Newsletter. Notiziario settimanale 20 gennaio - 2 febbraio 2003. La posizione dei Garanti europei sui sistemi di autenticazione online



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Newsletter Notiziario settimanale Versione ottimizzata per la stampa La posizione dei Garanti europei sui sistemi di autenticazione online Biometrie: i dati di un sondaggio Usa 1

Newsletter 2003 LA POSIZIONE DEI GARANTI EUROPEI SUI SISTEMI DI AUTENTICAZIONE ONLINE I Garanti europei, presieduti da Stefano Rodotˆ, hanno concluso lõanalisi, avviata a suo tempo, sui sistemi di autenticazione on line ed in particolare sul sistema.net Passport di Microsoft. Riportiamo qui di seguito il testo del comunicato stampa diffuso il 30 gennaio 2003: ÒLe autoritˆ di protezione dati dellõunione Europea riunite nel Gruppo di lavoro previsto dallõart. 29 della direttiva 95/46, hanno reso pubblico un documento relativo ai servizi di autenticazione online che prende in esame due importanti iniziative attuali: il sistema.net Passport di Microsoft ed il Liberty Alliance Project. Il documento fornisce, nella sua parte conclusiva, alcune indicazioni specifiche che devono trovare applicazione da parte di questi servizi nonchž da ogni altro sistema di autenticazione online attuale o futuro. 1 Il documento contiene inoltre lõespressione dellõimpegno assunto da Microsoft di modificare in misura sostanziale il sistema.net Passport, in particolare attraverso una ridefinizione radicale del flusso informativo. La conseguenza pi importante consiste nel fatto che agli utenti saranno fornite in modo corretto informazioni dettagliate, e sarˆ data la facoltˆ di scegliere quali dati fornire nonchž a quali condizioni tali dati debbano essere trattati da Microsoft o dai siti web facenti parte del sistema. Al fine di rispondere alle preoccupazioni espresse dal Gruppo di lavoro in un documento del giugno 2002, Microsoft si impegnata pubblicamente a compiere numerosi passi che comportano radicali cambiamenti del sistema, secondo un calendario concordato. Il Gruppo di lavoro ha stabilito un dialogo con Microsoft per riflettere sulla compatibilitˆ fra il sistema.net Passport e le norme contenute nella Direttiva europea in materia di protezione dei dati, oltre che per valutare lõesigenza di modifiche dellõintero sistema. Il Gruppo di lavoro convinto che le modifiche indicate rispetto al sistema.net Passport di Micro- 1 Scopo di tali sistemi di consentire ad utenti che si siano registrati ed abbiano fornito elementi di identificazione, comprendenti spesso un indirizzo di posta elettronica, ed elementi di verifica, che spesso consistono in una password, di navigare attraverso i siti facenti parte del sistema senza dover digitare unõaltra password per ciascuno di tali siti. 2

Newsletter 2003 soft, una volta attuate nella loro interezza, permetteranno agli utenti di godere di una protezione considerevolmente migliore dei rispettivi dati personali. Il Gruppo di lavoro intende monitorare con attenzione lõadozione e la realizzazione delle misure annunciate da Microsoft. Il documento contiene inoltre una sezione dedicata al progetto Liberty Alliance; si tratta di un progetto specifico che prevede la partecipazione di varie societˆ allo scopo di definire standard aperti per unõidentitˆ federata sulla rete attraverso specifiche tecniche non-proprietarie. Il progetto si basa su un approccio diverso che non comporta lõesistenza di database centralizzati. Il documento presenta alcune considerazioni iniziali rispetto alle questioni in gioco in questa fase di sviluppo del progetto ed in futuro, ed alcune linee-guida di applicazione generale valide per ogni sistema di autenticazione online, attuale o futuro. Il Gruppo di lavoro prende atto anche delle preoccupazioni espresse da organismi non governativi, ed invita i soggetti che progettano o realizzano sistemi di autenticazione online a tenere conto delle linee-guida contenute nel documento in modo da garantire che i sistemi realizzati rispettino i requisiti previsti dalla Direttiva europea in materia di protezione dei dati. Alla luce dellõevoluzione continua che caratterizza il sistema.net Passport di Microsoft, il progetto Liberty Alliance ed altri analoghi servizi di autenticazione online, il Gruppo di lavoro continuerˆ a monitorare gli sviluppi futuri in questo campo. In particolare, due punti necessitano di valutazioni ulteriori: lõattuale sistema di comunicazioni pubblicitarie per via elettronica nellõambito di Hotmail, e lõimpiego di identificatori sia nel sistema.net Passport sia nel quadro del progetto Liberty Alliance. Per maggiori informazioni possibile consultare il testo integrale del documento di lavoro, che disponibile presso il seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/internal_market/en/ dataprot/wpdocs/index.htm Il Gruppo di lavoro attende con favore commenti e reazioni da parte di soggetti e gruppi interessati.ó 3

Newsletter 2003 CONTROLLI BIOMETRICI: PER GLI AMERICANI SI POSSONO USARE MA SOLO PER SCOPI DEFINITI E CON PRECISE GARANZIE I primi risultati di uno studio condotto negli USA rispetto allõimpiego di dispositivi biometrici mostrano che lõopinione pubblica americana sarebbe disposta ad accettare, nel settore privato ed in quello pubblico, il ricorso circoscritto alla biometria per scopi ben determinati, ma consapevole dei rischi e chiede ampie rassicurazioni sullõesistenza di adeguate garanzie contro possibili abusi (i risultati sono disponibili sul sito www.search.org e sul sito di Alan Westin, curatore del sondaggio, www.pandab.org ). Lo studio - di cui non possibile valutare appieno i presupposti in termini di attendibilitˆ e qualitˆ dellõanalisi - stato finanziato da un consorzio (SEARCH) sponsorizzato dal Servizio di statistica giudiziaria degli Stati Uniti, e rappresenta comunque un primo delimitato sondaggio sul rapporto fra biometria e privacy. é il caso di sottolineare che il volume complessivo di affari nel settore ha superato i 600 milioni di dollari nel 2002, e secondo le stime dellõinternational Biometric Group arriverˆ a quasi 1 miliardo di dollari nel 2003 per superare i 4 miliardi nel 2007. Il campione utilizzato comprende solo 2.063 soggetti adulti, intervistati telefonicamente nel 2001 e nel 2002 (rispettivamente, 1.017 e 1.046) attraverso una serie di quesiti che intendevano evidenziare i settori nei quali, in campo pubblico e privato, lõimpiego di tecnologie biometriche fosse considerato accettabile, e per altro verso, quali garanzie fossero ritenute necessarie per evitare possibili rischi e/o abusi. In primo luogo interessante rilevare che la percentuale di soggetti che ha avuto esperienza di controlli di tipo biometrico pari al 5% (in aumento rispetto al 3% nel 2001); per lõ80% di questi casi si trattava di dispositivi basati sulla scansione delle impronte digitali. Si impone dunque una cautela nellõestendere i risultati di questo studio allõintera popolazione USA, anche se i curatori della ricerca affermano che il campione preso in esame statisticamente rappresentativo. Dal genere di domande poste risulta che, per quanto concerne il settore pubblico, almeno il 60% degli intervistati riterrebbe accettabile che il governo ricorra ad alcune tecniche biometriche per la 4

Newsletter 2003 lotta al terrorismo (verifica dellõidentitˆ indicata su passaporti, controllo degli accessi a edifici pubblici, check-in aeroportuale, verifica dellõidentitˆ prima del noleggio di unõautovettura). La maggioranza degli intervistati (in percentuale variabile fra il 74% ed il 93%) ammette il ricorso alla biometria per altri scopi connessi a finalitˆ di natura giudiziaria: tutelare file di indagine riservati (93%), rilevare impronte sul luogo del delitto e confrontarle con database di pregiudicati, controllare lõidentitˆ di persone fermate per violazioni del codice della strada. Diversi si sono dichiarati favorevoli allõimpiego di tecniche biometriche per lo screening di varie categorie di soggetti (candidati allõassunzione per impieghi ÒdelicatiÓ come guardia del corpo, infermiere, insegnante; titolari di assegni di assistenza sociale). Per quanto concerne lõimpiego di tecniche biometriche da parte di soggetti privati, sono sei i settori nei quali la maggioranza degli intervistati ritiene accettabile sottoporsi ad analisi biometriche - senza consistenti differenze in termini di sesso o di gruppo sociale di appartenenza. La casistica rispecchia molto da vicino (come naturale) alcune caratteristiche della societˆ americana: pi precisamente, il 91% favorevole allõuso di tecniche biometriche per verificare lõidentitˆ di chi acquista unõarma, lõ85% per verificare lõidentitˆ di chi acquista merce con carta di credito, il 78% per controllare lõutilizzo di dispositivi tipo bancomat. Gli altri tre ambiti nei quali la maggioranza - sempre in base alle domande poste e alle alternative disponibili per le risposte - dõaccordo ad ammettere lõuso di tecniche biometriche sono lõaccesso a file contenenti dati sensibili (sanitari e/o finanziari), la ricerca di informazioni sulle attivitˆ pregresse (ad esempio, di candidati allõassunzione) e lo screening di soggetti ai quali sia stato vietato lõingresso in sale da gioco o casin. Quanto alle garanzie che gli intervistati ritengono necessarie per tutelare gli utenti da possibili rischi o abusi, quasi 9 persone su 10 hanno indicato lõobbligo di unõinformativa adeguata sullõutilizzazione dei dati biometrici e sulle relative modalitˆ; la stessa percentuale ritiene necessario che le finalitˆ di utilizzo non siano diverse da quelle inizialmente specificate (principio di finalitˆ); lõ86% chiede il diritto di verificare lõutilizzazione corretta dei propri dati biometrici e di intervenire per rettificare possibili errori, ed una percentuale pres- 5

Newsletter 2003 sochž identica ritiene necessaria la cifratura automatica dei dati biometrici con il divieto di fornire la chiave di decifrazione a terzi (tranne che ci sia previsto dalla legge o autorizzato espressamente dallõinteressato). Inoltre, il 68% non vuole che i dati biometrici siano incrociati con altri dati personali, ed il 54% chiede che sia vietata la registrazione degli accessi avvenuti attraverso lõimpiego di tecniche biometriche. Come si vede, queste ultime garanzie che questo circoscritto campione di opinione pubblica americana vuole vedere applicate corrispondono sostanzialmente a quelli indicati nella direttiva europea per quanto riguarda qualitˆ dei dati personali e diritti degli interessati. Da questo punto di vista, come rilevano i curatori, le indicazioni emergenti dallo studio offrono un buon modello di disciplina sia per lõamministrazione pubblica, sia per le imprese. Va sottolineato, infine, che un tema particolarmente caro agli americani intervistati quello del furto di identitˆ. Pi delõ80% degli americani intervistati conosce la natura del problema ed il 21% ne ha avuto esperienza personale: ci si chiede quindi come contrastare questo rischio con tecnologie biometriche. LÕ87% degli intervistati ritiene ÒprobabileÓ che lõadozione di sistemi biometrici si associ alla messa in atto di garanzie del tipo sopra indicato, mentre una percentuale elevata (82%) si dichiara, in base alle domande poste, convinta che entro il 2010 quasi tutti gli americani adulti Òavranno almeno un identificatore biometrico memorizzato da qualche parteó. 6