METANODOTTO FOLIGNO - SESTINO DN 1200 (48 ), P 75 bar. Variante di tracciato nei territori comunali di Gualdo Tadino e Gubbio PROGETTO PRELIMINARE

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663 Fg. 1 di 33 METANODOTTO FOLIGNO - SESTINO DN 12 (48 ), P 75 bar Variante di tracciato nei territori comunali di Gualdo Tadino e Gubbio PRELIMINARE Emissione Brunetti Casati Sabbatini Ago. 12 Descrizione Elaborato Verificato Approvato Data

663 Fg. 2 di 33 INDICE 1 INTRODUZIONE 4 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 5 3 DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE TECNICHE DELL OPERA 9 3.1 Tracciato della variante 9 3.2 Principali caratteristiche tecniche 1 4 REALIZZAZIONE DELL OPERA 14 5 INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE E DI MITIGAZIONE AMBIENTALE 22 5.1 Ripristini morfologici ed idraulici 22 5.2 Ripristini idrogeologici 24 5.3 Ripristini vegetazionali 25 5.4 Quadro riassuntivo delle opere di mitigazione e ripristino 32 ALLEGATI Elaborati grafici 1. LB-D-8352 rev. COROGRAFIA DI 2. LB-D-83521 rev. TRACCIATO DI - Planimetria (scala 1:1.) 3. LB-D-83535 rev. RAPPRESENTAZIONE DEL TRACCIATO SU IMMAGINI AEREE (scala 1:1.) 4. LB-D-83529 rev. OPERE DI MITIGAZIONE E RIPRISTINO (scala 1:1.) 5. Disegni tipologici di progetto LC-D-833 Fasce di servitu LC-D-8331 Dimensioni fascia di lavoro e sezione di scavo LC-D-8332 Area di passaggio - tratto particolare in Loc. Colbernato (km 6,655 6,87) LC-D-83322 Attraversamento tipo di strade statali e provinciali a traffico intenso LC-D-83323 Attraversamento tipo di strade comunali a traffico intenso LC-D-83325 Attraversamento tipo di fiumi-torrenti e canali LC-D-83326 Attraversamento tipo corsi d acqua minori LC-D-83335 Sfiato DN 8 LC-D-8335 Microtunnel in c.a. LC-D-83357 Armadio di controllo in vetroresina

663 Fg. 3 di 33 LC-D-83358 LC-D-8341 LC-D-8344 LC-D-8346 LC-D-8347 LC-D-83418 LC-D-83421 LC-D-83467 LC-D-83473 Supporti armadio di controllo in vetroresina Messa a dimora di specie arboree ed arbustive Messa a dimora di talee in opere di contenimento o idrauliche Letto di posa drenante Trincea drenante Fascinate Palizzate di contenimento in legname Difesa spondale con scogliera in massi Ricostituzione alveo con massi

663 Fg. 4 di 33 1 INTRODUZIONE L intervento in oggetto riguarda una variante apportata al tracciato del Metanodotto Foligno Sestino DN 12 (48 )" nei territori comunali di Gualdo Tadino e di Gubbio sviluppata al fine di limitare l interferenza dell opera con l areale del Sito di Interessese Comunitario (SIC) denominato Boschi del Bacino di Gubbio, evitando il ripetuto attraversamento dell'alveo del T. Saonda e, sfruttando il corridoio individuato dalla sede della SS n. 219 di recente realizzazione, Detta variante riiguarda un tratto di condotta di lunghezza pari a 7,79 km e comporta un incremento dello sviluppo lineare della tubazione pari a circa 1,25 km.

663 Fg. 5 di 33 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO La progettazione, la costruzione e l esercizio dei metanodotti sono disciplinate essenzialmente dalle seguenti normative: RD 174/33 Tutela delle strade. RD 1775/33 Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici. L 198/58 e DPR 128/59 Cave e miniere L 186/68 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici. DM 23.2.71 - del Ministero dei Trasporti e successive modificazioni Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto. L 186/71 Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio, normale e precompresso, ed a struttura metallica. Circolare 9.5.72, n. 216/173 dell Azienda Autonoma FF.S. Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti gas e liquidi con ferrovie. L 64/74 Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche. L 898/76 Zone militari. DPR 616/77 e DPR 383/94 Trasferimento e deleghe delle funzioni amministrative dello Stato. DPR 72/79 Regolamento per l esecuzione della L 898/76. DPR 753/8 Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell esercizio delle ferrovie. DM 11.3.88 del Ministero dei Lavori Pubblici Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, criteri generali e prescrizioni per progettazione, esecuzione e collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle fondazioni. L 46/9 Norme per la sicurezza degli impianti. D.M. 22-1-28 n. 37 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 25, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. Circolare 4.7.9 n. 1282 dell Ente FF.S. Condizioni generali tecnico/amministrative regolanti i rapporti tra l ente Ferrovie dello Stato e la SNAM in materia di attraversamenti e parallelismi di linee ferroviarie e relative pertinenze mediante oleodotti, gasdotti, metanodotti ed altre condutture ad essi assimilabili. DPR 447/91 Regolamento di attuazione della L 46/9 in materia di sicurezza degli impianti.

663 Fg. 6 di 33 DM 3.8.91 del Ministero dei Trasporti Distanza minima da osservarsi nelle costruzioni di edifici o manufatti nei confronti delle officine e degli impianti delle FF.S. D.Lgs. 285/92 e 36/93 Nuovo Codice della strada. DPR 495/92 Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della strada. DM 9.1.96 del Ministero dei Lavori Pubblici Norme tecniche per l esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. DM 16.1.96 del Ministero dei Lavori Pubblici Aggiornamento delle norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi. L 426/98 Nuovi interventi in campo ambientale DPR 38 del 6.6.21 - Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia; RD 368/4 Testo unico delle leggi sulla bonifica RD 523/4 Polizia delle acque pubbliche. OPCM n. 3431 del 3.5.25 - Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l adeguamento sismico degli edifici; OPCM n. 3467 del 13.1.25 - Disposizioni urgenti di protezione civile in materia di norme tecniche per le costruzioni in zona sismica; DM 14 gennaio 28 - Nuove Norme Tecniche per Le Costruzioni; D.Lgs. n. 81 del 9/4/8 Attuazione dell art.1 della legge 3 agosto 27, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. D. Lgs. 16 del 3 agosto 29 Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 28, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. DM 17 aprile 28 del Ministero dello Sviluppo Economico - Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a,8. L opera è stata, perciò, progettata e sarà realizzata in conformità alle suddette Leggi ed in conformità alla normalizzazione interna SRG, che recepisce i contenuti delle seguenti specifiche tecniche nazionali ed internazionali: Materiali Strumentazione e sistemi di controllo API RP-52 Part. 1 Dimensionamento delle valvole di sicurezza API RP-52 Part. 2 Dimensionamento delle valvole di sicurezza Sistemi elettrici CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1. V

663 Fg. 7 di 33 CEI 64-2 (Fasc.5964c) CEI 81-1 Impiantistica e Tubazioni UNI EN 1594 UNI EN 1487-2 ASME B1.2.1 UNI EN1487-3 MSS SP6 ASME B16.11 UNI EN 12627 ASME B16.2 ASME B16.21 ASME B18.21 ASME B18.2.2 ASME B1.1 MSS SP75 UNI-EN ISO15614-1 API 5L EN 128-2 ASTM A 193 ASTM A 194 ASTM A 15 ASTM A 216 ASTM A 234 ASTM A 37 Impianti elettrici utilizzatori nei luoghi con pericolo di esplosione Protezione di strutture contro i fulmini Condotte per pressione massima di esercizio maggiore di 16 bar Induction bends, fittings and flanges for pipeline trsportation systems Pipe threads, general purpose (NPT) Induction bends, fittings and flanges for pipeline trsportation systems Standard finishes contact faces of pipe flanges Forged fittings,socket-welding and threaded Butt welding ends for steel valves Metallic gasket for pipe flanges Non metallic flat gaskets for pipe flanges Square and Hex Bolts and screws inch Series Square and Hex Nuts MSS SP44 Steel Pipeline Flanges Unified inch Screw Threads Specification for High Test Wrought Buttwelding Fittings Specificazione e qualificazione delle procedure di saldatura per materiali metallici-prove di qualificazione della procedura di saldatura-parte 1: Saldatura ad arco e a gas degli acciai e saldatura ad arco del nichel e leghe di nichel. Specification for line pipe Steel pipes for pipelines for combustible fluids Alloy steel and stainless steel-bolting materials Carbon and alloy steel nuts for bolts for high pressure Standard specification for forging, carbon steel for piping components Standard specification for carbon steel casting suitable for fusion welding for high temperature service Piping fitting of wrought carbon steel and alloy steel for moderate and elevate temperatures Standard methods and definitions for mechanical testing of steel products

663 Fg. 8 di 33 ASTM A 694 Standard specification for forging, carbon and alloy steel, for pipe flanges, fitting, valves, and parts for high pressure transmission service ASTM E 3 Preparation of metallographic specimens ASTM E 23 Standard methods for notched bar impact testing of metallic materials ASTM E 92 Standard test method for vickers hardness of metallic materials ASTM E 94 Standards practice for radiographic testing ASTM E 112 Determining average grain size ASTM E 138 Standards test method for Wet Magnetic Particle ASTM E 384 Standards test method for microhardness of materials ISO 898/1 Mechanical properties for fasteners part 1 bolts, screws and studs ISO 2632/2 Roughness comparison specimens part 2 : sparkeroded, shot blasted and grit blasted, polished ISO 6892 Metallic materials tensile testing ASME Sect. V Non-destructive examination ASME Sect. VIII Boiler and pressure vessel code ASME Sect. IX Boiler construction code-welding and brazing qualification CEI 15-1 Norme per Lastre di materiali isolanti stratificati a base di resine termoindurenti ASTM D 624 Standard method of tests for tear resistance of vulcanised rubber ASTM E 165 Standard practice for liquid penetrant inspection method ASTM E 446 Standard reference radiographs for steel castings up to 2 in thickness ASTM E 79 Standard recommended practice for magnetic particle examination Sistema di Protezione Anticorrosiva UNI EN 12954 Protezione catodica di strutture metalliche interrate Principi generali e applicazione per condotte. UNI EN 1455 UNI EN 1359 Protezione catodica di strutture complesse. Tecniche di misurazione per la protezione catodica.

663 Fg. 9 di 33 3 DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE TECNICHE DELL OPERA 3.1 Tracciato della variante Il tracciato della variante si sviluppa tra le località Biagetto e Pianacce venendo ad interessare in successione i territori comunali di Gualdo Tadino e di Gubbio. La realizzazione della stessa modificazione di tracciato comporta un incremento di circa 1,25 km dello sviluppo lineare della condotta, risultante da un aumento di,335 km della percorrenza nel territorio comunale Gualdo Tadino (che complessivamente passa pertanto da 14,87 km a 15,25 km), e un aumento di,87 km della percorrenza nel Comune di Gubbio (che passa da 3,93 a 31,8 km) - (vedi All. 1 Dis. LB-D-8352 "Corografia del progetto, All. 2 Dis. LB-D-83521 Tracciato di Progetto e All. 3 Dis. LB-D-83535 Rappresentazione del tracciato su immagini aeree ). Le percorrenze relative ai singoli territori comunali sono riportate nella seguente tabella (vedi tab. 3.1/A). Tab. 3.1/A: Percorrenza in sequenza progressiva lungo la direttrice di progetto Comune da km a km percorrenza (km) Gualdo Tadino, 1,84 1,84 Gubbio 1,84 7,79 5,95 Totale 7,79 La variante, staccandosi dal tracciato originario del Metanodotto Foligno Sestino DN 12 (48 ) al km 34,55 circa, si sviluppa completamente nell ambito dell area pianeggiante che costituisce il bacino di Gubbio, ricongiungendosi allo stesso tracciato in corrispondenza del km 41,9. Dal punto di stacco in località "Casa Patrignone", la variante si dirige dapprima verso nord, portandosi in prossimità della sede della SS n. 219 al margine orientale del bacino di Gubbio, per seguirne l andamento per circa 2,5 km, devia quindi verso nordovest per attraversare la piana e ricongiungersi al tracciato originario in prossimità del corso del Fosso di Monte Fiore, poco a ovest di località Pianacce. Le principali infrastrutture viarie ed i maggiori corsi d'acqua intersecati dall'opera nei territori comunali attraversati dalla nuova condotta sono sintetizzati nella seguente tabella (vedi tab. 3.1/B). Tab. 3.1/B: Tracciato della variante - Limiti amministrativi, infrastrutture e corsi d'acqua principali Progressiva (km) Provincia Comune Rete viaria Corsi d'acqua, Perugia Gualdo Tadino,75 Fosso Parale

663 Fg. 1 di 33 Tab. 3.1/B: Tracciato della variante - Limiti amministrativi, infrastrutture e corsi d'acqua principali (seguito) Progressiva (km) Provincia Comune Rete viaria Corsi d'acqua Perugia Gualdo Tadino 1,47 SP ex SS n. 318 1,84 F. Chiascio 1,84 Gubbio 2,485 Fosso Saturno 5,16 Svincolo SS n. 219 5,245 Fosso della Torre, Perugia Gualdo Tadino 5,55 Fosso del Poderaccio 6,47 Fosso del Migliaiolo 6,985 Fosso senza nome 7,715 Fosso di Monte Fiore 3.2 Principali caratteristiche tecniche L'opera in oggetto, progettata per il trasporto di gas naturale con densità,72 kg/m 3 in condizioni standard a una pressione massima di esercizio di 75 bar, sarà costituita da una condotta, formata da tubi di acciaio collegati mediante saldatura (linea), completamente interrata di lunghezza pari a 7,79 km. Gli standard costruttivi dell opera in progetto sono allegati alla presente relazione (vedi All. 5 Disegni tipologici di progetto). La pressione di progetto, adottata per il calcolo dello spessore delle tubazioni, è pari a 75 bar. Il progetto della variante in oggetto sarà sviluppato in accordo a quanto prescritto dal DM del 17/4/28 Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a,8 kg/m 3. Tubazioni Le tubazioni impiegate saranno in acciaio di qualità e rispondenti a quanto prescritto al punto 3 del DM 17 aprile 28, con carico unitario al limite di allungamento totale pari a 45 N/mm², corrispondente alle caratteristiche della classe EN L45 MB (API-5L-X65). I tubi, collaudati singolarmente dalle industrie che li producono, avranno una lunghezza media di 14,5 m, saranno smussati e calibrati alle estremità per permettere la saldatura elettrica di testa ed avranno un diametro nominale pari a DN 12 (48"), con i seguenti spessori: per la linea a spessore normale 16,1 mm (EN L45 MB); per la linea a spessore maggiorato 18,9 mm (EN L45 MB); per la linea a spessore rinforzato 25,9 mm (EN L45 MB).

663 Fg. 11 di 33 Le curve saranno ricavate da tubi piegati a freddo con raggio di curvatura pari a 4 diametri nominali, oppure prefabbricate con raggio di curvatura pari a 7 diametri nominali. In corrispondenza degli attraversamenti delle strade più importanti e dove, per motivi tecnici, si ritiene opportuno, la condotta sarà messa in opera in tubo di protezione avente le seguenti caratteristiche: Diametro Nominale DN 135 (54 ); Spessore 17,5 mm; Materiale acciaio di qualità (EN L415 NB/MB). Materiali Per il calcolo dello spessore di linea della tubazione è, conseguentemente, stato scelto un grado di utilizzazione rispetto al carico unitario di snervamento minimo garantito f,72. Protezione anticorrosiva La condotta sarà protetta da: una protezione passiva esterna costituita da un rivestimento di nastri adesivi in polietilene estruso ad alta densità, applicato in fabbrica, dello spessore minimo di 3 mm, ed un rivestimento interno in vernice epossidica. I giunti di saldatura saranno rivestiti in linea con fasce termorestringenti; una protezione attiva (catodica) attraverso un sistema di correnti impresse con apparecchiature poste lungo la linea che rende il metallo della condotta elettricamente più negativo rispetto all elettrolito circostante (terreno, acqua, ecc.). La protezione attiva viene realizzata contemporaneamente alla posa del metanodotto collegandolo ad uno o più impianti di protezione catodica costituiti da apparecchiature che, attraverso circuiti automatici, provvedono a mantenere il potenziale della condotta più negativo o uguale a -1 V rispetto all'elettrodo di riferimento Cu-CuS4 saturo. Telecontrollo Lungo la condotta verrà posato un cavo per telecontrollo, inserito all interno di un tubo in Pead DN 5. In corrispondenza degli attraversamenti il tubo in PEAD verrà posato in un tubo di protezione in acciaio avente le seguenti caratteristiche: Diametro Nominale Spessore 1 (4 )/15 (6 ) 3,6/5,1 mm Fascia di asservimento La costruzione ed il mantenimento di un metanodotto sui fondi altrui sono legittimati da una servitù il cui esercizio, lasciate inalterate le possibilità di sfruttamento agricolo di

663 Fg. 12 di 33 questi fondi, limita la fabbricazione nell ambito di una fascia di asservimento a cavallo della condotta (servitù non aedificandi). La società Snam Rete Gas SpA acquisisce la servitù stipulando con i singoli proprietari dei fondi un atto autenticato, registrato e trascritto in adempimento di quanto in materia previsto dalle leggi vigenti. L ampiezza di tale fascia varia in rapporto al diametro ed alla pressione di esercizio del metanodotto in accordo alle vigenti normative di legge: nel caso del metanodotto in oggetto è prevista una fascia di 2 m per parte rispetto all asse della condotta (vedi All. 5 Dis. LC-D-833). In corrispondenza dei tratti ove la nuova linea risulta in stretto parallelismo all esistente metanodotto Derivazione per Gualdo Tadino DN 15 6 ) in esercizio, la servitù già in essere sarà quasi totalmente sfruttata. L ampliamento della larghezza della fascia di asservimento in essere risulterà pertanto (vedi All. 5 Dis. LC-D-833): pari a complessivi 18 m, in corrispondenza dei tratti in cui la nuova condotta è posta a 1 dal metanodotto in esercizio; pari a complessivi 16 m, in corrispondenza del tratto boschivo in cui la condotta in progetto è posta a una distanza di 5 m dalla stessa tubazione in esercizio. Opere complementari Lungo il tracciato della variante saranno realizzati, in corrispondenza di punti particolari quali attraversamenti di corsi d acqua, strade, ecc., interventi che, assicurando la stabilità dei terreni, garantiscano anche la sicurezza della tubazione. In genere tali interventi consistono nella realizzazione di opere di sostegno, e di opere idrauliche trasversali e longitudinali ai corsi d acqua per la regolazione del loro regime idraulico. Le opere vengono generalmente progettate tenendo anche conto delle esigenze degli Enti preposti alla salvaguardia del territorio. In particolare tra le opere fuori terra, oltre al ripristino delle opere esistenti interessate dai lavori di posa della nuova condotta, saranno realizzate opere di regimazione all intersezione dei principali corsi d acqua, opere di sostegno in corrispondenza delle scarpate delle sedi delle infrastrutture viarie attraversate e, più in generale, saranno realizzate opere per assicurare la stabilità dei versanti in corrispondenza di salti morfologici, assai diffusi nella prima metà del tracciato. Detti interventi, ove la nuova condotta è affiancata alle tubazioni in esercizio, consistono nel ripristino delle opere esistenti lungo le stesse e nell eventuale loro prolungamento all area di passaggio della nuova tubazione. Le tipologie degli interventi previsti ed il relativo presunto sviluppo longitudinale sono riportati nella tabella 3.2/A, la loro ubicazione è indicata sull allegata planimetria in scala 1:1. (vedi All. 2 - Dis. LB-D-83521 Tracciato in progetto ), differenziando l intervento tra opere longitudinali e trasversali all asse della condotta.

663 Fg. 13 di 33 Tab. 3.2/A: Opere complementari Progr. (km) N. ord. Comune, Gualdo Tadino Località 1,83 1 F. Chiascio 1,84 Gubbio Descrizione dell intervento/rif. Disegno tipologici di progetto - n. 1 difesa spondale con scogliera in massi L = 28 m (Dis. LC-D-83467). - n. 1 ricostituzione alveo in massi L = 28 m (Dis. LC-D-83473) 1,85 2 F. Chiascio - n. 1 difesa spondale con scogliera in massi L = 28 m (Dis. LC-D-83467). 7,715 3 Fosso di Monte Fiore - n. 1 ricostituzione alveo in massi L = 28 m (Dis. LC-D-83473) Oltre alle opere sopra riportate, la costruzione della variante comporterà anche la realizzazione di opere di sostegno in legname (palizzate e muri cellulari) la cui ubicazione puntuale è determinata solo in fase di progetto esecutivo e di altri interventi di ripristino consistenti in opere di regimazione delle acque superficiali (canalette presidiate da fascinate, fascinate, ecc.) la cui ubicazione puntuale può essere definita solo al termine dei lavori di rinterro della trincea, in questa sede se ne segnala unicamente la posizione indicativa lungo il tracciato (vedi All. 4, Dis. LB-D-83529 Opere di mitigazione e ripristino ).

663 Fg. 14 di 33 4 REALIZZAZIONE DELL OPERA La messa in opera della condotta in corrispondenza della variante in oggetto prevede l esecuzione di fasi sequenziali di lavoro che permettono di contenere le operazioni in un tratto limitato della linea di progetto, avanzando progressivamente nel territorio. Le operazioni di montaggio della condotta in progetto si articolano nella seguente serie di fasi operative. Realizzazione di infrastrutture provvisorie Lungo il tratto in oggetto il progetto prevede la realizzazione di due piazzole di stoccaggio per l accatastamento delle tubazioni (vedi tab. 4/A e All. 2 Dis. LB-D- 83521). Più in dettaglio, il progetto prevede una piazzola, denominata C1, posta a est della frazione di Biagetti nei pressi della strada che porta in località C. Col di Gollo e una piazzola, denominata C2, posta in località Poderaccio. Tab. 4/A: Ubicazione delle infrastrutture provvisorie Comune Progr. (km) num. ordine Località Sup. (m 2 ) Gualdo T., 1,375 C1 Biagetti 15 Gubbio 1,84 5,375 C2 Poderaccio 2 Apertura dell area di passaggio Le operazioni di scavo della trincea e di montaggio della condotta richiederanno l apertura di una pista di lavoro, denominata area di passaggio (vedi foto 5.1/B). Questa pista dovrà essere la più continua possibile ed avere una larghezza tale da consentire la buona esecuzione dei lavori ed il transito dei mezzi di servizio e di soccorso. Nelle aree occupate da boschi, vegetazione ripariale e colture arboree (vigneti, frutteti, ecc.), l apertura dell area di passaggio comporterà il taglio delle piante, da eseguirsi al piede dell albero secondo la corretta applicazione delle tecniche selvicolturali, e la rimozione delle ceppaie. Nelle aree agricole sarà garantita la continuità funzionale di eventuali opere di irrigazione e drenaggio ed in presenza di colture arboree si provvederà, ove necessario, all ancoraggio provvisorio delle stesse. In questa fase si opererà anche lo spostamento di pali di linee elettriche e/o telefoniche eventualmente ricadenti nella fascia di lavoro. La fascia di lavoro normale avrà una larghezza complessiva pari a 28 m (vedi All. 5 Dis. LC-D-8331) e dovrà soddisfare i seguenti requisiti: sul lato sinistro dell asse picchettato, uno spazio continuo di circa 1 m per il deposito del materiale di scavo della trincea;

663 Fg. 15 di 33 sul lato opposto, una fascia disponibile della larghezza di circa 18 m dall asse picchettato per consentire: - l'assiemaggio della condotta; - il passaggio dei mezzi occorrenti per l'assiemaggio, il sollevamento e la posa della condotta e per il transito dei mezzi adibiti al trasporto del personale, dei rifornimenti e dei materiali e per il soccorso. In tratti caratterizzati dalla presenza di manufatti (muri di sostegno, opere di difesa idraulica, ecc.) o da particolari condizioni morfologiche (percorrenze in prossimità di sponde fluviali) e vegetazionali (presenza di vegetazione arborea d alto fusto) tale larghezza potrà, per tratti limitati, essere ridotta ad un minimo di 18 m, rinunciando alla possibilità di transito con sorpasso dei mezzi operativi e di soccorso. La fascia di lavoro, di larghezza complessiva pari a 18 m (vedi Dis. 1 LC-D-8331), dovrà soddisfare i seguenti requisiti: sul lato sinistro dell asse picchettato, uno spazio continuo di circa 7 m per il deposito del terreno vegetale e del materiale di scavo della trincea; sul lato opposto, una fascia disponibile della larghezza di circa 11 m dall asse picchettato per consentire: - l'assiemaggio della condotta; - il passaggio dei mezzi occorrenti per l'assiemaggio, il sollevamento e la posa della condotta. In corrispondenza degli attraversamenti di infrastrutture (strade, metanodotti in esercizio, ecc.), di corsi d acqua e di aree particolari (imbocchi tunnel, impianti di linea), l ampiezza della fascia di lavoro sarà superiore ai valori sopra riportati (28 e 18 m) per evidenti esigenze di carattere esecutivo ed operativo. L ubicazione dei tratti in cui si renderà necessario l ampliamento della fascia di lavoro è riportata nell allegato Dis. LB-D-8321 Tracciato di Progetto (vedi All. 2), mentre la stima delle relative superfici interessate è riportata in tabella 4/B. Prima dell apertura della fascia di lavoro sarà eseguito, ove necessario, l accantonamento dello strato humico superficiale a margine della fascia di lavoro per riutilizzarlo in fase di ripristino. In questa fase verranno realizzate le opere provvisorie, come tombini, guadi o quanto altro serve per garantire il deflusso naturale delle acque. Tab. 4/B: Ubicazione dei tratti di allargamento dell area di passaggio Progressiva (km) Provincia Comune Località/motivazione, Perugia Gualdo Tadino,68-,73 C. Fonte la Valle/Attrav. alveo Fosso Parale Superf. (m 2 ) 1,195-1,275 Biagetti/Realiz. microtunnel 198 1,49-1,575 Biagetti/Realiz. microtunnel 313 1,78-1,84 Biagetti\Attrav. alveo F. Chienti 9 2

663 Fg. 16 di 33 Tab. 4/B: Ubicazione dei tratti di allargamento dell area di passaggio (seguito) Progressiva (km) Provincia Comune Località/motivazione Superf. (m 2 ) 1,84 Perugia Gubbio 1,84-1,87 Biagetti\Attrav. alveo F. Chienti 12 2,29-2,33 C. Colle/Attrav. strada comunale 6 2,445-2,51 C. Colle/Attrav. alveo Fosso Saturno 6 5,15-5,145 Campaccio/Attrav. svincolo SS n. 219 15 5,18-5,215 Campaccio/Attrav. svincolo SS n. 219 75 5,225-5,265 Campaccio/Attrav. Fosso della Torre 5 5,735-5,785 C. Vecchia/Attrav. strada comunale 5 5,975-5,99 C. Vecchia/Realizz. drenaggio 85 6,41-6,495 C. Caldaria/Attrav. Fosso del Migliaiolo 125 6,95-7, Le Case I/Attrav. affluente T. Saonda 1 7,68-7,745 Pianacce/Attrav. Fosso di Monte Fiore 115 In corrispondenza del tratto caratterizzato da copertura boschiva posto a nord della frazione di Colbernato (corrispondente a un habitat di importanza comunitaria), il progetto, al fine di limitare l incidenza e l impatto indotto dalla realizzazione dell opera, prevede un ulteriore riduzione della larghezza della fascia di lavoro sino a circa 11 m, (vedi All. 5 Dis. LC-D-8332) derivata da una diversa modalità di montaggio della condotta consistente in: - l apertura in successione di brevi tratti di trincea (5 m) con il contestuale trasporto del materiale di risulta dello scavo lungo l area di passaggio a valle del tratto; - la posa dei tratti di tubazione già assemblati; - il ritombamento della trincea; - la saldatura di collegamento tra i singoli tratti direttamente all interno dello scavo, eliminando quindi la fase di sfilamento e saldatura delle barre lungo la linea. E da evidenziare come queste particolari modalità di montaggio, in relazione alla complessità operativa che impongono, anche in riferimento alle condizioni di sicurezza del cantiere, e alla loro conseguente particolare onerosità, possano essere adottate unicamente in casi particolari e per tratti di lunghezza assai limitata. Lungo il tracciato della variante, oltre alle arterie statali e provinciali, l accessibilità all area di passaggio necessaria alla posa della condotta è, come normalmente previsto, assicurata dalla esistente viabilità secondaria costituita da strade comunali, vicinali e forestali, spesso in terra battuta, che trova origine dalla citata rete viaria (vedi tab. 4/C e All. 2 Dis. LB-D-83521 - strade evidenziate in colore verde). L accesso dei mezzi al tracciato richiederà la realizzazione di opere di adeguamento di tali infrastrutture, consistenti principalmente nella ripulitura e adeguamento del sedime carrabile e nella sistemazione delle canalette di regimazione delle acque meteoriche.

663 Fg. 17 di 33 Tab. 4/C: Ubicazione dei tratti di adeguamento della viabilità esistente Progr. (km) Comune Località Lunghezza (m) Motivazione, Gualdo Tadino,385 Casa Patrignone 275 Accesso all'area di passaggio,99 C. Col di Gollo 3 Accesso all'area di passaggio e alla piazzola C1 1,49 Biagetti 38 Accesso all imbocco settentrionale del microtunnel 1,57 F. Chiascio 22 Accesso all'area di passaggio 1,84 Gubbio Sfilamento dei tubi lungo l area di passaggio L'attività consiste nel trasporto dei tubi dalle piazzole di stoccaggio ed al loro posizionamento lungo la fascia di lavoro, predisponendoli testa a testa per la successiva fase di saldatura Saldatura di linea I tubi saranno collegati mediante saldatura ad arco elettrico impiegando motosaldatrici a filo continuo. L accoppiamento sarà eseguito mediante accostamento di testa di due tubi, in modo da formare, ripetendo l operazione più volte, un tratto di condotta. I tratti di tubazioni saldati saranno temporaneamente disposti parallelamente alla traccia dello scavo, appoggiandoli su appositi sostegni in legno per evitare il danneggiamento del rivestimento esterno. Controlli non distruttivi delle saldature Le saldature saranno tutte sottoposte a controlli non distruttivi mediante l utilizzo di tecniche radiografiche e ad ultrasuoni. Scavo della trincea Lo scavo destinato ad accogliere la condotta sarà aperto con l utilizzo di macchine escavatrici adatte alle caratteristiche morfologiche e litologiche del terreno attraversato Le dimensioni standard della trincea sono riportate nei Disegni tipologici di progetto (vedi All4 Dis. LC-D-8331). Il materiale di risulta dello scavo sarà depositato lateralmente allo scavo stesso, lungo la fascia di lavoro, per essere riutilizzato in fase di rinterro della condotta. Tale operazione sarà eseguita in modo da evitare la miscelazione del materiale di risulta con lo strato humico accantonato, nella fase di apertura dell area di passaggio. Rivestimento dei giunti Al fine di realizzare la continuità del rivestimento in polietilene, costituente la protezione passiva della condotta, si procederà a rivestire i giunti di saldatura con apposite fasce termorestringenti.

663 Fg. 18 di 33 Il rivestimento della condotta sarà quindi interamente controllato con l utilizzo di un apposita apparecchiatura a scintillio (holiday detector) e, se necessario, saranno eseguite le riparazioni con l applicazione di mastice e pezze protettive. Posa della condotta Ultimata la verifica della perfetta integrità del rivestimento, la colonna saldata sarà sollevata e posata nello scavo con l'impiego di trattori posatubi (sideboom). Nel caso in cui il fondo dello scavo presenti asperità tali da poter compromettere l integrità del rivestimento, sarà realizzato un letto di posa con materiale inerte (sabbia, ecc.). Rinterro della condotta e posa del cavo telecontrollo La condotta posata sarà ricoperta utilizzando totalmente il materiale di risulta accantonato lungo la fascia di lavoro all atto dello scavo della trincea (vedi foto 5.1/H). Le operazioni saranno condotte in due fasi per consentire, a rinterro parziale, la posa di una polifora costituita da tre tubi in Pead DN 5 e del nastro di avvertimento, utile per segnalare la presenza della condotta in gas. Uno dei tubi della polifora sarà occupato dal cavo di telecontrollo mentre i restanti due resteranno vuoti per eventuali manutenzioni. Successivamente si provvederà all inserimento del cavo telecontrollo per mezzo di appositi dispositivi ad aria compressa. A conclusione delle operazioni di rinterro si provvederà, altresì, a ridistribuire sulla superficie il terreno vegetale accantonato Realizzazione degli attraversamenti Gli attraversamenti di corsi d acqua e delle infrastrutture vengono realizzati con piccoli cantieri, che operano contestualmente all avanzamento della linea. Le metodologie realizzative previste sono diverse e, in sintesi, possono essere così suddivise: attraversamenti privi di tubo di protezione; attraversamenti con messa in opera di tubo di protezione. Gli attraversamenti privi di tubo di protezione sono realizzati, di norma, per mezzo di scavo a cielo aperto. La seconda tipologia di attraversamento può essere realizzata per mezzo di scavo a cielo aperto o con l impiego di apposite attrezzature spingitubo (trivelle). La scelta del sistema dipende da diversi fattori, quali: profondità di posa, presenza di acqua o di roccia, intensità del traffico, eventuali prescrizioni dell ente competente, ecc - Attraversamenti privi di tubo di protezione Sono realizzati, per mezzo di scavo a cielo aperto, in corrispondenza di corsi d acqua, di strade comunali e campestri. Per gli attraversamenti dei corsi d'acqua più importanti si procede normalmente alla preparazione fuori opera del cosiddetto "cavallotto", che consiste nel piegare e quindi saldare le barre secondo la configurazione geometrica di progetto. Il cavallotto viene poi posato nella trincea appositamente predisposta e quindi rinterrato.

663 Fg. 19 di 33 - Attraversamenti con tubo di protezione Gli attraversamenti di ferrovie, strade statali, strade provinciali, di particolari servizi interrati (collettori fognari, ecc.) e, in alcuni casi, di collettori in cls sono realizzati, in accordo alla normativa vigente, con tubo di protezione. Il tubo di protezione è verniciato internamente e rivestito, all esterno, con polietilene applicato a caldo in fabbrica dello spessore minimo di 3 mm. Qualora si operi con scavo a cielo aperto, la messa in opera del tubo di protezione avviene, analogamente ai normali tratti di linea, mediante le operazioni di scavo, posa e rinterro della tubazione. Qualora si operi con trivella spingitubo, la messa in opera del tubo di protezione comporta le seguenti operazioni: scavo del pozzo di spinta; impostazione dei macchinari e verifiche topografiche; esecuzione della trivellazione mediante l avanzamento del tubo di protezione, spinto da martinetti idraulici, al cui interno agisce solidale la trivella dotata di coclee per lo smarino del materiale di scavo. In entrambi i casi, contemporaneamente alla messa in opera del tubo di protezione, si procede, fuori opera, alla preparazione del cosiddetto "sigaro". Questo è costituito dal tubo di linea a spessore maggiorato, cui si applicano alcuni collari distanziatori che facilitano le operazioni di inserimento e garantiscono nel tempo un adeguato isolamento elettrico della condotta. Il sigaro viene poi inserito nel tubo di protezione e collegato alla linea. Una volta completate le operazioni di inserimento, alle estremità del tubo di protezione saranno applicati i tappi di chiusura con fasce termorestringenti. In corrispondenza di una o di entrambe le estremità del tubo di protezione, in relazione alla lunghezza dell'attraversamento ed al tipo di servizio attraversato, è collegato uno sfiato. Lo sfiato, munito di una presa per la verifica di eventuali fughe di gas e di un apparecchio tagliafiamma, è realizzato utilizzando un tubo di acciaio DN 8 (3") con spessore di 2,9 mm. La presa è applicata a 1,5 m circa dal suolo, l'apparecchio tagliafiamma è posto all'estremità del tubo di sfiato, ad un'altezza non inferiore a 2,5 m. In corrispondenza degli sfiati, sono posizionate piantane alle cui estremità sono sistemate le cassette contenenti i punti di misura della protezione catodica. Le metodologie realizzative previste per l attraversamento dei principali corsi d acqua e delle maggiori infrastrutture viarie lungo il tracciato della variante in oggetto sono riassunte nella seguente tabella (vedi tab. 4/D).

663 Fg. 2 di 33 Tab. 4/D: Attraversamenti delle infrastrutture e dei corsi d acqua principali Progr. (km) Comune Infrastrutture di trasporto Corsi d'acqua Tip. Attraversamento Disegno tipologico Modalità realizzativa, Gualdo Tadino,75 1,47 SP ex. SS n.318 Fosso Parale 1,84 F. Chiascio 1,84 Gubbio 2,485 5,16 5,245 5,55 6,47 6,985 7,715 Svincolo SS n. 219 Fosso Saturno Fosso della Torre Fosso del Poderaccio Fosso del Migliaiolo Fosso Affl. T.Saonda Fosso di Monte Fiore Senza tubo di protezione LC-D-83326 Senza tubo di protezione Senza tubo di protezione LC-D-83325 Con tubo di protezione LC-D-83322 Senza tubo di protezione LC-D-83326 Senza tubo di protezione LC-D-83326 Senza tubo di protezione LC-D-83326 Senza tubo di protezione LC-D-83326 Senza tubo di protezione LC-D-83326 A cielo aperto Microtunnel A cielo aperto A cielo aperto In trivellazione microtunnel A cielo aperto A cielo aperto A cielo aperto A cielo aperto Opere in sotterraneo Lungo il tracciato della variante, il progetto prevede la realizzazione di un microtunnel a sezione monocentrica, lungo circa 245 m, con diametro interno di 2,4 m, realizzato con l ausilio di una fresa rotante a sezione piena; la stabilizzazione delle pareti del foro è assicurata dalla messa in opera di tubi o conci in c.a. contestualmente all avanzamento dello scavo (vedi tab. 4/E e All.15 Dis. LC-D-83351). Tab. 4/E: Tunnel Progr. (km) ( ) Comune Denominazione Lung.za (m) Rif. Disegni tipologici Accesso agli imbocchi, Gualdo Tadino 1,255 Biagetti 245 LC-D-8335 1,84 Gubbio ( ) Progressiva chilometrica imbocco di monte (procedendo nel senso del flusso del gas) adeguamento strada esistente L installazione della condotta all interno del microtunnel avviene direttamente sulla generatrice inferiore del cavo mediante la messa in opera, attorno alla tubazione, di

663 Fg. 21 di 33 appositi collari distanziatori realizzati in polietilene ad alta densità (PEAD) o, per i tratti di maggiore lunghezza ( 2 m), di malte poliuretaniche che hanno la duplice funzione di isolare elettricamente il tubo ed impedire che, durante le operazioni di infilaggio, avvengano danneggiamenti al rivestimento della condotta. A causa dei limitati spazi residui interni tra la condotta e tunnel, il montaggio della condotta verrà, infatti, predisposto completamente all esterno; in particolare, in corrispondenza di aree opportunamente attrezzate, verranno saldate le barre di tubazione (in genere, due o tre per volta), quindi si provvederà progressivamente ad inserirle nel tunnel mediante opportuni dispositivi di traino e/o spinta e l esecuzione delle saldature di collegamento tra i vari tronconi. Al termine delle operazioni di infilaggio della condotta, si provvederà ad intasare con idonee miscele cementizie l intercapedine tra la tubazione ed il rivestimento interno del minitunnel ed a ripristinare gli imbocchi e le aree di lavoro nelle condizioni esistenti prima dei lavori. Collaudo idraulico, collegamento e controllo della condotta A condotta completamente posata e collegata si procede al collaudo idraulico che è eseguito riempiendo la tubazione di acqua e pressurizzandola ad almeno 1,3 volte la pressione massima di esercizio, per una durata di 48 ore. Le fasi di riempimento e svuotamento dell'acqua del collaudo idraulico sono eseguite utilizzando idonei dispositivi, comunemente denominati pig, che vengono impiegati anche per operazioni di pulizia e messa in esercizio della condotta. Queste attività sono svolte suddividendo la linea per tronchi di collaudo. Ad esito positivo dei collaudi idraulici e dopo aver svuotato l acqua di riempimento, i vari tratti collaudati vengono collegati tra loro mediante saldatura controllata con sistemi non distruttivi. Al termine delle operazioni di collaudo idraulico e dopo aver proceduto al rinterro della condotta, si esegue un ulteriore controllo dell integrità del rivestimento della stessa. Tale controllo è eseguito utilizzando opportuni sistemi di misura del flusso di corrente dalla superficie topografica del suolo Esecuzione dei ripristini La fase consiste in tutte le operazioni necessarie a riportare l ambiente allo stato preesistente i lavori. Al termine delle fasi di montaggio, collaudo e collegamento si procede a realizzare gli interventi di ripristino. Le opere di ripristino previste (vedi Cap. 8) possono essere raggruppate nelle seguenti due tipologie principali: - Ripristini geomorfologici Si tratta di opere ed interventi mirati alla sistemazione dei tratti di maggiore acclività, alla sistemazione e protezione delle sponde dei corsi d acqua attraversati, al ripristino di strade e servizi incontrati dal tracciato ecc. - Ripristini vegetazionali Tendono alla ricostituzione, nel più breve tempo possibile, del manto vegetale preesistente i lavori nelle zone con vegetazione naturale. Le aree agricole saranno ripristinate al fine di restituire l originaria fertilità

663 Fg. 22 di 33 5 INTERVENTI DI RIPRISTINO AMBIENTALE Il progetto prevede, oltre alle consuete sistemazioni generali di linea, la realizzazione di ripristini morfologico-idraulici, idrogeologici e della copertura vegetale. L ubicazione delle diverse tipologie di intervento, previste lungo la variante, è riportata nel relativo elaborato grafico in scala 1:1. (vedi All.3 Dis. LB-D-83529 Opere di mitigazione e ripristino ). L ubicazione delle principali opere di contenimento e di difesa idraulica fuori terra è, inoltre, riportata sul Tracciato di progetto (vedi All. 2, Dis. LB-D-83521). I disegni tipologici di progetto, contenenti i particolari costruttivi degli stessi interventi, cui si farà riferimento nei paragrafi seguenti, sono allegati al presente volume (vedi All. 5 Disegni tipologici di progetto ). 5.1 Ripristini morfologici ed idraulici Opere di regimazione delle acque superficiali Le opere di regimazione delle acque superficiali hanno lo scopo di impedire l instaurarsi fenomeni di erosione dovuti al ruscellamento diffuso delle acque meteoriche a spese della coltre di terreno superficiale, ricollocata lungo la fascia di lavoro dopo la posa del metanodotto. Dette opere contribuiscono a creare una regolare rete di deflusso delle acque superficiali, con fossi e canalizzazioni durevoli, il cui scopo è anche quello di interrompere la continuità dei pendii, riducendo così la velocità di scorrimento delle acque. Nel tratto considerato, saranno realizzate canalette in terra, protette da graticci di fascine verdi (fascinate). Questa tipologia di ripristino è generalmente adottata lungo la gran parte dei tratti in pendenza del tracciato, fatta eccezione per le aree coltivate. Quantità e ubicazione delle canalette sono definite in base alla pendenza e alla natura del terreno. In riferimento alla linea di progetto, si prevede l adozione di questa tipologia di ripristino in corrispondenza della percorrenza del versante meridionale dell incisione del Fosso Parale, nel settore iniziale della variante (,35-,6 km). L intervento è essenzialmente volto al consolidamento delle coltri superficiali attraverso la regimazione delle acque, evitando il ruscellamento diffuso e favorendo la ricrescita del manto erboso. Le fascinate sono costituite in genere da una doppia fila di fascine verdi tenute in posto da picchettoni di legno forte, di diametro e lunghezza adeguati, posti in opera ad una distanza media di 5 cm e infissi nel terreno a profondità di almeno 1 m (vedi All. 5 Dis.LC-D-83418). Le fascinate possono avere due differenti disposizioni planimetriche: la prima, ad elementi continui, nella quale ogni elemento attraversa da lato a lato l'aera di passaggio; la seconda, a lisca di pesce, nella quale gli elementi vengono appunto disposti a spina di pesce; in questo caso è necessario effettuare una baulatura in corrispondenza dello scavo, per favorire l allontanamento delle acque superficiali; sull asse del metanodotto, gli elementi a lisca di pesce devono essere posti in sovrapposizione, al fine di evitare fenomeni di canalizzazione delle acque.

663 Fg. 23 di 33 L interasse tra le singole fascinate viene scelto in funzione della pendenza e della natura del terreno. Le canalette in terra, poste a tergo delle fascinate, sono realizzate completamente in scavo, di forma trapezoidale e di sezione adeguata a garantire il deflusso delle acque e dotate di un argine ben costipato utilizzando il terreno proveniente dallo scavo. Opere di drenaggio delle acque Questa tipologia d intervento é finalizzata al consolidamento della fascia di lavoro del metanodotto, interessata da movimentazioni di terra per la posa della condotta e del suo successivo rinterro. Nel caso in oggetto in ragione delle caratteristiche litologiche delle coltri interessate, il progetto prevede unicamente la realizzazione di segmenti di letto di posa drenante (vedi All.15 Dis.LC-D-8347), consistenti in uno strato di ghiaia di spessore minimo di,3 m, posto sul fondo dello scavo e rivestito con un foglio di tessuto non tessuto con funzione di filtro, che assolvono al compito di raccogliere e smaltire le acque di infiltrazione che tendono a convogliarsi lungo la trincea di scavo in cui é alloggiata la condotta. Lungo la variante, si prevede la messa in opera del letto di posa drenante in corrispondenza della percorrenza del versante meridionale dell incisione del Fosso Parale (,2-,6 km), e di tre tratti posti rispettivamente lungo gli opposti versanti del Fosso del Migliaiolo (5,9-6, km e 6,45-6,53 km) e lungo la discesa dell incisione percorsa da un affluente del T. Saonda (6,85-6,94 km). Opere di difesa idraulica Questo tipo di opere hanno la funzione di regimare il corso d acqua al fine di evitare fenomeni di erosione spondale e di fondo in corrispondenza della sezione di attraversamento della condotta. Si classificano come opere longitudinali quelle che hanno un andamento parallelo alle sponde dei corsi d acqua ed hanno una funzione protettiva delle stesse; come opere trasversali quelle che sono trasversali al corso d acqua ed hanno la funzione di correggere o fissare le quote del fondo alveo, fino al raggiungimento del profilo di compensazione, al fine di evitare fenomeni di erosione di fondo. Tali opere si classificano come briglie, controbriglie, soglie, repellenti. Lungo il tracciato della variante, si prevede unicamente la realizzazione di scogliere in massi associate alla ricostituzione in massi dell alveo in corrispondenza della sezione di attraversamento del F. Chiascio (km 1,84) e della sola ricostituzione dell alveo in massi per il Fosso di Monte Fiore (km 7,715). Le scogliere in massi (vedi All. 5, Dis. LC-D-83467), eseguite contro l erosione delle sponde e per il contenimento dei terreni a tergo, saranno sagomate sulla base dei progetti che ne determineranno le dimensioni, nonché lo sviluppo della parte in elevazione e del piano di fondazione. I massi, squadrati a spigolo vivo ed equidimensionali, sono costituiti da pietra dura, compatta e non geliva, di adeguata natura litologica (calcarea basaltica, granitica, ecc.), e privi di piani di sfaldamento o incrinature.

663 Fg. 24 di 33 La fondazione dell opera è realizzata con soletta in c.a. direttamente sul terreno di base opportunamente spianato e costipato per ottenere un piano d appoggio stabile e perfettamente uniforme. L immorsamento alle sponde dell opera idraulica sarà realizzato con la massima cura, particolarmente nella parte di monte. Al fine di evitare l aggiramento dell opera da parte della corrente idrica, tale immorsamento sarà effettuato inserendo la testa dell opera all interno della sponda, con un tratto curvilineo non inferiore a 23 m. Per la parte terminale di valle è sufficiente un raccordo ad angolo retto con la sponda. La ricostruzione dell alveo con massi (vedi All. 5, Dis. LC-D-83473), costituita di massi di dimensioni generalmente inferiori a quelle della scogliera, in questo caso è volta ad annullare l azione erosiva delle acque di scorrimento a carico del fondo alveo. In corrispondenza dei corsi d acqua minori attraversati dalla variante, il progetto prevede la realizzazione di palizzate di contenimento in legname (vedi All. 5, Dis.LC-D- 83421) allo scopo di garantire il sostegno del materiale di rinterro in corrispondenza delle scarpate spondali. Le palizzate vengono eseguite in guisa di cordonate continue mediante l infissione di pali verticali di essenze forti che fuoriescono dal terreno di circa,6,8 m e da pali disposti in senso orizzontale, per l altezza fuori terra, formanti una parete compatta e saldamente legati ai pali infissi con filo di ferro zincato. Più in dettaglio detta tipologia di intervento è prevista in corrispondenza delle sezioni di attraversamento del Fosso Parale (,75 km), del Fosso Saturno (2,485 km), del Fosso della Torre (5,245 km), del Fosso del Migliaiolo (6,47 km) e dell affluente senza nome del T. Saonda (6,985 km). 5.2 Ripristini idrogeologici Anche se la profondità degli scavi é generalmente contenuta nell ambito dei primi 3 metri dal p.c., i lavori di realizzazione dell opera possono localmente interferire con la falda freatica e con il sistema di circolazione idrica sotterranea, come nel caso di tratti particolari quali gli attraversamenti in subalveo o quelli caratterizzati da condizioni di prossimalità della falda al piano campagna. Nel caso in cui tale eventualità si verifichi in prossimità di opere di captazione (pozzi di emungimento, canali di drenaggio interrati) ovvero di emergenze naturali (sorgenti, fontanili), ritenendo che i lavori possano alterare gli equilibri piezometrici naturali, verranno adottate, prima, durante e a fine lavori, opportune misure tecnico-operative volte alla conservazione del regime freatimetrico preesistente. In relazione alla variabilità delle possibili cause ed effetti d interferenza, le misure da adottare saranno stabilite di volta in volta scegliendo tra le seguenti tipologie d intervento: rinterro della trincea di scavo con materiale granulare, al fine di preservare la continuità della falda in senso orizzontale; esecuzione, per l intera sezione di scavo, di setti impermeabili in argilla e bentonite, al fine di confinare il tratto di falda intercettata ed impedire in tal modo la formazione di vie preferenziali di drenaggio lungo la trincea medesima;