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NORMA ITALIANA Prova sul calcestruzzo indurito Forma, dimensioni ed altri requisiti per provini e per casseforme UNI EN 12390-1 Testing hardened concrete Shape, dimensions and other requirements for specimens and moulds GIUGNO 2002 CLASSIFICAZIONE ICS 91.100.30 SOMMARIO La norma specifica la forma, le dimensioni e le tolleranze dei provini di calcestruzzo confezionati a forma di cubi, cilindri e prismi, e delle casseforme necessarie a produrli. RELAZIONI NAZIONALI La presente norma sostituisce la UNI 6130-1:1980 e la UNI 6130-2:1980. RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 12390-1:2000 La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 12390-1 (edizione ottobre 2000). ORGANO COMPETENTE UNICEMENTO - Ente di Normazione dei Leganti Idraulici, Malte, Calcestruzzi e Cemento Armato RATIFICA Presidente dell UNI, delibera dell 8 aprile 2002 NORMA EUROPEA UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia UNI - Milano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell UNI. Gr. 4 Pagina I

PREMESSA NAZIONALE La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, della norma europea EN 12390-1 (edizione ottobre 2000), che assume così lo status di norma nazionale italiana. La traduzione è stata curata dall UNI. L UNICEMENTO, ente federato all UNI, segue i lavori europei sull argomento per delega della Commissione Centrale Tecnica. Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dell ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l esistenza di norme UNI corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi. Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato dell arte della materia ed il necessario grado di consenso. Chiunque ritenesse, a seguito dell applicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell arte in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, che li terrà in considerazione, per l eventuale revisione della norma stessa. UNI Pagina II

INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1 2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1 3 TERMINI E DEFINIZIONI 1 4 FORMA, DIMENSIONI E TOLLERANZE DEI PROVINI 1 figura 1 Cubo - dimensioni nominali... 2 figura 2 Cilindro - dimensione nominale... 3 figura 3 Prisma - Dimensioni nominali... 4 5 CASSEFORME 5 APPENDICE A APPLICAZIONE DELLA ISO 1101 AI PROVINI DI CALCESTRUZZO ED (informativa) ALLE CASSEFORME 7 figura A.1 Misurazione della planarità... 7 figura A.2 Misurazione della perpendicolarità... 7 figura A.3 Misurazione della rettilineità... 8 APPENDICE B VALUTAZIONE DELLA PLANARITÀ DI PROVINI E CASSEFORME 9 (informativa) figura B.1 Esempio di misurazione della planarità di superfici circolari o rettangolari... 9 UNI Pagina III

UNI Pagina IV

NORMA EUROPEA Prova sul calcestruzzo indurito Forma, dimensioni ed altri requisiti per provini e per casseforme EN 12390-1 OTTOBRE 2000 EUROPEAN STANDARD Testing hardened concrete Shape, dimensions and other requirements for specimens and moulds NORME EUROPÉENNE Essai pour béton durci Forme, dimensions et autres exigences aux éprouvettes et aux moules EUROPÄISCHE NORM Prüfung von Festbeton Form, Maße und andere Anforderungen für Probekörper und Formen DESCRITTORI ICS 91.100.30 La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 3 febbraio 2000. I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrispondenti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai membri del CEN. La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria responsabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il medesimo status delle versioni ufficiali. I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera. CEN COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE European Committee for Standardization Comité Européen de Normalisation Europäisches Komitee für Normung Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles 2000 CEN Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono riservati ai Membri nazionali del CEN. UNI Pagina V

PREMESSA La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 104 "Calcestruzzo (prestazioni, produzione, posa in opera e criteri di conformità)", la cui segreteria è affidata al DIN. Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro aprile 2001, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro dicembre 2003. In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera. La presente norma fa parte di una serie di metodi di prova per il calcestruzzo indurito. Essa deriva dalla norma internazionale ISO 1920 "Concrete tests - Dimensions, tolerances and applicability of test specimens". Anche se "l'applicabilità" è stata omessa in quanto non appropriata e le regole speciali per calcolare i risultati delle prove anche, ambedue questi argomenti sono trattati nelle norme pertinenti. La presente norma riconosce approcci alternativi per ottenere provini di misura e forma appropriati. Il primo è utilizzare stampi la cui durata è limitata a misurare i provini al fine di attestarne la conformità. Il secondo è gettare i provini in stampi metallici calibrati che rispondono a tolleranze più rigide rispetto ai provini. L'utilizzo di stampi calibrati permette una tolleranza sul requisito per la misurazione dei provini. L'appendice A informativa indica l'applicazione della ISO 1101 per misurare le forme dei provini di calcestruzzo e stampi. L'appendice B informativa dà le indicazioni per misurare l'uniformità di provini e stampi. Un progetto di questa norma è stato pubblicato nel 1996 per l'inchiesta CEN come pren 12356. Esso faceva parte di una serie di metodi di prova per il calcestruzzo fresco o indurito numerati singolarmente. Per comodità è stato deciso di combinare queste norme separate in tre nuove norme con parti distinte per ogni metodo, come segue: - Testing fresh concrete (EN 12350) - Testing hardened concrete (EN 12390) - Testing concrete in structures (EN 12504) La serie di EN 12390 include le parti seguenti dove tra parentesi è dato il numero con il quale ogni metodo di prova è stato pubblicato per l'inchiesta CEN: EN 12390 "Testing hardened concrete" Parte 1: Shape, dimensions and other requirements of specimens and moulds (former pren 12356:1996) Parte 2: Making and curing specimens for strength tests (former pren 12379:1996) Parte 3: Compressive strength of test specimens (former pren 12394:1996) Parte 4: Compressive strangth - Specification for testing machines (former pren 12390:1996) Parte 5: Flexural strength of test specimens (former pren 12359:1996) Parte 6: Tensile splitting strength of test specimens (former pren 12362:1996) Parte 7: Density of hardened concrete (former pren 12363:1996) Parte 8: Depth of penetration of water under pressure (former pren 12364:1996) UNI Pagina VI

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Nota La presente norma specifica la forma, le dimensioni e le tolleranze dei provini di calcestruzzo confezionati a forma di cubi, cilindri e prismi, e delle casseforme necessarie a produrli. Le tolleranze specificate nella presente norma sono basate sulle esigenze delle prove di resistenza, ma possono essere applicate anche per altre proprietà. 2 RIFERIMENTI NORMATIVI La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti). ISO 1101 Technical drawings - Geometric tolerancing - Tolerancing of form, orientation, location and run-out - Generalities, definitions, symbols, indications on drawings 3 TERMINI E DEFINIZIONI Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni contenuti nella ISO 1101 e i seguenti. 3.1 dimensione nominale: Descrizione comunemente usata per le dimensioni del provino. 3.2 dimensione prescritta: Dimensione del provino in millimetri, scelta e dichiarata dall'utilizzatore della presente norma tra la gamma delle dimensioni nominali consentite. 4 FORMA, DIMENSIONI E TOLLERANZE DEI PROVINI 4.1 Generalità Per ogni forma di provino, cubo, cilindro e prisma, la dimensione di base d dovrebbe essere scelta pari almeno a tre volte e mezza la dimensione nominale dell'aggregato del calcestruzzo. UNI Pagina 1

4.2 Cubi 4.2.1 Dimensioni nominali figura 1 Cubo - dimensioni nominali d, mm 100 150 200 250 300 4.2.2 Le dimensioni designate non devono essere diverse da quelle nominali. 4.2.3 Tolleranze 4.2.3.1 La tolleranza sulla dimensione designata (d) tra le superfici casserate deve essere minore di ±0,5%. 4.2.3.2 La tolleranza tra la faccia superiore rasata e quella opposta deve essere minore di ±1,0% della dimensione designata. 4.2.3.3 La tolleranza sulla planarità delle superfici che potenzialmente verranno sottoposte a carico deve essere minore di ±0,000 6 d, in millimetri (vedere appendice B). 4.2.3.4 La tolleranza sulla perpendicolarità degli spigoli del provino cubico rispetto alla base, deve essere minore di 0,5 mm. UNI Pagina 2

4.3 Cilindri 4.3.1 Dimensioni nominali figura 2 Cilindro - dimensione nominale d, mm 100 113 a) 150 200 250 300 a) Questo cilindro ha una superficie di carico pari a 10 000 mm 2. 4.3.2 Le dimensioni designate possono essere scelte entro ±10% della dimensione nominale. 4.3.3 Tolleranze 4.3.3.1 La tolleranza sul diametro utilizzato (d) è ±0,5%. 4.3.3.2 La tolleranza sulla planarità delle superfici sottoposte a carico è ±0,000 6 d in millimetri (vedere appendice B). 4.3.3.3 La tolleranza sulla perpendicolarità della generatrice del cilindro rispetto alle basi è ±0,5 mm. 4.3.3.4 La tolleranza sull'altezza (2 d) è ±5%. 4.3.3.5 Per provini da usare per la determinazione della rottura a trazione indiretta la tolleranza di rettilineità sulla generatrice del cilindro è ±0,2 mm. 4.3.4 Applicabilità delle tolleranze 4.3.4.1 I provini con le facce terminali di getto o con le facce terminali rettificate devono essere conformi al 4.3.3. 4.3.4.2 I provini con le facce terminali trattate con cappatura a zolfo, a cemento alluminoso o ad altri materiali similari, devono essere conformi a 4.3.3.1 prima della cappatura e a 4.3.3.2, 4.3.3.3 e 4.3.3.4 dopo la cappatura. 4.3.4.3 I provini con le facce terminali trattate con il metodo dei contenitori a sabbia o con metodi similari devono essere conformi a 4.3.3.1 e 4.3.3.4 prima della cappatura e a 4.3.3.3 dopo il fissaggio del/dei contenitore/i. UNI Pagina 3

4.4 Prismi 4.4.1 Dimensioni nominali figura 3 Prisma - Dimensioni nominali L 3,5 d d, mm 100 150 200 250 300 4.4.2 Le dimensioni prescritte non devono essere differenti dalle dimensioni nominali. 4.4.3 Tolleranze 4.4.3.1 La tolleranza sulla dimensione designata (d ) tra le superfici casserate è ±0,5%. 4.4.3.2 La tolleranza sulla dimensione designata tra la faccia superiore rasata e la faccia opposta a contatto con la cassaforma è ±1,0%. 4.4.3.3 La tolleranza sulla perpendicolarità degli spigoli del provino prismatico rispetto alla base, è ±0,5 mm. 4.4.3.4 La tolleranza sulla planarità della superficie da porre a contatto con i rulli durante la prova di resistenza a flessione è ±0,2 mm. 4.4.3.5 La tolleranza sulla planarità della superficie sottoposta al carico per provini da usare per la prova di resistenza a trazione indiretta è ±0,2 mm. 4.5 Misurazione delle dimensioni e forma dei provini 4.5.1 Se non esiste documentazione che comprovi che i provini sono stati confezionati in casseforme calibrate, i provini devono essere misurati in conformità a 4.2, 4.3 oppure 4.4 secondo i casi. Nota Per controllare le dimensioni possono essere usate dime passa/non passa. 4.5.2 Se esiste una documentazione che comprovi che i provini sono stati confezionati con casseforme calibrate, devono essere controllati soltanto i requisiti di cui in 4.2.3.1 e 4.2.3.2 oppure 4.3.3.1, 4.3.3.2 oppure 4.3.3.4, 4.4.3.1 e 4.4.3.2, rispettivamente per cubi, cilindri o prismi. Nota 1 Nota 2 Per controllare le dimensioni possono essere usate dime passa/non passa. Nell'appendice B vengono fornite indicazioni per la misurazione della planarità delle superfici da sottoporre a carico. UNI Pagina 4

5 CASSEFORME 5.1 Generalità 5.1.1 Le casseforme devono essere a tenuta stagna e non assorbenti. Nota I giunti delle casseforme possono essere spalmati con cera, olio o grasso per garantire la tenuta stagna. 5.1.2 Le casseforme diverse da quelle calibrate secondo 5.2 possono essere costruite con qualsiasi materiale che sia idoneo alla confezione di provini di calcestruzzo. 5.2 Casseforme calibrate 5.2.1 Le casseforme calibrate devono essere costruite con acciaio o ghisa che devono essere materiali di riferimento. Se le casseforme sono costruite con altri materiali devono essere disponibili risultati di prove prestazionali che dimostrino l'equivalenza a lungo termine con casseforme calibrate costruite di acciaio o di ghisa. 5.2.2 Tutte le parti delle casseforme calibrate devono essere sufficientemente robuste per prevenire deformazioni durante l'assemblaggio o l'uso. 5.2.3 I componenti delle casseforme, con la possibile eccezione della piastra di base, devono avere dei contrassegni di identificazione. 5.2.4 Casseforme calibrate per provini cubici: 5.2.4.1 Le casseforme devono essere idonee alla confezione dei provini conformi a 4.2.1 e 4.2.2. 5.2.4.2 La tolleranza sulla dimensione designata (d ) di una cassaforma assemblata è ±0,25%. 5.2.4.3 La tolleranza sulla planarità delle quattro facce laterali della cassaforma deve essere ±0,000 3 d per le casseforme nuove e ±0,000 5 d per le casseforme usate. 5.2.4.4 La tolleranza sulla planarità della superficie superiore della piastra di base della cassaforma deve essere ±0,000 6 d per le casseforme nuove e 0,001 0 d per le casseforme usate. 5.2.4.5 La tolleranza sulla perpendicolarità degli spigoli di una cassaforma rispetto agli spigoli adiacenti e degli spigoli rispetto alla base deve essere ±0,5 mm. Nota Se necessario, la tolleranza può essere misurata con la cassaforma smontata (vedere appendice B). 5.2.5 Casseforme calibrate per provini cilindrici: 5.2.5.1 Le casseforme devono essere idonee alla confezione di provini conformi a 4.3.1 e 4.3.2. 5.2.5.2 La tolleranza sul diametro designato (d ) e sull'altezza designata (2 d ) è ±0,25%. 5.2.5.3 La tolleranza sulla planarità di una base di una cassaforma deve essere ±0,000 3 d per le casseforme nuove e ±0,000 5 d per le casseforme usate. 5.2.5.4 La tolleranza sulla perpendicolarità della generatrice del cilindro rispetto alla base è ±0,5 mm. Nota Se necessario, la tolleranza di planarità può essere misurata a cassaforma smontata (vedere appendice B). 5.2.6 Casseforme calibrate per provini prismatici 5.2.6.1 Le casseforme devono essere idonee alla confezione di provini conformi a 4.4.1 e 4.4.2. 5.2.6.2 La tolleranza sulla profondità e sulla larghezza designata (d ) di una cassaforma assemblata è ±0,25%. UNI Pagina 5

5.2.6.3 La tolleranza sulla planarità delle pareti interne deve essere ±0,001 d per casseforme nuove e ±0,002 d per casseforme usate. 5.2.6.4 La tolleranza sulla planarità della superficie superiore della piastra di base della cassaforma deve essere ±0,002 d per casseforme nuove e ±0,004 d per casseforme usate. 5.2.6.5 Per le superficie delle casseforme con dimensioni che superano 150 mm le tolleranze sulla planarità di cui in 5.2.6.3 e 5.2.6.4 devono applicarsi ogni 150 mm di lunghezza. 5.2.6.6 La tolleranza sulla perpendicolarità delle pareti di una cassaforma rispetto alla base deve essere ±0,5 mm. Nota Se necessario, la tolleranza sulla planarità può essere misurata a cassaforma smontata (vedere appendice B). UNI Pagina 6

APPENDICE A APPLICAZIONE DELLA ISO 1101 AI PROVINI DI CALCESTRUZZO ED ALLE (informativa) CASSEFORME La ISO 1101 descrive le tolleranze geometriche di progetto. Le figure A.1, A.2 ed A.3 mostrano particolari applicazioni della norma alla misurazione dei provini di calcestruzzo e delle casseforme. A.1 Planarità figura A.1 Misurazione della planarità Legenda 1 Tolleranza di planarità 2 Superficie cui si applica la tolleranza di planarità A.2 Perpendicolarità figura A.2 Misurazione della perpendicolarità Legenda 1 Tolleranza di perpendicolarità 2 Superficie cui si applica la tolleranza di perpendicolarità 3 Superficie adiacente alla superficie data UNI Pagina 7

A.3 Rettilineità figura A.3 Misurazione della rettilineità Legenda 1 Tolleranza di rettilineità sulla superficie di carico 2 Superficie cui è applicata la tolleranza di rettilineità UNI Pagina 8

APPENDICE B VALUTAZIONE DELLA PLANARITÀ DI PROVINI E CASSEFORME (informativa) Ai fini della presente norma europea, la planarità può essere valutata misurando la rettilineità in quattro posizioni, come mostrato in figura B.1, per superfici circolari o rettangolari. figura B.1 Esempio di misurazione della planarità di superfici circolari o rettangolari Nota La tolleranza sulla rettilineità deve essere uguale alla tolleranza sulla planarità specificata per i provini in 4.2, 4.3 oppure 4.4 secondo i casi, e per le casseforme in 5.2.4, 5.2.5 e 5.2.6 secondo i casi. Sono considerati idonei per questa misurazione un regolo di acciaio ad angoli retti di sezione rettangolare e spessimetri con lame da 0,03 mm fino a 1,00 mm di spessore. UNI Pagina 9

UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci, dell Industria e dei Ministeri. Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.