Per promuovere il gioco responsabile e favorire un omogenea applicazione delle norme sul territorio, la Sapar ha realizzato un importante sinergia con l Associazione dei Comuni, stipulando un protocollo d intesa che darà vita a breve termine a un vademecum divulgativo A cura di Marco Cerigioni politica associativa Varato il sodalizio tra Sapar e Anci L a costante crescita della presenza e dei volumi di raccolta delle newslot sul territorio nazionale ha creato, da qualche tempo a questa parte, situazioni di allarme sociale che hanno indotto svariati Comuni, prima ancora di verificarne l effettiva portata, ad adottare provvedimenti restrittivi sulla loro attività, in termini sia di orari che di unità installabili. Fenomeni che si sono diffusi a macchia d olio, anche a dispetto del fatto che, in svariati casi, i tribunali amministrativi regionali abbiano sospeso le ordinanze emanate dai comuni medesimi. a prescindere dalle motivazioni specifiche che ciascun sindaco abbia nel contrastare gli apparecchi per il gioco lecito, non vi è dubbio che, a monte, ci sia ancora una scarsa e spesso distorta informazione sulle norme che regolano l attività degli apparecchi per il gioco lecito. lacuna, questa, dovuta in parte a una molteplicità di fattori esterni a cominciare dalle campagne stampa contrarie ma in parte prevalente alla mancanza di uno strumento di raccordo istituzionalmente definito, che, nel riguardo dei rispettivi poteri, indichi gli aspetti sui quali sia doveroso il confronto fra regolatore e autorità locali. a pagare le conseguenze di una situazione del genere sono innanzitutto i gestori-proprietari degli apparecchi e gli esercenti, che si trovano esattamente fra l incudine e il martello e vivono quotidianamente sulla propria pelle le discrasie che emergono fra il complesso delle norme amministrative dettate da aams e quelle mirate agli esercizi pubblici e commerciali, di competenza comunale. La Sapar, nei mesi scorsi, aveva avviato i contatti con l Anci (associazione nazionale comuni italiani) giungendo alla stipula di un protocollo d intesa che favorisca come recita la parte iniziale del documento il confronto costante tra le rappresentanze di categoria del settore del gioco e i comuni italiani per la promozione del gioco responsabile e una omogenea e attenta applicazione, nel territorio nazionale, della normativa del settore della raccolta di gioco pubblico mediante apparecchi automatici di cui all art. 110 del tulps. e non poteva esserci momento migliore dell enada primavera per presentare ufficialmente tale protocollo. il convegno organizzato da sapar nel pomeriggio di mercoledì 16 marzo avrebbe voluto, in effetti, coinvolgere tutte le realtà coinvolte nella gestione del gioco pubblico, ma la presenza del dott. Mauro D Attis, responsabile nazionale settore attività produttive e sviluppo 12
Distante D Attis Maggi economico dell anci, del presidente acadi dott. Giovanni Emilio Maggi, oltre che del presidente Raffaele Curcio e del consigliere Domenico Distante, ha permesso all evento di cogliere pienamente nel segno. i lavori sono stati introdotti e moderati dal segretario nazionale Generoso Bloise, il quale, dopo aver puntualizzato che questo convegno voleva essere un momento di riflessione sulla condivisione delle regole, e altresì l espressione della volontà della sapar di dare il proprio contributo per migliorare il dialogo e l applicazione di tutte quelle norme che si sono susseguite in maniera incessante nel corso degli anni, ha lasciato che fosse il dott. d attis a entrare nel merito delle strategie da porre in atto sulla scorta delle linee guida appena tracciate. Mauro D Attis, portando il saluto di sergio chiamparino, presidente anci, che rappresenta in sede istituzionale gli oltre 7.500 comuni iscritti (su un totale di circa 8.000), ha voluto esternare il proprio compiacimento per l ottimo rapporto che è stato instaurato sia col presidente curcio, che con il presidente onorario Lorenzo Musicco che mi ha affascinato per la passione che ha per questo settore e per la grande concretezza che ha nel ragionare sui problemi, ha sottolineato e naturalmente con Domenico Distante, suo conterraneo, con il quale abbiamo iniziato a discutere delle problematiche trovandoci poi a occupare posizioni importanti in un momento cruciale come questo. ciò che ho appreso dai nostri incontri, sono i problemi derivanti dalla proliferazione delle norme che si sono susseguite; quindi, problemi interpretativi, sia da parte degli operatoti che dei singoli funzionari della pa, su leggi o sentenze che riguardano il settore. Questo aspetto l ho incrociato anche con il problema del pregiudizio esistente nei confronti della vostra attività. e il mix di queste due cose ci ha portato a confrontarci, per capire come affrontare l argomento e dare risposte sia all anci che ai rappresentati dalla sapar. Grazie anche al grande lavoro svolto da Sapar e al quale devo dare atto, oggi siamo arrivati alla definizione di un protocollo d intesa tra anci e sapar, che sigleremo nelle prossime settimane, ma che è già definito. non è solo un protocollo d intesa, ma la base di un rapporto di scambio di informazioni e iniziative che durerà tre anni e che produrrà un vademecum che sarà un utile strumento per gli operatori. Questo vademecum, che verrà inviato a tutti gli uffici comunali, presenta le diverse tipologie di locali e l atteggiamento che la pubblica amministrazione deve avere in merito. contiene consigli pratici, come ad esempio quello di rendere scaricabile da internet la tabella dei Giochi proibiti, piuttosto che costringere l utente a richiederla direttamente agli uffici. nel vademecum, inoltre, figureranno i moduli di presentazione della scia, in modo che siano uguali per tutti. naturalmente tale documento non è un vangelo ha tenuto a evidenziare d attis ma anci e sapar lavoreranno per aggiornarlo costantemente. c è poi da dire che un comparto come il vostro, che contribuisce in modo non indifferente al pil, non deve rimanere solo un business, ma deve essere agganciato a un codi- 13
politica associativa ce etico che già avete, e insieme possiamo farlo passare in maniera più incisiva. insieme, quindi, sosterremo anche la vostra campagna sulla tutela dei minori e sul gioco. la questione è importante, anche perché si incrocia con il problema che citavo prima, cioè quello del pregiudizio. Generoso Bloise, nel ringraziare d attis per l intervento, ha sottolineato che il vademecum è stato scritto con un linguaggio molto semplice e comprensibile, proprio per evitare qualsiasi incomprensione. ma la sua importanza non è solo questa. esso, infatti, diventa uno strumento per parlare di gioco lecito, tagliando fuori tutto ciò che è illegale. non vi è dubbio, d altro canto, che i gestori offrano già un gioco ipercontrollato, che ha nel regime concessorio la sua struttura portante. proprio per questo, la sapar ha invitato al convegno il dott. maggi, presidente dell associazione che accomuna sisal slot, cirsa italia, codere network, cogetech, Gmatica. Maggi ha esordito con una battuta che è anche una provocazione: mentre tutto il mondo va verso la semplificazione, noi andiamo verso la complicazione. ed è anche per questo che plaude all iniziativa di Anci e Sapar. tutto ciò che rende intelligibile una materia complicata come quella degli apparecchi ha affermato maggi non può che essere benvenuta. pertanto, ha dato la sua disponibilità a collaborare per rendere ancora più completo il servizio. come rappresentante dei concessionari ha aggiunto il presidente acadi non posso non constatare con amarezza che, nonostante i tanti anni di collaborazione, esista ancora una incomunicabilità tra le normative tecniche di Aams e le attività degli enti locali. Questo introduce il tema delle regole che dobbiamo portare come concessionari, ma ciò non toglie che tutta la filiera abbia una responsabilità nei confronti del territorio. la prima regola che dobbiamo avere davanti agli occhi è quella del divieto di gioco ai minori. Bene che la legge di stabilità l abbia resa ancora più incisiva, dando all amministrazione strumenti ben precisi. un secondo aspetto è quello del contingentamento, che va assolutamente rispettato perché è solo con l osservanza delle regole che si diventa credibili nei confronti di aams. il terzo è quello dell apertura delle sale, accresciuto con l arrivo delle vlt. sul divieto ai minori c è grande responsabilità della filiera: tutti possiamo fare qualcosa, ma è necessaria una stretta e attenta collaborazione. d altra parte, è evidente che è nel punto vendita che si viola la regola, ed è qui che dobbiamo insistere con intereventi precisi, come la chiusura del locale. Quella del contingentamento è una questione complicata, perché ci sono molte tipologie di locali. per fortuna la legge di stabilità dà facoltà ad aams di rivedere tale normativa e questo è il primo passo per avere regole chiare. da parte nostra, come concessionari e rappresentanti delle istituzioni, abbiamo la possibilità di dare direttive, eliminando equivoci e ricorsi, ma dobbiamo anche vigilare affinché le regole di civile comportamento sul territorio siano rispettate. per quanto concerne l apertura dei punti vendita, si tratta di una situazione ancora più confusa, perché sul fronte delle licenze comunali esistono le interpretazioni più diverse. aprire una sala richiede un investimento ingente e nel momento in cui si trova un imprenditore che decide di farlo, deve esserci un territorio che sia pronto ad accoglierlo e aiutarlo. invece, come concessionari abbiamo incontrato tantissime difficoltà, subendo una serie di grandi ritardi e costi aggiuntivi. abbiamo trovato regolamenti così rigidi che, come accaduto a Bologna, diventa quasi impossibile aprire (a causa 14
della distanza obbligata dai luoghi sensibili). c è poi l obbligo di accendere gli apparecchi solo a orari precisi, e mai di mattina (come in Piemonte e a Brescia). Gli esempi sono molti e non conviene elencarli, ma difficoltà di questo tipo, a volte, sono la dimostrazione di una precisa volontà politica. siamo intervenuti con dei ricorsi, ma la soluzione ideale sarebbe il dialogo, far capire le nostre ragioni. ci sono alcuni comuni quali Sassuolo, Empoli, Senigallia, Ancona e la stessa Torino dove ciò è stato possibile, fino al punto da modificare il loro atteggiamento. tutto ciò ci ha fatto riflettere sull esistenza del pregiudizio di cui parlava anche il dott. d attis. ma il pregiudizio nasce dall ignoranza, intesa come non conoscenza, però anche noi che siamo i rappresentanti del gioco lecito abbiamo la colpa grave di non essere stati capaci di comunicare il lavoro e l impegno che è stato messo nella lotta al gioco illecito. solo questo meriterebbe un attenzione e una valorizzazione del settore maggiore di quella che ha. ecco perché plaudo all iniziativa del presidente Curcio, perché sono convito che il dialogo sia il primo strumento da utilizzare. Bisogna avere un metodo, non essere improvvisatori. dal più grande concessionario al più piccolo gestore c è una grande valenza industriale e imprenditoriale. tutti investiamo e non solo per il nostro profitto, ma pure per una serie di regole definite dall amministrazione e sulle quali forse dovremmo essere più propositivi anche noi. uno dei passaggi importanti che abbiamo come rappresentanti del gioco lecito è l ingresso in confindustria. ora tutti noi dobbiamo fare sistema e sviluppare il dialogo con gli enti locali, anche a livello politico c è molto lavoro da fare se l ottica è quella di operare nella legalità e nel gioco lecito. successivamente la parola è passata al consigliere Domenico Distante, che ha dato atto al presidente maggi di aver affrontato buona parte delle problematiche che si presentano giornalmente sul territorio, aggiungendo poi qualcosa a quanto affermato dal dirigente anci. la nascita del protocollo d intesa è la dimostrazione che il dott. D Attis è uno di quei politici che fanno. il vademecum è nato perché il lavoro del gestore comporta il contatto con diversi comuni e non solo quello di appartenenza della ditta, e ogni comune chiede documentazioni e informazioni diverse. Grandi problemi si hanno spesso con le questure, per quanto riguarda il rilascio delle autorizzazioni per l art. 88. molto è stato fatto dalle circolari, ma sicuramente questo vademecum farà la differenza. spesso i comuni pensano di risolvere il problema spegnendo le macchine, ma sappiamo bene che l offerta di gioco oggi non è solo sulle slot, ma su una infinità di altri giochi, nonché su siti internet anche illegali. Ben venga la legge di stabilità che ha inasprito le pene, ma non va dimenticato che il minorenne può andare su internet a giocare su siti non autorizzati. il contingentamento è un problema che ci siamo trovati all improvviso e che ha costretto molti gestori a ritirare le macchine, per poi dover affrontare il capestro dei 60 giorni (oggi 90) e della scadenza dei nulla osta. mi auguro pertanto che l amministrazione possa capire il problema delle macchine in magazzino e allargare un po le maglie del contingentamento. tornando al protocollo d intesa, è un iniziativa importante perché permette non solo di eliminare tante incomprensioni, ma anche di dare dignità al nostro lavoro, che è comunque un lavoro che svolgiamo per conto dello stato e del quale non ci dobbiamo vergognare. infine, la parola è passata al Presidente Curcio, che ha tratto le conclusioni del convegno. oggi c è stato un confronto molto nutrito tra gli attori della filiera e i rappresentanti del territorio. e questo è un fatto costruttivo perché 15
politica associativa la mancanza di dialogo, quella che poi fa nascere i problemi e le incomprensioni, è sempre stata la pecca di questo settore. spendo due parole sulla campagna di tutela dei minori da un cattivo e troppo precoce approccio al mondo del gioco. l abbiamo lanciata nella conferenza d apertura di enada primavera e sarà seguita dalla distribuzione del materiale ai gestori perché la facciano avere agli esercenti; a questo proposito, faccio presente all anci e ai concessionari stessi che anche qui sarebbe utile una collaborazione. sarebbe bene spingere questa campagna a più mani e promuoverne l applicazione sul territorio, affinché non rimanga solo una iniziativa pubblicitaria. d attis ha fatto presente che il problema del gioco è un po come quello della droga, in cui è difficile prendere una posizione tra il proibizionista e il liberale. Non si deve arrivare a nessuno dei due estremi, ma bisogna lavorare per far capire ai sindaci e ai funzionari comunali la necessità di arrivare al giusto compromesso. la cosa difficile è trovare il metodo, anche perché bisogna tenere presente che i sindaci sono sottoposti a pressioni di ogni tipo. mi rivolgo quindi a voi operatori, visto che il settore dà un alto fatturato; forse sarebbe utile spenderne una piccola parte per investire in iniziative come una ricerca scientifica che dimostri quanto si sta affermando in questa sede. rispetto a quanto detto da maggi, infine, condivido il fatto che il mondo delle slot non è riuscito ad agganciarsi efficacemente al concetto del gioco lecito. perciò il nostro impegno, come associazioni, dovrà orientarsi anche su questo. 16