delle scale che dal cortile d ingresso conducono al primo livello, l imboccatura di una fossa silo appare parzialmente coperta dal muro di tramezzo

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I reperti ceramici rinvenuti nel corso delle indagini archeologiche svolte a Torre Alemanna (avviate nel 1999) fin dal primo momento evidenziarono la ricchezza quantitativa e qualitativa del giacimento, tanto da poter proporre, nel corso del convegno di Albisola (sv) del 2000, l individuazione del tipo detto Torre Alemanna1. I materiali provengono da contesti protetti da interferenze successive, che ne hanno determinato l omogeneità cronologica e tipologica. Si tratta di butti, ovvero depositi di materiale di uso comune non più utilizzato, ricavati rifunzionalizzando fosse silo o ambienti ipogei e sigillati da interventi successivi di varia natura. La fossa granaria dell ambiente 18 Nel secondo vano dell edificio meridionale, con accesso presso la base 1. a. Busto, d. ciminale, c. Dell aquila, Ceramiche da un sito dei Cavalieri Teutonici : lo scavo di Torre Alemanna in Capitanata, in Atti XXIII Convegno internazionale della ceramica : Savona 26-28 maggio 2000. Albisola : Centro ligure per la storia della ceramica, 2001, p. 326-327. delle scale che dal cortile d ingresso conducono al primo livello, l imboccatura di una fossa silo appare parzialmente coperta dal muro di tramezzo dell attiguo vano a est, permettendo così di datare il periodo in cui la fossa fu sigillata al 1570, quando il cardinale commendatario Nicola Caetani di Sermoneta fa costruire l edificio. Il materiale ceramico rinvenuto all interno è perciò databile a una fase di fine XV-prima metà del XVI secolo. La classe maggiormente rappresentata è la ceramica graffita policroma detta, appunto, tipo Torre Alemanna, abbondantemente attestata nell insediamento e con caratteristiche peculiari che hanno consentito di avallare l ipotesi di una produzione locale. Questa tipologia è caratterizzata da un graffito a punta sottile, con una tavolozza cromatica che impiega il verde ramina e il giallo ferraccia nelle scodelle, il violamanganese (color melanzana) nelle ciotole, nelle tazze biansate, nei piatti. 1. interno, ambiente 18: boccale a cannello (ceramica graffita policroma tipo Torre Alemanna)

2. interno, ambiente 18: piatto (ceramica graffita policroma tipo Torre Alemanna) Fra gli esemplari completi, o quasi, sono state rinvenute pochissime forme chiuse; e fra queste, in particolare, 3. interno, ambiente 18: tazza biansata (ceramica graffita policroma tipo Torre Alemanna) un boccale del tipo a cannello (fig. 1), con forcella fissata sul collo del vaso per rinforzare la struttura nella parte più aggettante e quindi più facilmente danneggiabile. È importante sottolineare che questo tipo documentato già nella produzione toscana del XV secolo, ma successivamente presente in altri centri manifatturieri è una forma di vaso destinata a contenere prodotti di elevata viscosità (oli, sciroppi, miele ecc.).2 Sono documentate diverse forme aperte, come piattelli e piatti con fondo piano o leggermente concavo (fig. 2), tazzine biansate (fig. 3) e ciotole (fig. 4). I motivi decorativi si caratterizzano per la presenza di repertori di natura geometrico-vegetale distribuiti su tese, cavetti e fondi; nei fondi si se2. G. FARRIS, L. CAPRILE, Appunti per una discussione sulla morfologia e la terminologia della ceramica: il boccale, in Atti 14. Convegno internazionale della ceramica : produzione e materie prime : scambi commerciali e culturali, Albisola, 5-7 giugno 1981. Albisola : Centro ligure per la storia della ceramica, 1984, p. 228. gnalano anche motivi a figure umane (fig. 5), zoomorfi (fig. 6) e araldici (fig. 7). 4. interno, ambiente 18: ciotola (ceramica graffita policroma tipo Torre Alemanna) L area di diffusione di questa tipologia, sulla base di alcuni ritrovamenti sporadici di reperti analoghi, si estende a tutta la Puglia: si segnalano frammenti provenienti dalla Cattedrale di Bari3, dal Museo di Bovino4, un gruppo di ceramiche dal Santo Sepolcro di Barletta e altri rinvenimenti sporadici nel Salento. Il caratteristico motivo della foglia polilobata e bipartita, disposta serialmente sulle tese, accomuna alcuni esemplari di Torre Alemanna alla produzione datata alla seconda 3. M. SALVATORE, Rinvenimenti ceramici sotto la cattedrale di Bari, in 10. Convegno internazionale della ceramica : atti : Albisola, 26-29 maggio 1977. Albisola : Centro ligure per la storia della ceramica, 1980, p. 159-161. 5. interno, ambiente 18: ciotola (ceramica graffita policroma tipo Torre Alemanna) 4. P. CARBOSIERO, F. MAGISTRALE, I materiali. Età medievale. Area urbana e territorio, in Bovino : studi per la storia della città antica : la collezione museale / a cura di Marina Mazzei. Taranto : La colomba, 1994, p. 250, note 342-344, p. 251 fig. 342-343, p. 253 fig. 344.

6. interno, ambiente 18: piatto (ceramica graffita policroma tipo Torre Alemanna) metà del XV secolo individuata presso il convento di S. Maria delle Monache a Isernia e attestata anche nello scavo urbano della SS. Annunziata di Sulmona5. Sono inoltre attestate altre ceramiche graffite, decorate in azzurro, verde, giallo ferraccia e bruno, con motivi a reticolo sulla tesa e nel cavetto e solchi concentrici che sottolineano il raccordo fra il fondo, il cavetto e 5. D. TROIANO, V. VERROCCHIO, Ceramiche quali indicatori di traffici commerciali fra Abruzzo, Molise e regioni limitrofe tra XV e XVII secolo, in Archeologia postmedievale, 5, 2001, p. 227-229, fig. 1, note 1-3. 8. ambiente 18: boccale (ceramica graffita policroma) 7. ambiente 18: piatto (ceramica graffita policroma tipo Torre Alemanna) 9. ambiente 18: piatto (ceramica graffita policroma)

10. ambiente 18: piatto (ceramica Bari type) 11. ambiente 18: piatto (maiolica di Deruta)

la tesa (fig. 8-9), come nei materiali della collezione museale di Bovino.6 Tra i reperti invetriati è ben presente la Bari type7 (fig. 10), nonché una serie di ciotole con o senza rivestimento di vetrina, prive di ingobbio, e decorate con motivi a bande larghe in rosso o bruno. Particolare di non poca importanza, a conferma della particolare agiatezza dei committenti, la presenza di maioliche di importazione, fra cui un piattello decorato in blu arancio e giallo, con un giglio nel cavetto, probabile produzione di Deruta8 (fig. 11). 6. P. CARBOSIERO, F. MAGISTRALE, I materiali, cit., p. 250, note 340-341. 7. Vedi M. SALVATORE, Ceramica medievale del castello di Bari, in Atti 11. Convegno internazionale della ceramica : Albisola 1-4 giugno 1978. Albisola : Centro ligure per la storia della ceramica, 1982, p. 89-92; C. DELL'AQUILA, D. CIMINALE, Bari: il castello: le ceramiche rinascimentali del butto, in Castelli e cattedrali di Puglia : a cent anni dall Esposizione nazionale di Torino / a cura di Clara Gelao, Gian Marco Jacobitti. Bari : Consorzio Idria ; M. Adda, 1999, p. 443. Il vano seminterrato a nord Presso il terzo contrafforte del muro settentrionale del complesso sono stati individuati i resti di un vano seminterrato, coperto da una volta a botte, di cui è stato rinvenuto in situ il crollo sugli strati di riempimento sottostanti. Si tratta dello scantinato dell ambiente visibile in una raffigurazione della fine del XVII secolo, che corrisponde al piccolo edificio sporgente dal muro nord del complesso. Lo spazio interrato, per la notevole quantità e lo stato dei reperti ceramici rinvenuti negli strati di riempimento, si configura come un vero e proprio butto. Fra le classi ceramiche è attestata la preponderante presenza di manufatti acromi, prevalentemente forme chiuse (grossi anforacei e pitali per servizi igienici). Tra i prodotti invetriati spiccano quelli in monocromia verde, pitali, boccali e forme tipiche della produ8. A. BUSTO, D. CIMINALE, C. DELL'AQUILA, Ceramiche da un sito, cit., p. 326. 12. esterno nord, ambiente I: piatto (bottega faentina di Battista Mazzanti)

zione artigianale pugliese postmedievale. La classe maggiormente attestata, fra le stoviglie da ta-vola, è la maiolica bianca, documentata da una notevole varietà tipologica di piatti.9 Esempi pregevoli della raffinata committenza degli abati commendatari e dei loro amministratori sono due bianchi di Faenza, con identico stemma araldico nel cavetto e siglati B.M. in azzurro, prodotti della bottega faentina di Battista Mazzanti attiva nei primi decenni del Seicento10 (fig. 12). 13. esterno nord del complesso, ambiente I: piatto (maiolica turchina, Castelli d Abruzzo) to bianco, molto simile alle produzioni di fine XVI secolo di Castelli d Abruzzo11 (fig. 13). Probabilmente la discriminante tra le produzioni locali e quelle d importazione passa attraverso un maggior numero di testimonianze da ricercare tra la maiolica bianca: altre sigle sono state individuate come S.G.L. o H.D.P. e numerosi anche i piatti, di cui si ricostruisce la forma, che recano l emblema di Torre Alemanna dipinto in blu. Sempre nell ambito delle importazioni dai maggiori centri produttivi dell Italia centrale va collocato il bel piatto in maiolica turchina con decorazione in stile compendiario realizzata con smal- La fossa nell angolo nord ovest del complesso Una fossa di forma rettangolare è stata rinvenuta nell angolo nord ovest all esterno del complesso. La natura dei due strati di riempimento rinvenuti sotto un importante deposito di cenere consente di riconoscerne l utilizzo se- 9. A. BUSTO, D. CIMINALE, C. DELL'AQUILA, Ceramiche da un sito, cit., p. 326-327. 10. C. RAVANELLI GUIDOTTI, Faenza-faience : Bianchi di Faenza. Ferrara : Belriguardo, 1996, p. 308-327. 11. Le maioliche cinquecentesche di Castelli: una grande stagione artistica ritrovata. [Pescara] : Carsa, 1989, tav. C 122, C 166, C 168, N 553.

condario come butto. Essi infatti hanno restituito una consistente quantità di reperti ceramici, integri o parzialmente ricomponibili (fig. 14). Le classi attestate ceramica con rivestimento vetroso traslucido, monocroma (trasparente o verde) o dipinta in rosso e bruno, e ceramica con rivestimento vetroso opaco dipinta in bruno, giallo e verde per caratteristiche morfologiche (essenzialmente ciotole) e lessico decorativo (motivi accessori geometrici accompagnati al motivo cruciforme) riportano a un ambito cronologico compreso tra la fine del XIII secolo e tutto il XIV secolo e a una esperienza manifatturiera ben nota in ambito meridionale. 12. Vedi A. RAGONA, La ceramica della Sicilia arabo-normanna, in Rassegna dell istruzione artistica, anno I, n. 2, aprile-giugno, 1966, p. 87, n. 16; O. MAZZUCATO, La ceramica araba nel Mezzogiorno d Italia e a Roma nei secoli XIIXIII, in San Lorenzo 1984, II, p. 510. Per una panoramica sulla produzione della protomaiolica in Italia meridionale e in Puglia si veda S. PATITUCCI UGGERI, È importante evidenziare che l attestazione del motivo iconografico della croce nella decorazione dei manufatti ceramici, frequentemente adottato anche nella Puglia settentrionale, tra le varie ipotesi è stato anche collegato a un ambito culturale vicino agli Ordini religioso-militari attivi in Terrasanta. Non mancano reperti di ceramica senza rivestimento vetroso da acqua e da fuoco : essenzialmente contenitori da riserva, pentole e tegami. Alcune ciotole mostrano evidenti deformazioni prodotte dalla cottura, indice di uno scadente livello manifatturiero, ma al contempo indicatori di una produzione locale. Sono queste le uniche tracce archeologiche che rinviano alla facies teutonica dell azienda. La protomaiolica: un nuovo bilancio, in La protomaiolica: bilancio e aggiornamenti / a cura di Stella Patitucci Uggeri. Firenze : All insegna del giglio, 1997, p. 9-61. 14. esterno del complesso, fossa nell angolo nord ovest: ciotole (protomaioliche, invetriate monocrome e RMR, di produzione pugliese)

BIBLIOGRAFIA SPECIFICA SULLE INDAGINI ARCHEOLOGICHE BUSTO A., La domus teutonica di Torre Alemanna (Cerignola) : il contributo delle ultime ricerche archeologiche (dicembre 2007-gennaio 2008), in Federico II e i Cavalieri Teutonici in Capitanata : recenti ricerche storiche e archeologiche : atti del convegno internazionale, FoggiaLucera-Pietramontecorvino, 10-13 giugno 2009 / a cura di Pasquale Favia, Hubert Houben e Kristjan Toomaspoeg. Galatina : Congedo, 2012, p. 541-559. BUSTO A., Torre Alemanna : il contributo delle indagini archeologiche, in L Ordine Teutonico tra Mediterraneo e Baltico : incontri e scontri tra religioni, popoli e culture : atti del Convegno internazionale : Bari-Lecce-Brindisi, 14-16 settembre 2006 / a cura di Hubert Houben e Kristjan Toomaspoeg. Galatina : Congedo, 2008, p. 289-343. BUSTO A., Il complesso masseriale di Torre Alemanna-Borgo Libertà (Cerignola, FG), in 20. Convegno nazionale sulla preistoria, protostoria, storia della Daunia : San Severo 27-28 novembre 1999 : atti / a cura di Armando Gravina. S. Severo : [s.n.], 2000, p. 3-22. boccale antropomorfo (ceramica graffita policroma, XVI secolo) in copertina: piatto in ceramica policroma tipo Torre Alemanna