n. 10 del 16 Febbraio 2015 Delibera della Giunta Regionale n. 29 del 09/02/2015 Dipartimento 53 - Dipartimento delle Politiche Territoriali Direzione Generale 8 - Direzione Generale per i lavori pubblici e la protezione civile U.O.D. 4 - UOD Ufficio Pianificazione Protez.Civile-Rapporti con EELL-Formazione Oggetto dell'atto: DELIMITAZIONE DELLA ZONA GIALLA DEL PIANO DI EMERGENZA DELL'AREA VESUVIANA.
n. 10 del 16 Febbraio 2015 Alla stregua dell istruttoria compiuta dalla Direzione Generale e delle risultanze e degli atti tutti richiamati nelle premesse che seguono, costituenti istruttoria a tutti gli effetti di legge, nonché dell espressa dichiarazione di regolarità della stessa resa dal Direttore a mezzo di sottoscrizione della presente PREMESSO a) che, con nota DIP/0071478 del 19/10/2012, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile, ha comunicato all Assessore Regionale alla Protezione Civile l aggiornamento degli scenari utili alla redazione del nuovo Piano di Emergenza dell Area Vesuviana; b) che, con la successiva nota prot. DIP0079240 del 23/11/2012, il medesimo Dipartimento ha trasmesso le relative mappe, che riproducono la rappresentazione delle aree individuate a rischio vulcanico; c) che, con la delibera n.250 del 26/07/2013, la Giunta regionale della Campania ha preso atto delle proposte presentate dai Comuni ricadenti nella delimitazione della Zona rossa dell Area Vesuviana, proposta dal Dipartimento della Protezione Civile e comprendente la Zona rossa 1, soggetta ad alta probabilità di flussi piroclastici, e la Zona rossa 2, soggetta ad alta probabilità di crolli delle coperture degli edifici per importanti accumuli di materiale piroclastico; d) che, con il provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14/02/2014, è stata definitivamente approvata la nuova delimitazione della Zona rossa dell Area Vesuviana, individuando così l area da sottoporre ad evacuazione cautelativa per salvaguardare le vite umane dagli effetti di una possibile eruzione; e) che, con riferimento all aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico in Area Vesuviana, il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) ha altresì posto in essere, d intesa con l Assessore alla Protezione Civile della Regione Campania, la ridefinizione delle cosiddetta Zona gialla, ovvero dell area esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche in caso di eruzione del Vesuvio ed esterna alla già citata Zona rossa 2 ; f) che il Gruppo di lavoro Scenari e livelli di allerta della Commissione Nazionale per l aggiornamento del Piano d emergenza dell Area Vesuviana, incaricato della definizione dello scenario di riferimento, ha elaborato il documento finale denominato Scenari eruttivi e livelli di allerta per il Vesuvio, il cui paragrafo 4.2 è dedicato allo studio e all analisi della ricaduta sottovento di lapilli e ceneri da una colonna sub-pliniana sviluppatasi in occasione dell eruzione; g) che il documento sopra indicato è stato debitamente integrato con le risultanze degli studi e delle simulazioni realizzate nell ambito del progetto Scenari di Pericolosità e Danno (SPeeD), finanziato nell ambito della Convenzione quadro stipulata, in data 21 luglio 2006, tra il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e l Assessore alla Protezione Civile della Regione Campania; h) che l Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha concluso, lo scorso febbraio 2014, una ricerca di approfondimento sulla statistica della dispersione delle ceneri emesse nel caso di evento eruttivo coincidente con quello utilizzato nello studio del Gruppo di lavoro della Commissione Nazionale, tenendo in considerazione i diversi modelli di vento a quote medio-alte; i) che il Centro Studi Plinivs dell Università di Napoli Federico II Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile (DPC) -, sulla base dei dati forniti dall Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha fornito la restituzione cartografica delle mappe di probabilità di superamento dei carichi di ceneri al suolo; CONSIDERATO a) che, ai fini della delimitazione della cosiddetta Zona gialla, è stata assunta la mappa di pericolosità per il superamento della soglia di carico dei 300 Kg/mq, con probabilità del 5% per eruzione di scenario sub-pliniana, coerentemente con quanto già ipotizzato in sede di definizione della nuova Zona rossa 2 dell Area Vesuviana; b) che il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) ha conseguentemente elaborato una nuova proposta di delimitazione della predetta Zona gialla, trasmessa al Presidente della Giunta regionale della Campania con proprie note prot.0030275 del 10/06/2014 e prot.0035179 del 02/07/2014;
n. 10 del 16 Febbraio 2015 c) che nell elenco dei Comuni ricompresi nella Zona gialla è stato erroneamente inserito il Comune di Montoro Inferiore, già parte del Comune di Montoro (AV); d) che, con le predette note prot.0030275 del 10/06/2014 e prot.0035179 del 02/07/2014, il Dipartimento della Protezione Civile (DPC), ha chiesto alla Regione Campania, tra l altro, di procedere al seguito di competenza; e) che l Assessore regionale con delega alla Protezione Civile, per dar seguito all invito formulato dal Dipartimento, ha richiesto, con nota prot n. 1402/49 del 08/07/2014 l invio di ulteriore documentazione tecnica e scientifica relativa alla proposta della nuova Zona gialla, al quale il Dipartimento ha dato riscontro con nota prot. 0041555 del 05/08/2014; f) che il Centro Studi Plinivs Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile (DPC) - ha trasmesso, con nota prot.0104764 del 26/11/2014, copia delle mappe e delle tabelle dei massimi carichi da ceneri attesi, con probabilità di superamento del 5 e del 10%, per i Comuni interessati da un eventuale eruzione di scenario sub-pliniana del Vesuvio; g) che l Assessore regionale con delega alla Protezione Civile, per permettere un corretto avvio delle procedure finalizzate alla redazione o all aggiornamento dei Piani di Emergenza dei Comuni ricadenti nella Zona gialla, ha comunicato a questi ultimi le prime indicazioni operative (nota prot.2189/sp del 21/11/2014); RITENUTO a) di dover prendere atto e approvare la nuova proposta di delimitazione della cosiddetta Zona gialla, trasmessa dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) al Presidente della Giunta regionale della Campania con proprie note prot.0030275 del 10/06/2014 e prot.0035179 del 02/07/2014; b) di prendere atto della mappa di pericolosità per il superamento delle soglie di carico da accumulo di cenere di spessore 50-100-200 mm, con probabilità di superamento del 5% per eruzione di scenario sub-pliniana e del relativo elenco dei Comuni interessati; c) di dover fornire ulteriori indicazioni operative ai Comuni campani esposti al rischio di ricaduta di ceneri vulcaniche in caso di eruzione del Vesuvio, da utilizzare ai fini della redazione o dell aggiornamento dei rispettivi Piani di Emergenza; d) di dover fornire, per quanto di competenza, le prime indicazioni per la determinazione dei carichi verticali conseguenti alla ricaduta di ceneri vulcaniche, da utilizzare per la progettazione di interventi strutturali e la verifica delle strutture esistenti ubicate in Zona rossa e in Zona gialla ; VISTI: a) la vigente legge n. 225 del 24 febbraio 1992; b) la delibera n.250 del 26/07/2013 adottata dalla Giunta regionale della Campania; c) il provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14/02/2014; Propone e la Giunta, a voto unanime D E L I B E R A 1. di prendere atto ed approvare, al netto del solo Comune di Montoro per le ragioni indicate nel considerato, la nuova proposta di delimitazione della cosiddetta Zona gialla del Vesuvio, trasmessa dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) al Presidente della Giunta regionale della Campania, riportata nella cartografia che si allega quale parte integrante della presente delibera (Allegato 1) e costituita dai territori di 63 Comuni campani e di parte di 3 circoscrizioni del Comune di Napoli, interni o intersecati dalla curva di probabilità di superamento del 5%, per eruzione di scenario sub-pliniana, relativa al carico di 300 kg/mq determinato dall accumulo di ceneri vulcaniche; 2. di prendere atto della mappa di pericolosità per il superamento delle soglie di carico da accumulo di ceneri di spessore 50-100-200 mm, con probabilità di superamento del 5% per eruzione di scenario sub-pliniana (Allegato 2) e del relativo elenco dei Comuni interessati (Allegato 3);
n. 10 del 16 Febbraio 2015 3. di fornire ulteriori indicazioni operative, contenute nell Allegato 4, ai Comuni campani esposti al rischio di ricaduta di ceneri vulcaniche, da utilizzare ai fini della redazione o dell aggiornamento dei rispettivi Piani di Emergenza anche in relazione ai probabili danni sulle infrastrutture prodotti da ricaduta di ceneri vulcaniche (Allegato 5); 4. di fornire, per quanto di competenza, le prime indicazioni per la determinazione dei carichi verticali conseguenti alla ricaduta di ceneri vulcaniche da utilizzare per la progettazione di interventi strutturali e la verifica delle strutture esistenti ubicate in Zona rossa e in Zona gialla, secondo quanto riportato nell Allegato 6 e indirizzato ai Comuni di cui all Allegato 7; 5. di trasmettere la presente delibera al Dipartimento nazionale della Protezione Civile (DPC); 6. di trasmettere la presente delibera all Assessore regionale con delega alla Protezione Civile, al Capo Dipartimento delle Politiche Territoriali, al Direttore Generale dei Lavori pubblici e della Protezione civile, alle Unità Operative Dirigenziali del Genio Civile e al BURC per la pubblicazione.
Allegato 3 Elenco dei Comuni ricadenti tra la curva dei 300 kg/mq (30 cm di ceneri vulcaniche) e quella dei 200 kg/mq (20 cm di ceneri vulcaniche), o intersecati da quest'ultima. CODICE ISTAT COMUNE 1 15063001 Acerra 2 15064001 Aiello del Sabato 3 15065006 Amalfi 4 15065011 Atrani 5 15064008 Avellino 6 15065013 Baronissi 7 15065020 Calvanico 8 15064018 Capriglia Irpina 9 15064025 Cervinara 10 15065041 Cetara 11 15063027 Cicciano 12 15065044 Conca dei Marini 13 15064029 Contrada 14 15065052 Fisciano 15 15065053 Furore 16 15065066 Maiori 17 15063044 Massa Lubrense 18 15064049 Mercogliano 19 15065068 Minori 20 15064121 Montoro 21 15064067 Ospedaletto d'alpinolo 22 15062047 Pannarano 23 15065090 Pellezzano 24 15063053 Piano di Sorrento 25 15064073 Pietrastornina 26 15065102 Praiano 27 15064076 Quadrelle 28 15063065 Roccarainola 29 15065116 Salerno 30 15064083 San Martino Valle Caudina 31 15064084 San Michele di Serino 32 15063071 Sant'Agnello 33 15064091 Sant'Angelo a Scala 34 15064099 Serino 35 15064100 Sirignano 36 15064101 Solofra 37 15063080 Sorrento 38 15064105 Summonte 39 15065157 Vietri sul Mare
Allegato 3 Elenco dei Comuni e delle Municipalità del Comune di Napoli ricadenti tra la curva dei 200 kg/mq (20 cm di ceneri vulcaniche) e quella dei 100 kg/mq (10 cm di ceneri vulcaniche), o intersecati da quest'ultima. CODICE ISTAT COMUNE 1 15065001 Acerno 2 15063002 Afragola 3 15062001 Airola 4 15064002 Altavilla Irpina 5 15062004 Apollosa 6 15061004 Arienzo 7 15062005 Arpaia 8 15062006 Arpaise 9 15064006 Atripalda 10 15064009 Bagnoli Irpino 11 15065014 Battipaglia 12 15065158 Bellizzi 13 15062009 Bonea 14 15063011 Caivano 15 15062012 Calvi 16 15065022 Campagna 17 15064016 Candida 18 15063023 Casoria 19 15064021 Cassano Irpino 20 15064023 Castelfranci 21 15064024 Castelvetere sul Calore 22 15065036 Castiglione del Genovesi 23 15062022 Ceppaloni 24 15064026 Cesinali 25 15064027 Chianche 26 15064028 Chiusano di San Domenico 27 15065050 Eboli 28 15064033 Fontanarosa 29 15062032 Forcina 30 15065055 Giffoni Sei Casali 31 15065056 Giffoni Valle Piana 32 15064039 Grottolella 33 15064042 Lapio 34 15064045 Luogosano 35 15064046 Manocalzati 36 15064050 Mirabella Eclano 37 15062040 Moiano 38 15065072 Montecorvino Pugliano 39 15065073 Montecorvino Rovella 40 15064053 Montefalcione 41 15064055 Montefredane 42 15064056 Montefusco 43 15064057 Montella 44 15064058 Montemarano 45 15064059 Montemiletto 46 15062043 Montesarchio 47 15064066 Nusco 48 15065082 Olevano sul Tusciano 49 15062048 Paolisi
Allegato 3 50 15064069 Parolise 51 15064070 Paternopoli 52 15064071 Petruro Irpino 53 15064072 Pietradefusi 54 15065099 Pontecagnano Faiano 55 15064074 Prata di Principato Ultra 56 15064075 Pratola Serra 57 15064078 Roccabascerana 58 15064080 Rotondi 59 15064081 Salza Irpina 60 15065118 San Cipriano Picentino 61 15061075 San Felice a Cancello 62 15062058 San Giorgio del Sannio 63 15062060 San Leucio del Sannio 64 15065121 San Mango Piemonte 65 15064082 San Mango sul Calore 66 15062065 San Martino Sannita 67 15062066 San Nazzaro 68 15062067 San Nicola Manfredi 69 15064086 San Potito Ultra 70 15062071 Sant'Angelo a Cupolo 71 15064090 Sant'Angelo all'esca 72 15064088 Santa Lucia di Serino 73 15061082 Santa Maria a Vico 74 15064093 Santa Paolina 75 15064095 Santo Stefano del Sole 76 15064102 Sorbo Serpico 77 15064107 Taurasi 78 15064109 Torella dei Lombardi 79 15064110 Torre Le Nocelle 80 15064111 Torrioni 81 15064113 Tufo 82 15064116 Venticano 83 15064119 Volturara Irpina 84 15063049 Mercato (Circoscrizione Napoli) 15063049 Pendino (Circoscrizione Napoli) 15063049 Poggioreale (Circoscrizione Napoli) 15063049 San Carlo all'arena (Circoscrizione Napoli) 15063049 San Ferdinando (Circoscrizione Napoli) 15063049 San Lorenzo (Circoscrizione Napoli) 15063049 San Pietro a Patierno (Circoscrizione Napoli) 15063049 Vicaria(Circoscrizione Napoli) 15063049 Zona Industriale (Circoscrizione Napoli)
Allegato 3 Elenco dei Comuni e delle Municipalità del Comune di Napoli ricadenti tra la curva dei 100 kg/mq (10 cm di ceneri vulcaniche) e quella dei 50 kg/mq (5 cm di ceneri vulcaniche), o intersecati da quest'ultima. CODICE ISTAT COMUNE 1 15063004 Anacapri 2 15065002 Agropoli 3 15065003 Albanella 4 15065005 Altavilla Silentina 5 15063005 Arzano 6 15064003 Andretta 7 16071003 Anzano di Puglia 8 15062003 Apice 9 15065008 Aquara 10 15064005 Ariano Irpino 11 15063014 Capri 12 15062008 Benevento 13 15064011 Bisaccia 14 15064012 Bonito 15 15062010 Bucciano 16 15065017 Buccino 17 15062011 Buonalbergo 18 15064013 Cairano 19 15064014 Calabritto 20 15064015 Calitri 21 15062014 Campoli del Monte Taburno 22 15065025 Capaccio 23 15064017 Caposele 24 15063016 Cardite 25 15063021 Casavatore 26 15064019 Carife 27 15063030 Crispano 28 15064022 Castel Baronia 29 15065030 Castelcivita 30 17076021 Castelgrande 31 15065031 Castellabate 32 15065033 Castelnuovo di Conza 33 15062018 Castelpoto 34 15062021 Cautano 35 15061028 Cervino 36 15065042 Cicerale 37 15065043 Colliano 38 15065045 Controne 39 15065046 Contursi Terme 40 15064030 Conza della Campania 41 15063032 Frattamaggiore 42 15062028 Durazzano 43 15064032 Flumeri 44 15062030 Foglianise 45 15063036 Grumo Nevano 46 15064035 Frigento 47 15064036 Gesualdo 48 15065058 Giungano 49 15064038 Grottaminarda
Allegato 3 50 15064040 Guardia Lombardi 51 15065063 Laviano 52 15064044 Lioni 53 15061048 Maddaloni 54 15061049 Marcianise 55 15064048 Melito Irpino 56 15063049 Arenella (Circoscrizione Napoli) 15063049 Avvocata (Circoscrizione Napoli) 15063049 Chiaia (Circoscrizione Napoli) 15063049 Fuorigrotta (Circoscrizione Napoli) 15063049 Miano (Circoscrizione Napoli) 15063049 Montecalvario (Circoscrizione Napoli) 15063049 Piscinola (Circoscrizione Napoli) 15063049 Porto (Circoscrizione Napoli) 15063049 Posillipo (Circoscrizione Napoli) 15063049 San Giuseppe (Circoscrizione Napoli) 15063049 Scampia (Circoscrizione Napoli) 15063049 Secondigliano (Circoscrizione Napoli) 15063049 Soccavo (Circoscrizione Napoli) 15063049 Stella (Circoscrizione Napoli) 15063049 Vomero (Circoscrizione Napoli)
Allegato 4 Indicazioni per la pianificazione di emergenza dei COMUNI esposti al rischio di ricaduta di ceneri vulcaniche in caso di eruzione del Vesuvio Come riportato nel documento redatto dal Gruppo di lavoro Scenari e livelli di allerta della Commissione Nazionale per l aggiornamento del Piano d emergenza dell Area Vesuviana, lo scenario di un eruzione sub-pliniana è caratterizzato da emissione esplosiva di ceneri e gas vulcanici che si innalzano per 10-20 Km sopra la bocca del vulcano. Una volta raggiunta tale altezza, la nube eruttiva è normalmente piegata dal vento e il materiale solido ricade al suolo, nell area sottovento, dando luogo ad una continua pioggia di cenere e lapilli. L emissione della cenere è molto abbondante durante la fase eruttiva di colonna sostenuta che, in poche ore, può portare ad accumuli considerevoli entro distanze di 10-15 Km dal vulcano. Spessori di deposito maggiori di 10 cm possono coprire aree di 300-1000 Km 2 e distanze di 20-50 Km dal vulcano. L estensione dell area esposta alla ricaduta di ceneri vulcaniche dipende dall altezza della colonna eruttiva, dalla direzione e dalla velocità del vento presente al momento dell eruzione. Nel corso del fenomeno di caduta delle ceneri, la luce del giorno sarebbe oscurata e l aria risulterebbe satura di polvere; tali condizioni ambientali richiedono normalmente alle persone di permanere in luoghi riparati e chiusi. La principale fonte di pericolo per l incolumità delle persone è prodotta dall eventuale collasso delle coperture laddove queste non fossero adeguate a sopportare l aumento di peso prodotto dall accumulo delle ceneri. L aumento di peso può essere ulteriormente aggravato da eventuali piogge che dovessero inumidire le ceneri stesse. Oltre al problema del collasso dei tetti, la deposizione delle ceneri vulcaniche, può produrre, a livello locale, l intasamento delle fognature, difficoltà di circolazione degli automezzi, interruzione di linee elettriche e di comunicazione, possibilità di arresto di motori, ecc.. Nella Tabella di cui all Allegato 5 tratta dal documento redatto dal Gruppo di lavoro Scenari e livelli di allerta sono elencati i principali problemi che possono essere causati dalla deposizione delle di ceneri vulcaniche. Sulla base di recenti studi e di simulazioni della distribuzione a terra di ceneri vulcaniche prodotte da un eruzione sub-pliniana del Vesuvio, in funzione della
Allegato 4 direzione variabile del vento, è stata individuata la Zona Gialla, di cui all Allegato 1, quale area con probabilità di superamento del 5% della soglia di carico dei 300 Kg/mq, pari a spessori di circa 30 cm. Spessori di deposito di ceneri vulcaniche minori di 30 cm possono interessare aree esterne alla Zona Gialla ; in particolare nei Comuni di cui all Allegato 3 sono previsti sempre in riferimento a una probabilità condizionata del 5%, di superamento della soglia di carico specifica di 50 Kg/mq accumuli di cenere superiori a 5 cm. Pertanto i Comuni campani, di cui agli Allegati 1 e 3, esposti al rischio di ricaduta di ceneri vulcaniche nei termini sopra descritti dovranno prevedere nei piani di emergenza l adozione di specifiche azioni di salvaguardia per le categorie più vulnerabili, ivi comprese misure di evacuazione cautelativa della popolazione e possibili allontanamenti temporanei di popolazione residente in edifici vulnerabili rispetto ai carichi da accumulo di cenere nonché di difficile accessibilità. Le strategie operative dovranno essere diversificate e attuabili in maniera dinamica nell ambito dei rispettivi Piani di Emergenza dal momento che l area sottovento esposta alla ricaduta di cenere non è individuabile preventivamente, ma solo ad evento in corso, in modo da poter opportunamente predisporsi a fronteggiare i diversi possibili scenari. In particolare, dovranno essere individuate le tipologie di coperture più vulnerabili, prevedendo che le valutazioni di vulnerabilità scendano, se possibile, al dettaglio dell edificio in modo da disporre di dati particolareggiati che consentano una pianificazione di emergenza mirata a scala locale. Tale pianificazione dovrà altresì individuare strutture sicure presenti sul proprio territorio tali da poter garantire l alloggiamento temporaneo della popolazione che necessiterà di evacuazione. Dovranno inoltre essere previste procedure di pronto intervento per il ripristino della viabilità e un servizio d informazione per i cittadini riguardo all evoluzione del fenomeno e alle norme comportamentali da tenere. I Comuni dovranno, altresì, individuare le aree di temporaneo deposito delle ceneri vulcaniche rimosse dalle aree urbane. La possibile maggiore severità delle fenomenologie attese nella Zona Gialla, è tale da poter richiedere, per i comuni sottovento al momento dell eruzione (elencati in Allegato 1), oltre alle misure sopra richiamate, anche l evacuazione totale della popolazione di alcune aree al di fuori del territorio comunale; in tal caso si potrà
Allegato 4 rendere necessario un intervento di livello regionale e nazionale a supporto delle attività a livello comunale. A tal fine, detti comuni dovranno recepire nella propria pianificazione di emergenza specifiche ulteriori misure connesse con la strategia generale di pianificazione che sarà definita dal Dipartimento della Protezione Civile, in accordo con la Regione Campania, attraverso le Indicazioni operative per l aggiornamento delle pianificazioni di emergenza per il rischio vulcanico della zona gialla vesuviana.
Allegato 5 Infrastrutture CONDUTTURE Sistemi aperti (es. acque meteoriche) Probabili danni sulle infrastrutture prodotti da ricaduta di ceneri vulcaniche (tratto da Auckland Engineering Lifelines Project, Final Report, 1999). Spessore delle ceneri < 1 mm Spessore delle ceneri 1-5 mm Spessore delle ceneri 5-100 mm Spessore delle ceneri >100 mm Bassa probabilità Alta probabilità Alta probabilità Alta probabilità Sistemi chiusi Trascurabile Trascurabile Trascurabile Trascurabile EDIFICI Tetto a terrazza Bassa probabilità Moderata probabilità Alta probabilità Alta probabilità Tetto a falda (>20 ) Bassa probabilità Moderata probabilità Alta probabilità Alta probabilità SERVIZI PER GLI EDIFICI Aria condizionata Bassa probabilità Moderata probabilità Alta probabilità Alta probabilità Grondaie Bassa probabilità Moderata probabilità Alta probabilità Alta probabilità RETE ELETTRICA Linee di alta tensione Linee isolate - bassa tensione - alta tensione Trascurabile Bassa probabilità Moderata probabilità Alta probabilità Trascurabile Trascurabile Moderata probabilità Bassa probabilità Alta probabilità Moderata probabilità Alta probabilità Alta probabilità Linee sotterranee Trascurabile Moderata probabilità Alta probabilità Alta probabilità STRUTTURE CIVILI Strade Bassa probabilità Alta probabilità Alta probabilità Alta probabilità Ferrovie Trascurabile Moderata probabilità Alta probabilità Alta probabilità ACQUE REFLUE Liquami SISTEMI IDRICI Fiumi/Ruscelli Bassa probabilità Alta probabilità Alta probabilità Alta probabilità Bassa probabilità Alta probabilità Alta probabilità Alta probabilità Riserve prive di copertura Bassa probabilità Moderata probabilità Alta probabilità Alta probabilità Riserve con copertura/falde Trascurabile Trascurabile Trascurabile Trascurabile Serbatoi sui tetti Bassa probabilità Alta probabilità Alta probabilità Alta probabilità TELECOMUNICAZIONI Dispositivi di scambio Bassa probabilità Alta probabilità Alta probabilità Alta probabilità Linee Trascurabile Bassa probabilità Moderata probabilità Alta probabilità Ponti radio a micronde Bassa probabilità Moderata probabilità Moderata probabilità Alta probabilità INFRASTRUTTURE SPECIFICHE Porti Aeroporti -trasporto aereo Bassa probabilità Alta probabilità Alta probabilità Alta probabilità Moderata probabilità Alta probabilità Alta probabilità Alta probabilità
Allegato 6 Prime indicazioni per la determinazione dei carichi verticali conseguenti alla ricaduta di ceneri vulcaniche 1. Per la progettazione degli interventi strutturali e la verifica delle strutture esistenti in Zona rossa e Zona gialla del Piano Nazionale di Emergenza del Vesuvio si suggerisce di considerare anche il carico verticale conseguente all accumulo di ceneri vulcaniche. 2. Il carico da cenere è una azione eccezionale, così come definita al paragrafo 3.6 delle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008. 3. I valori di calcolo si definiscono in base allo scenario subpliniano di riferimento, considerando il carico da cenere asciutta, riportato nella cartografia di cui all Allegato 7, che ha probabilità di superamento del 10%, così come valutato dall Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dal Centro Studi Plinivs dell Università di Napoli Federico II Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile (DPC) - in base alle statistiche del vento in quota. 4. Il carico da cenere asciutta deve essere opportunamente maggiorato per tener conto dell effetto di possibili piogge concomitanti o successive all eruzione vulcanica. Tale incremento è pari a 1,5 KN/mq, ovvero al corrispondente carico da cenere asciutta se inferiore. 5. Per tener conto degli effetti delle pendenze delle coperture, si applicano le medesime regole che le Norme Tecniche indicano per il carico da neve.