L assicurazione agricola agevolata in Italia. I risultati della campagna 2009



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L assicurazione agricola agevolata in Italia I risultati della campagna 2009 Agosto 2010

Studio annuale sulle assicurazioni agricole agevolate Realizzazione a cura di Ismea Responsabile della Ricerca Egidio Sardo Responsabile Scientifico Giovanni Razeto Redazione Michele Pennucci, Alessio Almoto, Massimiliano Crociani La ricerca è stata eseguita con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Il Rapporto è aggiornato al 30 giugno 2010: i dati contenuti in questo lavoro sono quelli disponibili a tale data (definitivi per strutture, zootecnia e colture primaverili estive; provvisori per colture autunno invernali). 2

INDICE Presentazione Pag. 4 1. I risultati della campagna 2009 5 1.1 L evoluzione del sistema 5 1.2 Il mercato assicurativo agricolo delle colture 8 1.3 Il mercato assicurativo agricolo delle strutture 13 2. L assicurazione agricola per comparto e per area 16 2.1 Il mercato assicurativo agricolo per comparto 16 2.2 Il mercato assicurativo agricolo per area 20 3. Contribuzione pubblica massima sui premi 25 4. La zootecnia 29 4.1 I risultati complessivi della campagna agevolata 2009 29 4.2 L assicurazione per allevamento, garanzia ed area 30 4.3 Contribuzione pubblica nel settore zootecnico 35 5. Il Fondo di riassicurazione 38 5.1 Introduzione 38 5.2 La campagna assicurativa 2009 38 5.3 L attività del Fondo per area e per coltura 40 6. Conclusioni 42 3

PRESENTAZIONE La presente edizione del Rapporto sull assicurazione agricola agevolata, che si compone di sei capitoli, analizza le dinamiche del mercato assicurativo agricolo agevolato italiano nel 2009 e le regole dettate dal Piano Assicurativo Agricolo Nazionale (PAAN), entrato in vigore per la prima volta nella campagna 2005 e confermato, salvo piccoli adeguamenti tecnici ordinari, nelle campagne successive. In particolare, nel primo capitolo si analizza l evoluzione del sistema assicurativo sia per quanto riguarda le colture che le strutture. Successivamente, nel secondo capitolo, lo studio presenta un analisi dei dati assicurativi per comparto e per area, mentre nel terzo capitolo viene approfondito l andamento della contribuzione pubblica massima sui premi pagati dagli agricoltori. Nel quarto capitolo viene presentata per la terza volta un analisi dei dati relativi all assicurazione agevolata per la zootecnia. Nel quinto capitolo, infine, lo studio si sofferma sugli obiettivi e sui risultati raggiunti dal Fondo di Riassicurazione, ormai al suo sesto anno di attività. 4

1. I RISULTATI DELLA CAMPAGNA 2009 1.1. L evoluzione del sistema Al contrario di quanto avvenuto nel precedente triennio 2006/2008, quando la sostanziale conferma del Piano assicurativo agricolo annuale già precedentemente disposto ha favorito il rapido avvio delle sottoscrizioni agevolate offrendo agli agricoltori la possibilità di conoscere in anticipo il contesto normativo e di individuare la soluzione più vantaggiosa per tutelare il proprio reddito, la campagna assicurativa 2009 ha fatto registrare un avvio incerto a causa del mancato finanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale. Quindi, nonostante la conferma del Piano assicurativo agricolo, l attività degli operatori di mercato coinvolti ha dovuto affrontare uno scenario più complesso, condizionato pesantemente anche dalla crisi economica che ha determinato, tra l altro, la significativa diminuzione del valore della produzione agricola (prezzi alla produzione) e una forte contrazione dei redditi agricoli. Comunque, la suddetta situazione ha determinato, complessivamente, solo una lieve riduzione dei volumi assicurativi rispetto alla precedente campagna e un parziale arretramento delle quote di mercato dei contratti più innovativi (pluririschio, multirischio e polizze con soglia). Tuttavia, i principali risultati conseguiti nel corso dell ultimo quinquennio dalla riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale sono stati tutti sostanzialmente confermati. Infatti, è utile evidenziare che l obiettivo prioritario della riforma introdotta con il D. Lgs n. 102 del 29 marzo 2004 e successive modifiche, è quello di spostare gli interventi pubblici dalle misure compensative ex-post per perdite causate da calamità naturali ad un sistema di difesa ex-ante fondato sulle assicurazioni. Le nuove norme, stabilite con il richiamato decreto e adottate stabilmente nelle ultime tre campagne agevolate, prevedono, infatti, la progressiva riduzione degli aiuti compensativi, in modo da assegnare al sistema assicurativo nazionale la rilevante funzione di stabilizzare i redditi degli agricoltori in presenza degli effetti distruttivi delle avversità atmosferiche. Tuttavia la campagna assicurativa agevolata 2009 è partita senza gli stanziamenti stimati come necessari per applicare concretamente le agevolazioni previste. Tra i principali elementi di novità, introdotti gradualmente con i Piani assicurativi agricoli annuali degli ultimi cinque anni, c è l ampliamento delle colture/strutture/allevamenti/eventi assicurabili, su un maggior numero di aree territoriali. Inoltre, una sensibile revisione riguarda la metodologia di calcolo dei parametri, utilizzati per stabilire il contributo pubblico sui premi. Infatti, la suddetta nuova metodologia è applicata per i rischi di cui si dispone di dati conoscitivi nella Banca dati nazionale, mentre nelle aree/prodotto e per le avversità di cui non si hanno dati storici, la determinazione dei parametri avviene sia all avvio della campagna agevolata mediante l applicazio- 5

ne di coefficienti e moltiplicatori standard fissi individuati per singolo evento, sia a fine campagna tenendo conto delle tariffe effettive applicate. La normativa emanata nel corso degli ultimi anni in materia di assicurazioni agricole agevolate ha reso possibile una modernizzazione del sistema assicurativo italiano, migliorando le opportunità per le aziende agricole che hanno risposto positivamente al cambiamento. Già nel primo anno di applicazione seppur parziale della riforma, il 2004, sono state ad esempio sottoscritte polizze senza o con soglia di danno, con il contributo pubblico variabile nella misura massima del 50% o dell 80% del premio. Questi primi cambiamenti hanno prodotto un sostanziale incremento del valore assicurato accompagnato da un altrettanto significativa riduzione della tariffa media nazionale. In particolare, è importante rilevare il conseguimento sostanziale di almeno tre obiettivi: 1. l ampliamento della protezione assicurativa contro eventi atmosferici avversi fino ad alcuni anni fa del tutto, o quasi, esclusi dall offerta delle compagnie, tramite strumenti innovativi (polizze pluririschio e multirischio); 2. l incremento delle tipologie di produzione assicurate, con coperture agevolate estese alle strutture aziendali, alle produzioni zootecniche di bovini e suini, ed a colture vegetali fino ad alcuni anni fa del tutto escluse; 3. la diffusione di coperture assicurative agricole agevolate, sia tradizionali sia innovative, in aree territoriali del Paese, come ad esempio la Liguria, dove precedentemente erano del tutto o quasi assenti. Riguardo il primo risultato, fino al 2003 l unico evento atmosferico avverso assicurato in volumi significativi era la grandine, mentre oggi si registrano livelli significativi di coperture assicurative anche per altri eventi quali ad esempio il gelo, il vento, l eccesso di pioggia, le alluvioni, la siccità, in diverse combinazioni. Tali nuovi eventi sono stati assicurati, nella quasi totalità dei casi, fino alla campagna agevolata 2008, mediante contratti assicurativi innovativi con soglia di danno al 30%, mentre nel 2009 senza soglia di danno. In particolare: le polizze pluririschio per colture vegetali, sono cresciute da una quota di mercato, in termini di valore assicurato, dal 4,7% nel 2002 al 37% nel 2009; polizze multirischio, del tutto assenti prima del 2003 e con una quota di mercato pari al 4,2% nel 2009. Inoltre, la diffusione delle suddette garanzie sta favorendo la progressiva riduzione degli stanziamenti pubblici destinati ad interventi compensativi ex post. Purtroppo, per via della mancanza di dati puntuali ed 6

aggiornati riguardanti gli interventi compensativi non è possibile ancora quantificare il concreto beneficio ottenuto in termini di risorse pubbliche risparmiate. Riguardo l altro risultato, le tipologie di prodotto assicurate complessivamente nel 2002 ammontavano a 58, mentre nella campagna agevolata 2009 risultano quasi il triplo (154), determinando così di fatto l agevolabilità della quasi totalità delle colture vegetali, dei sistemi di protezione attiva e degli allevamenti, sia bovini sia suini. Focalizzando l attenzione sulla campagna assicurativa agricola agevolata del 2009, nonostante l avvio incerto a causa del mancato finanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale, dall analisi dei dati emerge un consolidamento del mercato nazionale, con il valore assicurato che si è attestato a 5,1 miliardi di euro, riducendosi del 6% rispetto al precedente anno ma rimanendo superiore del 19% rispetto al 2007. Il numero dei certificati si è posizionato a 228.967 (-14% su base annua), mentre sotto l ombrello di tutela economica, rappresentato dalle assicurazioni agevolate, è stata posta una produzione pari a 18,2 milioni di tonnellate (-11% su base annua). Anche il totale delle superfici assicurate conferma il consolidamento del mercato, dato che nel 2009 gli ettari assicurati risultano pari a 1,3 milioni (-7% su base annua ma superiore al rispettivo dato del 2007). La domanda assicurativa, dunque, ha continuato a manifestare una particolare vitalità in termini sia quantitativi sia qualitativi delle sottoscrizioni. Naturalmente i contratti monorischio grandine costituiscono ancora la tipologia prevalente di copertura assicurativa ma, rispetto alle timide esperienze del passato, nel 2009 si è rilevato un sostanziale consolidamento delle polizze pluririschio e multirischio sulle rese. Entrambe queste tipologie di polizze, infatti, hanno assorbito, limitatamente alle colture vegetali, il 42% del valore assicurato complessivo contro il 5% nel 2003, il 7% del 2004, il 16% del 2005, il 22% nel 2006, il 41% nel 2007 e il 46% nel 2008. Tabella 1 - Evoluzione del mercato assicurativo agricolo agevolato in Italia (colture e strutture) 7

Per quanto riguarda l andamento delle tariffe medie nazionali al lordo del contributo statale, si è registrata un ulteriore flessione, anche se lieve, rispetto al 2008 (da 6,18 a 6,12%) e, dunque, un ulteriore riduzione dei costi per gli imprenditori agricoli. Intanto, l incidenza del contributo pubblico massimo (secondo quanto previsto dalla parametrazione calcolata conformemente a quanto disposto dal Piano assicurativo agricolo annuale) sul premio pagato dagli assicurati si è attestata al 51%, notevolmente inferiore rispetto sia l analogo dato del 2008, quando era del 71%, sia rispetto a tutte le altre recenti campagne agevolate. Il principale motivo della suddetta riduzione del contributo pubblico percentuale sui premi assicurativi è stato determinato soprattutto dalla sottoscrizione di un elevato numero di contratti assicurativi senza soglia di danno al 30%, al contrario di quanto registrato nel corso delle altre recenti campagne assicurative agevolate. Il valore risarcito, che è l ammontare che l assicurazione paga a seguito del verificarsi dell evento calamitoso, al netto delle spese di perizia, si è attestato nel 2009 a 232,8 milioni di euro, riducendosi così rispetto all analogo dato del 2008 (271,7) ma superiore ai valori risarciti del 2007 (184,2) e di tutti gli altri anni precedenti. Il rapporto tra valore risarcito e premio totale è sceso al 74%, contro l 81% del 2008, il 63% del 2007 ed il 55% del 2006. Figura 1 - Evoluzione del rapporto tra valore risarcito e premio totale 2009 1.2. Il mercato assicurativo agricolo delle colture Le aziende agricole italiane possono ricorrere ai molteplici strumenti assicurativi sia per tutelare le colture in pieno campo che quelle protette (in gran parte sotto tunnel/serra). La riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale avviata dal richiamato Decreto 102/2004 e il conseguente aumento dei prodotti assicurabili, delle aree e soprattutto degli eventi, ha determinato la crescita del valore assicurato relativo alle colture fino alla campagna agevolata 2008 ( 4,9 miliardi di Euro, pari ad un incremento del +23% su base annua) mentre nel 2009 si registra un parziale arretramento, anche se il dato rimane bel al di sopra di tutte le altre precedenti campagne agevolate. La riduzione dei volumi assicurativi agevolati delle colture in termini di valore è confermata dai dati del numero di certificati (-15% su base annua), delle quantità (-11% le tonnellate) e delle superfici (-7% gli ettari), dimo- 8

strando che la riduzione dei valori assicurati non è determinata esclusivamente da variazioni dei prezzi ma risulta essere reale. Tabella 2 - Evoluzione del mercato assicurativo agricolo agevolato per le colture In termini di costi, la tariffa media nazionale delle colture si è ulteriormente ridotta rispetto alle precedenti campagne assicurative (-1% rispetto al 2008), dato che l incremento dei premi raccolti nel 2009 (310,4 milioni di Euro, -7% rispetto al 2008) è stato meno che proporzionale rispetto all andamento dei valori assicurati (4,6 miliardi di euro, -6% rispetto al 2008). Figura 2 - Evoluzione del valore assicurato e della tariffa media per le colture Figura 3 - Variazione del valore assicurato e della tariffa media per le colture 9

Il panorama assicurativo italiano, relativamente alle colture, è stato dominato a lungo dalle polizze monorischio (essenzialmente Grandine). Basti pensare che, nel 2003, l incidenza di questa tipologia di polizza raggiungeva, in termini di valore assicurato, il 93%. Il mutamento degli scenari istituzionali, tecnici e soprattutto climatici hanno fatto emergere, però, la necessità di adeguare gli strumenti assicurativi ai cambiamenti in atto, al fine di garantire agli agricoltori un adeguata stabilità dei redditi contro le fluttuazioni originate da eventi avversi. La riforma del 2004 e le successive modifiche alla normativa del Fondo di Solidarietà Nazionale, quindi, hanno riconosciuto la possibilità di sperimentare sull intero territorio nazionale le più ampie combinazioni di polizze innovative, con la conseguente diffusione dei contratti pluririschio e multirischio sulle rese. I primi permettono di assicurare la produzione contro le perdite causate da avversità atmosferiche combinate, i secondi, invece, garantiscono la resa aziendale delle produzioni assicurate. Già nel 2004 l incidenza in valore delle monorischio è scesa al 92%, nel 2005 all 84%, nel 2006 al 77,4%, nel 2007 al 59,4% e nel 2008 al 53,70%. Purtroppo, nell ultima campagna si è realizzata una parziale inversione di tendenza della domanda verso i nuovi strumenti per la gestione del rischio climatico. Scendendo nel dettaglio, le polizze pluririschio hanno perso sensibilmente quote di mercato fino a rappresentare, nel 2009, il 37% del mercato complessivo, con una riduzione del valore assicurato di poco meno del 12% su base annua. Tuttavia, la sostanziale conferma della diffusione di queste polizze è da imputare essenzialmente alle caratteristiche dell offerta assicurativa, che ha proposto 40 diverse tipologie di garanzie corrispondenti alle diverse combinazioni di eventi quali grandine, gelo e brina, vento, alluvioni, siccità ed eccesso di pioggia (più altri eventi introdotti recentemente come, ad esempio, lo sbalzo termico). Il favore degli assicurati è stato accordato, anche nel 2009, alla copertura contro Grandine e vento, sebbene la diffusione di altre tipologie di polizze pluririschio sia cresciuta rispetto al passato. Buone adesioni hanno ricevuto, infatti, anche le polizza a copertura dei rischi Grandine, vento, gelo e brina (13% del totale valore assicurato delle polizze pluririschio nel 2009), Grandine, vento, gelo e brina, eccesso di pioggia (4% del totale valore assicurato) e Grandine, vento, gelo e brina, eccesso di pioggia, siccità, sbalzo termico, alluvione (3% del totale valore assicurato). Passando ad analizzare i costi, i contratti pluririschio hanno tariffe sopra la media del mercato complessivo. Nel 2009, infatti, la tariffa media di una pluririschio è stata del 8,4%, con una riduzione su base annua di meno di un punto percentuale. Invece, la tariffa media delle monorischio nel 2009 ha fatto registrare un lieve incremento dopo molti anni di costante flessione, passando dal 4,8% del 2008 al 5,5%, rimanendo comunque al di sotto della tariffa media. 10

Tabella 3 - Evoluzione del mercato assicurativo agricolo agevolato per tipo di garanzia g g p p g Da evidenziare, infine, la significativa riduzione della quota di mercato delle polizze multirischio sulle rese. Dal loro esordio sul mercato nel 2003, questi contratti hanno registrato una progressiva crescita fino a rappresentare, nel 2008, il 6,3% del mercato, con un valore assicurato pari a 312 milioni di euro (+31,6% rispetto al 2007). Invece, la quota di mercato del 2009 è di poco superiore al 4% (pari ad un valore assicurato di 193 milioni di euro), circa due punti percentuali inferiore alla precedente campagna agevolata. Comunque, nel 2009 si assiste anche alla forte riduzione della tariffa media. Infatti, dopo due anni caratterizzati da alti costi assicurativi, superiori all 11%, il costo medio delle polizze multirischio è sceso al di sotto dell 8%, il livello più basso mai registrato prima per questa tipologia di polizza, inferiore anche in confronto al rispettivo dato delle polizze pluririschio. Per quanto riguarda la diffusione delle multirischio sulle rese e la rispettiva riduzione dei costi assicurativi, inoltre, è stato fondamentale l intervento del Fondo di riassicurazione pubblico a favore delle compagnie. Il Fondo, infatti, che ha come principale obiettivo il contenimento dei costi, ha promosso le polizze multirischio sul territorio nazionale (l attività del Fondo è analizzata al capitolo 5). 11

Figura 4 - Distribuzione del valore assicurato delle pluririschio* per tipologia di polizza Esclusa la garanzia Grandine, neve, trombe d aria, uragani e fulmini per le strutture. Figura 5 - Evoluzione del valore assicurato per tipologia di contratto * Escluse le strutture Infine nella campagna 2009, come emerso in parte già nel 2008, risulta evidente, dopo più di sei anni di risultati complessivamente equilibrati (2002/2007), un significativo incremento della sinistrosità, per i contratti tradizionali ma soprattutto per quelli innovativi. Il suddetto incremento è dovuto principalmente a: 12 l aumento degli eventi atmosferici avversi assicurati e l ampliamento delle coperture agevolate a colture precedentemente mai assicurate, per i quali, quindi, mancano dati statistici utili per effettuare puntuali quotazioni del rischio; la riduzione generalizzata delle tariffe assicurative, soprattutto riguardo le coperture multirischio; il verificarsi di eventi atmosferici avversi particolarmente sinistrosi per molte delle produzioni assicurate. Ad esempio, come già accaduto nel 2008, diversi fenomeni di eccesso di pioggia hanno determinato danni ingenti sia nelle regioni settentrionali, sia centromeridionali;

il forte incremento nella campagna agevolata 2009 della quota di mercato delle polizze senza soglia, contraddistinte da una maggiore frequenza di danno rispetto alle polizze con soglia al 30%. 1.3. Il mercato assicurativo agricolo delle strutture Si conferma anche nel 2009 l andamento positivo del mercato assicurativo delle strutture, dopo la crescita dei volumi assicurativi già registrato negli ultimi anni con il numero dei certificati passato da 305 del 2003 a 2.726 del 2008. Nell ultima campagna il numero dei certificati è ammontato a 2.790 mentre il valore assicurato ha fatto registrare una stabilizzazione (-1% su base annua, attestandosi su 500 milioni di euro) arrivando così a incidere per quasi il 10% sul valore assicurato complessivo del mercato agricolo agevolato. Questa evoluzione è stata determinata sostanzialmente all ampliamento delle tipologie di strutture ammesse ad assicurazione agevolata quali, in particolare, le reti antigrandine e le strutture per impianti di colture arboree. Queste ultime due tipologie, infatti, rappresentano nel 2009 il 10% del valore assicurato complessivo relativo alle strutture e ben il 62% in termini di superfici assicurate. Tabella 4 - Evoluzione del mercato assicurativo agricolo agevolato per le strutture Figura 6 - Ripartizione di valore assicurato e superficie per tipologia di struttura nel 2009 13

Il mercato assicurativo delle strutture si presenta assai diverso da quello delle colture. I ridotti livelli di rischiosità, infatti, si riflettono sui costi delle assicurazioni che, nel 2009, non hanno superato complessivamente lo 0,74% in termini di tariffa media annuale, nonostante il numero di eventi avversi che le polizze agevolate coprono sia molto elevato. Le tariffe più alte hanno interessato le serre fisse rivestite in film plastico (1,10%) e le reti antigrandine (0,97%). Quanto agli altri tre tipi di strutture, nel 2009 le serre fisse rivestite in vetro non temperato o plastica fanno registrare una tariffa media annuale pari a 0,50%, le serre fisse rivestite in vetro dello 0,44% e le strutture per impianti di colture arboree, ammesse alle agevolazioni assicurative per la prima volta nel 2008, dello 0,11%. Quindi, in base ai dati disponibili risulta essere ingiustificato il forte incremento della tariffa media (+30%), soprattutto alla luce dei bassi livelli di sinistrosità. Figura 7 - Evoluzione del valore assicurato e della tariffa media per le strutture 14

Figura 8 - Variazione del valore assicurato e della tariffa media per le strutture 15

2. L ASSICURAZIONE AGRICOLA PER COMPARTO E PER AREA 2.1. Il mercato assicurativo agricolo per comparto Dall analisi per comparti si evidenzia che circa il 90% del mercato assicurativo nazionale è costituito da coperture destinate a cereali, frutta, vite e ortaggi, come già registrato nel triennio precedente. L importanza economica di questi quattro comparti nel panorama agricolo italiano ha determinato, in questi anni, una maggior richiesta di protezione contro gli effetti distruttivi delle avversità e calamità atmosferiche. Nell ultima campagna assicurativa, inoltre, si è registrata anche l espansione assicurativa per altri prodotti. Infatti, l ampliamento del ventaglio dei prodotti assicurabili stabilito con i Piani Assicurativi degli ultimi cinque anni ha determinato un maggior ricorso all assicurazione anche per le colture industriali e le colture da seme. Al contrario, nonostante l introduzione durante le ultime due campagne assicurative di coperture agevolate anche per produzioni appartenenti all arboricoltura da legno ed al florovivaismo, in questi casi i volumi assicurativi non risultano né significativi né consolidati. Per quanto concerne le superfici, i prodotti che rivestono un ruolo di primo piano nel quadro assicurativo sono i cereali (45% del totale assicurato nel 2009), seguiti dalla frutta (34%) e vite (10%). Figura 9 - Ripartizione del valore assicurato e delle superfici per comparto 16

Tabella 5 - Evoluzione del valore assicurato per comparto (.000 euro) In termini di costi, si sono registrate tariffe più alte della media, anche se in lieve calo rispetto al 2008, per il comparto frutticolo (10,51% contro il 11,5% dell anno precedente). A influenzare il dato medio del comparto sono state in particolare le mele, con una tariffa media del 10,15% (in sensibile calo rispetto al 12,34% registrato nel 2008), e le pere, con una tariffa media del 14,82% (in calo rispetto al 15,28% della precedente campagna). Alla base della tariffa più elevata della media, però, c è anche la maggior diffusione di polizze innovative nel comparto della frutta, con garanzie che coprono anche eventi diversi dalla sola grandine. Più alta della media è stata anche la tariffa delle colture industriali (10,17%), che ha mostrato di rimanere sostanzialmente stabile su base annua (10,03% la tariffa media 2008). In questo caso l alto costo dell assicurazione è imputabile in gran parte al tabacco (10,23%, in lieve calo rispetto alla tariffa media del 2008 pari a 11,50%), mentre nel 2009 la soia ha fatto registrare un incremento dei costi assicurativi dopo diversi anni di riduzione (3,81% nel 2009, lievemente aumentati rispetto al 3,31% del 2008). 17

Tabella 6 - Evoluzione del premio per comparto (.000 euro) Ortaggi e vite si sono invece posizionati su una tariffa media rispettivamente del 6,53% (stabile rispetto al 6,21% registrato nel 2008) e del 5,30% (5,90% nel 2008), mentre quella dei cereali si è attestata sul 3,67%, in aumento rispetto al 2,84% del 2008. Quindi, i costi assicurativi più bassi non contraddistinguono più i cereali ma l olivo e altri comparti (2,84%), anche se in questo caso la tariffa media è il risultato di uno scenario produttivo molto eterogeneo e di dimensioni contenute. Infine, le colture da seme hanno fatto registrare nel corso del 2009 un incremento dei costi assicurativi medi: 5,05% contro il 4,40 della precedente campagna agevolata. Figura 10 Tariffa medie per comparto Per quanto riguarda il valore risarcito, la quota maggiore è stata appannaggio della frutta, che ha ottenuto il 48% (nel 2008 l analoga quota risultava di poco superiore: 52%) del valore risarcito complessivo, mentre per la vite, al secondo posto, la quota di valore risarcito è stata del 18,3% (sostanzialmente stabile rispetto al 18,2% della precedente campagna). Nell ambito dei principali comparti, come costantemente registrato nelle passate cam- 18

pagne agevolate, i cereali si distinguono anche nel 2009 per una quota di valore risarcito relativamente più bassa, di poco inferiore al 17% (anche se in sensibile crescita rispetto al dato 2008 (15%). Nella campagna assicurativa 2009, il comparto che si caratterizza per la più alta sinistrosità è la frutta (81% il rapporto tra valore risarcito e premio assicurativo). Altri tre comparti con un rapporto tra valore risarcito e premio assicurativo superiore al 70% sono i cereali, la vite e colture da seme evidenziano rapporti VR/PT rispettivamente pari al 78 72 e 74%. Anche i rimanenti tre comparti (colture industriali, ortaggi e olivo) hanno una sinistrosità significativa (anche in considerazione del fatto che tali dati con includono le spese di perizia), pari a circa il 65%. Specificando ulteriormente l analisi al comparto della frutta e, considerando esclusivamente i prodotti con volumi assicurativi significativi ed una serie storica di molti anni, è da evidenziare, dopo alcuni anni con risultati particolarmente negativi, il risultato positivo delle susine precoci (68% contro il 177% registrato nel 2008) e quello negativo delle ciliegie (146% in miglioramento rispetto all analogo dato del 2008: 176%) e albicocche (105% in miglioramento rispetto al dato 2008: 123%). Anche il livello di sinistrosità delle mele, al contrario di quanto registrato nella precedente campagna assicurativa agevolata, risulta essere superiore a quello del comparto di appartenenza: 98% nel 2009 contro l analogo dato del 2008 pari (87%). I prodotti con la sinistrosità maggiore sono la cicoria da seme, con un rapporto VR/PT nel 2009 pari al 631% (nel 2008 superava addirittura il 900%), il pistacchio (451%), le castagne (422%) e il coriandolo da seme (350%). Le principali cause dei precedenti risultati negativi consistono in gran parte nella mancanza di una serie storica significativa di dati con cui fissare costi assicurativi congrui e nei volumi assicurativi molto bassi e concentrati in poche aree territoriali anche nel 2009. Si evidenzia infine che come il risultato complessivo del comparto dei cereali è dato dalla differente sinistrosità dei quattro principali prodotti: inferiore al 40% il frumento e riso e superiore al 100% per avena e orzo. Figura 11 - Ripartizione del valore risarcito per comparto 19

Figura 12 VR/PT medio per comparto 2.2 Il mercato assicurativo agricolo per area I dati regionali relativi alle assicurazioni agricole agevolate confermano, anche nel 2009, una tendenza già riscontrata negli anni precedenti, ossia una forte concentrazione territoriale nel Nord della Penisola. Infatti, il decremento annuale dei valori assicurati nelle regioni settentrionali (-4%) nel 2009 è risultato inferiore rispetto all analogo dato sia del Centro (-17%) sia del Sud e Isole (-6%). La regione settentrionale che nel corso della campagna agevolata 2009 ha fatto registrare la maggiore riduzione delle adesioni assicurative è stato il Friuli Venezia Giulia (-12% in termini di valore assicurato) mentre tre regioni, Liguria Piemonte e Trentino Alto Adige, hanno evidenziato addirittura incrementi dei valori assicurati: rispettivamente 6, 5 e 4%. Infine, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto (le regioni con i più alti volumi assicurativi da diversi anni) mostrano variazioni percentuali comprese tra il -8 e -7%, in linea con il dato medio nazionale. Il Centro è l area del Paese che nel corso del 2009 ha mostrato la più forte riduzione della domanda assicurativa (-17%), con un valore assicurato complessivo diminuito di circa 90 milioni di Euro. Tuttavia, mentre in Toscana e Marche la riduzione è stata drastica (rispettivamente -24 e -21%), in Umbria e Lazio sono stati persi complessivamente solo circa 17 milioni di euro di valore assicurato (il 19% del totale Centro). Nel Mezzogiorno, invece, nel corso della campagna agevolata 2009 la domanda assicurativa, pur riducendosi (-6%) ha complessivamente tenuto, soprattutto in considerazione delle incertezze sull effettivo finanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale e della crisi economica. Tuttavia tale dato è 20

la media di risultati regionali particolarmente eterogenei. Infatti, mentre la Campania ha fatto registrare un incremento di valore assicurato di più di 10 milioni di Euro rispetto all analogo dato del 2008 (incremento percentuale pari al 33%), in Puglia la domanda assicurativa è crollata del 24%, pari a circa -80 milioni di Euro. Unica regione meridionale con risultati sostanzialmente stabili è la Basilicata (-3% la variazione annuale, pari a poco più di 2 milioni di euro). Tabella 7 - Evoluzione del valore assicurato per regione (.000 euro) Figura 13 - Distribuzione percentuale del valore assicurato 2009 per area geografica 21

Le tariffe più elevate rispetto alla media nazionale (pari al 6,12%), come già avvenuto nel 2008, si sono registrate in Sardegna (16,97% contro il 17,64% registrato nella precedente campagna), a causa essenzialmente delle alte tariffe di prodotti autunno invernali. Anche in Trentino Alto Adige si evidenziano alti costi assicurativi (8,05% contro il 9,79% della precedente campagna), per via della particolare diffusione di polizze assicurative innovative (ad esempio a Trento la tariffa media delle polizze multirischio è pari al 16%), oltre che in Emilia Romagna (8,01%), Veneto (6,91%) ed Umbria (6,59%). Le più basse, invece, sono state quelle della Liguria (0,65%), dato dovuto alla particolare diffusione delle coperture agevolate destinate alle strutture aziendali, e Sicilia, Molise e Lombardia con tariffe di circa il 3%. Figura 14 - Livelli di tariffe 2009 per regione Per quanto concerne la distribuzione geografica del valore risarcito, sono le regioni del Centro-Nord, nel 2009, a far registrare la quota più alta. Scendendo nel dettaglio, il Trentino Alto Adige ha ottenuto la più alta quota di risarcimenti sul totale nazionale (20% contro il 23% del 2007), seguito dal Veneto (19%) e dall Emilia Romagna (18%). 22

Figura 15 - Ripartizione del valore risarcito per regione Non necessariamente ad alti livelli di risarcimenti in valore assoluto corrispondono anche risultati negativi. Infatti i più alti rapporti VR/PT (superiori al 150%), riguardano regioni meridionali quali la Basilicata (258%) e la Sicilia (175%). Anche le Marche (110%), il Lazio (100%), il Friuli Venezia Giulia (98%) ed il Trentino Alto Adige hanno fatto registrare nel corso della campagna agevolata 2009 livelli di VR/PT particolarmente alti, mentre le regioni con i risultati più positivi sono Calabria, Liguria e Molise. Figura 16 - Livelli di VR/PT per regione 23

Passando ad analizzare la distribuzione geografica delle polizze multirischio sulle rese, che nel 2009 hanno evidenziato una contrazione dei volumi assicurativi dopo la forte espansione registrata nel corso del quadriennio precedente, emerge una forte concentrazione territoriale del valore assicurato nelle regioni del Nord, ed in particolare in Emilia Romagna (21,51% del valore assicurato), Veneto (19,46%) e Piemonte (15,68%). Centro e Sud assorbono complessivamente meno di un terzo del valore assicurato di questa tipologia di polizze, confermando così lo stesso dato della precedente campagna assicurativa. Figura 17 - Distribuzione del valore assicurato delle multirischio per area geografica Quanto alle polizze assicurative relative alle strutture, invece, da un punto di vista territoriale la loro diffusione si è registrata in 17 regioni italiane, come già accaduto nel corso del precedente triennio 2006/2008. La maggior concentrazione, nel 2009, si è avuta nel Nord, che da solo assorbe più di due terzi del valore assicurato, grazie in particolare al Veneto (26%, stabile rispetto al 27% del 2008) e alla Lombardia (18% come nel 2008). Nel resto della Penisola, invece, le polizze contro i rischi che minacciano le strutture sono poco diffuse sia al Centro che al Sud, dove sono sottoscritte in numero significativo solo in Sicilia, con una quota sul totale nazionale pari al 10%. Figura 18 -Distribuzione percentuale del valore assicurato relativo alle strutture per regione 24

3. CONTRIBUZIONE PUBBLICA MASSIMA SUI PREMI Il contributo pubblico massimo sui premi pagati dagli agricoltori per assicurarsi contro le perdite di reddito dovute a calamità naturali si è attestato nel 2009, dopo diversi anni di costante e notevole crescita, a 159 milioni di euro sia per le colture sia per le strutture (i dati contributivi delle produzioni zootecniche sono illustrati nel seguente capitolo). Quindi, in termini percentuali, nell ultima campagna assicurativa il contributo massimo sui premi ha rappresentato mediamente il 51% del premio complessivo, contro il 70% del 2008, il 71% del 2007, il 67% del 2006, il 66% del 2005 e il 57% del 2004. La suddetta riduzione contributiva rispetto alle passate campagne assicurative agricole agevolate è stata determinata principalmente dalla sottoscrizione in gran parte (circa l 80% del totale) di polizze senza soglia di danno al 30% (con contributo pubblico massimo sul premio pari al 50% invece dell 80% come nel caso delle polizze con soglia). Ad assorbire la maggior parte della contribuzione pubblica massima è stato ancora una volta il comparto frutticolo, con una quota corrispondente al 49% della spesa contributiva complessiva per la campagna 2009 (il 48% nel 2008 ed il 50% nel 2007), anche se in decremento in valore assoluto del 31% rispetto alla precedente campagna. È da ribadire, inoltre, che la frutta ha concentrato il 44% dell ammontare totale dei premi pagati dagli agricoltori. Il secondo comparto per spesa contributiva massima è la vite con un contributo che, nel 2009, si è attestato a 27 milioni di euro (l analogo dato 2008 ammontava a 48 milioni mentre nel 2007 a 39 milioni di Euro). La vite, dunque, ha assorbito il 17% della contribuzione pubblica massima complessiva (il 20% nel 2008 ed il 19% nel 2007) a fronte di una quota massima sul premio del 46% (in riduzione quindi rispetto alla rispettiva quota pari al 69,5% registrata nella precedente campagna agevolata). La contribuzione massima, quindi, per questo comparto ha fatto registrare un decremento nell ordine dell 44% rispetto al 2008. Segue il comparto dei cereali, con una spesa statale pari al 14% del budget complessivo massimo (pari al 13% nel 2008 e al 12% nel 2007) e una quota media del 44% del premio. Anche in questo caso, nel 2009 il contributo massimo ha evidenziato una notevole riduzione pari a quasi il 30% su base annua (scendendo allo stesso livello del 2005). Gli altri due comparti a cui sono destinati livelli rilevanti di contributo pubblico sono gli ortaggi e patate e le colture industriali. Nel primo caso le risorse massime si sono attestate sui 19 milioni di euro (26 nel 2008 e 21 nel 2007), per una percentuale che, rispetto alla spesa pubblica complessiva, è stata del 12% (11% nella precedente campagna agevolata). Gli assicurati che operano in questo comparto, dunque, possono ottenere un contributo massimo pari al 49% del costo assicurativo complessivo 25

(quindi ben 16 punti percentuali in meno rispetto alla precedente campagna). Le colture industriali, invece, assorbono il 6% della contribuzione pubblica complessiva (stesso dato registrato nel 2008 e 2007) e la percentuale contributiva massima sul premio è del 50% (notevolmente ridotta rispetto all analogo dato, 72,7%, registrato nel 2008). L olivo, le colture da seme, le strutture e gli altri comparti assorbono al massimo il 2% delle risorse parametrate nell ultima campagna assicurativa, per un totale di quasi 3 milioni di euro (3,4 nel 2008). L ammontare della spesa pubblica massima per questi comparti è legata ai ridotti volumi assicurativi, mentre la quota di contributo sui premi varia notevolmente in relazione al comparto di riferimento: ad esempio poco più del 50% per le strutture (come già registrato nel 2008) e circa il 57% per le colture da seme (in riduzione rispetto al 68% della precedente campagna agevolata). Tabella 8 - Evoluzione del contributo pubblico massimo nei singoli comparti (colture e strutture) Figura 19 Incidenza della contribuzione pubblica sui premi pagati dalle imprese agricole (colture e strutture) 26

Tabella 9 - Quote di contributo pubblico massimo sulla spesa assicurativa per comparto nel 2009 (colture e strutture) Nell ultima campagna assicurativa, più del 40% della spesa pubblica è da imputare alle polizze monorischio (esclusivamente grandine), a fronte di una quota di premi pari al 48% del totale. Quindi, rispetto alla precedente campagna agevolata, la quota di contributo pubblico destinata a questa tipologia di polizza, dopo diversi anni di riduzione, è nuovamente cresciuta dato che nel 2009 risultava pari a poco più di un terzo del totale della spesa. Le polizze pluririschio (strutture comprese), nelle loro diverse combinazioni di eventi, con più di 82 milioni di euro di spesa pubblica, sono le coperture che assorbono il più alto livello di risorse pubbliche, con una contribuzione percentuale massima sul premio pari al 55%. Nella precedente campagna agevolata, i contributi destinati a tale tipologia di polizza ammontavano complessivamente (strutture comprese) a 124 milioni di euro, corrispondente a una contribuzione percentuale massima sul premio del 71%. Infine, relativamente alle multirischio sulle rese, a fronte di un premio pagato di oltre 15 milioni di euro, equivalente al 5% del totale, si è registrato un contributo percentuale massimo sul premio del 70% (76% nel 2008), corrispondente a più di 10 milioni di euro di spesa pubblica massima. Perchè, al contrario di quanto registrato per le altre tipologie di polizza, nella campagna agevolata 2009 la maggior parte delle polizze multirischio sono state sottoscritte con soglia di danno al 30% (circa il 70% del totale multirischio in termini di valore assicurato) e, quindi, con contributo pubblico percentuale massimo sulla spesa ammessa pari all 80% e non al 50%. Tabella 10 - Quote di contributo pubblico massimo sulla spesa assicurativa per tipologia di garanzia nel 2009 (colture e strutture) 27

Segue infine una tabella riepilogativa della contribuzione pubblica massima specificata per singola regione. Emerge che tre sole regioni settentrionali (Emilia Romagna, Veneto e Trentino Alto Adige) insieme assorbono più della metà (60%) del contributo pubblico previsto parametrato. Al contrario, sia al Centro sia al Sud, l unica regione a far registrare una contribuzione pubblica massima superiore ai 5 milioni di Euro è la Puglia. Quindi, a parte la generalizzata riduzione della contribuzione pubblica percentuale sui premi già evidenziata più volte in precedenza, riguardo la distribuzione regionale dei contributi pubblici destinati alle agevolazioni sui premi assicurativi, rispetto alla precedente campagna non si rilevano particolari novità. Tabella 11 - Quote di contributo pubblico massimo sulla spesa assicurativa per regione nel 2009 (colture e strutture) 28

4. LA ZOOTECNIA 4.1 I risultati complessivi della campagna agevolata 2009 La campagna assicurativa 2009 costituisce il quarto anno di applicazione delle agevolazioni pubbliche sui premi assicurativi delle polizze per gli allevamenti. Infatti, come già avvenuto nel triennio 2006/2008, gli operatori del settore zootecnico hanno nuovamente assicurato, usufruendo del contributo massimo pari al 50% del premio assicurativo, i propri allevamenti contro i danni provocati dalle principali epizoozie (afta epizootica, brucellosi, pleuropolmonite, tubercolosi, leucosi enzootica) con tre diverse garanzie: abbattimento forzoso, costo di smaltimento e mancato reddito. Da evidenziare in particolare la notevole ulteriore crescita dei volumi assicurativi complessivi (+10% rispetto alla campagna precedente) ed il consolidamento sul mercato delle coperture agevolate destinate ad allevamenti suini. Al contrario, pur prevedendo il piano assicurativo agricolo annuale agevolazioni anche per altri allevamenti (ovicaprini, avicoli) ed epizoozie, tali coperture agevolate non hanno trovato ancora concreta applicazione. I volumi assicurativi delle polizze agevolate a copertura delle produzioni zootecniche hanno superato i 455 milioni di in termini di valore assicurato, facendo registrare così un incremento dell 8% rispetto alla precedente campagna assicurativa del +136% rispetto alla prima campagna agevolata. Tale evoluzione è confermata anche dai dati sui premi assicurativi, la cui raccolta è cresciuta del 45% rispetto al 2008, raggiungendo in valori assoluti più di tre milioni di Euro. Tabella 12 Volumi, costi e risultati delle polizze agevolate delle produzioni zootecniche La tariffa media annuale è ormai stabile a circa il 2%, facendo così registrare costi assicurativi notevolmente ridotti rispetto a quelli mediamente sostenuti dagli agricoltori, escluse le assicurazioni per le strutture aziendali. Tuttavia è importante evidenziare che tale dato medio sintetizza costi eterogenei a seconda del tipo di garanzia. Dal notevole incremento dei volumi assicurativi deriva anche l aumento delle risorse pubbliche massime destinabili alle agevolazioni sui premi assicurativi: circa il 50% rispetto alla precedente campagna assicurativa, pari ad una spesa totale di quasi 1,6 milioni di Euro. 29

Infine, si evidenziano ridotti livelli di sinistrosità. Infatti, il valore risarcito complessivo ammonta a poco meno di 2 milioni di Euro, pari ad una rapporto VR/PT del 61%. Tuttavia, tale dato rappresenta il peggiore risultato degli ultimi quattro anni, con un incremento della sinistrosità rispetto all analogo risultato della precedente campagna pari al 36% (+135% l incremento rispetto al 2007). Tuttavia, come si osserverà successivamente nel dettaglio, tale dato medio nazionale sintetizza uno scenario territoriale molto eterogeneo. 4.2 L assicurazione per allevamento, garanzia ed area Dopo due campagne assicurative caratterizzate da coperture assicurative agevolate destinate esclusivamente ad allevamenti bovini, nel 2008 sono state introdotte per la prima volta coperture agevolate anche per allevamenti suini ed il 2009 ha fatto registrare il consolidamento delle suddette polizze. In particolare, come già registrato nella precedente campagna, i volumi assicurativi maggiori sono rappresentati dai contratti a copertura dei bovini da latte (91% del totale pari ad un valore assicurato di 417,7 milioni di Euro), seguiti dai suini (5% del totale pari ad un valore assicurato di 22,2 milioni di Euro), dai bovini da carne (3% del totale pari ad un valore assicurato di 11,5 milioni di Euro) ed, infine, i bovini da ingrasso (1% del totale parti ad un valore assicurato di 3,6 milioni di Euro). Figura 20 - Distribuzione del valore assicurato 2009 per tipologia di allevamento La suddetta distribuzione dei volumi assicurativi per tipologia di allevamento conferma sostanzialmente quanto già osservato nella campagna assicurativa agevolata 2008. Agli alti volumi assicurativi dei bovini da latte corrispondono anche costi 30

medi annuali ridotti, dato che la tariffa media annuale è pari all 0,63% (1,88% nel 2008). La tariffa media annuale dei bovini da carne è lievemente superiore: 0,64% (1,32% nel 2008), mentre la tariffa dei bovini da ingrasso arriva al 2,87% (3,20% nel 2008) e quella dei suini al 2,89% (4,02% nel 2008). Si osserva quindi una generalizzata riduzione dei costi assicurativi medi annuali rispetto alle precedenti campagna assicurative. Tuttavia tali differenze sono dovute non tanto al tipo di allevamento, quanto invece alla garanzia sottoscritta. Anche i livelli di sinistrosità risultano eterogenei, facendo registrare percentuali di VR/PT notevolmente differenti a seconda del tipo di allevamento: il rapporto tra valore risarcito e premi totali dei bovini da carne raggiunge i 40 punti percentuali (per un valore risarcito totale pari a 25.707 Euro), quello dei bovini da latte raggiunge il 56% (pari ad una valore risarcito totale di 1.407.407 Euro), mentre il VR/PT dei bovini da ingrasso risulta essere il più alto superando il 81% (per un valore risarcito di 79.756 Euro). Le coperture agevolate dei suini fanno registrare valori risarciti pari a 484.306 Euro con un livello di VR/PT dell 82% (nullo nella precedente campagna agevolata). Spostando l attenzione sulle singole garanzie si registra una forte concentrazione dei volumi assicurativi su una sola copertura. Infatti l abbattimento forzoso rappresenta il 75% del totale (il 70% nel 2008 ed il 79% nel 2007), pari ad un valore assicurato di 345,3 milioni di Euro. Le altre due garanzie, invece, assorbono l 11% (mancato reddito, per un valore assicurato di 48,1 milioni di Euro) ed il 14% (costo di smaltimento, peri ad un valore assicurato di 61,7 milioni di Euro). Figura 21 - Distribuzione del valore assicurato 2009 per tipologia di garanzia Quindi, rispetto alle precedenti campagne assicurative, si assiste ad una maggiore concentrazione delle quote di mercato tra le diverse 31

garanzie, dato che nel 2008 il mancato reddito raggiungeva il 17% del totale mentre la garanzia costo di smaltimento risultava pari al 13%. Ai diversi livelli di concentrazione dei volumi assicurativi per garanzia corrispondono anche costi assicurativi eterogenei. Infatti, mentre il costo di smaltimento arriva a costare annualmente in media il 4,08% del valore assicurato (significativamente inferiore rispetto al 4,34% del 2008), le tariffe medie annuali delle altre due garanzie non raggiungono l 1%, dato che la media annuale dell abbattimento forzoso è pari allo 0,21% (facendo così registrare una lieve riduzione rispetto allo 0230% del 2008) e quello del mancato reddito dello 0,27% (anche in questo caso la riduzione è lieve, dato che nel 2008 l analoga tariffa risultava pari a 0,30%). Figura 22 - Costi assicurativi medi annuali 2009 per tipologia di garanzia Riguardo l andamento della sinistrosità, l unica garanzia con un significativo livello di VR/PT è quella a copertura dei costi di smaltimento: 81% il dato medio nazionale, pari ad un valore risarcito totale di quasi 2 milioni di Euro (nel 2008 l analogo dato risultava pari al 63%, per ad un valore risarcito totale di 1,6 milioni di Euro). Al contrario, le altre due tipologie di copertura fanno registrare livelli di sinistrosità del tutto trascurabili. In particolare, è 0,03% la media nazionale VR/PT della garanzia abbattimento forzoso, pari ad un valore risarcito totale inferiore ai 200 Euro (l analogo dato 2008 risultava pari a 0,1%). La media nazionale VR/PT della garanzia mancato reddito risulta pari a 0,06%, per un valore risarcito totale inferiore a 80 Euro (nella campagna agevolata 2008 non sono stati registrati valori risarciti per la garanzia mancato reddito). 32

Tabella 13 - Il mercato assicurativo 2009 per tipo di garanzia e allevamento A livello territoriale, si registrano contratti assicurativi agevolati in 41 province (43 nel 2008 e 38 nel 2007), con una sostanziale prevalenza delle aree settentrionali ed in particolare della Lombardia. Infatti, le sole tre province di Mantova (121,9 milioni di Euro di valore assicurato e 858 mila Euro di premi raccolti), Cremona (68,3 milioni di Euro di valore assicurato e 404 mila Euro di premi raccolti) e Brescia (44,3 milioni di Euro di valore assicurato e 492 mila Euro di premi raccolti) rappresentano insieme poco più della metà dei volumi assicurativi 2009. Anche nella precedente campagna tali province risultavano le prime tre per volumi assicurativi. Figura 23 - Distribuzione del valore assicurato 2009 per provincia 33

Quanto osservato in termini di valore assicurato è confermato dai dati riguardanti i premi raccolti. Figura 24 - Distribuzione del premio totale 2009 per provincia Limitando il campo di analisi alle sole province con volumi assicurativi rilevanti o almeno significativi, i costi assicurativi maggiori sono sostenuti mediamente dagli allevatori delle regioni Lombardia ed Emilia Romagna. Tali costi mediamente elevati sono determinati in gran parte dalle tipologie di garanzie sottoscritte. Nel 2009, la sola provincia a fa registrare livelli di VR/PT superiore al 100% è Pordenone (150%), mentre sono quattro le province con livelli di sinistrosità superiori all 80%: Terni (88%), Oristano (85%), Perugia (81%) e Mantova(81%). Le province con valori risarciti nulli risultano essere 17, quasi la metà del totale delle province assicurate nel 2009, mentre erano 21 nella precedente campagna agevolata. Tali province appartengono in gran parte a Sardegna, Lazio e Campania. Figura 25 - Costi assicurativi medi annuali 2009 per le province più assicurate 34