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A cura dell Ufficio comunicazione istituzionale del Senato Copyright Senato della Repubblica, 2017 Stampato nel mese di gennaio 2017 presso il Centro riproduzione documenti del Senato La presente pubblicazione è edita dal Senato della Repubblica nell ambito delle attività di comunicazione istituzionale. Non è destinata alla vendita e non può essere utilizzata per scopi diversi. è possibile effettuare il download dal sito: http://www.senatoperiragazzi.it/materiali-docenti Centro di In-Form@zione e Libreria multimediale Via della Maddalena 27-00186 Roma tel. 06.6706.2505 www.senato.it www.senatoperiragazzi.it

In occasione del Giorno del Ricordo, agli studenti in visita alla Libreria del Senato è distribuito questo fascicolo che riporta il testo della legge istitutiva del Giorno del Ricordo e gli interventi pronunciati nell Aula del Senato dal Presidente Pietro Grasso il 10 febbraio 2014 e il 10 febbraio 2016. SERIE GENERALE Anno 145 - Numero 86 del 13 aprile 2004 LEGGE 30 marzo 2004, n. 92. Istituzione del Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati. La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Promulga la seguente legge: Art. 1. 1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della Giorno del Ricordo - 10 febbraio 3

tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. 2. Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. É altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero. 3. Il Giorno del ricordo" di cui al comma 1 è considerato solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Esso non determina riduzioni dell'orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in giorni feriali, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54. 4. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Art. 2. 1. Sono riconosciuti il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l'archivio museo storico 4 Giorno del Ricordo - 10 febbraio

di Fiume, con sede a Roma. A tale fine, è concesso un finanziamento di 100.000 euro annui a decorrere dall'anno 2004 all'istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata (IRCI), e di 100.000 euro annui a decorrere dall'anno 2004 alla Società di studi fiumani. 2. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, pari a 200 mila euro annui a decorrere dall'anno 2004, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2004-2006, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. 3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Art. 3. 1. Al coniuge superstite, ai figli, ai nipoti e, in loro mancanza, ai congiunti fino al sesto grado di coloro che, dall'8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947 in Istria, in Dalmazia o nelle province dell'attuale confine orientale, sono stati soppressi e infoibati, nonché ai soggetti di cui al comma 2, è concessa, a domanda e a titolo onorifico senza assegni, una apposita insegna metallica con relativo diploma nei limiti dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 7, comma 1. 2. Agli infoibati sono assimilati, a tutti gli effetti, gli scomparsi e quanti, nello stesso periodo e nelle stesse zone, sono stati soppressi mediante annegamento, fucilazione, massacro, attentato, in qualsiasi modo perpetrati. Il Giorno del Ricordo - 10 febbraio 5

riconoscimento può essere concesso anche ai congiunti dei cittadini italiani che persero la vita dopo il 10 febbraio 1947, ed entro l'anno 1950, qualora la morte sia sopravvenuta in conseguenza di torture, deportazione e prigionia, escludendo quelli che sono morti in combattimento. 3. Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati soppressi nei modi e nelle zone di cui ai commi 1 e 2 mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell'italia. Art. 4. 1. Le domande, su carta libera, dirette alla Presidenza del Consiglio dei ministri, devono essere corredate da una dichiarazione sostitutiva di atto notorio con la descrizione del fatto, della località, della data in cui si sa o si ritiene sia avvenuta la soppressione o la scomparsa del congiunto, allegando ogni documento possibile, eventuali testimonianze, nonché riferimenti a studi, pubblicazioni e memorie sui fatti. 2. Le domande devono essere presentate entro il termine di dieci anni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Dopo il completamento dei lavori della commissione di cui all'articolo 5, tutta la documentazione raccolta viene devoluta all'archivio centrale dello Stato. Art. 5. 1. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è costituita una commissione di dieci membri, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri o da persona da lui delegata, e composta dai capi servizio degli uffici storici 6 Giorno del Ricordo - 10 febbraio

degli stati maggiori dell'esercito, della Marina, dell'aeronautica e dell'arma dei Carabinieri, da due rappresentanti del comitato per le onoranze ai caduti delle foibe, da un esperto designato dall'istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata di Trieste, da un esperto designato dalla Federazione delle associazioni degli esuli dell'istria, di Fiume e della Dalmazia, nonché da un funzionario del Ministero dell'interno. La partecipazione ai lavori della commissione avviene a titolo gratuito. La commissione esclude dal riconoscimento i congiunti delle vittime perite ai sensi dell'articolo 3 per le quali sia accertato, con sentenza, il compimento di delitti efferati contro la persona. 2. La commissione, nell'esame delle domande, può avvalersi delle testimonianze, scritte e orali, dei superstiti e dell'opera e del parere consultivo di esperti e studiosi, anche segnalati dalle associazioni degli esuli istriani, giuliani e dalmati, o scelti anche tra autori di pubblicazioni scientifiche sull'argomento. Art. 6. 1. L'insegna metallica e il diploma a firma del Presidente della Repubblica sono consegnati annualmente con cerimonia collettiva. 2. La commissione di cui all'articolo 5 è insediata entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e procede immediatamente alla determinazione delle caratteristiche dell'insegna metallica in acciaio brunito e smalto, con la scritta "La Repubblica italiana ricorda", nonché del diploma. 3. Al personale di segreteria della commissione provvede Giorno del Ricordo - 10 febbraio 7

la Presidenza del Consiglio dei ministri. Art. 7. 1. Per l'attuazione dell'articolo 3, comma 1, è autorizzata la spesa di 172.508 euro per l'anno 2004. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2004-2006, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. 2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. 3. Dall'attuazione degli articoli 4, 5 e 6 non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. 8 Giorno del Ricordo - 10 febbraio

10 Febbraio 2014 Discorso pronunciato in Aula dal Presidente Grasso, in occasione della commemorazione del Giorno del Ricordo Signor Presidente della Repubblica, Autorità, cari ragazzi, con intensa e profonda commozione sono oggi qui, insieme a voi, per ricordare una delle pagine più tristi che il nostro Paese, il nostro popolo ha vissuto: la tragedia della guerra, delle foibe, dell'esodo. Permettetemi di salutare e ringraziare gli autorevoli relatori che hanno illustrato con profonda conoscenza e con straordinaria sensibilità umana quel periodo terrificante che ha coinvolto tanti nostri connazionali. Cari ragazze e ragazzi che avete partecipato con impegno al concorso La letteratura italiana d'istria, Fiume e Dalmazia", sono certo che l'approfondimento fatto con gli insegnanti per elaborare i vostri lavori vi abbia aiutato a comprendere, con maggiore consapevolezza, una fase storica per voi molto lontana, e vi consentirà di apprezzare ancora di più i valori di pace e accoglienza per un futuro privo di violenze e ingiustizie. Un ringraziamento particolare anche ai docenti che accompagnano i nostri ragazzi in un percorso di conoscen- Giorno del Ricordo - 10 febbraio 9

za guidato dai principi di cittadinanza attiva e democrazia partecipata. Come già ha ricordato Antonio Ballarin [presidente dell Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia], dieci anni fa il Parlamento italiano ha consacrato la data di oggi, anniversario della firma del Trattato di pace tra l'italia e le Potenze Alleate nel 1947, quale Giorno del Ricordo". Da allora questa giornata è dedicata alla memoria di migliaia di italiani dell'istria, del Quarnaro e della Dalmazia che, al termine del secondo conflitto mondiale, subirono indicibili violenze trovando, in molti, una morte atroce nelle foibe del Carso. Quanti riuscirono a sfuggire allo sterminio furono costretti all'esilio. L'occupazione Jugoslava, che a Trieste durò quarantacinque giorni, fu causa non solo del fenomeno delle foibe ma anche delle deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi. In Istria, a Fiume e in Dalmazia, la repressione Jugoslava costrinse molte persone ad abbandonare le loro case. La popolazione italiana che apparteneva a quella regione fu quasi cancellata e di quell'orrore, per troppo tempo, non si è mantenuto il doveroso ricordo. Non possiamo dimenticare e cancellare nulla; non le sofferenze inflitte alle minoranze negli anni del fascismo e della guerra, né quelle inflitte a migliaia e migliaia di italiani. Questa Cerimonia si pone in assoluta continuità con le precedenti, celebrate al Quirinale dal Presidente Napolitano, che ha fatto di questo giorno non una commemorazione rituale ma un momento fondamentale di espressione del- 10 Giorno del Ricordo - 10 febbraio

l'identità e dell'unità nazionale. Ciascun Paese ha il dovere di coltivare le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo. L'istituzione del Giorno del Ricordo" vuole essere un modo per affrontare in maniera condivisa le cause e la responsabilità di quanto è accaduto e per superare tutte le barriere di odio, diversità e discriminazione. L'Italia non può e non vuole dimenticare. La storia europea degli ultimi decenni ha senz'altro contribuito, con l'avanzare del processo di integrazione europea, a ricucire, anche nel quadrante orientale, gli odi nazionali. La Slovenia e la Croazia sono entrate a far parte dell'unione europea e questo ha avuto un peso determinante nel superamento delle barriere ideologiche all'interno di un contesto, quello dell'unione, che è per sua natura fondato sul rispetto delle diversità e sullo spirito di convivenza e reciproco scambio tra etnie, culture e lingue diverse. Le nuove generazioni slovene, croate e italiane si riconoscono in una comune appartenenza europea che arricchisce le rispettive identità nazionali. Il ricordo, oggi, è per me un dovere come Presidente del Senato, ma prima di tutto come uomo, come cittadino; è un monito per tutti noi perché siamo tenuti ad impedire che l'ignoranza e l'indifferenza abbiano la prevalenza e perché tali orrori non si ripetano mai più e restino un ammonimento perenne contro ogni persecuzione e offesa alla dignità umana. É un dovere nei confronti dei sopravvissuti, dei familiari delle vittime che sono oggi con noi e dei rappre- Giorno del Ricordo - 10 febbraio 11

sentanti delle Associazioni che coltivano la memoria di quella tragedia. Facciamo tesoro del passato per costruire un futuro dove la violenza, l'odio, siano solo un doloroso ricordo. Lo dobbiamo a noi stessi, ma soprattutto ai giovani verso i quali abbiamo il compito di trasmettere la conoscenza della storia, seppur a tratti disumana e terrificante, affinché mantengano la memoria facendosi loro stessi testimoni e crescano nel rispetto assoluto e incondizionato della dignità umana. Il lavoro della memoria non ammette distrazioni ma chiede a tutti la massima coerenza per essere sentito e vissuto ogni giorno. Se saremo capaci di costruire il ricordo ogni giorno, e non solo il 10 febbraio, se il ricordo sarà una guida dei nostri comportamenti, vuol dire che avremo compreso le atrocità di quanto accaduto. La verità è dolorosa, ma ci consente di ripartire, di ricominciare per costruire un futuro di comune progresso, in nome della democrazia e della libertà. 12 Giorno del Ricordo - 10 febbraio

Giorno del Ricordo - 10 febbraio 13

10 Febbraio 2016 Discorso pronunciato in Aula dal Presidente Grasso, in occasione della commemorazione del Giorno del Ricordo Cari ragazzi, Autorità, cari colleghi e gentili ospiti, ci ritroviamo in quest Aula, come due anni fa, a celebrare il Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento italiano a quasi cinquant anni di distanza nella ricorrenza dalla firma del Trattato di pace tra l Italia e le Potenze Alleate del 10 febbraio 1947. Con questo provvedimento si è rotto quel velo di silenzio che aveva sino ad allora avvolto la tragedia degli infoibati e dell esodo italiano dalle terre cedute alla Jugoslavia. Due anni fa ho sentito il dovere di non limitarmi ad una commemorazione rituale, per quanto sentita, ma di recarmi anche a Trieste, sia per rendere omaggio al monumento dedicato al tremendo e silenzioso dramma che vissero tanti nostri connazionali istriani, fiumani, dalmati e del Quarnaro, che per intervenire alla seduta solenne del Consiglio comunale commemorativa di una tra le più tragiche pagine della storia d Italia. Andare sui luoghi dove ebbero luogo quelle tragedie, parlare direttamente con i sopravvissuti e con i familiari delle vittime, è il modo migliore per dare sostanza, carne e sangue, al dolore di tante famiglie, così vividamente reso dalle parole di Toni Capuozzo. Rivolgo un saluto particolarmente caloroso ai rappresentanti delle famiglie delle vittime e dei profughi giuliani, 14 Giorno del Ricordo - 10 febbraio

istriani, fiumani e dalmati e delle loro rispettive associazioni. E mi complimento vivamente con i ragazzi che hanno partecipato con impegno al concorso bandito dal Ministero dell Istruzione e dalle Associazioni, e che tra poco premieremo. Abbiamo appena avuto il piacere di ascoltare il Va pensiero dal coro del Liceo scientifico e musicale Marconi di Pesaro, mentre le voci dei ragazzi della Direzione didattica Novelli di Monreale chiuderanno questa cerimonia. Se la prima scelta è naturalmente caduta sul brano di Verdi, da tutti riconosciuto espressione universale del dolore di un popolo costretto all esilio, la presenza di un gruppo di ragazzi della Sicilia costituisce anche la speranza che la memoria di quanto avvenuto nel confine orientale del nostro Paese sia oggi, grazie anche a celebrazioni come questa, patrimonio comune di tutto il popolo italiano e non più tragedia privata di quanti soffrirono l esilio o trovarono la morte. Questo perché, come ha ben sottolineato il presidente Ballarin, la Memoria del popolo giuliano - dalmata è viva, feconda, generativa e mette in moto azioni di pace e di impensabile ricostruzione. Care ragazze e cari ragazzi, guidati dai vostri sensibili e appassionati docenti, avete potuto conoscere una realtà storica a voi lontana ma che certamente vi consentirà di comprendere meglio e apprezzare ancora di più i valori di pace e accoglienza, in modo da costruire un futuro ideale in cui siano bandite violenza, ingiustizia e discriminazione. In questo percorso è fondamentale l apporto del mondo della Giorno del Ricordo - 10 febbraio 15

Scuola e dell Università, come ha sottolineato con forza il Ministro Giannini, una comunità che lavora ogni giorno per tenere aperto il canale fra il passato e le domande delle nuove generazioni sul presente e sul futuro. Contro ogni reticenza ideologica, ogni rimozione interessata o anche solo diplomatica, superando le strumentalizzazioni che in passato hanno reso ancora più difficile parlare di questo pezzo importante di Storia, negli ultimi anni si è operato per una riconciliazione con le popolazioni di Slovenia e Croazia, alle quali non si può certo ascrivere alcuna responsabilità per un passato che non hanno vissuto, e con la cui eredità storica, una volta divenuti stati indipendenti, hanno rotto optando per una democrazia di ispirazione europea. Per giungere a saldare questa frattura storica è stato necessario, prima di tutto, un impegno di verità e lo sforzo, da entrambe le parti, di mantenere una visione complessiva e imparziale di un epoca storica caratterizzata da opposti totalitarismi; per gli stati ex-jugoslavi è stato necessario riconoscere il calvario patito dagli italiani e le brutalità delle più spietate fazioni titine nei loro confronti; per quanto riguarda noi, elaborare una severa riflessione sulle colpe del fascismo, sui crimini e sulle sofferenze inflitte alla minoranza slovena e croata negli anni bui della dittatura. Grazie a questo riavvicinamento, adesso possiamo finalmente guardare in avanti riconoscendoci compagni di viaggio nel comune destino europeo. Nessuna riconciliazione può far dimenticare il dolore subito, ma può consentire alle popolazioni e ai Paesi di superare le ferite reciprocamente inferte in 16 Giorno del Ricordo - 10 febbraio

un periodo in cui i nazionalismi e le ideologie hanno prevalso sugli elementi che caratterizzano la nostra identità comune. Siamo oggi consapevoli che i fattori di coesione del nostro continente sono infinitamente più forti di quelli che in passato lo divisero. Per questi motivi abbiamo salutato positivamente l entrata della Slovenia e della Croazia nell Unione europea nel 2004 e nel 2013. Trovo, a tal proposito, particolarmente pertinente e significativo un passaggio della dichiarazione congiunta sottoscritta dai Capi di Stato d Italia e Croazia a Pola il 4 settembre del 2011: In ciascuno dei nostri Paesi coltiviamo, come è giusto, la memoria delle sofferenze vissute e delle vittime e siamo vicini al dolore dei sopravvissuti a quelle sanguinose vicende del passato. Nel perdonarci reciprocamente il male commesso, volgiamo il nostro sguardo all avvenire che, con il decisivo apporto delle generazioni più giovani, vogliamo e possiamo edificare in un Europa sempre più rappresentativa delle sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata dinanzi alle nuove sfide della globalizzazione. Ebbene, se mai qualcuno si chiedesse se abbia ancora un senso coltivare il ricordo di fatti accaduti più di cinquant anni or sono, non occorre andare indietro di molto per rammentare le pulizie etniche e gli eccidi avvenuti proprio nei paesi che costituivano la ex-jugoslavia. E allora ci appare chiaro come sia fondamentale continuare a tenere presente che l esaltazione acritica della propria identità etnica o storica può accendere incendi difficili da estinguere, conflitti che lasciano strascichi di risentimen- Giorno del Ricordo - 10 febbraio 17

to, disprezzo e odio per intere generazioni. Facciamo, quindi, tesoro di questa memoria, affinché si proietti nel futuro: il Ricordo, che qui celebriamo, di tutte le esperienze negative del passato ci deve guidare ogni giorno nella costruzione di un mondo più giusto. Grazie. 18 Giorno del Ricordo - 10 febbraio

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