Il reportage di matrimonio di Mauro Fioravanti



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Transcript:

Ripresa Il reportage di matrimonio di Mauro Fioravanti Il servizio matrimoniale richiede tecnica ed esperienza: ripercorriamo con Mauro Fioravanti la cronaca di questa giornata molto speciale per capire come si affrontano i momenti principali e come si risolvono le difficoltà tecniche Il bouquet è uno dei protagonisti della giornata, sia per il suo significato simbolico che per l effettiva bellezza delle composizioni: merita quindi un primo piano. Cerco però di non riprenderlo mai da solo e di metterlo in relazione agli attori principali; questa è una soluzione interessante perché, pur dando la massima evidenza al bouquet, rende ben visibili gli sposi. Nato a La Spezia e cresciuto a Como, Mauro Fioravanti fotografa dall età di 16 anni; dal 1995 è fotografo professionista con una particolare specializzazione nella fotografia di matrimonio. Per questo motivo è un fotografo particolarmente interessante da intervistare volendo affrontare questo tema, che interessa parecchio ai fotoamatori. Sappiamo che non ti limiti alla fotografia di matrimonio, ma che hai fatto il direttore artistico di diverse manifestazioni fotografiche e tieni corsi di fotografia. La fotografia di cerimonia è importante per noi professionisti, ma curo anche l esposizione delle mie immagini attraverso mostre e sono stato il primo in Liguria ad aprire un atelier fotografico per la vendita di foto d autore. In questi giorni sto preparando il programma della terza edizione del Golfo Foto Festival di La Spezia; questa manifestazione permette di far conoscere al pubblico la fotografia di qualità. Un altra delle mie attività è quella dei workshop; a breve prenderà il via il programma 2009 di Olympus Photo Discovery, presentato al PhotoShow di Milano e quest anno aggiungeremo anche l argomento ritratto ai temi cerimonia e paesaggio già presenti nel programma 2008. Sarebbe utile che Olympus Photo Discovery diventasse una scuola fissa, capace di andare incontro alle esigenze di formazione in questo settore. Qual è l approccio giusto per affrontare la fotografia di matrimonio? Il matrimonio è una cerimonia importante, non importa se religiosa o civile, e l esperienza mi conferma che quel giorno 118

Il reportage del gran giorno, in genere, comincia la mattina a casa della sposa, dove arrivo verso la fine del trucco; cerco di fare in modo che la mia presenza non sia invadente e non mi permetto mai di dire alla truccatrice o al parrucchiere di farsi da parte per fotografare la sposa; al massimo le chiedo di orientare il viso verso la finestra per sfruttare meglio la luce. Faccio un po di scatti, sia d ambiente che dei primi piani per documentare il trucco. Quando la sposa è pronta, le faccio qualche scatto nella sua stanza, anche circondata dai suoi cari; in questa immagine ho aggiunto solo un colpetto di flash puntato sul soffitto per schiarire le ombre. Prima di avviarci alla chiesa di solito chiedo che la sposa col padre siano gli ultimi ad uscire di casa, in modo che all esterno trovino gli amici. Questo matrimonio si svolge a Portovenere e si vede l arrivo della sposa alla chiesa; prima però avevo già ripreso lo sposo in attesa, la madre e gli altri parenti. Di solito in queste località turistiche si forma una piccola folla che applaude la sposa facendole gli auguri. In questa immagine vediamo un effetto in genere molto apprezzato, il bianconero vivacizzato da alcuni tocchi di colore; una volta coloravo la foto con pennellini a tre peli intinti in ecoline, colori particolari usati per i disegni dei foulard, ma adesso naturalmente questo lavoro si fa al computer. Importante è non esagerare, di solito mi limito a ritoccare un particolare. 119

Se non conosco la chiesa, qualche giorno prima faccio un sopralluogo all ora prevista per la cerimonia; questo mi permette di capire come entra la luce e le condizioni di ripresa. In chiesa non si può fotografare sempre e dappertutto ed ogni parroco ha le sue abitudini, per cui è sempre opportuno consultarlo per evitare fraintendimenti ed episodi spiacevoli. Ad esempio, ci sono parroci che ti permettono di avvicinarti liberamente all altare ed altri che te lo consentono solo nel momento dello scambio degli anelli. A volte qualche problema può essere creato da invitati un po invadenti che continuano a scattare fotografie, disturbando la cerimonia e irritando il parroco. In chiesa occorre eseguire una ripresa d insieme e cogliere alcuni particolari dell altare, con l addobbo floreale; sono anche apprezzati alcuni scatti dall altare verso gli invitati. Se ci sono le condizioni, si può tentare qualche scatto col teleobiettivo, per rubare letteralmente qualche espressione, magari la mamma con la lacrima o il papà che si soffia il naso per l emozione. Se la sposa deve percorrere a piedi il tratto finale verso la chiesa, di solito lo fa tra due ali di persone in festa; qui invece la sposa aveva voluto che tutti la aspettassero in chiesa. Di solito un mio assistente si pone accanto allo sposo per coglierne l espressione all arrivo della futura moglie; è spesso molto emozionato e con gli occhi lucidi, dal diciottenne al quarantenne. In queste fasi occorre riprendere anche la gente, dai grandi ai bambini e per questo uso un grandangolo abbastanza spinto che mi consente di entrare nella scena; per esperienza so che quando poi gli sposi sfogliano l album guardano più gli invitati che se stessi, scoprendo persone ed atteggiamenti che sul momento non avevano notato. 120 Qui col teleobiettivo ho sintetizzato la cerimonia, con il parroco intento nelle sue funzioni tra gli sposi. Scatti del genere si possono fare tranquillamente anche senza flash; se la chiesa è molto buia, magari illuminata solo da candele, può essere necessario usare il monopiede, o addirittura il treppiede, ma spesso basta la stabilizzazione incorporata nella macchina abbinata ad una sensibilità un po più alta.

Lo scambio degli anelli è un momento cruciale della cerimonia; si svolge rapidamente e a volte è difficile cogliere tutto al meglio. In queste situazioni occorre evitare di controllare gli scatti, si rischia di perdere le espressioni migliori degli sposi. Se possibile, cerco di avere di fronte chi dona l anello, e di profilo chi lo riceve. Se non posso muovermi tra uno scambio e l altro, preferisco stare dalla parte dello sposo, come in questa foto, perché l acconciatura o il velo della sposa rischierebbero di coprire il suo viso. Dal punto di vista tecnico, di solito un colpetto di flash aiuta a schiarire i soggetti, ma dipende dalle situazioni; mi è anche capitato di non usarlo per scelta e di essere avvertito dal parroco che il flash non aveva funzionato! Quando documento il lancio del riso lo faccio dai due punti di vista, quello degli sposi che subiscono l assalto festoso, e quello degli amici che si scatenano. Per questo mi serve la collaborazione dell assistente, e scattiamo in contemporanea ben coordinati per evitare di apparire nelle foto. Ho visto lanciare di tutto e spesso capita che l uomo cerchi di proteggere la moglie, entrando subito nella parte; capita anche che la sposa, oltre a proteggersi col velo e col bouquet, si nasconda dietro al marito, facendolo diventare il bersaglio principale. Gli sposi salgono in macchina per andare a fare le foto prima del pranzo; è il primo momento in cui rimangono da soli e qui li ho fotografati prima di chiudere lo sportello mentre salutano i genitori. 121

Il bacio non può mancare in un album di matrimonio. Puoi trovare la coppia che non ha bisogno di sollecitazioni perché appena ti giri si bacia, ma ci sono anche quelle imbarazzate; in questi casi non li forzo, suggerisco loro di baciarsi quando viene loro naturale, e male che vada c è sempre la soluzione di riserva della foto scherzosa col bacio sulla guancia. In questa immagine l andamento delle linee architettoniche ed il gioco di luci ed ombre creano una buona ed equilibrata composizione. l emozione degli sposi è sempre grande indipendentemente dall età, giovanissimi o avanti negli anni che siano. Sapendo che vado a fotografare un evento importante cerco sempre di prepararmi a dovere. Prima di tutto mi confronto con gli sposi, per capire il più possibile le loro aspettative, il tipo di racconto che desiderano, l ambientazione. A volte chiedono del luogo che intendo scegliere per le foto; in questi casi suggerisco che siano loro ad indicare i luoghi, quelli dei ricordi più belli. Ogni coppia ha le proprie aspettative ed ogni matrimonio ha i suoi tempi: io metto a disposizione la mia professionalità per ottenere il risultato desiderato. Quanti scatti fai in un matrimonio? Finché lavoravo a pellicola, di solito partivo con una decina di rullini, sette a colori e tre in bianconero, per un totale di circa trecentosessanta foto. Ogni scatto doveva essere giusto, perché non potevi controllarlo e rifarlo. Adesso, col digitale ho mantenuto la mia maniera di lavorare e faccio circa quattrocento scatti. Qualcuno si stupisce, magari pensa che facendo duemila scatti una cinquantina di buoni li tiri fuori sempre, ma non è il mio modo di lavorare. Per me è meglio farne un po di meno, ma più curati, scartando solo quelli con gli occhi chiusi o l espressione infelice per uno starnuto che scappa proprio mentre scatti. Nelle immagini che pubblichiamo non vi sono quelle di ambiente o gli scatti classici come il taglio della torta. Purtroppo ho dovuto togliere tutte le immagini in cui si vedono invitati diversi dai parenti più stretti, sarebbe stato impossibile raccogliere tutte le liberatorie di pubblicazione. In questi casi la legge sulla privacy pone vincoli veramente assurdi! Quindi ho dovuto rinunciare alle immagini della preparazione della sposa, con truccatori e parrucchieri, dell arrivo della sposa in mezzo alla gente che aspetta, alle foto scattate dall altare, al lancio del riso e al taglio della torta perchè di solito comprendono parenti e amici. Quali sono le richieste più comuni degli sposi? Con l avvento del digitale è in crescita la richiesta di immagini elaborate, fotomontaggi, ecc.? No, non direi. Le richieste di questo genere sono limitate. La differenza principale è tra chi desidera ancora l album tradizionale, con le foto stampate a parte (a colori, bianconero o virate), e chi 122

Questa è una situazione di leggero controluce, con un temporale sullo sfondo. Per compensare l ombra sul volto ho dato un colpetto di flash alzando il pannellino diffusore. In generale occorre evitare di perdere il dettaglio nei bianchi e nei casi impegnativi preferisco tenermi un certo margine di sicurezza con un po di sotto-esposizione: le luci bruciate non si recuperano più. Bisogna sempre ricordare che il matrimonio è una festa e quindi deve esprimere allegria; ben vengano quindi le situazioni spiritose e non si deve farsele sfuggire. Qui la sposa cerca di liberare il velo che le si era attorcigliato intorno al braccio e lo fa appoggiandosi alla statua: sembra quasi che stiano ballando. Le riprese andavano avanti da un po di tempo e, vista la buona inquadratura, ho finto una pausa per cambiare le pile; in realtà volevo che si rilassassero per rubare un immagine spontanea. E uno scatto con una grande profondità di campo e la bouganville in primo piano; le ombre degli sposi accentuano la sensazione di profondità. In posti belli come Portovenere o le Cinque Terre mi limito a suggerire i percorsi più gradevoli come panorama e luce, ma non spingo gli sposi a fare cose che non vengano loro naturali. In questo caso avevo fatto in modo che la loro attenzione fosse sull assistente, che si era messo in fondo alla scalinata come se li aspettasse per una foto. Io facevo finta di non curarmi di loro ed ho potuto cogliere questa foto spontanea con la chiesa sullo sfondo. 123

richiede l album-libro, con le immagini direttamente stampate sulle pagine. In questo caso è più facile che siano richieste anche immagini un po elaborate. Nella mia zona otto coppie su dieci vogliono ancora l album tradizionale e con foto il più possibile naturali, mentre in Toscana l album-libro è più richiesto. Questa diffusione locale dipende dal fatto che molti hanno già visto album di amici e sono piaciuti. Anche nei contenuti scatta spesso il meccanismo dell imitazione: ad esempio se tra le foto che i futuri sposi hanno visto ce n è una con la coppia che corre, anche loro ne vogliono una simile. Se ci sono le condizioni non ho niente in contrario, ma non farei mai correre due sposi di 35-40 anni alle due del pomeriggio sotto il sole di agosto; in questo caso spiego che si possono realizzare belle immagini anche senza copiare quelle dell amico. Per esperienza riesco a capire cosa posso chiedere agli sposi, e soprattutto mi rendo conto quando hanno dato tutto. Tieni presente che di solito a colazione gli sposi mangiano ben poco, per la tensione e i preparativi, poi c è l impegno della cerimonia e solo col lancio del riso arriva la prima scarica di adrenalina. A quel punto inizia la vera festa, gli sposi sono pieni di gioia ed energia e il fotografo ha un ora o due prima che arrivi la fame e la stanchezza. Dopo non ha più senso insistere a fare foto, non è giusto nei confronti degli sposi e degli invitati che attendono il pranzo. Verso sera, a Portovenere; la foto è stata scattata al volo. La sposa è illuminata dalla luce del tramonto e da quella di un insegna luminosa, che ha dato all abito questa tonalità calda. Quanto c è di regia e quanto di spontaneità in un servizio di matrimonio? Se per regia intendi dirigere i movimenti e gli atteggiamenti dei protagonisti, tendo a non farlo. Preferisco mantenere il profilo più basso possibile per non essere invadente. A mio parere il fotografo non dovrebbe mai farsi notare, essere una presenza invisibile. In fondo la cerimonia è degli sposi; in queste riprese i protagonisti devono recitare la parte di loro stessi e non quella di altri. Se invece gli sposi, i genitori o i parenti mi chiedono consigli sui tempi e dove stare nel corso della cerimonia, offro volentieri le mie indicazioni; questo capita soprattutto la mattina, prima dell inizio della cerimonia, visto che io ho un esperienza che a loro manca. È anche una maniera per tranquillizzarli che tutto sta andando come deve ed evitare che la tensione prenda il sopravvento; ad esempio se la sposa è agitata perché piove, le dico che mai nessuna cerimonia è stata rovinata dalla pioggia. Anche in chiesa o in comune cerco di documentare al meglio l evento, ma evito di trasformarlo in una recita, con pose e situazioni improbabili. L esperienza conta parecchio; nei primi tempi documentavo la cerimonia andando un po a rimorchio degli eventi, mentre ora riesco a prevedere molto meglio i vari momenti, cosicché mi trovo al posto giusto nel momento giusto e riesco a cogliere le inquadrature ideali. Questa è la differenza principale tra il servizio eseguito da un fotoamatore, anche bravo, 124

Oltre agli scatti convenzionali mi piace farne anche di più freschi e dinamici; in questa immagine ho giocato sui due piani diversi degli sposi, ma facendo incontrare i loro sguardi. Una considerazione tecnica: fotografando gli sposi insieme non ci sono particolari problemi di esposizione perché il colore scuro e il bianco dei due abiti si bilanciano. Quando invece si fotografa uno solo dei due è meglio compensare secondo necessità. Una cosa a cui tengo particolarmente è la tonalità della pelle, perché il mio servizio matrimoniale punta molto sul ritratto. e quello di un professionista del settore: la sua esperienza gli consente di avere sempre la situazione sotto controllo e di non dover improvvisare. Lavori con un assistente? Poter lavorare con un assistente è molto utile, per almeno un paio di motivi. Il più ovvio è che dividersi il lavoro nei momenti critici consente di avere inquadrature differenti, ad esempio il lancio del riso sia dal punto di vista degli sposi che da quello dei parenti. Un altro vantaggio è che in certi momenti l assistente può attirare l attenzione dei soggetti; quando lo vedono abbassare la macchina diventano più rilassati e spontanei e a questo punto inizio a scattare io, da maggiore distanza e senza farmi notare. Qual è il corredo tipico per affrontare questo lavoro? Di solito uso due corpi macchina Olympus; sulla E-3 tengo sempre montato il 14-54mm (equivalente ad un 28-108mm sul 35mm) e con questo faccio il novanta percento del servizio. Sull altro corpo alterno un grandangolo più spinto come il 7-14mm (equivalente ad un 14-28mm sul 35mm) e il telezoom 50-200mm (equivalente ad un 100-400mm sul 35mm). Il grandangolo torna utile nella casa della sposa, in comune e nelle chiesette romaniche dove gli spazi sono limitati, mentre nelle chiese più grandi introduce un senso di maestosità. Durante certe fasi della cerimonia mi apparto col teleobiettivo e riesco a rubare attimi ed atteggiamenti degli sposi, dei parenti e degli amici senza che se ne rendano conto. Puoi cogliere gli sposi che si rassicurano toccandosi le mani, la mamma con la lacrimuccia o la bambina che fa una smorfia simpatica. Qui può tornare utile un monopiede o un treppiede, in base alla luce disponibile. Altre volte basta lo stabilizzatore incorporato nella macchina. Tengo sempre il flash montato su entrambe le macchine. Naturalmente è meglio abbondare anche per quanto riguarda le schede di memoria e le batterie. La sera prima della cerimonia verifico sempre la piena funzionalità dei due corpi macchina, dei flash e degli obiettivi, controllo di avere ampia disponibilità di schede, formattate e vuote, e carico tutte le batterie. Con una preparazione coscienziosa in quindici anni non ho mai avuto problemi. Quali raccomandazioni daresti a 125

Il sito internet di Mauro Fioravanti www.fioravantimauro.com chi deve affrontare questo genere di riprese? Si deve sempre partire dal concetto che il servizio matrimoniale è la cronaca di una giornata speciale, un racconto che deve avere un inizio, uno svolgimento e una fine. Anche l impaginazione dell album è importante e a volte metto dei gruppetti di quattro foto piccole tra due foto grandi, così si capisce ad esempio come si è passati dal lancio del riso alla passeggiata in riva al mare. Se fotografo la sposa da sola in piena luce, misurando l esposizione sulla figura intera è facile che l abito risulti sottoesposto e anche il viso sia scuro; in questi casi è meglio leggere la luce sulla pelle e memorizzare l esposizione: in questo modo il bianco verrà esposto correttamente. Lavoro comunque sempre in Raw perché il formato grezzo mi dà più margine per correggere l esposizione; se mentre scatto per un attimo il sole appare dalle nuvole, preferisco cogliere la luce e l espressione giusta dei soggetti, piuttosto che perdere la foto, riservandomi di calibrare l esposizione in post-produzione. Durante il pranzo sono un po restio a fotografare gli invitati passando di tavolo in tavolo perché è difficile che tutti siano nelle condizioni migliori e ben disposti a farsi fotografare: facilmente sono un po stanchi, magari affamati: si finisce per riprendere quasi tutti con la bocca piena, con espressioni poco riuscite o con il nodo della cravatta allentato. Non ha senso per loro e non ha senso per il fotografo. Preferisco invece seguire gli sposi più tardi, quando di solito fanno il giro dei tavoli durante una pausa tra le portate. In tutte le situazioni mi piace cogliere i gesti spontanei dei bambini e degli Di solito mi piace chiudere l album con questa foto. Checché se ne dica, in Italia le fedi hanno ancora un forte valore simbolico e questa inquadratura con gli sposi che si baciano sullo sfondo mi pare una perfetta sintesi della promessa di amore ed unione che hanno appena fatto. amici. Di solito le bambine rimangono incantate a guardare la sposa, mentre i maschietti possono avere reazioni imprevedibili al momento di porgere le fedi, una consuetudine che ultimamente sta prendendo piede. Ci sono quelli che dopo aver consegnato gli anelli si fermano a guardare la scena, come se avessero il compito di controllarne lo svolgimento, oppure quelli che abbracciano la sposa. I bambini sono spunti inesauribili per belle foto, ma bisogna essere pronti a cogliere l attimo. Dario Bonazza 126