Consiglio Nazionale delle Ricerche ISTITUTO DI RICERCA PER LA PROTEZIONE IDROGEOLOGICA CENTRO DI COMPETENZA DEL DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI RAPPORTO DI EVENTO Fenomeni franosi avvenuti in Val Germanasca (TO) il 16 marzo 2011 In seguito alle precipitazioni che hanno colpito la Val Germansca (TO) nella notte fra il 15 e 16 marzo 2011 si sono manifestati due fenomeni franosi che hanno coinvolto la viabilità provinciale. Il loro innesco è stato condizionato, almeno in parte, dalla intense precipitazioni della notte, sino ad una quota di 1500 m s.l.m.; le piogge hanno riguardato anche settori innevati la cui fusione ha amplificato l apporto idrico, come testimoniato dall attivazione di numerosi rii laterali presenti nella zona. I movimenti gravitativi hanno coinvolto: : A. un tratto di S.P. 169, immediatamente a monte del bivio per la borgata Barbencia (Fig. 1); B. i tornanti della S.P. 170, poco a monte del bivio con la S.P. 169 (Fig. 2); Figura 1 - Localizzazione indicativa del fenomeno franoso che ha coinvolto la S.P. 169 immediatamente a valle del capoluogo di Perrero(visibile nell immagine in basso a sinistra).
Figura 2 Movimento gravitativo coinvolgente la S.P. 170, immediatamente a monte del Ponte della Rabbiosa; in rosso è evidenziato il tracciato della S.P. 170, in blu la S.P. 169. FENOMENO FRANOSO A Il fenomeno franoso A si è verificato alle ore 8.30 circa del 16/3/11 ed ha invaso completamente la carreggiata della S.P. 169 in un tratto nel quale erano già state precedentemente realizzate opere paramassi. L accumulo di frana è composto sia da materiale litoide a grossi blocchi, caratterizzato da diversi gradi di alterazione, sia da depositi di materiale più fine, derivanti dalla presenza di depositi detritico colluviali ricoprenti parzialmente il substrato roccioso. La frana è verosimilmente da imputare all innesco di un cinematismo di tipo rototraslativo che ha coinvolto un ammasso roccioso fortemente fratturato passante localmente a deposito detritico a grossi blocchi, parzialmente coperto da depositi detritici presenti in particolar modo nel settore di coronamento della frana (Fig. 3). L accumulo si presentava, al momento del sopralluogo, ancora fortemente instabile e con evidenti indizi di movimento soprattutto nel settore della testata di frana, dove sono presenti alcune zolle composte da depositi detritico-colluviali non più in posto (Fig. 4 in rosso). Tali settori, come anche parte dell ammasso roccioso presente nella zona di nicchia (Fig. 4 in blu), rappresentano degli elementi potenzialmente a forte instabilità che dovranno essere valutati 2
con la massima attenzione durante la fase di rimozione dell accumulo e di ripristino della viabilità. Figura 3 - Parte basale dell accumulo che ha invaso la S.P. 169; si noti il deposito fortemente eterogeneo costituto da grossi blocchi in una matrice sabbiosa derivante dal coinvolgimento di un deposito detritico colluviale nella parte alta della zona di distacco. Malgrado la frana abbia sbarrato la strada provinciale, il collegamento con la parte alta della valle è garantito attraverso un percorso alternativo che da Chiotti Superiore, attraverso le borgate di Villasecca, San Martino e Traverse, giunge poco a valle del Ponte della Rabbiosa. 3
Figura 4 - Vista frontale del fenomeno franoso: in alto si sono rilevati settori potenzialmente instabili, sia nella zona di testata della frana (in rosso), sia a monte della nicchia di distacco (in blu). FENOMENO FRANOSO B Il fenomeno franoso che ha riguardato la S.P. 170 si è verificato tra le 4.45 e le 5 del 16/3/11, come risulta dall intervista con i cantonieri presenti sul posto. La frana ha invaso la carreggiata della S.P. 170 all altezza del secondo tornante ed alcuni blocchi isolati hanno raggiunto e superato anche il sottostante tracciato della S.P. 169, lasciando incisioni da impatto sul manto stradale. La frana è chiaramente riconducibile ad un fenomeno di crollo innescatasi in un ammasso roccioso fratturato e localmente aggettante (Fig. 5). La carreggiata della S.P. 169 è risultata al momento del sopralluogo libera da accumuli di frana: tuttavia si sottolinea la potenziale pericolosità legata alla presenza di depositi di frana poco a monte, che potrebbero essere soggetti a locali riattivazioni. 4
Figura 5 - Vista frontale del movimento gravitativo: in alto è evidenziata la zona di distacco. L accumulo ha interessato la S.P. 170 (in blu) e alcuni massi, anche di grandi dimensioni, hanno raggiunto la S.P. 169. SOPRALLUOGO LUNGO IL TRACCIATO DELLA S.P. 169 È stato quindi eseguito un sopralluogo anche presso i fenomeni franosi presenti in valle, con particolare riferimento al settore di Pomeifrè e Gardiola. Tutti e due le aree risultano parzialmente coperte dal manto nevoso e non sono stati riscontrati evidenti indizi di movimento recente. Torino, 16/3/2011 Ph.D. Geol. Daniele Giordan 5