Prolusione dell Ispettore Generale della Sanità Militare, Ten. Gen. Federico Marmo, in occasione della cerimonia commemorativa del 180 anniversario della costituzione del Corpo Sanitario dell Esercito Signor Capo di Stato Maggiore dell Esercito, Autorità, graditissimi ospiti, a nome di tutto il personale militare e civile del corpo sanitario dell Esercito, che qui oggi rappresento, vi ringrazio per aver voluto partecipare all odierna celebrazione del 180 Anniversario della costituzione del Corpo, testimoniando in tal modo l attenzione e l interesse che l Esercito, le Forze Armate ed il Paese hanno nei confronti della nostra organizzazione e della nostra attività. Rivolgo innanzitutto un deferente saluto alla gloriosa Bandiera del Corpo, custodita presso la Scuola di Sanità e Veterinaria e rivolgo un riconoscente ossequio alla memoria di tutti i caduti ed in particolare a quelli della Sanità Militare. Il loro sacrificio è sempre stato e sempre sarà monito ed esempio per tutti. Saluto il medagliere dell Associazione Nazionale Sanità Militare qui presente, simbolo della continuità delle tradizioni e dello spirito di corpo tra tutti gli appartenenti alla Sanità Militare. Voglio altresì rivolgere un breve ma sentito pensiero alla figura del nostro Santo Patrono, San Camillo de Lellis, che oggi ricordiamo e del quale invoco la protezione su tutti noi.
Porgo anche un cordiale saluto ai corpi sanitari delle altre Forze Armate e dell Arma dei Carabinieri che con la Sanità dell Esercito ormai da tempo si integrano e collaborano non solo negli organismi sanitari militari territoriali interforze, ma anche nelle strutture sanitarie campali in un rapporto di crescente sinergia. Ancora non si è spenta l eco della missione di Nave Cavour in Haiti, dove un team chirurgico dell Esercito ha operato in un complesso sanitario interforze con risultati che hanno riscosso l apprezzamento internazionale. In armonia con le attuali esigenze di sobrietà ed essenzialità, abbiamo ritenuto opportuno dedicare l odierna ricorrenza allo studio ed alla riflessione, affrontando due temi, uno di storia, l altro di attualità, che danno il senso dell attuale momento di rinnovamento nel rispetto delle tradizioni. Il Prof. Rispoli, egregio chirurgo ed esperto di Storia della Medicina, ci ha parlato di Ferdinando Palasciano, precursore di valori della medicina militare oggi universalmente accettati; il Dott. Benato, Vice Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri, ci ha parlato dell esercizio della medicina negli attuali contesti sociali, economici ed etici: ai due illustri relatori esprimo la mia gratitudine per la loro disponibilità e soprattutto per quanto abbiamo avuto modo di apprendere dalle loro lezioni magistrali. Nel trascorso anno il Corpo sanitario, sotto la guida del Dipartimento di Sanità, ha continuato a svolgere le proprie attività nell ambito delle tre grandi aree in cui si articola il servizio rispettivamente della cura, della medicina preventiva e della medicina legale, garantendo il mantenimento degli standard di qualità anche mediante il continuo aggiornamento delle tecnologie e delle procedure.
Tra le novità più rilevanti del trascorso anno, voglio ricordare l acquisizione di due moderne strumentazioni di ultima generazione che hanno elevato la capacità operativa del Dipartimento di Diagnostica per Immagini del Policlinico Militare di Roma. Mi riferisco ad una modernissima T.A.C. che consente di effettuare esami in tempi molto più rapidi, con immagini di altissima valenza diagnostica e con la possibilità di valutazioni morfofunzionali di diversi organi ed apparati e, soprattutto, con l esposizione del paziente a dosi di radiazioni nettamente inferiori (fino al 90% in meno) rispetto alle tac tradizionali. Altrettanto importante è il nuovissimo Sistema Mammografico Digitale Diretto che, parimenti, consente di ottenere immagini ad altissima definizione (quindi con maggiori possibilità di diagnosi precoce) e con una nettissima riduzione delle dosi di radiazioni a cui la paziente viene esposta. E, ancora a proposito del Policlinico Militare, mi preme ricordare un evento di grande significato: la cittadinanza onoraria che il Sindaco di Roma, in occasione del duemilasettecentosessantaseiesimo anniversario della fondazione della città, ha voluto concedere al nosocomio militare a testimonianza solenne di apprezzamento e di affetto per la costante, pluriennale e meritoria attività svolta a salvaguardia della salute dei cittadini con e senza le stellette, così come è scritto nella motivazione di conferimento dell ambitissimo riconoscimento. Una menzione merita anche la Scuola di Sanità e Veterinaria, struttura di altissima valenza ben nota ormai anche in ambito internazionale, che proprio lo scorso mese ha ulteriormente ampliato le proprie capacità didattiche inaugurando un area formativa per la traumatologia, dotata di oltre 20 postazioni telematiche per l e-learnig e con annessa una sala operatoria campale per l attività di training e simulazione.
Ma l attività più rilevante svolta dal Corpo di Sanità dell Esercito in quest ultimo anno ha riguardato un ampio processo di riassetto strutturale e funzionale, in ottemperanza ad un provvedimento di riforma voluto dal Ministro della Difesa, finalizzato a rendere il servizio sempre più aderente al mutare degli scenari operativi e delle esigenze delle Forze Armate. In estrema sintesi, l intero processo ha comportato una ridefinizione del compito degli Enti di cura con una maggiore gravitazione verso le specializzazioni di specifico interesse militare, un ridimensionamento della rete degli organi di medicina legale su tutto il territorio nazionale, una rimodulazione funzionale in senso interforze degli organi per la formazione e per la ricerca ed un rinnovato impulso alla collaborazione con il S.S.N. ed il mondo accademico. Il provvedimento di riforma si fonda su una logica d integrazione interforze ed internazionale (Joint e combained) che ormai da anni caratterizza i servizi sanitari militari delle forze armate italiane e dei paesi alleati ed amici. La force health protection, concetto che abbraccia tutti gli ambiti dei bisogni sanitari del personale militare, dalla tutela in via preventiva dell incolumità psico-fisica al trattamento tempestivo di malattie e traumi, fino all indennizzo delle infermità o lesioni contratte in servizio, richiede l impiego di ingenti risorse per raggiungere una credibile affidabilità: la cooperazione, a livello sia interforze che internazionale, è una via obbligata per lo sviluppo di sinergie ed integrazioni in grado di consentire contestualmente maggiore efficacia a fronte di minori costi. E appena il caso di ricordare che la qualità dell assistenza sanitaria, soprattutto in operazioni, non è solo un diritto ineludibile per il personale operante, ma è altresì un indicatore di qualità dell intero strumento militare e di civiltà del Paese.
Il primo fattore per perseguire tale qualità è la preparazione dei singoli operatori sanitari: i Medici, i farmacisti, i veterinari, gli psicologi, gli odontoiatri, gli infermieri, i tecnici, gli aiutanti di sanità e i soldati del Corpo di Sanità dell Esercito garantiscono il mantenimento e lo sviluppo costante delle proprie qualità professionali ed umane mediante lo studio, l aggiornamento e l esercizio e soprattutto coltivando i principi della deontologia e dell etica militare e medica. Per compiere ciò che il nostro motto ci indica ut fratribus vitam servares, non sono, infatti, sufficienti il sapere ed il saper fare, intesi rispettivamente come conoscenza dottrinale ed abilità tecnica: occorre un saper essere ossia un patrimonio di sentimenti e di ideali, che pongono al centro delle nostre azioni la persona umana, e senza i quali la medicina, e la medicina militare in particolare, si ridurrebbe ad un mero tecnicismo. Per tutto questo mi sia consentito esprimere il mio personale plauso a tutti gli uomini e le donne della Sanità dell Esercito per il lavoro intenso, spesso silenzioso, sempre generoso, fatto di solidarietà e di altruismo, che essi svolgono in patria ed all estero, per tutelare la salute dei soldati di tutte le armi e corpi, dovunque impiegati, condividendo con essi la buona e la cattiva sorte ed i sacrifici della vita militare. Un particolare saluto con l augurio di buon lavoro giunga a tutto il personale sanitario in questo momento impiegato nei vari teatri operativi nell assistenza non solo ai nostri militari, ma anche a quelli degli altri paesi con noi impegnati nelle stesse missioni e molto spesso alle popolazioni locali. L attività sanitaria campale fuori area richiede da parte di tutti noi motivazione e disponibilità, oltre che capacità tecniche e doti umane, poiché proprio quest attività rappresenta una delle maggiori specificità della medicina militare, se non proprio l essenza, e offre al personale sanitario militare le
maggiori gratificazioni professionali e l opportunità di esprimere pienamente la propria ragion d essere. Prima di concludere sento il dovere di ringraziare quanti con noi collaborano e condividono ideali e fatiche quotidiane: innanzi tutto i Corpi ausiliari delle Forze Armate, le Infermiere Volontarie ed il Corpo Militare della Croce Rossa, il Sovrano Militare Ordine di Malta, le volontarie del PASFA, i Cappellani Militari, le Suore di Carità e poi ancora i Presidi ed i Docenti delle Facoltà di Medicina ed i Direttori Generali ed il personale delle Aziende Sanitarie e delle Aziende Ospedaliere Italiane che con noi hanno rapporti di collaborazione e di convenzione. Ma soprattutto ringrazio il Capo di Stato Maggiore dell Esercito, Generale Claudio Graziano ed il suo Stato Maggiore per la costante attenzione ed il sostegno che viene riservato al Corpo Sanitario, ringrazio ancora il Comandante Logistico, Generale Mario Roggio, i Capi Dipartimento e tutti i colleghi del Comando Logistico dell Esercito. In ultimo, un grazie di cuore all amico Generale Antonio Satta che ci ha ospitati in questa splendida sala. Termino rivolgendomi a voi uomini e donne della Sanità dell Esercito: vi esorto a proseguire la vostra strada, con entusiasmo e dedizione, sempre fedeli ai due giuramenti, alla patria ed agli insegnamenti di Ippocrate, che ci impongono di agire con l ardore, la lealtà ed il coraggio del soldato e con la sapiente umanità del medico; saremo sempre pronti ad accorrere, con immediatezza e senza riserve, dovunque è richiesta la nostra opera, sempre disposti a donare, ad accogliere, ad assistere, affrontando serenamente anche rischi e pericoli: al di là di qualunque ricompensa o gratificazione, il conto in ogni caso lo salderemo nel silenzio delle nostre coscienze con l ineffabile consapevolezza di aver adempiuto ad un compito la cui nobiltà e complessità forse non ha pari. Viva il Corpo Sanitario dell Esercito, viva l Esercito, viva l Italia.