La Pila. Giornalino della sezione scout San Giorgio Agno - Bioggio. n.7 - dic. 2008



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La Pila Giornalino della sezione scout San Giorgio Agno - Bioggio n.7 - dic. 2008

Anno II, numero 7 Redazione Sezione Scout San Giorgio Agno - Bioggio Cariboni Claudia 6934 Bioggio Tel. 091 604 55 02 http://www.sesga.ch la-pila@sesga.ch Hanno collaborato a questo numero: Coccinella, Criceto, Diana, Leonessa,Martora, Marwan, Pantera, Riccio, Scoiattolo e tutti i lupetti con i loro pensieri o disegni! Se vuoi partecipare scrivendo sul prossimo numero consegnaci il materiale, possibilmente per email, entro: sabato 31 gennaio 2009. Il giornalino esce 5 volte all anno. Abbonamento sostenitori 20.-

Editoriale L inverno in genere è un periodo da far trascorrere tranquillamente, in attesa della bella stagione. Alcuni animali vanno in letargo e gli altri rallentano comunque le loro attività per non sprecare troppe energie in questo difficile momento. A pensarci bene é invece il tempo delle grandi decisioni. Tanti buoni propositi (forse più di quanti crediamo) vengono infatti stabiliti a partire dall inizio del nuovo anno, senza comunque sapere se vengano poi mantenuti o meno e se durino in seguito tanto o poco. C è chi si ripromette di smettere una cattiva abitudine (ad esempio fumare) e chi invece (per esempio il sedentario) vuole iniziarne una buona, come cominciare a fare un po di moto. Ma potrebbe essere qualsiasi altra cosa, che so: imparare a giocare a scacchi, smettere di rosicchiarsi le unghie, iniziare una dieta e così via; c è veramente un ampia varietà di scelte più o meno impegnative. Oltre a questo ci possono essere persone che rimandano o si mettono un termine solo per prendere una decisione (magari anche sofferta) in quella fatidica data. Capita poi a volte che ci si (ri) pensa un attimino e ci si dice che forse l inizio del progetto non dovrà proprio essere il primo giorno dell anno, come ripromesso, ma si potrebbe aspettare la fine delle festività, cioè dopo la Befana (6 gennaio) oppure La ragione per cui non ci rendiamo conto di tutte queste nuove iniziative in corso sta forse nel fatto che probabilmente è come quando si esprime un desiderio: se si rivela non si avvera, o forse più semplicemente perché è meglio non sbandierare troppo in giro i propri programmi, nel caso in cui non si riesca a mantenerli e si venga poi presi in giro amichevolmente per tutto il resto dell anno ;-) Mah, vedremo (forse) cosa porterà l anno nuovo. In ogni caso auguro a tutti di iniziare (e proseguire) nel migliore dei modi possibili l imminente anno nuovo 2009! Pantera 1

2 Un passaggio importante Sguardi preoccupati, occhiate imploranti, gemiti, questo è quello che ha accompagnato quattro lupette nella fase del passaggio. Quale? Vi starete chiedendo : quello che ogni lupetto è tenuto a compiere quando passa da lupetto a esploratore. Infatti, nell attività di sabato 8 novembre Chiara, Lontra, Ambra e Zanzara hanno lasciato il branco di lupipetti per unirsi ai più grandi. Verso le 17:00 ci siamo diretti verso il bosco dove gli esplo e i loro animatori avevano costruito un articolato marchingegno: consisteva in una corda appesa tra due alberi, di cui il secondo si trovava al di sotto del livello del primo, a cui era stata fissata una carrucola che veniva poi attaccata all imbragatura indossata dalle quattro ex-lupette. I lupetti da sotto salutavano mentre gli esplo dovevano tirare la corda con attaccata la lupetta. La cerimonia era molto significativa: le lupette passavano infatti da un sentiero tracciato (appunto quello dove si trovavano i lupetti mentre guardavano la scena) ad un bosco più fitto dove non c erano piste ben delimitate, ma ad attenderle c era il gruppo degli esploratori. Tutto è andato per il meglio: ogni tanto la lupetta tirata rischiava di andare a sbattere contro un albero ma queste sono esperienze che aiutano a crescere no? Comunque il passaggio è un esperienza unica come uniche sono le sensazioni provate prima della cerimonia, di seguito sono riportare alcune impressioni che Criceto ha accuratamente trascritto: Negli esplo so già che sarà un po più impegnativo ma anche divertente. Lontra Secondo me nel passaggio dovremo fare un percorso nel bosco. Penso che non sarà difficile. Sono felice di passare con i grandi. Chiara Con i lupetti sono sempre stata bene ma adesso sono nervosa:

non capisco più se sono felice o triste perché sono felice di poter essere più vicina a mio fratello, di stare con i più grandi e di fare avventure più difficili. Un po triste perché ho molti amici tra i lupetti che dovrò lasciare. Per il passaggio non ho aspettative: più che altro sono eccitata perché quello che hanno fatto l anno scorso secondo me sarebbe stato divertente farlo. Zanzara Tra i lupetti ho fatto amicizia con quelli più piccoli di me e questo mi piace molto: a volte mi riesce più facile fare amicizia con quelli più piccoli, perciò ho un po paura di passare perché dovrò stare con persone più grandi. Ambra Da parte nostra noi Akele siamo contente perché il passaggio è una tappa fondamentale di ogni lupetto che va affrontato con serenità e grinta. Alle neo-esploratrici possiamo solo augurare BUONA FORTUNA! Diana e il suo Criceto Sabato 8 Novembre 3

L ultimo fiammifero A una signora molto povera era rimasto soltanto un fiammifero. Questa sera è Natale! si ripeteva Non ho nulla da mangiare, ma, in una sera come questa, non posso stare al buio. Userò il mio ultimo fiammifero per accendere la mia candela. E così fece. Passò di lì un viaggiatore che si era perduto nella notte. Vedendo una luce in quella casa, sentì che la pace mandava via la paura che lo attanagliava e, rassicurato, bussò alla porta. Buonasera signore dice la donna mentre apriva entri se le fa piacere, ma non ho nulla da offrirle, perché sono povera. Signora, cerco un po di fuoco, perché il vento della notte ha spento la mia lampada e mi sono smarrito. Entra, accende la sua lampada e la poggia sulla tavola. Dal suo zaino tira fuori altre candele e le buone cose da mangiare che aveva portato per il suo viaggio. Nella casa tutta illuminata, la signora povera, che aveva un solo fiammifero e null altro, e il viaggiatore, che si era smarrito nella notte, condividono ambedue un meraviglioso pasto e festeggiano il più bel Natale della loro vita. 4 Da un racconto dell Europa Proposto da Leonessa Illustrazione: Anne Gravier

Il metodo scout: i 7 elementi (1a parte) Il metodo scout è la via da seguire per raggiungere lo scopo educativo dello scoutismo. È definito da sette elementi di uguale importanza. È messo in pratica tenendo conto delle specificità delle quattro fascie d età nelle quali sono suddivisi bambini, ragazzi e giovani adulti. Questa suddivisione in branche tiene conto del loro sviluppo. Ecco i primi 3 elementi; nel prossimo numero de La Pila seguiranno i successivi. La progressione personale Durante la loro attività, gli scout assumono responsabilità, acquistano capacità e si confrontano con valori. Gli scout sono progressivamente chiamati a fissarsi obiettivi e ad impegnarsi intensamente per raggiungerli. È importante il riconoscimento del gruppo per gli obiettivi raggiunti da ogni singolo. Questo riconoscimento sprona tutti a fissare nuovi obiettivi La legge e la promessa La legge offre un sistema di valori ispirati allo scopo dello scoutismo che traccia una linea di condotta per la vita, andando ben oltre le attività scout. Pronunciando la promessa, gli scout si impegnano liberamente a rispettare i valori della legge che avranno preventivamente discusso, meditato e compreso. Il motto li incita ad impegnarsi. La vita in piccoli gruppi L apprendistato alla vita sociale viene proposto in piccoli gruppi, all interno di un unità, accompagnati da una guida responsabile. Ognuno è solidale con il gruppo e vi svolge un ruolo attivo secondo il principio nel quale i più grandi aiutano i più piccoli. Questo apprendistato si apre verso differenti forme di impegno e di servizio nelle comunità locali, regionali, nazionali e internazionali. All interno del piccolo gruppo come pure nella cerchia più ampia, un accento viene messo sulla tolleranza così come sull attenzione e sull apertura verso gli altri. Avocette 5

Mia mamma era un esploratrice! Ciao amici, vi racconto il passato scout di mia mamma e della mia famiglia. La mia mamma Mirna Delmenico-Achermann (nome scout Formica) ha iniziato a sei anni come ape. Faceva parte della sezione esploratori San Giorgio Agno, che in quei tempi contava un centinaio di membri. La divisa di allora era composta da una camicia blu scuro e da un cappellino blu con righe gialle. A undici anni era già esploratrice e in seguito akela; mentre la sua carriera scout terminerà a circa diciotto anni. Siamo una famiglia di scout, partendo dalla nonna e dal nonno che erano i cuochi ai campeggi, le zie akele (Civetta e Lucciola), mentre lo zio Pio Ruspini (Gufo) era capo sezione e capo pattuglia e zio Maurizio Prior (Falco) era capo reparto. La cosa che le piaceva maggiormente dei lupetti era il campeggio estivo di quindici giorni; si facevano tante attività nel bosco, camminate, lavoretti, capanne e il bivacco che la sera permetteva alla sezione di riunirsi attorno ad un fuoco a cantare e a giocare. Come esploratrice si ricorda in modo particolare le corse d orientamento e il Raid; si dormiva nelle capanne per due tre giorni e si percorrevano parecchi chilometri a piedi. È stata mia mamma (Formica) a farmi provare ad andare a un attività, mi è piaciuto molto, infatti, questo è il mio secondo anno che mi diverto con voi. Scoiattolo 6 Mia mamma Formica (al centro, con la maglietta di Topolino) Attività lupetti - CE 1980 a Carì-Molare

Mia zia Lucciola Uscita capi a Sobrio 1979 Mia zia Civetta (a colloquio con Pitone) Preparazione attività CE 1982 a Surava (GR) Un piccolo inconveniente! CE 08 Il sesto giorno di campeggio siamo andati a cercare l oro. Ci siamo alzati, abbiamo fatto colazione e poi siamo partiti verso il fiume. Quando siamo arrivati, a coppie, abbiamo cercato un posto per accendere il fuoco, su cui ognuno doveva cucinare il proprio pasto. Io ero di coppia con la Clari, e dopo aver raccolto un po di legna abbiamo acceso un bel fuoco con soli due fiammiferi. Il menù era: uova, patate, melanzane e cervelat. L Edo mangiava con noi, il suo uovo è uscito bene, anche quello della Clari, ma il mio ha avuto un piccolo inconveniente. L Edo stava prendendo un sasso sul fuoco, usando come presina un pezzo di carta. Poi il pezzo di carta ha preso fuoco, e la Clari ha gridato PAPI!!! e l Edo ha buttato il pezzo di carta per terra. Io lo stavo spegnendo col piede e nel frattempo l uovo è caduto per terra e si è rotto. Ci siamo messi tutti a ridere e poi ci siamo rimessi a mangiare. Martora 7

8 Il coltellino multi uso Il coltellino svizzero: chi non lo conosce? Famosissimo e dai mille usi, è uno strumento eccezionale ed utilissimo che tutti apprezziamo per l infinità di cose che permette di fare. Già, ma quando nasce l idea di uno strumento multiuso? Ebbene: addirittura nella preistoria! Già gli uomini dell età della pietra infatti, oltre 10 000 anni fa, avevano in tasca degli strumenti che come i nostri coltellini, potevano essere usati in svariate maniere. Si trattava di scaglie di pietra che venivano lavorate in modo da poter servire a diversi usi: da un lato magari c era una lama, dall altro una punta, dall altro ancora un raschietto. Con questi strumenti multiuso, l uomo preistorico poteva fare tutto ciò che gli serviva per vivere: tagliare la carne, affilare un bastone, conciare una pelle. Ovviamente questo non fu che un primo passo nella storia dei coltellini. Il secondo passo fu fatto quando si iniziarono a costruire coltelli in metallo: i primi (ca. 5000 anni fa) erano in rame e poi in bronzo, solo più tardi (ca. 3500 anni fa) in Turchia si iniziò a fabbricarli in ferro (un bellissimo coltello in ferro fu trovato nella tomba del faraone Tutankhamon). Si trattava però ancora solo di coltelli normali, con la lama fissa e senza altri strumenti. Il passo successivo fu l invenzione dei coltelli con la lama che potesse essere ripiegata nel manico. Quest idea geniale venne probabilmente ad un antico Romano. Nel museo di Trieste infatti è conservato un oggetto straordinario: si tratta di un coltello a lama pieghevole (è stato trovato ancora chiuso), con la lama in ferro e il manico in bronzo a forma di delfino trovato in una

tomba che alcuni archeologi stimano vecchia più di 2000 anni. Il vero e proprio coltellino svizzero però nasce solo alla fine del 1800, quando un artigiano del canton Svitto brevetta il primo coltellino multiuso, e a partire dal 1891 il coltellino iniziò ad essere prodotto per l esercito svizzero. Allora il coltellino aveva la lama in metallo e il manico in legno, ed era nero, non rosso! Da allora il coltellino è diventato uno strumento comune, quasi indispensabile in tantissime situazioni (io l ho usato anche in uno scavo archeologico!) e non da ultimo in tutte quelle attività a contatto con la natura che caratterizzano il mondo scout (compreso preparare i panini), e sono certo che tutti voi ne avete, o ne avrete in futuro, almeno uno! Marwan Il coltellino svizzero con più strumenti mai creato viene presentato nel 2007: al suo interno ci sono 87 utensili per 141 funzioni. Tra i vari attrezzi, possiede una lesina per il gioco del golf, una lente, una bussola, una chiave esagonale, un cacciavite Phillips, una pinza universale, un tagliasigari, un puntatore laser, ecc. Pesa 1.345 kg. Entra immediatamente di diritto nel Guinness dei primati! 9

Natale! Per me il Natale è bello ed è un giorno speciale. Ci si scambiano i regali. Si sta insieme alla famiglia e di mezzo c è la felicità. Carolina Per me il Natale è la felicità di me stessa e di tutti gli altri. Mi piace perché penso che il significato è amare tutto ciò che ci circonda. Martina Per me il Natale è un giorno speciale perché si sta con la famiglia in una calda atmosfera piacevole. Si aprono i regali e si decora l albero di Natale. Anaïs Per me il Nataleé un momento che si passa insieme alla famiglia, dove si aprono i regali, si mangia, si canta e ci si diverte. Jano 10 Per me il Natale è stare con la mia famiglia. È anche svegliarsi e aprire la finestra e vedere tutta la neve che cade giù per terra. È anche alzarsi e vedere i regali. È alzarsi e fare un pupazzo di neve. Costruire igloo ed entrarci. È scendere a giocare con la neve. Davide P.

Passo tutto il tempo ad aspettare il Natale, un momento magico e speciale. Ma come l inverno, il Natale non è eterno. Noi sempre abbiamo cantato, intorno all albero decorato! Jano Sognando il sole caldo, l inverno sta arrivando, la neve nel giardino, il Natale è ormai vicino. Cigno Per me il Natale è un occasione di incontrare parenti che non vedo quasi mai. Pappagallo Per me il Natale è bello perché si fa l albero. Lara P. A me piace il Natale perché c è la neve. A Natale faccio l albero di Natale. Andreia La cosa più bella del Natale è che nasce Gesù bambino, perché siamo a casa da scuola e perché c è la neve. Sara R. Per me il Natale è passare una giornata in compagnia della mia famiglia e la sua magia. Ma soprattutto le luci e la neve. E perché non c è scuola! Lara B. 11

Per me il Natale è neve. Perché Gesù bambino nasce. E apro i regali con i genitori e dopo ceniamo con la famiglia. Mattia Per me il Natale è aprire i regali e stare con i nonni. Fabiano Per me il Natale è un giorno speciale perché c è un albero con le luci colorate di tutti i colori e poi puoi decorare l albero come vuoi tu. Vanessa Per me il Natale è la neve che cade. A Natale ceno con la mamma e con i nonni. Arianna Per me il Natale è restare con la mia famiglia e ricevere regali ma anche festeggiare il Natale. Cavalletta 12

Per me il Natale è un momento bellissimo da trascorrere con la famiglia e amici. Certo ci si può concedere qualche regalo, ma dico una cosa, secondo me il Natale è il giorno più bello che ci sia. Cicala Per me il Natale è felicità è gioia è generoso è affascinante è un regalo è bellissimo. Marlon Per me il Natale è giocare con il mio papà e aprire i regali. Francesco Per me il Natale è una festa dove ci si deve comportare bene. Leo Per me il Natale è fare l albero di Natale. Till Per me il Natale è andare a sciare con tutta la famiglia e festeggiare il Natale. Gatto 13

Per me il Natale andare a comprare l albero di Natale, fare la battaglia di palle di neve, poi vado a sciare, faccio il pupazzo di neve, monto l albero. Luca Per me il Natale è andare dai mie zii, andare a comperare l albero e giocare a palle di neve e fare il pupazzo di neve e preparare l albero. Aaron Il Natale per me è una cosa bella, si ricorda Gesù che è nato. Chi è cristiano la vigilia di Natale mangia solo pesce. Tasso A Nata l e I bambini giocano a battaglia di neve e tutti insieme fanno un pupazzo di neve. La neve scende tanta quantità é soffice e candida. Tutti i Natali ricevo tanti regali. La cena di Natale é un momento molto speciale. L albero decorato Tutti insieme l abbiamo decorato. Tasso Il Natale è arrivato quanto l abbiamo aspettato. Tutti quanti i bambini prendon i loro slittini Fanno una discesa spericolata e alla fine si devono una cioccolata. Gallo Per me il Natale è un momento per stare in famiglia con i miei cari. Yannick 14

Per me il Natale è un giorno speciale, no anzi specialissimo: è un giorno molto emozionante perché la gente è contenta, ma non come quando un bambino riceve 5 e mezzo, ma quando riceve 6!!! Dino Per me il Natale è stare con gli altri, divertirsi e volersi bene. Patrick J. Per me il Natale è un giorno speciale perché si sta con la mia famiglia. A Natale io vado dalla nonna e mangio un DESSERT chiamato: Zeppole. Dopo mangiato andiamo su di sopra e apriamo i regali. Scricciolo Per me il Natale è mangiare le mele con la panna e lo sciroppo. Fare la lotta con le palle di neve. Vedere l aurora boreale. Noël 15

Umorismo - Qual è il colmo per la Befana? - Non saper giocare a scopa! - Qual è il brano di musica classica preferito al Polo Nord? - Le Quattro Stagioni di Vivaldi! - Che cosa fa di solito il pettine di Babbo Natale quando al Polo Nord è veramente tanto tanto freddo? - Batte i denti! Coccinella 16

La Redazione vi augura Buon Natale e un felice inzio d anno!

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