CORTE DI APPELLO. CAVALLI Stavano parlando, io ho visto che stavano parlando, discussioni non ne ho viste, sinceramente, eh?

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1 lesioni colpose CORTE DI APPELLO atto di impugnazione proposto nell interesse del sig. MARIO BIANCHI, relativo alla sentenza pronunciata il della sezione del Tribunale penale di (N. RG Trib.) 1. La particolare semplicità e limitatezza del fatto contestato, si può dire facciano il paio con un livello di accertamento che ha omesso di considerare alcune facili risultanze testimoniali o ha valutato le altre in modo veramente sommario. 2. L omissione appare evidente per quanto ha detto il sig. Cavalli, nonostante gli avrebbe dovuto essere attribuito un maggior livello di attendibilità, essendo l unico (insieme alla sig. Verdi) senza vincoli di parentela con le parti in causa. Il sig. Cavalli ha riferito quanto segue: AVV. Sì, Lei ha visto se il sig. Bianchi ha dato pugni e schiaffi CAVALLI No, assolutame a distanza che si poteva vedere no, questo assolutamente no. AVV. C è stato un qualche contatto fra queste due persone? CAVALLI No, che possa aver visto io proprio nulla, perché erano abbastanza dista non erano vicini. AVV. Dica bene, Lei a che distanza era? CAVALLI Mah, una quindicina di metri, poi lì si vede, se AVV. C era qualche ostacolo alla visuale? CAVALLI No (udienza del, f. ); AVV. Per cui Lei dice che queste persone non si sarebbero toccate? CAVALLI No, secon quello che ho potuto vedere io ho visto solo quello e non ho visto nulla del genere. CAVALLI Stavano parlando, io ho visto che stavano parlando, discussioni non ne ho viste, sinceramente, eh? GIUDICE Lei non ha sentito nessuna espressione dolore

2 CAVALLI No, no, assolutamente no. (ivi); GIUDICE Va bene, e Lei mi dice però che Lei sicuramente ha assistito a tutta la scena CAVALLI Sì, a questa scena sì. GIUDICE che esclude a questo avvenimento accaduto il CAVALLI Sì. GIUDICE E che esclude che ci sia stato un contatto fisico tra queste due persone CAVALLI Sì. GIUDICE - cioè il Livi Sandro e il Bianchi Mario. CAVALLI Sì, sì, sì, assolutamente. GIUDICE Non c è stato CAVALLI No GIUDICE nessun contatto fisico CAVALLI niente. (ivi, f. ). Una ricostruzione di cui la sentenza si limita a dare un (neppure esatto) resoconto sintetico, senza farne oggetto della dovuta valutazione. 3. In sostanza, se le dichiarazioni della persona offesa appaiono precise, intrinsecamente attendibili, disinteressate e quant altro (ma poi le esamineremo), quelle del sig. Cavalli lo sono altrettanto, ed anche qualcosa in più, appunto per la sua certa estraneità alla vicenda, ed anche ai fatti che l hanno preceduta. Nulla però dice la sentenza, oltretutto attribuendo a questo testimone un indicazione ( ha visto in lontananza l imputato che si avvicinava ad una coppia di soggetti che non aveva mai visto prima, e poi appartarsi con l uomo ) che si vorrebbe compatibile con il racconto fornito dalla persona offesa (udienza del, f. ), ma che, invece, è riferito in modo ben diverso dal sig. Cavalli: GIUDICE Senta, signor, Lei ha visto che a un certo punto si allontanavano CAVALLI Sì. GIUDICE il Bianchi Mario con quest altra persona CAVALLI Sì, si allontanavano, venivano in direzione diciamo, nella mia direzione. (udienza del, f.. ). 4. Per cui, stando a questo teste, non vi è stato alcun contatto, tantomeno colluttazione e neppure voci alterate.

3 Essendo il sig. Cavalli ad una distanza, ad una luce e con un campo visivo che gli hanno consentito di percepire tutto quanto accaduto. Oltretutto, con i due che gli venivano incontro. 5. Nel medesimo senso le dichiarazioni del sig. Matteo Bianchi, le quali più che confermare quelle del padre (imputato), come si dice nella sentenza, confermano innanzitutto quelle del sig. Cavalli, entrambe sì conformi a quello che l imputato ha riferito. Ma anche per il sig. Matteo Bianchi, la sentenza non fornisce nessun elemento di valutazione. 6. Veniamo dunque a verificare la pertinenza degli aggettivi utilizzati dal giudice per qualificare ciò che ha dichiarato la persona offesa. A cominciare da una semplice puntualizzazione: LIVI E io stavo parlando con la mia fidanzata e la mia amica (udienza del, f. ), che, però, è soprattutto la cognata: MOSCA Sono la cognata, io sono sposata con il fratello, Livi Giorgio (ivi, f. ). Per cui, non riesce ad essere preciso neppure sulla parentela (stretta) che intercorre con la teste, sig. Mosca. 7. Ed inoltre: LIVI lui (il sig. Bianchi) si è buttato addosso a me tirandomi pugni e schiaffi. LIVI prima di andarsene la mia fidanzata aveva visto la situazione che io indietreggiavo perché avevo mi tenevo il dito, mi era successo qualcosa, si è messa di mezzo per allontanarmi, per allontanare lui anche, per non farmi mettere più le mani addosso e ha messo le mani addosso anche a lei, tipo uno spintone, mani in faccia, così. Dopodiché è sceso mio fratello, è arrivato mio fratello poi a litigare anche con lui. Io l ho mandato via al sig. Bianchi dicendogli di andarsene via. E lui se n è andato. (ivi, f. ). Descrizione che sembra chiara, anche nel coinvolgere la convivente e il fratello (di cui però nessun altro parla).

4 8. In proposito, certo diverso è il racconto della sig. Mosca: MOSCA No, si son divisi cioè loro, non c erano state botte o cioè era stata proprio una cosa a spintoni e il che gli ha preso gliel ha storto. P.M. Quindi niente calci, niente pugni, niente? MOSCA No. P.M. Solo spintoni e MOSCA Esatto. (udienza del f. ). Il che comincia (anzi continua) a porre in serio dubbio la precisione e perciò l attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa. 9. Lo stesso vale per il suo ritenuto disinteresse, motivato dal fatto che non si vede per quale ragione avrebbe dovuto calunniare l imputato se i fatti si fossero svolti come quest ultimo li ha descritti. (sentenza, f. ). 10. Questo stando a ciò che ha riferito il sig. Livi: LIVI Non avevo io non gli ho fatto niente. Non gli ho fatto assolutamente niente né a lui né alla sua famiglia. (udienza del, f. ); LIVI Il motivo era tra la mia ragazza e la figlia del signore. Ecco, ma con me non c era niente. (ivi); 11. Se non che, più sono gli elementi dai quali, ovviamente, risulta che un contrasto esistesse: P.M. Quindi aveva avuto Vada pure avanti. Aveva avuto un diverbio? LIVI Ecco, un diverbio con la figlia, dicevo, che si era già conclusa la situazione nel senso che la madre di lei, la moglie del sig. Bianchi, ci ha fermato un giorno dicendone di tutti i colori, e la cosa era finita lì. Questo si parla di un mese più di un mese prima del fatto, quindi si parla di P.M. Cioè, c era stato un diverbio, dopodiché la madre aveva reagito l aveva fermato e poi è intervenu l ha fermata anche il padre.

5 (udienza del, f. ); VERDI ho assistito a degli episodi in cui la signora e il signore hanno fermato GIUDICE La signora e il signore che significa? VERDI Eh la signora il signor Livi e la signora non so dire GIUDICE E la sua compagna VERDI la sua compagna, sì, ci hanno fermato e ci hanno detto cose non molto gradevoli. Il primo episodio risale a un settembre, ricordo, una sera, in via e io avevo sentito delle ingiurie e noi eravamo in motorino, stavamo andando a casa e abbiamo visto queste persone che la signora ci ha ingiuriato, ha ingiuriato la, la ragazza, Cristina Bianchi. Un altra volta stavamo tornando da scuola in motorino e abbiamo incontrato lei, lui e la bambina, la figlia di lei, e ci hanno detto anche lì delle cose un po pesanti, hanno (udienza del, f. ); AVV. Cioè, visto che eravate amiche, visto che penso vi confidavate, Cristina Bianchi le ha detto che magari il signor Livi le piaceva, avrebbe voluto VERDI Ma assolutamente, ma comunque noi avevamo anni e lui è un uomo, cioè infatti noi eravamo anche molte preoccupate, a volte infastidite nell uscire perché spesso io l andavo a prendere a casa e se non avevamo il motorino dovevamo passare a piedi davanti alla piazzetta dove c era il signore ed eravamo veramente infastidite, infatti alcune volte se io non avevo il motorino magari non uscivamo, perché c era questa situazione e non ci andava di incontrare queste persone che potessero disturbarci, perché comunque anche quando (ivi, f. ). 12. Per cui, parlare di disinteresse con riguardo alle dichiarazioni della persona offesa, pare veramente fuori luogo. 13. Ma v è di più. Quanto riferisce la teste, sig. Verdi come detto, con il sig. Cavalli le uniche familiarmente estranee alla controversia in merito a quanto precedentemente accaduto fra la sig. Cristina Bianchi (allora minorenne) ed il sig. Livi e la convivente sig. Gatti, è del tutto conforme a quanto riferito appunto dalla sig. Cristina Bianchi e perciò, ancora una volta, opposto alla versione degli altri due. Inutile ripetere della mancata considerazione, nella sentenza, anche di tale aspetto. Dice la sig. Cristina Bianchi:

6 BIANCHI CRISTINA Sì, ho avuto motivo di contatto nel settembre di due anni fa, quando, presso via, ero con la mia con una mia amica e stavamo anda eravamo lì in un locale, all aperto, stavamo andando via, appunto, da questo posto, quando mi sento inveire da lontano, dalla signora presente, con il suo compagno, delle parolacce, delle parole (udienza del, f.); BIANCHI CRISTINA - E invece poi, cioè, siccome dopo qualche giorno, tornando da scuola, sempre con la mia amica, mi hanno proprio fermato, per tre volte, tre, quattro volte è successo che mi hanno fermato GIUDICE Chi l ha fermata? BIANCHI CRISTINA La sempre la signora con il signor Livi, mentre io tornavo da scuola, ero in motorino con la mia amica, che è qua presente qui, e mi fermavano e mi hanno minacciato dicendomi che io guardavo questo quest uomo, che per me comunque era un uomo, visto che io avendo avendo avuto anni, all epoca, ero piccola, per cui mi hanno mi minacciavano dicendomi che io non lo dovevo guardare, che dovevo passare sotto casa mia con i paraocchi e non guardare in faccia nessuno GIUDICE Ma questo glielo diceva BIANCHI CRISTINA La signora, e anche il signore, con GIUDICE Tutti e due. BIANCHI CRISTINA Entrambi, entrambi mi minacciavano di questo. BIANCHI CRISTINA Io ho riferito questa cosa ai miei genitori, ovviamente, perché ero spaventata dalla situazione. AVV. Spaventata cosa vuol dire? BIANCHI CRISTINA Spaventata vuol dire che non non sono non uscivo, perché avevo il timore di incontrare queste persone, che ripetutamente e sistematicamente quando tornavo da scuola mi fermavano e io, cioè, non non me la sentivo di stare, cioè, di affrontare da sola la situazione. (ivi, f. ), mentre il sig. Livi: nel momento che ci stavamo allontanando gli ho detto (al sig. Bianchi) io non ho niente con sua figlia, ho detto caso mai è il contrario. Sua figlia,

7 (udienza del, f. ). 14. Con il che dovrebbe essere dimostrata la capacità della coppia Livi / Gatti non solo di elaborare una realtà, quella che ha dato luogo alla gelosia, del tutto inesistente se riferita al comportamento della sig. Cristina Bianchi, ma di farne anche derivare condotte di grave e ripetuto disturbo ad una ragazza di anni, come una volta di più ha confermato anche la sig. Verdi. 15. Nella cui luce non può che essere posto e valutato il fatto (ultimo) della rottura del. 16. Ed estendibile, per la sua parte, anche alla sig. Mosca, ben chiara quando così descrive un colloquio fra la sig. Gatti (convivente del sig. Livi) e la sig. Cristina Bianchi: MOSCA No, faceva non lo so, faceva la sciocchina in giro, guardava sempre il palazzo sopra, faceva capire cose strane che aveva intenzione comunque sia di abbordarlo, diciamo. Questo. Allora mia cognata aveva chiesto gentilmente se poteva lasciare lasciar stare insomma il suo ragazzo. (udienza del, f. ). Un gentilmente di cui non si ha proprio alcun altro riferimento. 17. In conclusione, come poter credere a fronte di tante diversità ed elaborazioni distorte che possono trovare un ultima e semplice conferma nella seguente risposta, che più evidente non si può nella sua completa inattendibilità: AVV. Lei non aveva avuto alcun tipo di rapporto tale da determinare un contrasto con la figlia del sig. Bianchi, signora Cristina Bianchi? LIVI No. (udienza del, f. ), 18. Per quanto esposto, si chiede che la Corte voglia assolvere il sig. Bianchi perché il fatto non sussiste, quantomeno ai sensi dell art. 530 co. 2 c.p.p. avv.