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. ROTARY CLUB SARNICO E VALLE CAVALLINA DISTRETTO 2040 - AR 2010/2011 Bollettino n. 31 28 marzo 2011 Visita alle cantine Berlucchi e Un caso tutto italiano: le quote latte tra politica, economia e mercato La visita alle cantine Berlucchi La conviviale di lunedì 28 marzo si è svolta nello splendido scenario di Villa Berlucchi di Borgonato (Bs), ospiti di Arturo Ziliani e Marina, cui il Presidente Roberto Ferrari ha voluto rivolgere un particolare e sentito ringraziamento a nome di tutti. La serata è stata preceduta dall interessante visita alle cantine Berlucchi, guidata da Arturo stesso. Il Presidente ha introdotto quindi il Dott. Ildebrando Bonacini e il tema della sua relazione: le quote latte.

La serata Il Dott. Ildebrando Bonacini, laureato con lode in Scienze Agrarie presso l Università di Milano, vive a Cremona dove ricopre la qualifica di vice-direttore vicario presso la Libera Associazione Agricoltori di Cremona. In passato ha collaborato con l Ufficio Studi AIA di Roma, è stato direttore dell Associazione Allevatori di Cremona, è stato direttore dell Unione Provinciale di Milano e Lodi e collabora con diverse importanti testate giornalistiche di categoria. Il relatore ha fatto presente che la gestione delle quote latte in Italia è iniziata nel 1983 con l allora Ministro dell Agricoltura F. Pandolfi e ha avuto una storia del tutto particolare che non si è ancora conclusa. Le quote latte vennero imposte dall Unione Europea per far fronte agli eccessi di produzione che generavano notevoli scorte di burro e latte in polvere. Ciò comportava due problemi principali, legati da un lato al prezzo del latte e dall altro alla gestione onerosa di tali scorte nei magazzini comunitari. La decisione di contenere le produzioni di latte in Italia venne accolta con parecchia perplessità e molte critiche da parte degli allevatori che si vedevano limitati nella loro libertà e capacità produttiva. Anche perché l Italia non era e non è autosufficiente per la produzione di prodotti lattiero caseari. Quindi la scelta di autolimitare la produzione nazionale impediva la crescita fisiologica degli imprenditori agricoli e la loro capacità di contenere i costi aumentando le dimensioni aziendali. In quei tempi in Italia erano attivi oltre 200.000 allevamenti di vacche da latte sparsi su tutta la penisola sia pure con una specializzazione produttiva nell area della Pianura Padana. Inoltre, nella campagna lattiero casearia 1983/84, quando si decise di partire, venne commissionato all Associazione Italiana Allevatori prima e a Unalat poi il censimento dei capi e la gestione dei dati sui bovini presenti nelle aziende agricole. In quella circostanza venne commesso un errore che poi si rivelò determinante e cioè

si decise di escludere dal censimento le piccole aziende di montagna e delle aree marginali al di sotto dei 3-4 capi che a quel tempo però avevano ancora una valenza piuttosto importante. Dal censimento siffatto ne uscì un quantitativo di latte prodotto intorno ai 90 milioni di quintali. Dal momento che il censimento serviva per stabilire la quota latte nazionale, quel quantitativo fu quello attribuito al nostro paese. Quindi vi fu una sottostima della reale produzione anche perché una certa diffidenza atavica suggerì a molti produttori di essere prudenti nelle loro dichiarazioni. Queste sono le premesse di una vicenda, continua il relatore, che si trascina da circa trent anni in modo molto controverso e spesso contestato dagli allevatori che a diverse riprese hanno sempre faticato ad adeguarsi a questo tetto produttivo. Nella gestione delle quote latte, almeno a livello italiano, si possono intravedere tre lunghi periodi caratterizzati da decisioni e fenomeni salienti che ne hanno condizionato la gestione. Si sono succeduti circa una ventina di ministri senza che venissero trovate adeguate soluzioni al problema. Il primo periodo va dal 1983 al 1995/96: dopo numerose e alterne vicende, l Italia riuscì a trovare un escamotage per la gestione delle quote latte e venne ideato il cosiddetto bacino unico nazionale nel quale era possibile operare delle compensazioni produttive fra chi eccedeva la propria quota e chi ne restava al di sotto. L importante era appunto non superare il tetto produttivo di livello nazionale. Con questa soluzione si riuscì a far fronte alle varie emergenze del periodo e si riuscì ad arrivare fino al secondo periodo che va dal 1995 al 2003. In questo secondo periodo, grazie all evoluzione dei sistemi informatici, si passò effettivamente a una gestione individuale delle quote, con la conseguente cessazione del bacino unico di produzione. Tale nuovo scenario generò due situazioni opposte: da un lato la possibilità di ricorrere all acquisto o

all affitto di quote latte e dall altro una serie di manifestazioni di protesta di chi non voleva adeguarsi al nuovo sistema di gestione. Le proteste culminarono nel blocco dell aeroporto di Linate per quasi 10 giorni e dilagarono ad altre regioni del nord e centro-italia. Nel terzo periodo, dal 2003 ad oggi, venne varata la legge 119/03 che introdusse la possibilità di rateizzare le multe pregresse accumulate per il mancato adeguamento al regime delle quote, prevedendo una rateizzazione di 14 anni. Tale legge, pur essendo ben fatta e rigorosa, non sortì gli effetti sperati, in quanto fu restituito dagli allevatori solo il 10-20% degli importi dovuti. La maggior parte degli allevatori, il cosiddetto zoccolo duro, continuò a non pagare le multe suscitando le proteste degli allevatori che avevano investito centinaia di migliaia di euro nell acquisto/affitto di quote latte. Ovviamente, il sistema generò tantissimi contenziosi tuttora in corso. Nel 2009 venne emanata la legge n. 33, con la quale venne data una nuova possibilità agli allevatori morosi di rateizzazione delle multe pregresse, di durata trentennale, con l applicazione degli interessi. Anche questa legge purtroppo non è stata molto fortunata poichè pochi allevatori hanno aderito, nonostante il termine per i versamenti fosse stato differito in avanti con più decreti. Inoltre, non è stato finanziato il fondo previsto da apposito decreto ministeriale che avrebbe dovuto finanziare gli allevatori che avevano regolarmente acquistato o affittato quote latte. La telenovela delle quote latte in Italia finirà nel 2014 per esaurimento naturale e non perché l amministrazione italiana sia stata in grado di gestirla per il meglio. Ci ha pensato l Unione Europea che con la Commissaria Fischer Boel e in accordo con i principali paesi del nord-europa ha deciso per la prossima programmazione economico-finanziaria della Politica agricola europea (periodo 2014/2020) di interrompere il regime delle quote latte dal momento che non lo ritiene più funzionale agli scopi per le quali erano state istituite. Vale a dire il contenimento delle produzioni per evitare le eccedenze e il sostegno del prezzo da pagare ai produttori. Di fatto in Italia questi obiettivi sono stati conseguiti solo parzialmente a causa della pessima gestione del sistema quote. I produttori di latte ad oggi sono rimasti soltanto circa 40.000 e sono riusciti a far

fronte al mercato soltanto facendo ricorso all economia di scala, dovendo peraltro investire ingenti quantitativi di denaro nell acquisto o nell affitto di quote. Ad oggi il debito esigibile ammonta a 781 milioni di euro ma il prelievo supplementare totale imputato all Italia dal 1984 al 2010, da quando cioè fu istituito il regime, ammonta a 4,4 miliardi di euro. Di questi il prelievo imputato nella prima fase e pagato interamente dalle casse dello Stato con l'accordo ECOFIN del 1994 ammonta a 1,9 miliardi di euro. Quindi in sostanza pagato dai contribuenti italiani sotto forma di maggiore pressione fiscale. Di questi i produttori cosiddetti splafonatori hanno pagato circa 400 milioni di euro mentre il prelievo a loro imputato e non ancora versato corrisponde a 2,1 miliardi di euro. Soldi che sono già stati sottratti da Bruxelles all Italia sottoforma di trattenute sui trasferimenti della Pac. Se si divide il debito accumulato dalle multe non pagate per i contribuenti italiani (22.915.000 unità), ogni lavoratore si troverebbe a dover tirare fuori di tasca propria circa 32 euro. Se gli splafonatori non dovessero saldare il conto e si tirassero le somme confrontando il totale del prelievo imputato da Bruxelles (vale a dire 4,4 miliardi di euro da cui devono essere sottratti i 440 saldati) e i dati Istat dei contribuenti, emerge che ogni contribuente si troverà alla fine dei conti a dover pagare un conto da oltre 170 euro a testa per via della cattiva applicazione del regime delle quote latte in Italia. Il dibattito che è seguito alla relazione del Dott. Bonacini, è stato particolarmente vivace anche per le puntuali domande rivolte al relatore dai presenti.

Il Presidente Roberto Ferrari ha ringraziato il Dott. Bonacini per la dettagliata e approfondita relazione che ha fortemente coinvolto tutti i presenti. Un ringraziamento particolare, ancora una volta, l ha rivolto a Arturo e Marina e, infine, ha ricordato a tutti l importanza della conviviale di lunedì 4 aprile che vedrà la partecipazione degli istruttori distrettuali.

Le prossime conviviali Lunedì 4 aprile 2011 Ristorante Al Vigneto - Grumello del Monte Incontro con gli Istruttori Distrettuali Cesare Cardani, Alberto Ganna e Carlo Fraquelli Ore 18.15 - Nozioni generali sul Rotary (Alberto Ganna e Carlo Fraquelli) Ore 19.15 La Rotary Foundation (Cesare Cardani: Past Governor Distr. 2040 e attuale Presidente della Commissione Distrettuale Rotary Foundation) Ore 20.00 - Cena Ore 21.15 La fellowship (Cesare Cardani) All'incontro di formazione parteciperanno non solo i neo-soci del nostro Club (e coloro i quali non hanno preso parte agli incontri di formazione che si sono tenuti negli anni scorsi), ma anche i neo-soci entrati a far parte di tutti i Club del Gruppo Orobico. In considerazione dell'eccezionalità dell'evento il Distretto raccomanda una massiccia presenza di tutti i Soci. Avvertenza: la presenza al corso di formazione comporta l'automatica partecipazione alla successiva conviviale sul tema della fellowship. Lunedì 11 aprile 2011 Ristorante Al Vigneto - Grumello del Monte Ore 19 - Riunione di Consiglio Ore 20 Alcool e droga tra i giovani Relatore: Dott. Andrea Noventa del SERT 1 di Bergamo. Serata con coniugi e amici. Domenica 17 aprile 2011 GARA DI GOLF presso il Golf Parco dei Colli - Bergamo La manifestazione sarà organizzata e sponsorizzata dal Socio Francesco Finazzi a favore del nostro Club.

Lunedì 18 aprile 2011 Ore 20 - Ospiti di Irma e Fabio Acquaroli presso il castello di Monasterolo Presente e futuro di Sarnico e della Valle Cavallina Relatori: i Sindaci di Sarnico, Trescore Balneario e Monasterolo. Serata con coniugi e amici. Lunedì 25 aprile 2011 Festivo.