Informazioni sui funghi:

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unicellulari o pluricellulari eucarioti eterotrofi (non possiedono la clorofilla) saprofiti, simbionti, parassiti si riproducono per mezzo di spore

Cosa sono i funghi? Come sono fatti i funghi? Dove crescono e quanti sono i funghi? Come si nutrono? Come si riproducono? A cosa servono?

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Transcript:

Informazioni sui funghi: i funghi non fanno parte né del regno animale né di quello vegetale, fanno parte di un differente regno chiamato Fungi o Funghi. Quello che noi chiamiamo fungo in scientifico viene chiamato carpoforo che è collegato al micelio, la pianta fungo, che si trova sottoterra, tramite le ife. I funghi sono eterotrofi perché la loro sopravvivenza non dipende dalla presenza della luce, ma dalla disponibilità di materiale organico già formato. Esistono funghi che vivono sottoterra, come il tartufo, detti ipogei dal latino ipo=sotto geo=terra; altri invece crescono sopra il terreno detti epigei dal latino epo=sopra geo=terra. I funghi possono essere eterogenei e omogenei. In quelli eterogenei il gambo è separato dal cappello, invece in quelli omogenei il gambo non è separato dal cappello. Nel genere russola e lactarius il gambo è gessoso.

Dividiamo i funghi in base al modo di nutrirsi: -parassiti: i funghi che si nutrono di sostanze organiche prelevate da un organismo vivente, con un azione che danneggia il soggetto ospite. In natura questa azione non sempre è dannosa per l equilibrio della natura, in quanto vengono primariamente distrutti i soggetti più deboli; a favore di quelli più forti. Es.: Armillaria mellea -saprofiti: i funghi che si nutrono di materia organica in decomposizione. Es.: Amanita cesarea -simbionti: i funghi che formano attraverso le ife miceliari una stretta connessione con le radichette di alberi superiori (pino, abete, quercia, faggio ecc.), arbusti o erbe, stabilendo con esse un continuo scambio di sostanze nutritive (micorrìzza) Es.: Boletus edilus (porcino)

Le parti che possono costituire il fungo: -anello: resti del velo parziale che ricopre i funghi a lamelle. -imenoforo: è la zona del carpoforo preposta, sotto al cappello, alla riproduzione, dove vengono prodotte le spore. Si può presentare con lamelle, tuboli e pori, aculei, pieghe o quasi liscio. -spore: piccolissime cellule (dell ordine di 10 millesimi di millimetro) che vengono rilasciate dalla parte fertile dei carpofori, chiamata imenoforo. -volva: residuo del velo generale che ricopre il fungo allo stadio di ovulo. Lacerandosi, lascerà una specie di sacco alla base del gambo.

Funghi commestibili: Hirepandum Amanita Cesarea Attenzione a non confonderlo con l Amanita muscaria.

Tartufo Funghi mortali: Amanita phalloides

Orellanus Funghi tossici: Amanita muscaria Amanita pantherina

Riproduzione dei funghi: i funghi si riproducono solo in determinate situazioni. Un insieme di spore formano un ifa, più ife formano un micelio detto anche micelio primario. Quando due miceli primari della stessa specie e di segno diverso si incontrano danno vita ad un micelio secondario che quest ultimo da vita al corpo fruttifero (carpoforo). spore ifa ifa ifa ifa ifa ifa micelio primario micelio primario micelio secondario corpo fruttifero

La denominazione dei funghi: la denominazione corretta dei funghi è universalmente leggibile. E composta dal nome latino (genere) seguito da quello del nome proprio (specie). La lettera iniziale del genere va in maiuscolo, quella della specie in minuscolo. Es.: Boletus edulis (porcino) Genere specie

Valore alimentare dei funghi: I funghi contengono: - Acqua (85-95%) - Proteine (3-5%) - Pochi zuccheri (3-5%) - Pochissimi grassi (1 %) - Sali minerali Hanno scarso valore energetico (forniscono circa 25 Kcal per 100 g) Quindi devono essere usati come contorno. La parete cellulare del fungo contiene la chitina, sostanza indigesta e non assimilabile.

Dividiamo i funghi in base al colore delle spore: i funghi con le: - spore bianche si dicono leucosporei; - spore rosa si dicono rodosporei; - spore nere si dicono melanosporei; - spore ocra si dicono ocrosporei; - spore viola si dicono iapitinosporei.

False credenze e miti sui funghi: non bisogna fidarsi dei detti popolari per determinare la commestibilità dei funghi, infatti non è vero che - i funghi mangiati dalle lumache o da altri insetti, sono commestibili - i funghi che nascono nei prati o sul legno sono commestibili - i funghi bolliti nell aceto od essiccati al sole perdono i veleni - i funghi con l anello sono tutti commestibili - i funghi commestibili diventano tossici se nascono in prossimità di specie velenose - i funghi che cambiano colore al taglio sono sicuramente tossici.

Una simbiosi di successo: i licheni I licheni vivono in simbiosi con le alghe azzurre o quelle verdi che sono organismi unicellulari. I licheni crescono solo in ambienti non inquinati, quindi svolgono la funzione di bioindicatori.

Funghi utili e dannosi: prosperano nel terreno sostanze produzione di alcuni e come -q sono decomposi organiche Muffe -si usano formaggi come il go nella produzione di a la penicillina -si usano fermentazioni alcoliche quali que Lieviti trasform mosto in vino e l orzo in birr processo di utili panificazione FUNGHI

Le intossicazioni da indigestione dai funghi: l esperienza insegna che i funghi non possono essere suddivisi con assoluta certezza in velenosi o commestibili. Infatti alcuni funghi da sempre considerati commestibili hanno causato vere e proprie intossicazioni e viceversa. In ogni specie fungina, anche in quelle commestibili, ci sono delle sostanze tossiche. In caso di malessere dopo il consumo di funghi si pensa immediatamente ad un intossicazione. SINDROME A LUNGA LATENZA Sindrome falloidea Latenza: superiore alle 6 ore dal pasto, a volte anche 8-14. Sintomatologia: dopo un periodo di latenza di 6-12 ore vi è una fase tossicologica con durata di circa di 36-48 ore: si manifesta con dolore addominali, vomito e diarrea; a volte anche con presenza di sangue delle feci; successiva fase detta patita anitterica (citotossica sul fegato) dovuti a insufficienza epatica e caduta dei fattori di coagulazione (necrosi del fegato) Sindrome orellanica Latenza: tra le 4-8 ore Sindrome: si verifica dopo 7-14 giorni, (fase citotossica sui reni), dolori lombari, mialgie, tremori sonnolenza, cefalea, convulsioni e coma.