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Provincia di Pistoia Dipartimento Pianificazione Territoriale, Agricoltura, Turismo e Promozione Servizio Pianificazione Territoriale, SIT, Promozione, Turismo e Commercio Progetto per la mitigazione e la prevenzione del rischio sismico sul territorio i della Provincia i dipi Pistoia i La variante per l aggiornamento del PTCP P.T.C.P. di Pistoia alla luce degli studi sismici e gli indirizzi per la pianificazione. Renato Ferretti Marco De Martin Mazzalon Montecatini Terme - Sala convegni APT Viale Verdi 26 Giugno 2008

Gruppo di lavoro per la progettazione della variante al PTCP di Pistoia Responsabile del procedimento: Renato Ferretti Progettisti: i Renato Ferretti: coordinamento generale, paesaggio, infrastrutture e valutazione integrata. Enrico Bartoli: aspetti informatici e cartografici. Marco De Martin Mazzalon: aspetti geologico-ambientali Silvia ia Lombardi: aspetti urbanistici Collaboratori: Aspetti del territorio rurale, delle risorse del territorio e paesaggistiche: Ilaria Bonanno con la collaborazione a di Massimo Chiti, Massimo Zini, Giovanni Cotza. Informatizzazione: Walter Tosi con la collaborazione di Laura Rai, Stefano Barducci, Alessandro Caselli. Collaborazione generale: Carlo Selmi

Per l implementazione l i del Quadro Conoscitivo i del Territorio i Provinciale i nel 2004 fu affidato a: Geologia Ambiente Snc di Pistoia e Laboratorio di Geofisica Sperimentale Dipartimento di Scienze della Terra dell Università di Firenze Lo studio per la Mitigazione e per la prevenzione del rischio sismico sul territorio della Provincia di Pistoia Successivamente il lavoro è stato completato dal Servizio Pianificazione del Territorio nell ambito dell aggiornamento del P.T.C.P. Lo studio definisce le principali aree che sono soggette ad una amplificazione degli eventi sismici, ed è la base di futuri studi di macro e microzonazione sismica. Tale studio riveste un ruolo determinante per l aggiornamento del P.T.C.P. e del PIANO PROVINCIALE DI PROTEZIONE CIVILE.

Lo studio per la mitigazione e prevenzione del rischio sismico sul territorio della Provincia di Pistoia è parte dei Documenti di Avvio del procedimento per l aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale allegati alla Delibera del C.P. N 44 del 12 Febbraio 2008. Sulla base di questo studio è stata realizzata la carta della Fragilità Sismica (P09) facente parte delle tavole di progetto del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.

Dallo studio sono emerse le seguenti indicazioni: La Provincia di Pistoia è sede di una sismicità locale importante, con una intensità del terremoto confrontabile con le magnitudo stimate dei due più forti eventi sismici del Mugello e della Garfagnana. Le accelerazioni al suolo attese nel territorio della Provincia di Pistoia vedono una distribuzione decrescente dei valori d accelerazione procedendo verso la parte meridionale (cioè da nord a sud) della Provincia, quindi contraria a quella della cartografia allegata alla Ordinanza PCM n. 3274/2003 (Del.G.R. 604/2003) ed a quella più recente allegata alla O.P.C.M. 3519/2006 (Del.G.R. 431 del 19/6/2006), dove i comuni più sismici sono nel settore est della Provincia. Lo studio della sismicità storica e strumentale locale ha permesso di evidenziare le aree all interno della Provincia dove l effetto sismico ha avuto maggiore importanza. Lo studio ha evidenziato che tali aree sono concentrate prevalentemente nelle zone di bordo-valle, molto popolate, e che le morfologie sepolte sono una delle principali cause di amplificazione sismica sul territorio della Provincia di Pistoia. Queste indicazione sono state sviluppate nella variante di aggiormento al P.T.C.P. in termini di elaborati grafici e di indicazioni per la costruzione del quadro normativo in corso di formazione. Il Quadro normativo dovrà avere utili suggerimenti anche da questo incontro.

L AGGIORNAMENTO DEL P.T.C.P Per definire l importanza di questi effetti all interno del territorio provinciale e costituire una base per la classificazione preliminare di pericolosità sismica per effetto di sito della Provincia, è stata realizzata una Carta delle DPA Carta della densità di probabilità di Amplificazione. Amplificazione Tale cartografia definisce arealmente la distribuzione della di t ib i d ll densità d ità di probabilità b bilità degli effetti locali tramite l elaborazione dei dati geologici e geomorfologici esistenti. Alla carta sono stati collegati degli indirizzi di approfondimento per gli strumenti urbanistici, attraverso un lavoro congiunto tra Provincia di Pistoia, Servizio Sismico Regionale e Dipartimento di Scienze della Terra di Firenze (Laboratorio ( di Geofisica Sperimentale) La Carta delle DPA costituisce quindi ll elaborato elaborato di sintesi per ll aggiornamento aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pistoia.

CRITERI DI REALIZZAZIONE DELLA CARTA DELLE DPA ED INDIRIZZI PER LA PIANIFICAZIONE La Carta delle DPA si basa sulla suddivisione del territorio in celle di 100 m di lato a cui vengono associati dei valori indicativi delle caratteristiche geologiche e geomorfologiche che determinano gli effetti di amplificazione sismica. I criteri possono essere così riassunti: Probabilità d amplificazione per cause geologiche: 1) substrato roccioso pre-quaternario affiorante (valore 0) 2) bacini Quaternari con spessore dei sedimenti superiore ai 100 metri (valore 1) 3) depositi Quaternari con spessore inferiore a 100 m, aree di fondovalle alluvionale, aree di frana e caratterizzate da estesi coltri detritiche (valore 2) Probabilità d amplificazione per cause morfologiche: pendenze inferiori a 20 (valore 0) p ( ) pendenze inferiori a 35 (valore 1) pendenze superiori a 35 (valore 2)

La DPA è un parametro che fornisce la probabilità che possano verificarsi fenomeni di amplificazione sismica ed è quindi da intendersi come una distribuzione di probabilità. La Carta delle DPA distingue 4 classi che indicano una densità di probabilità di amplificazione crescente. Sulla base di questa nuova classificazione sono stati individuati, per ognuna delle varie classi, degli indirizzi di approfondimento d indagine che l Amministrazione i i Comunale dovrà recepire in fase di stesura degli strumenti urbanistici al fine di poter acquisire una preliminare conoscenza del proprio territorio.

DPA - Alta Nell ambito delle aree che rientrano in tale classe è necessario valutare prioritariamente le seguenti fenomenologie : 1. amplificazione per morfologie sepolte nelle zone connesse con al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante. 2. amplificazione stratigrafica prodotta dalla differenza di risposta sismica tra substrato e copertura. 3. amplificazione differenziata del moto del suolo e dei cedimenti prodotta nelle zone di contatto tra litotipii i con caratteristiche i fisico-meccaniche i i significativamente ifi i diverse. 4. meccanismi di focalizzazione delle onde in corrispondenza di contatti tettonici, faglie, sovrascorrimenti e sistemi di fratturazione. Per la valutazione di tali fenomenologie è necessario effettuare: 1. una campagna di indagini i i geofisiche i di superficie i 2. sondaggi geotecnici e prove down-hole

DPA - Medio Alta Nell ambito delle aree che rientrano in tale classe è necessario valutare prioritariamente le seguenti fenomenologie : 1. amplificazione per morfologie sepolte nelle zone connesse con al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante. 2. amplificazione stratigrafica prodotta dalla differenza di risposta sismica tra substrato e copertura. Per la valutazione di tali fenomenologie è necessario effettuare: 1. una campagna di indagini geofisiche di superficie 2. eventuali sondaggi geotecnici e prove down-hole DPA - Medio Bassa e Bassa Non sono di norma da prevedersi particolari approfondimenti di indagini.

Alcune precisazione sull applicazione della metodologia A) Qualora si riscontrino aree in cui sono presenti coltri di copertura che per questioni i di scala o per mancanza di informazioni i i conoscitive di base non trovino rappresentazione nella cartografia di riferimento provinciale, queste dovranno essere trattate con l approfondimento di indagine richiesto per contesti geologici analoghi. B) Nei casi di pericolosità sismica dovuta a fenomeni di instabilità in atto e/o potenziali a seguito di eventi sismici, per le zone suscettibili a liquefazione e per le zone particolarmente scadenti in cui possono verificarsi cedimenti diffusi, poiché questi fenomeni sono innescati da specifiche caratteristiche geotecniche e geomorfologiche, tali aspetti dovranno essere valutati a seguito di studi di maggior dettaglio.

Limiti di criticità della cartografia DPA 1. La cartografia delle DPA è qualitativa. 2. La scarsità di informazioni geologiche e soprattutto la mancanza di dati geofisici i i e geotecnici i del sottosuolo porta inevitabilmente ad una incerta discretizzazione del modello. 3. L attribuzione di pesi indicativi alle classi costituisce un ulteriore limitazione che influisce abbondantemente sui risultati finali. 4. L assunzione del limite dei 100m di profondità per i sedimenti, è stato un accorpamento inevitabile vista la mancanza di dati di sottosuolo, ma ovviamente determina delle incertezze.

Limiti di efficacia della normativa vigente La carta delle ZMPSL(Zone ( a Maggiore Pericolosità Sismica Locale), in funzione della sismicità di base, delimita arealmente tutti quegli elementi che possono creare un aumento della pericolosità sismica locale di un area attraverso l accentuarsi di effetti simici locale e/o indotti. 1. La carta ZMPSL interessa tutti i Comuni, tranne quelli classificati in zona 4, ed è limitata ai centri urbani più significativi. 2. La carta delle ZMPSL si basa su elementi e valutazioni di tipo qualitativo, derivanti dalle conoscenze geologiche e geomorfologiche acquisite. Ne deriva che il grado di approfondimento degli aspetti di pericolosità sismica è strettamente correlato alla quantità e qualità dei dati disponibili. 3. In fase di Piano Strutturale, per l individuazione delle zone a maggior pericolosità sismica locale (ZMPSL), non sono in genere da prevedersi, indagini geognostiche, geotecniche o geofisiche specifiche. 4. A livello di R.U. devono essere eseguite specifiche indagini geognostiche, geotecniche e geofisiche per la corretta definizione dell azione sismica solo nei casi di frane attive e terreni di fondazione soggetti a liquefazione dinamica nei Comuni in Zona 2. 5. Difficoltà di correlazione tra le Categorie di suolo di fondazione del g D.M. 14 Settembre 2005 con le tipologie indicate nella carta delle ZMPSL.

Obiettivi raggiunti 1. Maggiore consapevolezza del rischio sismico ed avvio di un processo partecipativo con le amministrazione Comunali. 2. Organizzazione di una banca dati di tutte le indagini geognostiche. g 3. Le indagini realizzate ex-novo secondo le modalità e i criteri delle Istruzione Tecniche di Programma Valutazione degli Effetti Locali (VEL). 4. Migliore individuazione e perimetrazione dei centri urbani significativi e degli elementi di pericolosità simica riportati nella cartografia ZMPSL. 5. Miglioramenti delle conoscenze disponibili finalizzate alla ricostruzione e successiva rappresentazione del modello geologico-tecnico g del sottosulo. 6. In sintesi, l aggiornamento determinerà una maggiore omogeneità dei livelli di approfondimento d indagine, una maggiore affidabilità nella ricostruzione dei modelli geologico-tecnici e dei minori oneri per i cittadini.

GRAZIE