TFR L IMPORTANZA DI SCEGLIERE. Cosa Cambia e per Chi COS E IL TFR?



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Opuscolo realizzato da INCA-CGIL CALABRIA TFR L IMPORTANZA DI SCEGLIERE SOMMARIO Cosa cambia 1 Cos è il TFR? 1 La scelta 2 L informazione 2 Casistica 3 Casistica 4 I fondi pensione 4 Fondi negoziali 5 Anticipazioni 5 Trasferimento 5 Costi 6 Prestazioni 6 Riscatto 7 Rendita 7 Le Pensioni 8 RICORDA Dal 1 gennaio prossimo i lavoratori dipendenti del settore privato avranno sei mesi di tempo per scegliere che cosa fare del proprio Trattamento di Fine Rapporto. Con il meccanismo del silenzio assenso, la mancanza di una scelta, comporterà il trasferimento del TFR alla previdenza complementare. Cosa Cambia e per Chi Dal 1 gennaio 2007 i lavoratori dipendenti del settore privato avranno sei mesi di tempo per scegliere che cosa fare del proprio trattamento di fine rapporto. Restano esclusi i dipendenti pubblici, per i quali è atteso un apposito provvedimento. Le possibilità sono diverse: quella di vedersi liquidata una pensione complementare oppure il capitale accantonato e cambiano a seconda dell'anzianità lavorativa degli interessati. La nuova disciplina distingue tra lavoratori anziani, cioè quelli che prima del 29 aprile 1993 avevano già una copertura previdenziale obbligatoria e quelli più giovani, vale a dire quelli che hanno iniziato a lavorare successivamente al 29 aprile 1993, nell'ambito della prima categoria un'ulteriore differenziazione è poi prevista tra chi già aderisce a un Fondo pensione e chi no. La scelta è tra continuare ad accantonare il TFR in azienda (fino a 49 dipendenti), presso l INPS (50 o più dipendenti) o impiegarlo per costruirsi la pensione complementare. Con il meccanismo del silenzio assenso, la mancanza di una scelta comporterà il trasferimento del TFR alla previdenza complementare. COS E IL TFR? Il TFR è istituito dalla legge 297/82, che prevede un accantonamento annuo da parte del datore di lavoro pari al 6,91% della retribuzione annua del lavoratore. Tale cifra, annualmente accantonata, viene rivalutata in base all andamento dell inflazione (1,5%+75% dell inflazione). Il TFR maturato viene erogato al lavoratore al termine del rapporto di lavoro. Il TFR maturato in passato resta in azienda, alla previdenza complementare, in caso di scelta o silenzio assenso, andrà solo quanto maturato dal 1 luglio 2007.

LA SCELTA Entro il 1 luglio 2OO7 i lavoratori dipendenti dovranno scegliere se destinare il TFR alla previdenza L'opzione esplicita: In questo caso il dipendente esprime la sua scelta definendo l'esatta destinazione del TFR, scegliendo, consapevolmente, quella che è la situazione da lui preferita. Le scelte possibili sono due: o mantenere il TFR maturando in azienda ovvero destinarlo a un fondo pensione SCELTO DAL LAVORATORE. Se si decide di mantenere il TFR in azienda si potrà in ogni momento cambiare idea e destinarlo ad un fondo pensione. I neo assunti dovranno operare la scelta entro sei mesi dall'assunzione, mentre gli altri lavoratori dovranno scegliere entro il 30 giugno 2007. Se il dipendente decide per il trasferimento del TFR futuro alla previdenza integrativa, potrà, nel caso in cui sia i- scritto a un fondo pensione, destinare alla previdenza complementare solo l'intero TFR. Al contrario se il dipendente non è iscritto a un fondo potrà, alternativamente, destinare alla previdenza complementare: l'intero TFR; la quota di TFR stabilita in base ad accordi aziendali; una quota comunque non inferiore al 50% del TFR maturando. Se si decide di mantenere il TFR in azienda bisogna tener conto che, per le imprese con almeno 50 dipendenti il TFR non confluito al fondo sarà versato all'inps. In questo caso, le regole tradizionali su rendimento, anticipazioni e liquidazione del TFR, saranno le stesse del TFR in Azienda. L'opzione tacita: Se entro il 30 giugno 2007 o entro sei mesi dall'assunzione per i neo assunti, non viene operata nessuna scelta il datore di lavoro provvederà, entro il mese successivo dalla scadenza dei sei mesi al trasferimento del TFR maturando: nel caso in cui esista, al fondo collettivo o aziendale; nel caso in cui esistano più forme pensionistiche complementari collettive e/o aziendali, al fondo con adesione del maggior numero di iscritti dell'azienda considerata; nel caso in cui non esistano fondi complementari all apposito al fondo pensione istituito presso l'inps. La comunicazione L OBBLIGO DI INFORMAZIONE I datori di lavoro avranno l'obbligo di realizzare l'informativa a favore dei lavoratori. Il datore di lavoro sarà tenuto a fare due comunicazioni ai propri dipendenti. Il datore di lavoro deve informare i propri dipendenti delle opzioni possibili in merito al conferimento del TFR futuro. Inoltre, il datore di lavoro, trenta giorni prima della scadenza dei sei mesi previsti per l'opzione (31 maggio 2007), deve provvedere a comunicare a quanti non avessero provveduto a esprimere alcuna volontà, la forma pensionistica verso cui il TFR verrebbe destinato. La stessa procedura dovrà essere, anche in futuro, utilizzata per i nuovi assunti. La norma non individua le modalità con cui l'informativa deve essere realizzata. Si potrebbe pertanto ritenere accettabile che la prima comunicazione venga fatta in modo impersonale ad esempio con una comunicazione consegnata insieme alla busta paga. Mentre la seconda comunicazione, destinata ai dipendenti che nei primi cinque mesi, non hanno manifestato la propria volontà, dovrà essere nominativa e individuale. Pagina 2 RICORDA IN ASSENZA DI SCELTA ESPLICITA DEL LAVORATORE DECIDE LA LEGGE Le scelte possibili sono: mantenere l accantonamento del TFR futuro ovvero destinarlo a un fondo pensione di propria scelta.

Pagina 3 La casistica. Dipendenti che hanno iniziato a lavorare prima del 29/04/1993 GIA iscritti ad un fondo pensione Scelta esplicita. Entro il 30 giugno 2007 con dichiarazione scritta al datore di lavoro sceglie se trasferire il TFR, non ancora destinato, al fondo o lasciarlo in azienda Silenzio assenso. Nessuna scelta entro il 30- /06/2007 Conferma TFR TFR al fondo scelto dal lavoratore 50 o più dipendenti accantonato in INPS Fino a 49 dipendenti accantonato in Azienda Il TFR non ancora conferito va al fondo pensione: Previsto da contratto collettivo o da accordo aziendale In assenza di accordo al fondo a cui ha aderito il maggior numero di lavoratori in azienda. In assenza delle prime due condizioni al fondo costituito presso l INPS Dipendenti che hanno iniziato a lavorare prima del 29/04/1993 Scelta esplicita. Entro il 30 giugno 2007 con dichiarazione scritta al datore di lavoro sceglie se trasferire il TFR o lasciarlo in azienda. 50 o più dipendenti accantonato in INPS Conferma TFR Fino a 49 dipendenti accantonato in Azienda NON iscritti ad un fondo pensione TFR al fondo scelto dal lavoratore: Totalmente Nella misura fissata dagli accordi collettivi In assenza di accordi in misura non inferiore al 50% Quota TFR residua Silenzio assenso. Nessuna scelta entro il 30/06/2007 Il TFR và al fondo pensione: Previsto da contratto collettivo o da accordo aziendale In assenza di accordo al fondo a cui ha aderito il maggior numero di lavoratori in azienda. In assenza delle prime due condizioni al fondo costituito presso l INPS

La casistica Dipendenti che hanno iniziato a lavorare dopo il 29/04/1993 e neo assunti GIA iscritti ad un fondo pensione Scelta esplicita. NON CAMBIA NULLA, IL TFR VENIVA GIA INTEGRALMENTE CONFERITO AL FONDO PENSIONE. 50 o più dipendenti accantonato in INPS NON iscritti ad un fondo pensione Entro il 30 giugno 2007 con dichiarazione scritta al datore di lavoro sceglie se trasferire il TFR al fondo o lasciarlo in azienda Silenzio assenso. Conferma TFR (revocabile) TFR al fondo scelto dal lavoratore (NON revocabile) Fino a 49 dipendenti accantonato in Azienda Nessuna scelta entro il 30/06/2007, o entro sei mesi dall assunzione Il TFR non ancora conferito va al fondo pensione: Previsto da contratto collettivo o da accordo aziendale In assenza di accordo al fondo a cui ha aderito il maggior numero di lavoratori in azienda. In assenza delle prime due condizioni al fondo costituito presso l INPS Cosa sono i fondi pensione La scelta di aderire o no a un Fondo pensione è volontaria e personale, un lavoratore dipendente che intenda aderirvi può scegliere se utilizzare una forma pensionistica collettiva oppure individuale. Sono forme collettive: Fondi pensione negoziali (chiusi), Fondi aperti ad adesione collettiva Fondi preesistenti (cioè costituiti prima del 15 novembre 1992). Sono forme individuali: Fondi aperti ad adesione Individuale Contratti di assicurazione sulla vita con finalità pensionistiche La differenza che sostanzialmente permane, è che chi aderisce alle forme collettive ha la possibilità di avere anche una contribuzione al fondo del datore di lavoro. chi aderisce alle forme collettive, in particolare ai Fondi pensione negoziali ha la possibilità di avere anche una contribuzione al fondo da parte del datore di lavoro. Pagina 4

Pagina 5 I Fondi Negoziali Sino alla riforma che si avvierà dal 1 gennaio 2007, le contribuzioni ai fondi chiusi erano così schematizzabili: Contribuzioni Sono espresse in percentuale sulla retribuzione utile ai fini del calcolo del TFR (liquidazione), e sono a carico di datore di lavoro e lavoratore. a carico del lavoratore, definita negli accordi contrattuali, la misura minima varia in genere tra 1% e 1,50%, ed è elevabile a discrezione del lavoratore. a carico dell Azienda, definita negli accordi contrattuali, la misura varia in genere tra 1% e 1,50%, non è elevabile se non in seguito alla stipula di nuovi accordi sindacali. Una quota del TFR in relazione alla anzianità contributiva: Per i lavoratori con prima occupazione successiva al 28.04.93 tutto il TFR maturato nell anno veniva versato nel Fondo. Per i lavoratori con prima occupazione antecedente al 28.04.93 veniva versata nel Fondo una quota di TFR prevista dagli accordi istitutivi. Dopo la riforma l adesione ad una forma pensionistica può essere realizzata attraverso il solo conferimento esplicito o tacito del TFR e non comporta l obbligo della contribuzione a carico del lavoratore e del datore di lavoro. Quindi In caso di silenzio-assenso il 100% del TFR maturando (sono esclusi i contributi dell'azienda e del lavoratore) sarà destinato alla previdenza integrativa. In caso di opzione per la previdenza complementare il dipendente sceglie il fondo al quale destinare il proprio TFR. Se il fondo scelto è fra quelli messi a disposizione dalla contrattazione collettiva il lavoratore potrà anche scegliere che al fondo siano versati i propri contributi e quelli del datore di lavoro, se il dipendente sceglierà un altro fondo potrà versare solo il proprio TFR e un eventuale proprio contributo e non anche i contributi del datore di lavoro. Anticipazioni E possibile ottenere: in qualsiasi momento fino al 75% del maturato per sostenere spese sanitarie per sé, per il coniuge e per i figli. dopo otto anni di iscrizione al fondo si può avere fino al 75% del maturato per l'acquisto e la ristrutturazione della prima casa per sé e per i figli. dopo otto anni di iscrizione al fondo è possibile ottenere fino al 30% del maturato per altre esigenze. anticipazioni sulla propria posizione, e non solo sulle quote di TFR conferite al Fondo Trasferimento E possibile trasferire la propria posizione da un fondo pensione ad un altro in due circostanze: Per scelta dell iscritto dopo due anni di iscrizione al Fondo; Per il cambio dell'attività lavorativa.

Ma quanto denaro devo impegnare? Prima di fare un esempio è bene ricordare che è possibile l adesione ad una forma pensionistica realizzata tramite il solo conferimento esplicito o tacito del TFR. In caso di adesione ad un fondo negoziale il lavoratore ha la possibilità di vedersi erogata, a fronte di una propria contribuzione, una contribuzione a carico del datore di lavoro, in questo caso, inoltre, la quota del lavoratore è deducibile ai fini IRPEF: aderendo si avrà anche un immediato beneficio fiscale. Nel caso di un lavoratore con reddito di 20 mila euro, la situazione è questa: 1) Utilizzo del solo TFR TFR conferito 2) Iscrizione a fondo negoziale, ipotesi con contributo di lavoratore e azienda del 1% Contributo annuo azienda 1,00% Contributo annuo lavoratore 1,00% Costo lavoratore 1.382 Nessuno: Il solo TFR va al Fondo TFR 1.382.00 Totale annuo contribuzione 200,00 Risparmio Fiscale lavoratore Costo lavoratore 200,00 54,00 146,00 1.782,00 Insomma, per ogni 100 euro di quota, escluso il TFR, che entra nel fondo il lavoratore paga 39 euro (400 euro al costo di 146) Le prestazioni Al momento della cessazione del rapporto di lavoro il lavoratore se avrà raggiunto i requisiti minimi previsti per le prestazioni riceverà una rendita vitalizia e se lo desidera una quota del capitale accantonato sino al massimo del 50%. In caso non avesse raggiunto i requisiti minimi gli verrà liquidato per intero il capitale accantonato. Requisiti minimi per la prestazione sono: Requisiti di accesso alla pensione (dal 2008: Anzianità 60 anni e 35 di contributi, 40 anni di contribuzione a prescindere dall età. Vecchiaia 20 anni di contributi e 60 anni donne 65 uomini). Anzianità di iscrizione al Fondo Pensione di almeno 5 anni. In caso di cessazione dell attività lavorativa con inoccupazione superiore a 48 mesi, l aderente può chiedere l erogazione della rendita con un anticipo massimo di 5 anni rispetto ai requisiti previsti. Se la rendita vitalizia calcolata sul 70% del montante accantonato è inferiore al 50% dell assegno sociale (nel 2006: 2.481,18 euro anno, 190,86 euro mese), l intera posizione viene liquidata in capitale. Pagina 6

Pagina 7 RISCATTO DELLA POSIZIONE L'iscritto che perde i requisiti per la partecipazione al Fondo pensione prima di raggiungere il diritto alla prestazione, può, in alcune situazioni particolari ottenere il riscatto della posizione maturata. L iscritto può riscattare l intera posizione, in caso di invalidità permanente, o di cessazione dal lavoro che comporti in occupazione per un periodo superiore a 48 mesi, questa facoltà non può essere e- sercitata nel quinquennio precedente il raggiungimento dei requisiti di accesso alla prestazione (in questo caso infatti il lavoratore può ottenere la rendita). L iscritto può riscattare, nel limite del 50% della posizione maturata:! In caso di cessazione dal lavoro che comporti inoccupazione per un periodo superiore a 12 mesi e non superiore a 48 mesi;! In caso di ricorso del datore di lavoro a procedure di mobilità o cassa integrazione guadagni. L iscritto può riscattare l intera posizione, per cause diverse, quando perda i requisiti di partecipazione sulla base di cause previste da statuti e regolamenti e dalla contrattazione collettiva. In caso di morte dell aderente prima della maturazione del diritto alla prestazione pensionistica l intera posizione individuale maturata è riscattata dagli eredi ovvero dai diversi beneficiari dallo stesso designati. Valore della rendita vitalizia e reversibilità Al raggiungimento dei requisiti il lavoratore ha diritto a percepire, sotto forma di rendita, quanto accumulato su proprio conto individuale. Il lavoratore può chiedere che gli sia liquidato in capitale sino al massimo del 50% di quanto accumulato. La rendita viene calcolata ridistribuendo il capitale accumulato in ragione dell età e del sesso (elementi determinanti la speranza di vita) del socio. Al momento della corresponsione delle prestazioni il lavoratore potrà decidere se la rendita debba essere reversibile. La reversibilità della rendita ne riduce, ovviamente, il valore mensile in relazione all età ed al sesso del beneficiario. RICORDA Se la rendita vitalizia calcolata sul 70% del montante accantonato è inferiore al 50% dell assegno sociale (per il 2007: 2.530,84 euro anno, 194,68 euro mese), l intera posizione viene liquidata in capitale. Piccole cose da sapere In caso di silenzio assenso il TFR viene investito nella linea più prudente. Per ogni iscritto, il Fondo aprirà dei conti individuali in cui verranno evidenziati sia i contributi versati, sia le quote di TFR accantonate, nonché i rendimenti scaturiti dagli investimenti. Gli iscritti al Fondo riceveranno annualmente un rendiconto contenente il valore accumulato sulla propria posizione individuale

Pagina 8 PATRONATO INCA - CGIL Sede Regionale CALABRIA VIA MASSARA, 22 88100 CATANZARO www.incacalabria.it calabria@inca.it HAI DEI DUBBI? VUOI SAPERE QUAL E LA TUA SITUAZIONE PREVIDENZIALE? VUOI VALUTARE LE SCELTE POSSIBILI? RICORDA L ATTIVITA DEL PATRONATO E COMPLETAMENTE GRATUITA La Previdenza pubblica in Italia Le riforme della previdenza che si sono susseguite hanno determinato un sistema previdenziale pubblico cosi articolato: Lavoratori a cui si applica il sistema Retributivo: Coloro che al 31/12/1995 avevano un anzianità contributiva di almeno 18 anni. Lavoratori a cui si applica il sistema Contributivo: Coloro che hanno la prima contribuzione previdenziale successivamente al 01/01/1996. Lavoratori a cui si applica il sistema Misto: Coloro che al 31/12/1995 avevano un anzianità contributiva inferiore a 18 anni. La funzione della previdenza complementare è quella di integrare il trattamento previdenziale pubblico, al fine di mantenere ai lavoratori un tenore di vita compatibile con quello al cui erano abituati. Inca - Cgil Per maggiori informazioni ci puoi trovare nei seguenti uffici: ACRI VIA RAFFAELLO SANZIO,3 0984 953708 LUZZI VIA TRIESTE,9 0984 542415 ALTOMONTE VIA SAN FRANCESCO, 35 0981 948330 MELITO PORTO SALVO VIA ROMA, 3 0964 83482 AMANTEA VIA DELLA LIBERTA' PAL. GEFA 0982 427954 PALMI VIA CRISPI, 11 0966 21746 BAGNARA CALABRA VIA GARIBALDI, 105 0966 372711 PAOLA VIA DON STURZO, 27 0982 583004 BOVALINO VIA XXIV MAGGIO, 67 0964 66174 PETILIA POLICASTRO CORSO ROMA, SNC 0962 431786 CASTROVILLARI PIAZZA MUNICIPIO, 7 0981 28815 POLISTENA VIA G. LOMBARDI, 47 0966 932024 CATANZARO SALITA PIAZZA ROMA, 15 0961 743657 PRAIA A MARE VIA DEI MERCANTI, snc 0985 73012 CATANZARO - S.MARIA VIA ANTONIO CASOLINI,5 0961 760686 REGGIO CALABRIA VIA SANTA LUCIA AL PARCO, 6 0965 893505 CATANZARO LIDO VICO DEL COMMERCIO 3 0961 32223 ROSARNO VIA REGINA ELENA, SNC 0966 773432 CAULONIA VIA PROVINCIALE, 28 0964 83190 ROSSANO CALABRO VIA SIBARI, 17 0983 512004 CETRARO CORSO SAN BENEDETTO, 79 0982 971140 SAMBIASE VIA SINOPOLI, 20 0968 433337 CIRO' MARINA VIA TORINO SNC 0962 370425 SAN GIOVANNI IN FIORE VIA D'ANNUNZIO, SNC 0984 992138 CORIGLIANO CALA- BRO VIA LUCANIA, 2 0983 885917 SAN MARCO ARGENTANO VIA DELLA REPUBBLICA,11 0984 512563 COSENZA VIA DELL'AUTOSTAZIONE, 22/E 0984 417513 SELLIA MARINA VIA ACQUA DELLE MANDRIE, 1 0961 968083 CROTONE VIA PANTUSA, 32 0962 903030 SERRA SAN BRUNO VIA BRUNO PALAIA, SNC 0963 70392 DELIANUOVA VIA TOMMASO CAMPANELLA,SNC 0966 966050 SOVERATO CORSO UMBERTO, 143 0967 21792 GIOIA TAURO VIA BELLINI, SNC 0966 51449 TAURIANOVA VIA SOLFERINO, SNC 0966 611593 LAMEZIA TERME CORSO GIOVANNI NICOTERA, 84 0968 29042 TREBISACCE VIA ANTONIO VIVALDI, 5 0981 500653 LOCRI VIA DELLA REGINA, 8 0964 29643 TROPEA VIA LARGO MERCATO 0963 603366 LONGOBUCCO VIA NAZIONALE, 27 0983 72467 VIBO VALENTIA VIA KENNEDY, SNC 0963 41006 A cura di Inca-Cgil CALABRIA