Ospedale Colombo al collasso

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n. 216 - dal 21 aprile al 4 maggio 2011 - tel. 06.92.76.222 - ilcaffe@mediumsrl.it GRATUITO www.ilcaffe.tv Per leggere il giornale su internet. Tutte le edizioni e l archivio degli articoli già pubblicati Il Caffè rispetta l ambiente Il nostro giornale viene stampato utilizzando carta riciclata al 100% POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% - tassa pagata - DCB Latina Ospedale Colombo al collasso A Velletri pazienti e medici in rivolta per salvarlo dai tagli regionali. Un dossier rivela: nel Lazio liste d attesa aggirate Reparti ridotti all osso con il rischio di disattivazione dei ricoveri. L ospedale Paolo Colombo di Velletri, che serve un bacino di circa 200mila persone, è pressoché al collasso. Anche il Pronto Soccorso è in tilt, sempre più congestionato. Ginecologia e ostetricia, reparti altamente qualificati e molto efficienti, per ora sono salvi, dopo che stavano per vedersi tagliare i posti letto e il day hospital. Intanto il Tribunale per i diritti del malato e Cittadinanzattiva pubblicano un dossier sulla sanità nel Lazio: mostra una situazione in cui due volte su tre (il 64,9% nella Asl RmH) le prestazioni sono erogate senza passare dall ordinario servizio prenotazioni. Molte le carenze lamentate dagli utenti, soprattutto disinformazione ed errori nelle diagnosi e terapie. a pag. 4 e 6 A Marino e Genzano mobilitazione per l acqua pubblica Referendum, un sì per lasciare l acqua ai cittadini a pag. 12 Interventi dei Vigili per contrastare il commercio abusivo Ambulanti al lago Albano Con la bella stagione, spuntano anche le prime bancarelle abusive sul lungolago a pag. 25 A Marino residenti tra mura umide e cantine allagate «In Via Nenni ci sono i topi» La denuncia degli inquilini: «L Ater latita e noi paghiamo 300 euro al mese per non avere servizi» a pag. 22 Tutto pronto per le elezioni a Marino, Ciampino, Rocca di Papa, Ariccia e Genzano Tanti candidati per 5 poltrone Ecco le chiese preferite dai papi Viaggio tra i Castelli religiosi Da Ciampino a Velletri, i luoghi di culto più belli, che furono rifugi durante la II Guerra Mondiale a pag. 11 POLIZIA LOCALE I Vigili non vogliono dipendere dai politici Il Com.te Antonelli di Ciampino Rapporto regionale sui Vigili: pochi, senza mezzi e oberati di lavoro a pag. 5 Frascati: gli operatori del Gaia in agitazione Il servizio porta a porta zoppica e i dipendenti rischiano gli stipendi a pag. 20 Il 15 e 16 maggio, dopo mesi di scontri (anche tra alleati), le città si preparano a rinnovare i Sindaci e i Consigli Comunali. Nulla appare scontato Elezioni Marino: sondaggio esclusivo del Caffè Testa a testa tra Palozzi e Onorati, ma gli outsider rosicchiano voti. Ballottaggio sempre più probabile a pag. 8 a pag. 3 ALBANO AL VIA I LAVORI PER IL CIMITERO DI CANCELLIERA a pag. 30 STORIE «IL RIMPIANTO DI NON AVER SALVATO ALFREDINO» a pag. 18

2 ELEZIONI AMMINISTRATIVE n. 216 - dal 21 aprile al 4 maggio 2011 La legge riduce i posti in consiglio, ma in 10 Comuni si sono presentate ben 142 liste e 61 candidati alla poltrona di sindaco La carica degli aspiranti sindaci e consiglieri Parlamento e Governo sono stati chiarissimi: è tempo di vacche magre, bisogna risparmiare sui costi della politica!. Così nella Legge Finanziaria 2010 hanno giustamente pensato di diminuire il numero delle poltrone occupate dalla casta politica. Naturalmente sono state tegliate le poltrone degli altri. Infatti, mentre i Parlamentari continuano a navigare tra stipendi d oro e incredibili agevolazioni (a nostre spese) e il Governo continua ad aumentare periodicamente il numero La Finanziaria 2010 prevede il taglio del 20% dei posti in Consiglio comunale Aula consiliare di Latina Sindaci e maggioranze uscenti Centrodestra LATINA Vincenzo Zaccheo MARINO Adriano Palozzi TERRACINA Stefano Nardi NORMA Sergio Mancini Centrosinistra POMEZIA Enrico De Fusco CIAMPINO Walter Perandini PONTINIA Eligio Tombolillo ARICCIA Emilio Cianfanelli GENZANO Enzo Ercolani ROCCA DI PAPA Pasquale Boccia Meno consiglieri comunali. I cittadini risparmiano Città Popolazione (al 30/11/2010) Consiglieri Consiglieri uscenti da eleggere Candidati a sindaco Provincia di Roma Pomezia 60.975 30 24 9 25 Marino 39.940 30 24 7 18 Ciampino 38.605 30 24 7 15 Ariccia 18.513 20 16 4 13 Genzano 24.341 20 16 5 15 Rocca di Papa 16.099 20 16 4 4 Provincia di Latina Latina 119.667 40 32 13 26 Terracina 44.425 30 24 7 21 Pontinia 14.162 20 16 3 3 Norma 4.108 16 12 2 2 Liste dei sottosegretari, il taglio delle poltrone interesserà solo i consiglieri comunali. La legge prevede infatti una riduzione del 20% dei posti in Consiglio comunale e il taglio completo dei consiglieri circoscrizionali, che interesserà il comune di Latina. Intanto sono state ufficializzate le liste dei candidati, un vero esercito! Nei 10 comuni che seguiamo da vicino sono presenti ben 142 liste, con il caso limite di Pomezia dove sono più le liste elettorali che le poltrone da occupare. Gli aspiranti consiglieri sono talmente tanti che è difficile, per chi abita in un comune interessato dalle elezioni, non avere almeno un parente che bussa alla porta per chiedere il voto. Sicuramente una boccata d ossigeno per il comparto tipografico che tra volantini, bigliettini, depliant, manifesti (tutti rigorosamente attaccati abusivi) vede nel periodo elettorale crescere vistosamente il proprio Incredibile a Pomezia! Ci sono più liste elettorali che poltrone da occupare fatturato. A questa gioiosa macchina elettorale fa da contraltare il disgusto che il cittadino normale prova sempre maggiormente, con un conseguente pericoloso distacco dalla politica. A circa 3 settimane dal voto, secondo il nostro sondaggio (vedi pagina a lato), 3 elettori su 4 non hanno ancora deciso per chi votare, col rischio dunque che possa verificarsi un altissima astensione che favorirebbe solo il voto d interesse e di scambio.

n. 216 - dal 21 aprile al 4 maggio 2011 SONDAGGIO SINDACI 3 Nuovo sondaggio de Il Caffè su Latina, Pomezia e Marino. A 3 settimane dal voto il numero degli indecisi è ancora altissimo Elezioni sindaci: ancora indecisi 3 elettori su 4 LATINA Claudio Moscardelli 13,6% Giovanni Di Giorgi 12,8% Marco Fioravante 1,6% Marco Gatto 0,8% Giuseppe Vacciano 0,8% Ruggero Mantovani 0,8% Filippo Cosignani 0,8% Non hanno ottenuto preferenze: Delio Redi, Sergio Sciaudone, Francesco Autieri, Giancarlo Nardin, Giampiero Oddi, Danilo Calvani INDECISI 68,8% Il candidato di centrosinistra Moscardelli batte di un incollatura quello del centrodestra Di Giorgi. Sarebbe un risultato clamoroso per Latina, ma le percentuali di chi ha già deciso chi votare sono talmente basse che in realtà sarà davvero difficile che al primo turno il prescelto da Berlusconi possa essere superato dal rappresentante del PD. Il dato interessante, invece, è che gli altri candidati stentano davvero a decollare, a tutto vantaggio di Di Giorgi che punta a vincere al primo turno. In caso di ballottaggio, infatti,il centrodestra rischierebbe di pagare le forti divisioni interne acuite dal siluramento del sindaco uscente Zaccheo, sfiduciato anche da una parte del suo partito POMEZIA Enrico De Fusco 7,2% Luigi Celori 4,6% Maricetta Tirrito 2,0% Alba Rosa 1,3% Fabio Fucci 1,3% Francesco Cefalo 0,6% Massimi Ciccolini 0,0% Giorgio Puggioni 0,0% Stefano Santoni 0,0% INDECISI 83,0% Dopo essere stato escluso dalla Regione (ricorderete il pasticcio delle liste PDL escluse), Adriano Palozzi rischia anche il posto di Sindaco. Il sondaggio attualmente lo vede di poco sotto al suo avversario del centrosinistra, l ex sindaco Ugo Onorati. Ma il vero problema per Palozzi è la presenza di agguerrite liste civiche, che dal nostro sondaggio emergono con dati interessanti. È molto probabile che si arrivi al ballottaggio. Ma tutto è ancora da decidere, visto l altissimo numero di elettori ancora indecisi Più di 4 Pometini su 5 non hanno ancora deciso per chi votare. Sotto la torre civica è ancora tutto da decidere. De Fusco guida le preferenze espresse nel nostro sondaggio, ma con percentuali bassissime. Al momento gli elettori non sembrano essere particolarmente attirati nemmeno dal candidato del centrodestra, Celori, né dalle alternative, tra cui (caso raro) ci sono anche 2 donne. Comunque, visto il peso politico degli sfidanti, è prevedibile che si vada ad un ballottaggio MARINO Ugo Onorati 9,5% Adriano Palozzi 8,1% Marco Rapo 4,0% Giuseppe Panella 2,7% Adolfo Tammaro 1,4% Alessandro Lioi 0,0% Stefano Ambrosetti 0,0% INDECISI 74,30% Sondaggi realizzati il 18 e 19 aprile 2011 - Autore: Medium Srl. Committente e acquirente: Medium Srl per periodico Il Caffè. Metodo di raccolta informazioni: CATI. Totale contatti: 603. Tasso di risposta 58,37%. Soggetto autorizzato alla pubblicazione del sondaggio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per l Informazione e Editoria, su www.sondaggipoliticoelettorali.it, su cui è possibile leggere anche la nota metodologica.

4 SANITÀ n. 216 - dal 21 aprile al 4 maggio 2011 Chi rispetta le regole aspetta anche 340 giorni. Due prestazioni su tre sono invece erogate senza prenotazione... Sanità, liste di attesa truccate e lentissime Rapporto di Cittadinanzattiva e Tribunale per i diritti del malato Maurizio Targa Cittadini disorientati e a caccia di informazioni, in ansia per presunte diagnosi o cure sballate, in lotta tra loro per una visita, il più delle volte vittime di liste d attesa lumaca, spesso aggirate se non sfruttate a fini personali. È quanto emerge dal rapporto sulla Sanità del Lazio realizzato da Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato, presentato nei giorni scorsi. Gli amici degli amici hanno una corsia preferenziale: nel 2010 infatti le prestazioni erogate e non prenotate nella Regione Lazio sono state ben 8.751.821, pari al 62,9% del totale. Le Asl di Latina e dei Castelli e del Litorale spiccano in questo: oltre due prestazioni su tre fornite senza prenotazione. Chi prenota e si mette in coda, arriva invece ad attendere oltre 100 giorni per una visita oculistica o urologica, sei mesi per una visita cardiologica, quasi 10 mesi per un eco-color doppler, addirittura 340 giorni per un ecografia all addome. Ecco nello specifico le carenze più lamentate. Informazioni carenti Poca chiarezza di medici e di pediatri di libera Tempi di attesa critici Prestazioni Giorni % sulle segnalazioni Eco(color) doppler 289 21% dei tronchi sovraortici Mammografia bilaterale 114 15% Ecografia dell addome completo 340 13% Ecografia dell addome superiore 121 11% Ecografia del capo e del collo 210 9% Visita oculistica 103 9% Visita cardiologia 186 7% Visita urologica 124 5% Ecografia ostetrica 98 4% Visita ginecologica 93 3% Ecg sotto sforzo 186 3% Fonte: Cittadinanzattiva Lazio scelta (30% delle segnalazioni relative); incompletezza delle informazioni sul pagamento del ticket al Pronto Soccorso e alle patologie per le quali è prevista l esenzione (27%); difficoltà di comprensione della normativa di riferimento (22%); non conoscenza di funzionamento ed organizzazione dei servizi (18%), dall ospedalizzazione alla riabilitazione, dalla scelta del medico ai diritti rispetto alle visite a domicilio, dal come prenotare un esame al conoscere gli orari di apertura degli studi. Alla Asl RmH e alla Asl Latina fino al 68% delle visite non passa per il normale servizio prenotazioni. Come mai? Errori diagnostici e terapeutici Sul banco degli imputati la branca più temuta, ovvero Oncologia (26% delle segnalazioni). Nella fattispecie vengono segnalati sottovalutazione dei sintomi, mancata diagnosi tempestiva, mancata prescrizione di accertamenti idonei, errata lettura di accertamenti diagnostici e falso negativo (ovvero negazione di un tumore che invece c'è). Segue Ortopedia (24%), anche qui diagnosi errate o tardive, non riconoscimento di lesioni in atto, errata immobilizzazione, mancato rilevamento di tutte le lesioni in politraumatizzati ecc. Seguono in lista nera Chirurgia Generale (15%), Cardiologia (7%), Ginecologia (6%), Oculistica e Otorinolaringoiatra (3%), Odontoiatria e Urologia (2%), Pediatria (1%). Difficile accesso ai servizi In primis i pazienti lamentano difficoltà di ottenere quelle assistenziali (28% delle segnalazioni), poi mancata assistenza (18%), carenti informazioni sulle modalità di funzionamento dei servizi (16%), complicazioni burocratiche (13%), servizi mancanti (10%) o non erogati (8%) o dati con ritardo ingiustificato (7%). Rapporto con medici e personale sanitario I pazienti lamentano difficoltà a causa del mancato rispetto di princìpi deontologici, scarsa umanità e sensibilità da parte di chi dovrebbe sempre porre al centro la persona e non semplicemente la malattia. Quasi una segnalazione su 5 denuncia scarsa informazione ed errori nelle cure Criticità segnalate Richiesta di informazioni 18,2% e orientamento Presunti errori diagnostici 17,2% e terapeutici Accesso alle prestazioni 11,9% Rapporto con i 8,7% medici/personale sanitario Segnalazioni/denunce 7,1% Invalidità e accompagno 5,4% Liste di attesa 5% Accesso alla documentazione 4,7% e certificazione Assistenza domiciliare 4,2% Assistenza riabilitativa e sanitaria 3,9% residenziale (RSA e lungodegenza) Denunce varie Cattive condizioni delle strutture (57% delle segnalazioni relative), inadeguato trattamento degli utenti (26%), venir meno del diritto a continuità e qualità delle cure (14%), richiesta ingiustificata di pagamenti e rifiuti di rimborsi spettanti di diritto (3%). Invalidità e accompagno Le segnalazioni riguardano soprattutto la consulenza, sia medica (60% delle segnalazioni) che tecnica (15%), seguite da richiesta di informazioni, sia generica (11%) che relativa alla Legge n. 80/2006, per accertare l'invalidità civile e handicap per malati oncologici (7%). Fonte: Cittadinanzattiva Lazio Liste di attesa Difficoltà di accesso a servizi e prestazioni (48%), attese e ritardi ingiustificati (25%), malfunzionamento liste di attesa (13%), mancata erogazione del servizio (10%), esenzione pagamenti (4%). In provincia di Roma, percentuali particolarmente alte di prestazioni erogate senza prenotazione si riscontrano presso il Policlinico Umberto I (85,8% di fuori lista ) e ASL Roma H, quella che serve i comuni di Castelli e Litorale (64,9%). Latina non si tira indietro con oltre due prestazioni su tre (67,6%) erogate di straforo, superata addirittura da Viterbo (70,9%), e più o meno eguagliata da ASL Frosinone (68,1%). Meno peggio Rieti col 49,5%.

n. 216 - dal 21 aprile al 4 maggio 2011 POLIZIA LOCALE 5 Un nuovo studio appena pubblicato fotografa una situazione con gravi carenze che generano disagio agli agenti Chiedono di essere formati meglio ed armati... anche con spray al peperoncino Stefano Cortelletti Pochi agenti, lacune nella preparazione fisica, necessità di partecipare a corsi di addestramento e aggiornamento, esigenza di essere armati per far fronte alle situazioni pericolose, ma soprattutto troppa ingerenza politica. È quanto emerge dallo studio Le polizie locali nel Lazio: diversità e prospettive, a cura della Commissione Sicurezza del Comune di Roma. Una panoramica sulle condizioni di lavoro dei Vigili Urbani in tutta la Regione. E la situazione è dappertutto la stessa: penuria di personale, pochi soldi e scarsa considerazione da parte delle Istituzioni. Sempre meno mezzi ma sovraccaricati da esposti e richieste di tutti i tipi Poveri Vigili Urbani, pochi e senza risorse VIGILESSE TUTTOFARE Le agenti della Municipale tappano le buche su via Forlì, ad Ardea Mentre è arenata in Parlamento una proposta di legge sulla riorganizzazione della Polizia Locale nel Lazio, gli agenti esprimono tutto il loro malessere per le sempre più precarie condizioni in cui sono costretti a lavorare. Se da una parte il Vigile Urbano è considerato a torto il nemico numero uno degli automobilisti, dall'altra è opportuno ricordare che stanno svolgendo un lavoro al servizio della collettività e per garantire la sicurezza di tutti. Ma per fare questo hanno bisogno di essere messi nelle condizioni di lavorare. «C'è elevata propensione a risolvere i conflitti che dovrebbero essere risolti in altra sede attraverso i vigili urbani - spiega Lidano Marchionne, Comandante della Polizia Locale di Latina -. È una giustizia delegata, e così molto tempo se ne va in accertamenti a seguito di esposti, nel preparare gli incartamenti, nel comminare sanzioni e quindi nel ricevere e lavorare gli atti dei ricorsi». Insomma, chi viene denunciato per una canna fumaria, poi segnala un gazebo fuori norma, poi il proprietario del gazebo se la prende con una veranda sul terrazzo di fronte e così via, in una catena di Sant'Antonio». Gli esposti si moltiplicano e si perde tempo per cose minime. Oltre ad essere troppo pochi, gli agenti di Polizia Locale del Lazio vogliono andare a scuola per aggiornarsi: inutile affiancare un agente anziano a uno giovane per imparare il mestiere, perché oltre all'esperienza c'è bisogno di preparazione. I Vigili Urbani chiedono di poter partecipare a corsi di addestramento fisico, per imparare tecniche di autodifesa. Non solo: vogliono essere armati. «Delinquenza, criminalità, teppismo creano allarme e necessitano di un contrasto adeguato, fatto anche di appropriati strumenti di autotutela la cui sola apparizione produce un effetto dissuasivo», si legge nel rapporto. Un esempio: a Ciampino i vigili sono tutti armati. E chi non vuole la pistola? C'è anche il semplice spray al peperoncino. Ma a rendere critico il lavoro della Polizia Locale è l'intromissione della politica. «Per migliorare l'efficienza dei nostri servizi spiega il Comandante della Polizia Locale di Ciampino Roberto Antonelli bisognerebbe tagliare i collegamenti con le amministrazioni comunali. La Polizia Locale dovrebbe dipendere dal Prefetto». Insomma, fuori da ogni conndizionamento politico. «Voglio sapere chi siamo, se carne o pesce - chiosa il Comandante dei Vigili di Cisterna di Latina, Luciano Bongiorno -: vogliamo un ruolo preciso, sapere con chiarezza chi deve fare cosa, cosa i poliziotti, cosa i Carabinieri e cosa noi». Da qui la proposta: «Estendete i nostri poteri a tutta la Regione». La Regione vuole i vigili all americana LIDANO MARCHIONNE Comandante dei Vigili di Latina I cittadini vogliono risolvere con i Vigili problemi che andrebbero risolti altrove ROBERTO ANTONELLI Comandante P.L. di Ciampino Per migliorare la nostra efficienza dovremmo tagliare i ponti con l Amministrazione LUCIANO BONGIORNO Capo dei Vigili Urbani di Cisterna Vogliamo un ruolo preciso, dobbiamo sapere con chiarezza cosa fare Il Ministero dell'interno, con una recente circolare vorrebbe proibire ai Vigili la fornitura dei bastoni distanziatori che consentirebbero di affrontare i malviventi in possesso di coltello. Ma la Regione ha allo studio un'idea quasi surreale: un'accademia regionale per la Polizia locale per formare, qualificare e aggiornare gli agenti della polizia municipale e provinciale dei 378 Comuni del Lazio. È il progetto a cui sta lavorando la Giunta di Renata Polverini con l'aiuto del Marshal Office della United State Court House, il capo della polizia federale di New York, Joseph Guccione. Vigili all'americana, che speriamo non risolvano all'italiana i problemi della Polizia Locale.

6 SANITÀ CASTELLI n. 215 - dal 7 al 20 aprile 2011 L ospedale civile di Velletri perde pezzi e reparti: i medici si uniscono per difendere la struttura dai tagli regionali Per salvare il Colombo... un fiocco non basta Pazienti in rivolta e nosocomio tappezzato di striscioni e fiocchi simbolici Maria Chiara Shanti Rai I stituzioni e cittadini si stringono attorno alla situazione di emergenza dell ospedale Colombo, ormai al collasso. C è stato il rischio di chiudere rubinetti importanti, ma la Asl RmH al momento della resa dei conti ha fatto un passo indietro. Su disposizione della direzione Asl, infatti, stavano per essere temporaneamente disattivati i ricoveri ordinari ed in regime di day hospital presso il reparto di pediatria, nonché delle accettazioni dei reparti di ginecologia e ostetricia. Il personale è insufficiente nei reparti di ginecologia e ostetricia IL COLOMBO STA NAUFRAGANDO L ospedale, ha un utenza di 200mila persone, non solo dei Castelli, Romani, sta morendo lentamente ed è per questo motivo che da un mese a questa parte si è scatenata la protesta alla quale hanno aderito centinaia di cittadini, il Sindaco di Velletri Fausto Serva dio, la Cgil del comprensorio Pomezia Castelli Colleferro Subiaco e rappresentanti regionali e amministratori del territorio castellano. Tra l altro, sempre di recente, Mario Mei, capogruppo Api in Consiglio Regionale, ha presentato sul tema una interrogazione al presidente della Regione Lazio e Commissario straordinario alla Sanità, Renata Polverini, chiedendo se ci siano o meno interventi allo studio per scongiurare la temporanea disattivazione. Ma interventi ci sono e il governatore Polverini si dice al corrente delle emergenze del territorio ed è pronta ad ascoltare e intervenire laddove serve, tanto che Il pronto soccorso scoppia di pazienti e i pochi infermieri ce la mettono tutta per soddisfare tutti la revoca della disattivazione da parte dell azienda sanitaria è stata concertata con la Regione stessa. Non appena si varca la soglia del cancello del nosocomio si apre uno scenario di facile interpretazione. La sala del Pronto Soccorso è piena di cittadini stremati da lunghe ore di attesa, striscioni di protesta tappezzano le mura esterne, infermieri corrono da un reparto all altro per tappare i buchi d organico. L ospedale di Velletri marcia davvero a pieni ritmi in quanto ricopre un bacino d utenza di circa 200 mila persone non solo dall area sud dei Castelli, ma anche dai Comuni limitrofi di Cisterna, Campoleone e Aprilia. Il pronto soccorso è sempre più congestionato con circa 100 accessi in 24 ore. E di questi, meno di un quarto dei malati vengono ricoverati al Colombo, mentre i restanti attendono ore e ore di essere trasferiti in Capitale. «È dall una e trenta di questa notte che aspetto dice stremata Filomena, ora sono le 11 del mattino e mio figlio ATTESE INFINITE I pazienti devono attendere ore e ore in corridoio prima di essere visitati dai pochi dottori rimasti deve essere ancora visitato. I medici si fanno in quattro, ma qui non se ne può più». «Il pronto soccorso è un girone infernale, pazienti costretti a sostare per sette giorni in attesa di un posto letto ha detto Servadio -: sabato scorso ci sono stati contemporaneamente cinque pazienti in codice rosso con un solo medico di guardia e non si è trattato di un'eccezione, ma della regola». C è il problema dell emergenza ricoveri degli anziani, fa sapere Claudio Cappello medico del pronto soccorso, che sono sempre più frequenti, con conseguente intasamento dell accettazione e successive difficoltà nelle dimissioni». Cosa ha fatto precipitare le cose? «Principalmente il declassamento da Dea (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) di II livello (le funzioni di più alta qualificazione legate all emergenza, tra cui la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia vascolare) al I livello (oltre al pronto soccorso anche osservazione e breve degenza, di rianimazione e interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale) e la carenza di organico». FILOMENA Ha aspettato quasi 12 ore e ore al Pronto soccorso È dall una e trenta di questa notte che aspetto, ora sono le 11 del mattino e mio figlio deve essere ancora visitato. I medici si fanno in quattro, ma qui non se ne può più ROSALBA Ostetrica al Colombo Quest ospedale non può chiudere, il nostro reparto di Ostetricia è il fiore all occhiello dei Castelli Romani, lavoriamo senza sosta notte e giorno e portiamo dei risultati concreti ROSSANA Anche lei attende da ore per essere visitata Possibile che nessuno si rende conto di come siamo ridotti, di come sta crollando il sistema sanitario di Velletri? Faccio un appello al presidente Polverini: per favore non si dimentichi di noi!

8 ELEZIONI COMUNALI n. 216 - dal 21 aprile al 4 maggio 2011 Palozzi, Onorati, Tammaro, Lioi, Panella, Rapo e Ambrosetti: alle comunali del 15 e 16 maggio nulla appare scontato Marino, una sola poltrona per 7 candidati Stando ai sondaggi, il ballottaggio finale sembra possibile Marco Montini A Marino e Ciampino si scaldano i motori in vista delle imminenti elezioni amministrative di primavera, fissate per il 15 e 16 maggio con eventuale ballottaggio due settimane più tardi. Il pentolone dei papabili alla poltrona di Sindaco bolle a più non posso : anche quest anno tantissimi i candidati sia nella città del vino che in quella dell aeroporto. A Marino la situazione è molto ingarbugliata con ben sette candidati sindaco pronti a darsele di santa ragione. In pole position partono i prescelti delle due maggiori alleanze partitiche della città: il Sindaco uscente Adriano Palozzi, sostenuto dalla coalizione dei moderati (Udc, lista Costruiamo il decentramento, Lista Palozzi sindaco, Fli, Pdl, Api e lista Idee nuove), e Ugo Onorati, vincitore delle primarie di autunno e dunque candidato unico della coalizione di centrosinistra marinese ADRIANO PALOZZI Sindaco uscente di Marino STEFANO AMBROSETTI Candidato de La Destra sociale di Storace ALESSANDRO LIOI Con la lista civica per S. Maria delle Mole ADOLFO TAMMARO Candidato con liste civiche MARCO RAPO Candidato di Azione Cittadina UGO ONORATI È la punta di diamante del centrosinistra GIUSEPPE PANELLA In lizza con una sua lista civica (Pd, Psi, Lista Onorati sindaco, Rinnovamento Democratico, Verdi, La Sinistra per Marino e Idv). Decisi a tirare un brutto scherzetto, poi, i quattro esponenti della società civile: Adolfo Tammaro proveniente dal mondo del no profit, Alessandro Lioi commissario del Corpo forestale in pensione, Marco Rapo attuale Consigliere di opposizione, e Giuseppe Panella funzionario comunale di palazzo Colonna. New entry nel gruppone è Stefano Ambrosetti, il candidato Sindaco della Destra sociale di Storace. La bagarre, dunque, sembra assicurata. Tanta l incertezza, poche le notizie sicure: stando ai sondaggi il ballottaggio sembra molto probabile. Ovviamente impossibile metterci la mano sul fuoco, ma con così tanti candidati la dispersione del voto è ipotizzabile. Certo è che, se si ritornerà alle urne per il secondo turno, parecchi equilibri potrebbero cambiare. Molto dipenderà anche dal voto di opinione: infatti allo stato attuale una rilevante mole di marinesi non ha deciso a chi concedere il proprio voto. Questo intenso mese di campagna elettorale sarà certamente utile agli indecisi. Boom di liste civiche. Duello Lupi-Contestabile Anche a Ciampino le elezioni si fanno in 7 Dopo 17 anni di centrosinistra, vincerà la voglia di cambiare governo? CARMEN DE SANCTIS Lista Città Attiva Anche a Ciampino il contesto è complicato, anche se più definito rispetto a quello della consorella marinese. Ai nastri di partenza si sono presentati (anche qui) in sette. L attuale Assessore al bilancio Simone Lupi, candidato sindaco per il centrosinistra (Pd, Psi, Sel, Udc e lista La città che vorrei ) è il recente vincitore con plebiscito delle primarie di coalizione. Suo avversario acerrimo sarà Anna Rita Contestabile, sostenuta da Pdl, liste civiche e Socialisti riformisti. Uno scalino più in basso, invece, gli altri cinque candidati: Carmen De Sanctis prescelta della lista Citta Attiva, Sergio Pede di Alleanza per l Italia, Elio Santoro prescelto dall Italia dei Valori, il giovane Alessandro Porchetta di Rifondazione comunista e Massimo Zito di Futuro e libertà. Pure a Ciampino è valido il discorso della dispersionespartizione del voto tra i vari candidati analizzato per Marino, ma con un elemento di continuità in più: Ciampino sono 17 anni che è governata da giunte di centrosinistra. Vincerà la voglia di cambiare? M.M. SERGIO PEDE Alleanza per l Italia ALESSANDRO PORCHETTA Con Rifondazione Comunista SIMONE LUPI Candidato del centrosinistra ANNA RITA CONTESTABILE Sostenuta da Pdl e liste civiche ELIO SANTORO Candidato dell Italia dei Valori MASSIMO ZITO Con Futuro e Libertà Il Sindaco uscente ci riprova contro Fortini, Di Felice e Frappelli Ariccia, tre sfidanti per Cianfanelli Ecco Gabbarini, Menicocci, Ercolani, Viti e Barbaliscia Genzano contesa da 5 candidati EMILIO CIANFANELLI Per il centrosinistra PIERLUIGI FORTINI Candidato del Pdl ROBERTO DI FELICE Corre con 5 liste civiche VITTORIOSO FRAPPELLI In lizza con liste civiche Cianfanelli guida la corsa dei quattro. È stata una genesi lunghissima quella che ha portato alla griglia dei quattro candidati sindaco di Ariccia, una genesi fatta di rifiuti, accordi e strette di mano dell ultima ora, ma anche e soprattutto di un velenoso pre campagna elettorale evidentemente animato da vecchie e mai superate ruggini. Il ricandidato sindaco Emilio Cianfanelli ha trovato il sostegno del Pd e di tutti gli altri partiti del centrosinistra: con lui anche la lista civica Alleanza per Ariccia. Decisamente variegato lo schieramento sul civico Roberto Di Felice, candidato di quello che è possibile indicare come il terzo polo: con lui cinque liste, da Patto sociale e Fli, dall Udc a Forza Ariccia (che raccoglie la componente aracriana del Pdl), a Uniti per cambiare. Proprio lo scontro tra Cianfanelli e Di Felice, parte del quale giocato sotto traccia, si presenta tra quelli più politicamente cruenti di sempre. Non meno sofferta la candidatura di Pierluigi Fortini per il Pdl (più Destra ed Area democratica): scartata l ipotesi di Fabrizio Iacoangeli, il Pdl aveva individuato nel coordinatore cittadino il proprio uomo trovando però l opposizione della componente sociali, disposta a scendere in campo con Michele Serafini. Un accordo dell ultima ora ha evitato una spaccatura del centrodestra, che avrebbe spianato la strada agli altri due big della scena cittadina. Il quarto nome in lizza è quello di Vittorioso Frappelli, ex Sindaco di centrodestra ed oggi in campo con proprie forze civiche: un outsider che faticherà a trovare spazio tra i tre grandi contendenti. Marco Caroni FLAVIO GABBARINI Alleanza per l Italia EMANUELE MENICOCCI Movimento 5 Stelle ENZO ERCOLANI Pd, Sel, Idv, Infiorata Un centrosinistra spaccato si presenta alla corsa per il palazzo comunale di Genzano. È stata una sofferta corsa all ultima lista quella che ha caratterizzato questi ultimi mesi. L ipotesi Primarie, a lungo caldeggiata dalla corrente che si riconosce in Giorgio Ercolani, ha tenuto banco fin quando l area fedele al sindaco Enzo Ercolani non è riuscita a fare quadrato chiudendo la partita. Proprio l Ercolani Sindaco si è ricandidato Primo Cittadino di un centrosinistra che conta sui simboli del Pd, di Sel, dell Idv della lista Infiorata. Giorgio Ercolani ha presentato una lista (Genzano democratica) che appoggia il candidato civico Flavio Gabbarini. Il Pdl, con l Udc, ha fatto corpo su Vittorio Barbaliscia. Gli ultimi due nomi della corsa a cinque sono quelli di Emanuele Menicocci (movimento Cinque stelle, creatura di Beppe Grillo) e di Daniele Viti, altro fuoriuscito dal centrosinistra. Difficile veramente pensare che la questione possa risolversi al primo turno. M.C. DANIELE VITI Progetto Genzano VITTORIO BARBALISCIA Con Pdl e Udc

n. 216 - dal 21 aprile al 4 maggio 2011 CHIESE Da Ciampino a Velletri, viaggio tra le chiese più belle e antiche delle nostre città, le preferite dai pontefici romani n. 216 - dal 21 aprile al 4 maggio 2011 11 Castelli Romani, Castelli molto religiosi Gli edifici religiosi furono dei rifugi per i castellani nella II Guerra Mondiale Marco Montini È il principale luogo di culto cattolico della città e fu costruita per devozione della famiglia Colonna. Il terremoto del 1902 causò alcune profonde crepe nella struttura della basilica, perciò il Genio Civile di Roma nel 1909 portò a compimento alcuni necessari lavori di consolidamento, tramite il rafforzamento degli architravi delle due navate laterali con archi a tutto se- Castelli Romani, Castelli religiosi. Non c è niente da dire, se c è una caratteristica peculiare che accomuna il nostro territorio è la elevata presenza di chiese. Da Ciampino a Velletri si estendono una miriade di strutture ecclesiali, alcune visibili nel centro storico, altre nascoste anche agli occhi dei più curiosi. È il segno tangibile della storia, del passato, dell influenza che ha avuto per secoli la Chiesa Cattolica dalle nostre parti e della volontà della Curia stessa di costruire architetture da mettere a disposizione al culto dei fedeli. I pontefici hanno avuto sempre una certa debolezza per i Castelli Romani: non a caso il nome di una cittadina castellana è Rocca di Papa. E non lo è nemmeno il fatto che Castel Gandolfo sia la residenza estiva dei Papi vaticani. Le chiese, poi, non sono solamente luogo fisico di preghiera e orazione, ma hanno simboleggiato (soprattutto in piccoli centri come erano i Castelli decenni fa) il modus vivendi di una intera comunità, portando princìpi di unità e coesione: il parroco, infatti, rappresentava una figura di spicco nella vita sociale del cittadino, che era prima di tutto un devoto fedele, una concezione che nella seconda metà del 900 si è un po spenta. Ultima curiosità è legata al ruolo storico delle chiese durante il secondo conflitto mondiale, quando durante i bombardamenti alleati del 1944 divennero scialuppa di salvataggio dalle incursioni aeree: centinaia di impauriti castellani le sfruttarono come rifugio lontano dalle bombe. Il Caffè ha voluto testimoniare la bellezza artistica di alcune architetture religiose, più o meno importanti: eccone una carrellata. Marino, San Barnaba Apostolo sto, il potenziamento dei pilastri ed il rinnovamento del pavimento e dell'intonaco. Il primo intervento di restauro alla basilica bombardata venne deliberato nell' agosto 1944. Curiosità: Il 2 febbraio 1948 il Comune inaugurò le quattro steli di travertino collocate nell'altare del Crocifisso e su cui sono riportati i nomi dei 325 marinesi caduti nell'ultima guerra. Frascati, Cattedrale di San Pietro Apostolo La cattedrale, Sede suburbicaria di Frascati, è consacrata a San Pietro Apostolo. La struttura è alquanto maestosa: lunghezza complessiva dell'edificio 42.30 metri; larghezza della facciata 34.10 metri; altezza al tetto 21.80 metri. Curiosità: la prima messa verrà celebrata nella nuova Cattedrale nel 1610. La pregevole facciata è stata eretta con pietra tuscolana estratta dalle cave di Monte Porzio Catone, Frascati e con travertino di Tivoli. È fiancheggiata da due campanili. Sopra la porta principale, vi è un altorilievo in marmo raffigurante la consegna delle chiavi da Gesù a san Pietro. È presente un orologio a sei ore sul campanile di sinistra. Altra curiosità: l'interno in origine era completamente affrescato, ma dopo i bombardamenti del 1943 è stato rifatto senza ornamenti, con una semplice tinta color avorio. Albano, santuario di Maria Santissima della Rotonda Noto in precedenza come Santa Maria Maggiore, è uno dei più importanti santuari mariani del Lazio. Il santuario occupa un antico edificio rotondo di costruzione romana risalente al I secolo, ricollegabile alla villa di Domiziano a Castel Gandolfo, che fu anticamente un ninfeo o, secondo altre ipotesi, un tempio. L'edificio venne convertito ad uso cristiano all'epoca di Costantino il Grande o nel periodo tra il IX e l XI secolo. Fu retto da suore agostiniane dal Trecento fino al 1444 e in seguito venne assegnato ai religiosi girolamini della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all'aventino in Roma, che lo tennero fino al 1663. Tra il 1708 ed il 1799 la direzione del seminario e del santuario passò ai padri Scolopi. Da allora, il santuario è di proprietà diocesana ed è aggregato alla parrocchia della basilica cattedrale di San Pancrazio. Oggi è schedato tra i monumenti architettonici tutelati del Lazio. Curiosità: probabilmente gestito nei primi secoli della sua esistenza da religiosi di rito bizantino DON PIETRO DILETTI Parroco della Chiesa Collegiata Parrocchiale Pontificia di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo 5 mesi fa ho trovato questa chiesa in condizioni pietose. Ora è in atto il restauro della facciata, proprio come l aveva immaginata il Bernini PATRIZIA Residente di Marino, ama molto la basilica di San Barnaba Io sono credente e vado a messa soprattutto in occasione delle grandi feste come Pasqua o Natale. Prediligo la basilica di San Barnaba, simbolo della mia città Genzano, Santa Maria della Cima Per molti secoli, fino alla costruzione della Collegiata della Santissima Trinità (Genzano di Roma) è stata la chiesa più importante di Genzano ed è l'edificio da cui parte la processione sul tappeto floreale in occasione del Corpus Domini. La chiesa attuale è nata nel XVII secolo dal rifacimento dell'antica chiesa parrocchiale di Genzano Vecchio, edificata probabilmente attorno al XIV secolo dai Cistercensi dell'abbazia di Sant'Anastasio alle Acque Salvie proprietaria di Genzano. La chiesa ricevette più volte degli interventi di restauro, anche perché venne bombardata durante la seconda guerra mondiale e subì gravi danni per una serie di scosse telluriche verificatesi nel 1981. In occasione dei restauri eseguiti nel 1981 furono rimessi in luce dei reperti archeologici di epoca imperiale. Curiosità: è chiamata "Duomo vecchio" dai genzanesi. Grottaferrata, Abbazia di San Nilo È stata fondata nel 1004 dal santo a cui è dedicata, cinquant'anni prima dello scisma fra la Chiesa cattolica e quella ortodossa: tuttavia questo monastero è dell'abate Nilo, nato nella Calabria bizantina e quindi greco di origine e di rito, fondatore di vari monasteri, che decise di fondare un monastero sui colli di Tuscolo, sui ruderi di una grande villa romana, dove sembra gli sia apparsa la Madonna. I lavori vennero terminati sotto il controllo di san Bartolomeo, co-fondatore dell'abbazia. Solo pochi anni dopo la sua fondazione, il monastero ospitava già circa 200 monaci e le continue donazioni portarono l'archimandrita a controllare territori vastissimi in Lazio e nel Sud Italia. L'abbazia inoltre ottenne da molti papi il riconoscimento della propria autonomia rispetto ai cardinali vescovi della diocesi suburbicaria di Frascati. Curiosità: nel 2004 è ricorso il millenario della fondazione dell'abbazia di Santa Maria di Grottaferrata: per l'evento sono stati organizzati numerosi eventi e la Città del Vaticano ha emesso una cartolina postale speciale e Poste Italiane ha diffuso un francobollo ed un annullo speciale. Castel Gandolfo, San Tommaso da Villanova È un luogo di culto cattolico posto nel centro storico della cittadina di Castel Gandolfo, nella Sede suburbicaria di Albano, luogo di villeggiatura dei Papi. Edificata a partire dal 1658 per volere di papa Alessandro VII Chigi su progetto dell'architetto Gian Lorenzo Bernini, venne inaugurata nel 1661 dopo che Antonio Raggi ne ebbe completata la decorazione in stucco. Curiosità: al momento la facciata è in fase di ristrutturazione ed è completamente cantierata. Ariccia, Santuario di Galloro Il santuario di Galloro è uno dei santuari mariani più importanti e frequentati del Lazio; inoltre, è schedato tra i monumenti architettonici del Lazio in virtù del contributo dato dal celebre architetto Gian Lorenzo Bernini alla progettazione di alcune sue parti. Dedicato all'immagine miracolosa della Madonna di Galloro, venne costruito tra il 1624 ed il 1633 e il convento attiguo dal 1817 è affidato alla cura della Compagnia di Gesù. Oggi il santuario è costituito in parrocchia, con oltre 3000 anime, cui è unita la collegiata di Santa Maria Assunta di Ariccia. Curiosità: il santuario e l'immagine sacra sono stati oggetto di visite apostoliche di numerosi pontefici, quali papa Urbano VIII, papa Alessandro VII, papa Clemente XI e altri.

12 ACQUA GENZANO n. 215 - dal 7 al 20 aprile 2011 Il Comitato Acqua Bene Comune di Marino: «Tutti i cittadini vadano a votare al referendum per l acqua del 12 e 13 giugno» «Un sì per lasciare l acqua alle comunità» Si tratta delle norme che tolgono il controllo dell acqua al potere pubblico e garantiscono il 7% di guadagno alle società private anche se il servizio è pietoso Anche a Marino in vista del referendum del 12 e 13 giugno il movimento cittadino ha avviato una campagna di sensibilizzazione che miri al doppio sì per far tornare l acqua ad essere un bene comune. Un impegno importate quello del Comitato Acqua Bene Pubblico della città del vino, che vede attivi sul territorio tanti giovani. Il Caffè ha intervistato una delle coordinatrici, Karen Rizza. Come e quando è nato il vostro comitato? «È nato circa un anno fa dalla presa di coscienza della società civile: alcuni cittadini hanno intrapreso una battaglia di democrazia per difendere i beni della collettività, in primo luogo l acqua». Come vi siete mossi? «Innanzitutto abbiamo cominciato con la raccolta firme per la proposta di referendum ottenendo un grande risultato: circa 800 firme a fronte delle 400 ipotizzate». Anche a livello castellano state cercando di creare un unica grande voce? «Certo che sì: il 19 marzo ad esempio abbiamo fatto una conferenza stampa ad Ariccia in cui siamo usciti come coordinamento dei Castelli Romani. All evento erano presenti cittadini liberi, partiti politici e numerose associazioni ambientaliste. Anzi rinnovo l invito alla partecipazione a Siamo fiduciosi. Stiamo agendo benissimo sul territorio sensibizzando la gente KAREN RIZZA Comitato Acqua Bene Comune di Marino tutte quelle persone che sono in linea con il nostro progetto. Il loro aiuto sarà fondamentale per raggiungere il quorum del 50% senza il quale il referendum non avrà validità». Spiegaci meglio. «Il Consiglio dei Ministri ha rifiutato la richiesta di accorpamento della consultazione referendaria con le amministrative previste per il 15 e 16 maggio, avanzata dal Comitato Referendario 2 Sì per l'acqua Bene Comune e da diversi Enti locali. Pagine aperte Il Caffè è aperto anche alle comunicazioni di comitati e associazioni, ufficialmente accreditati a sostenere il Sì o il No ai referendum abrogativi del 15 e 15 giugno prossimi. Questo avrebbe permesso allo Stato di risparmiare diverse centinaia di milioni di euro. Noi comunque siamo molto fiduciosi poiché stiamo agendo benissimo sul territorio e stiamo sensibilizzando tanta gente». Due Sì per dire due No Il 12 e 13 giugno gli italiani dovranno votare per 4 referendum abrogativi: due sull acqua, uno sul nucelare e uno sul legittimo inpedimento. I quesiti, relativi all acqua, sono due e chiedono di scegliere se: 1) lasciare che il potere pubblico perda il controllo sull acqua; 2) lasciare l attuale guadgno del 7% garantito ai gestori idrici. Il primo quesito riguarda la Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, propone l abrogazione dell art. 23 bis della Legge 133/2008, sulla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. La norma obbliga gli enti pubblici a cedere ai privati il controllo sulle reti idriche, cedendo ad essi almeno il 40% della proprietà delle aziende idriche e addirittura almeno il 70% nel caso delle società quotate in borsa. Votando sì, si abroga la norma che impine la spallata definitiva per privatizzare anche l acqua. Il secondo quesito riguada la Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Se si vota sì si cancella la norma che garantisce al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio. Anche voi a Marino dunque? «Ovviamente! In questi giorni sono partite una serie di iniziative. Per tutte le informazioni contattateci all indirizzo mail h2omarino@libero.it». È ancora lettera morta l iniziativa votata dal Consiglio comunale per inserire nello statuto comunale il principio che l acqua non è una merce «L acqua di Genzano deve essere pubblica» Cittadini indignati per gli impegni del Comune rimasti inattuati Marco Montini Il Consiglio comunale di Genzano, lo scorso novembre, aveva approvato un ordine del giorno in cui si sosteneva la necessità sia di monitorare i livelli di arsenico, di ottenere dati dall ente certificato e non dal gestore e si approvava la volontà di apportare una modifica allo statuto comunale per dichiarare l acqua un bene comune senza rilevanza economica. Un impegno mancato, che ha suscitato il disappunto del comitato Acqua bene comune di Genzano: «Il 30 marzo, ultimo consiglio comunale, - sottolineano dal Comitato - la modifica non è stata nemmeno messa all ordine del giorno, benché lo stesso fosse stato approvato all unanimità. Evidentemente la problematica dell acqua viene affrontata solo quando diventa emergenza. Apprezziamo, anche se pervenuta in ritardo, la pubblicazione dei dati dell Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente, che si occupa di analizare le acque, ndr), così come apprezziamo l intervento relativo all arsenico operato dall Amministrazione, ma non comprendiamo come mai, a quattro mesi dall approvazione della nostra mozione, la variazione dello statuto venga procrastinata senza motivarne il rinvio». IL PROBLEMA La variazione proposta non è di poco conto: «A fronte della questione dell arsenico, infatti - spiegano I problemi idrici ci sono da molto tempo Perché si occupano dell acqua solo a fine mandato? ancora gli attivisti dell acqua pubblica - si è mostrata in tutta la sua evidenza la necessità di restituire la gestione di questo bene comune alla collettività per sottrarlo alla logica del profitto. Il comitato Acqua bene comune di Genzano continuerà le proprie campagne, certo che la mera emergenzialità con cui si è finora affrontata la questione non possa essere la soluzione». Secondo il coordinatore del comitato, inoltre, in quest ultimo periodo sono usciti articoli sui giornali in cui l Amministrazione comunale si è vantata di aver vinto l ennesima battaglia sul discorso arsenico. Un comportamento anche qui difficilmente concepibile da parte dell associazione cittadina: «Il discorso piuttosto è un altro: Acea dovrebbe essere un collaboratore dell Amministrazione, per cui il concetto di battaglia non dovrebbe proprio sussistere. Il Sindaco Ercolani ha accusato che sono stati alzati polveroni, ma in realtà senza questi il discorso arsenico non sarebbe venuto fuori, in maniera così attuale. Ben venga che siano stati risolti i problemi, è chiaro però che il cambio di statuto non c è stato e dunque l impegno preso dal sindaco non è stato mantenuto. Non capiamo - si domandano al Comitato cittadino - perché si debba arrivare ad affrontare il problema acqua al quinto anno di mandato, quando la questione dell arsenico è un tema pluriennale». PIAZZA TOMMASO FRASCONI Fontana di San Sebastiano a Genzano «CONTINUEREMO A CHIEDERE CHE L ACQUA NON SIA MERCE» «Noi come comitato continueremo a chiedere che la mozione approvata il 24 novembre scorso venga rispettata e venga dichiarato nello statuto il diritto all acqua potabile. Inoltre ci aspettiamo che Ercolani appoggi la nostra campagna referendaria in previsione della decisione popolare di metà giugno», ha fatto sapere il Comitato Acqua bene comune di Genzano, che per l immediato futuro ha in mente una serie di iniziative, in primis l apertura di uno sportello di assistenza per richiedere i rimborsi delle bollette del 2010, anno fuori deroga dei limiti di arsenico. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.acquapubblicagenzano.blogspot.com

14 Francesco Buda BOLLETTA ACQUA n. 216 - dal 21 aprile al 4 maggio 2011 La Corte di Cassazione ha ribadito che se la depurazione non viene fornita, il gestore non può esigere il relativo canone Se il depuratore non c è, non va pagata la tassa Pure la Corte Costituzionale ha bocciato il balzello, poi reintrodotto dal Parlamento È stato bocciato ancora una volta l'obbligo di pagare il servizio depurazione anche quando non c'è. A stroncare l'odioso balzello stavolta è la suprema Corte di Cassazione, il 14 aprile scorso (con la sentenza n. 8318). Una decisione che apre nuove inaspettate - e sacrosante possibilità di vincere cause contro i gestori idrici che non danno fogne e depuratori adeguati. I massimi giudici hanno infatti sottolineato che deve essere rispettato il principio della corrispettività tra la quota dovuta ed il servizio di depurazione. Cioè: uno deve pagare se e quando riceve in cambio ciò per cui paga. Ha così sentenziato dando torto al Comune di Milano, che pretendeva i soldi per la depurazione LATINA MARE Il depuratore ormai insufficiente, in più occasioni ha scaricato acque inquinate che non aveva fornito. Questa sentenza riapre uno squarcio nella fortezza eretta dalla casta al fianco dei mercanti dell'acqua, che promettono di rendere efficiente il sistema, a costi giusti e di risolvere i problemi (vedi emergenza arsenico, ma pure la grave situazione Sentenza importantissima: chiarisce ancora una volta che si paga solo per ciò che si riceve dei depuratori, che spesso non ci sono o funzionano male). Il balzello sui depuratori inesistenti (o rotti) è uno degli emblemi della casta spremilimoni, che tratta cittadini e utenti come salvadanai da saccheggiare e l'ambiente come una discarica. Magari da bonificare con gli stessi boss che si accaparrano l acqua e magari inquinano perché non fanno i depuratori, o li fanno e gestiscono male. Previsto dalla riforma del servizio idrico, la legge Galli n. 36 del 1994, tale obbligo di pagare per un servizio di là da venire, era stato già dichiarato ingiusto e contrario alla madre di tutte le leggi italiane, la Costituzione, dalla Corte Costituzionale ad ottobre 2008. La Corte aveva ben chiarito che non si poteva continuare a caricare sulle bollette idriche anche il canone sui depuratori inesistenti o rotti solo perché c'era l'intenzione di realizzarli o sistemarli, come accadeva fino ad allora. Dopo quella storica decisione, era scattata la mobilitazione delle associazioni dei consumatori con le richieste ai gestori di rimborsare le tariffe illegittime ingiustamente riscosse. Un terremoto per le casse dei mercanti dell'acqua che si sarebbero visti costretti a restituire ingenti somme, visto che circa il 30% degli utenti non è servito dai depuratori. Pochi mesi, e ci ha pensato la casta a neutralizzare l'atto di giustizia dei giudici costituzionali: a febbraio 2009 il Parlamento ha approvato la legge n. 13 che e reintroduce di GENZANO, ZONA LANDI Depuratore pagato coi soldi pubblici mai entrato in funzione. Oltre 3.000 abitanti senza fognature APRILIA, DEPURATORE DI VIA DEL CAMPO Costruito male, invece di depurare inquina Chi in bolletta si ritrova il canone depurazione anche se non riceve il servizio, può far valere questa sentenza sana pianta l'assurda gabella, o tangente, se preferite, azzerando quanto stabilito dalla Corte Costituzionale. Ora la situazione viene ribaltata nuovamente, in nome dei più elementari princìpi civili ed economici: «Non si può obiettare che la corrispettività fra la suddetta quota e il servizio di depurazione sussisterebbe comunque ribadiscono i magistrati della terza sezione civile della Cassazione -, perché le somme pagate dagli utenti in mancanza del servizio sarebbero destinate, attraverso un apposito fondo vincolato, all'attuazione del Piano di ambito, comprendente anche la realizzazione dei depuratori». Infatti la legge stabilisce che per imporre ed incassare il canone di depurazione anche se i depuratori non ci sono, basta prevedere nei Piani d'ambito, cioè tra le opere in progetto, la realizzazione di nuovi depuratori. La sentenza 8318 della Cassazione ha smentito le decisioni dei giudici di primo e secondo grado, cioè del Tribunale e della Corte d'appello di Milano. Si tratta di una decisione importantissima, visto che la Cassazione garantisce «l esatta osservanza e l uniforme interpretazione della legge, l unità del diritto oggettivo nazionale». Quindi per logica giuridica e giustizia, chi non è allacciato alla rete fognante o è servito da un depuratore inefficiente (come ad esempio l'impianto di via del Campo ad Aprilia), può contare su quanto appena stabilito dai massimi giudici nazionali e fare causa al gestore che gli appioppa il canone di depurazione e far valere il fondamentale principio appena ribadito dalla terza sezione civile della Cassazione. Leggi l inchiesta su www.ilcaffe.tv Con un iter rapidissimo, insolito per l'italia, il Parlamento con la legge numero 13 del 2009 ha reintrodotto il canone di depurazione obbligatorio anche per chi non riceve il servizio. Questo nonostante la sentenza n. 335 del 2009 della Corte Costituzionale avesse dichiarato illegittimo questo canone, dove i depuratori non ci sono, non funzionano o funzionano male (ad esempio ad Aprilia, Anzio, Latina e sui Castelli Romani). Hanno votato per far reintrodurre l'assurdo balzello anche i seguenti parlamentari che prendono voti tra le province di Roma e Latina: Fazzone Claudio, De Angelis Candido, Amici Teresa detta Sesa, Moffa Silvano, Cursi Cesare, Mussolini Alessandra. Astenuta Maria Teresa Formisano. Leggi l'inchiesta su www.ilcaffe.tv (Il Caffè n. 167, pagine 4 e 5).