo a punto il Dl proprio in queste ore. Tuttavia appare molto probabile che al suo interno trovi spazio anche la norma che consentirà al neo premier Matteo Renzi di chiudere la partita sulla Tasi ereditata dal suo predecessore Enrico Letta. Sfruttando il lavoro che il neo sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio, ha svolto in veste di responsabile degli Affari regionali dell' esecutivo uscente. E che, nelle scorse settimane, gli ha consentito di arrivare a un accordo con l' Anci sulle misure da mettere in campo per evitare che i municipi escano sconfitti nel passaggio dalla vecchia imposta municipale al nuovo tributo sui servizi indivisibili dei Comuni. Proprio quell' intesa dovrebbe costituire la base della norma che verrà formalizzata domani. La prima mossa dovrebbe essere infatti l' introduzione di un' addizionale fino allo 0,8 per mille che i municipi decideranno dove e in che misura applicare: tutta sull' aliquota Tasi del 2,5 per mille sulla prima casa, che salirebbe così al 3,3; tutta sull' aliquota per seconde abitazioni e altri immobili, che arriverebbe all' 11,4 per mille inclusa l' Imu; pro quota sulle due imposte precedenti. A seconda della soluzione adottata, il comparto comunale potrebbe incassare dagli 1,3 agli 1,7 miliardi. Che saranno semplicemente «finalizzati», anziché destinati «esclusivamente», all' istituzione di detrazioni per le famiglie sulla falsariga di quella da 200 euro prevista per l' Imu. Continua > 22

Pagina 10 < Segue Il Sole 24 Ore Saranno circa 125 i milioni che i sindaci dovranno recuperare da questa voce per chiudere i bilanci. Per riuscire ad arrivare alla cifra complessiva di 625 milioni pattuita con l' Anci ci penseranno i 500 milioni già stanziati dalla legge di stabilità 2014. Una somma che non dovrà essere più utilizzata per l' introduzione degli sgravi per i nuclei familiari, poiché tale compito sarà garantito come detto dalle risorse prodotte dall' aumento dello 0,8 per mille. Ma che i primi cittadini potranno ora utilizzare per fare chiudere i conti. E presentare nei termini i loro preventivi. Non più entro il 28 febbraio, bensì entro il 30 aprile come stabilito da un decreto del ministero dell' Interno pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 febbraio scorso. RIPRODUZIONE RISERVATA LE NUOVE ALIQUOTE 3,3 Per mille Con l' addizionale dello 0,8 per mille il peso della Tasi sulla prima casa salirà dal 2,5 al 3,3 per mille 11,4 Per mille Se i sindaci preferiranno scaricare l' aumento solo sulle seconde case il tetto massimo di Imu e Tasi potrà arrivare all' 11,4 per mille. EUGENIO BRUNO 23

Pagina 38 Italia Oggi L' Unione nazionale dei giovani chiede alle istituzioni di non stravolgere l' accesso. I commercialisti sono revisori È il percorso di formazione a legittimare l' equipollenza. Si riporta il testo della lettera inviata ieri dalla Giunta nazionale Ungdcec a firma del presidente Eleonora Di Vona, rispettivamente al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, al ministro dell' Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, al Sig. ministro della Giustizia Andrea Orlando, al presidente dell' Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella; avente ad oggetto il tema dell' equipollenza dell' esame di idoneità professionale per i revisori legali e l' esame di abilitazione alla professione di dottore commercialista. *** «La presente missiva si è resa necessaria alla luce della singolare presa di posizione della Direzione generale del Mercato interno e dei servizi della Commissione europea dipartimento Capitale e Imprese, assunta nella persona del direttore del dipartimento dott. Ugo Bassi (sarà un caso unico direttore italiano di uno degli otto dipartimenti nei quali è strutturata la citata direzione generale). Ebbene rispondendo ad un parere richiesto dal ministero dell' Economia e delle finanze in data 23 aprile 2013 il dott. Bassi ha ritenuto che (si cita testualmente): "A seguito di una comparazione prima facie, le materie elencate nell' art. 8 del dlgs 139/2005 (ordinamento professionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili) corrispondono solo in parte con l' elenco dell' articolo 8 della direttiva comunitaria 2006/43/Ce; in particolare alcun accertamento viene previsto su alcune competenze professionali particolarmente significative per lo svolgimento della diversa professione di revisore. Ed infatti per l' esame di abilitazione alla professione di dottore commercialista ed esperto contabile non sono previste verifiche sulle competenze in materia di: c) principi contabili internazionali; f) gestione del rischio e controllo interno; g) revisione contabile e capacità professionali; h) obblighi giuridici e norme professionali riguardanti la revisione legale dei conti e i revisori legali; i) principi di revisione internazionali; j) deontologia e indipendenza. Alla luce delle norme primarie vigenti nell' ordinamento italiano ed in considerazione delle informazioni fornite dal ministero dell' Economia e delle finanze, la Commissione europea ritiene che un' eventuale misura nazionale di equipollenza dell' esame di idoneità professionale per i revisori legali e l' esame di Continua > 24