AREA SVILUPPO SOCIALE TEMATICHE RELATIVE AI GATTI IN LIBERTÀ PRESENTI SUL TERRITORIO La legge tutela i gatti che vivono in stato di libertà sul territorio: la Legge 281/91 (Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo) e la L.R. 27/2000 (Nuove norme per la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina) sanciscono che è vietato a chiunque maltrattarli o allontanarli dal loro habitat. Nel tavolo di lavoro, istituito nel 2016 dalla Città metropolitana nell'ambito del Comitato tutela animali d'affezione, sono emerse diverse criticità, e si è cercato di trovare delle modalità operative per cercare di gestirle al meglio, attraverso la collaborazione delle parti coinvolte: Istituzioni ed Associazioni Animaliste di Volontariato. I punti dai quali si è partiti, anche su indicazione della Regione Emilia-Romagna,
sono stati: - i controlli sulle colonie feline; - il censimento delle colonie da parte dei Comuni; - la sterilizzazioni dei gatti di colonia; - i protocolli tra Comuni e Associazioni/ gattare, relativamente ad alimentazione, sterilizzazione e gestione in generale della popolazione felina. La realtà del nostro territorio vede la presenza di un numero elevato di colonie feline, registrate da parte dei Comuni, ma esistono anche molte colonie, più o meno numerose, non ancora censite, anche in funzione del fatto che, in genere, il riconoscimento della colonia viene richiesto, da singoli cittadini o da volontari di Associazioni Animaliste, quando c'è la necessità di fare eseguire le sterilizzazioni. Inoltre, sono presenti gatti liberi solitari che si cibano autonomamente con residui alimentari in prossimità dei cassonetti della spazzatura, o che vengono accuditi e/o alimentati dai cittadini, senza che venga mai formalizzata la presenza di una colonia (va ricordato che, in base alla L.R. 27/2000 - art. 29, comma 1, si parla di colonia, indipendentemente dal numero di soggetti che la compongono e dal fatto che sia o meno accudita dai cittadini). Definizione di modalità operative di intervento per la gestione dei gatti liberi È emersa la necessità di definire modalità operative di intervento relative alle procedure di gestione dei gatti che vivono in stato di libertà sul territorio, anche ai fini di una corretta registrazione nel programma dell'anagrafe regionale degli animali d'affezione, come previsto dalla normativa. In particolare, la corretta procedura dovrebbe prevedere i seguenti passaggi: 1) censimento della colonia felina, a cura del Comune (direttamente, o tramite affidamento ad una Associazione animalista);
2) georeferenziazione della colonia - che consiste nell'individuare l'indirizzo topografico corrispondente al punto principale di offerta di cibo, definito punto di alimentazione autorizzato - da parte del Comune (direttamente, o tramite affidamento ad una Associazione animalista); 3) iscrizione della colonia nel programma Anagrafe regionale degli animali d'affezione, a cura del Comune - che dovrà indicare COLONIA FELINA nel campo COGNOME ed il nome del referente nel campo NOME. Andrà inoltre inserita l'ubicazione della colonia, che corrisponde al punto di alimentazione autorizzato ; 4) richiesta - da inoltrare al Comune o all'associazione designata dal Comune - da parte del referente di colonia, della sterilizzazione del gatto (appartenente a una colonia censita), e ritiro del microchip, da parte del referente di colonia o dell'associazione, per successivo inserimento; 5) programmazione, da parte del referente di colonia o dell'associazione, di un appuntamento, in base all'indicazione fornita dal Comune, con Medici Veterinari AUSL competenti per territorio, (o altro Medico Veterinario individuato dall'associazione, se presente Convenzione tra Comune e Associazione, e compatibilmente con le risorse disponibili da parte della stessa associazione) per sterilizzazione e contestuale inserimento del microchip; 6) cattura del gatto da parte del referente di colonia, o dell'associazione, e trasporto presso l'ambulatorio veterinario: chi accompagna il gatto dovrà preoccuparsi di individuare le modalità per la convalescenza dopo l'intervento; 7) sterilizzazione del gatto e contestuale inserimento del microchip, a cura del Medico Veterinario AUSL (o altro Medico Veterinario indicato dall'associazione, quando previsto da Convenzione tra Comune e Associazione); 8) registrazione in Anagrafe del microchip inserito, nella colonia, già iscritta, di appartenenza del gatto, a cura del Medico Veterinario che ha eseguito la sterilizzazione, o a cura del Comune, previa conferma del Medico Veterinario
del/dei microchip inseriti. Va sottolineato che, se si salta il passaggio della preventiva iscrizione della colonia nell'anagrafe regionale degli animali d'affezione, il programma registra un'anomalia, e cancella i microchip inseriti, non essendo associati ad alcuna colonia: da qui l'importanza che i Comuni adottino delle modalità operative di intervento ben definite. L'importanza del preventivo censimento della colonia è stata sottolineata, anche al fine di verificare, prima di programmare la sterilizzazione, che si tratti realmente di una colonia, soprattutto quando ci si trova all'interno di aree private, per verificare, cioè, che si tratti di gatti che vivono in stato di libertà sul territorio, e non di gatti di proprietà. Un altro fattore importante è l'identificazione certa del singolo gatto come gatto di colonia, in quanto, se il referente della colonia non è presente al momento della cattura, potrebbero essere prelevati anche gatti di proprietà, se liberi di uscire di casa: sterilizzarli all'insaputa, e quindi senza il consenso del proprietario, si configura quale reato contro il patrimonio. Si ritiene opportuno promuovere il censimento delle colonie, e le sterilizzazioni, mediante campagne di sensibilizzazione, che possano essere realizzate mediante un'azione comune di Amministrazioni, AUSL e gattare. Le associazioni animaliste auspicano che vengano fatti dei programmi per il controllo delle nascite, e che, un domani, possano rientrare nei programmi anche sterilizzazioni di gatti di proprietà, a prezzi calmierati. Gestione sanitaria dei gatti liberi Un'altra tematica ampiamente trattata dal tavolo è stata quella relativa alle cure sanitarie sui gatti liberi, che non possono, a norma di legge, essere fornite dall'ausl. Quindi, anche per la gestione sanitaria della popolazione felina, si rileva la necessità che ogni Comune preveda dei protocolli, anche attraverso
la previsione di strutture intercomunali. Da quanto emerge, la situazione, sul nostro territorio, è molto eterogenea. Sono ancora molti i Comuni del territorio che non hanno previsto convenzioni per la gestione della popolazione felina in generale, e, spesso, i volontari, singoli o associati, agiscono in autonomia per affrontare le necessità, via via che si verificano. Alcuni Comuni hanno attivato convenzioni con Associazioni animaliste per la gestione di canili/gattili: di fatto, le stesse si fanno carico anche delle prestazioni sanitarie sui gatti liberi, che vengono, però, ricoverati temporaneamente in struttura, quando necessitano di cure sanitarie. Quello che viene evidenziato è che, in genere, finiscono per convergere sulle stesse strutture anche gatti di altri Comuni, che non hanno previsto alcuna convenzione, e che non dispongano di un proprio gattile. Infatti, posto che una struttura pubblica non può accogliere gatti provenienti da territori di Comuni non convenzionati, si verifica, di fatto, che, il più delle volte, i cittadini riferiscano di aver trovato gli animali sul territorio di competenza del gattile, che finisce, quindi, per accoglierli. Quando si tratta di gatti di colonia, dopo l'accoglienza temporanea in gattile, per la somministrazione delle cure necessarie, naturalmente, il gatto viene reinserito nella colonia di provenienza, come previsto dalla L.R. 27/2000, ma se presenta problemi cronici, quali ad esempio patologie renali, solitamente rimane in gattile, perché possano essergli fornite terapie quotidiane ed alimentazione adeguata: ciò contribuisce all'aumento del numero di gatti nella struttura Comunale. Relativamente alla gestione sanitaria dei gatti liberi, temporaneamente ricoverati in gattile, è opportuno definire le competenze per le diverse fasi
delle procedure da eseguire: - il gatto entrato in struttura per problemi di salute viene sottoposto alle cure del Medico Veterinario in convenzione con il gattile; - una volta guarito, se il gatto non è già sterilizzato, prima di essere reimmesso nella colonia, va sterilizzato dai Medici Veterinari AUSL (art. 4 L.R. 27/2000): contestualmente, sarà inserito il microchip; - in caso di gatto già sterilizzato, prima di reimmettere il gatto nella colonia, andrà microchippato, eventualmente anche da parte del Medico Veterinario in convenzione con il gattile. Naturalmente, è importante che, una volta definiti i protocolli per gli interventi sanitari sui gatti liberi, anche le gattare vi si attengano, ad esempio, portando tempestivamente i gatti con problemi sanitari dal veterinario o presso il gattile, individuato dal Comune, per il ricovero temporaneo: questo, tanto per il benessere del gatto, quanto per preservare gli altri gatti, liberi o in struttura, dal propagarsi di eventuali patologie infettive. Le associazioni, inoltre, rilevano, che, essendo generalmente aumentata la sensibilità nel confronti degli animali, si verifica sempre più spesso, che cittadini facciano segnalazioni quando sono presenti sul territorio gatti in cattive condizioni di salute: in genere, in questi casi, le associazioni intervengono, assumendosi l'onere della spesa, in quanto le convenzioni con i Comuni, quando sono presenti, comprendono, di fatto, tutte le attività relative ai gatti, che siano in gattile o sul territorio. Quando non sono presenti convenzioni, spesso sono i singoli volontari e/o le gattare ad affrontare le spese sanitarie per i gatti liberi. Quello che risulta necessario in base alle diverse criticità emerse dal tavolo di lavoro è definire, dal punto di vista normativo, la responsabilità relativa alle cure dei gatti liberi sul territorio, per arrivare ad attribuirle in maniera certa, così come avviene per quelle relative ai cani.
Le problematiche legate alla gestione dei gatti presentano, infatti, ancora molti aspetti da definire, che generano una notevole diversità di approccio nell'ambito dello stesso territorio metropolitano. Hanno preso parte agli incontri del Gruppo di lavoro Tutela e controllo della popolazione felina sul territorio : Gianfranco Kolletzek (Bolognazoofila), Lina Venturi (La Compagnia degli animali), Maria Rosa Gironi (Un animale per amico), Guidina Fideghelli (La Compagnia degli animali), Paola Arbizzani (Pronatura), Maurizio Pianazzi (Cruelty free), Lilia Casali (Animal Liberation), Diana Fattori (Animal Liberation), Maurizio Tosi (Comune di Bologna), Antonella Lazzari (Città metropolitana di Bologna) e Daniela Tralongo (Città metropolitana di Bologna).