La L. 190 Anticorruzione e le implicazioni per la Pubblica Amministrazione Milano, 12 e 13 marzo 2013 Relazione Il Piano di Prevenzione: metodologie e mappatura delle aree a rischio corruzione Avv. Partner Bonelli Erede Pappalardo Studio Legale
Come redigere un piano anticorruzione Avv. Milano, 13 marzo 2013 www.beplex.com
Di cosa la legge anticorruzione non parla La legge 190 si occupa di organizzazione, conflitti di interesse, trasparenza ma rimane fuori il reale funzionamento (cosa avviene in concreto); non parla del lobbying. 3
Come funziona il sistema Si replica il meccanismo di esenzione di responsabilità dei modelli 231; nel caso di commissione del reato di corruzione risponde il responsabile anticorruzione a titolo di responsabilità: i) disciplinare; ii) per danno erariale; iii) per danno all immagine; il reato deve avvenire all interno della p.a. 4
La posizione del responsabile anticorruzione La legge 190 pone una posizione di garanzia a carico del responsabile anticorruzione; la mancata predisposizione di un piano anticorruzione idoneo costituisce errore professionale inescusabile. 5
La prova liberatoria Predisposizione e efficace attuazione di un piano anticorruzione adottato dall organo di indirizzo politico, su proposta del responsabile anticorruzione; l idoneità del piano anticorruzione deve essere valutata con metodo ex ante; nell esperienza 231 vi erano i protocolli ma mancavano le procedure; si può rispondere ex comma 12 dell art. 1, l. 190 anche per inidoneità del piano. 6
Come redigere il piano anticorruzione? Cosa non deve contenere il piano anticorruzione? La spiegazione dell anticorruzione; la spiegazione dei reati; la burocrazia; richiamare le norme (es. imparzialità). 7
Cosa deve contenere. A cosa serve Illegalità: i) l illegittimità diffusa; ii) illegittimità voluta; l elemento qualificante dell illegalità è l abusività e precisamente la strumentalizzazione dell ufficio. 8
L articolazione Aree a rischio; descrizione processi sensibili; valutazione del rischio; protocolli; procedure; manutenzione. 9
Organizzazione del sistema anticorruzione Possibilità di individuare referenti per la corruzione che possano operare nelle strutture dipartimentali o territoriali; il responsabile ex legge 190 è l unico riferimento per l implementazione dell intera politica di prevenzione e l unico responsabile per gli illeciti che potrebbero venire in essere. 10
Aree a rischio Si individuano in funzione delle competenze istituzionali dell ente; in base al comma 16 dell art. 1, l. 190: i) gare; ii) autorizzazioni; iii) vantaggi anche a privati; iv) concorsi. 11
Aree a rischio Regione: i) accordi contrattuali e accreditamenti; ii) bonifiche; iii) VIA regionale; iv) installazione di impianti energetici; v) affidamento di servizi pubblici. ASL: i) controlli in materia di lavoro; ii) gare sui farmaci e dispositivi sanitari. Comuni: affidamento di servizi pubblici locali. Società pubbliche: non si applica il sistema anticorruzione ma il modello 231 della partecipata si deve parlare con il piano anticorruzione e viceversa. 12
Processi a rischio Supporto del Prefetto per gli enti locali per la coerenza con le linee guida del piano nazionale anticorruzione; alcuni esempi: i) validazione del progetto definitivo; ii) affidamenti senza gara; iii) determinazione oggetto della gara. 13
Valutazione del rischio concreto e del livello di rischio per gli uffici i) Illustrazione dei parametri: es. criterio dell interesse o vantaggio; ii) innalzamento artificioso delle caratteristiche qualitative del bene o servizio messo a gara in modo da evitare l applicazione dei parametri qualità prezzo Consip (incompatibilità merceologica); iii) definizione dei requisiti di ammissione; iv) proroghe. 14
Come incidere sulle decisioni riguardanti i processi a rischio? Tramite i protocolli Si riconnettono: i) ai processi a rischio; ii) alla valutazione del rischio e sono linee di condotta primarie; finalità: prevedono meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni inerenti ai processi a rischio. 15
Protocolli Protocolli esterni: i) norme e metodologie comuni di prevenzioni fissati dal Dipartimento funzione pubblica.; ii) criteri di rotazione dei dirigenti nei settori a rischio e misure per evitare sovrapposizione di funzioni e cumuli di incarichi nominativi; iii) linee guida del piano nazionale anticorruzione. 16
Protocollo informazioni Protocollo informazioni da dare alla stampa prima della pubblicazione di un bando; protocollo per la sottrazione a gare. 17
Protocolli Protocollo per la determinazione dell oggetto del contratto; protocollo dei criteri di aggiudicazione; protocollo delle proroghe; prorocollo Alktmark; protocollo della gestione delle gare. 18
Protocolli Protocolli premiali per i comportamenti virtuosi; protocollo dei contratti con gli operatori; protocollo degli affidamenti; protocollo dei controlli randomizzati. 19
Procedure Modalità con cui i criteri contenuti nel protocollo devono essere tradotti: formalizzazione di una sequenza di comportamenti allo scopo di standardizzare e orientare i processi sensibili in chiave anticorruzione. 20
Segue Procedure imposte: i) selezione e formazione dei dipendenti chiamati a operare in settori particolarmente esposti a rischio corruzione; ii) rotazione di funzionari e dipendenti in tali ambiti; iii) monitoraggio dei tempi procedimentali; iv) obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti dalla legge; v) procedure di coordinamento tra il piano anticorruzione e il programma triennale della trasparenza (coordinamento tra le persone deputate a svolgerle; raccordo tra il responsabile anticorruzione e il responsabile per la trasparenza). 21
Segue Tracciamento e comunicazione proroghe, rinnovi; tracciamento richieste di assenso alla cessione d azienda negli appalti. 22
Procedure Monitoraggio sulle trattative private: i) comunicazione dei casi in cui si ricorre alla trattativa privata; ii) delle eccezionali circostanze che hanno giustificato questo meccanismo; monitoraggio delle proroghe; procedure dei contatti con gli imprenditori. 23