Siamo uomini o pendolari? La campagna sul trasporto locale di Altroconsumo Marino Melissano Sessione programmatica CNCU Milano, 24-25 gennaio 2012
Perché un'inchiesta sul trasporto locale? Prossimità ed estensione del fenomeno Immobilismo delle amministrazioni Assenza di un Autorità garante specifica Richieste e lamentele dei nostri soci Avvento dell alta velocità e sua influenza sul trasporto locale Continue soppressioni di treni con penalizzazione dei pendolari
Le nostre inchieste Mezzi pubblici Settembre 2010 Trasporto ferroviario locale - Dicembre 2010 Treni lunga percorrenza - Marzo 2011 I diritti dei pendolari - Maggio 2011 Il caro traghetto Giugno 2011
Mezzi pubblici L ingorgo sempre più insostenibile L inchiesta condotta da Altroconsumo ha voluto fotografare l offerta, la qualità, le abitudini d uso e la soddisfazione del trasporto pubblico in Italia. 12 le città passate al setaccio: Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia. I mezzi considerati sono stati: bus, tram, metropolitane e vaporetto (solo a Venezia). Abbiamo effettuato cinquemila interviste tramite un questionario, che è stato consegnato ai passeggeri nei punti caldi del trasporto pubblico. Ecco i risultati...poco confortevoli:
Trasporto ferroviario locale La tratta dei pendolari L inchiesta ha avuto lo scopo di valutare il livello di soddisfazione degli utenti abituali (pendolari) del servizio ferroviario locale. Abbiamo individuato 25 tratte tra le più interessate dal fenomeno del pendolarismo intorno a tre grandi città: Milano, Roma e Napoli. Hanno risposto al nostro questionario 1.407 pendolari.
Treni a lunga percorrenza Alta inaffidabilità Lo scopo dell inchiesta è stato quello di verificare la puntualità dei treni a lunga percorrenza. L indagine si è svolta nei periodi critici delle feste natalizie in cui è prevedibile un forte afflusso di passeggeri da Nord a Sud del Paese e viceversa. In stazione abbiamo aspettato l arrivo dei 510 convogli previsti. Gli orari di arrivo dei treni sono stati calcolati tenendo come riferimento l orologio principale della stazione.abbiamo considerato le principali tratte da Nord a Sud, quindi i treni con destinazione Bari, Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Roma, in partenza da Bologna, Milano, Torino, Roma e viceversa, dopo Capodanno, da Sud verso Nord nelle stazioni principali.
LE NOSTRE INIZIATIVE Petizione online: http://www.firmiamo.it/altroconsum o-siamo-uomini-o-pendolari Piattaforma digitale di video-denucia Cause civili innazi al Gdp Class action contro il cartello e l'aumento prezzi-traghetti (11-2011)
Le cause davanti al GDP Perché non una Class action? I precedenti I presupposti Le tratte La formula di Altroconsumo L obiettivo finale
La class action non differenzia i disagi ma... a volte il pendolare viene risarcito Un nostro socio, pendolare sulla tratta Piacenza-Milano, ha citato per disservizio ferroviario continuato Trenitalia spa (ritardi sistematici, scarse condizioni igieniche dei convogli, assembramento dei passeggeri, mancanza d informazioni), che è stata condannata ex artt. 1218 e 2043 CC al risarcimento di tutti i danni morali, esistenziali e materiali.
Le difese di Trenitalia - Il trasporto ferroviario è disciplinato dalla L 911/35 e dai contratti diservizio stipulati con le Regioni; - l'obbligo verso i viaggiatori è solo quello di assicurare il viaggio e di portarlo a destinazione; - gli artt. 9, 10 e 11 della L 911/35 riconoscono solo il rimborso del biglietto nel caso di viaggio non effettuato; - l'obbligo di garantire determinati standard di qualità sussiste solo nei confronti delle Regioni.
La sentenza Il GdP ha condannato Trenitalia al risarcimento di 1.000 per danno non patrimoniale ai sensi dell'ex art. 2059 CC e alla luce della pronuncia della sentenza delle sezioni unite n. 26975/08, nonché di 1.500 per spese di giudizio, con la seguente sentenza: la L 911/1935 deve essere coordinata con la mutata realtà di privatizzazione delle ferrovie e con le disposizioni del Dlgs 206/2006, sicché l'obbligo di Trenitalia non può esaurirsi al trasporto prescindendo dalle modalità esecutive.
Conclusioni - La L 911/1935 non è più compatibile con l'attuale quadro di riferimento, caratterizzato da più alti livelli di tutela dei consumatori/utenti consacrati dal Codice del Consumo, che ha recepito i principi comunitari, oggi estesi agli utenti del trasporto pubblico con l'entrata in vigore del Reg. CE n. 1371/2007, ancora spesso ignorato da Trenitalia. - Il settore è liberalizzato da gennaio in tutta Europa e il Governo Monti, entro giugno 2012, stabilirà a quale Autorità affidare il compito di vigilare sul settore - Per l'autorità della Concorrenza occorrono nuove linee di regolazione del settore: una precisa definizione di servizio universale, distinguendo tra dimensione regionale e interregionale del servizio.
Conclusioni - La mancanza di un'autorità di garanzia preposta alla tutela degli utenti, la segmentazione a scala regionale dei contratti di servizio per la maggior parte delle tratte, anche interregionali, sono fattori che contribuiscono a minare i diritti dei consumatori. - A ogni nuovo orario ferroviario si registra una riduzione dell'offerta: vedasi, per esempio, l'attuale la soppressione di molti treni notturni, del BZ-LE delle ore 9,30, dei collegamenti tra la Puglia e il Centro-Nord (Lecce-Roma delle 20.48 e delle 21.25; due treni-notte LE-MI), del LE-TA, ecc., che provocano gravi problemi ai pendolari, che ancora oggi stanno raccogliendo migliaia di firme contro tali soppressioni (10.000 firme consegnate a Formigoni il 21.03.11). La Regione Puglia ha chiesto al Goveno il ripristino dei treni soppressi e il CRCU pugliese è pronto per una class action. -
EPPURE... Eppure compete allo Stato determinare i livelli essenziali delle prestazioni dei diritti civili e sociali, tra i quali quello alla mobilità.
Le nostre richieste 1) chiediamo la creazione di un'autorità indipendente di settore, terza e imparziale, alla quale attribuire tutte le funzioni di monitoraggio e regolamentari oggi in capo a RFI, società del Gruppo Ferrovie dello Stato, se si vuole realizzare un mercato del trasporto ferroviario regionale effettivamente aperto alla libera concorrenza. Questo significa l'abbattimento delle posizioni di rendita di cui godono le Ferrovie dello Stato attraverso l'adozione di concrete misure di liberalizzazione più volte auspicate dall'autorità Antitrust, che prevedano un vero sblocco delle gare su ferro con procedure ad evidenza pubblica (unico caso di gara unica per il TPL nel 2012 la Regione Toscana);
Le nostre richieste 2) Chiediamo che ogni ipotesi di aumento tariffario sia contestuale ad un consistente miglioramento della qualità del servizio, misurabile da parte di soggetti indipendenti e terzi rispetto al fornitore monopolista;- 3) chiediamo che, nel quadro della nuova legge sul TPL, si attuino le previsioni introdotte dalla L 244/2007, art.2, comma 461, attraverso l'inserimento, nei capitolati per la gestione del servizio, di apposita clausola di consultazione obbligatoria delle AACC, di monitoraggio permanente del rispetto dei parametri di qualità del servizio, della promozione della conciliazione.
Le nostre richieste 4) Chiediamo che sia approvato uno Statuto dell'utente dei servizi ferroviari, che riporti quest'ultimo al centro del sistema anche nel nuovo assetto del mercato liberalizzato, considerato che compete allo Stato determinare i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale e, tra questi, quello alla mobilità. 5) Chiediamo una revisione dei criteri di governance e di finanziamento, all'insegna della trasparenza, della lotta agli sprechi e al miglioramento dell'efficienza del trasporto di lavoratori e studenti. La manovra Monti ha fiscalizzato le risorse per il TPL, recuperando le risorse aggiuntive ai livelli del 2010: ma i tagli ai servizi e gli aumenti tariffari nel frattempo adottati rientreranno? -
Le nostre richieste 6) Chiediamo che siano effettuati periodici controlli sulla puntuale esecuzione del Reg (CE) 1371/2007 da parte di Trenitalia, soprattutto per ciò che riguarda le informazioni sulle stazioni d'arresto e sulle coincidenze, sull eventuale ritardo del treno e sugli orari di arrivo previsti a seguito di tale ritardo e che siano stabilite ed applicate sanzioni efficaci e dissuasive agli inadempienti. 7) Chiediamo, infine, un progressivo riequilibrio modale da gomma a ferro per perseguire obiettivi di sosteniblità ambientale.
Grazie dell attenzione rappresentantealtoadige@gmail.com www.altroconsumo.it www.ultimotreno.com