MARCO TAVIANI t NOTA SUL RITROVAMENTO DI CINQUE SPECIE DI MOLLUSCHI GASTROPODA, PROSOBRANCHIA POCO CONOSCIUTI O NUOVI PER LE ACQUE DEL MEDITERRANEO Estratto da Quaderni della Civica Stazione Idrobiologica di Milano, n. 5 : 39-50, 1974 S.A.G.S.A. - Grandate (Co)
MARCO TAVIANI NOTA SUL RITROVAMENTO DI CINQUE SPECIE DI MOLLUSCHI GASTROPODA, PROSOBRANCHIA POCO CONOSCIUTI O NUOVI PER LE ACQUE DEL MEDITERRANEO " introduzione Nell'ambito dei programmi di ricerca nel Mediterraneo svolti dal Laboratorio di Geologia Marina del C.N.R. di Bologna, a bordo della n/o Bannock, sono state eseguite numerose campionature a notevole profondità che hanno fornito abbondante materiale malacologico. 11 materiale è ancora in corso di studio. Solo parte delle malacofaune raccolte nel Mar Tirreno durante la Crociera CST 6 è stata pubblicata da Co- LANTONI, PADOVANI & TAMPIERI, 1970. Fra le numerose specie reperite alcune risultano nuove per le acque mediterranee. Vengono qui fornite notizie su cinque specie di Gasteropodi prosobranchi. Tutti gli esemplari sonò stati trovati privi delle parti molli. Le cinque specie sono: Fissurisepta papillosa SEGUENZA Fissurisepta granulosa JEFFREYS Pilidium fulvum (O. F. MULLER) Pseudomalaxis (Spirolaxis) centriftrga MONTEROSATO Cerithiella macrocephala DAUTZENBERG & FISCHER Fissurisepta grantilosa JEFFREYS e Pseudomalaxis centriftiga MONTS. sono già state segnalate da COLANTONI, PADOVANI & TARIPIERI, 1970. Fissurisepta papillosa SEG. è citata da MONTEROSATO l890 per i Funnazzi (Palermo). Pilidium fulvum (0. F. MULLER) è stato segnalato per il Mediterraneo da MONTEZOSATO, 1878, che riporta i dati: T. fulvn, Tripoli (CARPENTER & JEFFREYS) e da PALLARY 1919 per Railileh (Egitto). (*) Ricerca eseguita con il contributo e la collaborazione del Laboratorio di Geologia Marina del C.N.R. di Bologna.
Desidero qui ringraziare il Dott. Colantoni del L.G.M. di Bologna per avermi affidato il materiale da studiare e per la lettura critica del presente lavoro. I miei ringraziamenti vanno inoltre al Dott. Sabelli e al Dott. Di Geronimo per la collaborazione prestatami. Osservazioni sulle specie Fissurisepta papillosa SEGUENZA Crociera: CST 68; staz. 20 dragaggio - Lat. 39" 51' 4" Long. 12" 36' 0" 39" 51' 4" 12" 36' 4" Localitk: Tirreno Centrale - Monte Vavilov Profonditk : 9501887 m Tipo di fondale: limo fangoso Materiale: 1 esemplare (dim. 2,l mm) I1 genere Fisstirisepta si differenzia da Puncturella (del quale era considerato sottogenere da THIELE, 1925) per la struttura delle branchie. La specie in esame non è ricordata da COLANTONI, PADOVANI & TAMPIERI, 1970; l'unico esemplare raccolto era stato infatti assimilato alla F. granulosa JEFFREYS. I caratteri distintivi fra queste due specie sono elencati più avanti sotto F. granulosa. Pur essendo subfossile e coll'apice leggermente danneggiato, l'esemplare è agevolmente riconducibile alla specie di SEGUENZA. In particolare è ben evidente la peculiare ornainentazione a grossi granuli disseminati in filari che dall'apice giungono al bordo esterno della conchiglia. Non è invece perfettamente visibile la forma del setto che ha molta importanza nella sistematica specifica di questo genere. NORDSIECK, 1968, riporta la specie per il Golfo di Biscaglia e per l'atlantico settentrionale. Nelle tavole dellla. i disegni della F. papillosa e della F. granulosa sono invertiti; si confrontino infatti le illustrazioni originali della F. grant~losa in JEFFKEYS, 1882. La specie è nota fossile nel Pliocene di Messina e della Calabria. Fissurisepta gra~zulosa JEFFREYS Crociera: CST 68; staz. 20 dragaggio - Lat. 39" 51' 4" Long. 12" 36' 0" 39" 51' 4" 12" 36' 4" Località: Tirreno Centrale - Monte Vavilov Profondità: 9501887 m Tipo di fondale: limo fangoso Materiale: 1 esemplare (dim. 2,l mm) F. granulosa è stata descritta nel 1882 da JEFFREYS. Reperita dall'a. nel 1870 a Drobak (Norvegia sudorieritale) in tre esemplari, fu dallo stesso classificata come F. papillosa SEGUENZA. Successivamente, nel 1877,
considerava i suoi esemplari appartenenti a una nuova specie di Fissurisepta che però non descriveva. Solo nel 1882, dopo il ritrovamento di un nuovo esemplare a 292 braccia di profondità, descriveva col nome di F. granulosa tutti e quattro gli esemplari. Recentemente 200 esemplari, dei quali cinque vivi, sono stati dragati fra i 501300 metri di profondità al largo della stazione biologica dell'università di Bergen, Norvegia, su fondali sabbiosi e sabbioso-organogeni a prevalenti frammenti di conchiglie e scheletri di celenterati. 11 materiale è stato oggetto di una nota di WARF,N, 1972, del Dipartimento di Zoologia dellluniversità di Gotheburg. In NORDSIECK, 1968, la specie è riportata per il Golfo di Biscaglia e per la Norvegia settentrionale; lo stesso indica la profondità di 90 metri. L'esemplare rinvenuto nel Tirreno è subfossile. Nel 1973 due altri esemplari, privi delle parti molli ma freschi, sono stati dragati dalla n/o Bannock nel Canale di Sicilia fra i 6951370 metri. I caratteri che distinguono questa specie dalla congenere F. papillosa sono: 1) Scultura formata da filari di piccoli granuli più o meno numerosi e distanziati, mentre in F. papillosa i granuli sono di dimensioni assai maggiori (papille!) e i filari sono in nuinero molto inferiore. 2) I1 setto triangolare, mentre in F. papillosa è semicircolare. 3) I1 foramen pressoché circolare, ovale in F. papillosa. 4) Le dimensioni maggiori. 5) La conchiglia più sottile. 6) Benché la forma sia estremamente variabile, la conchiglia è generalmente meno alta di quella di F. papillosa. Pilidium f ulvum (O. F. MULLER) Crociera: Ad 70; staz. 14 dragaggio - Lat. 41" 22'2" Long. 17" 05' 6" 410 23' O" 17" 05' 7" Ad 70; staz. 29 dragaggio - Lat. 41" 17'9" Long. 17" 10' 9" 41" 16' 0" 17" 10' 6" Località: Adriatico meridionale a Nord di Bari Profondità: fra i 3201198 m (staz. 14) - fra i 300/180 m (staz. 29) Tipo di Fondale: fangoso Materiale: una trentina di esemplari (dimensioni comprese Fra i 318 mm) Nel 1970 furono reperite nel Basso Adriatico alcune conchiglie appartenenti al genere Pilidium. Le caratteristiche conchigliari corrispondono a quelle di Pilidium fulvum (O. F. MDLI.ER) specie non rara nel Nord-Atlantico a profondità variabili. Il confronto degli esemplari adria-
tici colle ottime illustrazioni di JEFFREYS, 1865, e di ZIEGELMEIER, 1969 (l'esemplare figurato da questo A. presenta però ornamentazione meno marcata) conferma l'appartenenza degli stessi alla specie sopracitata. Secondo NORDSIECK, 1968, la distribuzione della specie è limitata alla Scozia, Irlanda e Norvegia ("). Lo stesso A. indica come dimensioni massime 5 mm, valore inferiore alle dimensioni massime degli esemplari adriatici. ZIEGELMEIER, 1969, riporta la misura di 9 mm. Negli esemplari esaminati la colorazione varia dal giallo intenso al bianco sporco. I1 materiale è stato studiato tre anni dopo il ritrovamento e non si può stabilire se parte di esso fosse vivente al momento del rinvenimento. Pseudomalaxis (Spivolaxis) centvifuga MONTEROSATO Crociera: CST 68; staz. 3 bennata - Lat. 39" 30' 1" Long. 14" 47' 2" Località: Tirreno centrale - Cima Ovest del Monte Palinuro Profondità: 165 m Tipo di fondale: sabbioso-argilloso con numerosissimi frammenti grossolani Materiale: 1 esemplare (dimensioni 4,3 mm) Specie rarissima nota per Madera. NORDSIECK, 1968 fornisce, oltre alla località sopracitata, le dimensioni (4 mm) ed una breve descrizione. Differisce dalla congenere P. zanclaea (PHILIPPI) per l'ornamentazione più marcata e formata da un solo cordone (due nella P. zanclaea), la maggiore rugosità della superficie, la sezione più quadrata e per le caratteristiche embrionali. In P. centrifuga infatti la protoconca è assai più piccola e di forma differente. La figura 5 presenta un esemplare dragato recentemente (1973) nel Canale di Sicilia (dim. 3,2 mm): come si vede la caratteristica dei giri disgiunti, da cui la denominazione cerztriftiga, non è sempre presente. Rimangono invece costanti le altre caratteristiche specifiche. In figura 6 è illustrato, per confronto, un esemplare di P. zanclaea del Canale di Sicilia (dim. 3,8 mm). Si osservino in particolare le notevoli differenze relative alle protoconche e ornamentazioni delle due specie. In MONTEROSATO, 1873 si legge: La sola analogia fra Bifrontia e Caecum consiste nell'avvolgimento della spira, la quale in alcuni individui della B. zanclaea (*") è centrifuga, ed ha gli anfratti staccati e non aderenti l'uno con l'altro D. Tale caratteristica può essere quindi comune alle due specie e non riveste perciò carattere distintivo fra le stesse. (*) SEGUENZ~Z, 1870 cita una Tecturu fulva (= P. J:tlvicii~) fossile della «Zancleano» superiore di Rometta (Messina). ("*) Psectdonznlaxis zanclaea (N.d.A.).
Cerithiella macrocephala DAUTZENBERG & FISCHER Crociera: CS 71; staz 4 dragaggio - Lat. 36" 16' 8" Long. 13" 41' 5" 3@ 17' 7" 13" 42' 7" Località : Canale di Sicilia Profondità: 600 m Tipo di fondale: limo fangoso Materiale: 1 esemplare (dim. 9 mm) Specie di profondità reperita nel 1896 alle Azzorre. Non mi risultano segnalazioni successive. NORDSIECK, 1968, riporta i dati degli AA. La specie deve il nome specifico alle caratteristiche embrionali. i1 primo dei due giri embrionali infatti si presenta ingrossato e di forma sferica. È specie assai prossima al Cerithiopsis martensi DALL dal quale differisce per talune caratteristiche dell'ornamentazione. Considerazioni sulla presenza di queste specie nel Mediterraneo I1 motivo per il quale soltanto ora (a parte le già ricordate segnalazioni) esse vengono citate per il Mediterraneo può essere imputabile a: 1) Effettiva rarità delle specie. 2) Immigrazione recente. 3) Immigrazione dalllatlantico durante il Quaternario probabilmente nel Wurmiano (ultima glaciazione) 20.000 anni fa circa. A questo proposito si può pensare che le specie vivano tuttora in Mediterraneo perfettamente adattate o allo stato di popolazione relitta, oppure che si siano completamente estinte. La presenza di depositi sommersi di faune fossili wurmiane nel Mediterraneo è infatti nota (MARS, 1958, ed altri). Ritengo che il ritrovamento recente di F. papillosa, F. granulosa, P. centrifuga e Cerithiella macrocephala, sia dovuto essenzialmente alla loro rarità e all'habitat profondo. Propendo invece a considerare gli esemplari adriatici di P. fulvum fossili del Wurmiano. Suffragano questa ipotesi: A) La distribuzione nordatlantica della specie considerata. B) 11 fatto che sia specie ad habitat tipicamente epi-infraneritico (pur raggiungendo occasionalmente profondità più elevate). Ciò è quindi in contrasto coi dati batimetrici in Adriatico che danno per la specie valori largamente superiori al suo optimum di diffusione. Appartenendo invece gli esemplari in questione ad una fauna vissuta nell'ultimo Wurmiano, i valori batimetrici si avvicinerebbero notevolmente
a quelli tipici ai quali attualmente, in Atlantico, vive la specie. Infatti dall'acme dell'ultimo WurrrljaMlo ad oggi, la linea di riva ha subito, nellladriatico Meridionale, un di 150 metri (FAB- >h.~.liz.\w BRI & GALLIGNANI, 1972). C) Infine il fatto che sia stata dragata assieme ad altre specie K fredde D e cioè Hyalinea baltica (SCHROTER) e Pseri.darnussium septemradiatum (MULLER) (FABBRI & GALLIGNANI, 1972). Per contro non è esclusa del tutto la possibilità che la specie viva attualmente in certe aree del Mediterraneo, assai rara ed a notevole profondità. Soltanto col progredire delle ricerche e coll'eventuale ritrovamento di esemplari viventi si potrà confermare un'ipotesi o l'altra, ferma restando la possibilità che si tratti di una popolazione relitta destinata a regredire ed estinguersi oppure adattatasi alle mutate condizioni ambientali. Riassunto Vengono descritte e raffigurate cinque spccie di molluschi gasteropodi dragate recentemente dalla n/o Bannock nel Mediterraneo. Le specie sono: Fissurisepfa papillosa SEGUENZA, F. grunulosa JEFFREYS, Pilidium f~llvum (O. F. MIILLER), Pseudoinalaxis centrifuga MONTEROSATO e Cerilhiella nzacrocephala DAUTZ. & FISCHER. Si avanza l'ipotesi che il ritrovamento recente delle specie sia dovuto essenzialmente alla loro rarità e all'habitat profondo. Si ritiene inoltre che gli esemplari di Pilidiililz fult~~l)lz (O. F. MULLER) Lacciano parte di una popolazione fossile fredda» estintasi probabilmente alla fine del Wurmiano. Abstract Five species of molluscs gastropods recently drcdged by r/v Bannock are here described and represented. Tliev are: Fissurisepta papillosa SEGUENZA, F. gt.atzulosa JEFFREYS, Pilidiuwi fulvum (0. F. MIILL.ER), P.seirdonzalaxis cewtriftlga MONTEROSATO and Cerithiella macrocephala DAUTZ. & FISCHER. In our opinion these species have been found rccently in the Mediterranean basin because o their rarity and deep habitat. Probably Pilidium ftilvum (O. F. M~~LLER) belongs to a fossi1 cold» Launa of Wurmian glacial age. Résumé Cinq espkces de mollusques gastéropodes sont décrites ct rcprésentées. Elles ont eté draguées recemment par la n/o Bannock. Les espèces sont: Fissurisepta papillosa SEG~;ENZ,I. F. graniilosa JEFPREYS, Pilidittm fulvum (O. F. MIILLER), Pse~idorfla!ao(is centrifuga M~NTERVSA.~~ et Ceriflziella macrocephala DALTZ. & FISCHER. On advancc l'hypothèse que la découverte récente des cspèces soit due surtout à la rareté et à l'habitat profond. Nous retenons que les exemplaires de Pilidiuiti fiflvuw~ (O. F. M~:I.LLR) appartiennent à une population fossile froide» éteinte dans la Mediterranéc a la fin du Wurmien. BIBLIOGRAFIA COLANTONI, PADOVANI & TAMPIERI, 1970 - Ricerche geologiche preliminari nel Mar Tir- reno - XI - Molluschi. Giornale di Geologia. (2) XXXVII, Casc. I, pg. 163-188, t. I e XXIV-XXVI, Bologna. DALL W. H., l889 - Reports on the results of drrdging, under the supervision of Alexander Agassiz, in the Gulf of Mexico (1877-78) and in the Caribbean sea (1879-80), by the U.S. coast survey steamer N Blake D. Report on the Mollusca.
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LEGENDA DELLE TAVOLE Tavola I Fig. 1 - Fisstiriseptri papillosa SEGUENZA - a) veduta di profilo; b) veduta apicale; C) particolare dell'ornamentazione fortemente in~randito (x 20). Fig. 2 - Fissurisepta granulosa JEFFREYS - a) veduta di profilo; b) veduta apicale; C) particolare dell'ornamentazione fortemente ingrandito (x24). Fig. 3 - Pilidiurrz fulvum (O. F. M~~LLER) - a) veduta di profilo; b) veduta apicale - Dimensioni 7,8 mm. Foto: SABELLL
M. Taviani, Tav. 1
Fig. 4 - Pseudomalaxis centrifuga MONTEROSATO - a) veduta apicale; b) veduta frontale - (Tirreno Centrale), (x 13). Fig. 5 - Pseudomalaxis centrifuga MONTEROSATO - a) veduta apicale; b) veduta frontale - (Canale di Sicilia), (x 19). Fig. 6 - Pseudomaluxis zunclaea (PHILIPFI),(x 16). Fig. 7- Cerithiella mncracephala DAUTZENBEKG & FISCHER, (x 10). Foto: SABEILI