Le vie del mare per la crescita dal Piano Strategico Portualità e Logistica alla Blue Economy. Prof. Rocco Giordano Roma, 21 luglio 2015

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Le vie del mare per la crescita dal Piano Strategico Portualità e Logistica alla Blue Economy Prof. Rocco Giordano Roma, 21 luglio 2015

Alcuni focus dei temi trattati aree economiche di riferimento dei sistemi portuali e grado di accessibilità ai nodi portuali; la tipologia produttiva dei territori di riferimento; i flussi di traffico movimentati dalle singole aree; il traffico RO-RO e quello intermodale ferroviario. 2

Sono 5 le Regioni che fanno l economia del Paese! Lombardia e Veneto insieme assorbono il 60,4% dell occupazione manifatturiera distrettuale (rispettivamente il 33,7% e il 26,7%); seguono Toscana (9,9%), Emilia-Romagna (9,4%) e Marche (8,7%). Insieme queste cinque regioni assorbono l 88,3% dell occupazione manifatturiera dei distretti industriali del Paese. Quote analoghe si registrano se si considera l occupazione complessiva. La lettura del territorio in questo modo da uno "spaccato" che concentra lo sviluppo in 5 regioni italiane, sia dal punto di vista delle imprese che degli addetti. 3

Un Paese meno trasformatore e più assemblatore Negli ultimi anni il sistema Paese si va identificando sempre più come meno manifatturiero rispetto agli anni passati. Se si analizzano i sistemi locali di lavoro il numero di addetti nei distretti industriali registra 6,9 milioni occupati circa nel settore manifatturiero, contro i circa 12,5 milioni di occupati non manifatturiero. Il Paese è sempre più orientato al commercio, servizi ed altre attività. 4

La nuova lettura del territorio 1/2 La nuova geografia funzionale del territorio sintetizza le caratteristiche distintive dei sistemi urbani : le città del Centro-nord, la città diffusa, il cuore verde, i centri urbani meridionali, i territori del disagio, il Mezzogiorno interno e l altro Sud. Le città del Centro-nord è il gruppo che include i sistemi locali di alcune tra le principali realtà urbane (Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Genova, Venezia, Trieste ecc.). È l aggregato più popoloso: 18 milioni d individui, pari a circa il 30 per cento della popolazione italiana. 5

2/2 La città diffusa rappresenta un quinto della popolazione italiana (12 milioni) (circa il 13% del territorio). Il cuore verde, presenta esplicite connotazioni rurali. Vi risiedono circa dieci milioni di persone (per la quasi totalità nel Centro-nord). Gli altri quattro raggruppamenti individuati includono sistemi locali esclusivamente del Mezzogiorno (a eccezione di alcuni sistemi interni del basso Lazio). 6

L Italia a confronto 7

Dal Distretto industriale al Distretto economico Allo stato attuale abbiamo un territorio parcellizzato: aree industriali, aree commerciali, poli logistici, autonomi e indipendenti gli uni dagli altri, ed una rete di servizi che è finalizzata a supportare esigenze di specifiche aree e non di sistema. Bisogna puntare sul distretto economico che in una prima analisi va configurato sulle singole regioni e macro aree economiche per poi identificare il cluster marittimo. 8

La domanda di trasporto merci La domanda originata dalle singole regioni è stata disaggregata per il modo: Stradale; Ferroviario tradizionale; Combinato strada-ferrovia; RO-RO. 9

I traffici ferroviari I traffici ferroviari sono esigui e concentrati nel Nord del Paese, prevalentemente orientati alle relazioni internazionali. Lombardia: 14,13 milioni di tonn. Piemonte: 9,09 milioni di tonn. Veneto: 8,36 milioni di tonn. Emilia R.: 7,56 milioni di tonn. Toscana: 98 milioni di tonn. F.V.G.: 3,4 milioni di tonn. 10

I traffici stradali Per i traffici stradali i risultati non sono dissimili da quelli ferroviari, con forte concentrazione del traffico al Nord. Lombardia: 293 milioni di tonn. Emilia R.: 182 milioni di tonn. Veneto: 171 milioni di tonn. Piemonte: 115milioni di tonn. Toscana: 98 milioni di tonn. Per il traffico stradale generato mediamente l 80% viene trasferito alla scala regionale. 11

La logica dei cluster portuali In questa logica i cluster vanno identificati in termini di: accessibilità territoriale e connettività delle reti aree economiche integrate con i sistemi di servizi retroportuali con una lettura di geografia funzionale interporti, piattaforme logistiche e sistemi ITS come supporti operativi dei porti sostenere la dimensione internazionale dei flussi, in particolare marittimi. 12

A quali obiettivi puntare Per ciascun cluster portuale economico, almeno per il traffico RO-RO, è necessario che siano definite le principali relazioni di scambio, i punti di forza e di debolezza, le criticità attuali. Tra gli interventi prioritari vanno definite le opportunità/possibilità di integrazione tra il sistema marittimo e quello stradale e ferroviario per le quote di traffico attraibili dalla strada. Per l'area euro-mediterranea, in prospettiva è necessario definire le politiche di intervento portuali in relazione alla geografia dei flussi. La necessità è aprire il sistema economico nazionale alla scala internazionale. 13

La questione settentrionale nei prossimi anni al 2020-2025 è da prevedere un impegno forte dei porti del Nord Italia, sia nell'arco ligure che quello venetofriulano. Le stime puntano a ribaltare sul sistema ligure 500-600.000 unità di carico che potranno essere attratte dai porti del Nord Europa e che interessano il completamento Gottardo e Loechberg. Circa 200.000 unità di carico ribaltate sul sistema portuale del Triveneto che interessano il Brennero e Tarvisio. La questione meridionale. Recuperare il ruolo del Mezzogiorno nell'area del Mediterraneo. 14

Matrice attuale origine-destinazione del traffico RO-RO Tonn/annoX1000 Porto Destinazione Cagliari Catania Civitavecchia Genova Lipari Livorno Marina Di Carrara Messina Monfalcone Napoli Olbia Ortona Porto Origine Cagliari - 384 526 868 - - - 186-86 563 - - - - - - 135 - - 2 748 Catania 43 211 66 229 - - - - 142 - - 691 Civitavecchia 162-483 - - - 376-134 134 - - - - - 1 289 Genova 290 - - - - - - 97 673 365-240 - - 60 - - 1 725 Livorno 510 - - - - - - 1 185 272 422 - - 46 - - - - 2 435 Marina Di Carrara - - - - - - - - - - Messina - - - - - - - - - - - - 2 686 1 229 - - - - 3 916 Milazzo - - - - - - Napoli - - - 107-104 480 - - - - 691 Olbia - 477 1 848 1 079 - - - 230-107 206 - - - 143 - - - - - 4 091 Palermo - 182 890 277 - - 967 119 - - - - - 602 - - - - 3 036 Piombino 377 - - - - - - 875 201 - - - - - - 1 453 Porto Torres 91 354 207 - - - - - - - - - - - - 652 Ravenna - - - 277-277 Reggio Di Calabria - - - - - - 3 075 - - - - - - - - - - - - - 3 075 Salerno 66 - - - - - 1 261 153 708 - - - - 2 188 Savona - - - - - 262 142 - - - - - 405 Taranto 206 - - - - - - - - - - 1 672 - - - - 291 2 170 Termini Imerese - 172-187 - - - - 116 - - 474 Trapani - - - - - - - - Venezia - - Totale complessivo* 1 405 206 1 177 4 590-2 496-4 337-1 896 3 746-2 494 769 796-1 672 2 686 2 339-277 135 - - 291 31 315 * Mancano 2 mlni di ton non attribuite dall'istat a nessun Porto La relazione Taranto-Ravenna è virtuale anche se per merceologie non assegnabili al RO-RO Palermo Piombino Porto Torres Portovesme Ravenna Reggio Di Calabria Salerno Savona Taranto Termini Imerese Trapani Trieste Venezia Totale complessivo* 15

Merci movimentate su strada oltre i 500 km su relazioni nazionali I flussi attraibili dalla strada sono circa 10 milioni di tonn., 7 per il combinato marittino e 3 per quello ferroviario sotto il vincolo che siano rispettate le condizioni operative di integrazioni. 16