CAPITOLATO DI FORNITURA GETTI IN ALLUMINIO



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CAPITOLATO DI FORNITURA GETTI IN ALLUMINIO 1. SCOPO E CAMPO D APPLICAZIONE Il presente capitolato ha lo scopo di: descrivere le modalità di classificazione dei getti recepire le indicazioni da citare a disegno definire i controlli da effettuare definire le tecniche di prova da adottare ed i limiti di difettosità ammessi sui getti grezzi o lavorati in lega leggera di alluminio prodotti dalla Fonderia Taroni. Il presente documento integra e completa eventuali prescrizioni presenti nei disegni e/o nei capitolati di fornitura dei singoli clienti. In mancanza di prescrizioni puntuali da parte del cliente esso diventa il documento di riferimento a cui attenersi per le singole forniture. Il contenuto di tale documento si ritiene pertanto accettato da parte cliente come regolamentazione sulle forniture. Il presente capitolato tratta getti grezzi o lavorati in lega leggera di alluminio colati in sabbia, in conchiglia (a gravità o in bassa pressione) e a pressione. Il presente capitolato si applica nella sua integrità ai getti di prodotti da Fonderia Taroni indipendentemente dal campo di applicazione, salvo altrimenti specificato a disegno, su norme specifiche dei particolari, su schede caratteristiche o da accordi all ordine. Il presente capitolato non è applicabile ai getti prototipi. Si applicano inoltre tutte le condizioni tecniche di fornitura specificate nelle norme EN 1559-1 e EN 1559-4. 2. CONDIZIONI GENERALI I getti venduti sono privi di materozze, bave e residui simili e non devono presentare cricche, rotture, segni di surriscaldamento, bruciature, pieghe, cavità da ritiro, avvallamenti, giunti freddi e porosità che potrebbero compromettere in maniera significativa l'impiego (funzione e/o lavorazione successiva) del componente. 2.1. CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE I getti se non diversamente specificato da disegni e/o capitolati specifici di fornitura da parte del cliente, si suddividono nelle seguenti classi funzionali: Classe funzionale 1: getti soggetti a requisiti di sicurezza Classe funzionale 2: getti soggetti a sollecitazioni statiche e dinamiche e/o superfici soggette a requisiti funzionali particolari Fonderia Taroni - Capitolato tecnico di fornitura getti in alluminio Data: 27/03/2014 - Rev.00 pag. 1 di 8

Classe funzionale 3: getti che non rientrano nelle classi 1 e 2 e che non sono soggetti a requisiti funzionali particolari 3. REQUISITI DI QUALITÀ PER GETTI DI ALLUMINIO 3.1 MATERIALE E COMPOSIZIONE CHIMICA Leghe di alluminio per getti conformi alla norma UNI EN 1706. La composizione chimica delle leghe utilizzate da Fonderia Taroni rispetta le prescrizioni della norma UNI EN 1706 e del disegno fornito dal Cliente. 3.2 CARATTERISTICHE INTERNE ED ESTERNE I getti devono essere presentati al collaudo sbavati e puliti e l esame visivo deve essere condotto in un ambiente con intensità luminosa >/= 200 lux. Sono esclusi i particolari regolamentati da un proprio Capitolato o disegno o da standard di accettazione discussi e concordati con il Fornitore. NOTA : Sulle aree critiche non sono ammessi difetti. Una porosità con dimensione 0,5 mm non deve essere considerata difetto al controllo visivo. 3.3 Difetti superficiali (SUPERFICI GREGGE) Le superfici gregge devono risultare omogenee, esenti da rotture, screpolature o da qualsiasi difetto che possa compromettere l'impiego del componente e/o la sua successiva lavorazione di utensile. I getti devono essere privi di materozze, bave e residui simili e non devono presentare cricche, rotture, segni di surriscaldamento, bruciature, pieghe, cavità da ritiro, avvallamenti, giunti freddi e porosità che potrebbero compromettere in maniera significativa l'impiego (funzione e/o lavorazione successiva) del componente. Sono ammesse discontinuità superficiali, tipiche dei getti in sabbia o in conchiglia, a distanza minima tra di loro di 10 mm, secondo quanto riportato nella Tabella 1. Tabella 1 - Getti in lega di Al e Mg colati in conchiglia Dimensione difetti Classe funzionale Spessore getto ( mm) < 10 mm 20 mm > 20 mm 1 < 1 mm < 2 mm < 2.5 mm 2-3 < 2 mm < 3 mm < 3.5 mm Sono inoltre accettate: a) bave e disassamenti non taglienti dovute alle giunzioni degli elementi della conchiglia / stampo di altezza < 2 mm. Fonderia Taroni - Capitolato tecnico di fornitura getti in alluminio Data: 27/03/2014 - Rev.00 pag. 2 di 8

b) bave dovute a locali screpolature della conchiglia/stampo di altezza <1 mm. 3.4 DIFETTI SUPERFICIALI (SUPERFICI LAVORATE) Sono ammesse porosità isolate (da gas o da ritiro) di dimensioni inferiori a quanto riportato nelle Tabelle 2 e 3, purché presenti in numero di 1 ogni 100 mm di superficie lavorata o in numero di 2 di dimensione dimezzata. La porosità diffusa, uniformemente distribuita, deve essere valutata mediante esame radiografico / radioscopico. Non sono ammesse inclusioni, ossidi o giunzioni fredde. Tabella 2 - Getti in lega di Al e Mg colati in conchiglia o in sabbia Dimensione difetti Classe funzionale Spessore getto ( mm) < 10 mm 10 20 mm > 20 mm 1 < 0.8 mm < 1.5 mm < 2 mm 2-3 < 1.5 mm < 2 mm < 3 mm La porosità diffusa, uniformemente distribuita, deve essere valutata mediante esame radiografico / radioscopico. Sono ammessi pori isolati su getti che soddisfano le prescrizioni dell esame radiografico / radioscopico. Tabella 3 - Tolleranze dimensionali, secondo norma ISO 8062 CT5 Fonderia Taroni - Capitolato tecnico di fornitura getti in alluminio Data: 27/03/2014 - Rev.00 pag. 3 di 8

3.5 DIFETTI INTERNI SECONDO ASTM E 155 ESAME RADIOGRAFICO/RADIOSCOPICO I gradi di qualità sono identificati dalle radiografie di riferimento del seguente standard: ASTM E 155 per getti in lega di alluminio colati in sabbia o in conchiglia e per getti in lega di magnesio Le tabelle 4 e 5 illustrano i limiti di accettazione per controllo radiografico: Tabella 4 Si sottolinea, che la Fonderia Taroni, esegue sulla campionatura controlli mezzo RX al 100% con grado di accettabilità "CF2-Grado C" secondo ASTM E155, questo salvo diverse indicazioni del cliente che ha la responsabilità di comunicare alla fonderia eventuali aree-zone critiche nel prodotto. Durante processo produttivo, i controlli RX, saranno eseguiti a fronte di eventuali richieste del Cliente definendo con quest ultimo a definire la frequenza, il grado di accettabilità ed il relativo costo. Tabella 5 Non sono ammessi i seguenti difetti: catene di pori segregazioni giunti freddi sovrapposizioni incrinature a caldo e da tensioni interne disallineamento anima e disallineamento forma Fonderia Taroni - Capitolato tecnico di fornitura getti in alluminio Data: 27/03/2014 - Rev.00 pag. 4 di 8

irregolarità superficiali Quando sono presenti contemporaneamente due o più difetti prossimi al limite massimo previsto, il getto è considerato NON ACCETTABILE. 3.6 PROVA DI TENUTA IDRAULICA E/O PNEUMATICA Queste prove sono effettuate solo se richiesta dal Cliente. 3.7 RESISTENZA La prova della resistenza meccanica è effettuata solo se richiesta dal Cliente. 3.8 DUREZZA La prova di durezza deve essere effettuata sulla superficie del getto secondo EN ISO 6506-1 e in zone esenti da pori oppure su provini ricavati per rottura che non siano stati soggetti ad alcuna sollecitazione. La durezza deve essere rilevata in zone che non pregiudichino la funzionalità del getto previa asportazione di mola dello strato superficiale. I valori rilevati devono essere conformi ai limiti prescritti nella norma del materiale (UNI EN 1706) citata a disegno. 3.9 RUGOSITÀ SUPERFICIALE La rugosità superficiale deve rispettare le prescrizioni nel disegno o nella norma del materiale. Se non specificato, viene garantita una rugosità pari a µm 25, secondo norma UNI EN ISO 1302. 3.10 MASSA La massa del getto grezzo deve essere determinata in accordo tra il fornitore ed il committente con uno dei seguenti metodi: Calcolo matematico sulla base delle dimensioni e tolleranze indicate a disegno e della massa volumica indicata nella norma del materiale, tenendo conto di eventuali sovrametalli di lavorazione e necessità tecniche di lavorazione. Media aritmetica dei valori misurati su 10 getti qualificati. Sul valore della massa indicata a disegno dovrà essere applicata una tolleranza di ± 8%. 3.11 DIMENSIONI E TOLLERANZE Le dimensioni devono essere controllate in base al disegno e/o alle norme specifiche e/o al modello CAD. I profili, i raccordi e le dimensioni interne non rilevabili a getto integro devono essere verificati sezionando opportunamente il componente. 4. PRESCRIZIONI PER LA PRODUZIONE 4.1 ASPORTAZIONE DELLE MATEROZZE, MONTANTI E CANALI DI COLATA I getti devono essere presentati al collaudo sbavati e puliti; l asportazione di queste appendici deve essere eseguita con una tecnica adeguata per non danneggiare il particolare. Nel caso di difficile asportazione, tale da richiedere l impiego di macchine asportatrici, questa operazione deve essere concordata tra Committente e Fornitore. Per le zone soggette a lavorazione meccanica è previsto taglio privo di smerigliatura, la quota di taglio è garantita entro i 4 mm dalla zona base del taglio 4.2 RIPARAZIONI Fonderia Taroni - Capitolato tecnico di fornitura getti in alluminio Data: 27/03/2014 - Rev.00 pag. 5 di 8

Eventuali difetti superficiali non lineari non accettabili possono essere asportati con lima, mola o fresa, raccordando opportunamente la zona riparata in modo da non provocare spigoli vivi. 4.3 RIPARAZIONE MEDIANTE IMPREGNAZIONE Le riparazioni per impregnazione sono ammesse, salvo diversamente specificato a disegno o sulle norme specifiche. 4.4 RIPARAZIONE MEDIANTE SALDATURA Le riparazioni per saldatura sono ammesse soltanto al fine di recupero geometrico / dimensionale o per asportare difetti non lineari, salvo diversamente specificato a disegno o sulle norme specifiche. 4.5 RIPARAZIONI MEDIANTI SIGILLANTI O STUCCHI Ammessa solo su zone estetiche. 4.6 PIANO DI CAMPIONAMENTO Il piano di campionamento rappresenta lo strumento con il quale vengono controllati i prodotti forniti da Fonderia Taroni. Gli elementi presi in considerazione dal piano di campionamento sono i seguenti: il lotto da collaudare; il numero dei campioni da estrarre dal lotto e che dovranno essere esaminati; il livello di qualità che Fonderia Taroni ha fissato a Livello II AQL 1.5, salvo specifiche richieste del Cliente; le condizioni di accettazione e di rifiuto del lotto previste dal contratto di fornitura. L accettazione del lotto è in relazione al numero degli elementi difettosi che possono trovarsi nei campioni estratti casualmente e da esaminare, numero che viene tecnicamente definito numero di accettazione e che viene determinato da un apposita tabella del piano di campionamento. Le tavole di campionamento sono composte dai seguenti simboli necessari: Nl = la numerosità del lotto; Nc = la numerosità del campione; LQA = il Livello di Qualità Accettabile; Na = il numero di accettazione; Nr = il numero di rifiuto. Fonderia Taroni, fissata la percentuale dell LQA (tolleranza), che deve essere specificatamente evidenziata nel contratto di fornitura, unitamente al livello di collaudo (di norma ordinario ), adotta la procedura di collaudo utilizzando i Prospetti delle tavole di campionamento : Fonderia Taroni - Capitolato tecnico di fornitura getti in alluminio Data: 27/03/2014 - Rev.00 pag. 6 di 8

Tabella 6 Lettere codice per la numerosità del campione Tabella 7 Piani di campionamento per il collaudo ordinario e speciale Tabella 6: per l individuazione del corrispondente numero di codice riferito alla numerosità del lotto in esame ed al livello di collaudo ; Fonderia Taroni - Capitolato tecnico di fornitura getti in alluminio Data: 27/03/2014 - Rev.00 pag. 7 di 8

Tabella 7: per l individuazione della numerosità dei campioni da prelevare e da esaminare, in corrispondenza del numero di codice. Il prospetto, inoltre, individua, in correlazione alla percentuale della tolleranza ammessa (LQA), i seguenti specifici valori: Na = numero di accettazione: cioè, il massimo numero di campioni difettosi ammessi, affinché il lotto sia accettato; Nr = numero di rifiuto: cioè, il minimo numero di campioni difettosi a partire dal quale il lotto viene rifiutato. Per spiegare, in pratica, come opera Fonderia Taroni con l applicazione dei piani di campionamento, si descrive di seguito, con un esempio, detta procedura di collaudo. Esempio: partita da collaudare n. 5.000 camicie; contrattualmente sono stati previsti un Livello di Collaudo Ordinario II e un Livello di Qualità Accettabile (LQA) pari al 4%. Per definire il numero dei campioni da estrarre dal lotto e, quindi, da esaminare, viene individuata, in via preliminare, dal prospetto tabella A, la lettera del codice corrispondente alla numerosità del lotto in questione, ovvero la lettera L nella colonna collaudo ordinario livello II (corrispondente alla numerosità di 5.000 camicie, cifra compresa, come si può notare, nel rigo del range numerico da 3.201 a 10.000). Successivamente, dal prospetto tabella B, si individuano i campioni da prelevare in corrispondenza della lettera di codice L, ovvero, n. 200 campioni ed, infine, nello stesso prospetto, in corrispondenza della colonna inerente al LQA - 4,0 (tolleranza prevista dal contratto), si individuano: il Numero di Accettazione (Na): 14 il Numero di Rifiuto (Nr): 15. 5. NORME DI RIFERIMENTO 01 UNI EN 1706 Alluminio e leghe di alluminio Getti Composizione chimica e caratteristiche meccaniche 02 UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di gestione della qualità, requisiti 03 UNI EN ISO 6506-1 Materiali metallici Prova di durezza Brinell Parte 1: Metodo di prova (ISO/DIS 6506-1:2004); 04 UNI EN ISO14001 Sistemi di gestione ambientale 05 ASTM E 155 Radiografie di riferimento per il controllo di getti in leghe di alluminio e di magnesio 06 UNI EN ISO 1302 Indicazione dello stato delle superfici nella documentazione tecnica e di prodotto 07 UNI EN ISO 1559/1 Condizioni tecniche di fornitura- Parte 1: Generalità 08 UNI EN ISO 1559/4 Condizioni tecniche di fornitura Requisiti addizionali per getti di leghe di alluminio 09 UNI EN ISO 2859 Procedimenti di campionamento nell ispezione per attributi Parte 1: Schemi di campionamento indicizzati secondo il limite di qualità accettabile (AQL) nelle ispezioni lotto per lotto Fonderia Taroni - Capitolato tecnico di fornitura getti in alluminio Data: 27/03/2014 - Rev.00 pag. 8 di 8