Anche nelle quotazioni più assurde da puro TotoE3, l idea stessa che il tripla A di chiusura conferenza di Ubiosft fosse un gioco di sport estremi era francamente molto poco probabile. E invece, con la sua carica di incoscienza, Steep è il mio underdog dell E3. Sì, perché l essere così caricato di responsabilità per via della posizione nella playlist di Ubisoft ha messo il titolo dello studio di Annecy in una luce complessa. È vero, è un gioco palesemente di nicchia ed è vero anche che al momento, tecnicamente, non si tratta di qualcosa di sensazionale, ma ieri ci ho giocato per un po e secondo me c è un gran bel potenziale. GO PRO GENERATION È bene chiarire subito un concetto basilare: Steep è un gioco che si muove all interno di un ben preciso framework culturale. È lo stesso che, di fatto, ispirava giochi come Skate di EA ed è legato a uno spirito che non mette al primo posto la competizione in sé, che non ricerca necessariamente la vittoria, ma che si gode l esperienza estrema come puro piacere personale. In questo senso, è vero che in Steep si possono fare sfide sulla qualunque e chiedere agli amici di mettersi in mostra in maniera analoga, ma è più l atto in sé che conta: sfidare gli altri su un salto, su una route o a chiudere un trick è una questione di condvisione, di soddisfazione e di autocompiacimento. D altronde, filmarsi e filmare robe folli con la GoPro è una moda di questi anni ed è l apoteosi della sboroneria, certo, ma anche di una ricerca smodata del limite personale. IN BASE ALLA DISCIPLINA SCELTA, STEEP OFFRE ESPERIENZE OVVIAMENTE DIVERSE Steep è figlio di questa cultura e il fatto di avere il logo GoPro ovunque ne è la chiara
dimostrazione. Si sale su una montagna ricostruita sulla base della morfologia delle Alpi e poi si scende giù a tutta con sci, snowboard, wingusuit e paracadute. Siamo davanti a un open world, per cui la mappa del mondo ha un po il solito aspetto dei classici titoli Ubisoft e da lì abbiamo il pieno controllo della scelta del punto di partenza del nostro viaggio: una volta scesa la cima o il punto che ci piace di più, basta un tasto per essere nel vivo dell azione. Il set up delle corse è molto rapido e sono disponibili diverse sfide per ogni cima o vetta. Una volta arrivati sul posto si può scegliere attraverso una ruota in stile inventario la disciplina in cui si vuole gareggiare e via, giù a tutta birra. SIMCADE ESTREMO In base alla disciplina scelta, Steep offre esperienze ovviamente diverse. Se con la wingsuit è tutto un planare ed evitare le formazioni rocciose, o incunearsi tra le porte immaginarie di una gara a checkpoint, con sci e snowboard si entra nel fantastico mondo dei trick o della ricerca della velocità. Uno degli aspetti che, nonostante la prova rapidissima, mi ha particolarmente colpito è il suo essere a metà strada tra un feedback simulativo e la scelta di avere un sistema di controllo che sia comunque immediato. Se, infatti, è facilissimo prendere confidenza col gioco, è anche vero che ci vuole un po per capire le logiche di ogni disciplina e che ci sono sempre diversi parametri da tenere in considerazione: dall inerzia delle rotazione quando si prova a chiudere un 360 sulla tavola alla lenta perdita di quota che si ha con la tutta alare, la risposta di Steep è sempre tendente al realistico. Per questo motivo, qualcuno forse si potrà lamentare anche del senso di velocità di alcune discipline, come lo snowbard: è vero che titoli come SSX ci hanno abituato ad altro, ma basta vedere una gara in TV per capire che le velocità raggiunte nella realtà non sono così folli (c è un motivo per cui ho adorato alla follia Amped 2, ndkikko). Poi certo, ci sono anche delle route, nel gioco, che sembrano molto più complicate e dove il senso di frenesia diventa esaltante, con alberi da evitare e spunzoni rocciosi a rendere la discesa ben più stressante di una semplice sciata a spazzaneve fuoripista.
Tutte le discese che ho provato, che siano state alla ricerca del trick o delle semplici gare, mi hanno divertito e tutte mi sembravano perfettamente a fuoco nel loro essere a metà strada tra competitività e quella ricerca del limite di cui sopra. In una prova con la wingsuit, per esempio, mi son ritrovato a riavviare di continuo per passare al centro di una struttura in acrobazia, tanto che il demo runner di Ubisoft si era preoccupato della mia possibile frustrazione. Il punto è che non mi ero imbruttito è che mi ero proprio fissato. Ed è una cosa positiva. SNOWMANIA Quello che, invece, va valutata sulla lunga distanza e che farà la differenza è quanto Steep saprà intrattenere e stimolare il pubblico a utilizzare davvero la miriade di strumenti social a disposizione. La marea di statistiche per ogni tratto è impressionante e la possibilità di scegliere una singola sporgenza come punto per lanciare una sfida alla community è sicuramente interessante, ma in quanti, davvero utilizzeranno strumenti così dettagliati? Quanti, oltre me e una manica di esaltati, passeranno ore nella modalità GoPro a vedersi i
filmati di discese folli e a giocare col photo mode? La mia paura è che Steep possa essere un po come SNOW, un progetto indipendente che voleva essere, come il titolo Ubisoft, un open world totalizzante per gli amanti della neve. Non ci è mai riuscito, per quanto il core del gioco funzionasse bene e fosse anche più sofisticato di quello di Steep. LA SPERANZA, PER TUTTI GLI APPASSIONATI DI SPORT ESTREMI, È CHE STEEP RIESCA A DIVENTARE IL TRACKMANIA DELLA NEVE Dalla sua, il titolo Ubiosoft ha un immediatezza incredibile e i mezzi sicuramente superiori della software house francese. Certo, poi uno pensa al supporto che ha avuto The Division e un po di timore gli viene, ma credo che in questo caso sarà la community a fare la differenza. La speranza, per tutti gli appassionati di sport estremi, è che Steep riesca a diventare il Trackmania della neve, ma per esserlo lo studio di Annecy deve tira fuori qualcosa di più di un semplice sistema che funzioni. Al momento il potenziale c è, ma fino a dicembre c è da sistemare un comparto tecnico che è buono ma nulla più e, soprattutto, rendere l open world alpino un mondo vivo e stimolante. La sfida è tosta e interessante, ma io ci voglio scommettere su. Dicembre non è lontanissimo e io preparo già la sciolina. Articolo precedente
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