Percorsi e scenari dell Avvocatura italiana

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C E N S I S Percorsi e scenari dell Avvocatura italiana Rapporto 2017 Roma, maggio 2017

Indice PREMESSA 3 1. GLI AVVOCATI ITALIANI AL 2017 4 1.1. Il profilo del campione di avvocati intervistato 4 1.2. La condizione attuale e in prospettiva degli avvocati 6 1.3. Il ruolo dell Avvocatura nell attuale fase congiunturale dell Italia 13 1.4. La rappresentanza degli interessi professionali 17 1.5. Percezione e attese sulle attività e sui servizi della Cassa Forense 20 2. L OPINIONE DEGLI ITALIANI SULL AVVOCATURA E SULLA GIUSTIZIA IN ITALIA 28 2.1. La percezione del ruolo degli avvocati 29 2.2. I cittadini e la Giustizia 33 3. CONSIDERAZIONI FINALI: COMUNICAZIONE, ASSESSMENT, ACCOUNTABILITY 41 2

PREMESSA Il presente rapporto di ricerca contiene i risultati dell aggiornamento annuale sull Avvocatura Italiana e costituisce il secondo step del programma triennale di lavoro commissionato al Censis dalla Cassa Forense. Il testo della ricerca si articola al suo interno in tre principali sezioni, in particolare: 1. I risultati dell indagine sull avvocatura italiana, condotta su di un campione di 10.425 avvocati. Le aree di analisi hanno riguardato: la condizione attuale, e in prospettiva, della professione; il ruolo dell Avvocatura nell attuale fase congiunturale dell Italia; la rappresentanza degli interessi professionali; la percezione e le attese degli avvocati nei confronti dei servizi della Cassa Forense. 2. I risultati dell indagine sull immagine e la reputazione dell avvocatura nell opinione degli italiani, condotta su un campione rappresentativo per genere, età e area geografica, di 1.000 italiani. Le aree di analisi hanno riguardato: la percezione del ruolo degli avvocati, il confronto con altre professioni, il funzionamento della giustizia in Italia. 3. Le considerazioni finali, che offrono una lettura di sintesi dei risultati delle indagini e alcune riflessioni di scenario sulla professione e sulle attività di Cassa Forense 3

1. GLI AVVOCATI ITALIANI AL 2017 1.1. Il profilo del campione di avvocati intervistato La rilevazione, effettuata con il sistema CAWI (computer aided web interview) alla fine del 2016 e all inizio 2017, ha raggiunto in totale 10.425 avvocati. Agli intervistati è stato sottoposto un questionario articolato intorno alle seguenti aree di analisi: - la condizione professionale attuale e in prospettiva; - le condizioni generali del Paese e ruolo dell Avvocatura; - la rappresentanza degli interessi professionali; - la percezione e le attese nei confronti della Cassa Forense. Il profilo del campione intervistato, riportato in tabella 1, riproduce nel 2017 le caratteristiche strutturali già riscontrate nella precedente indagine, svolta nel 2015. Il 55,1% dei rispondenti è costituito da uomini, mentre dal punto di vista dell età, la componente più giovane (meno di 40 anni) è leggermente meno consistente rispetto al 2015 (30,9% contro il precedente 34,2%), così come si rileva una maggiore presenza di avvocati meridionali (35,5%). In base al reddito netto dichiarato, il 31,5% si colloca nella fascia fino a 15mila euro, cui si aggiunge un altro 27,8% nella fascia successiva, quella che comprende redditi fra i 15mila e i 30mila euro. Prevale la condizione di coniugato o convivente per quasi sette avvocati su dieci, mentre solo il 38,2% ha dichiarato di avere figli con un età inferiore ai 14 anni. La distribuzione dei rispondenti in base al numero di anni di esercizio della professione restituisce una concentrazione nella classe fra i 10 e i 19 anni (35,1%), mentre i più giovani professionisti, con meno di 10 anni di esercizio sono pari al 32,4%. 4

Tab. 1 Il profilo del campione intervistato 2015-2017 (val. %) Dati strutturali 2015 2017 Sesso Maschio 55,1 55,1 Femmina 44,9 44,9 Età Meno di 40 anni 34,2 30,9 40-49 anni 35,2 36,7 50 anni o più 30,5 32,4 Area geografica in cui ha sede lo studio Nord Ovest 26,1 26,2 Nord Est 20,3 17,2 Centro 21,2 21,2 Sud e Isole 32,4 35,5 Reddito netto annuo in euro Fino a 15.000 31,8 31,5 15.000-30.000 26,7 27,8 30.000-50.000 15,5 15,3 Oltre 50.000 18,4 17,5 Non risponde 7,6 7,9 Stato civile Celibe/nubile 25,5 24,1 Coniugato/a convivente 66,6 68,1 Separato/a 3,9 3,3 Divorziato/a 3,1 3,8 Vedovo/a 0,8 0,8 Lei ha figli con meno di 14 anni Sì 37,3 38,2 No 62,7 61,8 Da quanti anni esercita la professione di avvocato Meno di 10 35,3 32,4 Da 10 a19 33,6 35,1 Da 20 a 29 31,1 19,7 30 anni e oltre 12,8 Totale 100,0 100,0 5

1.2. La condizione attuale e in prospettiva degli avvocati Il percorso di analisi dell Avvocatura ha preso l avvio dalla ricostruzione della condizione attuale del professionista, osservata dal punto di vista organizzativo, da quello lavorativo e da quello economico. Ne è emersa non solo la configurazione effettiva dell attività professionale, ma anche il mood che oggi caratterizza l Avvocatura in Italia. La composizione dello studio è generalmente centrata sulla figura del titolare (il 36,9% degli intervistati coincide con l unica persona che lavora nello studio), mentre il 29,6% dichiara di lavorare in strutture che coinvolgono fra le quattro e le nove persone (fig. 1). Sul piano della tipologia delle altre persone che collaborano nello studio, oltre al titolare concorrono all attività altri colleghi avvocati nel 31,8% dei casi, mentre si fa ricorso solo in parte a personale di segreteria (14,4%) o a praticanti (10,0%, fig. 2). Fig. 1 Numero di persone che lavorano stabilmente nello studio (val. %) 9,7 29,6 36,9 solo intervistato 2-3 persone 4-9 persone 10 persone e oltre 23,9 6

Fig. 2 Tipologie di collaborazione stabile negli studi professionali (val. %) Altri avvocati collaboratori Avvocati titolari 31,8 31,4 Personale di segreteria 14,4 Praticanti 10,0 Altri professionisti diversi 7,1 Amministrazione interna Altro 2,0 3,3 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 Il profilo dell attività professionale è stato poi ricostruito intorno alla tipologia di attività, al mercato di riferimento e alla diversa gamma di clientela verso cui sono orientate le prestazioni degli avvocati, sempre con riguardo alla distribuzione del fatturato. Dalle risposte ottenute emerge una sostanziale concentrazione sull assistenza giudiziale (il 66% in genere, dato questo che non si modifica nel confronto fra il 2015 e il 2017, fig. 3), cui si aggiunge il 28,2% del fatturato riconducibile all attività di consulenza (era il 28,7% nel 2015). Il mercato prevalente resta quello locale (con i quattro quinti del totale del fatturato, fig. 4), seguito da quello regionale (intorno al 12%) e da quello nazionale (intorno all 11%). Contenuta risulta, invece, la quota di fatturato prodotta sul versante internazionale (circa il 2%). Tendenzialmente meno concentrata appare la tipologia di clientela: se poco più metà del fatturato degli avvocati proviene da persone fisiche, una parte importante è riconducibile alla clientela rappresentata da piccole e medie imprese (fino a 250 addetti, 22,9%, tab. 2), mentre le aziende con più di 250 addetti rappresentano il 7,1% del fatturato. 7

Fig. 3 Il fatturato dello studio per tipologia di attività professionale. Confronto fra le indagini 2015 e 2017 (val. %) Assistenza giudiziale 66,0 66,0 Consulenza (pareri, contrattualistica, proprietà, etc) 28,2 28,7 2017 2015 Mediazione/arbitrato 5,8 5,3 0 10 20 30 40 50 60 70 fig. 4 Il fatturato dello studio per tipologia di mercato di riferimento. Confronto fra le indagini 2015 e 2017 (val. %) Locale 75,0 74,1 Regionale Nazionale 12,1 12,5 10,7 11,1 2017 2015 Internazionale 2,2 2,3 0 10 20 30 40 50 60 70 80 8

Tab. 2 Il fatturato dello studio per tipologia di clientela (val. %) Clientela % Persone fisiche private 51,0 Enti ed aziende pubbliche 6,9 Altre presone giuridiche private (associazioni, sindacati, ecc.) 6,1 Piccole e medie imprese 22,9 Fatturazione verso altri avvocati 6,0 Grandi aziende (oltre 250 dipendenti) 7,1 Totale 100,0 Nel 2016 l andamento del valore economico delle prestazioni è aumentato per il 23,8% degli avvocati, mentre è rimasto invariato per il 31,3% (tab. 3). Appare comunque rilevante la quota di avvocati che ha subito un ridimensionamento delle proprie entrate nel corso dell anno (44,9%). La distribuzione per area geografica rivela però una sostanziale differenza nella categoria: circa 10 punti percentuali separano, sul totale di chi ha visto aumentare il fatturato, gli avvocati del Nord Ovest (28,5%) da quelli del Mezzogiorno (19,7%); in maniera simmetrica si riscontra una maggiore contrazione al Sud delle entrate economiche (50,6% fra gli avvocati meridionali, contro il 38,1% degli avvocati che esercitano nella ripartizione nordorientale). Nella prospettiva temporale tracciata dai due momenti delle indagini, si osserva, inoltre, un tendenziale peggioramento delle performance della professione, poiché si riduce la quota di chi ha incrementato il fatturato (a livello nazionale era il 25,1% nel 2015 contro il 23,8% della recente indagine, tab. 4) a fronte di un leggero aumento delle percentuali che si riferiscono al fatturato in diminuzione (+0,3%) e al fatturato invariato (+1,0%). Tab. 3 Andamento del fatturato dello studio nell ultimo anno (2016) per area geografica (val. %) Fatturato Area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale Aumentato 28,5 27,6 21,7 19,7 23,8 Diminuito 39,5 38,1 47,8 50,6 44,9 Rimasto invariato 32,0 34,3 30,5 29,7 31,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 9

Tab. 4 Andamento del fatturato dello studio nell anno precedente all indagine. Confronto fra le indagini 2015 e 2017 (val. %) Fatturato 2015 2017 Aumentato 25,1 23,8 Diminuito 44,6 44,9 Rimasto invariato 30,3 31,3 Totale 100,0 100,0 Sul piano occupazionale si ottiene una parziale conferma del dato economico, anche se in questo caso appare più evidente una progressiva stabilizzazione del personale occupato negli studi, con le scontate differenze fra le aree del Nord e quelle del Sud: più propensi gli studi settentrionali ad aumentare gli occupati (10,3% contro il 6,7% a livello nazionale e il 3,9% nelle aree meridionali, tab. 5), più orientati alla stabilizzazione gli studi del Sud e delle Isole (84,1% contro l 80,6% a livello nazionale e il 76,5% nel Nord Ovest). In ogni caso, fra il 2015 e il 2017 aumenta di circa cinque punti percentuali la quota degli studi a personale invariato, segnalando in questo modo una dinamica più contenuta, in entrata e in uscita, della dimensione occupazionale (tab. 6). Tab. 5 Andamento del numero di persone occupate nello studio nell ultimo anno (2016) (val. %) Persone occupate Area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale Aumentato 10,3 8,0 6,1 3,9 6,7 Diminuito 13,2 12,2 13,5 12,0 12,7 Rimasto invariato 76,5 79,9 80,4 84,1 80,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 10

Tab. 6 Andamento del numero di persone occupate nello studio nell anno precedente all indagine. Confronto fra le indagini 2015 e 2017 (val. %) Persone occupate 2015 2017 Aumentato 8,8 6,7 Diminuito 15,4 12,7 Rimasto invariato 75,8 80,6 Totale 100,0 100,0 Nel dare una valutazione complessiva, dal punto di vista lavorativo al momento dell indagine, il 34,1% degli avvocati dichiara di sopravvivere nonostante una condizione abbastanza critica (tab. 7). A questi si associa il 33,0% che definisce molto critica e incerta la propria situazione professionale. Sul piano territoriale, quest ultima percentuale sale al 44% nel caso degli avvocati che esercitano nel Mezzogiorno, mentre si ferma intorno al 23-24% nel caso degli avvocati del Nord Ovest e del Nord Est. L area della stabilità può essere invece riferita a circa un quinto dei rispondenti (21,2%), mentre, un avvocato su dieci ha riscontrato invece un miglioramento della propria situazione nel 2016 (per l 11% la situazione è migliorata, malgrado la crisi e per un ulteriore 0,7% è molto migliorata ). Nel confronto fra i due momenti delle indagini, si osserva un tendenziale peggioramento complessivo, che si ricava dalla lettura delle percentuali di chi vede la situazione molto critica (33,0% nel 2017, era il 22,5% nel 2015) e di chi definisce positiva la propria situazione (11,0% nel 2017, era il 15,3% nel 2015, tab. 8). Il sentiment della professione può essere anche ricostruito dalle risposte sulla previsione a due anni della propria condizione professionale: fra il 2015 e il 2017 aumenta la quota di chi prevede un peggioramento, quota che passa, nel periodo considerato, dal 24,6% al 33,6%, mentre diminuisce la percentuale degli ottimisti, percentuale che si ferma al 27,8% del 2017, contro il 36,8% del 2015 (fig. 5). Assolutamente stabile la quota di chi non prevede sostanziali modifiche, nell immediato futuro, alla propria condizione. 11

Tab. 7 La condizione degli avvocati dal punto di vista lavorativo, al momento dell indagine, per area geografica (val. %) Condizione lavorativa Area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale Abbastanza critica, ci sono difficoltà, ma si sopravvive 35,5 34,7 35,4 32,0 34,1 Molto critica, c è poco lavoro e la situazione professionale è 23,3 24,0 33,9 44,0 33,0 incerta Stabile, la mia situazione non è cambiata nel 2016 26,7 25,3 20,7 15,4 21,2 Positiva, malgrado la crisi la mia condizione professionale è 13,1 15,1 9,7 8,2 11,0 migliorata Molto positiva, nel 2016 la mia situazione è molto migliorata 1,4 1,0 0,3 0,3 0,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tab. 8 La condizione lavorativa al momento dell indagine. Confronto fra le indagini 2015 e 2017 (val. %) Condizione lavorativa 2015 2017 Abbastanza critica, ci sono difficoltà, ma si sopravvive 38,8 34,1 Molto critica, c è poco lavoro e la situazione professionale è incerta 22,5 33,0 Stabile, la mia situazione non è cambiata 22,2 21,2 Positiva, malgrado la crisi la mia condizione professionale è migliorata 15,3 11,0 Molto positiva, la mia situazione è molto migliorata 1,2 0,7 Totale 100,0 100,0 12

Fig. 5 Previsione a due anni della propria condizione professionale. Confronto fra le indagini 2015 e 2017 (val. %) Rimarrà uguale 38,6 38,6 Peggiorerà 24,6 33,6 2017 2015 Migliorerà 27,8 36,8 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 1.3. Il ruolo dell Avvocatura nell attuale fase congiunturale dell Italia Accanto all analisi di clima interno della professione, nel questionario è stata inserita anche una sezione sulla percezione degli avvocati riguardo la situazione economica e sociale dell Italia. Buona parte delle opinioni espresse sono concentrate intorno all affermazione che la situazione italiana sarà ancora contrassegnata, nei prossimi due anni, da una debole crescita ( zero virgola ): condivide questa indicazione il 44,3% degli avvocati, ma con una netta differenza fra gli uomini e le donne, poiché queste ultime si fermano al 37,8%, contro il 49,6% degli uomini (tab. 9). Le donne mostrano, nello stesso tempo, un maggior peso relativo se invece si prendono in considerazione gli item riguardanti la situazione in recessione (12,5%) o la situazione di stagnazione duratura (33,7%). 13

Migliorerà Rimarrà uguale Peggiorerà Ripresa sostenuta/crescita moderata Crescita "zero virgola" Recessione/stagnazion e duratura 13604B2915 Tab. 9 Evoluzione della situazione generale in Italia i prossimi due anni, secondo l opinione degli avvocati (val. %) Evoluzione della situazione in Italia Genere Uomo Donna Totale Ripresa sostenuta 0,5 0,9 0,7 Crescita moderata 12,7 15,1 13,8 Crescita zero virgola 49,6 37,8 44,3 Recessione 11,4 12,5 11,9 Stagnazione duratura 25,8 33,7 29,4 Totale 100,0 100,0 100,0 Volendo operare un confronto fra le indicazioni di clima interno alla professione e quelle relative alla situazione generale, sempre nella prospettiva dei prossimi due anni, si osserva una percezione tendenzialmente più positiva per la professione rispetto a ciò che si presagisce per il contesto generale: gli ottimisti per la professione sfiorano il 30%, mentre la quota di ottimisti per l Italia resta al di sotto della soglia del 15% (fig. 6). Fig. 6 Previsione a due anni degli avvocati sulla propria condizione professionale e sulla situazione generale dell Italia (val. %) 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 27,8 38,6 33,6 14,5 44,3 41,3 Condizione professionale fra 2 anni Situazione Italia fra 2 anni 14

La percezione sulla situazione generale dell Italia è stata anche sottoposta a un maggior grado di dettaglio, riportando alcune affermazioni relative agli eventuali fenomeni che potranno interessare l Italia nel prossimo biennio. Oltre il 60% delle risposte tende a evidenziare l aumento delle disuguaglianze e il progressivo impoverimento di una larga fascia della popolazione e, accanto a ciò, l altro fenomeno che, secondo gli avvocati, caratterizzerà l Italia è dato dalla crisi istituzionale e dalla delegittimazione della politica (45,6%, tab. 7). Il terzo aspetto messo in evidenza è poi relativo alla debolezza della domanda interna e dei consumi (35,7%). Meno rilevanti, sempre secondo l opinione degli avvocati, gli aspetti più positivi come i vantaggi della digitalizzazione (indicati solo dall 8,3%), l eventualità di nuovi investimenti in infrastrutture e innovazione (4,5%), un nuovo protagonismo del made in Italy e del settore manifatturiero (3,8%). Fig. 7 I fenomeni che caratterizzeranno l Italia nei prossimi due anni, secondo l opinione degli avvocati (val. %) Aumento delle disuguaglianze e progressivo impoverimento di una Crisi delle istituzioni e progressiva delegittimazione della politica Debolezza della domanda interna e dei consumi Espansione del sommerso e dell evasione fiscale Distribuzione ed estensione dei vantaggi legati alla diffusione delle tecnologie Completamento e compimento dei processi di riforma e modernizzazione Incremento degli investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture e Nuovo protagonismo del manifatturiero e del Made in Italy 10,9 8,3 5,9 4,5 3,8 35,7 45,6 61,3 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 A chiudere il percorso di analisi di tipo macro sono, infine, due approfondimenti sul ruolo che l Avvocatura potrà svolgere per dare, nell immediato futuro, un contributo positivo alla situazione italiana e alla situazione della Giustizia in Italia. 15

Nel primo caso, fra le risposte emerge in particolare quella che propone una maggiore attenzione ai bisogni crescenti di tutela dei diritti dei segmenti deboli, con il 39,7% (fig. 8). Meno consistente è invece la quota di chi identifica il contributo positivo con il miglioramento della macchina amministrativa pubblica (19,1%) e ancor meno ampia è la quota di chi suggerisce di agire per migliorare la capacità competitiva della imprese italiane (14,1%). La stessa domanda e gli stessi item sono stati sottoposti anche alla popolazione, la quale ha preferito evidenziare, in primo luogo, l importanza della legalità e il contrasto della criminalità (27,4%) e, in subordine, il miglioramento dell efficienza della macchina amministrativa pubblica (22,1%). Nel secondo caso, poco più di un terzo delle risposte, e cioè il 34,4%, vede un impegno nella riforma del sistema giudiziario e nei rapporti con la Magistratura, mentre il 22,6% considera importante un contributo positivo dell Avvocatura alla riduzione della durata dei processi. Se confrontato con le risposte ottenute dall indagine sulla popolazione (cui è stata posta e formulata la stessa domanda), quanto appena detto segnala una comune attenzione sul fronte della durata dei processi e sulla necessità di riforma del sistema, sebbene con priorità invertite: gli italiani assegnano maggiore rilevanza alla durata dei procedimenti (42,3%), mentre gli avvocati attribuiscono la preminenza ai processi di riforma. Fig. 8 Contributo positivo dell avvocatura nell immediato futuro su aspetti che riguardano la situazione socio-economica dell Italia. Confronto fra l opinione degli avvocati e quella degli italiani (val. %) Bisogni crescenti di tutela dei diritti dei segmenti deboli della società Miglioramento dell efficienza della macchina amministrativa pubblica 20,0 22,1 19,1 39,7 Miglioramento della capacità competitiva delle imprese italiane Diffusione della legalità e contrasto alla criminalità organizzata e diffusa 7,6 14,1 11,7 27,4 Italiani Avvocati Stabilizzazione dei rapporti di lavoro Altro 7,9 1,5 7,5 20,3 0 20 40 60 16

Fig. 9 Contributo positivo dell avvocatura nell immediato futuro su aspetti che riguardano la giustizia in Italia. Confronto fra l opinione degli avvocati e quella degli italiani (val. %) Riforma del sistema giudiziario e rapporti con la Magistratura Durata dei procedimenti giudiziali Informatizzazione dei processi Costi di accesso alla giustizia Organizzazione territoriale degli uffici giudiziari Altro 27,7 34,4 22,6 8,6 17,1 11,1 13,7 6,6 7,4 0,7 4,8 42,3 Italiani Avvocati 0 20 40 60 1.4. La rappresentanza degli interessi professionali La successiva sezione dell indagine affronta il tema della rappresentanza nell ambito del settore della Giustizia. Il 14,7% considera ben rappresentati o adeguatamente rappresentati gli interessi dell Avvocatura (fig. 10). Nel confronto fra le due indagini si coglie una tendenziale riduzione dell area di chi si sente rappresentato (dal 33,5% al 51,6%). Il ruolo della rappresentanza per gli interessi è in ogni caso attribuita, in primo luogo al Consiglio Nazionale e ai Consigli territoriali e, in secondo luogo, alle Associazioni forensi (fig. 11). 17

Fig. 10 Rappresentanza degli interessi dell Avvocatura nel settore della Giustizia. Confronto fra le indagini 2015 e 2017 (val. %) Adeguatamente rappresentati 13,0 51,0 Poco rappresentati 33,5 51,6 2017 Per nulla rappresentati 12,8 33,7 2015 Ben Rappresenati 1,4 2,6 0 10 20 30 40 50 60 Fig. 11 Organismi che rappresentano gli interessi dell Avvocatura nel settore della Giustizia (val. %) 33,7 19,1 1,0 Consiglio Nazionale Forense Organismo Congressuale Forense Consigli degli Ordini distrettuali e territoriali Cassa Forense 17,8 Associazioni forensi 17,3 7,1 Nessuno di questi 18

La domanda di rappresentanza da parte degli avvocati è principalmente rivolta a due temi, entrambi fondamentali per la professione. Il primo problema che dovrebbe ricevere maggiore attenzione è dato dal rapporto fra magistrati e avvocati (22,9%) a cui si aggiunge il tema del dumping che si è generato con l abolizione dei minimi tariffari (22,5%, tab. 10). Su questi elementi però la variabile relativa al numero di anni di esercizio della professione modifica sostanzialmente l ordine di priorità. Fra i più anziani il tema del rapporto con la Magistratura raggiunge il 35,4%, mentre fra i più giovani scende al 15,1%. All opposto, questi ultimi segnalano con maggiore evidenza la necessità di affrontare il tema della contrapposizione fra chi esercita da più tempo e chi ha invece una minore anzianità di professione (37,9%). Meno rilevante in termini generali il problema dell esistenza di normative che favoriscono i clienti forti come le banche, le grandi imprese, le assicurazioni, a discapito del lavoro degli avvocati (13,8% sul totale, con quote vicine al 19% per le classi più anziane). Tab. 10 Problemi che dovrebbero essere affrontati nell immediato dall Avvocatura e dai suoi soggetti di rappresentanza, per anni di esercizio della professione (val. %) Problemi Anni di esercizio Meno di 10 10-19 20-29 30 e oltre Totale Contrapposizione fra avvocati giovani e anziani 37,9 12,5 3,5 4,0 17,9 Contrapposizione fra grandi studi e studi individuali 16,2 20,5 17,3 12,5 17,4 Normative a favore di clienti forti (banche, grandi imprese, 8,0 14,3 18,9 18,8 13,8 assicurazioni ) Rapporti non paritari con la Magistratura 15,1 22,7 27,5 35,4 22,8 Tendenza al dumping avviata con l abolizione dei minimi 17,7 24,0 27,1 23,6 22,5 tariffari Altro 5,1 6,0 5,8 5,7 5,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Un ulteriore aspetto, a chiusura della sezione, ha poi riguardato le opportunità provenienti dall equiparazione dei liberi professionisti alle piccole e medie imprese nell accesso ai fondi europei. Il 53,2% dei rispondenti ha ribadito l esistenza di vincoli e requisiti di partecipazione ai bandi che condizionano comunque la partecipazione (fig. 12). All opposto, circa un quarto dei 19

professionisti vede nell equiparazione una grande opportunità di allargamento del proprio mercato (9,6%) e un giusto riconoscimento per una professione che è senz altro assimilabile ad un attività di impresa (15,3%). Fig. 12 Opinione degli avvocati sull equiparazione dei professionisti alle piccole e medie imprese e la possibilità di accedere ai fondi europei (val. %) Esistono vincoli e requisiti di partecipazione ai bandi 52,6 Perdita di identità professionale 19,6 Giusto riconoscimento a un attività che ha logica imprenditoriale 15,1 Grande opportunità per allargare il potenziale mercato 9,0 Altro 2,4 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 1.5. Percezione e attese sulle attività e sui servizi della Cassa Forense Riprendendo il percorso di analisi sulla condizione professionale degli avvocati e avendo nei paragrafi precedenti tracciato anche il grado di disagio relativo allo svolgimento della propria attività, si è poi operato un particolare focus sull identificazione della domanda di servizi cui la Cassa Forense sta rispondendo e potrà rispondere nell immediato futuro, proprio in virtù di queste segnalazioni. Anche in questo caso si è ritenuto opportuno mettere a confronto i risultati delle due indagini svolte nell arco dei due anni. Le tipologie prevalenti di disagio e di 20

difficoltà affrontate dagli avvocati non sono mutate in questo periodo: la difficoltà a risparmiare continua a collocarsi al primo posto fra quelle elencate con circa l 80% delle risposte (tab. 11). Si segnalano, nell ordine, la diminuzione del reddito familiare (50,4% delle risposte, erano il 54,9%), le difficoltà economiche dovute alla riduzione o addirittura all interruzione dell attività professionale (45,2% nell indagine più recente), le difficoltà economiche dovute a spese impreviste (41,6%). Meno diffuse le tipologie di disagio conseguenti a un peggioramento della propria situazione familiare, sia esso legato a problemi di salute personale o di un congiunto, siano esse legate a difficoltà di lavoro che hanno riguardato un componente della propria famiglia. Tab. 11 Situazioni critiche affrontate dagli avvocati nell anno precedente all indagine. Confronto fra le due indagini 2015 e 2017 (val. %) Situazioni 2015 2017 Difficoltà a risparmiare 82,2 78,8 Diminuzione del reddito familiare 54,9 50,4 Difficoltà economiche dovute a flessione/interruzione dell'attività professionale 50,3 45,2 Difficoltà economiche legate a spese impreviste 45,2 41,6 Cura/accudimento di figli, coniuge, genitore anziano 42,9 39,1 Difficoltà lavorative di un membro della famiglia 23,2 23,9 Problemi di salute personale 25,4 18,7 Situazione di non autosufficienza di un parente stretto 19,9 17,9 Maternità 14,2 6,9 La quota di coloro che hanno affrontato con proprie risorse le situazioni di disagio appare preponderante, soprattutto fra chi esercita da più tempo la professione (l 81,7% fra i più anziani, ha fatto ricorso ai propri risparmi, contro un valore complessivo del 69,6%, tab. 12). I più giovani dichiarano nel 61,1% dei casi di aver attinto ai propri risparmi, ma a questa percentuale si affianca una quota significativa da parte di coloro che hanno dichiarato di aver fatto ricorso all aiuto di amici e parenti (48,2% di chi esercita da meno di 10 anni, contro un valore complessivo del 34,8%). 21

Tab. 12 Soluzioni adottate dagli avvocati per affrontare le spese legate alle situazioni critiche, per anni di esercizio della professione (val. %) Modalità Anni di esercizio Meno di 10 10-19 20-29 30 e oltre Totale Da solo, attingendo ai miei risparmi 61,1 69,9 75,7 81,7 69,6 Con l aiuto di amici e/o parenti 48,2 35,4 24,4 13,8 34,8 Con il contributo della Cassa Previdenziale 3,1 2,2 1,3 1,9 2,3 Grazie ad un assicurazione stipulata in passato 0,8 1,8 2,9 2,7 1,8 Altro 2,2 3,5 6,2 7,9 4,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Proprio in forza di queste risposte appare particolarmente importante il riscontro sul grado di conoscenza degli strumenti e dei dispositivi attivati dalla Cassa Forense, pensati e finalizzati proprio per supportare gli iscritti nella gestione dei fattori di disagio e condizionamento dell attività professionale. Se il 42% dei rispondenti dichiara di essere a conoscenza del Regolamento sull Assistenza della Cassa Forense in vigore dal 1 gennaio 2016 è pur vero che l accesso e l utilizzo delle opportunità previste dal Regolamento appare modesto (tab. 13). Infatti, a una chiara identificazione del disagio non corrisponde da parte degli iscritti una decisa propensione all utilizzo di strumenti che a quel disagio avrebbero potuto fornire risposta. Fra le opportunità messe a disposizione, solo l indennità di maternità raggiunge, fra chi ha dichiarato di essere a conoscenza dei contenuti del Regolamento, una quota di utilizzo superiore al 10% (fig. 13). Tab. 13 Conoscenza del nuovo Regolamento sull Assistenza in vigore dal 1 gennaio 2016, per dimensione dello studio (val. %) Metodologie Numero di persone che lavorano stabilmente nello studio/società Solo intervistato 2-3 4-9 10-19 20 o più Totale Sì 46,6 41,3 40,4 32,0 27,6 42,0 No 54,4 58,7 59,6 68,0 72,4 58,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 22

Fig. 13 Utilizzo effettivo delle opportunità previste dal Regolamento sull Assistenza (val. %) indennità di maternità 13,8 86,2 Prestazioni a sostegno della professione 5,0 95,0 Prestazioni a sostegno delle famiglie Prestazioni a sostegno della salute 3,7 3,3 96,3 96,7 No sì Prestazione per spese funerarie 1,8 98,2 Prestazioni in caso di bisogno 1,8 98,2 0 20 40 60 80 100 120 Altro aspetto di interesse è poi dato dal grado di soddisfazione espresso da chi ha effettivamente utilizzato le opportunità del Regolamento: l area della soddisfazione si attesta intorno al 53% (fig. 14). Più estesa risulta la quota di coloro che sono a conoscenza delle convenzioni adottate dalla Cassa Forense a favore degli iscritti. In questo caso la soglia di conoscenza si colloca intorno al 68%, con punte superiori al 70% se si osservano i dati riguardanti i rispondenti del Nord Ovest (73%), o del Nord Est (71,8%, tab. 14). L utilizzo effettivo della convenzioni tende a concentrarsi in particolare sulle opportunità legate all attività professionale e alla salute (rispettivamente il 14,6% e il 9,8% ha utilizzato le convenzioni fra chi ha dichiarato di conoscere i contenuti delle stesse). 23

Fig. 14 Grado di soddisfazione di chi ha utilizzato le opportunità previste dal Regolamento sull Assistenza (val. %) 27,2 11,2 Molto soddifatto Abbastanza soddifatto Per nulla soddifatto 19,7 41,9 Non ancora in grado di esprimere un giudizio Tab. 14 Conoscenza delle convenzioni adottate dalla Cassa Forense a favore degli Iscritti, per area geografica (val. %) Conoscenza Area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale Sì 73,0 71,8 69,5 63,0 68,5 No 27,0 28,2 30,5 37,5 31,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 24

Fig. 15 Utilizzo effettivo delle opportunità previste dalle convenzioni per tipologia (val. %) Attività professionale 14,6 85,4 Salute 9,8 90,2 Forensecard Trasporti 6,1 4,6 93,9 95,4 No Sì Famiglia 2,6 97,4 Tempo libero 1,5 98,5 0 20 40 60 80 100 120 Fra le attività messe in campo dalla Cassa Forense, quella relativa alla comunicazione è stata oggetto di una specifica valutazione di efficacia da parte dei professionisti. Su questo versante il maggior grado di efficacia è stato riconosciuto, nell ordine, all impegno nello sviluppo e nell innovazione del sito della Cassa (57,7%) e al potenziamento dei servizi telematici (46,4%). In entrambi i casi si avverte una chiara attenzione agli strumenti di facilitazione e di contatto fra gli iscritti e la Cassa nell esecuzione dei diversi adempimenti che riguardano gli avvocati. Rassegne stampa e portale del welfare raccolgono quote di risposte intorno al 15%, mentre gli Info days presso i Consigli dell ordine territoriali si attestano all 8,2% (tab. 15). 25

Tab. 15 Attività di comunicazione della Cassa Forense considerate dagli avvocati più efficaci (val. %) Attività di comunicazione % Sviluppo e innovazione del sito Cassaforense.it 57,7 Potenziamento dei servizi telematici 46,4 Messa a disposizione di rassegne stampa e monitoraggio notizie 14,5 Realizzazione del portale Welfare 14,3 Info days presso i consigli dell Ordine territoriali 10,7 Potenziamento riviste della Cassa 8,2 Rafforzamento dell Ufficio stampa della Cassa 4,0 Potenziamento dei rapporti con la stampa 3,6 Conferenza Nazionale sulla Previdenza Forense 2,8 Web TV 1,6 Totale superiore a 100 perché possibili più risposte La conferma di una maggiore propensione, da parte degli iscritti, a sfruttare le potenzialità di comunicazione che le infrastrutture digitali oggi consentono, è il numero di chi segnala questo item come prioritario fra quelli su cui la Cassa deve scommettere per migliorare il grado di integrazione e interlocuzione con gli iscritti: il 54,8% ha risposto in questo senso, rendendo relativamente meno considerevole il peso di coloro che hanno invece segnalato l apertura di profili sui social network (14,1%), oppure di coloro che puntano sull organizzazione di seminari sul welfare integrato (11,6%, tab. 16). 26

Tab. 16 Gli strumenti di comunicazione su cui la Cassa dovrebbe scommettere per migliorare i rapporti con gli iscritti e qualificare la presenza mediatica dell Ente (val. %) Attività di comunicazione % Potenziamento delle informazioni on line 54,8 Apertura di profili sui Social Network (Facebook, Twitter, Google+, Linkedin, ecc.) 14,1 Seminari specifici sul welfare integrato 11,6 Grandi eventi dedicati a temi della giustizia 9,8 Notiziario televisivo e radiofonico di Cassa Forense con cadenza periodica (settimanale/mensile) 4,5 Altro 4,9 Totale 100,0 Un ultimo tassello del tracciato di domande poste all interno del questionario e della sezione dedicata alla Cassa Forense ha riguardato le opinioni sul maggior impatto positivo, rispetto all Italia e alla sostenibilità futura del patrimonio della Cassa, che può provenire dalle diverse tipologie di investimento che la Cassa ha intrapreso nel corso degli ultimi anni. Gli avvocati collocano al primo posto gli investimenti finalizzati alla diversificazione del patrimonio dell Ente (tipologia questa che mette d accordo il 34,2% dei rispondenti); segue la sottoscrizione di fondi finalizzati allo sviluppo delle imprese e dell economia reale (29,4%) e a maggiore distanza la sottoscrizione di partecipazioni in società di pubblica utilità che hanno come mission l infrastrutturazione del Paese (8,9%, tab. 17). Tab. 17 Investimenti della Cassa che, secondo l opinione degli avvocati, hanno avuto un maggior impatto positivo sull economia dell Italia e sulla sostenibilità del patrimonio dell Ente (val. %) Investimenti % Investimenti finanziari finalizzati alla diversificazione del patrimonio 34,2 Sottoscrizione di fondi che investano in segmenti dell economia reale e delle nuove iniziative imprenditoriali in Italia 29,4 Acquisizione di partecipazioni in società infrastrutturali di pubblica utilità 8,9 Investimenti in fondi immobiliari internazionali 8,2 Altro 19,3 Totale 100,0 27

2. L OPINIONE DEGLI ITALIANI SULL AVVOCATURA E SULLA GIUSTIZIA IN ITALIA Il secondo ambito di ricerca sull avvocatura in Italia ha riguardato le opinioni degli italiani sulla professione forense e sulla giustizia in Italia. Il campione, rappresentativo della popolazione italiana e al quale è stato somministrato un questionario con metodo CATI-CAWI, presenta un profilo strutturale nel quale emerge una prevalenza di italiani fra i 45 e 64 anni di età (34,3%), sposati o conviventi (62%) e con una tipologia familiare di coppia con figli (51%, tab. 18). La condizione economica percepita si concentra nel segmento medio (52,9%), mentre rispetto al titolo di studio prevale la quota di chi ha il diploma di scuola superiore o altre qualifiche professionali (52,3%). Sul piano della condizione professionale si riscontra una maggioranza di occupati a tempo indeterminato o pensionati (55,8%), provenienti principalmente dal Nord-Ovest (27,5%) e dal Sud del Paese (32,9%), da comuni con ampiezza demografica contenuta (29,2%). Tab. 18 Il profilo del campione intervistato (val. %) Dati strutturali % Sesso Maschio 47,1 Femmina 52,9 Età (in anni compiuti) 18-34 24,1 35-44 20,1 45-64 34,3 65 o più 21,6 Titolo di studio 16,5 Fino alla licenza media Diploma di scuola superiore/qualifica professionale 52,3 Laurea/post laurea 31,2 Condizione professionale Occupato stabilmente/a tempo indeterminato 31,6 Occupato a tempo determinato 7,5 Occupato con forme flessibili di lavoro 1,3 Lavoratore autonomo/libero professionista/artigiano/commerciante 8,5 Disoccupato/CIG/liste di mobilità 6,8 In cerca di prima occupazione 2,6 Studente 8,3 Casalinga 8,6 28

Pensionato 24,2 Altra condizione non professionale 0,6 Area geografica di residenza Nord-Ovest 27,5 Nord-Est 19,2 Centro 20,4 Sud e isole 32,9 Ampiezza demografica del comune di residenza (n. abitanti) Fino a 10mila 29,2 Da 10mila a 30mila 22,8 Da 30mila a 100mila 21,4 Da 100mila a 250mila 10,6 Oltre 250mila 16,0 Stato civile Celibe/nubile 28,0 Coniugato/convivente 62,0 Separato/divorziato 4,3 Vedovo/a 5,7 Tipologia familiare Monocomponente 14,2 Coppia senza figli 19,9 Coppia con figli 51,0 Un solo genitore con figlio/i 6,7 Altra tipologia 8,3 Condizione economica Alta/medio alta 6,6 Media 52,9 Medio-bassa 29,8 Bassa 10,7 Totale 100,0 2.1. La percezione del ruolo degli avvocati L indagine parte da un quesito di carattere comparativo rispetto ad altre professioni. E stato chiesto agli italiani di scegliere, fra le professioni indicate, quelle che svolgono un ruolo importante per il buon funzionamento del Sistema- Paese in Italia. L avvocato è senza dubbio una professione che gode ancora di 29

buon prestigio, seppure, come mostrano i risultati, non si collochi ai livelli più alti nell opinione degli italiani. I dati indicano come le professioni cui è attribuito maggior prestigio, in particolare al Centro-Nord, siano quelle del medico e dell ingegnere (scelti, nell ordine, dal 59,9% e dal 34,7% degli italiani, tab. 19). Nel confronto con gli avvocati (16,0% delle risposte), i consulenti del lavoro si collocano subito sopra (21,4%), mentre giornalisti (15,8%), commercialisti (11,2%) e architetti (8,4%) ricevono un grado di apprezzamento inferiore. Chiudono la classifica i notai con il 2,9% delle risposte. Tab. 19 Le professioni che svolgono un ruolo importante per il buon funzionamento del sistema-paese in Italia, per area geografica (val. %) Professioni Area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale Notaio 2,9 4,1 2,9 2,1 2,9 Medico 67,9 59,1 59,0 54,4 59,9 Ingegnere 40,1 36,8 40,5 34,4 34,7 Avvocato 12,3 13,0 16,6 20,5 16,0 Commercialista 8,3 14,0 10,2 12,7 11,2 Architetto 7,6 10,9 9,8 6,9 8,4 Consulente del lavoro 18,4 20,7 18,0 26,3 21,4 Giornalista 16,2 16,1 16,6 14,8 15,8 Non sa/non risponde 1,1 1,6 0,0 1,5 1,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Accanto alle opinioni sul ruolo delle professioni, sono stati presi in esame anche gli aspetti di natura socio-economica legati all attività dell avvocatura. Gli Italiani ritengono che gli avvocati potranno svolgere nell immediato futuro un ruolo attivo con un contributo positivo negli aspetti legati alla tutela dei segmenti deboli della società (20,1%), alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro (20,3%), ma soprattutto alla diffusione della legalità (27,4%) e al miglioramento della macchina amministrativa pubblica (22,1%, tab. 20). Osservando le risposte fornite dagli italiani in base al titolo di studio, se la diffusione della legalità e il miglioramento della macchina amministrativa pubblica rimangono ai primo posti per gli italiani con un titolo di studio superiore alla licenza media, fra chi non ha conseguito il diploma il 37,3% ritiene che il principale contributo che l avvocatura potrà fornire in futuro sia legato alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro e al maggiore inserimento dei giovani nell occupazione. 30

Tab. 20 Aspetti della situazione socio-economica italiana su cui l Avvocatura potrà svolgere, nell immediato futuro, un ruolo attivo e dare un contributo positivo, per titolo di studio (val. %) Aspetti socio-economici Fino alla licenza Titolo di studio Diploma Laurea e oltre Totale Bisogni crescenti di tutela dei diritti dei segmenti più deboli della società 14,5 20,2 22,9 20,1 Miglioramento della capacità competitiva delle imprese italiane 4,2 9,3 6,4 7,6 Stabilizzazione dei rapporti di lavoro e maggiore inserimento dei giovani 37,3 17,1 16,6 20,3 nell occupazione Diffusione della legalità e contrasto alla criminalità organizzata e diffusa 23,5 26,6 30,9 27,4 Miglioramento dell efficienza della macchina amministrativa pubblica 17,5 24,0 21,3 22,1 Altro 0,0 1,9 1,6 1,5 Non sa/non risponde 3,0 1,0 0,3 1,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Proseguendo l indagine sul potenziale ruolo dell Avvocatura, in particolare rispetto ad alcuni elementi che caratterizzano oggi la Giustizia in Italia, gli italiani, con una percentuale di risposte che raggiunge il 42,3% delle risposte, attribuiscono agli avvocati un ruolo attivo nel risolvere il tema della durata eccessiva dei procedimenti giudiziari (fig. 16). Fra gli altri ambiti indicati, l item la riforma del sistema giudiziario e i rapporti con la Magistratura è stato scelto dal 27,7% degli italiani, mentre l 11,1% delle risposte ha riguardato i costi d accesso alla giustizia. Una quota significativa di opinioni (8,6%) è riconducibile, infine, al tema dell informatizzazione dei processi. 31

Fig.16 Ambiti della Giustizia in Italia su cui l Avvocatura potrà svolgere, nell immediato futuro, un ruolo attivo e dare un contributo positivo (val. %) Costi di accesso alla giustizia 27,7 0,7 2,9 11,1 6,6 Organizzazione territoriale degli uffici giudiziari Informatizzazione dei processi 8,6 Durata dei procedimenti giudiziali Riforma del sistema giudiziario e rapporti con la Magistratura Altro 42,3 Non sa / non risponde Un più ampio dettaglio dell opinione degli italiani si ricava dall individuazione dei soggetti che garantiscono maggiormente un miglior funzionamento della Giustizia in Italia. Le Forze dell ordine sono indicate dal 40,7% del campione e, a seguire, la Magistratura raccoglie il 35,3% delle risposte (tab. 21). Più staccata la Corte Costituzionale (20,6%) e il Consiglio Superiore della Magistratura (19,7%), mentre gli avvocati sono indicati dal 12,1% della popolazione. Dal punto di vista territoriale la distribuzione delle risposte non muta nella sostanza, poiché sia al Nord che al Sud Forze dell ordine e Magistratura sono indicate come i principali soggetti di garanzia. Nel Mezzogiorno la Magistratura ottiene però il più lato numero di risposte (36,3%), seguita, a breve distanza, dalle Forze dell ordine che ottengono una quota di risposte inferiore a quanto registrato a livello nazionale e nelle altre ripartizioni (35,6%). Nelle regioni meridionali gli avvocati ricevono in proporzione un livello di apprezzamento più elevato rispetto a quanto accade nell area centrosettentrionale del Paese. 32

Tab. 21 Soggetti e istituzioni in grado di garantire un miglior funzionamento della giustizia secondo gli italiani, per area geografica (val. %) Soggetti e istituzioni Area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale Il Ministero della Giustizia 19,9 20,7 17,1 17,8 18,8 CSM 20,2 18,7 22,9 17,8 19,7 La Corte Costituzionale 17,7 21,2 21,0 22,4 20,6 La Magistratura 33,6 35,8 35,6 36,3 35,3 Gli avvocati 10,1 9,8 11,7 15,4 12,1 Le Forze dell ordine 44,4 44,0 40,5 35,6 40,7 Le istituzioni penitenziarie 5,1 4,1 4,9 5,4 5,0 Non sa/non risponde 2,2 0,5 2,9 2,1 2,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 2.2. I cittadini e la Giustizia La rilevazione ha, inoltre, riguardato la propensione degli italiani a ricorrere alla consulenza legale: negli ultimi due anni, il 27,3% degli italiani ha utilizzato le prestazioni professionali di un avvocato (tab. 22). Il ricorso alla consulenza legale fornita da un avvocato cresce al crescere del livello di istruzione della clientela che raggiunge il 34,7% nel caso di laureati, mentre si ferma al 25,3% fra i diplomati e al 19,9% fra chi è in possesso di un titolo di studio inferiore. Tab. 22 Ricorso alle prestazioni di un avvocato negli ultimi due anni, per titolo di studio (val. %) Ricorso a un avvocato Fino alla licenza Titolo di studio Diploma Laurea e oltre Totale Sì 19,9 25,3 34,7 27,3 No 80,1 74,7 65,3 72,7 Non sa/non risponde 0,0 0,0 0,0 0,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Se il canale principale di reperimento di un professionista in Italia è la rete informale di relazioni personali, come il consiglio di amici o parenti, gli avvocati non fanno eccezione. Il 38,2% degli italiani che negli ultimi due anni ha avuto bisogno di rivolgersi ad un avvocato, ha individuato il professionista utilizzando la 33

propria rete informale. Nel Mezzogiorno si preferisce invece avvalersi di rapporti professionali già utilizzati in precedenza (45,8%), e, sebbene con una percentuale leggermente inferiore, tale modalità appare diffusa anche nelle regioni nordorientali (44,7%, tab. 23). Tab. 23 Canali di scelta delle prestazioni di un avvocato, per area geografica (val. %) Canali di scelta Area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale Lo conoscevo perché vi avevo fatto ricorso in precedenza 22,7 44,7 29,7 45,8 36,4 Grazie al consiglio di amici/parenti/conoscenti 48,5 34,2 45,3 29,0 38,2 Mi è stato indicato da un altro professionista (commercialista, 15,2 13,2 15,6 17,8 16,0 geometra, ecc.) Attraverso internet (sito del professionista, forum, ecc.) 4,5 0,0 1,6 3,7 2,9 Altro 9,1 7,9 7,8 3,7 6,5 Non sa / non risponde 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Analizzando più nello specifico i rapporti con i professionisti e le prestazioni richieste, gli italiani che negli ultimi due anni si sono rivolti a un avvocato lo hanno fatto prevalentemente per questioni legate alla proprietà (32,7%), per questioni legate al lavoro (18,5%) e per il risarcimento dovuto a causa di infortuni e sinistri (15,6%, fig. 17). Ulteriore motivazione che spinge gli italiani ad avvalersi della professionalità degli avvocati sono le azioni di recupero crediti presso aziende o enti pubblici (11,6%) e di difesa per questioni fiscali e tributarie (10,9%). 34

Fig. 17 I motivi principali per cui gli italiani si rivolgono agli avvocati (val. %) Questioni legate alla proprietà Questioni lavorative Infortuni, risarcimenti, sinistri Recupero crediti (aziende) Difesa per questioni fiscali Matrimonio e tutela minori Altro Problemi di carattere penale Ricorso contro PA Responsabilità medica Tutela acquisti on line Tutela risparmi Tutela privacy Non sa/non risponde 11,6 10,9 8,7 6,9 6,5 5,8 4,7 4,4 2,9 2,5 1,1 18,5 15,6 32,7 Attraverso quesiti specifici, l analisi si è poi orientata sulla valutazione del sistema giudiziario complessivamente inteso; dai dati raccolti emerge un quadro di sostanziale disincanto degli italiani rispetto alla garanzia di tutela dei propri diritti. In dettaglio risulta che, per il 71,6% degli italiani, il sistema giudiziario nel suo complesso (leggi, procedure e tempi) non sia in grado di garantire pienamente la tutela dei diritti fondamentali; in aggiunta, questa criticità, espressa praticamente da oltre due terzi degli italiani, è segnalata particolarmente da chi ha un livello superiore di istruzione (tab. 24). Se, infatti, è il 66,3% degli italiani con un diploma di scuola media inferiore a ritenere inadeguato il sistema giudiziario del paese per leggi, procedure e tempistiche, il dato supera il 70% se ci si riferisce agli italiani con una qualifica professionale, un diploma di scuola superiore e una laurea. 35

Tab. 24 La garanzia dei diritti fondamentali dell individuo da parte del sistema giudiziario italiano, secondo l opinione degli italiani, per titolo di studio (val. %) Garanzia dei diritti fondamentali Fino alla licenza Titolo di studio Diploma Laurea e oltre Totale Sì 24,7 17,1 16,6 18,2 No 66,3 72,8 72,3 71,6 Non saprei 9,0 10,1 11,1 10,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Complessivamente, più della metà degli italiani (52,6%) ritiene che la situazione del sistema giudiziario sia rimasta pressoché invariata nel corso del 2016. Ma in base all area geografica si colgono alcune differenze d opinione: il dato cresce al 56,6% fra gli italiani che vivono nelle regioni del Nord Ovest, mentre oscilla intorno al 51% fra gli italiani che risiedono nella altre ripartizioni (tab. 25). Accanto a ciò il 38,2% degli italiani segnala un progressivo peggioramento del sistema verificatosi nel corso nell ultimo anno e in questo caso la sensazione di deterioramento si riscontra maggiormente fra nelle aree centrali e meridionali del Paese (rispettivamente il 40,0% e il 41,1%). Solo il 5,7% del campione ritiene di aver osservato un miglioramento. Tab. 25 Le considerazioni degli italiani sulla situazione del sistema giudiziario nel corso dell ultimo anno, per area geografica (val. %) La situazione del sistema giudiziario Area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale Migliorata 4,7 8,8 4,9 5,1 5,7 Peggiorata 34,7 36,3 40,0 41,1 38,2 Rimasta uguale 56,6 50,3 51,7 51,1 52,6 Non saprei 4,0 4,7 3,4 2,7 3,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Connesso a queste indicazioni, è il dato sul numero degli italiani che, nel corso degli ultimi due anni, ha rinunciato a intraprendere un azione volta a far valere un proprio diritto. Oltre il 30% degli intervistati ha deciso di non avviare un azione legale a propria tutela: questo dato appare correlato al livello di istruzione degli intervistati, poiché l area della rinuncia risulta crescente al crescere del titolo di studio posseduto (tab. 26). Se, infatti, ad aver rinunciato alla tutela giudiziale di un diritto sono il 15,7% degli italiani con un titolo di studio di scuola media inferiore, il dato tende a 36

raddoppiare per chi ha una qualifica professionale o diploma (31,1%) e a raggiungere il 36,3% fra chi ha completato l istruzione terziaria. Tab. 26 La rinuncia a far valere un proprio diritto negli ultimi due anni (2015-2016), per titolo di studio (val. %) Rinuncia a far valere un proprio diritto Fino alla licenza Titolo di studio Diploma Laurea e oltre Totale Sì 15,7 32,1 36,3 30,7 No 83,1 67,7 63,7 69,0 Non sa/non risponde 1,2 0,2 0,0 3,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 L area della rinuncia ha riguardato in primo luogo la denuncia di reati contro la persona o le proprietà (35,0%), il ricorso amministrativo verso la pubblica amministrazione (23,9%) e le cause di lavoro rivolte contro il proprio datore di lavoro (21,4%, fig. 18). Fra le ragioni che hanno spinto gli intervistati a non procedere, il 29,4% degli intervistati indica il costo eccessivo della procedura e il 26,5% i tempi lunghi per giungere a un giudizio definitivo (fig. 19). Più contenuta la percentuale di chi motiva la rinuncia nella sfiducia nei confronti dei magistrati e nel funzionamento della giustizia (16,2%) e quella legata all incertezza dell esito finale (15,9%). 37