A scuola di salute. Le malattie esantematiche: la varicella, il morbillo e... le altre. Aprile 2017

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A scuola di salute Aprile 2017 Le malattie esantematiche: la varicella, il morbillo e... le altre Istituto per la Salute del Bambino e dell Adolescente

Indice 01 02 03 04 05 06 07 08 A Le malattie esantematiche: riconoscerle e prevenirle Morbillo: cosa c è da sapere Varicella: un irritazione a cielo stellato Scarlattina: l unica malattia esantematica causata da un batterio Rosolia: attenzione alle donne in gravidanza! V e VI malattia: nomi simili ma esantemi diversi La parotite, l unica tra le classiche malattie dell infanzia senza esantema caccia di bufale: il vaccino contro il morbillo Coordinamento editoriale: A.G. Ugazio, N. Zamperini Comitato di redazione: G. Morino, A. Reale, A. Tozzi, A. Turchetta, S. Vicari Segreteria: M. Mathieu

01 Le malattie esantematiche: riconoscerle e prevenirle di PAOLO ROSSI Le malattie esantematiche si manifestano con la comparsa di una eruzione sulla cute (chiamata esantema, dal greco έξανθήμα: fioritura) con caratteristiche variabili, associata in genere a sintomi di carattere generale, fra cui in particolare la febbre. Per riuscire ad identificare una malattia esantematica è importante osservare: 1. il tempo che intercorre tra la comparsa dei primi sintomi correlati e la comparsa dell esantema; 2. il punto di partenza dell esantema e la successiva diffusione; 3. il tipo di esantema che compare sulla cute. Nelle prossime pagine troverete tutte le indicazioni utili per sospettare una malattia esantematica e la relativa gestione. Nel sospetto, è comunque sempre fondamentale rivolgersi al pediatra curante, sarà lui a formulare la diagnosi certa di malattia e a fornire tutte le indicazioni necessarie. E importante sapere che buona parte delle malattie esantematiche è prevenibile tramite vaccinazione. E proprio di questi giorni la notizia relativa al picco di morbillo registrata negli ultimi mesi nel nostro Paese. A livello Europeo, l Italia compare al secondo posto, dopo la Romania, nella classifica delle nazioni più colpite. In particolare, tra il 1 Gennaio e il 26 Marzo 2017, l Istituto superiore di Sanità ha registrato in Italia 1010 nuovi casi, di cui l 86% proveniente da 5 regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Lazio, Toscana e Abruzzo. Il 26% dei casi è stato segnalato in bambini di età 0-14 anni; 50 bambini avevano meno di un anno di età, con alto rischio di complicanze. La vaccinazione è l unica misura efficace di prevenzione contro il morbillo. Per questo motivo il Centro Europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) sottolinea l importanza di migliorare i programmi vaccinali nazionali, facilitare l accesso alle vaccinazioni e ottimizzare la sorveglianza dei casi sospetti. Questo perché, per assicurare la fine della circolazione del virus, è necessario un livello di copertura vaccinale per la seconda dose di morbillo superiore al 95%. Al contrario, in 13 paesi dell UE (inclusa l Italia), la copertura vaccinale risulta inferiore al 95% anche per la prima dose, pertanto il rischio che si verifichi una estesa epidemia di morbillo nel nostro Paese è attualmente elevato.

02 di MAIA DE LUCA Morbillo: cosa c è da sapere Tutte le informazioni utili sulla malattia esantematica diffusa in tutto il mondo: il picco di incidenza è in inverno e in primavera Il morbillo è una malattia infettiva esantematica causata da un virus che si chiama Paramyxovirus, diffusa in tutto il mondo. È molto contagioso e colpisce soprattutto bambini tra i 3 e i 10 anni con picco di incidenza in inverno e primavera. Il contagio può avvenire tramite inalazione di goccioline di muco e saliva infette dal 7 giorno di incubazione al 5 giorno dopo la comparsa dell esantema. Il morbillo, una volta contratto, dà un immunità permanente. MANIFESTAZIONI CLINICHE Il periodo di incubazione dura 7-14 giorni ed è seguito da un periodo pre-esantematico durante il quale compaiono febbre elevata, malessere, congiuntivite, tosse secca insistente, e le caratteristiche macchie di Koplik, piccole macchie biancastre sulla mucosa della guancia. Dopo 2-4 giorni, la febbre tende a scendere ma ricompare poco dopo insieme al caratteristico esantema, inizialmente dietro la nuca e dietro le orecchie, per poi diffondersi al volto, al tronco e agli arti. L esantema è caratterizzato da piccole macchie cutanee rosso scuro, lievemente rilevate e confluenti, talvolta pruriginose. Dopo un paio di giorni, l esantema tende a impallidire nelle sedi che erano state colpite per prime, compare una desquamazione molto leggera e infine si ha una completa risoluzione del quadro cutaneo. Nel periodo della convalescenza le condizioni generali del bambino migliorano progressivamente. In questo periodo possono tuttavia comparire le complicanze dovute all abbassamento delle difese immunitarie causato dal morbillo, come polmonite, otite e meningoencefalite. La più temibile complicanza, seppur rara, è la Panencefalite Subacuta Sclerosante, che compare circa 7-10 anni dopo l infezione. La diagnosi di morbillo è prettamente clinica. In caso di sospetto, si può effettuare la ricerca di anticorpi specifici e del virus su sangue. Il trattamento consiste solo nel controllo dei sintomi, non esiste terapia specifica. Il morbillo è una malattia prevenibile tramite vaccinazione.

Il morbillo 3-10 anni Caratteristiche Piccole macchie cutanee rosso scuro, lievemente rilevate e confluenti, talvolta pruriginose Trattamento Controllo dei sintomi, non esiste terapia specifica Contagio Inalazione di goccioline di muco e saliva Prevenzione Vaccino

6-12 anni La varicella Trattamento Antipiretici per la febbre, antistaminici per il prurito, antibiotici per eventuali complicanze batteriche Contagio Per via aerea o per contatto con il liquido contenuto nelle vescicole Prevenzione Vaccino Caratteristiche Lesioni pruriginose che evolvono in vescicole

03 di MAIA DE LUCA Varicella: un irritazione a cielo stellato La Varicella è una malattia auto-limitantesi ma altamente contagiosa: meglio non esporre i più piccoli e donne in gravidanza La Varicella è una malattia infettiva esantematica causata dal virus Varicella Zoster, prevenibile con vaccino. Colpisce soprattutto i bambini in età scolare. È estremamente contagiosa, da 2 giorni prima dell esantema fino alla formazione di lesioni crostose. Il contagio avviene per via aerea o per contatto con il liquido contenuto nelle vescicole. Dopo l infezione, il virus rimane dormiente nelle radici nervose. La sua riattivazione determina il quadro dell Herpes Zoster o Fuoco di Sant Antonio. MANIFESTAZIONI CLINICHE Il periodo d incubazione è di 10-21 giorni, seguito da 24 ore di febbre e malessere. La fase esantematica è caratterizzata da lesioni inizialmente maculo-papulari pruriginose che evolvono in vescicole, a contenuto dapprima liquido-sieroso poi torbido (pustole), fino a diventare lesioni crostose. Iniziano sul cuoio capelluto, per poi estendersi a viso, tronco, addome, genitali e arti. Tale rash (un cambiamento del colore delle pelle dovuto a un irritazione) è anche detto a cielo stellato per presenza di elementi in tutti i diversi stadi evolutivi. La varicella raramente è grave nel bambino sano. Al contrario bambini piccoli (soprattutto neonati) o con depressione delle difese immunitarie possono avere forme gravi. La complicanza più comune è la sovrainfezione batterica delle vescicole, per cui è buona norma non toccarle; più raramente compaiono polmonite, meningo-encefalite, problemi epatici e renali. La diagnosi è clinica. Per conferma del sospetto, si può effettuare la ricerca di anticorpi specifici su sangue e del virus sulle vescicole. La terapia è solo di supporto: antipiretici per la febbre, antistaminici per il prurito, antibiotici per eventuali complicanze batteriche. Finché ci sono le croste evitare l esposizione al sole. Il trattamento con farmaco antivirale (aciclovir) deve essere deciso dal medico. È indicato nel bambino immunocompromesso, nei neonati, nelle forme più gravi e deve essere comunque iniziato entro le prime 24-48 ore dall esordio dell esantema.

04 A scuola di salute Aprile2017 La scarlattina 6-12 anni Contagio: contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto o per via aerea Caratteristiche: Trattamento: elementi piccoli di colore rosso vivo, che tendono a confluire senza lasciare zone di cute indenne Prevenzione: antibioticoterapia con amoxicillina per 10 giorni e antipiretici per la febbre non esiste vaccino

di LORENZA ROMANI Scarlattina: l unica malattia esantematica causata da un batterio La scarlattina necessita di terapia antibiotica prolungata per prevenire il rischio di complicanze La Scarlattina è l unica malattia esantematica causata da un batterio, lo Streptococco β-emolitico di gruppo A (SBEGA). È frequente in età scolare, con picco di incidenza tra tardo autunno, inverno e primavera. Il contagio avviene per contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto o per via aerea. MANIFESTAZIONI CLINICHE Il periodo di incubazione dura 2-3 giorni ed è seguito da una fase pre-esantematica di circa 24-36 ore caratterizzata da febbre elevata (39-40 C) ad esordio brusco, mal di gola intenso (angina), cefalea, vomito e dolori addominali. Dopo 1-2 giorni compare un esantema caratterizzato da elementi piccoli di colore rosso vivo, che tendono a confluire senza lasciare zone di cute indenne (aspetto vellutato ). Il rash inizia generalmente alla radice degli arti, per diffondersi al resto del corpo in circa 24 ore in modo uniforme, lasciando integre solo le zone intorno alla bocca (maschera di Filatov), il palmo delle mani e la pianta dei piedi. Altri segni caratteristici sono il segno della mano gialla (spingendo la mano sull addome, l esantema scompare e rimane l impronta gialla delle dita) e il dermatografismo bianco (strisciando l unghia sulla pelle rimane un segno bianco). Contemporaneamente al rash sono presenti la lingua a lampone e i linfonodi del collo di dimensioni aumentate. L esantema si attenua in 3-4 giorni lasciando il posto a una desquamazione a lamelle fini. La scarlattina può dare complicanze a distanza, come la glomerulonefrite e la malattia reumatica, quest ultima possibile causa di problemi articolari e cardiaci. La diagnosi si basa sulla clinica, a cui si può associare l esecuzione di tampone faringeo per la ricerca dello SBEGA. Il trattamento, da iniziare dopo tampone faringeo, consiste in antibioticoterapia con amoxicillina per 10 giorni e antipiretici per la febbre. La scarlattina non è prevenibile tramite vaccino.

05 di LIVIA GARGIULLO Rosolia: attenzione alle donne in gravidanza! Se acquisita in gravidanza, può indurre nel feto sordità, cecità, ritardo mentale e malformazioni congenite del cuore La rosolia è una malattia infettiva causata dal Rubivirus. Si trasmette tramite contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto, o tramite inalazione di goccioline respiratorie. Colpisce in genere bambini tra i 5 e 14 anni, con un picco di incidenza tra il tardo inverno e l inizio della primavera. È una malattia molto contagiosa, anche se meno della varicella e del morbillo. Il contagio può avvenire dal 7 giorno prima al 5 giorno dopo la comparsa dell esantema. L infezione e il vaccino conferiscono immunità permanente. Se contratta durante la gravidanza, la trasmissione al feto può causare malformazioni cardiache, oculari, neurologiche e sordità. MANIFESTAZIONI CLINICHE La rosolia decorre spesso in forma asintomatica o con pochi sintomi. Dopo un iniziale periodo di incubazione di circa 14-21 giorni, seguito da una breve fase pre-esantematica di 1-2 giorni con febbricola, lieve malessere generale, ingrossamento dei linfonodi retronucale (sulla parte posteriore della nuca) e laterocervicale (ai lati del collo). La fase esantematica è caratterizzata da eruzione cutanea con macule rosee o rosso-pallido. In questa fase persistono febbre modica e linfoadenopatia dolente (ingrossamento doloroso delle linfoghiandole). Il rash scompare senza desquamazione al 3-4 giorno. A volte all esantema si associa un enantema, costituito da elementi maculo-papulari di colore rosso vivo sia sul faringe che sui pilastri tonsillari (macchie di Forcheimer). Possibili complicanze della rosolia sono dolori articolari, gonfiore delle articolazioni, l abbassamento della conta delle piastrine ed encefalite. La diagnosi clinica può risultare difficile, poiché le manifestazioni sono spesso lievi. Nel dubbio, è possibile ricercare gli anticorpi specifici su sangue o isolare il virus dalle secrezioni naso-faringee tramite tampone. Il trattamento, ove necessario, è solo di supporto.

La rosolia Età: 5-14 anni Contagio: contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto o tramite inalazione di goccioline respiratorie Caratteristiche: eruzione cutanea con macule rosee o rosso-pallido Trattamento: se necessario, solo di supporto Prevenzione: vaccino

Età V malattia 6-12 anni V e VI malattia Contagio VI malattia 6 mesi - 2 anni V malattia Contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto o tramite inalazione di goccioline respiratorie VI malattia Contatto diretto con secrezioni orali infette Caratteristiche V malattia Macchie rilevate al tatto di colore rosso su entrambe le guance, che si diffondono al tronco, arti e glutei VI malattia Eruzione cutanea diffusa rosea, inizialmente a collo e tronco e poi su tutto il corpo Trattamento V malattia Se necessario, solo di supporto VI malattia Sulla base dei sintomi Prevenzione V malattia Non esiste vaccino VI malattia Non esiste vaccino

06 di LIVIA GARGIULLO V e VI malattia: nomi simili ma origini diverse Ecco quali sono le differenze e le analogie, dalle modalità di contagio al periodo di incubazione LA QUINTA MALATTIA: L ESANTEMA DA GUANCE SCHIAFFEGGIATE La V Malattia o Megaloeritema Infettivo è una malattia infettiva causata dal Parvovirus B19. Ha una bassa contagiosità che avviene tramite contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto, oppure tramite inalazione di goccioline respiratorie. Ha un picco di incidenza in primavera, e colpisce in genere bambini in età scolare. Il periodo di incubazione è di 4-14 giorni. La V malattia si caratterizza per un breve periodo pre-esantematico con febbricola, mentre la fase esantematica inizia tipicamente al volto, con macchie rilevate al tatto di colore rosso su entrambe le guance, a faccia schiaffeggiata. Successivamente si diffonde simmetricamente al tronco, arti, e glutei. Il palmo delle mani e la pianta dei piedi sono solitamente risparmiati. L esantema, spesso pruriginoso, dura circa 10 giorni. La diagnosi è solitamente clinica. Il trattamento è solo di supporto, e non esiste vaccino. L infezione da Parvovirus B19 può causare quadri clinici più gravi in pazienti immunocompromessi e nei neonati. Se trasmesso durante la gravidanza può causare problemi al feto. LA SESTA MALATTIA: UNA FEBBRE INCONTROLLABILE CHE NON NECESSITA DI ANTIBIOTICO La sesta malattia, o Exanthema subitum è causata dall Human Herpes Virus 6 (HHV6) o più raramente dal HHV7. Il picco di incidenza è tra i 6 mesi e i 2 anni. Si trasmette per contatto diretto con secrezioni orali infette, anche se è scarsamente contagiosa. Ha un periodo di incubazione di 7-14 giorni. Il quadro clinico è caratterizzato da improvvisa insorgenza di febbre elevata (39-41 C) che non risponde agli antipiretici. Dopo 3 giorni la febbre decade bruscamente, e compare un rash roseo diffuso non confluente, inizialmente a collo e tronco e poi su tutto il corpo, che scompare in 12-48 h. Si associa frequentemente una linfoadenopatia retroauricolare e cervicale (ingrossamento delle linfoghiandole dietro le orecchie ed al collo). In bambini predisposti, la sesta malattia è una delle cause più frequenti di convulsioni febbrili. La diagnosi è clinica, e il trattamento è sintomatico.

07 di LORENZA ROMANI La parotite, l unica tra le classiche malattie dell infanzia senza esantema Gli orecchioni possono essere facilmente riconosciuti per il caratteristico gonfiore delle guance La parotite è tipicamente una malattia infantile, con picco di incidenza tra i 5 e i 9 anni. La trasmissione avviene tramite contatto diretto con il malato o inalazione di goccioline di secrezioni respiratorie infette. La malattia è contagiosa nei 6 giorni che precedono la comparsa dei sintomi e per i 9 giorni successivi. La parotite ha un decorso generalmente benigno nell infanzia, mentre in età adulta si osservano con maggiore frequenza complicazioni. MANIFESTAZIONI CLINICHE Dopo un periodo di incubazioni di 12-25 giorni, l infezione può decorrere senza sintomi o con pochi sintomi, oppure presentarsi nella sua forma di parotite classica, con ingrandimento bilaterale delle ghiandole parotidi (salivari) e mal d orecchio. Tipicamente si accompagna a dolore durante la masticazione e la deglutizione, soprattutto di cibi acidi come il limone. L ingrandimento generalmente ha il suo apice al 3 giorno, per poi ridursi gradualmente in 7 giorni. La complicanza più frequente negli adulti e in adolescenti maschi è l orchite (infiammazione dei testicoli), che può portare a sterilità. Complicanze più rare sono la meningo-encefalite, la pancreatite e la miocardite. La diagnosi è clinica, ma può essere supportata dalla ricerca degli anticorpi specifici o del virus stesso su sangue. Il trattamento è sintomatico, solitamente analgesico. Per ridurre il dolore, è consigliabile consumare cibi morbidi che non affatichino la masticazione, ed evitare succhi di arancia, pompelmo e limone. Per prevenire gli orecchioni si raccomanda il vaccino, somministrato generalmente insieme a quello contro morbillo e rosolia.

La parotite 5-9 anni Contagio: contatto diretto con il malato Caratteristiche: ingrandimento bilaterale delle ghiandole parotidi (salivari) e mal d orecchio Trattamento: sulla base dei sintomi Prevenzione: vaccino

08 di ALBERTO TOZZI A caccia di bufale: il vaccino contro il morbillo Inauguriamo la nuova rubrica di A scuola di salute parlando di una tra le bufale più diffuse sul web! In prima pagina su Google Italia è presente un articolo che mette in dubbio l efficacia del vaccino contro il morbillo. Abbiamo deciso di rispondere punto per punto. Il vaccino contro il morbillo ha un efficacia di oltre il 95%. I bambini vaccinati, specie quelli in condizioni socio ambientali svantaggiate, hanno una vita più sana e più lunga di quelli che contraggono il morbillo o altre malattie infettive.

Falso LA VACCINAZIONE CONTRO IL MORBILLO È PIÙ RISCHIOSA DELLA MALATTIA La vaccinazione per il morbillo è molto più rischiosa della malattia. Un recente studio ha coinvolto più di 17.000 bambini fino a 19 anni. Falso Vero Falso Vero Il 30% dei malati di morbillo sviluppa una complicazione come: otite (7-9%), polmonite (1-6%) e diarrea (8%). Una volta su 1000 può verificarsi una encefalite acuta che con la stessa frequenza può provocare la morte. In un caso su 10-30.000 può provocare una panencefalite sclerosante subacuta, che si sviluppa dai 7 agli 11 anni dopo il morbillo e che si manifesta con un progressivo deterioramento intellettivo e convulsioni. Raramente può essere osservata una riduzione delle piastrine. La vaccinazione contro il morbillo, somministrata insieme a rosolia e parotite, nel 5-15% dei casi provoca febbre da 6 a 12 giorni dopo la vaccinazione, nel 5% macchie simili a quelle del morbillo. In un caso ogn i 3-4mila la febbre può provocare convulsioni febbrili ma solo se c è predisposizione. Una volta ogni 20-40.000 casi si può osservare una riduzione transitoria delle piastrine. IL THIMEROSAL DISTRUGGE LA FLORA INTESTINALE Il Thimerosal dei vaccini distrugge e/o altera la flora intestinale essendo una sostanza altamente tossica. I vaccini contro morbillo, parotite e rosolia non contengono thimerosal, un disinfettante a base di mercurio, eliminato in via prudenziale da tutti i vaccini. Questo composto, sospettato di produrre danni a carico dello sviluppo neuropsicologico, è stato studiato in varie popolazioni vaccinate che hanno dimostrato uno sviluppo assolutamente normale. IL MORBILLO NON È CAUSATO DA UN VIRUS Il morbillo dicono i medici della medicina ufficiale essere una malattia contagiosa, causata da un virus (FALSO perche essa nasce da problemi intestinali = intossicazioni ed infiammazioni). Vero Il virus del morbillo viene isolato nei pazienti con la malattia. Anche i test diagnostici, effettuati in caso di dubbio, sono basati sul riconoscimento del virus o sulla produzione di anticorpi specifici. È fuori di dubbio che il morbillo sia causato da un virus.

Falso Falso Vero I BAMBINI VACCINATI STANNO PEGGIO DI QUELLI NON VACCINATI Nel 2002 si è verificata in Italia una estesa epidemia di morbillo, con 41.000 bambini malati, più di 1000 ricoverati in ospedale, 23 encefaliti e 4 decessi. I casi segnalati al 98% erano di bambini e ragazzi, super vaccinati da neonati con i vaccini (es. esavalente) quindi immunodepressi! Ma ciò che il Ministero della NON salute, NON dice, è che ciò è avvenuto DOPO le campagne di vaccinazioni effettuate sui bambini, per l epatiteb e altri vaccini multivalenti: trivalente, quadrivalente, pentavalente, esavalente + MMR e malattie neurologiche. I bambini vaccinati, specie quelli in condizioni socio ambientali svantaggiate, hanno una vita più sana e più lunga di quelli che contraggono il morbillo o altre malattie infettive, anche al netto della malattia prevenibile con la vaccinazione. Il vaccino contro il morbillo ha un efficacia di oltre il 95%. I pochi fallimenti vaccinali sono dovuti a circostanze particolari come una cattiva conservazione del vaccino. Se somministrato nei primi tre giorni dopo l esposizione al virus è altamente efficace nel prevenire la malattia. I rari casi osservati nelle persone vaccinate sono più lievi o simili a quelli dei non vaccinati. LA PANENCEFALITE È UN EFFETTO COLLATERALE DEL VACCINO La Panencefalite è uno degli effetti collaterali del vaccino per il morbillo, scritto nero su bianco sul bugiardino dell MPR. Vero I bambini vaccinati contro morbillo, parotite, rosolia non si ammalano di panencefalite subacuta scerosante!

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