IMPIANTI ELETTRICI DOCUMENTAZIONE TECNICA



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APPLICAZIONE: IRIDE Servizi IMPIANTI ELETTRICI DOCUMENTAZIONE TECNICA Caratteristiche della documentazione tecnica alla luce del DM 37/2008, e del Dlgs 163/2006 RESPONSABILE CONTROLLO ED APPROVAZIONE Responsabile Controlling Operativo RESPONSABILE ATTUAZIONE Responsabile Gestione Impianti Elettrici Pagina 1 di 74

INDICE 1 Introduzione...4 2 Elenco norme di competenza...6 3 Panoramica sulle dispozioni normative e di legge, parti salienti....7 3.1 Decreto 22 gennaio 2008, n. 37: Regolamento concernente l attuazione dell articolo 11 quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle dispozioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici....7 3.1.1 Campo di applicazione...7 3.1.2 Progetto degli impianti...8 3.2 CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici 12 3.3 Dlgs 12 aprile 2006, n. 163 Codice Contratti pubblici di lavori, servizi, forniture...14 3.4 DPR 380/2001 Testo unico per l edilizia...14 3.5 UNI 10992 Previone tecnica ed economica delle attività di manutenzione (budget di manutenzione) di aziende produttrici di beni e servizi Criteri per la definizione, approvazione, gestione e controllo....14 3.6 CEI 0-3 Legge 46/90 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati...15 3.7 Dlgs 9 aprile 2008 n. 81 Testo unico sulla salute e curezza sul lavoro aggiornato con le dispozioni di cui al D.L. del 3 agosto 2009 n 106...16 3.8 UNI 11224 Controllo iniziale e manutenzione dei stemi di rivelazione incendi....17 3.9 Esempi di manutenzione straordinaria in Iride Servizi...17 4 Caratteristiche modello della Dichiarazione di Conformità....18 4.1 Imprese abilitate...18 4.2 Responsabile tecnico dell impresa...18 4.3 Dichiarazione di conformità (DI.CO)...19 4.4 Dichiarazione di rispondenza (DI.RI)...19 4.5 Modello della dichiarazione di conformità - allegati obbligatori....20 5 Richieste specifiche degli organi di vigilanza...22 6 Applicazione delle dispozioni normative...22 7 Documentazione per le sedi tecniche (impianti elettrici e speciali)...23 8 Corredi documentali per i lavori eseguiti...25 9 Esempi ragionati di ca concreti...27 9.1 CASO 1 - aggiunta di prese di energia elettrica su circuito estente...27 9.2 CASO 2 - aggiunta di punto di utenza (ventilatore a pale) su circuito estente...27 9.3 CASO 3 sostituzione di centrale di rilevazione fumi e allarme manuale incendio...27 9.4 CASO 4 aggiunta di nuovo circuito con posa di interruttore M.T.D. di protezione entro quadro estente e alimentazione di nuovo gruppo prese...28 9.5 CASO 5 integrazione di nuovi apparecchi illuminanti e conseguente aumento della potenza del circuito, con sostituzione dell interruttore M.T.D. su quadro estente...28 9.6 CASO 6 aggiunta di nuovo rilevatore di fumo...28 10 ALLEGATI...30 Pagina 2 di 74

CARTIGLIO CONTROLLO AGGIORNAMENTI Data 20/07/20 10 Commenti sulle modifiche apportate Modifica del modulo dichiarazione di conformità dell impianto alla regola dell arte introdotta con Decreto del 19 maggio 2010. Viene previsto il caso di realizzazione di impianti non normati. Nella legenda sono state apportate integrazioni e precisazioni. Sostituzione del modulo contenuto nell allegato 7. Pagina 3 di 74

1 Introduzione Lo scopo della presente disamina è quello di definire con quale completezza, e quale deve essere la documentazione da redigere prima ed alla fine di ogni intervento manutentivo e/o di opera mirata, eseguito sugli impianti elettrici e speciali ti negli edifici comunali della Città di Torino. Le normative tecniche e di legge prescrivono, rispettivamente, al Datore di Lavoro ed alla Stazione Appaltante, l incombenza delle verifiche dell impianto, e la ricezione della documentazione tecnica necessaria all espletamento delle verifiche di legge e dell esercizio di quest ultimo. La dizione verifica dell impianto è qui da intendere nel senso più ampio e completo del termine: cioè, a sotto l aspetto della verifica periodica che soddisfa una specifica prescrizione di legge, che il disposto generale dell obbligo della manutenzione dell impianto. Entrambe le attività per essere esplicate devono avere a supporto la documentazione tecnica dell impianto: Dichiarazione di Conformità, schemi, planimetrie, denuncie degli impianti di terra e dei dispotivi contro le scariche atmosferiche, ecc.. L assenza o l incompletezza di tale documentazione può rendere imposbile l attività di verifica di legge a carico del Datore di Lavoro, ed approsmativa e pericolosa l attività manutentiva dell impianto elettrico. L estenza e la completezza della documentazione tecnica a corredo degli impianti rende necessaria non solo per gli aspetti manutentivi e di verifica, ma anche per l espletamento delle pratiche necessarie all ottenimento di ulteriori requiti di curezza dell edificio, come ad esempio: - il Certificato di Prevenzione Incendi (obbligo non di pertinenza di IRIDE- SERVIZI) rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco della Città di Torino. Nel corso dell espletamento delle pratiche necessarie all ottenimento del C.P.I. e dei relativi sopralluoghi, riscontra che l impianto elettrico gioca un ruolo di comprimaria importanza con le opere edili necessarie all ottenimento del C.P.I. - il Certificato di verifica dell impianto di terra e delle scariche atmosferiche, ove quest ultimo presente. In entrambi i ca menzionati, la carenza documentale viene penalizzata subordinando l emisone dei Certificati alla presentazione della documentazione mancante. Tale provvedimento ritorvo, comporta ovviamente l espozione del Datore di Lavoro ( in caso di non ottemperanza delle dispozioni impartite dal Verificatore) alla posbile applicazione delle sanzioni penali e amministrative previste dalla normativa di pertinenza; oltre che il ritardo nell acquizione dei titoli di curezza necessari alla decorosa e cura conduzione dell esercizio dell immobile. Nel nostro caso specifico vi è da rilevare che terminata la fase di rinnovo degli impianti elettrici e speciali ti negli edifici comunali, che è sviluppata dall anno 2000 no al 2006, è rimasta in essere la sola attività di manutenzione. E noto che tale tipo di attività, condotta a mezzo di imprese appaltatrici (in possesso dei requiti di legge), posede la caratteristica di essere asdua, ma nel contempo frammentaria dal punto di vista dell ampiezza dell intervento sull impianto, cioè: l intervento è il più delle volte parziale e Pagina 4 di 74

percentualmente sproporzionato in difetto, se confrontato con la vastità dell intero impianto elettrico to nell immobile specifico. Tale caratteristica pone problemi di natura interpretativa dei disposti della normativa tecnica e di legge. Che spesso portano ad una sottoproduzione documentale, che nel corso delle Verifiche di Legge è causa di maggiori richieste da parte dei Verificatori. Alla luce di quanto sopra emerge evidente la necestà di redigere una guida operativa inerente il corredo documentale delle sedi tecniche. Lo scopo di tale fascicolo è quindi quello di definire, anche nei ca di intervento parziale, qual è la corretta interpretazione del disposto normativo, stabilendo in dettaglio quale deve essere il corredo documentale da produrre nell intero arco dei lavori, cioè: dal progetto (nelle sue connotazioni: preliminare, definitivo, esecutivo, variante) e dall aggiornamento dello stesso a fine dei lavori (as-built). Il fascicolo presente rappresenta una guida pratica-interpretativa della normativa vigente, con particolare riferimento al DM 37/2008, oltre che un manuale di pronto utilizzo per la definizione dei corredi documentali per quei ca che più comunemente incontrano negli interventi di manutenzione. Per raggiungere tale scopo la struttura del fascicolo è stata così articolata. Il punto di partenza della nostra disamina non può che iniziare dalla normativa vigente di pertinenza. Nei paragrafi 2 e 3, raggruppano le normative tecniche e di legge strettamente pertinenti all oggetto. In particolare nel paragrafo 3, saranno riportati e discusse le caratteristiche salienti delle dispozioni impartiti dalla norma. Il paragrafo 4, sarà dedicato al modello delle dichiarazioni di conformità ed ai requiti dell impresa. Nel paragrafo 5, saranno specificate le richieste degli Organi di Vigilanza. Terminata la fase dedicata alla normativa, fondamento necessario per edificare le anali riportate nei punti succesvi, nei paragrafi 6, 7, 8, esplicheranno i modi di applicazione degli obblighi normativi alla realtà operativa di IRIDE-SERVIZI. Il paragrafo 7, sarà interamente dedicato allo sviluppo ragionato di ca reali di corredi documentali: dal progetto, alla dichiarazione di conformità. Inoltre, sarà sviluppata una scheda che rappresenta la tabella di riferimento da utilizzare, anche per ogni ngolo lavoro e/o aggiornamento documentale, in occaone della formazione dei corredi documentali (fascicolo attuale AGG-DOC-01). Saranno sviluppate alcune schede che rappresentano il Manuale Operativo per la definizione dei corredi documentali, che in definitiva rappresenta in modo tangibile il fine ultimo di tale fascicolo. In appendice vengono allegati corredi documentali di alcuni ca trattati nei paragrafi 6,7,8. Pagina 5 di 74

2 Elenco norme di competenza Le normative di competenza per la redazione del presente fascicolo sono le seguenti: Decreto 22 gennaio 2008, n. 37: regolamento concernente l attuazione dell articolo 11 quaterdieces, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle dispozioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici. CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici. Dlgs 12 aprile 2006, n. 163 Codice Contratti pubblici di lavori, servizi, forniture, s.m.i.. DPR 380/2001 testo unico per l edilizia. UNI 10992 Previone tecnica ed economica delle attività di manutenzione (budget di manutenzione) di aziende produttrici di beni e servizi Criteri per la definizione, approvazione, gestione e controllo. CEI 0-3 Legge 46/90 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati. Dlgs 9 aprile 2008 n. 81 Testo unico sulla salute e curezza sul lavoro aggiornato con le dispozioni di cui al D.L. del 3 agosto 2009 n.106. UNI 11224 Controllo iniziale e manutenzione dei stemi di rivelazione incendi. Pagina 6 di 74

3 Panoramica sulle dispozioni normative e di legge, parti salienti. 3.1 Decreto 22 gennaio 2008, n. 37: Regolamento concernente l attuazione dell articolo 11 quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle dispozioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici. 3.1.1 Campo di applicazione Il campo di applicazione del presente Decreto, è espanso rispetto alla precedente 46/90. Il Decreto applica a tutti gli edifici indipendentemente dalla loro destinazione d uso, ano es civili od industriali. Il Decreto non applica agli impianti che estendono completamente all aperto, come ad esempio gli impianti di illuminazione pubblica e mercati. In dettaglio il Decreto applica alle seguenti tipologia di impianti: a. Impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonché gli impianti per l automazione di porte, cancelli e barriere; b. Impianti radiotelevivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere; c. Impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di quala natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali; d. Impianti idrici e sanitari di quala natura o specie; e. Impianti per la distribuzione e l utilizzazione dei gas di quala tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali; f. Impianti sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e mili; g. Impianti di protezione antincendio. Gli impianti di automazione porte, cancelli e barriere, l installatore deve essere abilitato ai sen del DM 37/08 per gli impianti di cui all art. 1, comma 2, lettera a) (vedere elenco commi sopra). Per tali tipi di impianti non deve rilasciare la dichiarazione di conformità, in quanto coperta da marcatura CE. Il progetto per gli impianti per l automazione di porte, cancelli e barriere da parte di un profesonista non è richiesto dal DM 37/08. Il Decreto conferma che per impianti di protezione antincendio intendono non solo gli impianti di idranti e di estinzione di tipo automatico o manuale, ma anche gli impianti di rivelazione gas, fumi e d incendio. I Decreto per tali tipi di impianti applica a tutti gli edifici. Gli impianti di autoproduzione di energia elettrica, ad esempio gruppi elettrogeni, impianti di cogenerazione, impianti fotovoltaici, impianti eolici, ecc. sono soggetti al DM 37/08 se di potenza non superiore a 20 kw compresa. L impianto di produzione, che immette tutta Pagina 7 di 74

l energia elettrica prodotta in rete, non rientra nel campo di applicazione del decreto in parola, anche di potenza inferiore a 20 kw. Il Decreto non applica agli impianti telefonici interni (fonia /dati). Il Decreto in oggetto definisce il suo campo di applicazione non solo per la tipologia di impianti, ma anche per il tipo di intervento da eseguire. A tal propoto lo stesso stabilisce che gli interventi di manutenzione ordinaria sono esclu dall applicazione dello stesso. Il DM 37/08 all art. 2, definisce la manutenzione ordinaria come: interventi finalizzati a contenere il degrado normale d uso, nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportano la necestà di primi interventi, che comunque non modificano la struttura dell impianto su cui interviene o la sua destinazione d uso secondo le prescrizioni previste dalla normativa tecnica vigente e dal libretto di uso e di manutenzione del costruttore. Da quanto sopra arguisce che il DM applica alle lavorazioni che rientrano nel campo della manutenzione straordinaria. Il DM/37/2008, non fornisce una definizione di manutenzione straordinaria, alla quale applica. Per poter trovare la giusta chiave di lettura del DM stesso, occorre fare riferimento ad altre normative tecniche e di legge. Nei paragrafi succesvi saranno riportate le definizioni di manutenzione straordinaria che le normative di pertinenza ci mettono a dispozione. Per poter realizzare gli impianti di cui al Decreto 37/08 le Imprese installatrici devono essere abilitate ed al termine dei lavori devono rilasciare la Dichiarazione di Conformità relativa all impianto realizzato. 3.1.2 Progetto degli impianti Il DM 37/2008, stabilisce che per gli interventi che prevedono la nuova installazione di impianti, ampliamento e trasformazione di impianti estenti, devono progettare gli impianti, ad escluone di: ascensori, impianti di cantiere, installazione di apparecchi per u domestici, interventi di manutenzione straordinaria, così come definita negli stralci normativi riportati ai paragrafi succesvi (la manutenzione ordinaria esula dal campo di applicazione del DM 37/2008). La progettazione degli impianti è necessaria nei ca di: Installazione: che indica la costruzione di un nuovo impianto, o il rifacimento radicale di un impianto estente; Trasformazione: che indica le modifiche importanti dell impianto estente, ad esempio per aumento di potenza o cambio di destinazione d uso dei locali; Ampliamento: che indica l aggiunta di un circuito, con linea protetta da un interruttore automatico. L obbligo del progetto da parte di un profesonista iscritto all albo profesonale è necessario nei seguenti ca: a. servizi condominiali aventi potenza impegnata superiore a 6 kw; b. unità abitative di superficie superiore a 400 m 2, oppure con potenza impegnata superiore a 6 kw; Pagina 8 di 74

c. impianti realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici per i quali è obbligatorio il progetto, e in ogni caso per impianti di potenza complesva maggiore di 1200 VA resa dagli alimentatori; d. unità immobiliari adibite ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri u, quando le utenze sono alimentate a tenone superiori a 1.000 V, inclu la parte in bassa tenone, o qualora la superficie superi 200 m 2 o quando le utenze sono alimentate a bassa tenone con potenza impegnata superiore a 6 kw; e. impianti elettrici relativi ad unità immobiliari provviste, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussta pericolo di esploone o a maggior rischio in caso d incendio. Sostanzialmente quando la potenza impegnata supera i 6 kw occorre sempre il progetto redatto da un profesonista iscritto all albo profesonale. Per potenza impegnata intende quella contrattuale, indicata sul contratto di fornitura dell energia elettrica. Per quanto attiene gli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, gli LPS vanno progettati da un profesonista iscritto all albo nei seguenti ca: quando il volume dell edificio protetto supera 200 m 3 ; per le utenze condominiali e le utenze domestiche di ngole unità abitative aventi potenza impegnata superiore a 6 kw o per utenze domestiche abitative di superficie superiore a 400 m 2 ; per immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri u, quando le utenze sono alimentate a tenone superiore a 1.000 V, incluse la parte in bassa tenone, o qualora la superficie superi 200 m 2, o quando le utenze sono alimentate a bassa tenone aventi potenza impegnata superiore a 6 kw. Rimangono esclu i ca eccezionali, ad esempio una casamatta (depoto esplovi), se di volume inferiore a 200 m 3, di superficie minore a 200 m 2 e potenza impegnata uguale o inferiore a 6 kw. Nel caso particolare degli impianti elettronici nonché di rivelazione incendio valgono i seguenti indirizzi: Impianti elettronici: radiotelevivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere vanno progettati da un profesonista iscritto all albo, quando coestono con impianti elettrici con l obbligo di progetto da parte di un profesonista abilitato ; Impianti rivelazione incendio: sono soggetti all obbligo di progetto da parte di un profesonista iscritto all albo, quando sono inseriti in una attività soggetta al rilascio di prevenzioni incendi, oppure quando l impianto comprende almeno 10 rivelatori. L articolo 5 comma 3, del decreto stabilisce che i progetti degli impianti elettrici devono essere realizzati secondo la regola dell arte. I progetti elaborati in conformità alla vigente normativa e alle indicazioni delle guide e alle norme dell UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli stati membri dell Unione europea e che sono contraenti dello spazio economico europeo, sono redatti alla regola dell arte. In tutte le attività non contemplate nei limiti e nei ca suddetti il progetto dell impianto elettrico può essere redatto dal responsabile tecnico dell impresa. Pagina 9 di 74

Il DM 37/2008, stabilisce che il progetto redatto dal responsabile tecnico dell impresa installatrice deve essere allegato alla dichiarazione di conformità degli impianti realizzati; unitamente alla relazione con tipologie dei materiali utilizzati. Secondo l art. 7, comma 2, dello stesso decreto il progetto in parola è costituito almeno dello schema dell impianto da realizzare, inteso come descrizione funzionale dell impianto elettrico, eventualmente integrato con la necessaria documentazione tecnica attestante le varianti introdotte in corso d opera. Lo schema a blocchi in figura 1) fornisce un riepilogo delle condizioni che regolamentano l obbligo oppure no, del progetto. Pagina 10 di 74

IMPIANTO ELETTRICO Impianti elettrici in cantieri edili. Impianti elettrici in edifici civili, industriali, terziario. (per IRIDE anche mercati, imp sportivi e fontane, pur non rientranti nel DM Impianti elettrici all aperto. SI Manutenzione No progetto ordinaria o No DM 37/2008 straordinaria NO Installazione, trasformazione, ampliamento SI Alimentazione Cabina MT NO SI Potenza impegnata > 6 kw NO Abitazioni Altro Servizi condominiali SI > 400 m 2 SI Autorimessa > 200 m 2 Soggetta a CPI NO NO NO SI SI Sono presenti locali Medici, o MARCI, o con pericolo d esploone Centrale Termica a gas con pericolo d esploone o a gasolio a maggior rischio in caso d incendio SI Progetto di un Profesonista Iscritto all albo Progetto di un Profesonista Iscritto all albo NO NO Progetto di un Profesonista Iscritto all albo Progetto del responsabile tecnico dell impresa installatrice Figura 1: Obbligo di progetto per gli impianti elettrici ( escluse lampade a catodo freddo) Pagina 11 di 74

3.2 CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici Riportiamo di seguito una tabella illustrativa riassuntiva dei documenti necessari per ogni grado di progettazione. Pagina 12 di 74

DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO Impianti senza obbligo di progetto Edifici civili DESTINAZIONE D USO DELLE OPERE Impianti con obbligo di progetto Impianti senza obbligo di progetto Altre Opere Impianti con obbligo di progetto Opere Pubbliche a b c d e f g 3.3 Documentazione del progetto preliminare 3.3.1 Relazione illustrativa NO SI NO SI SI 3.3.2 Relazione tecnica NO NO NO NO SI 3.3.3 Planimetria generale e schema elettrico generale NO F NO F SI 3.3.4 Piano di curezza NO NO NO NO SI 3.3.5 Calcolo sommario delle spese NO NO NO NO SI 3.4 Documentazione del progetto definitivo 3.4.1 Relazione descrittiva NO F NO SI SI 3.4.2 Relazione tecnica NO SI NO SI SI 3.4.3 Elaborati grafici NO SI NO SI 3.4.4 Calcoli preliminari NO SI NO SI SI SI 3.4.5 Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici NO F NO F SI 3.4.6 Computo metrico NO SI NO SI SI 3.4.7 Computo metrico estimativo NO F NO F SI 3.4.8 Quadro economico NO NO NO NO SI 3.5 Documentazione del progetto esecutivo 3.5.1 Relazione generale NO F NO SI SI 3.5.2 Relazione specialistica NO SI NO SI SI 3.5.3 Schema(descrizione) SI NO SI NO NO dell impianto elettrico 3.5.4 Elaborati grafici F SI F SI SI 3.5.5 Calcoli esecutivi (relazione illustrativa), tabelle e diagrammi di coordinamento delle protezioni NO SI NO SI SI 3.5.6 Piano di manutenzione NO F NO F SI 3.5.7 Elementi per il piano di curezza e di NO F NO F SI coordinamento 3.5.8 Computo metrico NO SI NO SI SI 3.5.9 Computo metrico estimativo NO SI NO SI SI 3.5.10 Quadro economico NO NO NO F SI 3.5.11 Cronoprogramma NO F NO F SI 3.5.12 Quadro incidenza della manodopera 3.5.13 Capitolato speciale d appalto NO NO NO NO SI NO SI NO SI SI 3.5.14 Schema di contratto NO F NO F SI Legenda tabella Documentazione di Progetto : Pagina 13 di 74

NO: SI : F : elaborato non necessario; elaborato obbligatorio; elaborato facoltativo. I numeri riportati nella colonna a) della tabella in parola, sono i riferimenti dei corrispondenti articoli della Guida CEI 0-2. Ove vengono dettagliati i contenuti degli elaborati riportati in tabella. Come detto i contenuti degli elaborati esulano dai limiti della presente trattazione. Si precisa, inoltre, che le etichette delle colonne sono diverse da quelle adottate nella Guida CEI 0-2: in quanto la Guida deve essere ancora aggiornata al DM37/2008. Tuttavia in questa sede la tabella su riportata è adeguata al DM 37/2008. 3.3 Dlgs 12 aprile 2006, n. 163 Codice Contratti pubblici di lavori, servizi, forniture In questa sede, di tale Dlgs, è di interesse il solo articolo 93: Livelli di progettazione per gli appalti e per le concesoni di lavori (articolo 16, legge 109/1994), la cui nte è stata riportata nella tabella: Documentazione di Progetto dell articolo 3.2, colonna Opere Pubbliche. 3.4 DPR 380/2001 Testo unico per l edilizia Di questo DPR è di interesse la sola definizione di Manutenzione Straordinaria, che così viene definita: le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle ngole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d uso. Non riportiamo la definizione di Manutenzione Ordinaria in quanto già definita dal DM 37/2008 di nostra pertinenza. 3.5 UNI 10992 Previone tecnica ed economica delle attività di manutenzione (budget di manutenzione) di aziende produttrici di beni e servizi Criteri per la definizione, approvazione, gestione e controllo. All articolo 3.28 la norma in questione, da una definizione di manutenzione straordinaria per il solo fine della norma stessa. Tuttavia per avere una ulteriore definizione, di orientamento, trascrive la definizione ivi presente: tipologia di interventi non ricorrenti e d elevato costo in confronto al valore di rimpiazzo del bene e ai costi annuali di manutenzione ordinaria dello stesso. Gli interventi inoltre: Possono prolungare la vita utile e/o, in via subordinata, migliorare l efficienza, l affidabilità, la manutenibilità e l ispezionabilità; Non ne modificano le caratteristiche originarie (dati di targa, dimenonamento, valori costruttivi) e la struttura essenziale; Non comportano variazione d uso del bene. Pagina 14 di 74

Anche in tal caso non riportiamo la definizione di Manutenzione Ordinaria in quanto già definita dal DM 37/2008 di nostra pertinenza. 3.6 CEI 0-3 Legge 46/90 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati. Tale guida CEI viene notevolmente in aiuto per quanto riguarda le definizioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché per i termini di: installazione (nuovo impianto), trasformazione, ampliamento di un impianto; citati nel DM 37/2008 all articolo 5 comma 1, e nel presente fascicolo al punto 3.1). le definizioni di interesse sono le seguenti: a. Nuovo impianto La realizzazione di un impianto non estente in precedenza; Rifacimento completo di un impianto estente. b. Trasformazione di un impianto Per trasformazione di un impianto intende la realizzazione di sue modifiche dovute ad uno, o più, dei seguenti motivi: Cambio di destinazione d uso dell edificio del luogo nel quale l impianto è installato; Cambio delle prestazioni dell impianto con, ad esempio, la modifica delle sezioni dei conduttori e la sostituzione dei dispotivi di protezione dei circuiti per aumento della potenza dei relativi carichi; Cambio delle condizioni di alimentazione dell impianto; Applicazione di prescrizioni di curezza, quali ad esempio la realizzazione degli impianti di terra o l installazione di dispotivi di protezione coordinati con l impianto di terra; Rifacimento parziale di un impianto che non rientri nella manutenzione straordinaria, come ad esempio la sostituzione dell impianto di uno o più locali/zone/reparti, con un nuovo impianto quando i locali/zone/reparti non coincidono con tutta l unità. c. Ampliamento di un impianto Per ampliamento di un impianto intende la sua espanone con l aggiunta di uno o più circuiti elettrici. Per circuito elettrico di un impianto intende l ineme dei componenti dell impianto, alimentati da uno stesso punto e protetti contro le sovracorrenti da uno stesso dispotivo di protezione. Nota: Negli impianti speciali di curezza quali rilevazione incendi e gas, illuminazione di emergenza ecc, inseriti in attività soggette al rilascio del CPI, anche l aggiunta di un sensore o di una lampada di emergenza sono da conderar come ampliamento dell impianto. d. Manutenzione Straordinaria di un impianto Per manutenzione straordinaria di un impianto intendono gli interventi, con rinnovo e/o sostituzione di sue parti, che non modifichino in modo sostanziale le sue prestazioni, ano destinati a riportare l impianto stesso in condizioni ordinarie di esercizio, richiedano in genere l impiego di strumenti o di attrezzi particolari, di uso corrente, e che comunque non rientrino negli interventi relativi alle definizioni di Pagina 15 di 74

nuovo impianto, di trasformazione e di ampliamento di un impianto e che non ricadano negli interventi di manutenzione ordinaria. Si tratta di interventi che, pur senza obbligo di redazione di progetto da parte di un profesonista iscritto all albo, richiedono una specifica competenza tecnico profesonale e la redazione da parte dell installatore della dichiarazione di conformità. Alcuni esempi di Manutenzione Straordinaria sono i seguenti: Sostituzione di un componente dell impianto con un altro avente caratteristiche diverse; Sostituzione di un componente o di componenti guasti dell impianto per la cui ricerca ano richieste prove ed un accurato esame dei circuiti; Aggiunta e spostamento di prese a spina su circuiti estenti; punti presa (centri luce, ecc.) su circuiti estenti. e. Manutenzione Ordinaria di un impianto Per manutenzione ordinaria di un impianto intendono gli interventi finalizzati a mantenere il normale degrado d uso nonché a far fronte ad aventi accidentali che comportino la necestà di primi interventi, che comunque non modifichino la struttura essenziale dell impianto e la sua destinazione d uso. In sostanza tratta di interventi che non richiedono l intervento di imprese installatrici abilitate, ma che comunque devono essere effettuati da personale tecnicamente qualificato. Un esempio tipico di manutenzione ordinaria è rappresentato dalla sostituzione di piccole apparecchiature dell impianto, le cui avarie, usure, obsolescenze ano facilmente riconoscibili, con altre di caratteristiche equivalenti. Non è necessario rilasciare la dichiarazione di conformità per gli interventi di manutenzione ordinaria. 3.7 Dlgs 9 aprile 2008 n. 81 Testo unico sulla salute e curezza sul lavoro aggiornato con le dispozioni di cui al D.L. del 3 agosto 2009 n 106. Al capo III Impianti ed apparecchiature elettriche, articolo 80 commi 1, 2 e 3, il Dlgs 81/2008 stabilisce che il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori ano salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica connes all impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici a loro dispozione ed, in particolare, da quelli derivanti da: a. contatti elettrici diretti; b. contatti elettrici indiretti; c. innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni; d. innesco di esplooni; e. fulminazione diretta ed indiretta; f. sovratenoni; g. altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili. A tal fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al comma 1 (vedi sopra), tenendo in conderazione: le condizioni e le caratteristiche del lavoro, ivi Pagina 16 di 74

comprese eventuali interferenze, i rischi presenti nell ambiente di lavoro, tutte le condizioni di esercizio prevedibili. Al comma 3, del medemo articolo viene stabilito, inoltre che : a seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispotivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in curezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso a manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di curezza raggiunto con l adozione delle misure di cui al comma 1 del Dlgs n. 81 (vedi sopra primo paragrafo). In sostanza, per quanto di nostro interesse,in merito alle protezione contro le scariche atmosferiche è necessario effettuare il calcolo probabilistico di cui alla norma CEI 81-10 ecc.. e per quanto riguarda i luoghi con pericolo di esploone la valutazione di cui alle norme CEI del Comitato CEI 31. Inoltre, all articolo 84 il Dlgs in parola è più esplicito in merito alla protezione contro i fulmini degli edifici, difatti dispone che: il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, le strutture, le attrezzature, ano protetti dagli effetti dei fulmini realizzati secondo le norme tecniche. 3.8 UNI 11224 Controllo iniziale e manutenzione dei stemi di rivelazione incendi. In tale norma può rintracciare un ulteriore definizione di manutenzione straordinaria, che di seguito riportiamo: Intervento di manutenzione che non può essere eseguito in loco o che, pur essendo eseguito in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure attrezzature o strumenti particolari o che comporti sostituzioni di intere parti di impianto o la completa revione o sostituzione di apparecchi per i quali non a posbile o conveniente la riparazione. 3.9 Esempi di manutenzione straordinaria in Iride Servizi Nell ambito delle attività sugli impianti elettrici e speciali degli edifici comunali, i lavori tipici di manutenzione straordinaria possono riepilogare nel seguente elenco: 1. aggiunta di prese F.M. su circuito estente; 2. aggiunta di comando funzionale su circuito estente ( interruttore, pulsante, ecc); 3. aggiunta di un punto utenza su circuito estente (corpo illuminante, ventilatore a soffitto, asciugacapelli e asciugamani quando richiesti, orologio, campanella, ecc); 4. sostituzione di quadro elettrico con quadro avente identiche caratteristiche e numero delle apparecchiature, degli interruttori di protezione e delle linee in partenza; 5. sostituzione di centrale rilevazione fumi, antintruone, segnale orario, ecc, con altre di analoghe ed equivalenti caratteristiche. Pagina 17 di 74

4 Caratteristiche modello della Dichiarazione di Conformità. 4.1 Imprese abilitate Le imprese, iscritte nel registro delle Imprese di cui al decreto del Predente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581 e succesve modificazioni, o all albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla legge 8 agosto 1985, n 443, sono abilitate all esercizio delle attività di cui all articolo 1 del DM 37/2009, se l imprenditore individuale o il legale rappresentante ovvero il responsabile tecnico da es preposto con atto formale, è in possesso dei requiti profesonali di cui all articolo 4 del DM 37/2009. Le imprese al termine dei lavori presentano la dichiarazione di conformità dell impianto realizzato alla regola dell arte, unitamente ai requiti tecnici-profesonali. 4.2 Responsabile tecnico dell impresa Ogni impresa installatrice deve avere un responsabile tecnico, il quale deve essere in possesso dei requiti tecnico profesonali. Il ruolo di responsabile tecnico può essere ricoperto da: l imprenditore individuale, un legale rappresentante dell impresa installatrice, una persona preposta con atto formale a tale incarico. Il responsabile tecnico può svolgere tale funzione per una sola impresa installatrice e tale manone è incompatibile con ogni altra attività continuativa. L impresa installatrice può avere più responsabili tecnici per uno stesso tipo di impianto o per tipi di impianti diver. Parimenti, uno stesso soggetto può essere responsabile tecnico di un solo tipo di impianti o di più tipi di impianti. Il responsabile tecnico dell impresa per ricoprire tale ruolo deve avere i seguenti requiti tecnici profesonali: a. Diploma di laurea, b. Laurea breve, Laurea specialistica; c. Diploma o qualifica di scuola secondaria superiore, previo periodo d inserimento di un anno continuativo alle dirette dipendenze di un impresa del settore; d. Titolo o attestato di formazione profesonale, previo periodo di inserimento di due anni alle dirette dipendenze di un impresa installatrice del settore, e. Installatore con qualifica di specializzato, pervio un periodo di inserimento di tre anni presso un impresa installatrice del settore. In fine precisa che per ricoprire il ruolo di responsabile tecnico dell impresa non è necessario essere iscritto ad un albo profesonale. Pagina 18 di 74

4.3 Dichiarazione di conformità (DI.CO) Ai sen dell articolo 7 comma 1, del DM 37/2008 al termine dei lavori l impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati (nella letteratura tecnica di settore tale documento viene ormai indicato con l acronimo DI.CO). Di tale dichiarazione, redatta secondo il modello di cui all allegato I del Decreto, fanno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati ed il progetto di cui all articolo 5 dello stesso DM. La DICO, nel caso di rinnovo totale, riferisce a tutto l impianto elettrico realizzato. Nel caso di lavori parziali: il progetto, la DICO e l attestazione di collaudo, ove previsto, riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell opera di rifacimento, ma tengono conto anche della curezza e della funzionalità dell intero impianto. Tale compatibilità deve essere esplicitata espressamente. Oltre a tale compatibilità nella dichiarazione di conformità occorre richiamare le dichiarazione di conformità estenti. Negli impianti realizzati nei luoghi di lavoro è opportuno indicare, oltre il DM 37/2008 anche il DLgs 81/08 (testo unico sulla curezza nei luoghi di lavoro). Alla DICO occorre inoltre allegare il certificato di riconoscimento dei requiti tecniciprofesonali. Tale certificato non è rilasciato dagli organismi competenti, l installatore dovrà quindi allegare alla dichiarazione di conformità la visura camerale, sulla quale sono indicate le tipologie di impianti per le quali è abilitato. La visura camerale ha una validità di 6 me dalla data di rilascio; l installatore può allegare alla DICO una visura camerale rilasciata da più di 6 me corredata di adeguata autocertificazione. Il modulo della DICO deve essere firmato a dal dichiarante, a dal responsabile tecnico dell impresa installatrice. Il dichiarante è il titolare o legale rappresentante dell impresa installatrice, che risulta univocamente individuato nella visura camerale dell impresa. Nel caso in cui un impresa ha più responsabili tecnici per più tipologie di impianti, ciascuno è tenuto a firmare le DICO emesse per la tipologia di impianto di propria competenza. 4.4 Dichiarazione di rispondenza (DI.RI) Ai sen dell articolo 7 comma 6 del decreto, gli impianti elettrici che sono privi della dichiarazione di conformità, alla data di entrata in vigore del DM 37/2008 (27-3-2008), devono essere corredati di una dichiarazione di rispondenza, resa da un profesonista iscritto all albo profesonale per le specifiche competenze tecniche richieste e che abbia esercitato la profesone per almeno 5 anni, nel settore impiantistico a cui riferisce la dichiarazione di rispondenza; oppure per gli impianti non ricadenti nel campo di applicazione dell articolo 5 comma 2., da un soggetto che, ricopre da almeno 5 anni il ruolo di responsabile tecnico di un impresa abilitata operante nel settore impiantistico a cui riferisce la dichiarazione di rispondenza. E evidente da quanto sopra che per gli impianti elettrici eseguiti dopo l entrata in vigore del DM 37/2008 (27-3-2008), non è ammessa la redazione della dichiarazione di rispondenza. La dichiarazione di rispondenza ha lo scopo di certificare la rispondenza dell impianto a: Pagina 19 di 74

a. per un impianto estente in data anteriore al 13 marzo 1990, alla regola dell arte nel momento in cui l impianto è stato realizzato; b. per un impianto costruito in data succesva al 13 marzo 1990 in un luogo di lavoro, alla normativa vigente, in particolare a quella sulla curezza sul lavoro. 4.5 Modello della dichiarazione di conformità - allegati obbligatori. Con riferimento all allegato n. 10/7, del presente fascicolo, viene riportato un modello di dichiarazione di conformità. Del quale qui di seguito evidenziamo alcune caratteristiche peculiari. Tra l altro già evidenti nella legenda per la compilazione dello stesso, ma riteniamo necessario ripetere in questo paragrafo al fine di rimarcarne la notevole importanza ed imprescindibilità. Nella Dichiarazione esplicita, il compilatore dichiara di aver rispettato il progetto redatto dal progettista. Deve essere indicato il nome, cognome, qualifica e, quando ne ricorra l obbligo gli estremi di iscrizione nel relativo albo profesonale, del tecnico che ha redatto il progetto esecutivo. Non sono ammesse dichiarazioni del tipo: redatto secondo IRIDE, redatto secondo le indicazioni del D.L. o Asstente, oppure genericamente dallo Studio Tal dei Tali. Il compilatore dichiara, inoltre: di aver seguito la norma tecnica applicabile all impiego. In questo campo dovrà essere indicato le norme tecniche e di legge, distinguendo tra quelle riferite alla progettazione esecutiva, alla esecuzione e alle verifiche. di aver installato componenti e materiali adatti al luogo di installazione. di aver controllato l impianto ai fini della curezza e della funzionalità con eto potivo, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme e dalle dispozioni di legge. Questo gnifica che l installatore deve dichiarare esplicitamente che ha eseguito le verifiche iniziali di cui alla norma CEI 64-8, indipendentemente dal fatto che in capitolato a prevista oppure no la remunerazione di tale operazione. Al modello di dichiarazione di conformità devono essere allegati obbligatoriamente le seguenti documentazioni: progetto ai sen degli articoli 5 e 7 del DM 37/2008. Il progetto redatto a fine opera deve contenere tutte le varianti eventualmente eseguite in corso d opera. Al progetto deve inoltre essere allegata la pratica di prevenzione incendi (ove richiesta). relazione con tipologia dei materiali utilizzati. La relazione deve contenere, per i prodotti soggetti a norme, la dichiarazione di rispondenza alle stesse completata con riferimenti a marchi, certificati di prova, ecc.. rilasciati da istituti autorizzati. Per gli altri prodotti (da elencare) il firmatario deve dichiarare che tratta di materiali, prodotti e componenti conformi a quanto previsto dagli articoli 5 e 6 del DM 37/2008, la relazione deve dichiarare l idoneità rispetto all ambiente di installazione. schema di impianto realizzato. Per schema dell impianto realizzato intende la descrizione dell opera come eseguita: fa sempre rinvio al progetto quando questo è stato redatto da un profesonista abilitato e non sono state apportate varianti in Pagina 20 di 74

corso d opera. Nel caso di trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria, l intervento deve essere inquadrato, se posbile, nello schema dell impianto preestente. Lo schema citerà la pratica di prevenzione incendi ove prevista. riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già estenti. I riferimenti sono costituiti dal nome dell impresa esecutrice e dalla data della dichiarazione di conformità. Nel caso che parte dell impianto a predisposto da altra impresa (ad esempio: ventilazione e scarico fumi negli impianti a gas), la dichiarazione deve riportare gli analoghi riferimenti per dette parti. copia del certificato di riconoscimento dei requiti tecnico-profesonali (vedere paragrafo 4.3). Pagina 21 di 74

5 Richieste specifiche degli organi di vigilanza A seguito delle verifiche ispettive eseguite nel corso degli anni dagli organi di ispezione, di vigilanza, quali ad esempio: VV.FF, Organismi d Ispezione; sono riscontrate le seguenti richieste documentali e/o resoconti di prove eseguite sull impianto elettrico. VV.FF Normalmente i Vigili del Fuoco richiedono: la Dichiarazione di Conformità dell impianto elettrico con relativi allegati obbligatori, i certificati di prova e messa in servizio degli impianti di rivelazione fumi e gas (con dichiarazione specifica della rispondenza alla regola dell arte da parte dell installatore), risultati delle prove illuminotecniche (strumentali) relative all illuminazione d emergenza, documentazioni inerenti l autonomia delle lampade d emergenza e degli eventuali soccorritori ad esse asserviti, le prove relative agli impianti di diffuone sonora di curezza, i verbali delle verifiche di cui al DPR 462/2001 nonché delle verifiche semestrali. Organismi d Ispezione Gli Organismi d Ispezione di cui al DPR 462/2001 (verifiche di terra ed impianti di protezione contro le scariche atmosferiche), per poter effettuare la verifica periodica degli impianti di loro competenza, chiedono che il Datore di Lavoro fornisca, presso l impianto, almeno i seguenti documenti: progetto dell impianto, Dichiarazione di Conformità completa di allegati e visura camerale, denuncia dell impianto di messa a terra ed eventualmente dell impianto di protezione contro le scariche atmosferiche, destinazione d uso dei locali, registro delle verifiche manutentive previsto nei luoghi di degenza. In caso di assenza della DI.CO è ammessa la presentazione della Dichiarazione di Rispondenza con relative DI.CO attinenti ai lavori di adeguamento. 6 Applicazione delle dispozioni normative a. Manutenzione Ordinaria Per gli interventi di Manutenzione Ordinaria non è prevista dalla vigente normativa di legge, alcuna redazione documentale. b. Nuovi impianti, Trasformazione, Ampliamento, Manutenzione Straordinaria Sono da applicare a pieno le dispozioni del DM 37/2008, delle norme CEI sopra esplicitate, nonché le richieste di: Organismi di Ispezione, Vigili del Fuoco, ISPESL; ecc Pagina 22 di 74

7 Documentazione per le sedi tecniche (impianti elettrici e speciali) L archivio documentale deve essere mantenuto aggiornato secondo il corredo di cui alla tabella A) sotto riportata. Si precisa che la documentazione indicata in tabella è un elenco che riferisce alla generalità dei ca. Nei ca specifici dovrà redigere solo la documentazione pertinente all intervento eseguito e clasficato come ai paragrafi su esplicati. TABELLA Dichiarazione di Conformità (con dettaglio del tipo di A impianto realizzato) o DIRI 1 Progetto esecutivo: relazione generale (ambito DLgs 163/06) Progetto esecutivo: relazione tecnica (specialistica in ambito 2 DLgs163/06) Progetto esecutivo: Elaborati grafici (schema - descrizione non 3 ammesso in ambito DLgs163/06) Progetto esecutivo: calcoli esecutivi (relazione illustrativa) di 4 coordinamento delle protezioni, ecc Progetto esecutivo: calcoli esecutivi (relazione illustrativa), 5 illuminotecnici Progetto esecutivo: protezione da scariche atmosferiche o 6 dichiarazione di autoprotezione della struttura 7 Progetto esecutivo: piano di manutenzione (ambito DLgs 163/06) 8 Relazione Tipologia Materiali Utilizzati. Riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già 9 estenti Certificato di Riconoscimento Requiti Tecnico-Profesonali 10 Installatore Rapporto verifiche iniziali: impianti elettrici (ai sen dellacei 64-11 8/6) Rapporto verifiche iniziali: impianto di terra (ai sen della CEI 64-12 8/6) Rapporto verifiche iniziali: impianti rilevazione fumi e allarmi (ai 13 sen della UNI 11224) Rapporto verifiche iniziali: impianti diffuone sonora (ai sen della 14 CEI EN 60849 ) Rapporto verifiche iniziali: illuminazione normale (UNI 10840 e 15 UNI 12464) Rapporto verifiche iniziali: illuminazione di emergenza (UNI EN 16 1838 - UNI 11222) Rapporto verifiche iniziali: UPS, GE, impianti spegmimento 17 automatici, ecc Certificati di conformità e/o di prodotto dei quadri elettrici, 18 UPS,GE, cancelli, barriere, ecc. 19 Manuali d'uso dei dispotivi installati Pagina 23 di 74

Verifica della compatibilità tecnica con le condizioni preestenti 20 dell'impianto 21 Denuncia impianto di terra ISPESL e ARPA Denuncia impianto protezione scariche atmosferiche ISPESL ARPA 22 23 Verifiche periodiche impianti di terra 24 Verifiche periodiche impianti scariche atmosferiche Pagina 24 di 74

8 Corredi documentali per i lavori eseguiti Nel caso di realizzazione di un nuovo impianto, trasformazione, ampliamento, la constenza del corredo documentale deve essere desunto dalla tabella A, sopra riportata. Nel caso di intervento, che secondo quanto indicato nel punto 3.6 è definita manutenzione straordinaria la constenza del corredo documentale è riassunta nella tabella B) seguente tabella: Documentazione per Manutenzione Straordinaria TABELLA Dichiarazione di Conformità (con dettaglio del tipo B di impianto realizzato) 1 Relazione generale (ambito DLgs 163/06) - 2 Relazione tecnica (specialistica in ambito DLgs163/06) - 3 Elaborati grafici (schema - descrizione non ammesso in ambito DLgs163/06) Calcoli esecutivi (relazione illustrativa) di coordinamento 4 delle protezioni, ecc - 5 Calcoli esecutivi (relazione illustrativa),illuminotecnici Quando applicabile 6 Protezione da scariche atmosferiche o dichiarazione di autoprotezione della struttura - 7 Piano di manutenzione ( ambito DLgs 163/06) - 8 Relazione Tipologia Materiali Utilizzati. 9 Riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già estenti Certificato di Riconoscimento Requiti Tecnico- 10 Profesonali Installatore 11 Rapporto verifiche iniziali: impianti elettrici (ai sen dellacei 64-8/6) Quando applicabile 12 Rapporto verifiche iniziali: impianto di terra (ai sen della CEI 64-8/6) Quando applicabile 13 Rapporto verifiche iniziali: impianti rilevazione fumi e allarmi (ai sen della UNI 11224) Quando applicabile 14 Rapporto verifiche iniziali: impianti diffuone sonora (ai sen della CEI EN 60849 ) Quando applicabile 15 Rapporto verifiche iniziali: illuminazione normale (UNI 10840 e UNI 12464) Quando applicabile 16 Rapporto verifiche iniziali: illuminazione di emergenza (UNI EN 1838 - UNI 11222) Quando applicabile Rapporto verifiche iniziali: UPS, GE, impianti Quando 17 spegnimento automatici, ecc (quando presenti) applicabile 18 Certificati di conformità e/o di prodotto dei quadri elettrici, UPS,GE, ecc Quando applicabile 19 Manuali d'uso dei dispotivi installati 20 Verifica della compatibilità tecnica con le condizioni preestenti dell'impianto ( quando applicabile) Pagina 25 di 74

Legenda: quando applicabile, intende che la documentazione deve essere prodotta in funzione dell intervento eseguito. Pagina 26 di 74

9 Esempi ragionati di ca concreti In base alle definizioni ed ai paragrafi precedenti di seguito vengono esaminati sei ca concreti, che rientrano nelle tipiche attività d intervento manutentivo al fine di definire la constenza della documentazione necessaria. Con riferimento agli allegati del presente fascicolo analizzano i seguenti ca: 9.1 CASO 1 - aggiunta di prese di energia elettrica su circuito estente In riferimento al paragrafo 3.6, l intervento: non è un nuovo impianto; non è una trasformazione, poiché non c è un cambio delle prestazioni dell impianto, con modifica delle sezioni dei conduttori e sostituzione del dispotivo di protezione; non è un ampliamento di un impianto, visto che non viene realizzato un nuovo circuito con propria protezione, ma le prese vengono derivate a valle di una protezione di linea estente; è una manutenzione straordinaria perché l intervento non modifica le prestazioni dell impianto e non rientra nei ca sopra citati. Per i dettagli vedere allegato 1. 9.2 CASO 2 - aggiunta di punto di utenza (ventilatore a pale) su circuito estente In riferimento al paragrafo 3.6, l intervento: non è un nuovo impianto; non è una trasformazione, poiché non c è un cambio delle prestazioni dell impianto, con modifica delle sezioni dei conduttori e sostituzione del dispotivo di protezione; non è un ampliamento di un impianto, visto che non viene realizzato un nuovo circuito con propria protezione, ma l utenza viene derivata a valle di una protezione di linea estente; è una manutenzione straordinaria perché l intervento non modifica le prestazioni dell impianto e non rientra nei ca sopra citati. Per i dettagli vedere allegato 2. 9.3 CASO 3 sostituzione di centrale di rilevazione fumi e allarme manuale incendio In riferimento al paragrafo 3.6, l intervento: non è un nuovo impianto; non è una trasformazione, poiché non c è un cambio delle prestazioni dell impianto, con modifica delle sezioni dei conduttori e sostituzione del dispotivo di protezione; non è un ampliamento di un impianto, visto che non viene realizzato un nuovo circuito con propria protezione, ma la centrale di controllo viene derivata a valle di una protezione di linea estente; Pagina 27 di 74