F R A G M E N T #6 > a r t i c l e <
article #6.1 Hirst - Bacon, trasformare in realtà i sogni 19 febbraio 2013 Chi ama l'arte di uno, difficilmente non rispetta quella dell'altro. Il binomio Damien Hirst - Francis Bacon ha spesso lasciato modo agli addetti ai lavori di addentrarsi in filosofiche discussioni di paragoni nella metodologia e nella raffinatezza concettuale del modo di fare arte dell'uno e dell'altro. Certo è che molte opere di Damien sembrano lo sviluppo inevitabile di alcuni dipinti di Francis. Quasi come se Bacon avesse impostato i bozzetti preparatori per qualcosa di talmente maestoso concettualmente che, più tardi, Damien Hirst ha avuto l'onere ed il piacere di trasformare in realtà. Sì, forse si tratta proprio di questo. Trasformare in realtà i sogni.
article #6.2 I Pop incidenti di Schifano e Warhol 3 maggio 2012 Chi ha visitato le mostre del nostro Mario Schifano o di Andy Warhol si sarà sicuramente imbattuto in alcune tele dal gusto discutibile ma dal fascino indubbio e dal messaggio chiaro, schietto, forte: l'incidente. Andy Warhol in particolare, durante il corso della sua lunga carriera, ha affrontato temi non sempre "sobri" e "popolari". Ricordiamo ad esempio le sue opere che ci raccontano le sedie elettriche dai toni oscuri e tenebrosi. E poi gli incidenti, quelli stradali in particolar modo, sono stati per un certo verso al centro dell'attenzione di Andy prima e di Mario Schifano poi. Con segni chiari e campiture materiche, colori sgargianti e tecniche pittoriche miste a quelle fotografiche, i due artisti, esponenti della Pop Art, ci hanno raccontato tragedie tratte dal quotidiano e rese impersonali, a debito monito per il futuro, per il domani, sempre.
article #6.3 Nuovo fascino per Cezanne 30 aprile 2012 Da qualche tempo a questa parte la Galleria Nazionale d'arte Moderna di Roma si è data una nuova veste, più sobria, più moderna e perché no, anche con un tocco di contemporaneità. Basti pensare alla grande installazione di Alfredo Pirri posta all'ingresso o la ruota di Duchamp che osserva i tagli di Lucio Fontana, le combustioni e i gobbi di Burri o gli Achrome di Piero Manzoni. Ma quello che maggiormente impressiona rispetto alle visite di qualche tempo fa che facemmo alla GNAM è il nuovo look delle sale che ospitano i mostri sacri dell'arte moderna, Cezanne, Degas, Klimt. L'opera di Cezanne nell'immagine, incompiuta, rubata, ritrovata, insomma dalla storia travagliata quanto affascinante, risiede adesso accanto alle ninfee di Monet in una stanza con una luce che finalmente da respiro all'opera e a quel periodo storico, diversamente da quelle pareti rosse e oscure degli anni passati. Rimane ancora un interrogativo: come mai opere così importanti sono protette solo ed esclusivamente attraverso una fotocellula posta all'altezza della caviglia? Tagliare una tela, arrotolarla sotto il braccio e portarla via o deturpare un quadro inestimabile, oltre che per il valore economico per quello artistico, purtroppo ad oggi rimane ancora una cosa troppo facile da fare. Il nuovo vecchio La Cabanon de Jourdan eseguito nel 1906 da Paul Cézanne è sempre li, ad esprimere tutto il suo fascino, la sua intensità.
article #6.4 Dove vola il sogno di una farfalla di Damien Hirst 30 marzo 2011 Il sogno e lo sguardo, o il segno e lo sguardo. Quello di una farfalla che ingenuamente muove le ali ancor prima di capire la futilità del senso della sua esistenza. Breve. Un attimo, tutto in un istante, poche ore, un giorno. Una vita a cercar di capire le cose, una vita barattata per pochi intimi attimi in cui diviene impossibile, se non leggendario e poetico, descrivere la bellezza, la completezza, la magnificenza della natura, dei suoi equilibri e dei suoi colori. Ma la morte mette fine al sogno. Fine di un viaggio. Qui interviene Damien Hirst che con il senso e il consenso del proprio spirito, muove ad eterna memoria un breve periodo, quello della vita di una farfalla. Intenso e arcobaleno reso immortale attraverso l arte, poi la fotografia, poi la critica, l esposizione, il museo, la monografia, l enciclopedia e la casa d aste. Il rincorrere dell uomo per accaparrarsi quell attimo di eterno. L eternità. Sì perché Damien Hirst è stato l unico artista capace, incosciente, criticato, esaltato, è stato l unico che ha reso vivo il miracolo. La farfalla muore ma non muore. Dove vola il sogno di una farfalla se non attraverso lo sguardo indiscreto e lungimirante dell artista inglese? Attraverso questa domanda occorre porre lo sguardo sull opera forse più delicata, imponente e maestosamente semplice che ci lascia Damien, il racconto di una farfalla visto attraverso i suoi occhi, quello dell artista, quello del poeta dall animo sensibile e dedito al racconto della realtà e della semplicità delle cose.
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