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NIETZSCHE E L'ETICA INTRODUZIONE Il presente lavoro si prefigge di esaminare le teorie filosofiche di Nietzsche inerenti alle problematiche dell'etica e del Nichilismo. A questo scopo, ho compiuto una lettura in ordine cronologico dei testi nietzschiani. La mia analisi, tuttavia, non considera in toto la vasta produzione di Nietzsche, bensì ho ritenuto opportuno focalizzare l'attenzione sulle opere in cui i suddetti problemi vengono maggiormente trattati. Ho suddiviso il mio lavoro in tre parti. In questa suddivisione ho accettato la ricostruzione di Vattimo 1 secondo cui è possibile intravedere nell itinerario filosofico di Nietzsche tre diverse fasi. La prima fase è quella relativa alle opere giovanili di Nietzsche scritte durante il periodo dell insegnamento a Basilea. Motivi conduttori di questo primo periodo sono la centralità dell arte e la scoperta della coppia apollineo-dionisiaco. 1 G. Vattimo, Introduzione a Nietzsche, Laterza, Roma-Bari 1985

Si ha in questa fase la cosiddetta metafisica dell artista 2 : l arte è in grado di spiegare l essenza del mondo e della vita. Soltanto con l occhio dell arte il pensatore riesce a vedere nel cuore del mondo. Ma è essenzialmente l arte tragica, la tragedia antica che ha questa capacità di compenetrazione 3. Nel testo La nascita della tragedia dallo spirito della musica, ovvero grecità e pessimismo (pubblicato nel 1871), Nietzsche scopre nella tragedia greca la compresenza e il contrasto tra apollineo e dionisiaco. Apollo è il dio della luce, della misura e della forma, Dioniso è invece il dio della notte, dell ebbrezza e del caotico. Come l apollineo tende a produrre immagini definite, forme armoniose e stabili che rassicurino, l impulso dionisiaco, non è solo la sensibilità al caos dell esistenza, ma è anche spinta a immergersi in questo caos 4. Nell antica tragedia greca si ha una perfetta sintesi dei due impulsi. Sarà poi Socrate a decretare la fine della tragedia antica introducendo una visione razionale del mondo dove caos, irrazionale e tragico non avranno più senso. L obiettivo di Nietzsche, in questo primo periodo del suo filosofare, è dunque quello relativo al ritorno alla 2 Ho seguito per questa e altre denominazioni G. Vattimo, Introduzione a Nietzsche, op. cit. 3 E. Fink, La filosofia di Nietzsche, 1960, trad. a cura di P. R. Traverso, Marsilio, Padova 1973, pag. 19 2

cultura tragica attraverso il recupero dell elemento dionisiaco rimosso dal socratismo. Con Umano, troppo umano 5, inizia invece quello che Vattimo definisce il periodo illuministico di Nietzsche. In questa fase, il filosofo ha ormai abbandonato il suo progetto di una possibile rinascita della cultura tragica. Anche l arte perde il suo carattere di centralità: ora essa viene considerata da Nietzsche solo una fase superata dell umanità adatta alle epoche in cui la civiltà era più violenta e passionale. Oggi che l uomo è più maturo, il ruolo dominante spetta invece alla scienza. Tuttavia, neanche la scienza può condurci oltre l apparenza, alla cosa in sé. Il suo ruolo è essenzialmente critico: Nietzsche intende cioè servirsi della scienza per dimostrare che tutto il nostro mondo morale poggia su errori. Il compito della scienza non è dunque quello di darci un sapere obiettivo; essa deve solo consentire un ripercorrimento critico della storia dell umanità che è sempre storia di errori. Con Così parlò Zarathustra 6, inizia la terza fase che Vattimo definisce filosofia dell Eterno ritorno. E il periodo costruttivo del pensiero di Nietzsche; terminata la ricostruzione critica degli errori 4 G. Vattimo, Introduzione a Nietzsche, op. cit., pag. 15 5 F. Nietzsche, Umano, troppo umano, 1878, trad., a cura di S. Giometta, Adelphi, Milano 6 F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1883-85, trad. a cura di M. Montanari, Adelphi, Milano 3

morali e metafisici, ora egli ci presenta le sue teorie fondamentali: Eterno Ritorno, Superuomo e Volontà di Potenza. Pur accettando questa suddivisione, ai fini del presente lavoro incentrato sulla questione etica, ho tralasciato la prima fase, quella relativa alla metafisica dell artista. Nella prima parte, ho analizzato i testi del periodo illuministico di Nietzsche: Umano, troppo umano 7 che esce nel 1878, Umano, troppo umano, volume secondo 8 del 1879-80, Aurora 9 pubblicata nel 1881 e La Gaia Scienza 10 uscito nel 1882. Come abbiamo visto precedentemente, nella cosiddetta fase illuministica, Nietzsche non crede seriamente nel progresso, nella ragione e nell oggettività del sapere scientifico, egli cerca solo un alleanza con la scienza contro la metafisica. In Umano, troppo umano, Nietzsche utilizza un metodo da lui definito storico e psicologico che gli consente di operare una ricostruzione del processo che ha portato alla nascita e allo sviluppo della morale, della religione e 7 F. Nietzsche, Umano, troppo umano, op. cit 8 F. Nietzsche, Umano, troppo umano, volume secondo, 1886 (il volume è diviso in due parti che costituiscono la continuazione di Umano, troppo umano: si tratta di Opinioni e sentenze diverse che esce nel 1879 e Il Viandante e la sua ombra pubblicato nel 1880. Nel 1886 Nietzsche riunisce le tre opere in due volumi che portano il titolo di Umano, troppo umano. Le Opinioni e il Viandante costituiscono appunto il secondo volume). trad. a cura di S. Giometta, Adelphi, Milano 9 F. Nietzsche, Aurora, 1881, trad. a cura di F. Masini, Adelphi, Milano 10 F. Nietzsche, La Gaia Scienza, 1882, trad. a cura di F. Masini, Adelphi, Milano 4

della metafisica. Ricostruendo la storia dei sentimenti morali, Nietzsche scopre che tutto il mondo dell'etica è costruito su errori. Il primo e più fondamentale errore è il credere che possano esistere azioni morali; secondo Nietzsche, l'uomo agisce spinto dall'istinto di conservazione e dall'intenzione di evitare il dolore e di procurarsi il piacere. L'opera di smascheramento dell'etica e della Religione ha lo scopo di aiutare gli uomini a liberarsi dalle catene morali, a prendere congedo dagli errori metafisici portando così a compimento quel processo che Nietzsche chiama coi nomi di "Autosoppressione della morale" e "Morte di Dio". Ma se in Umano, troppo umano dominava l osservazione storica e critica, in Aurora e ancor di più nel testo La Gaia Scienza, Nietzsche si sbarazza a poco a poco del rigore scientifico e dello scetticismo iniziale: la scienza di Nietzsche diviene ora scienza gaia e dionisiaca, volta all accettazione dell innocenza del divenire. Anche lo spirito libero si allontana sempre più dall immagine del freddo critico, del grande scettico: egli è ora l uomo che gioca con la scienza, lo sperimentatore. Lo spirito libero ha anche preso coscienza di essere stato il creatore dei valori che credeva eterni e trascendenti. Grazie a questa scoperta, ora egli può liberarsi degli errori metafisici e 5

costruire nuovi valori. Nella seconda parte, vengono analizzate le opere di Nietzsche degli anni 1886 e 1887: si tratta di Al di là del bene e del male 11 e di Genealogia della morale 12 scritte dopo Così parlò Zarathustra 13, opera in cui Nietzsche aveva cercato di elaborare una filosofia costruttiva. Caratteristica della seconda parte è l impostazione genealogica anziché critico-distruttiva. Nietzsche opera una ricostruzione genealogica della morale che gli permette di risalire all origine nascosta dei comportamenti etici. La morale tradizionale gli si rivela così come uno strumento di dominio con cui i più deboli hanno soggiogato i più forti e i più sani instillando in loro sensi di colpa e inducendoli a vergognarsi dei loro sani istinti vitali. Per colpa della morale, l'uomo ha imparato a diffidare delle proprie pulsioni, a reprimerle, a soffocarle dentro di sé. Ma impedendo lo sbocco all'esterno dei suoi istinti, l'uomo ottiene solo che questi irrompano violentemente nel suo mondo interiore, facendone un animale malato che rivolge contro di sé il suo bisogno di far male, che 11 F. Nietzsche, Al di là del bene e del male, 1886, trad. a cura di F. Masini, Adelphi, Milano 12 F. Nietzsche, Genealogia della morale, 1887, trad. a cura di F. Masini, Adelphi, Milano 13 F. Nietzsche Così parlò Zarathustra, op. cit. 6

fa "[... ] a brani se stesso. 14 Nella terza parte vengono invece affrontati i grandi temi della filosofia di Nietzsche: il Nichilismo, la Volontà di Potenza, il Superuomo e l Eterno Ritorno analizzati attraverso la lettura dei seguenti testi: Crepuscolo degli idoli 15 del 1889, Così parlò Zarathustra 16 del 1883-85 e i frammenti di La Volontà di Potenza 17 ordinati dopo la morte di Nietzsche da P. Gast e da E. Foster-Nietzsche (sorella del filosofo). Questi libri hanno in comune il fatto di rappresentare, a mio avviso, la parte costruttiva della filosofia di Nietzsche. In queste opere, infatti, Nietzsche va oltre la critica e la distruzione dei valori tradizionali e ci presenta le sue principali teorie filosofiche: il Nichilismo, la Volontà di Potenza, il Superuomo e l Eterno Ritorno. Il Nichilismo è la mancanza di senso, la terribile sensazione di vuoto, il sentimento dell'inutilità della vita umana che avverte l'uomo nel momento in cui vengono a cadere i valori tradizionali che lo avevano ingannato ma che avevano anche dato un 14 F. Nietzsche, Genealogia della morale, op. cit., af. 16, pag. 74 15 F. Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, 1889, trad. a cura di F. Masini, Adelphi, Milano 16 F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, op. cit. 17 F: Nietzsche, La Volontà di Potenza, frammenti postumi ordinati da P. Gast e E. Foster-Nietzsche, 1906, trad. a cura di M. Ferraris e P. Kobau, Bompiani, Milano 7

significato e uno scopo alla sua esistenza. La Volontà di Potenza è l'essenza della vita in tutte le sue forme, è energia creatrice in opera nel mondo. Il Superuomo è colui che, consapevole della Volontà di Potenza, in un lontano e imprecisato futuro, potrà attingere a quest energia per creare nuovi valori. La tesi attorno a cui il presente lavoro è stato scritto, è che Nietzsche critica Morale e Religione ma non propone un'etica alternativa. Il metodo psicologico e critico utilizzato da Nietzsche per smascherare le credenze tradizionali, non sembra condurre a nuovi e più veri principi da contrapporre a quelli falsi. La filosofia storica consente solo di ricostruire il divenire di Metafisica, Religione e Morale eliminandone il carattere di assolutezza e di oggettività senza però arrivare a scoprire un nuovo fondamento. Con la sua critica dei valori tradizionali, Nietzsche crea quindi uno spazio teorico vuoto che non vuole riempire con un altro sistema etico. Ma questo spazio è veramente vuoto? O è possibile intravedere nel pensiero e nelle opere di Nietzsche le linee guida di una nuova etica intesa come possibilità per l uomo di crearsi nuovi valori e di attribuire un senso e un significato a se stesso e alla sua esistenza? 8