CAPITOLO XX I concetti di sviluppo Compareremo l approccio «reddito pro-capite» con quello dello «sviluppo umano» Affronteremo il tema dei MDG Millenium Development Goals Illustreremo la curva di Lorenz ed il coefficiente di Gini
Capitolo XX Introduzione Quali effetti ha la globalizzazione, attraverso il commercio internazionale, la produzione internazionale [e/o la finanza internazionale], sul benessere degli individui? In particolare, siamo interessati a studiare gli effetti sulle popolazioni di paesi caratterizzati da bassi standard di vita Incominceremo approfondendo il concetto di sviluppo sotto una triplice prospettiva Sviluppo come crescita Sviluppo come sviluppo umano Sviluppo come cambiamento strutturale
Capitolo XX Lo sviluppo - 2 Sviluppo come crescita Enfatizza il ruolo di un incremento sostenuto o nel prodotto pro-capite o nel reddito pro-capite E legato al concetto di povertà come privazione di reddito Sviluppo come sviluppo umano Interpreta lo sviluppo come aumento delle opportunità in senso lato- che gli individui possono raggiungere (salute, istruzione) Sviluppo come cambiamento strutturale Considera lo sviluppo come un processo che modifichi in maniera significativa i metodi di produzione, gli schemi di consumo e le relazioni sociali
Capitolo XX Crescita Uno dei concetti base dello sviluppo internazionale si basa sulla crescita sostenuta di grandezze quali il PIL (Prodotto Interno Lordo o GDP Gross Domestic Product) o il RNL (Reddito Nazionale Lordo o GNI Gross National Income), che in breve chiamiamo crescita Il PIL misura il valore della produzione di beni e servizi realizzati in un dato anno all interno di una nazione E un concetto che misura il valore della produzione indipendentemente se i fattori di produzione sono residenti nella nazione o meno Include il valore della produzione realizzata da lavoratori stranieri (immigrati) o da sedi di multinazionali Rappresenta una misura della forza di un economia locale
Capitolo XX Crescita - 2 http://data.worldbank.org/indicator PIL valori correnti in US$
Capitolo XX Crescita - 3 http://data.worldbank.org/indicator PIL pro-capite valori correnti in US$
Capitolo XX Crescita - 4 Informazioni su 12 Paesi nel 2010 (World Bank) La variazione nel PIL pro-capite è significativa Il PIL pro-capite in Giappone e USA è più di 120 volte quello dell Etiopia Sulla base di questa evidenza potremmo concludere che USA e Giappone sono 120 volte più sviluppate dell Etiopia Per poter confrontare valori tra paesi si usa la trasformazione in parità del potere di acquisto (PPP Purchasing Power Parity) Il valore per il Giappone diminuisce perché il costo della vita è più alto che negli USA
Capitolo XX PPP Rappresenta la somma del valore di tutti i beni e servizi prodotti nel paese valutata ai prezzi prevalenti negli Stati Uniti. Un i-phone costa 600 euro in Italia e 800 dollari negli USA Il valore PPP dell i-phone (in termini di dollari USA) è pari a 600/800=0,75 Il PPP è preferito quando si guarda al benessere pro capite e quando si comparano le condizioni di vita o l'uso delle risorse tra i vari paesi, specie nei paesi meno sviluppati perché compensa la debolezza della moneta locale In termini di PPP, il PIL pro-capite dell India è più alto di circa 3 volte E difficile da calcolare, poiché il valore del dollaro USA deve essere assegnato a tutti i beni e servizi, indipendentemente dal fatto che tali beni e servizi hanno un loro equivalente diretto negli Stati Uniti
Capitolo XX Crescita - 5 Per paesi come il Lussemburgo, il PIL pro-capite può essere una misura non rappresentativa della forza della nazione E consistente il numero di lavoratori trans-frontalieri giornalieri che dal Belgio, Francia e Germania producono in Lussemburgo Specie nei servizi finanziari avanzati ad elevato valore Anche nel caso dell Irlanda il PIL pro-capite non è una misura accurata della ricchezza prodotta dalla nazione Ci sono stati molti IDE (apertura di sedi di multinazionali) attratti da vantaggi nella tassazione Molti dei profitti realizzati è legittimo attendersi che defluiscano verso i paesi di origine delle imprese multinazionali
Capitolo XX Crescita - 6 In alternativa al PIL, la World Bank usa il RNL Reddito Nazionale Lordo (o GNI Gross National Income) Misura il valore della produzione (e quindi il reddito che spetta ai fattori di produzione) realizzato dai residenti nazionali, indipendentemente se a casa o all estero Piuttosto che alla localizzazione (= PIL) fa riferimento alla proprietà dei fattori di produzione Per i paesi in via di sviluppo la differenza più importante è costituita dalle rimesse degli emigranti Si calcola aggiungendo al PIL gli interessi (attività finanziarie), i dividendi (capitale) ed i salari (lavoro) percepiti all estero dai residenti nazionali e sottraendo le stesse poste trasferite ai non-residenti Nel passato ci si riferiva al GNP Gross National Product, e dal 1993 la «P» è stata sostituita con la «I» Rappresenta la capacità di produrre ricchezza dei residenti di una nazione
Capitolo XX Crescita - 7 http://www.oecdobserver.org/images//1508.photo.jpg
Capitolo XX Crescita - 8 http://data.worldbank.org/indicator RNI pro-capite PPP
Capitolo XX I limiti dell uso del PIL pro capite Una valutazione delle prospettive di crescita basata sul PIL presenta una serie di limitazioni: Il PIL pro-capite non tiene conto del flusso di redditi che remunera i fattori di produzione tra i diversi paesi mondiali Questa è la distinzione tra PIL e RNI alla quale abbiamo appena fatto riferimento Il PIL pro-capite include soltanto attività scambiabili sul mercato, ma nei paesi in via di sviluppo molte attività vengono scambiate fuori dal mercato Per esempio il PIL non include la produzione da parte dell agricoltore di prodotti agricoli destinati al consumo suo e della sua famiglia
Capitolo XX I limiti dell uso del PIL pro capite - 2 Il PIL pro-capite non tiene conto di alcuni costi associati con lo sviluppo, quali l uso delle risorse non rinnovabili, la perdita di biodiversità e l inquinamento Questa limitazione è particolarmente avvertita da coloro i quali sono interessati alla sostenibilità dei processi di sviluppo Il PIL pro-capite è una misura media che nasconde la distribuzione del reddito tra le famiglie di un paese Se la distribuzione del reddito diventa più diseguale all aumentare del PIL, il livello del benessere dei gruppi più poveri della popolazione nel paese può deteriorarsi significativamente
Capitolo XX I limiti dell uso del PIL pro capite - 3 Il PIL pro-capite non sempre costituisce un previsore accurato del grado di sviluppo umano di un paese Non sempre è ben correlato con indicatori di sviluppo umano, quali i livelli di istruzione o di condizioni sanitarie Per poter comparare il PIL pro-capite di paesi differenti è necessario trasformarli in dollari USA usando dei tassi di cambio nominali che non sono rappresentativi Una gran parte delle economie presenta ampi settori di servizi non commerciabili, che tendono ad essere meno costosi nei paesi in via di sviluppo Quindi un dollaro USA acquista una quantità maggiore di servizi nei paesi in via di sviluppo che non nei paesi sviluppati Proprio per rimediare a questo problema si calcola il PIL in base al PPP
Capitolo XX La disuguaglianza dei redditi La disuguaglianza dei redditi viene misurata con la Curva di Lorenz e l associato Coefficiente di Gini La Curva di Lorenz Mette in relazione la distribuzione cumulata dei redditi (asse V) con la distribuzione cumulata della popolazione (asse H) La diagonale è dunque il luogo geometrico dei punti di perfetta uguaglianza Ogni persona riceve lo stesso reddito La Curva di Lorenz giace al di sotto della diagonale, e quanto più è vicina all angolo di S-E, tanto maggiore è la disuguaglianza
Capitolo XX La disuguaglianza dei redditi - 2 La disuguaglianza dei redditi viene misurata con la Curva di Lorenz e l associato Coefficiente di Gini Il Coefficiente di Gini Si misura con il rapporto tra l area A e la somma delle aree A+B Maggiore è l area A, più grande è il Coefficiente di Gini e maggiore è la disuguaglianza In teoria il Coefficiente di Gini varia nell intervallo 0 (perfetta uguaglianza) 1 (perfetta disuguaglianza) Valori comuni oscillano tra 0.25 (modesta ineguaglianza) e 0.60 (elevata ineguaglianza) La distribuzione del reddito è indipendente dal livello del reddito, ma una distribuzione più eguale favorisce tassi di crescita dell output più elevati
Capitolo XX Povertà Poveri Estremamente Poveri Il numero di poveri rimane più o meno stabilmente intorno ai 2,5 miliardi di popolazione Il numero di estremamente poveri sta diminuendo Grazie anche allo sviluppo economico di paesi quali Cina e India
Capitolo XX Povertà - 2 Bourguignon Morrisson (2002) La disuguaglianza cresce nel tempo La disuguaglianza all interno dei paesi diminuisce, ma rimane una componente importante del totale della disuguaglianza Nel 1820, conta per circa l 80% del totale Nel 1950, la percentuale si riduce a circa il 40%
Capitolo XX Povertà - 3 La relazione tra distribuzione del reddito e povertà è sempre più importante Con lo spostamento di grandi paesi quali India e Indonesia dal gruppo dei paesi a basso reddito a quello dei paesi a reddito medio, la maggioranza della popolazione estremamente povera vive in paesi a reddito medio Insieme con la crescita, è un miglioramento della distribuzione del reddito all interno dei paesi a reddito medio che può alleviare la povertà La riduzione della povertà, poi, dipende dai livelli iniziali di disuguaglianza e dai tassi di variazioni nella disuguaglianza, così come dai tassi di crescita del prodotto
Capitolo XX Povertà - 4 La possibilità di avere una crescita a favore dei poveri dipende dalla elasticità della povertà rispetto alla crescita L elasticità è definita dal rapporto tra una variazione relativa della povertà rispetto ad una variazione relativa della crescita, misurata per esempio dal PIL pro-capite Questa elasticità varia da paese a paese, varia nel tempo e tra regioni dello stesso paese Il legame tra crescita e alleviamento della povertà dipende da una moltitudine di fattori e non è del tipo uno-a-uno Tra gli economisti dello sviluppo è aperto il dibattito su quali fattori possano aumentare la elasticità della povertà rispetto alla crescita
Capitolo XX Sviluppo umano Ampliare le vite limitate nelle quali la maggioranza degli esseri umani è volente o nolente imprigionata da forze di circostanza è la maggiore sfida dello sviluppo umano nel mondo contemporaneo (A. Sen, 1989) UNDP United Nations Development Program a partire dal 1990 pubblica lo HDR Human Development Report La crescita del PIL o del RNL pro-capite sono importanti ma non rappresentano una misura esaustiva del grado di sviluppo economico Una opportuna integrazione è costituita dal HDI Human Development Index che misura lo sviluppo attraverso tre prospettive: Reddito pro-capite Aspettativa di vita Istruzione
Capitolo XX Sviluppo umano - 2 HDI Istruzione 2/3 1/3 Aspettativa di vita 1/3 1/3 Iscritti scuola primaria, secondaria e terziaria Competenze letterarie popolazione adulta 1/3 Reddito pro-capite PPP, con pesi decrescenti per redditi più elevati I pesi decrescenti per livelli di reddito più elevati attribuiscono una importanza maggiore agli aumenti nei redditi procapite di livello basso rispetto a quelli di livello alto L aspettativa di vita è assunta come proxy per le condizioni sanitarie, in generale Il peso maggiore attribuito alle competenze letterarie rivela la maggiore enfasi posta sugli esiti dei processi educativi, piuttosto che sul crudo numero di iscritti
Capitolo XX Sviluppo umano - 3 In genere, l evidenza empirica mostra che (tab. 20.1): I risultati in termini di salute (aspettativa di vita) e istruzione (media anni di scolarizzazione) varia in modo significativo tra paesi L aspettativa di vita varia di circa 25 anni La media di anni di scolarizzazione varia di circa 10 anni A causa di queste variazioni, anche l indice complessivo (HDI) si differenzia molto Sebbene ci sia una correlazione positiva tra PIL pro-capite ed aspettativa di vita, ci sono anche paesi che si comportano diversamente Costarica ha un aspettativa di vita e competenza linguistica pari a quella degli USA, sebbene il suo PIL pro-capite sia circa il 15% soltanto di quello USA
Capitolo XX Aspettativa di vita Nonostante persistano differenze, c è un generale miglioramento delle aspettative di vita
Capitolo XX Problemi legati al HDI Lo HDI è stato oggetto di numerose critiche I pesi attribuiti sono del tutto arbitrari Ha una dimensione troppo «politica», perché assegna pesi decrescenti a livelli più elevati di redditi pro-capite Le variabili che lo costituiscono sono difficilmente misurabili In compenso, i suoi meriti sono: Quando HDI aumenta, osserviamo quasi sempre anche un miglioramento del benessere di una popolazione, il che non sempre accade quando aumenta il reddito pro-capite Registra (negativamente) il potenziale impatto del sovra-sviluppo cogliendo le malattie della prosperità Malattie circolatorie e diabete che riducono HDI attraverso la componente della aspettativa di vita Ha il merito di enfatizzare il ruolo di importanti sfere della società, delle politiche adottate e dei risultati raggiunti (trascurati da misure basate sul reddito) sulle prospettive di sviluppo di un paese
Capitolo XX Ulteriori indicatori Gender related Development Index Human Poverty Index 1 & 2 Multidimensional Poverty Index
Capitolo XX Gli obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG) UNDP e il set di indicatori sono parte della strategia del MDG, stabilita nel 2000, che avrebbe dovuto entro il 2015 conseguire alcuni risultati http://www.un.org/millenniumgoals/multimedia.shtml Sradicare l estrema povertà e la fame Dimezzare la quota di popolazione che vive con redditi inferiori a US$1,25/giorno e dimezzare la quota di popolazione che soffre la fame Grazie al miglioramento delle condizioni in Cina, forse il primo sub-obiettivo sarà raggiunto Conseguire una istruzione primaria generalizzata per ragazzi e ragazze Probabilmente non sarà raggiunto
Capitolo XX Gli obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG) - 2 Promuovere l eguaglianza di genere e conferire maggiori poteri alle donne Nel 2012 è stata raggiunta una sostanziale parità nei livelli di istruzione Nel 2014 in 46 paesi più del 30% dei componenti di almeno una Camera erano donne, e cresce il numero di donne alle quali sono affidati ministeri importanti (Difesa, Esteri, Ambiente) Ridurre la mortalità infantile Per i bambini di meno di 5 anni, l obiettivo è di ridurla di almeno due terzi Risultato che difficilmente sarà raggiunto Migliorare le condizioni della maternità Ridurre di almeno i ¾ la mortalità delle partorienti Combattere alcune malattie (AIDS, malaria, tubercolosi ) Promuovere la sostenibilità ambientale Nel 2011 le emissioni di CO 2 sono state del 50% superiori a quelle del 1990
Capitolo XX Cambiamento strutturale Lo sviluppo economico è favorito da una serie di cambiamenti strutturali che riguardano Processi di urbanizzazione Crescita dimensionale delle imprese Declino relativo in termini di occupazione e prodotto del settore agricolo rispetto al settore manifatturiero e dei servizi Espansione geografica dei mercati Aumento nella varietà dei beni prodotti e commerciati Si basa sull idea che -nel corso di un processo di sviluppo- i fattori di produzione e le risorse produttive si spostano dai settori meno produttivi (p.e. agricoltura) a quelli più produttivi (manifattura e servizi) [Kuznet, 1966]
Capitolo XX Cambiamento strutturale - 2 E però riduttivo pensare che lo sviluppo economico sia associato esclusivamente a processi di urbanizzazione ed industrializzazione Non si può per esempio trascurare l importanza del settore agricolo, che, lungi dall essere necessariamente improduttivo, ha con la crescita della sua produttività spesso favorito l emergere di fasi di industrializzazione Martin Mitra (2001); Stirmai (2005) ritengono che ciò sia accaduto per l industrializzazione nei paesi europei Inoltre, ignora il ruolo importante del settore dei servizi, il cui peso tende ad espandersi soprattutto grazie ai servizi alla produzione (sia agricola sia manifatturiera) Fornisce input di produzione importanti a settori quali Comunicazioni Logistica e trasporti Servizi finanziari Il cambiamento strutturale, poi, spesso coinvolge anche sfere diverse da quelle economiche (sociale e politica)