Intervista rilasciata su videocassetta dalla Sig.ra Ginetta PARACCA l 11 marzo 2003 presso la presidenza della Scuola Media "Primo Levi" di Cascine Vica - Rivoli (Torino) Intervistatrice: Prof.ssa Marina Bellò. Mediatore: Sig. Bruno Simioli Presenti i Proff.: Bodini, Farina, Petrolo e Pichierri. Io devo chiederle solo come si chiama Mi chiamo Ginetta Paracca E quando è nata, e dove è nata Nel 1926 e sono nata a Rivoli E ha lavorato durante la sua vita, ha fatto un lavoro fuori casa? Sì, sì ho sempre lavorato, sì sì. Ho lavorato alla Filp, poi sono andata anche alla Venchi Unica. Quindi ha lavorato in fabbrica In fabbrica E si ricorda durante la sua giovinezza, durante il fascismo, come si viveva, che cosa ricorda lei.. Si viveva male, si viveva male, mi ricordo, sempre col timore addosso, sempre per lo più.. se lei mi parla del dopo l 8 settembre vuol sapere? No, anche prima, prima della guerra Molta miseria, molta miseria molto.molta miseria c era Ecco, ma cosa si sapeva del fascismo, per esempio Del fascismo si sapeva che chi aveva la tessera in tasca aveva posti abbastanza buoni e aveva delle agevolazioni, mentre chi non doveva avere la tessera faceva fatica a trovare lavoro, faceva molta fatica, io mi ricordo mio padre che non aveva la tessera ma un buon posto non l ha mai trovato. Quindi prima della guerra voi non sapevate niente, non so, della democrazia, in casa sua si parlava Si tirava avanti come si poteva di politica non se ne parlava anzi stasiu ben atenta a parlé d politica perché non si sapeva con chi si parlava, signora, se lei parlava con qualcuno che diceva male era troppo non si parlava di politica, non si parlava E in generale lei dice che si viveva nella miseria Molto Ecco, lei è andata a scuola? Sì, ho fatto fino alla quinta.
E cosa ricorda della scuola, c era qualcosa di particolare legato al fascismo? Sì le maestre piuttosto erano tutte un po diciamo anche loro dovevano fare il suo.. il suo lavoro, il suo mestiere, molto rigide, molto severe sì sì, ma io avevo una maestra molto buona, molto buona e sono stata con lei dalla prima fino in quinta. Si capisce ti indottrinavano lì.. sul fascismo. La prima cosa era, era il fascismo eh. Si studiava qualcosa di particolare sul fascismo? Sì, c era tutta la vita, la storia di Mussolini, dei gerarchi, di Italo Balbo e si sapeva la storia dei gerarchi e di Mussolini. A scuola la storia era quella e d altro non sapevi, non sapevi a momenti neanche con chi confinavi o se confinavi con la Francia o con chi era tutto lì, tutto basato sul fascismo. Ecco, e secondo lei le donne, le ragazze erano educate in modo diverso dai maschietti? Non so, non credo, non credo, sì sì c era la scuola femminile, la scuola maschile ma si faceva tanto facevano ginnastica i maschi come le.. come noi col cerchietto, col famoso cerchietto e in divisa, capisce.. E il sabato fascista E il sabato fascista.. Cosa si ricorda del sabato fascista? Cosa mi ricordo? Mi ricordo che io avevo, purtroppo, due fratelli e andavano a fare il sabato fascista e specialmente il più vecchio, lui per la famiglia lavorava lavorava perché vedeva che non ce n era e allora lui al sabato lavorava, le piaceva di più fare quelle quattro ore in più il sabato pomeriggio che andare alla casa del popolo lì a no casa del popolo casa Littoria as ciamava casa littoria e allora lui diceva: piuttosto che andare alla Casa Littoria preferisco fare delle ore. Allora, ho persino la fotografia a casa, peccato che non gliel ho portata, con gli zoccoli sono andati in via Mon.. Via Granda cum as ciama ades, Via Monte Grappa. (Bruno Simioli) Monte Grappa Sono andati in via Monte Grappa, che li è una via che eran tutte cascine, tutti contadini a prendere i sabot, sa cosa sono i sabot? Sì Ecco, allora c han detto adesso ci danno una bella lezione. C era Della Casa, c era diversi fascisti tutti in divisa con gli stivali e allora sono andati tutti al con gli sabot. Ti ricordi?
(Bruno Simioli) Sì, c era Piol, c era tuo fratello Mio fratello, c era Ormea (Bruno Simioli) C era Ormea, c era Ormea quello che è nei partigiani ed è morto ma nessuno lo sa dove l hanno portato.. Non s è più trovato Ormea (Bruno Simioli) Questi qui andavano a fare istruzioni andavano lì alla Casa Littoria, che c era l insegnante che ti insegnava perché non solo quello, ti insegnavano a montare la mitragliatrice eccetera eccetera e loro per dispetto che dovevano fare la marcia, camminare, fare sai..sono andati coi zoccoli. Tutti coi zoccoli dai contadini, quelle zoccole alte, comunque sono andati via a fare istruzione coi zoccoli; allora quando hanno visto così i gerarchi li hanno può immaginarsi cosa non è successo ai ragazzi. Già allora che non c era ancora, non si parlava ancora della resistenza né niente, ma loro dicevano: perché dobbiamo andar lì, io preferisco lavorare, guadagnarle qualche lira in più che andare lì a fare istruzione fascista e sono andati con gli zoccoli e tra i quali uno gli fa siete tutti figli di madre vedove e allora mia madre ha detto cosa vuol dire quella parola lì - e lui ha detto mamma nella casa han detto che sono un figlio di madre vedova- e allora lei è andata giù a Casa Littoria, perché mia madre era decisa. E andata giù Casa Littoria le ha detto scusi ma lei cos ha voluto dire che mio figlio è figlio di madre vedova, guardi che mio marito ce l ho - come per dire che era figlio di.e allora eh sei venuta - le ha detto - sentite, lasciatemi stare, ragazzi non istruiteli alla guerra o quello che volete, lasciateli stare. Insomma che hanno tutto da dire così, poi quando è venuto l 8 settembre era mio fratello del 24 era a.. (Bruno Simioli) Exilles Exilles? No Exilles è in val di Susa, a (Brun Simioli) Sì Exilles No, Exilles è val Susa era nella caserma.. prima di dopo di Pinerolo non mi viene più il nome di quella caserma lì e invece l altro mio fratello del 21 era a Novara. Tutti due militari. Venuto l 8 settembre e loro invece di andare arruolarsi con loro hanno detto, ma ce ne sono già tanti in montagna e allora scappiamo anche noi, vuol dire che questo durerà qualche mese, poi magari le cose vanno a posto, ma coi fascisti noi non andiamo e sono fuggiti in montagna.
Senta, e prima, durante la guerra o anche prima della guerra, volevo chiederle per esempio, adesso c è il grosso problema delle leggi razziali, voi ne sapevate qualcosa? No, non se ne parlava. Non se ne parlava. Per lo meno a casa nostra, cosa vuole, adesso magari Quindi lei l ha saputo dopo, diciamo, che c erano queste leggi Sa che cosa si sapeva, si sapeva degli ebrei, che si nascondevano. Degli ebrei lo sapevo, si sapeva degli ebrei Ma che si nascondevano si sapeva? Eh perché avevano paura dei fascisti. Avevano paura.. l ebreo ha sempre avuto tanta paura del fascista, sempre avuto timore. E durante la guerra lei cosa si ricorda, come si viveva? Durante la guerra? Sì, per esempio nella sua famiglia Ma prima dell 8 settembre? Sì sì Si lavorava e c era la tessera e si faceva fatica a andare avanti. Bisognava rivolgersi nelle campagne per trovare da mangiare, per pane, patate, farina. Lei era qui a Rivoli? Sì, sì sì sì sì. E non c era da mangiare? Eh pochissimo. Chi aveva la tessera più che quella razione non c era. Si andava a comprare con la tessera e ti davano quel adesso non mi ricordo più i grammi di pane. (Bruno Simioli) Due etti. E pane e pasta tutto tesserato. Anche lo zucchero, il caffè non esisteva più. A casa nostra il caffè non c era più. E gli uomini erano andati in guerra a casa sua? I miei fratelli. Erano andati in guerra?
Erano militari prima dell 8 settembre. Sì, e suo padre? Mio padre lavorava alle linee qui a Cascine Vica, alla Filp dove lavoravo anch io. Altri ricordi della guerra? Bombardamenti? Uh i bombardamenti! I bombardamenti. Qui a Rivoli, se li ricorda? Me li ricordo sì. Noi si andava in cantina perché non c erano i rifugi, c erano in cantina e quella notte lì che è caduta una bomba dove adesso c è (Bruno Simioli) Piazza Martiri Piazza Martiri, nell angolo lì c era Carlino, c era una famiglia: son morti un sette otto erano, tutti son morti e son morti sani, illesi senza un graffio, son morti solo per soffocamento. Eri ancora qui te? (Bruno Simioli) No, ero militare. Ah eri militare?