1/21 Analisi degli effetti della revisione dello strumento militare 15/12/2016 Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche Anno Accademico 2016/2017 A cura di: Andrea Di Sero Luigi Mancarella Flavio Micolonghi Marco Corongiu
2/21 Sommario 1. Domanda di ricerca 2. Le ragioni dell Intervento Pubblico 3. Le modalità dell Intervento Pubblico 3.1 L Italia e il sistema di Alleanze 3.2 La Spesa per la Difesa in Italia (incidenza sul PIL) 4. La Funzione Difesa 4.1 Stanziamento e ripartizione fondi 2016 4.2 Rapporto funzione difesa dei principali Paesi Europei (incidenza sul PIL) 4.3 Situazione del personale militare della Funzione Difesa oggi 4.4 Situazione del personale civile della Funzione Difesa oggi 5. La riforma della Difesa e il Libro Bianco 5.1 Funzione Difesa: personale esercizio investimento 2012-2018 5.2 Ripartizione ottimale fondi 5.3 Piano di riduzione del personale 5.4 Piano di riduzione Infrastrutturale dell Esercito 5.5 Piano di riduzione Strutturale 6. Conclusioni 7. Bibliografia e sitografia
3/21 1. Domanda di ricerca Qual è l efficacia attesa della revisione dello strumento militare? Gli strumenti adottati sono in grado di raggiungere i risultati attesi?
4/21 2. Le ragioni dell Intervento Pubblico Natura del bene Non rivale Non escludibile Bene pubblico puro La Difesa non può esser prodotta da nessuna azienda privata, in quanto nessuno pagherebbe un servizio di cui beneficerebbe comunque Free Riding Esternalità posizionali corsa al riarmo Fonte: P. Bosi, Corso di scienza delle finanze (VII ed.), Bologna, Il Mulino, 2015.
3. Le modalità dell Intervento Pubblico Esercito Italiano 5/21 La Difesa dunque, come bene pubblico, è finanziato, prodotto e regolamentato dallo Stato Italiano. Ogni anno, nella Legge di Stabilità, vengono definite le risorse destinate alla Difesa, che vengono ripartite nei seguenti centri di responsabilità di costo: Marina Militare Aeronautica Militare Arma dei Carabinieri Funzione Difesa Funzione Sicurezza del Territorio
6/21 3.1 L Italia e il sistema di Alleanze L Italia è uno dei 12 Paesi fondatori della NATO (4 Aprile 1949, Auditorium del Dipartimento di Washington) L art. 5 della Carta di fondazione della NATO, sancisce l impegno alla difesa collettiva dell Alleanza, affermando che un attacco contro uno dei membri dell Alleanza è considerato un attacco contro tutti. I Paesi membri fanno contributi diretti e indiretti per i costi di gestione della NATO e nell attuazione delle sue politiche e attività. Carta di fondazione della NATO, Art. 10: Le parti possono, con accordo unanime, invitare ogni altro Stato europeo in grado di promuovere i principi del presente Trattato e di contribuire alla sicurezza della regione dell'atlantico settentrionale ad aderire alla presente trattato. Ogni Stato così invitato può divenire parte al Trattato depositando il proprio strumento di adesione presso il governo degli Stati Uniti d'america. Il governo degli Stati Uniti d'america informerà ciascuna delle parti del deposito di ogni strumento di adesione.
7/21 3.2 La Spesa per la Difesa in Italia (incidenza sul PIL) 1,30% 1,25% 1,20% 1,15% 1,10% 1,05% fig. 3.1 Evoluzione dello stanziamento per la Difesa (incidenza sul PIL), Dicembre 2016 1,26% 1,20% 1,18% 1,13% 1,09% 1,00% 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: R. Pinotti, Documento Programmatico Pluriennale per il triennio 2016-2018, Roma, Aprile 2016. La Spesa per la Difesa indica l'insieme delle uscite statali destinate al finanziamento dell'attività delle forze armate e della difesa del territorio nazionale da minacce militari esterne.
70,00% 60,00% 3.2 Stanziamento complessivo per la Spesa della Difesa fig. 3.2 Evoluzione dello stanziamento complessivo per la Spesa della Difesa, Dicembre 2016 8/21 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% Funzione Difesa Funzione sicurezza del territorio Pensioni Provvisorie del Personale in Ausiliaria Funzioni Esterne 10,00% 0,00% 2015 2016 2017 2018 Fonte: R. Pinotti, Documento Programmatico Pluriennale per il triennio 2016-2018, Roma, Aprile 2016.
9/21 4. La Funzione Difesa Personale Militare Civile Esercizio Manutenzione e supporto Formazione e addestramento Infrastrutture Provvidenze Investimento R&S Ammodernamento e Rinnovamento
10/21 4.1 Stanziamento e ripartizione fondi 2016 Lo stanziamento delle spese per la Funzione Difesa, per complessivi 13.360,4 M, esattamente il 0,799% del PIL, così ripartito per Settori di spesa: spese per il Personale militare e civile in servizio pari a 9.927,2 M ; spese per l Esercizio, pari a 1.257,0 M, ; spese per l Investimento pari a circa 2.176,2 M, fig. 4.1 Ripartizione delle risorse della Funzione Difesa 2016, Dicembre 2016 Investimento; 16,29% Esercizio; 9,41% Personale; 74,30% Fonte: R. Pinotti, Documento Programmatico Pluriennale per il triennio 2016-2018, Roma, Aprile 2016.
4.2 Rapporto funzione difesa dei principali Paesi Europei (incidenza sul PIL) 11/21 Fig. 4.2 Incidenza sul PIL della Funzione Difesa dei principali Paesi Europei, Dicembre 2016 2,00% 1,80% 1,60% 1,40% 1,20% 1,00% 0,80% 0,60% 0,40% 0,20% 0,00% 2012 2013 2014 Italia Francia Germania Gran Bretagna Fonte: R. Pinotti, Documento Programmatico Pluriennale per il triennio 2016-2018, Roma, Aprile 2016.
12/21 4.3 Situazione del personale militare della Funzione Difesa oggi Fonte: R. Pinotti, Documento Programmatico Pluriennale per il triennio 2016-2018, Roma, Aprile 2016.
13/21 4.4 Situazione del personale civile della Funzione Difesa oggi Fonte: R. Pinotti, Documento Programmatico Pluriennale per il triennio 2016-2018, Roma, Aprile 2016.
5. La revisione dello strumento Militare e il Libro Bianco Ragioni difficile situazione economico-finanziaria; esigenze pressanti imposte dalle sfide globali alla sicurezza; Modalità di intervento razionalizzazione strutture in uso, riorganizzazione degli organici; riduzione del personale; Scopi realizzare un sistema di difesa finanziariamente sostenibile nel tempo, caratterizzato da livelli di efficacia ed efficienza appropriati. 14/21 Con il Libro Bianco, il Governo avvia una profonda trasformazione della Difesa per metterla in grado, nella presente condizione di limitate risorse economiche, di assicurare al Paese un adeguata capacità di difendere gli interessi nazionali, contribuendo con responsabilità alla sicurezza internazionale.
80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% 5.1 Funzione Difesa: personale esercizio investimento 2012-2018 fig 5.1 Evoluzione della ripartizione fondi della Funzione Difesa in Italia, Dicembre 2016 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Investimento Esercizio Personale Fonte: R. Pinotti, Documento Programmatico Pluriennale per il triennio 2016-2018, Roma, Aprile 2016. 15/21
16/21 5.2 Ripartizione ottimale fondi C è un evidente sbilanciamento rispetto all ottimale ripartizione delle risorse dei settori di spesa, individuati in ambito Europeo ed alleato, rispettivamente, nel 50% per il Personale, 25% per l operatività e 25% per gli investimenti. Fonte: Audizione del Capo di Stato Maggiore dell Esercito Italiano del 22/05/2012.
17/21 5.3 Piano di riduzione del personale La revisione si muove secondo le seguenti linee di intervento, da conseguire gradualmente: riduzione delle dotazioni organiche complessive del personale militare a 150.000 unità riduzione delle dotazioni organiche complessive del personale civile a 20.000 unità Fonte: R. Pinotti, Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa, Roma, 2015, Ufficio Stampa Gabinetto Ministro.
5.4 Piano di riduzione Infrastrutturale dell Esercito Programma di dismissione/razionalizzazione degli immobili non più necessari. In uso 2.193 strutture, di cui: 413 in uso da altre Forze Armate; 444 aree addestrative / aree demaniali; 512 caserme; 806 fabbricati alloggiativi. 18/21 Obiettivo: concentrare la Forza Armata in 15/20 macrobasi; ridimensionare il numero degli immobili dell E.I. (infrastrutture dismissibili); ammodernare le infrastrutture che rimarranno in uso alla Forze Armate (infrastrutture strategiche). Fonte: Audizione del Capo di Stato Maggiore dell'esercito Italiano del 22/05/2012.
19/21 5.5 Piano di riduzione Strutturale Obiettivo: riduzione dimensione e costi delle strutture non operative. Riduzione del 30% del personale dello Stato Maggiore dell Esercito (SME); Contrazione dei livelli intermedi di comando tra Vertici ed organi esecutivi Semplificazione complessiva, attraverso la riorganizzazione delle varie Aree. Tempistica dei provvedimenti di riordino Fonte: Audizione del Capo di Stato Maggiore dell Esercito Italiano del 22/05/2012.
20/21 6. Conclusioni Ad oltre un anno e mezzo dalla sua pubblicazione, le scadenze di attuazione dei principali provvedimenti contenuti nel Libro Bianco non sono state rispettate. Siamo ancora lontani dal bilanciamento ottimale delle risorse della Funzione Difesa. Il rischio più grande di questa configurazione di aliquote è che i fondi attualmente disponibili non siano sufficienti ad assicurare l addestramento di tutto il personale, né ad eseguire la manutenzione dei mezzi che risulteranno insufficienti e magari obsoleti. Il processo di riforma rimane per ora solo su carta con potenziali ricadute negative non solo a livello interno, ma anche per quanto riguarda la qualità del contributo italiano in ambito euro-atlantico. La riforma di per sé sarebbe in grado di ovviare alle problematiche ministeriali se fosse possibile applicarla in tutti i suoi punti in maniera integrale e puntuale.
21/21 7. Bibliografia e sitografia R.Pinotti, Documento Programmatico Pluriennale per il triennio 2016-2018: http://www.difesa.it/content/pagine/notaaggiuntiva.aspx Audizione del Capo di Stato Maggiore dell Esercito Italiana, Roma, 22/05/2012: http://www.forzearmate.org/sideweb/2012/archivio/file/capo-sme- 22052012/intervento-capo-sme-22-05-2012-senato-riepilogo.pdf Paola Sartori, Libro Bianco della Difesa: i ritardi della riforma, 02/12/2016: http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?id=3721 R. Pinotti, Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa, Roma, Ufficio Stampa Gabinetto Ministro, 2015. P. Bosi, Corso di scienza delle finanze (VII ed.), Bologna, Il Mulino, 2015.