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SITI DELL ETÀ del BRONZO NEL MOLISE INTERNO Località Paradiso a Monteroduni (IS) e Rocca di Oratino (CB) L e ricerche archeologiche in due siti interni del Molise riferibili all età del Bronzo, condotte negli ultimi anni dalla cattedra di Paletnologia dell Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con l Università di Foggia, hanno consentito di ottenere dati significativi su un area ancora poco conosciuta relativamente a questo periodo. Alberto Cazzella*, Valentina Copat*, Michela Danesi*, Alessandro De Dominicis*, Giulia Recchia**, Cristiana Ruggini* * Università di Roma La Sapienza ** Università di Foggia Veduta della Rocca di Oratino (foto: G. Lembo)

La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, che cogliamo l occasione per ringraziare, ha sempre dimostrato la massima disponibilità, favorendo in tutti i modi lo svolgimento delle ricerche. Gli scavi effettuati a Monteroduni tra il 2002 e il 2007, in località Paradiso, sono stati volti all esplorazione di un area di dimensioni ridotte posta subito al di sopra del corso del Volturno. L abbondante scorrimento di acque, presumibilmente in relazione anche con condizioni climatiche e ambientali favorevoli, ha provocato la formazione di un consistente strato di travertino subito al di sopra delle tracce di occupazione attribuibili a un momento tardo dell età del Bronzo, consentendone una buona conservazione, almeno laddove non è avvenuto il disturbo da parte dei lavori agricoli. In particolare è stata posta in luce un ampia parte di una struttura di grandi dimensioni (circa 13x8 m), di forma tendenzialmente ovaleggiante, risalente al XII secolo a.c. La struttura, leggermente incavata nel travertino, è di difficile interpretazione: l apparente assenza di buchi di palo perimetrali sembra escludere l ipotesi di un edificio coperto, anche se la continua formazione del travertino può aver mascherato tali impronte. Il rinvenimento di alcuni grandi vasi per la conservazione di prodotti alimentari rotti sul posto sembra convalidare l ipotesi di una struttura con copertura, rispetto a quella di un area di lavorazione aperta. Le forme ceramiche rinvenute fanno dunque pensare ad attività sia di conservazione che di preparazione, cottura e consumo dei cibi. Non mancano frammenti di colini, forse connessi con la lavorazione dei derivati del latte. Sono presenti anche una piastra di cottura e un focolare con pianta a forma di ferro di cavallo. Tra i reperti più significativi si può ricordare un frammento di ceramica figulina tornita, dipinta con un motivo a spirale, che si ricollega con le produzioni di tipo miceneo, probabilmente proveniente da qualche luogo di produzione dell Italia meridionale, piuttosto che direttamente da un centro egeo. Tale rinvenimento si ricollega con la messa in luce di diversi frammenti di grandi contenitori ceramici al di fuori della struttura, ma non lontano da essa, che a loro volta fanno pensare a tecniche di tipo egeo che si affermano in Italia in quel periodo. In questo caso, però, date le grandi dimensioni, i contenitori ceramici devono essere stati prodotti sul posto. Non sappiamo con precisione quale tipo di prodotti contenessero ma, in base a confronti con situazioni simili, si può pensare ai cereali o all olio di oliva. Dunque, anche se sembra trattarsi di un insediamento di piccole dimensioni, posto in un area molto interna, il nucleo umano che vi risiedeva era in grado di ottenere beni di tipo esotico e di acquisire tecniche di lavorazione della ceramica e modalità di conservazione dei prodotti introdotti nell Italia meridionale dai contatti con i navigatori egei. Questo fa ipotiz- In alto: Monteroduni (loc. Paradiso). Collocazione topografica del sito. 22 23

Monteroduni (loc. Paradiso) Planimetria relativa al livello antropico superiore con evidenziati i resti strutturali e la distribuzione dei materiali archeologici messi in luce. più antico insediamento durato per più fasi dell età del Bronzo; tuttavia il rinvenimento è comunque di notevole interesse in quanto l insieme dei reperti rinvenuti sembra attestare la frequentazione dell area per circa mille anni, a partire dalla fine del III millennio. Gli scavi nell insediamento dell età del Bronzo della Rocca di Oratino sono iniziati due anni dopo quelli di Monteroduni e sono tuttora in corso. Il sito preistorico, individuato diversi anni fa da un saggio condotto dal prof. G. De Benedittis, è in parte interessato da presenze successive, di età classica e medievale. Nell area prescelta per lo scavo, posta alla base meridionale dell emergenza naturale su cui sorge la Rocca medievale, tali presenze sono marginali ed è stato quindi possibile esplorare l insediamento dell età del Bronzo su una superficie relativamente ampia. Il deposito archeologico, di cui non si è ancora raggiunta la In questa pagina, dall alto: Monteroduni (loc. Paradiso): ceramica figulina, tornita e dipinta di ispirazione egea, rinvenuta nei livelli antropici superiori; Monteroduni (loc. Paradiso): grandi olle rotte in posto rinvenute nei livelli antropici superiori 2 cm zare che le piccole comunità delle aree interne avessero una capacità economica più elevata di quanto in genere non si pensi, probabilmente connessa all allevamento e ai prodotti che si ricavavano dagli animali. Inoltre, pur essendo presumibilmente prive di forme interne di stratificazione sociale in rapporto alla loro bassa entità demografica, esse avevano esigenze di conservazione di una certa quantità di prodotti agricoli, senza che questo implicasse forme di centralizzazione e redistribuzione. Saggi in profondità, effettuati nel medesimo sito al disotto di un ulteriore strato di travertino, hanno consentito di individuare un livello più antico che, privo di elementi strutturali riconoscibili, ha restituito manufatti in pietra scheggiata e materiali ceramici molto frammentari che coprono l intero arco temporale dell età del Bronzo. Il fenomeno sembra da interpretare in relazione a una situazione di moderato trascinamento dei manufatti stessi a opera dello scorrimento delle acque superficiali che in quest area confluivano. Non si avrebbero, quindi, testimonianze in situ di un 24 25

1. Oratino La Rocca Materiali ceramici dai livelli dell età del Bronzo 2. base, ha un consistente spessore. I livelli finora esplorati sembrano comunque tutti riferibili a un momento avanzato del Bronzo Recente (indicativamente XII secolo a.c., contemporanei quindi alla struttura di Monteroduni loc. Paradiso), benché siano stati rinvenuti anche materiali che fanno ipotizzare un inizio precedente di occupazione del sito sempre nell ambito dell età del Bronzo. Sembra quindi che l insediamento abbia avuto una lunga durata o sia stato interessato da episodi ripetuti di occupazione, probabilmente connessi alla posizione particolare del luogo, che domina il corso del Biferno. Si auspica che la prosecuzione degli scavi possa consentire di chiarire questo punto. I livelli superiori sono interessati dalla presenza di diverse piastre di cottura, più volte rifatte nello stesso punto. Si può quindi pensare che, nel momento più recente di vita dell insediamento, l area oggetto di indagine fosse destinata ad attività collettive: l analisi funzionale dei manufatti ceramici rinvenuti e lo studio dei resti archeozoologici e paleobotanici ha infatti permesso di ricostruire le attività domestiche all aperto qui praticate, quale la pre- In alto: Dolii in ceramica di impasto di ispirazione egea. parazione, la trasformazione ed il consumo individuale e collettivo di vari generi di sostanze alimentari. Abbondanti sono i reperti vegetali, sia sotto forma di semi che di carboni, e le ossa di animali. Frumento, farro e orzo (forse utilizzato per ottenere la birra) sono i cereali maggiormente documentati, mentre tra i legumi, attestati in misura minore (forse per il diverso tipo di trattamento), predomina la favetta. Sono presenti anche alcuni semi di Vitis vinifera. Tra i reperti antracologici prevalgono quelli di querce caducifoglie, presumibilmente legati all uso del relativo legno come combustibile. Tra i resti di animali domestici sembrano prevalere quelli dei caprovini, che raggiungono circa il 35% del campione, seguiti dai suini e dai bovini, che si collocano poco al di sotto del 20%. La diversa resa in carne di queste specie ovviamente modifica il reale apporto alimentare, dove i bovini divengono nettamente prevalenti. Una certa incidenza ha la caccia (circa il 27% dei resti ossei), nel cui ambito predomina il cervo, seguito dal cinghiale. 26 27

Oratino La Rocca Esempio di distribuzione spaziale e analisi funzionale dei manufatti per uno dei piani di frequentazione legati ad attività di preparazione/trasformazione e consumo del cibo. In basso: Oratino La Rocca. Collocazione topografica del sito. La selezione delle parti scheletriche attestate fa ritenere che si svolgesse lì anche la macellazione degli animali. Si hanno anche tracce di lavorazione sul posto del corno di cervo. Tali livelli coprono due piccole strutture ovali scavate in profondità nel banco argilloso (struttura 1 e struttura 2), due strutture murarie di grandi dimensioni (struttura 4 e struttura 5), in pietrame a secco, realizzate in due momenti successivi, il riempimento di un ampia depressione artificiale (struttura 3) e parte di quella che sembra essere una strut- tura a tumulo (struttura 6). Quest ultima è stata individuata nell ultima campagna di scavo e dovrà essere meglio definita. La funzione delle strutture murarie citate è anch essa da definire: tra le ipotesi più probabili quella che si tratti di opere di terrazzamento oppure di fortificazione. Resta infine sostanzialmente da scavare tutta la depressione artificiale, che sembra avere una forma ovaleggiante e dimensioni leggermente inferiori rispetto a quella di Monteroduni, ma una profondità sicuramente maggiore. Essa potrebbe essere stata destinata ad attività di combustione, data la notevole presenza di lembi di terreno bruciato e concotto nella porzione già messa in luce. È presumibile che sia stata realizzata in una fase 28 29

Oratino La Rocca Pianta dell area di scavo con l indicazione delle strutture citate nel testo. precedente il Bronzo Recente, ma i problemi connessi sia con l aspetto cronologico che con quello della sua funzione originaria, potranno essere affrontati e chiariti solo dopo che sarà stata interamente messa in luce. I due siti esplorati, soprattutto per quel che riguarda la fase attualmente meglio documentata per entrambi (un momento avanzato del Bronzo Recente, XII secolo a.c.), mostrano numerose affinità nelle produzioni ceramiche ed è quindi probabile che i contatti tra le due aree interne (l alta valle del Volturno e l alta valle del Biferno) fossero piuttosto stretti. A loro volta gli elementi stilistici documentati si ricollegano anche con contesti dell Abruzzo, della Puglia settentrionale, del Lazio e presumibilmente della Campania settentrionale (i dati sono attualmente scarsi per questo periodo in tale area). Il fenomeno si collega probabilmente sia con forme di spostamento stagionale di caprovini e bovini su breve distanza (il cui scopo era sfruttare le differenze altimetriche), sia con attività di scambio, grazie alle quali, come si è visto, le comunità dell interno non risultavano del tutto isolate. Bibliografia Bettelli M. (2006): Un frammento di ceramica micenea da Monteroduni. Atti del 26 Convegno Nazionale sulla Preistoria Protostoria e Storia della Daunia, San Severo, 2005, Centro Grafico Francescano, Foggia, 189-194. Buglione A. & De Venuto G. (2008): Analisi preliminare del campione faunistico dal sito dell età del Bronzo di Oratino (CB), loc. La Rocca. Atti del 28 Convegno Nazionale sulla Preistoria Protostoria e Storia della Daunia, San Severo, 2007, Centro Grafico Francescano, Foggia, 299-310. Cazzella A., Copat V. & Danesi M. (2007): Il sito dell età del Bronzo recente di Oratino La Rocca (CB). Rivista di Scienze Preistoriche, LVII: 277-310. Cazzella A., Copat V., Danesi M. & Recchia G. (2007): Nuovi dati sull età del Bronzo nella valle del Biferno: il sito della Rocca di Oratino (CB). Conoscenze. Rivista Semestrale della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise, 2005 (1/2): 21-34. Cazzella A., De Dominicis A. & Ruggini C. (2008): Recenti scavi nell insediamento dell età del Bronzo di Monteroduni (località Paradiso). Atti del 28 Convegno Nazionale sulla Preistoria Protostoria e Storia della Daunia, San Severo, 2007, Centro Grafico Francescano, Foggia, 239-250. Cazzella A., De Dominicis A., Recchia G. & Ruggini C. (2005): Il sito dell età del Bronzo recente di Monteroduni Paradiso (IS). Rivista di Scienze Preistoriche, LV: 384-438. Cazzella A., De Dominicis A., Recchia G. & Ruggini C. (2007): Elementi di ispirazione egea dai livelli della tarda età del Bronzo del sito di Monteroduni loc. Paradiso (IS). Conoscenze. Rivista Semestrale della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise, 2005 (1/2): 35-44. D Oronzo C. & Fiorentino G. (2008): Le analisi archeobotaniche nel sito dell età del Bronzo di Oratino (CB) loc. La Rocca: implicazioni paleo-economiche, paleoecologiche e modalità di funzionamento delle strutture pirotecniche. Atti del 28 Convegno Nazionale sulla Preistoria Protostoria e Storia della Daunia, San Severo, 2007, Centro Grafico Francescano, Foggia, 275-298. Recchia G., Copat V. & Danesi M. (2008): L uso dello spazio nell insediamento subappenninico di Oratino: nota preliminare. Atti del 28 Convegno Nazionale sulla Preistoria Protostoria e Storia della Daunia, San Severo, 2007, Centro Grafico Francescano, Foggia, 251-274. Recchia G., De Dominicis A. & Ruggini C. (2006): Monteroduni loc. Paradiso (IS): nuovi dati sull occupazione del sito. Atti del 26 Convegno Nazionale sulla Preistoria Protostoria e Storia della Daunia, San Severo, 2005, Centro Grafico Francescano, Foggia, 171-188. 30 31