Definizione di prevenzione e protezione Ti è mai capitato di? Ti è mai capitato di osservare e riflettere su situazioni in cui piccoli dettagli, spesso chiamati fortuna, fanno la differenza tra una tragedia ed uno scampato pericolo? Prendiamo in considerazione una situazione che si può verificare sia nell ambiente di lavoro che fuori: si è fulminata una lampadina per cui devi sostituirla. In questa situazione potresti subire un danno a causa di: folgorazione per contatto con conduttori sotto tensione taglio per uso di attrezzi contundenti infortunio per caduta dall alto dovuta alla perdita dell equilibrio per malore o per sbilanciamento infortunio per caduta di oggetti dall alto danni da incendio I rischi: se li conosci li eviti! Per fare un buon lavoro occorre essere informati e formati sulle procedure da usare e quindi, nel caso dell esempio, occorre: spegnere l interruttore della corrente prima di sostituire la lampadina impedire alle persone presenti di circolare o stazionare vicino alla scala scegliere la scala più adatta avere a disposizione mezzi di protezione adeguati quali guanti e scarpe isolanti sentirsi in buona salute ed essere in grado di effettuare un lavoro con le mani in alto ad una certa quota con possibilità di sbilanciamento Questi accorgimenti, che fanno parte del buon senso, vengono codificati, imposti e verificati dalle norme sulla prevenzione e protezione dei luoghi di lavoro. Definizione di Prevenzione e protezione Il D.Lgs. n. 81/2008 definisce la prevenzione come il complesso delle disposizioni o misure necessarie, anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente esterno. 1
Prevenzione e Protezione in generale (art.15 D.Lgs. 81/08) Misure preventive Il D.Lgs. n. 81/08 prevede che, per garantire la prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro, occorra: Valutare i rischi presenti Ridurre i rischi Ridurre i danni Ridurre le conseguenze Valutazione dei rischi In primo luogo va dunque effettuata, da parte del datore di lavoro, la valutazione dei rischi presenti. Questi possono derivare: dall ambiente di lavoro dal tipo di macchinari utilizzati dal tipo di materie prime dall organizzazione del lavoro dalla composizione della manodopera (differenze di genere, di età, provenienza da altri Paesi, di tipologie di contratto) Occorre inoltre effettuare la programmazione della prevenzione, cioè prevedere una serie di interventi che eliminino o riducano le cause di rischio (da riportare nel documento di valutazione dei rischi; si veda oltre). Riduzione dei rischi Si parte dunque da una verifica sul modo in cui si svolge l attività lavorativa al fine di eliminare i rischi sostituendo le materie prime, i macchinari, le modalità di lavoro pericolose con altre più sicure in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico. Ove ciò non sia possibile, occorre ridurre al minimo i rischi. Come fare? Occorre ridurre i rischi alla fonte cioè privilegiare interventi che modifichino il modo di effettuare il lavoro o le situazioni che generano il rischio. Sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso. Limitare al minimo il numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio. Limitare l utilizzo degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro. 2
Rispettare i principi ergonomici nell organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, tenendo conto anche dello stress introdotto dal lavoro monotono e ripetitivo. Programmare la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature ed impianti. Dare la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale. Segnaletica Tra le misure di tutela che facilitano l applicazione di regole e procedure vi è la segnaletica di salute e sicurezza del lavoro. I segnali di avvertimento e sicurezza sono numerosi ed è importante riconoscerli e prestarvi la dovuta attenzione. Il riconoscimento è facilitato grazie ai colori utilizzati: il rosso, il verde, il giallo, l azzurro. Elemento fondamentale al riguardo è peraltro la conoscenza dei rischi stessi sia da parte di chi è tenuto ad organizzare il lavoro sia da parte dei lavoratori. Tutto ciò si ottiene in particolare tramite: una corretta informazione e formazione dei lavoratori un adeguata informazione e formazione dei dirigenti e dei preposti; la partecipazione e consultazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze. In tale attività può essere d altro lato importante l adozione di codici di condotta e di buone prassi. il rosso è segnale di divieto, di pericolo, di arresto e di interruzione d emergenza come nel caso di divieto di passaggio e di fumo. È inoltre tipico della segnaletica relativa alle attrezzature antincendio; il verde segnala situazioni in cui ci si può ritenere al sicuro, come nel caso di segnalazione delle uscite e dei passaggi di sicurezza. Indica inoltre i dispositivi di salvataggio o di soccorso; 3
il giallo è segnale di avvertimento per situazioni in cui occorre fare attenzione per la presenza di pericoli, come nel caso di incendio, esplosione, radioattività, dispersione di sostanze chimiche; l azzurro segnala prescrizioni particolari, come nel caso di dispositivi di protezione individuale da utilizzare o comportamenti o azioni specifiche da tenere. Riduzione dei danni Non potendo eliminare completamente i rischi occorre limitare le conseguenze della esposizione al rischio. Come si ottiene questo risultato? effettuando il controllo sanitario dei lavoratori tramite il medico competente per individuare precocemente la predisposizione a subire un danno o gli effetti del danno subito; allontanando il lavoratore dalla esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l adibizione, ove possibile, ad altra mansione. Riduzione delle conseguenze Può comunque capitare in azienda che si verifichi un incidente. E allora come comportarsi? Nel caso si verifichi un incidente occorre che le conseguenze dannose vengano ridotte al minimo. Questo si ottiene: organizzando un servizio di primo soccorso che sia in grado di attivare tempestivamente i servizi esterni e di effettuare interventi immediati; organizzando un servizio per la gestione delle emergenze in caso di incendio o situazione di pericolo, quali esplosioni, alluvioni, terremoto. La valutazione dei rischi e relativo documento (DVR) e DUVRI La valutazione dei rischi, di cui abbiamo in precedenza parlato, di competenza esclusiva del datore di lavoro, deve tradursi in un atto scritto: il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). Il documento deve essere predisposto in modo coerente con l attività aziendale. Per le aziende di piccole dimensioni (che occupino fino a 10 lavoratori) e con rischi limitati la valutazione dei rischi può essere effettuata sulla base di procedure standardizzate. Il Testo Unico prevede che il Documento di Valutazione dei rischi, redatto a conclusione della valutazione, debba contenere: una relazione nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; l indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuale adottati; 4
il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; l individuazione delle procedure per l attuazione delle misure di sicurezza nonché dei ruoli dell organizzazione aziendale che vi debbono provvedere (il cosiddetto organigramma di sicurezza, cioè datore di lavoro, dirigenti, preposti ecc ); l indicazione del nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; l individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione ed addestramento. Per alcuni rischi, quali ad esempio i rischi da agenti fisici (rumore, vibrazioni, radiazioni), agenti chimici, agenti cancerogeni, movimentazione manuale dei carichi, ecc sono specificamente precisati i metodi di valutazione degli stessi, ivi compresi eventuali limiti di esposizione dei lavoratori e specifiche misure di prevenzione e protezione. In caso di contratto di appalto o contratto d opera, il datore di lavoro committente dovrà inoltre predisporre uno specifico Documento Unico di Valutazione dei rischi da Interferenze (DUVRI), volto ad eliminare o ridurre i rischi derivanti dalla sovrapposizione tra le attività del committente e quelle dell impresa esecutrice. L informazione e la formazione Esistono altre misure di prevenzione e protezione? Certamente sì, ed è possibile ricondurle all informazione e alla formazione dei lavoratori. Cosa si intende per informazione? E per formazione? Per informazione si intende il complesso di attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro. Per formazione si intende invece il processo educativo attraverso il quale trasferire conoscenze e procedure utili all acquisizione di competenze (saper fare), supportate da adeguate motivazioni (saper essere), per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti. Le buone prassi Le procedure di sicurezza, da riportare nel DVR, possono peraltro tener conto delle buone prassi ; cioè soluzioni organizzative e procedurali, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi ed il miglioramento delle condizioni di lavoro. 5