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Comune di CISON DI VALMARINO Provincia di TREVISO RELAZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO OPERE RELATIVE ALL IMPIANTO ELETTRICO PER LA DISTRIBUZIONE ELETTRICA DI UN VIALE PUBBLICO OGGETTO: Relazione tecnica di rispondenza al DM n 37 del 22 Gennaio 2008 (ex Legge 46/90). LAVORI DI: COMUNE DI CISON DI VALMARINO Piazza Roma, n 1 31030 Cison di Valmarino (TV) UBICAZIONE LAVORI: Via San Francesco 31030 Cison di Valmarino (TV)

PREMESSA : La presente relazione tecnica ha lo scopo di illustrare il tipo d impianto elettrico che sarà installato nel fabbricato in oggetto. INDICE : 1) RIFERIMENTI NORMATIVI... 5 2) DESCRIZIONE DELL OGGETTO... 5 3) CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI... 5 4) CARATTERISTICHE DELL IMPIANTO... 6 4.1) SISTEMA DI DISTRIBUZIONE... 6 4.2) SCHEMA GENERALE... 6 4.3) GRADO DI PROTEZIONE DELL IMPIANTO... 6 4.4) IMPIANTO FORZA MOTRICE (FM)... 7 4.5) IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE... 7 5) CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE GENERALI... 8 5.1) QUADRI ELETTRICI... 8 5.1.1) GRUPPO MISURA... 8 5.1.2) QUADRO GENERALE... 8 5.1.3) QUADRI DISTRIBUZIONE PRESE... 8 5.2) CONDUTTURE... 9 5.2.1) LINEE IN CAVO... 9 5.2.2) TUBAZIONI... 11 5.2.3) CANALIZZAZIONI... 11 6) IMPIANTI PARTICOLARI... 12 6.1) IMPIANTO EQUIPOTENZIALE... 12 6.2) IMPIANTO DI TERRA... 12 7) MODALITÀ DELLE VERIFICHE DI PROGETTO PER IL COORDINAMENTO DELLE PROTEZIONI... 13 7.1) PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI... 13 7.1.1) PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI IN LINEA... 13 7.1.2) PROTEZIONE CONTRO I CORTOCIRCUITI... 14 7.2) PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI... 15 7.2.1) PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL ALIMENTAZIONE... 15 7.2.2) PROTEZIONE MEDIANTE COMPONENTI ELETTRICI DI CLASSE II O CON ISOLANTE EQUIVALENTE... 17 7.3) PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI... 17 Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.3 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.4 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

1) RIFERIMENTI NORMATIVI Si espongono nel contempo i criteri addottati in fase di progettazione per garantire i requisiti minimi di sicurezza nel rispetto delle Norme e Leggi vigenti. In particolare sono state considerate in fase di progetto le seguenti Leggi e Norme: DL N 81 del 09 Aprile 2008; Legge N 186 del 01 Marzo 1968; Norme e disposizioni CEI con particolare riferimento: CEI 0-15; CEI 0-16; CEI 0-21; CEI 64-8 1/7; CEI 64-50; CEI 64-12; CEI 81-10; CEI 23-51; CEI 17-13/1; CEI 11-37; Regolamenti e disposizioni dell ente fornitore ENEL. 2) DESCRIZIONE DELL OGGETTO L intervento che verrà effettuato consiste nell elettrificazione del viale di Via San Francesco, nel comune di Cison di Valmarino, per poter fruire dell alimentazione elettrica durante le manifestazioni espositive paesane da parte delle bancarelle che verranno allestite lungo detto viale. 3) CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI L area è stata considerata LUOGO DI TIPO ORDINARIO, visto il tipo di attività che vi si svolge, e il luogo di installazione degli impianti. Considerato che l impianto verrà installato all aperto e sarà connesso alla rete di pubblica distribuzione, detto impianto non è soggetto al DM 37/2008. Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.5 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

4) CARATTERISTICHE DELL IMPIANTO Gli impianti elettrici dell unità, in fase di progettazione, sono stati considerati e redatti in base alle Norme CEI e leggi vigenti. Si fa presente che si è dimensionato considerando una corrente di cortocircuito massima, nel punto di consegna dell ENEL, di 15 ka a 400 V e si è verificato che, in caso di Icc max (guasto franco 3F) o in quello di Icc min (guasto fase-fase e faseterra/neutro), le energie specifiche passanti sono tali da non compromettere le condutture elettriche, le quali risultano sempre protette dai rispettivi interruttori. 4.1) SISTEMA DI DISTRIBUZIONE Gli impianti elettrici in questione sono messi in funzione ed alimentati mediante fornitura ENEL in bassa tensione trifase a 400V; pertanto sono definiti di prima categoria senza cabina di trasformazione e, più precisamente, si tratta di un sistema di tipo TT, secondo la norma CEI 64-8 parti 2 e 3. 4.2) SCHEMA GENERALE L organizzazione generale degli impianti in BT trovano riferimento iniziale in un unità di controllo, comando, protezione e distribuzione, alloggiata in apposito quadro Quadro Fornitura ENEL. Dal quadro fornitura è derivato il Quadro generale (QG) dal quale si dipartono, le linee trifasi e monofasi rispettivamente a 400V e a 230V, destinate ad alimentare i sotto quadri di distribuzione e le unità finali dislocate lungo il viale oggetto dell intervento. 4.3) GRADO DI PROTEZIONE DELL IMPIANTO Vista la classificazione dei luoghi, si è deciso di installare un impianto con grado di protezione IP 44 minimo, eseguito in conformità alle indicazioni della Norma CEI 64-8. Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.6 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

4.4) IMPIANTO FORZA MOTRICE (FM) L impianto di Forza Motrice è così composto : Linee di distribuzione FM in cavo uni/multipolare a singolo e doppio isolamento posato entro tubazioni o canali in metallo o materiale isolante per l alimentazione dei sotto quadri, delle blindo sbarre, dei quadri prese e delle utenze finali. L impianto di distribuzione FM dei circuiti prese è protetto da interruttori di tipo magnetotermico e differenziale ad alta sensibilità ( Id=0.03 A) a norma CEI 64-8/4 art. 413.1.3.6. Le prese di distribuzione per il circuito FM sono del tipo CEE in versione trifase e/o monofase protette da interruttori magnetotermici e protette da fusibili, con un grado di protezione minimo pari al IP 44. Verranno impiegati pozzetti di distribuzione elettrica equipaggiati con idonei quadretti di comando/distribuzione a protezione delle prese CEE contenute nel pozzetto. I centralini saranno realizzati in gomma butilica indurita aventi grado di protezione IP65 e le prese saranno in materiale termoplastico aventi grado di protezione IP67. Si rammenta in ogni caso che le prese non devono mai essere collocate in posizione orizzontale sui piani di lavoro e che ogni utilizzatore alimentato a spina deve far capo ad una propria presa fissa. Per maggiori dettagli si rinvia alle tavole allegate. 4.5) IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE L impianto di illuminazione è così composto : Linee di distribuzione in cavo uni/multipolare a singolo e doppio isolamento posato entro tubazioni o canali in metallo o materiale isolante per l alimentazione delle cassette di distribuzione e dei corpi illuminanti. Le linee di alimentazione ai dispositivi di illuminazione sono protette da idonei interruttori di tipo magnetotermico e differenziale ad alta sensibilità (Id=0.03 A) e gli alimentatori dei corpi illuminanti saranno in classe II ed equipaggiati con idonei dispositivi di protezione interni. L impianto di illuminazione previsto sarà atto a garantire un illuminazione radente lungo tutto il camminamento pedonale in accordo con la UNI 11248 e CEI EN 13201. L intervento prevede l installazione di un corpo illuminante basato su tecnologia LED di elevata potenza e protezione (IP67). La strip LED verrà installata entro idoneo profilo in alluminio che funge da supporto e dissipatore di calore. L ottica sarà in policarbonato opaco. Il corpo illuminante così costituito presenterà idoneo grado di protezione e sarà posato e fissato su profilo in acciaio inox. Per maggiori dettagli si rinvia alle tavole allegate. Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.7 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

5) CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE GENERALI Per l impianto elettrico in oggetto sono state previste apparecchiature e materiali aventi Marchio di Qualità IMQ o equivalente e/o certificati dal costruttore, come di seguito descritto nei vari punti e riportati negli elaborati grafici allegati. 5.1) QUADRI ELETTRICI I quadri elettrici costituiscono il nucleo fondamentale di controllo, protezione e distribuzione dell energia alle utilizzazioni periferiche siano esse sotto quadri di zona e macchina o utenze finali. 5.1.1) GRUPPO MISURA La fornitura di energia elettrica è erogata da E-distribuzione attraverso gruppo misura trifase a 400V e verrà installata all interno del colonnino stradale, il quale sarà atto ad ospitare anche il quadro generale; il tutto sarà in posizione accessibile, ma non in vicinanza di sorgenti di calore, né sottoposto a spruzzi di acqua o depositi di sporco. 5.1.2) QUADRO GENERALE Il quadro generale sarà posizionato nei pressi del gruppo misura per l energia elettrica, non in vicinanza di sorgenti di calore, né sottoposto a spruzzi di acqua o depositi di sporco; in ogni caso il grado di protezione minimo richiesto, inteso a sportello chiuso, sarà maggiore o uguale a IP44. Nelle apposite guide e piastre sono alloggiati gli interruttori di comando e sezionamento del montante di alimentazione al quadro generale, come meglio indicato negli allegati grafici a corredo della presente. Il quadro contiene inoltre tutte le apparecchiature utilizzate dalle varie parti dell impianto, ma raggruppate a monte del medesimo per comodità di installazione e di controllo, quali relè, temporizzatori, trasformatori, spie, suonerie, ed accessori vari, meglio rintracciabili nella descrizione analitica dell impianto. 5.1.3) QUADRI DISTRIBUZIONE PRESE I quadri di distribuzione prese saranno alimentati dal quadro generale a mezzo linea dorsale dedicata e verranno realizzati in materiali ed esecuzioni conformi alla tipologia del luogo di installazione. Rimangono valide le indicazioni e prescrizioni individuate per il quadro generale. Per maggiori delucidazioni si rimanda agli elaborati grafici. Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.8 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

5.2) CONDUTTURE Le condutture sono l insieme costituito da uno o più conduttori elettrici e dagli elementi che assicurano il loro isolamento, il loro supporto, il loro fissaggio e la loro eventuale protezione meccanica (CEI 64-8 /2 art. 26.1). 5.2.1) LINEE IN CAVO I cavi previsti sono del tipo : Unipolare in rame, flessibili, isolati in PVC di qualità R2, non propagante l incendio e la fiamma (CEI 20-22 II e 20-35), con grado di isolamento pari a 450/750 V, del tipo N07V-K. L installazione è prevista all interno, protetta entro tubazioni in vista o incassate, oppure entro canale anche metalliche che saranno collegate a terra equipotenzialmente. Uni/multipolare in rame, flessibili, isolati in PVC di qualità R2 sotto guaina in PVC di qualità Rz, non propagante l incendio e la fiamma (CEI 20-22 II e 20-35), con grado di isolamento pari a 600/1000 V, del tipo N1VV-K e colore blu chiaro RAL 5012. L installazione è prevista all interno, in ambienti anche bagnati e all esterno, protetta entro tubazioni a vista o incassate, oppure entro canale anche metalliche, ed è ammessa la posa fissa interrata, su muratura e strutture metalliche. Multipolare in rame, flessibili, isolati in PVC di qualità TI2 sotto guaina in PVC di qualità pari alla TM1/2 non propagante l incendio e la fiamma (CEI 20-22 II e 20-35), con grado di isolamento pari a 450/750 V, del tipo FROR (NPI 07VV-F) e colore grigio chiaro RAL 7035. L installazione è prevista fissa all interno, in ambienti anche bagnati e temporanea all esterno, protette entro tubazioni a vista o incassate, oppure entro canale anche metalliche, ed è inoltre ammessa la posa fissa su muratura e strutture metalliche, mentre non è utilizzabile per la posa interrata. Uni/multipolare in rame, flessibili, isolati in gomma HEPR ad alto modulo sotto guaina in PVC di qualità Rz, non propagante l incendio e la fiamma (CEI 20-22 II e 20-35), con grado di isolamento pari a 600/1000 V, del tipo FG7 e colore grigio chiaro RAL 7035. L installazione è prevista all interno in ambienti anche bagnati ed all esterno, protetta entro tubazioni a vista o incassate, oppure entro canale anche metalliche, ed è ammessa la posa fissa interrata, su muratura e strutture metalliche. I conduttori impiegati nell esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI UNEL vigenti (CEI UNEL 00722). Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.9 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

La sezione dei conduttori, specificata nelle tavole allegate, è stata calcolata in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti in modo da : limitare la caduta di tensione da vuoto a pieno carico entro il 4% della tensione nominale; non superare i valori delle portate di corrente ammesse dalle tabelle CEI UNEL vigenti; garantire la protezione della conduttura da parte delle protezioni installate immediatamente a monte. Ai fini della determinazione del carico reale massimo, viene preso in considerazione il carico effettivo massimo di ogni utilizzatore, oppure in mancanza di questo, vengono utilizzati i carichi convenzionali riportati nella norma CEI 11-11. In ogni caso la sezione dei conduttori non sarà inferiore a : 4.0 mm² per montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 3.6 kw; 2.5 mm² per derivazioni con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 2.2 kw e inferiore a 3.6 kw; 1.5 mm² per l illuminazione di base, derivazioni per prese a spina, per altri apparecchi d illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2.2 kw. Tutte le giunzioni sui conduttori verranno realizzate con morsetti isolati realizzati a norme CEI 23-20 e 23-21. Per maggiori dettagli si rinvia alle tavole allegate. Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.10 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

5.2.2) TUBAZIONI Tutte le condutture poste a vista sia a parete che a soffitto sono eseguite con tubo in materiale termoplastico autoestinguente di tipo rigido avente un diametro tale da garantire un agevole movimentazione dei conduttori. Il diametro della tubazione prevista è comunque superiore di almeno 1.3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei conduttori in essa contenuti con minimo di 16 mm. Le tubazioni sono in PVC, del tipo : pesante per condutture posate sotto pavimento o all esterno; leggero per condutture posate sottotraccia poste a parete o a soffitto. I punti di derivazione e quelli che presentassero difficoltà nell infilaggio dei conduttori sono essere eseguiti con l installazione di scatole e/o cassette di derivazione da esterno e/o da incasso in materiale termoplastico autoestinguente, di forma rettangolare o rotonda, complete di coperchio dello stesso materiale fissato a mezzo viti. Le scatole qualora contengano circuiti sottoposti a tensioni diverse sono dotate di opportuni separatori che non permettano il contato tra questi. 5.2.3) CANALIZZAZIONI I canali sono realizzati in materiale metallico verniciato o zincato e in materiale termoplastico a seconda delle varie tipologie e luoghi di installazione. In ogni caso le canalizzazioni sono eseguite secondo le modalità individuate dal costruttore al fine di ottenere le idonee condizioni di sicurezza e grado di protezione. In ogni caso si prescrive che : Canali metallici Le canalizzazioni metalliche sono collegate equipotenzialmente all impianto di terra secondo le modalità individuate dal costruttore. Sono sempre dotate di coperchi di chiusura realizzati in conformità al canale utilizzato al fine di realizzarle al grado di protezione IP40 minimo. Canali in materiali termoplastici Tali canalizzazioni sono realizzate ponendo particolare attenzione all interdistanza tra i sostegni al fine di garantire una distribuzione del carico su tutto il canale evitandone il deterioramento da sovraccarico nel tempo. Sono sempre dotate di coperchi di chiusura realizzati in conformità al canale utilizzato al fine di realizzarle al grado di protezione IP40 minimo. Per maggiori dettagli si rinvia alle tavole allegate. Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.11 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

6) IMPIANTI PARTICOLARI Per impianti particolari si intendono quelli che sono eseguiti secondo una normativa specifica come di seguito descritto. 6.1) IMPIANTO EQUIPOTENZIALE Tutte le masse metalliche presenti lungo il sito di installazione che possono introdurre un potenziale pericoloso sono collegate mediante un conduttore di protezione giallo verde della sezione opportuna, comunque non inferiore a 4 mm², al fine di renderle equipotenziali, come previsto dalle norme CEI vigenti. Queste faranno capo alla sbarra d equipotenzialità posta nel quadro di zona o nei pressi di questo o collegati lungo il dispersore intenzionale di tipo lineare (corda in Cu nudo da 35mm²) posata direttamente nel terreno ed ispezionabile nei pressi dei pozzetti rompi-tratta. Detta sbarra sua volta sarà collegata alla sbarra equipotenziale principale posta nel quadro generale o nelle sue vicinanze. Per maggiori dettagli si rinvia alle tavole allegate. 6.2) IMPIANTO DI TERRA L impianto di terra disperdente è parzialmente esistente ed appartenente all impianto di pubblica illuminazione, probabilmente è costituito da corda di rame nudo di sezione minima pari a 35 mm² o tondino zincato di diametro almeno pari a 8mm. La nuova sezione sarò realizzata in Cu nudo da 35mm². A sua volta detto impianto è collegato con la sbarra di equipotenzialità posta nei pressi dei quadro generale, o al suo interno, mediante corda isolata in PVC giallo/verde della sezione minima di 25 mm² e/o direttamente con il dispersore. I montanti di distribuzione dell impianto di terra, eseguiti con cavi isolati in PVC giallo/verde della sezione di variabile 1.5-16 mm² a seconda della sezione del conduttore di fase e del loro utilizzo, seguono i percorsi delle varie linee fino al raggiungimento dei sotto quadri o degli utilizzatori finali. Per maggiori dettagli si rinvia alle tavole allegate. Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.12 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

7) MODALITÀ DELLE VERIFICHE DI PROGETTO PER IL COORDINAMENTO DELLE PROTEZIONI Il dimensionamento delle apparecchiature previste per il presente progetto è stato eseguito in accordo alle Norme CEI, UNEL e alla regola dell arte secondo le indicazioni di seguito esposte. 7.1) PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI I conduttori attivi devono essere protetti da uno o più dispositivi che interrompano automaticamente l alimentazione quando si produce un sovraccarico o un cortocircuito, con l eccezione del caso in cui la sovracorrente sia limitata in accordo con la sezione 436 della norma CEI 64-8. Le protezioni contro i sovraccarichi e cortocircuiti devono essere coordinate in accordo con la sezione 435 della norma CEI 64-8. Quando gli interruttori automatici possono essere manovrati da persone non addestrate, essi devono essere progettati ed installati in modo che non sia possibile modificare la regolazione dei loro sganciatori di sovracorrente senza il ricorso ad un azione volontaria, che richieda l uso di una chiave o di un attrezzo e che dia luogo ad un indicazione visibile della loro regolazione o taratura. 7.1.1) PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI IN LINEA La protezione da sovraccarico in linea viene garantita dalle seguenti condizioni adottate durante la fase del calcolo delle linee : ----------------- ------------------ Ib In Iz ed If 1.45 Iz ----------------- ------------------ dove : Ib = corrente di impiego del carico; In = corrente nominale della protezione (o corrente di taratura dello sganciatore vedere a tal proposito il art. 433.2 della norma CEI 64-8); Iz = portata del cavo; If = corrente convenzionale di funzionamento (in riferimento alla norma CEI 17-5 per gli interruttori con sganciatore regolabile e CEI 23-3 per quelli con sganciatore fisso). Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.13 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

7.1.2) PROTEZIONE CONTRO I CORTOCIRCUITI La protezione da corto circuito viene assolta, in riferimento alla norma CEI 64-8 parte 4, installando idonei interruttori magnetotermici che assolvono egregiamente le due richieste fondamentali: 1- Le apparecchiature di protezione devono avere un potere di interruzione superiore alla corrente massima di cortocircuito che può verificarsi in corrispondenza del punto della loro installazione. È tuttavia ammesso l utilizzo di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore se, a monte, è installato un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione. In tal caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l energia che essi lasciano passare non superi quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo situato a valle e dalle condutture protette da questi dispositivi (Art. 434.3.1 della Norma CEI 64-8). 2- Tutte le correnti provocate da un cortocircuito che si presenti in un punto qualsiasi del circuito devono essere interrotte in un tempo non superiore a quello che porta i conduttori alla massima temperatura limite ammissibile. Per i cortocircuiti di durata non superiore a 5 secondi, il tempo t necessario affinché una data corrente di corto circuito porti i conduttori dalla temperatura massima ammissibile in servizio ordinario alla temperatura limite può essere calcolato, in prima approssimazione, con la formula : t S = K I dove : t = durata in secondi; S = sezione in mm²; I = corrente effettiva di corto circuito in ampere, espressa in valore efficace; K = 115 per i conduttori in rame isolati in PVC; 135 per i conduttori in rame isolati con gomma ordinaria o gomma butilica; 143 per i conduttori in rame isolati con gomma etilpropilenica e propilene reticolato; 74 per i conduttori in alluminio isolati in PVC; 87 per i conduttori in alluminio isolati in gomma ordinaria, gomma butilica, gomma etilpropilenica o propilene reticolato; 115 corrispondente ad una temperatura di 160ºC, per le giunzioni saldate a stagno tra conduttori in rame. Nota : La presente sezione è stata tratta dall articolo 434.3.2 della Norma CEI 64-8. Le correnti di cortocircuito minime e massime sono state individuate secondo i metodi previsti dalle norme CEI o eseguendo idonee misure strumentali, dove possibile. Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.14 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

7.2) PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI La protezione da contatti indiretti viene garantita mediante interruzione automatica dell alimentazione, e/o utilizzo di componenti elettrici di Classe II e altre misure di protezione non trattate nella presente, vista la loro poca utilizzazione. 7.2.1) PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL ALIMENTAZIONE La protezione contro i contatti indiretti viene assolta, a mezzo interruzione automatica dell alimentazione, quando un dispositivo di protezione è in grado di interrompere il circuito protetto in modo che, in caso di guasto, nel circuito o nel componente elettrico, tra una parte attiva ed una massa o un conduttore di protezione, non possa persistere una tensione di contatto presunta superiore ai 50 V in c.a. o a 120 V in c.c., per una durata sufficiente a causare un rischio di effetti fisiologici dannosi in una persona in contatto con parti simultaneamente accessibili. Tuttavia indipendentemente dalla tensione di contatto, in alcune circostanze è ammesso un tempo di interruzione, il cui valore dipende dal tipo di sistema, non superiore a 5 secondi. (vedere a tal proposito art. 413.1.3.5 e 413.1.4.2 della Norma CEI 64-8) Le masse devono essere collegate ad un conduttore di protezione nelle condizioni specifiche di ciascun modo di collegamento a terra. Le masse simultaneamente accessibili devono essere collegate allo stesso impianto di terra. Devono essere eseguiti i collegamenti equipotenziali in accordo con la sezione specifica della presente relazione. Se le condizioni per l interruzione automatica sopra citate non possono essere soddisfatte in un impianto o in una parte, si deve realizzare un collegamento locale, detto collegamento equipotenziale supplementare. Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.15 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

SISTEMA TT Tutte le masse protette contro i contatti indiretti dallo stesso dispositivo di protezione devono essere collegate allo stesso impianto di terra. Il punto neutro o, se questo non esiste, un conduttore di fase, di ogni trasformatore o di ogni generatore, deve essere collegato a terra. SISTEMA TT Ig L1 L2 L3 N M G Rb Ra Deve essere soddisfatta la seguente condizione : R A I A 50V dove : R A è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in ohm; I A è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione, in ampere. Quando il dispositivo di protezione è un dispositivo di protezione a corrente differenziale, I A è la corrente nominale differenziale I n. Per ragioni di selettività, si possono utilizzare dispositivi di protezione a corrente differenziale del tipo S in serie con dispositivi di protezione a corrente differenziale di tipo generale. Per ottenere selettività con dispositivi di protezione a corrente differenziale nei circuiti di distribuzione è ammesso un tempo di interruzione non superiore a 1 secondo. Se la condizione precedente non è soddisfatta, si deve realizzare un collegamento equipotenziale supplementare come visto precedentemente. Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.16 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016

7.2.2) PROTEZIONE MEDIANTE COMPONENTI ELETTRICI DI CLASSE II O CON ISOLANTE EQUIVALENTE La protezione deve essere assicurata con l uso : di componenti elettrici dei tipi seguenti, che siano stati sottoposti alle prove di tipo e che siano contrassegnati in accordo con le relative norme: componenti elettrici aventi un isolamento doppio o rinforzato (componenti elettrici di Classe II); quadri prefabbricati aventi un isolamento completo (Norma CEI 17-13/1); Nota : Questi componenti elettrici sono contrassegnati dal segno grafico di un isolamento supplementare (secondo art. 413.2.1.2 della CEI 64-8); di un isolamento rinforzato (secondo art. 413.2.1.3 della CEI 64-8); di un involucro, di parti conduttrici ed installazione conforme alle prescrizioni degli articoli da 413.2.2 a 413.2.9 della Norma CEI 64-8). 7.3) PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI La protezione dai contatti diretti verrà garantita mediante separazione elettrica delle parti attive ottenibile isolandole con involucri o barriere di protezione, ostacoli e distanziamento. Come misura addizionale verranno impiegati in alcuni casi interruttori differenziali, con corrente differenziale nominale di intervento (Id) non superiori a 30 ma. Si precisa che tali misure di sicurezza sono in accordo con quanto prescritto dalla norma CEI 64-8 art. 411 e 412. IL TECNICO Relazione Tecnica Impianto Elettrico Pag.17 Vittorio Veneto, 11 luglio 2016