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SEMINARIO MERCI PERICOLOSE 5 luglio 2012 Livorno Stazione Marittima L esperienza del porto di Marina di Carrara in materia di merci pericolose è piuttosto limitata. I quantitativi di merci pericolose movimentate nel biennio 2009-2011 evidenziano, infatti, modesti quantitativi. In quattro casi soltanto si supera il migliaio di tonnellate movimentate nel biennio. Si tratta di merci appartenenti alla Classe 2 - Gas, per lo più bombole di ossigeno liquefatto, alla Classe 3 - Liquidi infiammabili, per lo più combustibili per autotrazione o riscaldamento, e alla Classe 9 - Materiali con pericolosità varia e pericolosi per l'ambiente, per esempio oli esausti. I quantitativi non toccano in nessun caso, per il biennio 2009 2011, le diecimila tonnellate. Tali merci pericolose sono nella pressoché totalità dei casi trasportati in container o su trailers imbarcati su navi Ro-ro. Si è trattato, nella totalità dei casi, di merci in transito non essendosi verificato negli ultimi anni un caso di deposito di merci pericolose nelle aree portuali. Questa è l esperienza. Dal punto di vista regolamentare, l Autorità Portuale ha posto una disciplina che distingue tra: - movimentazione delle merci pericolose; - deposito delle merci pericolose nelle aree portuali. Per quanto riguarda la movimentazione delle merci pericolose, esiste una elencazione di merci vietate. Quelle che non rientrano nella elencazione sono ovviamente consentite. In ogni caso, anche per le merci vietate, l ordinanza ammette la possibilità di movimentare modesti quantitativi. In questo caso, movimentazione di modesti quantitativi di merci pericolose vietate, occorre una preventiva autorizzazione da parte dell Autorità Marittima, previo il parere del chimico di porto, salvo il caso di maggiore complessità, nei quali si ricorre ad una apposita commissione formata da un rappresentante della medesima Autorità Marittima, da un rappresentante dell Autorità Portuale, dal Chimico di porto e da un rappresentante della A.S.L., servizio P.I.S.L.. In tal caso, la commissione stabilisce anche i quantitativi massimi delle merci che possono essere movimentate e le prescrizioni che devono essere osservate. Per quanto riguarda il caso del deposito, il regolamento prevede innanzi tutto che il deposito sia preceduto dal parere del chimico di porto: non si possono depositare merci pericolose in ambito portuale se prima non c è il conforme parere del chimico di porto. Secondo limite è che il deposito avvenga in aree scoperte e delimitate, aree che devono essere in concessione all impresa portuale che effettua il deposito. 1

Terzo limite, di carattere temporale, è dato dal fatto che il deposito non può perdurare oltre dieci giorni. Anche in questo caso, è prevista una elencazione e l indicazione dei quantitativi massimi ammessi per singola merce. Anche in questo caso, poi, viene fatto espresso divieto per il deposito di alcune determinate classi di merci. Per esempio, è vietato il deposito degli esplosivi, come dei gas tossici, dei liquidi infiammabili con un certo punto di infiammabilità, materie radioattive e così via. 2

CLASSI DI MERCI PERICOLOSE Classe 1:esplosivi Classe 2:gas compressi, gas liquefatti, gas liquefatti refrigerati e gas disciolti sotto pressione Classe 3:liquidi infiammabili Classe 4.1:solidi infiammabili Classe 4.2:materie soggette ad accensione spontanea Classe 4.3:materie che a contatto con l acqua sviluppano gas infiammabili Classe 5.1:materie comburenti Classe 5.2:perossidi organici Classe 6.1:materie tossiche Classe 6.2:materie infettanti Classe 7:materie radioattive Classe 8:materie corrosive Classe 9:materie pericolose diverse ARTICOLO 34 Movimentazione delle merci pericolose 1. Le operazioni di imbarco, sbarco, trasbordo, movimentazione e deposito di merci pericolose devono effettuarsi con l'osservanza delle prescrizioni dell I.M.O e di quelle eventualmente dettate dall'autorità Marittima e dall Autorità Portuale. 2. Ai fini della tutela dei lavoratori del porto è vietata la movimentazione in ambito portuale delle seguenti merci pericolose: NOME CLASSE IMO N. ONU Esplosivi divisione di pericolosità 1.1, 1.2 e 1.5 1.1, 1.2 e 1.5 Acetilene 2.1 1001 Idrogeno compresso 2.1 1049 Idrogeno Liquefatto Refrigerato 2.1 1966 Dimetil ammina anidra liquefatta 2.1 1032 Ossido di Carbonio Compresso 2.3 1016 Acido solfidrico liquefatto 2.3 1079 Cianogeno liquefatto 2.3 1026 Cloro liquefatto 2.3 1017 Cloruro di cianogeno 2.3 1589 Ossicloruro di carbonio liquefatto (fosgene) 2.3 2417 Ossido di etilene 2.3 1040 Ossido di propilene 3.1 1280 Dietil Ammina Liquida 3.1 1154 Dimetil Ammina 3.1 1154 Etere Dietilico 3.1 1155 Solfuro di Carbonio 3.1 1131 Acrilonitrile 3.2 1093 Acroleina 3.3 2607 Alluminio Alchili 4.2 3051 Zinco Dietile 4.2 1366 Zinco Dimetile 4.2 1370 Perossidi Organici 5.2 Tutte le merci Acido cianidrico anidro 6.1 1588 Acido Acrilico 8 2218 3

Acido Fluoridrico 8 1790 Alchil Ammine 8 2734, 2735, 3259 Bromo e Soluzioni di Bromo 8 1744 Acido cloridrico gassoso o liquido 8 1462 3. Le navi che intendano movimentare modesti quantitativi delle merci di cui al precedente punto potranno essere autorizzate dall Autorità Marittima previo parere del chimico di porto o, nei casi di particolare complessità, di una apposita commissione formata da un rappresentante della medesima Autorità, da un rappresentante dell Autorità Portuale, dal Chimico di porto e da un rappresentante della A.S.L., servizio P.I.S.L.. La suddetta commissione stabilirà caso per caso i quantitativi massimi delle merci che potranno essere movimentate e le prescrizioni da osservare. ARTICOLO 35 Deposito di merci pericolose nelle aree portuali 1. Le imprese portuali, su conforme parere del servizio chimico di porto, possono depositare in via ordinaria, nelle sole aree scoperte e delimitate, in concessione alle medesime imprese e previa comunicazione formale all Autorità Portuale ed alla Capitaneria di Porto, le seguenti merci pericolose per un periodo non superiore a 10 giorni: MERCI PERICOLOSE DI CUI E' AMMESSO LO STOCCAGGIO IN AMBITO PORTUALE CLASSE MERCI QUANTITATIVO MASSIMO AMMESSO COLLI CONTAINE RS NOTE (Classe 1) ESPLOSIVI (Classe 2.1) GAS INFIAMMABILI NON TOSSICI 1 2 1-2-3-4 (Classe 2.2) GAS NON INFIAMMABILI NON TOSSICI: ad 5 40 2-3 eccezione dei comburenti: (Classe 2.3) GAS TOSSICI: (Classe 3.1) LIQUIDI INFIAMMABILI: con punto di infiammabilità inferiore a -18 C. (Classe 3.2-3.3.) LIQUIDI INFIAMMABILI: aventi punto di 5 60 1-2-3-5 infiammabilità non inferiore a -18 C senza rischi sussidiari (Classe 4.1) SOLIDI INFIAMMABILI 10 60 1-2-3 (Classe 4.2) SOLIDI SUSCETTIBILI DI COMBUSTIONE SPONTANEA (Classe 4.3) SOLIDI CHE A CONTATTO CON L'ACQUA SVILUPPANO GAS INFIAMMABILI (Classe 5.1) SOSTANZE OSSIDANTI: E' ammesso lo stoccaggio in containers di acqua ossigenata in concentrazione compresa tra 8% e 20% in volume per un quantitativo massimo (Classe 5.2) PEROSSIDI ORGANICI Classe (6.1) (Classe 7) SOSTANZE TOSSICHE non aventi rischi sussidiari e non definite come altamente tossiche dell'imdg CODE che: - se coinvolte in un incendio o sottoposte a calore non emettono fumi tossici o esplodono - se a contatto con altre sostanze non emettono gas estremamente tossici o infiammabili: MATERIE RADIOATTIVE: ad eccezione di piccole quantità contenute in apparecchiature di uso medico o utilizzate per attività civili quali rilevatori di fumi, incendio ecc. 10 5 20 (Classe 8) CORROSIVI senza rischi sussidiari 10 50 (Classe 9) MATERIE PERICOLOSE DIVERSE 10 50 1-2-3-4-5 1-2-3-4-5 Note: Durante la sosta delle merci devono essere immediatamente disponibili: 1) n. 2 estintori di tipo carrellato a polvere da 50 Kg cadauno caricati ad azoto, n. 4 estintori portatili non inferiori a 6 Kg di peso; 2) n. 5 maschere con filtro polivalente; 3) n. 2 lampade di sicurezza portatili; 4) n. 2 tute antiacido; 5) 250 kg di materiale assorbente tipo EKOPERL 33 o equivalente. 2. L'Autorità Portuale, per quantitativi, per tempi e per aree diverse da quelle di cui al punto precedente, stabilisce di volta in volta, nel rispetto delle disposizioni di cui al D.lvo numero 272/1999, i tempi, i limiti e le modalità 4

relativi al deposito temporaneo delle merci pericolose in attesa di imbarco o di deflusso tenuto conto del livello di pericolosità delle merci e delle condizioni locali. 3. Il deposito effettivo di merci pericolose in ambito portuale, effettuato ai sensi del punto precedente, deve essere preventivamente comunicato alla Capitaneria di Porto. 4. Per le norme relative alla separazione tra merci pericolose di natura diversa si rimanda ai criteri stabiliti dall IMDG Code ed alle precisazioni di volta in volta dettate dal Servizio Chimico di Porto. 5. Le operazioni portuali ed il deposito delle merci in ambito portuale devono comunque avvenire nel rispetto dei limiti quantitativi indicati nell Allegato I di cui al D. Lgs 17 agosto 1999, n. 334, secondo i metodi di calcolo ivi previsti. i i Punto aggiunto dall Ordinanza n. 10/2006 in data 29.11.2006. 5