Il tema delle competenze nella riflessione delle Regioni: stato dell arte
Gli standard formativi Commissione Istruzione, Lavoro, In vista della messa a regime, dal prossimo settembre 2011, del sistema di IeFP e del contemporaneo avvio dei percorsi di I e FP realizzati in regime di sussidiarietà dagli Istituti Professionali di Stato riordinati, è stato predisposto e approvato un Piano di Lavoro in sede di Tavolo tecnico Interistituzionale composto da Regioni, MIUR e MLPS; Alla luce di ciò le Regioni e P.A. hanno promosso l istituzione di gruppi di lavoro congiunti con i rappresentanti del MIUR e MLPS, tra cui: un gruppo costituito dalle Regioni Toscana, Regione Lombardia, Regione Calabria, Regione Emilia Romagna, Regione Lazio e P.A. di Trento, con l obiettivo di formulare una proposta di definizione degli standard formativi delle competenze di base nei percorsi di IeFP.
Standard formativi delle competenze di base nei percorsi di IeFp Il gruppo ha lavorato alla descrizione di standard formativi per il terzo e il quarto anno dei percorsi di IeFp nell ottica di garantire: le competenze previste dalla normativa nazionale relativa all obbligo di istruzione le competenze chiave europee nonché la Raccomandazione Europea sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l apprendimento permanente - European Qualification Framework (EQF);
Standard formativi delle competenze di base nei percorsi di IeFp Le competenze di base rappresentano uno standard minimo di condivisione tra le Regioni e le Province Autonome che lasciano la possibilità di individuazione, a livello territoriale, di diverse soluzioni di articolazione intermedia o di eventuali ulteriori specificazioni Le abilità minime e conoscenze essenziali in cui sono articolate le competenze sono state formulate perciò in termini prescrittivi
Standard formativi delle competenze di base nei percorsi di IeFp Nel corso di una serie di incontri tecnici il gruppo ristretto è pervenuto alla individuazione degli standard formativi relativi alle seguenti competenze di base: Competenze linguistiche; Competenze matematiche e scientifico-tecnologiche; Competenze storiche e socio-economiche.
Standard formativi delle competenze tecnico-professionali per nuove figure professionali Il medesimo gruppo sta lavorando anche alla proposta di ampliamento del Repertorio Nazionale di cui all Accordo del 29 aprile 2010 con l obiettivo di includere ulteriori figure professionali all interno del Repertorio, a partire dal prossimo anno scolastico 2011/12, attraverso la predisposizione di uno schema di Accordo integrativo Come riferimento metodologico sono considerate le modalità previste nell Accordo siglato in sede di Conferenza delle Regioni e P.P.A.A. il 25 febbraio 2010, Allegato A, Punto 5 (Procedura di manutenzione e sviluppo del repertorio).
Standard Regionali e Standard Nazionale: elementi per la correlabilità
Repertori Regionali e Repertorio Nazionale Negli ultimi dieci anni, alcune Regioni sono giunte alla definizione di Repertori di descrizioni di professionalità capaci di garantire un elevato livello di confronto tra necessità espresse dal territorio e offerte formative. Allo stesso tempo si è progressivamente consolidata la necessità di identificare un ulteriore livello descrittivo delle professionalità (Repertorio) che potesse avere valenza nazionale.
Il Repertorio nazionale è il riferimento in cui rintracciare elementi utili a: garantire la mobilità fra i differenti territori (ciò che è stato acquisito nella regione x è riconosciuto nella regione y); identificare descrizioni (Figure a Banda Larga) funzionali alle azioni di programmazione strategica e di policy. I Repertori regionali sono strumenti fondamentali per gestire: l attività di contestualizzazione delle professionalità; il presidio di processo di certificazione delle competenze acquisite.
Il Repertorio nazionale e i Repertori regionali devono correlarsi grazie alla reciproca leggibilità degli oggetti, ovvero dei descrittori standard con cui si identifica convenzionalmente la figura professionale La correlabilità tra i due sistemi è praticabile attraverso un processo che tiene conto dei due principi di FATTIBILITA SOSTENIBILITA La presenza di un Repertorio nazionale di standard professionali descritto per competenze/abilità/conoscenze, comporterà inevitabilmente una rivisitazione dei sistemi poiché, benché ormai si siano convenzionalmente adottati gli stessi descrittori, la declinazione di questi è passibile di variazioni da repertorio a repertorio, soprattutto da parte delle Regioni che si sono già dotate di tale dispositivo, in base alle scelte politiche e progettuali di ciascuna Regione. In termini di risorse sia temporali che economiche, ad oggi risulta più praticabile correlare i diversi sistemi senza spingersi al livello delle competenze, ma fermandosi ad altri elementi, con particolare attenzione all Oggetto/Ambito/Descrizione del profilo
In base alle esigenze diversificate delle singole realtà territoriali, si possono adottare DIFFERENTI VELOCITA nell attuare la correlazione con il livello nazionale Nell immediato non tutte le Regioni potrebbero correlarsi al Repertorio nazionale rispetto a tutti gli elementi descrittivi, ivi compreso il livello delle competenze. Altre Regioni invece, tra cui quelle oggi sprovviste di un proprio repertorio di figure professionali, potrebbero decidere di adottare il Repertorio nazionale.
Nell ambito dei lavori del Progetto Interregionale Verso la costruzione di un sistema di Certificazione delle Competenze, sono stati messi a confronto diversi repertori di figure professionali adottati dalle Regioni nella prospettiva di costruire un sistema nazionale unitario. Dal confronto è emerso che la soluzione più facilmente percorribile sembra essere la correlazione dei sistemi regionali a quello nazionale (tra Figura a Banda Larga e Profili) attraverso alcuni elementi: Denominazione figura Livello (EQF) Referenziazioni (ISTAT, ATECO, ISCO) Processo lavorativo / aree di attività Descrizione (oggetto, ambito, descrizione profilo) Competenze (elementi minimi di competenza, anche articolati in abilità e conoscenze)
Verso la costruzione di un modello italiano di Certificazione delle Competenze
In coerenza con: gli obiettivi della nuova Strategia Europa 2020, gli obiettivi del POR e del PON, l Intesa Linee guida per la formazione nel 2010 Governo e Regioni stanno lavorando alla definizione di una serie di dispositivi atti a garantire ai cittadini le condizioni di spendibilità degli apprendimenti acquisiti. Nell ambito del Progetto Interregionale Verso la costruzione di un sistema di Certificazione delle Competenze le Regioni e le Province Autonome hanno avviato una ricognizione dello stato dell arte dei dispositivi regionali. L obiettivo è quello di giungere alle definizione di una piattaforma comune di requisiti essenziali, condivisi del sistema di certificazione, che garantisca la interoperabilità dei diversi sistemi regionali e il reciproco riconoscimento.
La valorizzazione degli apprendimenti acquisiti consente di: Commissione Istruzione, Lavoro, promuovere il diritto all'accesso all'apprendimento lungo tutto il corso della vita, visto come condizione essenziale di esercizio della cittadinanza attiva e di mantenimento dell'occupabilità migliorare, attraverso un sistema condiviso di standard professionali e certificazioni trasparenti e affidabili, i processi di incontro tra domanda e offerta di lavoro tra imprese e lavoratori migliorare i collegamenti tra politiche del lavoro e politiche di sviluppo economico e tra politiche del lavoro e dei sistemi formativi
Certificazione La certificazione è parte integrante e costitutiva del più ampio processo di valorizzazione degli apprendimenti, ovvero del processo finalizzato a promuovere la partecipazione e riconoscere i risultati dell apprendimento formale, non formale o informale Per realizzare il sistema di certificazione delle competenze si dovrà: costruire un processo di forte condivisione che veda coinvolti gli attori istituzionali e le parti sociali, in ordine agli obiettivi e alle caratteristiche di tale dispositivo condividere i principi che devono caratterizzare il processo di certificazione attuato dalle Regioni definire le tappe e le modalità condivise per la sua attuazione individuare metodologie e risorse necessarie per l avvio, l implementazione, la messa a regime e la sostenibilità nel tempo del sistema
Standard Minimi nazionali di certificazione Sono gli elementi minimi, sufficienti e necessari a garantire da parte dei diversi sistemi (regionali e statale) la correttezza del processo di certificazione, in rapporto a quanto definito dalla Comunità Europea. Possono essere suddivisi in relazione a: che cosa si certifica come si certifica chi certifica
Standard Minimi nazionali di certificazione Che cosa si certifica Si certificano i risultati di apprendimento in termini di COMPETENZA Commissione Istruzione, Lavoro, comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale ; unità minima certificabile; capitalizzabile per il raggiungimento di titoli e qualifiche; articolata in: - risultato atteso; - abilità; - conoscenze Le competenze sono certificate dalle Regioni sulla base degli standard professionali definiti nei loro repertori, nonché delle competenze di base/competenze chiave europee, se previste. Sono quindi certificabili solo le competenze riconducibili a standard professionali trasparenti e rigorosi.
Standard Minimi nazionali di certificazione Come si certifica Il processo di certificazione è garantito da due funzioni Controllo del processo di certificazione Valutazione del contenuto professionale L oggettività della valutazione è garantita attraverso: Riferimento a standard professionali declinati in termini di competenze Definizione standard processo valutativo Definizione requisiti per i soggetti che intervengono nella valutazione
Standard Minimi nazionali di certificazione Chi certifica Commissione Istruzione, Lavoro, La certificazione è un atto pubblico, condizione essenziale per dare valore giuridico alle attestazioni in esito. La responsabilità della certificazione è sempre della Regione Può essere quindi svolta direttamente dalla Regione o da un soggetto terzo delegato.