Kata del karate 1 Kata del karate Il Kata ( 型? ) nel Karate-dō, è un esercizio individuale che rappresenta un combattimento reale contro più avversari immaginari. Caratteristiche La parola Kata nella lingua giapponese, nell'antichità assumeva il significato di simbolo per enfatizzarne il contenuto spirituale, in seguito assunse il significato più semplice di forma: infatti il kata è un succedersi di tecniche di parata e attacco prestabilite contro più avversari immaginari e forme. Nell'esecuzione dell'esercizio riveste grande importanza proprio la qualità formale delle singole tecniche, delle posizioni e degli spostamenti. Non ci si deve però fermare all'aspetto estetico: il kata è un vero combattimento, seppur codificato, quindi deve esprimere efficacia, sia dal punto di vista tecnico che strategico. Per i praticanti rappresenta l'essenza dell'arte marziale perché racchiude in sé sia lo studio delle tecniche fondamentali (Kihon) che il ritmo e la tattica del combattimento (Kumite): è perciò basilare per progredire nella ricerca della Via (Dō). E, dal punto di vista strettamente tecnico, si può ben dire che studiare i Kata è studiare il Karate nella sua completezza, senza quelle limitazioni poste dal Karate agonistico: in questo senso, si può affermare con certezza che non soltanto nei Kata risiede tutto il Karate, ma che le caratteristiche di ogni singolo stile possono essere comprese appieno soltanto dallo studio dei Kata propri dello stile medesimo. Non si deve tuttavia commettere l'errore di interpretare questo assunto nel senso che uno stile è tanto più completo quanto più elevato è il numero dei Kata che in esso si praticano: non si può affermare ad esempio che lo Shito - Ryu sia uno stile migliore, più completo e più perfezionato dello Uechi Ryu, dato che quest'ultimo annovera un numero di Kata molto inferiore Ciò che conta è non il numero di Kata presenti in uno stile, ma che in questi Kata siano rappresentati gli elementi distintivi e caratterizzanti dello stile medesimo. L'esercizio del kata non si pratica solo nelle discipline marziali, ma in tutte quelle arti orientali che abbiano come fine il Dō: ju-dō (via della cedevolezza), ken-dō (arte della spada), kyu-dō (arte del tiro con l'arco), aiki-dō (unire l'energia), ma anche sho-dō (calligrafia), ka-dō (composizione floreale) e sa-dō (cerimonia del tè). In tutte queste discipline ci si propone di fondere, attraverso la respirazione, le componenti fisica e mentale eseguendo una predeterminata sequenza di gesti per raggiungere una più elevata condizione spirituale. Ogni kata è composto da una serie di movimenti che ne costituiscono la caratteristica evidente, ma presenta altri elementi che sfuggono alla comprensione più immediata: i maestri che li hanno creati hanno spesso volutamente mascherato il significato di alcuni passaggi per evitare che altri se ne impadronissero. Per esempio i kata vennero mimetizzati in danze innocue, nel periodo in cui ad Okinawa vigeva la proibizione di praticare le arti marziali. Vi sono dei punti che caratterizzano l'esecuzione di un kata nel karate. Ogni kata inizia e finisce col saluto (rei). L'inchino testimonia un mutato atteggiamento mentale dell'esecutore, che da quel momento esprime tutta la sua forza interiore. Tale stato di massima attenzione (zanshin) si evidenzia in particolare al momento del saluto e del Kiai (grido). Tutte le tecniche devono essere sostenute dal corretto uso della respirazione e della contrazione addominale (Kime) che, in due particolari momenti esplodono nel kiai. Dimenticare il grido o eseguirlo fuori tempo è indice di emotività, ed è un errore. I kata si sviluppano su di un tracciato determinato (embusen); se spostamenti e cambi di direzione vengono eseguiti correttamente, il punto di arrivo del kata corrisponde a quello di partenza. Ogni karateka deve individuare un tukui kata (forma preferita), scelto in funzione dell'obiettivo da raggiungere: esame, gara o miglioramento tecnico. Il tukui kata deve quindi cambiare nel tempo per le diverse fasi di evoluzione del praticante.
Kata del karate 2 I dieci elementi del kata 1. Yio no kishin è lo stato di concentrazione tipico di chi si sente attaccato. 2. Inyo è l'attacco e la difesa. 3. Chikara no kiojaku è il grado di forza da impiegare in ogni momento del kata. 4. Waza no kankyu è il grado di velocità da usare in ogni tecnica. 5. Taino shin shoku è la contrazione ed espansione dei muscoli del corpo. 6. Kokyu è la respirazione, sempre in sintonia con i movimenti. 7. Tyakugan è il significato che deve avere ogni tecnica nel kata, per fare ciò, occorre visualizzare mentalmente un avversario. 8. Kiai è un urlo causato dalla contrazione della parete addominale; serve per migliorare l'espirazione in un momento di particolare necessità di potenza nel kata. 9. Keitai no hoji è la corretta posizione da eseguire in ogni movimento; rispettando le posizioni è possibile ritornare al punto di partenza una volta terminato il kata. 10. Zanshin è lo stato mentale di guardia da tenersi anche al termine del kata prima di ritornare allo stato di Ioi, eseguire il saluto e rilassarsi (Yame). Elenco dei kata divisi per i vari stili Wado - Ryu Il primo kata in questo stile, in realtà, è il Kihon Kata, mentre Nidan (secondo livello) e Shodan (primo livello) sono invertiti per facilitarne l'apprendimento. 1. Pinan Nidan 2. Pinan Shodan 3. Pinan Sandan 4. Pinan Yondan 5. Pinan Godan 1. Kushanku 2. Naihanchi 3. Seishan 4. Chinto 5. Jitte 6. Jion 7. Niseishi 8. Bassai 9. Wanchu 10. Rohai 11. Suparimpei 12. Unsu 13. Kunpu
Kata del karate 3 Shotokan Lo stile Shotokan attinge dalla tradizione dello Shuri - Te, conservando e codificando una trentina di Kata. Quindici di questi, considerati la base dello stile, derivano dalle modifiche apportate a scopo didattico dal Maestro Yasutsune "Anko" Itosu, allievo del leggendario Sokon "Busho" Matsumura e a sua volta maestro di Gichin Funakoshi; si tratta, pertanto, di Kata rielaborati nei quali sono certamente visibili le connessioni con i Kata originari dello Shuri - Te, ma che tuttavia risultano profondamente diversi da questi ultimi, rappresentandone delle "stilizzazioni" di abbellimento successive e funzionali all'addestramento degli allievi. [1] I quindici Kata rielaborati dal Maestro Itosu e ripresi dal Maestro Funakoshi sono: i cinque Heian (così rinominati da Itosu dall'originaria dizione "Pin-An"); i tre Tekki; Jion; Jitte; Empi; Hangetsu; Nijushiho; Gankaku; Chinte. I kata tradizionali derivano da due tipologie stilistiche originarie, non inquadrabili in veri e propri stili: Shorin e Shorei, l'uno caratterizzato da maggior agilità e velocità di spostamento, quindi più adatto ai combattimenti a lunga distanza, l'altro basato su tecniche potenti e posizioni stabili e quindi più adatto ai combattimenti ravvicinati. 1. Taikyoku Shodan - Forte polo (Shorin) 2. Heian Shodan - Mente pacifica n. 1 (Shorin) 3. Heian Nidan - Mente pacifica n. 2 (Shorin) 4. Heian Sandan - Mente pacifica n. 3 (Shorin) 5. Heian Yondan - Mente pacifica n. 4 (Shorin) 6. Heian Godan - Mente pacifica n. 5 (Shorin) 7. Tekki Shodan - Cavaliere di ferro n. 1 (Shorei) Kata di stile 1. Bassai-dai - Assalto alla fortezza (Shorin) - Il Bassai dai è un kata del karate tradizionale. Il nome tradotto letteralmente significa "assalto alla fortezza". Anticamente (e tuttora in alcune scuole) è noto come Passai Dai. 2. Kanku-dai - Scrutare il cielo (Shorin) 3. Jion - Amore di Budda e riconoscenza (Shorei) 4. Hangetsu - Mezza luna (Shorei) 5. Empi - Volo di rondine (Shorin) Kata di specializzazione 1. Jitte - Dieci mani (Shorei) 2. Tekki Nidan - Cavaliere di ferro n. 2 (Shorei) 3. Gankaku - Gru sulla roccia (Shorin) 4. Bassai-sho - Penetrare la fortezza (Shorin) 5. Kanku-sho - Scrutare il cielo (Shorin) 6. Tekki Sandan - Cavaliere di ferro n. 3 (Shorei) 7. Sochin - Forza e calma (Shorei) 8. Unsu - Mani di nuvola (Shorin) 9. Nijushiho - Ventiquattro passi (Shorei) 10. Gojushiho-sho - Cinquantaquattro passi (Shorei) 11. Gojushiho-dai - Cinquantaquattro passi (Shorei) 12. Chinte - Mano straordinaria (Shorei) 13. Meikyo - Specchio luminoso (Shorei) 14. Jiin - Tempio dell'amore di Budda (Shorei) 15. Wankan - Corona di Re (Shorei)
Kata del karate 4 Shotokai Lo stile Shotokai viene sviluppato dal Maestro Shigeru Egami, allievo di Gichin Funakoshi. I kata sono gli stessi dello stile shotokan ma sono caratterizzati da esecuzioni morbide e profonde. È uno stile morbido come il taichi e lo hsing'i cinese che sfrutta l'energia interna, gli sbilanciamenti ed il corretto anticipo per vincere l'avversario senza fatica. È esclusivamente tradizionale infatti non contempla le gare sportive. L'insegnamento in Italia è avvenuto ad opera del Maestro Tetsuji Murakami. 1. Taikyoku Shodan - Prima causa (Shorin) 2. Heian Shodan - Mente pacifica n. 1 (Shorin) 3. Heian Nidan - Mente pacifica n. 2 (Shorin) 4. Heian Sandan - Mente pacifica n. 3 (Shorin) 5. Heian Yondan - Mente pacifica n. 4 (Shorin) 6. Heian Godan - Mente pacifica n. 5 (Shorin) 1. Tekki Shodan - Cavaliere di ferro n. 1 (Shorei) 2. Tekki Nidan - Cavaliere di ferro n. 2 (Shorei) 3. Tekki Sandan - Cavaliere di ferro n. 3 (Shorei) 4. Bassai-dai - Assalto alla fortezza (Shorin) - Il Bassai dai è un kata del karate tradizionale. Il nome tradotto letteralmente significa "assalto alla fortezza". Anticamente (e tuttora in alcune scuole) è noto come Passai Dai. 5. Kanku-dai - Scrutare il cielo (Shorin) 6. Jitte - Dieci mani (Shorei) 7. Hangetsu - Mezza luna (Shorei) 8. Jion - Amore di Budda e riconoscenza (Shorei) 9. Empi - Volo di rondine (Shorin) 10. Gankaku - Gru sulla roccia (Shorin) 11. Meikyo - Specchio luminoso (Shorei) Shorin-Ryu 1. Pinan Nidan 2. Pinan Shodan 3. Pinan Sandan 4. Pinan Yondan 5. Pinan Godan Ananko Bassai-dai (o Passai-dai) Bassai-sho (o Passai-sho) Chintei Chinto Gojushiho Ishmine-passai Jiin Jion Jitte Kushanku-dai
Kata del karate 5 Kushanku-sho Matsumura-passai Naihanchi Nidan (o Naifanchi Nidan) Naihanchi Shodan (o Naifanchi Shodan) Naihanchi Sandan (o Naifanchi Sandan) Niseishi (o Niseshi) Rohai Nidan Rohai Shodan - Visione dell'airone bianco Rohai Sandan Sesan - Il vento tra i pini Sochin Tomari-passai Unsu Wakan Wanchu (o Wanshu) Shito-Ryu Tra gli stili più diffusi, lo Shito - Ryu è certamente quello che annovera il maggior numero di Kata; ciò è determinato dal fatto che il fondatore dello stile, il Maestro Kenwa Mabuni, era considerato in Okinawa un autentico esperto ed un profondo conoscitore dei Kata tradizionali, tanto che alla sua consulenza in materia, in caso di dubbi, ricorrevano spesso persino maestri di altissimo profilo come Chojun Miyagi e Gichin Funakoshi. 1. Pinan Nidan 2. Pinan Sandan 3. Pinan Shodan 4. Pinan Yondan 5. Pinan Godan Aoyagi Chintei Jiin Jion (Shito-Ryu): Il kata Jion è uno dei kata che viene insegnato appena acquisita la cintura nera. Il significato letterale di questo kata è: Al tempio di budda. È un kata che è composto da movimenti piuttosto lenti. Jitte Bassai-dai (o Passai-dai) Sfondamento della fortezza Bassai-sho (o Passai-sho) Chatanyara Kushanku Chinto Gekisai Nidan Gekisai Shodan Gojushiho Hanan Ishmine-passai Juroko Matsukase Matsumura-passai
Kata del karate 6 Matsumura-Rohai Visione dell'airone bianco Myojo Naihanchi Nidan (o Naifanchi Nidan) Naihanchi Shodan (Shito-Ryu) (o Naifanchi Shodan) viene usato per acquisire la cintura marrone nell'itosu kai. È un kata che si sviluppa in un'unica direzione. Esso è composto prevalentemente da difese. Tra queste troviamo il kagetsuki. Naihanchi Sandan (o Naifanchi Sandan) Nipaipo Niseishi (o Niseshi) Kosokun-dai Kosokun-sho Kururunfa Rohai Nidan Rohai Shodan Rohai Sandan Saifa Sanchin Sanseiru Seienchin Seipai Cinquantaquattro passi Sesan Shiho-kosokun Shinpa Shisochin Sochin Suparinpei Cento otto passi Tensho Tomari-passai Unshu, mentre unsu appartiene allo stile Shotokan Wakan Wanchu (o Wanshu) Volo di rondine Goju-Ryu La definizione Goju-Ryu (GoJu: duro-morbido, Ryu: scuola) fu coniata per la prima volta dal Maestro Chojun Miyagi nel corso di una delle esibizioni di Karate al Kodokan di Tokyo richieste da Jigoro Kano: fu il Maestro Gichin Funakoshi a chiedere a Miyagi con quale nome doveva essere presentato al pubblico il suo stile. Prima di allora, lo stile di Naha-Te fondato dal Maestro Kanryo Higaonna (o Higashionna, secondo una diversa lettura) non aveva un suo nome specifico. Il Kata di base, e quello che sia Miyagi che Higaonna consideravano il più importante e quello da eseguire sempre almeno una volta al giorno, quale che fosse il livello del praticante, è il Sanchin; il più complesso è Suparinpei, un Kata di rara bellezza e di altissimo grado di difficoltà adatto soltanto ai praticanti più esperti ed elevati in grado. Taikyoku Chudan (Chudan significa all'altezza dello stomaco) Taikyoku Jodan (JOdan significa all'altezza della bocca) Taikyoku Gedan (Gedan significa all'altezza della cintura) Taikyoku Geri (Geri significa calcio) Taikyoku Mawashi Uke (Mawashi Uke significa parata circolare)
Kata del karate 7 Gekisai Dai Ichi - in cui il termine Dai Ichi significa "Numero Uno", è il primo dei kata superiori del Goju-Ryu. Si impara subito dopo la serie dei Taikyoku (lett. "primi passi"), che vengono studiati dagli allievi più inesperti (indicativamente, cinture bianche e gialle). Il Gekisai Dai Ichi viene invece usualmente studiato da chi si accinge a sostenere l'esame per la cintura arancione. Pur essendo un kata superiore mantiene ancora le forme squadrate dei kata inferiori: ci si muove quasi esclusivamente lungo le quattro direzioni principali (nord-sud-est-ovest) e sono assenti le mosse con le mani "aperte", caratteristiche della parte morbida dello stile. Gekisai Dai Ni Gekisai Dai San Saifa - Guardiano del Tempio Seiyunchin - Seguire liberamente Sanseiru - Trentasei Shisochin - La vera potenza Seipai - Diciotto Kururunfa- Guardia del monte Seisan - Le tredici energie Suparinpei- Tre volte trentasei (con riferimento al 108, numero mistico della tradizione Buddhista) Sanchin - Le tre battaglie Tensho - Mani fluttuanti Uechi-Ryu Lo Uechi-Ryu, altrimenti detto Pangai Noon, è lo stile fondato dal Maestro Kanbun Uechi al ritorno da 15 anni trascorsi in Cina, nella stessa zona in cui si era perfezionato qualche decennio prima il padre di quello che divenne successivamente il Goju-Ryu: il Maestro Kanryo Higaonna di Naha. Esistono infatti diverse similitudini tra il primo Goju-Ryu e lo Uechi-Ryu, che sono stili molto duri e caratterizzati da metodologie di allenamento al limite dell'autolesionismo. Lo stile conta soltanto tre Kata originari: Kanbun Uechi sosteneva di non avere avuto il tempo di imparare il quarto, Suparinpei, dal momento che in "soli" 15 anni di permanenza in Cina non aveva avuto che il tempo appena sufficiente ad approfondire i primi tre! Del resto, in ambito Goju-Ryu, sia Kanryo Higaonna che il suo allievo e successore Chojun Miyagi sostenevano che per imparare compiutamente il Kata di base Sanchin e poter quindi passare all'apprendimento del Kata successivo occorressero, ad un allievo con grandi capacità di applicazione, non meno di tre anni. I tre Kata insegnati da Kanbun Uechi sono: Sanchin Sanseryu Sesan Il figlio Kanei Uechi inserì successivamente altri tre Kata: Kanchin Kanshiwa Seryu In seguito, Saburo e Deiki Uehara aggiunsero rispettivamente: Kanshu Sechin
Kata del karate 8 Sankukai Heiwa Shodan Heiwa Nidan Heiwa Sandan Heiwa Yondan Heiwa Godan Kata Superiori Hiji-no-kata Shinsei Jiin Bassai-dai Annanko Matsukase Kosokundai Seienchin Sanchin Hyakuhachi Seipa Tajima Tensho Goju-yon Saifa Ten-ryu no kata Sankudai Heian Shodan Heian Nidan Heian Sandan Heian Yodan Heian Godan Tekki Shodan Annanko Jiin Matzukaze Seijengi
Kata del karate 9 Ryūei-ryū Sanchin ( サンチン, Sanchin) Niseishi ( ニセーシー, Niseishi) Sanseiru ( サンセールー, Sanseiru) Seiunchin ( セーユンチン, Seiunchin) Seisan ( セーサン, Seisan) Pachu Kururunfa ( クルルンファ, Kururunfa) Ohan ( オーハン, Ohan) Heiku ( ヘイクー, Heiku) Paiku ( パイクー, Paiku) Paiho ( パイホー, Paiho) Anan 1 Anan 2 Voci correlate Karate Karate-dō Kata jp: 空手の型一覧 Note [1] Chokki Motobu, OKINAWAN KEMPO, Osaka 1926
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