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SPI CGIL NAZIONALE DIPARTIMENTO SOCIO SANITARIO Seminario sulla Contrattazione Sociale Territoriale Roma 28-29 aprile 2015 1

Le politiche attuali Crisi economica Tagli consolidati al sistema socio sanitario Sistema di regole in corso di cambiamento Sistema europeo sempre più debole Ipotizzano una strada tutta in salita E a rischio l universalità dei diritti di cittadinanza 2

Le politiche di inclusione sociale Includere significa contenere, avere in sé Attuare politiche inclusive significa Pensare a processi culturali diversi da quelli degli ultimi decenni Promuovere relazioni e rispetto tra le persone Aprirsi ai bisogni della comunità a partire dalla sua parte più debole Trasformare la paura in speranza 3

Qualche dato FONDO NAZIONALE 2010 2011 2012 2013 2014 2015 POLITICHE SOCIALI 435.257.959 218.084.045 49.908.611 343.704.000 297.417.713 300.000.000 NON AUTOSUFFICIENZA 400.000.000 100.000.000 0 275.000.000 350.000.000 400.000.000 * SANITARIO 103.125.487.900 104.985.906.367 105.062.749.545 104.082.359.720 107.265.210.628 ** 2015 = 112.062.000.000 2016 = 115.444.000.000 Dal 2016 il fondo torna a 250 milioni; ** prima del taglio di cui all accordo Stato Regioni di oltre 2 miliardi per far fronte ai 4 mld di tagli totali La legge di stabilità 2015 ha previsto: 112 milioni dal 2015 per il Fondo Famiglia, di cui 100 milioni per servizi socio-educativi 1^ infanzia e 12 mln al fondo alimentare per indigenti Assegno per i nuovi nati di euro 960 annui nuclei con Isee max 25.000; euro 1.920 per nuclei con Isee max 7.000 euro 45 milioni di euro per il solo 2015, buoni per acquisto di beni e servizi per i figli, i buoni sono riconosciuti a nuclei familiari con 4 o più figli con limite di reddito ISEE stabilito in 8.500 euro 50 milioni dal 2015 per contrasto alla ludopatia 500 milioni come tetto per il 5 per mille, con possibilità di utilizzare nell esercizio successivo eventuali residui 200 milioni dal 2015 per le Scuole non statali 50 milioni per il 2015, 140 mln per il 2016 e 190 mln dal 2017, per la riforma del terzo settore, l impresa sociale ed il Servizio Civile universale 4 miliardi di tagli alle regioni 4

Qualche dato Legge di stabilità e Politiche sociali Fondo per la famiglia (comma 131). Lo stanziamento del fondo passa da 108 a 112 milioni di euro. 100 milioni sono riservati al piano di sviluppo dei servizi per la prima infanzia, 12 milioni al fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti. Sostegno adozioni internazionali (comma 132). Incrementa di 5 milioni di euro il fondo politiche della famiglia istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2006. L incremento è finalizzato al sostegno delle adozioni internazionali. Il fondo per la famiglia, riservato per la parte più consistente ai servizi per la prima infanzia, conferma il disinteresse del governo verso qualunque forma di politica in favore delle persone anziane. Inoltre, con l incremento da 5 a 12 milioni del fondo per derrate alimentari agli indigenti, conferma la sua volontà di far diventare del tutto residuale e caritatevole il welfare pubblico. 5

Qualche dato Legge di stabilità e Politiche sanitarie Costo standard (comma 601). Modifica dal 2015 i criteri per la definizione dei pesi che determinano il fabbisogno sanitario regionale. Non si terrà più conto soltanto delle classi di età della popolazione residente, ma anche: della frequenza dei consumi per età e sesso, dei tassi di mortalità, degli indicatori relativi a particolari situazioni territoriali e degli indicatori epidemiologici. Quindi i pesi saranno determinati sulla base dei predetti dati nonché dei costi sostenuti dalle regioni per il fabbisogno standard e dell eventuale miglioramento nell erogazione dei LEA. Il Ministero della salute ha costituito un apposito gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti dei ministeri competenti e delle regioni, per la definizione puntuale dei criteri di riparto. 6

Qualche dato Legge di stabilità e Politiche sanitarie Interventi vari (commi 602-603). Autorizzano l erogazione di un contributo al Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) fino a 15 milioni per il 2015, fino a 10 milioni per il 2016 e fino a 5 milioni per il 2017. Si dispone l adeguamento dello Statuto del Centro e l integrazione del Consiglio di Indirizzo con un componente nominato dal Ministero della Salute (senza indennità e/o compensi) entro 30 gg. dall entrata in vigore della legge di stabilità. (comma 607). Per agevolare la prosecuzione dell investimento straniero nell ISMETT (Istituto Mediterraneo per i trapianti e le terapie ad alta specializzazione) di Palermo, si autorizza la regione siciliana ad aumentare le tariffe massime di assistenza ospedaliera e specialistica dell ISMETT e ad incrementarne il valore delle funzioni assistenziali, in deroga al Piano di rientro. La Regione siciliana, in relazione ai maggiori costi di cui sopra, assicura il mantenimento degli obiettivi finanziari del Pdr mediante economie di pari importo su altre aree della spesa sanitaria. 7

IN QUESTO QUADRO Si inseriscono le novità della Programmazione Europea per il periodo 2014-2020 8

PROGRAMMAZIONE EUROPEA 2014-2020 Situazione regioni italiane PIU SVILUPPATE IN TRANSIZIONE MENO SVILUPPATE (OC) VALLE D AOSTA ABRUZZO CAMPANIA PIEMONTE MOLISE PUGLIA LIGURIA SARDEGNA BASILICATA LOMBARDIA VENETO CALABRIA SICILIA TRENTINO ALTO ADIGE FRIULI VENEZIA GIULIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA MARCHE UMBRIA LAZIO 9

Programmazione Europea 2014-2020 POR Piani operativi regionali su 3 Fondi FESR Fondo Europeo Sviluppo Regionale FSE Fondo Sociale Europeo FSR Fondo Sviluppo Rurale Possibilità di gestione unica 10

Programmazione Europea 2014-2020 11 OBIETTIVI TEMATICI OT OT 9 INCLUSIONE SOCIALE RA 9.3 7 RISULTATI ATTESI (RA) SU OT9 Aumento/consolidamento/qualifica zione dei servizi di cura socio educativi e delle infrastrutture rivolti ai bambini, dei servizi di cura rivolti a persone con limitata autonomia, dell offerta di servizi sanitari e socio sanitari territoriali 11

POR FSE APPROVATI UE al 18.3.2015 1 ABRUZZO REGIONE / PROVINCIA AUTONOMA RA 9-3 inserito 2 BASILICATA si 3 EMILIA ROMAGNA no 4 FRIULI VENEZIA GIULIA no 5 LAZIO si solo infanzia 6 LIGURIA si 7 LOMBARDIA si 8 MARCHE si 9 PIEMONTE si 10 SARDEGNA 11 SICILIA 12 TOSCANA si 13 UMBRIA si 14 VALLE D AOSTA no 15 VENETO no 16 P.A. TRENTO no 12

POR FSE E CONTRATTAZIONE SOCIALE Titolarità al tavolo del partenariato Rapporti con la Confederazione Programmazione/contesto territoriale 13

La nostra azione negoziale OCCORRE Riequilibrare il rapporto tra contrattazione a tutela del reddito e contrattazione a tutela dei servizi alla persona, incrementando la seconda Perseguire ovunque, nella contrattazione, l integrazione tra i servizi sociali e sanitari Mettere al centro della nostra azione sindacale i bisogni delle persone, in particolare di quelle più fragili, perché diventino centrali anche nell azione politica a tutti i livelli 14

Campi di intervento possibili C.S. SERVIZI SOCIO SANITARI Accoglienza Accessibilità Liste di attesa Programmazione territoriale Residenze/Centri diurni Assistenza domiciliare Dislocazione territoriale dei servizi Integrazione 15

Contrattare si può Sempre anche in assenza di risorse aggiuntive Qualità e organizzazione dei servizi possono essere sempre migliorate 16

GRAZIE A TUTTI BUON LAVORO 17