Melanie Klein: La semantica del seno materno (parte prima) Argomenti In questa lezione verranno trattati i seguenti argomenti: Melanie Klein, la semantica del seno materno; la prima fase: l introduzione del gioco in analisi e il dissidio con Anna Freud; la seconda fase: il ruolo delle fantasie inconsce e la nascita della teoria delle relazioni oggettuali.
Obiettivi Gli obiettivi della lezione sono: illustrare il corpus teorico-clinico di Melanie Klein attraverso le tre fasi della sua ricerca; mostrare come la ricerca kleiniana, abbia contribuito ad approfondire la ricerca, sulle relazioni oggettuali del bambino e dell adulto. Melanie Klein 1882 nasce a Vienna. 1910 segue il marito Arthur a Budapest e lì viene in contatto con la teoria freudiana. Inizia l analisi con Sándor Ferenczi, il quale la incoraggia ad applicare all infanzia la tecnica analitica, fino ad allora rivolta esclusivamente a pazienti adulti. 1919 presenta il suo primo lavoro: Lo sviluppo di un bambino. Melanie Klein (1882-1960)
Melanie Klein 1920 conosce Karl Abraham, fondatore del celebre Politecnico psicoanalitico di Berlino e pioniere dell applicazione della psicoanalisi alle psicosi, che ne influenzerà il pensiero clinico. 1922 Melanie divorzia da Arthur, e si trasferisce con i figli a Berlino. 1926 Melanie si trasferisce a Londra dove sviluppa e consolida il suo sistema psicodinamico, pubblicando Invidia e gratitudine. 1960 muore all età di 78 anni. La prima fase: il gioco analitico Prima degli anni 20: esperienze analitiche con i bambini, bi i ma venivano trattati, tt ti secondo il metodo linguistico degli adulti. Il gioco del bambino col rocchetto di Freud (1920): introduce la tecnica innovativa del gioco + analisi del Transfert: rappresenta le angosce e fantasie; è espressione simbolica, di conflitti inconsci; usato al posto, delle associazioni verbali.
La prima fase: lo scontro con Anna Freud Negli anni 20 si attiva un violento dibattito con Anna Freud, che ugualmente si stava occupando di analisi infantile. La prima fase: lo scontro con Anna Freud Per Anna Freud: non si possono fare, trattamenti analitici di bambini in età troppo precoce, per la mancanza del transfert (ruolo del genitore è predominante); l analisi si deve limitare, all influenza educativa, perché le istanze dell Io sono deboli, si corre il rischio psicosi o acting out;
La prima fase: lo scontro con Anna Freud le difficoltà del bambino, sono legate a cause esterne, non necessariamente a problematiche interne; complesso edipico, non è analizzabile perché potrebbe interferire, con il rapporto tra bambino e genitori; rischio che, si instauri un transfert negativo vs fiducia nell adulto. La prima fase: lo scontro con Anna Freud Per Melanie Klein: inconscio infantile è analizzabile, conduce necessariamente al complesso di Edipo; l intervento terapeutico deve, depotenziare il Super-Io (portatore di angosce e colpe) e non educare per alleviare l angoscia;
La prima fase: lo scontro con Anna Freud analisi motivazioni del transfert positivo o negativo nel bambino, bi (no a manovre seduttive); troppa importanza per i genitori, poca per i conflitti psico-biologici; importanza di elaborare la fantasia inconscia, questa elaborazione porta una evoluzione psichica e la formazione oggetti interni; La prima fase: lo scontro con Anna Freud Il Gioco: A. Freud è attività naturale dell infanzia, non sempre simbolico; M. Klein è comunicazione inconscio nel rapporto transferale, perché ha modalità ripetitive e peculiari, in cui si evidenzia l angoscia.
La prima fase: gli anni 20 Nelle prime formulazioni, esaspera l ipotesi della sessualità infantile di Freud, unico tema motivazionale i del bambino è sessuale: pulsione conoscitiva/esplorazione dell ambiente è legata alla libido sessuale; psicopatologia: rimozione della sessualità/curiosità + angoscia castrazione. La prima fase: gli anni 20 Klein nota fantasie e angosce edipiche, in bambini molto piccoli (vs Freud colloca l Edipo a 3-4 anni): colloca l Edipo a un anno, perché la rottura della simbiosi materna per lo svezzamento, sposta l attenzione sul Padre. Super-Io molto precoce: come fantasia sadica autopunitiva, per risolvere il complesso di Edipo.
La prima fase: gli anni 20 L Io non nasce dal contatto tra Es e Realtà esterna: è presente sin dalla nascita insieme, all idea inconscia della madre nel neonato (idea innatista). Seguendo le fantasie dei bambini in terapia, si accorge che c è rapporto con oggetti parziali (mammella, pene), anteriori al rapporto con i genitori come oggetti interi. La prima fase: gli anni 20 Bambini esprimevano forti conflitti tra aggressività (pulsione di morte) e libido. L angoscia scatena l impiego di meccanismi di difesa: negazione; scissione; proiezione; introiezione (ultima è la rimozione).
La prima fase: gli anni 20 Complesso mondo interno infantile: bambini scindono oggetti/sentimenti, trattengono gli oggetti buoni (introiezione), ed espellono sentimenti/oggetti cattivi (proiezione), prende il posto dell inconscio freudiano. La prima fase: gli anni 20 Edipo e Super-Io si formano, in relazione agli oggetti parziali. Fase sadico orale: bambino attacca la mammella e la incorpora come oggetto distrutto e distruttivo. Super Io sadico. Il bambino gratificato, introietta una mammella buona Ideale dell Io.
La prima fase: gli anni 20 Fase sadico anale: tagliare, bruciare. Il bambino si rivolge al corpo della madre: desideri libidici e aggressivi. Quando il corpo della madre diventa fonte di angoscia: l interesse si sposta sul mondo esterno. La prima fase: gli anni 20 Bambino si relaziona la mondo esterno, secondo l equazionei simbolica: processo di simbolizzazione, in cui la rappresentazione interna di una persona (genitori, fratelli etc.), di parti del corpo (seno, pene) o funzioni corporee è equiparata con oggetti/funzioni del mondo esterno; simbolizzazione genitale x investimento libidico.
La prima fase: gli anni 20 Tipico del funzionamento inconscio e della psicosi: oggetto interno ed esterno sono confusi. Es. un violinista, che non poteva più suonare in pubblico, perché per lui, ciò equivaleva a masturbarsi. La prima fase: gli anni 20 Capacità di simbolizzazione: è strumento di conoscenza del mondo; sostiene lo sviluppo dell individuo; produce lo sviluppo culturale e sociale; è stimolata da una certa quota di angoscia, se angoscia è eccessiva -> psicosi, compromissione dell attività simbolica.
La prima fase: gli anni 20 Quando bambino cresce, non vede più la madre che incorpora il padre, ma vede la coppia genitoriale i = oggetto di paura: fantastica di aggredirli; fantastica che i genitori si attacchino tra di loro (proiezione), scena primaria come evento sadico. Meccanismi di difesa: scindono le figure genitoriali, in oggetti buoni e cattivi per difendere l Io. La prima fase: gli anni 20 L introiezione delle figure cattive -> Super Io, stimola la formazione del complesso Edipico: i angoscia prodotta dagli oggetti cattivi, genera nel bambino, la ricerca di contatti libidici con genitori esterni, -> possesso del corpo, per uscire dall angoscia e ansia di riparazione delle fantasie distruttive (complesso di Edipo). Dall analisi dei bambini a quella dei neonati.
La prima fase: gli anni 20 Angoscia persecutoria: è il prodotto della proiezione dell aggressività, su oggetti interni ed esterni. Angoscia depressiva: è la paura di perdere l oggetto esterno, a causa della propria cattiveria. Angoscia freudiana: VS effetto del fallimento della rimozione, come stimolazioni incontenibili. La seconda fase: gli anni 30 Klein attribuisce importanza fondamentale, per lo sviluppo alla fantasia dinamica inconscia. Freud: fantasia nasce, dalla frustrazione di un desiderio, pulsione prettamente autoerotica, nella misura in cui, l'individuo si "serve" dell'ambiente per ricevere piacere o gratificazione.
La seconda fase: gli anni 30 Klein: sostienelanatura relazionale della pulsione: la pulsione senza oggetto, non esiste perché c è una relazione con oggetti interiorizzati. Gli affetti primari dell'amore, dell'odio, dell'angoscia, sono perciò relazionali dall inizio = èlarelazione,la presenza reale o fantasmatica di un oggetto, l'obiettivo principale della pulsione (anziché l'appagamento di per sé). La seconda fase: gli anni 30 Le fantasie, nascono dai bisogni primari di accudimento e nutrizione, tii nella relazione con la madre, in relazioni con gli oggetti interni.
La seconda fase: gli anni 30 Freud: interiorizzazione degli oggetti interni genitoriali = Super Io. Klein: relazionandosi con le figure umane reali, la mente si popola di oggetti interni: sono il prodotto di relazioni esterne, e fantasie inconsce costruttive e distruttive; sono simboli dell'oggetto e delle sue qualità affettive. La seconda fase: gli anni 30 La mente diventa un contenitore di oggetti simbolizzati, che danno origine, i a pulsioni li ie sentimenti, via via più complessi -> l'origine del pensiero.
La seconda fase: gli anni 30 Klein: transizione dal modello pulsionale, a quello oggettuale e relazionale. l La relazione oggettuale avviene a livello fantasmatico, cioè, non solo dalle qualità reali della relazione, con la figura materna; non è detto che, la patologia nasca da una reale madre incurante o malvagia. La seconda fase: gli anni 30 La teoria delle relazioni oggettuali, implica la trasformazione, delle relazioni i interpersonali in rappresentazioni interiorizzate delle relazioni. Prototipo dell esperienza positiva: esperienza positiva del Sé = neonato allattato; esperienza positiva dell oggetto = madre che si prende cura del bambino; esperienza affettiva positiva = piacere, sazietà.
La seconda fase: gli anni 30 Prototipo dell esperienza negativa: esperienza negativa del Sé = neonato frustrato, si lamenta; esperienza negativa dell oggetto = madre non disponibile; esperienza affettiva negativa = rabbia, terrore. Copyright AVVISO - Ai sensi dell'art. 1, comma 1 del decreto-legge 22 marzo 2004, n. 72, come modificato dalla legge di conversione 21 maggio 2004 n. 128, le opere presenti su questo sito hanno assolto gli obblighi derivanti dalla normativa sul diritto d'autore e sui diritti connessi. Tutti i contenuti sono proprietà letteraria riservata e protetti dal diritto di autore della Università degli Studi Guglielmo Marconi. Si ricorda che il materiale didattico fornito è per uso personale degli studenti, al solo scopo didattico. Per ogni diverso utilizzo saranno applicate le sanzioni previste dalla legge 22 aprile 1941, n. 633. Copyright UNIMARCONI