CAPITOLO PRIMO IL SETTORE TESSILE ABBIGLIAMENTO 1.1 Il settore tessile-abbigliamento All interno del sistema moda esistono due grandi filiere: quella del tessile abbigliamento e quella della pelle calzature accessori. Notevole l importanza della prima sia da un punto di vista di domanda e offerta, che del livello tecnologico raggiunto. La storia dell abbigliamento, che comprende in senso lato non solo gli indumenti, ma anche gli ornamenti (gioielli, orecchini ecc...), gli accessori (ventagli, ombrelli ecc..), le acconciature, fu quasi sempre caratterizzata in ogni civiltà da una precisa distinzione fra le diverse classi sociali. Nobiltà, clero, borghesia, operai ecc vestirono sempre secondo particolari maniere, spesso fissate rigorosamente. Distinzione che ormai si mantiene in tutti i paesi civili solo per determinate categorie quali sacerdoti, militari ecc La Figura 1.1, qui di seguito riportata, rappresenta sinteticamente le varie fasi che costituiscono la suddetta filiera, dalle fibre alla distribuzione del prodotto finito. 5
Fig.1.1 La filiera del Tessile-abbigliamento Industria meccanotessile Ind. dell agric.ra e dell allev.to Industria chimica Lana Cotone Seta Fibra chimica Nobilitazione fibre Filatura laniera Filatura cotoniera Preparaz.ne alla tessitura serica Processi per filati tecnici Filato laniero Filato cotoniero Filato serico Altri filati Tessitura a maglia Tessitura ortogonale Altri processi per non tessuti, filati tecnici Nobilitazione filati Parti di maglie Tessuti a maglia Tessuti ortogonali Tessuti vari Nobilitazione tessuti Confezione Vendita diretta filati e tessuti Maglieria e calzetteria Abbigliamento Tessile per arredo Altri settori I n d. d e l l a d i s t r i b u z i o n Ind.del terziario avanzato (fiere,scuole tecniche,studi tendenze ecc..) Fonte: SAVIOLO S., TESTA S., Le imprese del sistema moda.,etas libri,milano,2000. 6
A partire da tale rappresentazione possiamo individuare i seguenti settori: settore delle fibre settore tessile: comparto laniero, cotoniero e liniero, serico, nobilitazione, tessili vari e prodotti tecnici; settore abbigliamento: comparto abbigliamento in tessuto, abbigliamento in maglia e calzetteria. Tipici settori di supporto alla filiera sono quello della distribuzione e del meccanotessile. Ognuno di questi settori indicati riesce ad apportare un notevole contributo al processo di innovazione dell intera filiera. Iniziamo quindi la nostra analisi con l esaminare ciascuno di essi. 1.1.1 Il settore delle fibre La fibra è la più piccola componente di un tessuto, quella che gli conferisce peso, colore, solidità ecc Possono essere naturali o chimiche. Le prime provengono dal mondo animale o vegetale, le seconde sono realizzate dall uomo attraverso l impiego di prodotti esistenti in natura o di derivati del petrolio. Le fibre chimiche possono essere divise in artificiali e sintetiche. Le artificiali si ottengono da materie prime naturali chimicamente trasformabili, 7
come la cellulosa del legno; le sintetiche trovano origine da materiali diversi ottenuti tramite sintesi chimiche. Il vantaggio delle fibre realizzate dall uomo rispetto a quelle naturali consiste nel fatto che possono essere programmate su misura in funzione delle applicazioni a cui sono destinate. Ne consegue pertanto che le fibre chimiche sono molto più numerose rispetto alle naturali. Attualmente ne contiamo una ventina di tipi. In base alla lunghezza e alla finezza della fibra infine verranno stabiliti qualità e prezzo. Nell ambito dei consumi nei principali paesi industrializzati, negli ultimi dieci anni si è assistito ad un sorpasso delle fibre chimiche sulle naturali; aumento legato al crescente utilizzo di fibre innovative o di composti da mischie di fibre naturali e sintetiche. La dinamica dei consumi si riflette su quella della produzione mondiale. Con riferimento ad esempio alla produzione di fibre chimiche notiamo, segnalato dalla Tabella 1.1, come la Cina sia diventata il più grande produttore mondiale di fibre sintetiche superando gli Stati Uniti. Al terzo e quarto posto troviamo Taiwan e Corea del Sud. 8
Tabella 1.1 Produzione mondiale di fibre sintetiche (migliaia di tonnellate) 1993 1995 1997 1999 2000 2003 2004 Europa 2.764,0 2.849,0 3.114,0 2.925,0 3.027,0 2.942,0 2.950,0 Occidentale Europa Orientale 1.079,0 1.144,0 731,0 623,9 667,2 645,3 633,5 Cina 2.343,0 3.108,0 3.840,0 5.750,0 6.666,4 7.863,9 9.442,3 Taiwan 2.231,0 2.522,0 2.993,0 2.994,7 3.197,9 3.054,5 3.168,3 Corea del Sud 1.645,0 1.938,0 2.456,0 2.647,8 2.710,0 2.446,2 2.407,2 USA 3.700,0 4.079,0 4.302,0 4.178,5 4.248,2 3.699,6 3.800,2 Fonte: Assofibre, 2004. 9
1.1.2 Il settore tessile Rientrano in questo secondo settore le attività di trasformazione delle fibre in filati e tessuti. In base al tipo di fibra utilizzata possiamo distinguere il ciclo laniero dal cotoniero, dal serico, dal ciclo dei non tessuti e tessili misti. All interno di ciascuna sub filiera possiamo distinguere tre fasi: 1. la fase di preparazione e filatura delle fibre: fase che prepara le varie tipologie di materia prima alle successive lavorazioni allo scopo di ottenere il filato; 2. la fase di tessitura dei filati: fase che prepara i filati per la produzione dei tessuti; 3. la fase di nobilitazione tessile: è una fase della lavorazione che comprende una serie di trattamenti che possono interessare la fibra, il filato, il tessuto ed in alcuni casi il capo finito. 10
1.1.3 La distribuzione e il meccanotessile Prima di soffermarci sul terzo settore, ovvero quello dell abbigliamento, oggetto della nostra analisi, occorre porre in rilievo la distribuzione, ultimo anello della filiera e consistente nell attività di vendita del prodotto finito, capo di abbigliamento o accessorio, all utilizzatore finale ovvero il consumatore. Uno dei criteri di segmentazione della distribuzione è la formula proprietaria: si distingue così tra distribuzione indipendente, gruppi di negozi a proprietà centralizzata (catene), negozi in franchising. Il punto di vendita non è più solo canale distributivo, ma luogo in cui si concretizza la strategia commerciale dell intera filiera che sta a monte, fino alla fibra: si fa comunicazione, si offrono i prodotti, si rafforza il rapporto di fidelizzazione con la clientela ecc inoltre è il punto vendita che offre informazioni circa l evoluzione dei gusti ed esigenze dei consumatori. Negli ultimi anni si è assistito ad un cambiamento nella relazione industria distribuzione con uno spostamento di potere a favore di quest ultima. Una lettura strategica dovrebbe partire dalla distribuzione, teatro d incontro tra consumatore e offerta della filiera stessa. E il consumatore a decretarne il successo o insuccesso. Non è possibile completare l analisi della filiera senza accennare lievemente al meccanotessile, uno dei comparti più importanti del settore della meccanica strumentale, che comprende macchinari e impianti capaci di trasformare le materie prime e i semilavorati. 11
Nel nostro paese è un comparto piuttosto frammentato e caratterizzato da imprese di dimensione contenuta rispetto ai principali concorrenti internazionali, quali Germania e Giappone. 1.1.4 Il sub settore abbigliamento e le sue caratteristiche Si tende di norma a parlare genericamente di abbigliamento, senza distinzione tra le due tipologie di prodotto finito, ovvero confezione e maglieria. Le differenze invece sono notevoli, specialmente da un punto di vista tecnologico, produttivo e di mercato. Il settore della confezione include attività quali taglio e cucitura a partire da tessuti ortogonali e in maglia, quello della maglieria l attività di realizzazione di capi in maglia partendo dal filato (laniero, cotoniero o misto). Le fasi principali del ciclo produttivo (Figura 1.2) che accomunano tutti i segmenti dell abbigliamento in tessuto o a maglia sono il taglio, la confezione, lo stiro e le operazioni di controllo e imbustaggio del capo finito. La fase di confezione è possibile dividerla in delle sotto fasi quali cucitura, termoadesivazione e saldatura, eventuale ricamo o trapuntatura. Mentre negli ultimi anni si è assistito, specialmente nella fase di taglio all ingresso di processi di automazione, all interno della confezione la fase di cucitura presenta ancora oggi un elevata incidenza del costo della manodopera. 12
Figura 1.2 Ciclo produttivo nell abbigliamento in tessuto Tessuto ortogonale Tessuto in maglia Parti di maglie Taglio Stesura, gradazione taglie e piazzamento Cucitura Termoadesivazione e saldatura Ricamo c o n f e z i o n e Stiro Controllo e imbustaggio Fonte: SAVIOLO S. TESTA S., Le imprese del sistema moda, Etas libri, Milano, 2000. 13
1.1.4.1 Le dimensioni delle aziende del sub settore I più rappresentativi gruppi di aziende produttrici di abbigliamento possono essere distinti in base alla seguente classificazione: 1. grandi aziende industriali con una gamma completa di prodotti appartenenti a diversi segmenti e a quelli di maggiori dimensioni (jeans, maglieria esterna ecc...), a elevata immagine di marca e presenti sui mercati internazionali (Gruppo Marzotto, Gruppo Max Mara, Stefanel, Gruppo Benetton ecc...); 2. griffe famose a capo di proprie aziende di produzione o di gestione di licenze, con una gamma di prodotti altamente diversificata, anche al di là dell abbigliamento (accessori, profumi ecc... : Armani, Versace,Valentino, Missoni ecc ); 3. medie aziende industriali, con una gamma più ristretta di prodotti, con marchi in licenza o propri, focalizzate su specifici comparti (abbigliamento uomo donna, intimo, calzetteria ecc ). Vocazione al mercato nazionale anche se in fase di progressiva internazionalizzazione (Gruppo La Perla, Golden Lady ecc..); 14
4. aziende medio piccole e piccole, produttrici di prodotti specializzati (abbigliamento per bambino, abbigliamento sportivo tecnico ecc ) e di accessori di moda (cravatte, foulard ecc ) che collocano una marca propria o in licenza sul mercato nazionale e internazionale. Ed è proprio su queste ultime che la nostra ricerca si soffermerà; 5. aziende subfornitrici delle imprese precedenti, distinguibili a loro volta in terzisti e façonisti. I primi in grado di realizzare il capo finito o la maggior parte delle lavorazioni connesse; i secondi che svolgono solo attività di confezione e di finissaggio su semilavorati di proprietà del committente. Il successo internazionale del tessile-abbigliamento italiano è stato favorito dalla coesistenza, con pari dignità ed importanza, di grandi imprese e di PMI. La filiera è infatti composta da circa 68.000 aziende, di cui circa il 90% di piccole o piccolissime dimensioni (meno di 15 addetti) 1. La capacità di innovare, l attenzione alla qualità dei materiali e dei processi, l equilibrio nei rapporti qualità/prezzo/servizio caratterizzano le grandi aziende, i cui marchi sono visibili nei negozi di ogni angolo del pianeta. Anche numerose imprese di medie dimensioni sono spesso leader mondiali in particolari nicchie di mercato, mentre le piccole imprese sono molto specializzate ed eccellono in una o più specifiche fasi della catena del valore. 1 SAVIOLO S. TESTA S., Le imprese del sistema moda, Etas libri, Milano, 2000, pag.45. 15
1.1.4.2 I due grandi comparti dell abbigliamento: maschile e femminile Il segmento dell abbigliamento esterno formale maschile è caratterizzato da cicli produttivi lunghi e continui, prodotti poco differenziati e a limitato contenuto moda e una redditività media piuttosto contenuta. Il segmento dell abbigliamento esterno formale femminile, dove l offerta è differenziata e la stagionalità del prodotto è un elemento fondamentale, vede il ricorso da parte delle varie imprese industriali a strategie di subfornitura per aumentare la flessibilità e diminuire i tempi di risposta al mercato. Mentre quello maschile è dominato da poche imprese medio grandi, il comparto femminile è piuttosto frammentato, con una varietà di concorrenti che vanno dalle grandi imprese industriali integrate alle piccole imprese specializzate fino ai laboratori di pronto moda. 1.1.4.3 Il prezzo Nel sistema moda ma in particolar modo nell abbigliamento esterno, si distinguono comunemente cinque segmenti sulla base del prezzo: couture, prèt-à-porter, diffusion, bridge, mass. Segmentazione che vale in particolar modo per il mercato femminile. Le varie fasce prezzo non sono definite attraverso l attribuzione di un prezzo di riferimento in senso assoluto, ma di un prezzo multiplo 16
rispetto al prezzo della fascia media del mercato. Vediamo nel dettaglio questi cinque segmenti: couture: prezzo fino a dieci volte superiore al prezzo medio di mercato. La couture o alta moda offre a selezionatissimi clienti a livello internazionale abiti da sogno confezionati su misura; prèt-à-porter: prezzo da tre a cinque volte superiore al prezzo medio di mercato. Tale segmento si caratterizza per la presenza di un creativo/stilista a capo di una maison che gestisce il processo di creazione e sviluppo del prodotto e dell immagine. Vi operano sia case di moda, sia pochi marchi principali percepiti dal mercato come case di moda anche se prive di stilista. E caratterizzato da un prezzo elevato e un forte contenuto di creatività delle collezioni, che cambiamo ogni sei mesi in base alle tendenze della moda. E una attività che segue logiche stagionali la quale presenta almeno due collezioni l anno: tra luglio settembre si vende la primavera estate, e tra gennaio e febbraio l autunno inverno della stagione successiva. Occorre distinguere all interno di questa fascia prezzo, il segmento del prèt-à-porter che è un segmento di abbigliamento moda, dal segmento lusso. In quest ultimo 17