PROGETTO PRELIMINARE

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1 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 1 di 54 METANODOTTO ALLACCIAMENTO API RAFFINERIA DI ANCONA PRELIMINARE Emissione per permessi G.BERTERA F.VITALI Descrizione Elaborato Verificato H.D. AIUDI F. FERRINI 23/9/213 Approvato Autorizzato Data CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

2 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 2 di 54 INDICE 1 INTRODUZIONE 4 2 SCOPO DELL OPERA 5 3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 6 4 CRITERI DI SCELTA DEL TRACCIATO Generalità Criteri progettuali di base Definizione del tracciato Alternative di tracciato 13 5 CARATTERISTICHE TECNICHE DELL OPERA Linea Impianti e punti di linea Manufatti 17 6 FASI DI REALIZZAZIONE DELL OPERA Fasi di costruzione Collaudo idraulico Connessione con l impianto esistente PIDA Esecuzione dei ripristini Gestione delle terre e rocce da scavo Produzione e gestione dei rifiuti 28 7 ESERCIZIO DELL OPERA Gestione del sistema di trasporto Esercizio, sorveglianza dei tracciati e manutenzione Durata dell opera ed ipotesi di ripristino dopo la dismissione 38 8 SICUREZZA DELL OPERA Considerazioni generali La prevenzione degli eventi incidentali: metanodotti 42 CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

3 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 3 di Gestione dell emergenza Conclusioni 49 9 INTERVENTI DI MITIGAZIONE E RIPRISTINO AMBIENTALE 5 16 ALLEGATI Alternative di tracciato Documentazione di progetto Disegni tipologici standard 54 CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

4 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 4 di 54 1 INTRODUZIONE Il presente documento riguarda il progetto denominato Allacciamento API Raffineria di Ancona DN 3 (12 ). Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo metanodotto di allacciamento alla raffineria API di lunghezza complessiva di 2,12 km, che si sviluppa interamente nel territorio comunale di Falconara Marittima, Provincia di Ancona, Regione Marche. La presente documentazione rientra tra quelle necessarie ai fini della verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale del metanodotto in progetto ai sensi dell art. 8, comma 1, lettera b, della L.R. n.3 del 26 marzo 212 che definisce la Disciplina regionale della valutazione d impatto ambientale per la regione Marche. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

5 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 5 di 54 2 SCOPO DELL OPERA Snam Rete Gas opera sulla propria rete il servizio di trasporto del gas naturale, per conto degli utilizzatori del sistema, in un contesto regolamentato dalle direttive europee (Direttive 98/3/CE e 23/55/CE), dalla legislazione nazionale (Decreto Legislativo n. 164 del 23 maggio 2, legge n. 239/4 e relativo decreto applicativo del Ministero delle Attività Produttive del 28/4/26) e dalle delibere dell Autorità per l energia elettrica ed il gas. Ai sensi di tali normative Snam Rete Gas è tenuta a consentire l accesso alla propria rete agli utenti che ne facciano richiesta; a tale scopo Snam Rete Gas provvede con le modalità e nei limiti previsti nelle succitate normative, a realizzare le opere di interconnessione con i nuovi punti di consegna o riconsegna di gas alla rete, ovvero di potenziamento della rete nel caso le capacità di trasporto esistenti non siano sufficienti per soddisfare le richieste degli utenti. API Raffineria ha previsto all interno del sito industriale di Falconara Marittima la Conversione a gas naturale dell Impianto a Ciclo Combinato, a cui consegue un aumentata richiesta di gas naturale di tutto il sito industriale. L attuale allacciamento (Allacciamento Raffineria API DN15 (6 ), DP 7 bar) non risulta sufficiente a garantire le portate richieste, pertanto si rende necessario il nuovo allaccio da oggetto della presente valutazione. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

6 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 6 di 54 3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO La progettazione, la costruzione e l esercizio del metanodotto sono disciplinati essenzialmente dalla seguente normativa: D.M del Ministero dello Sviluppo Economico Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a,8. D.P.R. 327/1 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità. R.D. 3267/23 - Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani. D.M n del Ministero dei Trasporti Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto. D.M del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Modifiche alle Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto. D.M. 2/11/87 del Ministero dei Trasporti Aggiunte all art. 1 punto del D.M. n del 23/2/1971. Circolare n. 216/173 dell Azienda Autonoma FF.SS. Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti gas e liquidi con ferrovie. D.P.R. 753/8 Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell esercizio delle ferrovie. D.M del Ministero dei Trasporti Distanza minima da osservarsi nelle costruzioni di edifici o manufatti nei confronti delle officine e degli impianti delle FF.SS. Circolare n dell Ente FF.SS. Condizioni generali tecnico/amministrative regolanti i rapporti tra l ente Ferrovie dello Stato e la SNAM in materia di attraversamenti e parallelismi di linee ferroviarie e relative pertinenze mediante oleodotti, gasdotti, metanodotti ed altre condutture ad essi assimilabili. R.D. 1775/33 Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici. R.D. 174/33 Tutela delle strade e della circolazione. L. 729/61 Piano di nuove costruzioni stradali e autostradali. D.Lgs. 285/92 e 36/93 Nuovo Codice della strada. D.P.R. 495/92 Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della strada. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

7 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 7 di 54 R.D. 368/194 Regolamento sulle bonificazioni delle paludi e dei terreni paludosi. R.D. 523/194 Testo Unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie. L. 64/74 Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche. Ordinanza P.C.M. 3274/3 Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. D.Lgs. 152/6 e D.Lgs. 4/8 Parte IV Bonifica dei siti contaminati. L. 198/58 e D.P.R. 128/59 Cave e miniere. D.P.R. n. 447 del 6/12/ Regolamento di attuazione della Legge 5 Marzo 199 n. 46 in materia di sicurezza degli impianti. L. 898/76 Zone militari. D.P.R. 72/79 Regolamento per l esecuzione della L. 898/76. L. 123/7 - Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia. D.Lgs. 81/8 Attuazione dell art. 1 della L. 3 agosto 27 n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. L. 186/68 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici. L. 1341/64 Norme per la disciplina delle costruzioni e l esercizio di linee elettriche aeree esterne. D.P.R. 162/68 Regolamento di esecuzione della L. 13 dicembre 1964 n. 1341, recante norme tecniche per la disciplina della costruzione ed esercizio di linee elettriche aeree esterne. D.M. 5/8/1998 Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, l esecuzione e l esercizio delle linee elettriche aeree esterne. D.M n. 37 del Ministero dello sviluppo economico - Regolamento concernente l attuazione dell art. 11-quaterdecies, comma 13, lettera a), della Legge n. 248 del 2/12/25, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici. D.P.R n Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. D.M del Ministero delle Infrastrutture - Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni. L. 186/71 Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio, normale e precompresso, ed a struttura metallica. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

8 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 8 di 54 D.M del Ministero dei Lavori Pubblici - Norme tecniche per l esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. D.M del Ministero dei Lavori Pubblici - Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, criteri generali e prescrizioni per progettazione, esecuzione e collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle fondazioni. L opera è stata, perciò, progettata e sarà realizzata in conformità alle suddette Leggi ed in conformità alla normalizzazione interna SNAM gasdotti, che recepisce i contenuti delle seguenti specifiche tecniche nazionali ed internazionali: Materiali UNI - DIN - ASTM Caratteristiche dei materiali da costruzione Strumentazione e sistemi di controllo API RP-52 Part. 1/1993 Dimensionamento delle valvole di sicurezza API RP-52 Part. 2/1988 Dimensionamento delle valvole di sicurezza Sistemi elettrici CEI 64-8 CEI -2 EN 679 (CEI 31-33) CEI 81-1 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1. V Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per presenza di gas - Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere)" Protezione contro i fulmini Impiantistica e Tubazioni ASME B31.8 Gas Transmission and Distribution Piping Systems (solo per applicazioni specifiche es. fornitura trappole bidirezionali) ASME B1.1/1989 Unified inch Screw Threads ASME B1.2.1/1992 Pipe threads, general purpose (inch) ASME B16.5/1988+ADD.92 Pipe flanges and flanged fittings ASME B16.9/1993 Factory-made Wrought Steel Buttwelding Fittings ASME B16.1/1986 Face-to-face and end-to-end dimensions valves ASME B16.21/1992 Non metallic flat gaskets for pipe flanges CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

9 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 9 di 54 ASME B16.25/1968 ASME B16.34/1988 ASME B16.47/199+Add.91 ASME B18.21/1991+Add.91 ASME B18.22/1987 MSS SP44/199 MSS SP75/1988 MSS SP6/199 API Spc. 114 API 5L/1992 EN 128-2/1996 API 6D/1994 ASTM A 193 ASTM A 194 ASTM A 15 ASTM A 216 Buttwelding ends Valves-flanged, and welding end.. Large Diameters Steel Flanges Square and Hex Bolts and screws inch Series Square and Hex Nuts Steel Pipeline Flanges Specification for High Test Wrought Buttwelding Fittings Standard finishes contact faces of pipe flanges Welding of pipeline and related facilities Specification for line pipe Steel pipes for pipelines for combustible fluids Specification for pipeline valves, and closures, connectors and swivels Alloy steel and stainless steel-bolting materials Carbon and alloy steel nuts for bolts for high pressure Standard specification for forging, carbon steel for piping components Standard specification for carbon steel casting suitable for fusion welding for high temperature service ASTM A 234 Piping fitting of wrought carbon steel and alloy steel for moderate and elevate temperatures ASTM A 37 Standard methods and definitions for "mechanical testing of steel products" ASTM A 694 ASTM E 3 ASTM E 23 ASTM E 92 ASTM E 94 ASTM E 112 Standard specification for "forging, carbon and alloy steel, for pipe flanges, fitting, valves, and parts for high pressure transmission service" Preparation of metallographic specimens Standard methods for notched bar impact testing of metallic materials Standard test method for vickers hardness of metallic materials Standards practice for radiographic testing Determining average grain size CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

10 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 1 di 54 ASTM E 138 Standards test method for Wet Magnetic Particle ASTM E 384 Standards test method for microhardness of materials ISO 898/1 Mechanical properties for fasteners - part 1 - bolts, screws and studs ISO 2632/2 Roughness comparison specimens - part 2: sparkeroded, shot blasted and grit blasted, polished ISO 6892 Metallic materials - tensile testing ASME Sect. V Non-destructive examination ASME Sect. VIII Boiler and pressure vessel code ASME Sect. IX CEI 15-1 ASTM D 624 Boiler construction code-welding and brazing qualification Norme per "Lastre di materiali isolanti stratificati a base di resine termoindurenti Standard method of tests for tear resistance of vulcanized rubber ASTM E 165 Standard practice for liquid penetrant inspection method ASTM E 446 Standard reference radiographs for steel castings up to 2" in thickness ASTM E 79 Standard recommended practice for magnetic particle examination Sistema di Protezione Anticorrosiva ISO 851-1/1988 UNI /1986 Preparazione delle superfici di acciaio prima di applicare vernici e prodotti affini. Valutazione visiva del grado di pulizia della superficie - parte 1: gradi di arrugginimento e gradi di preparazione di superfici di acciaio non trattate e superfici di acciaio dalle quali è stato rimosso un rivestimento precedente Rivestimenti metallici protettivi applicati a caldo (rivestimenti di zinco ottenuti per immersione su oggetti diversi fabbricati in materiale ferroso) CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

11 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 11 di 54 UNI 9782/199 UNI 9783/199 UNI 1166/1993 UNI 1167/1993 UNI CEI 5/1992 UNI CEI 6/1992 UNI CEI 7/1992 Protezione catodica di strutture metalliche interrate - criteri generali per la misurazione, la progettazione e l attuazione. Protezione catodica di strutture metalliche interrate - interferenze elettriche tra strutture metalliche interrate Protezione catodica di strutture metalliche interrate - posti di misura Protezione catodica di strutture metalliche interrate - dispositivi e posti di misura Protezione catodica di strutture metalliche interrate - misure di corrente Protezione catodica di strutture metalliche interrate - misure di potenziale Protezione catodica di strutture metalliche interrate - misure di resistenza elettrica. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

12 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 12 di 54 4 CRITERI DI SCELTA DEL TRACCIATO 4.1 Generalità Il tracciato del metanodotto in progetto è riportato nella planimetria in scala 1:1., Dis. n lb-d-852 Tracciato di progetto. Il metanodotto ha una lunghezza di 2+12 km e si sviluppa interamente all interno del comune di Falconara Marittima in provincia di Ancona. Nella planimetria in scala 1:25 anch essa allegata (Dis LB-D-8522 Corografia con alternative di tracciato ) vengono schematizzate due direttrici alternative a quella definitivamente individuata. Nella scelta della direttrice definitiva del tracciato sono stati privilegiati essenzialmente i seguenti criteri: salvaguardia degli elementi paesaggistico/ambientali dei territori di intervento minimizzare i territori sottoposti a servitù non aedificandi 4.2 Criteri progettuali di base L opera è progettata conformemente alla Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a,8, contenuta nel D.M. 17 aprile 28 del Ministero dello Sviluppo Economico. La pressione di progetto (DP), adottata per il calcolo dello spessore delle tubazioni è pari a 75 bar, con il grado di utilizzazione f,57. La definizione del tracciato ha tenuto in considerazione il rispetto della normativa sopra citata e degli strumenti di pianificazione a tutti i livelli, applicando i seguenti criteri di buona progettazione: individuare il tracciato in base alla possibilità di ripristinare le aree attraversate riportandole alle condizioni morfologiche e di uso del suolo preesistenti l intervento, minimizzando l impatto sull ambiente; transitare il più possibile in zone a destinazione agricola, evitando l attraversamento di aree comprese in piani di sviluppo urbanistico e/o industriale; evitare zone franose o suscettibili di dissesto idrogeologico; evitare, per quanto possibile, le aree di rispetto delle sorgenti e dei pozzi captati ad uso idropotabile; realizzare l attraversamento fluviale tramite tecnologia trenchless in zone che offrano sicurezza per la stabilità della condotta; interessare il meno possibile zone boscate e zone di colture pregiate; ridurre al minimo i vincoli alle proprietà private determinati dalla servitù di metanodotto; evitare i siti inquinati. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

13 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 13 di 54 Occorre inoltre tenere presente che la scelta della direttrice definitiva del tracciato scaturisce da una attenta analisi degli strumenti di pianificazione territoriale vigenti (nazionali, regionali/provinciali ed urbanistici), con particolare riguardo alla vincolistica esistente. 4.3 Definizione del tracciato La condotta in progetto si stacca in corrispondenza dell impianto esistente sui metanodotti Collegamento Centrale Agip Falconara Allacciamento Raddoppio Ravenna - Chieti DN 5 (2 ) e Collegamento Centrale Agip Falconara Allacciamento Ravenna - Chieti DN 25 (1"), nei pressi dell impianto trattamento gas di ENI. Questo impianto sarà ampliato per permettere l installazione delle apparecchiature di intercettazione del nuovo allaccio. Dall impianto il tracciato si manterrà per i primi 81 m parallelo ai metanodotti esistenti quindi, con una deviazione a sinistra, attraverserà tali metanodotti per dirigersi in direzione est verso la strada provinciale n. 76. In questo tratto vengono interessati terreni a conduzione agricola. Prima dell attraversamento della S. P. n. 76, previsto con trivella spingi tubo, la condotta attraverserà i fasci di metanodotti ENI provenienti dalle piattaforme offshore e quindi, nei pressi della strada di accesso alla sottostazione elettrica delle ferrovie, è prevista la realizzazione del PIL n. 2, impianto di intercettazione di monte per l attraversamento del nuovo ramo ferroviario in progetto. A valle dell attraversamento della strada provinciale il tracciato interesserà una porzione a prato del parco privato del Cormorano dove è anche prevista la realizzazione di un nuovo ramo ferroviario. In questa zona sarà ubicato il cantiere per la realizzazione della Trivellazione Orizzontale Controllata (T.O.C.) per l attraversamento in sub-alveo del fiume Esino. Tale tecnica consentirà di non manomettere i corpi arginali e di evitare scavi in alveo. A valle dell attraversamento fluviale il tracciato interesserà prima un area adibita ad orto botanico (dove è prevista la realizzazione della stringa per il varo della condotta al di sotto dell alveo), e quindi il fosso della Liscia, corso d acqua con alveo in cemento armato che sarà attraversato con trivella spingi tubo. Nella stessa area, la condotta sarà posta in parallelo alla strada ciclabile del lungoesino, e dopo circa 15 m, attraverserà la stessa e la rampa del ponte ciclopedonabile. Quest ultimo attraversamento verrà effettuato con trivella spingi tubo, mentre nell area a prato, a monte della rampa, la condotta sarà installata in cunicolo di cemento armato. A valle della rampa del ponte ciclopedonale, il gasdotto devia verso est e si pone in parallelo alla Variante All. Raffineria API DN 15 (6 ) in corso di costruzione, sino a giungere dopo pochi metri nei pressi dell impianto PIDI/PIDA a cui verrà collegato. 4.4 Alternative di tracciato Nella definizione del tracciato si è cercata la soluzione progettuale che permettesse la minima interferenza con quegli gli elementi costitutivi del paesaggio che presentavano maggior valore sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

14 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 14 di 54 Tenendo sempre come linea guida questi principi la scelta del tracciato di progetto è avvenuta attraverso una prima analisi del territorio con ricerca di alternative migliorative rispetto alla direttrice principale. Sono state esaminate quindi due alternative al tracciato prescelto, come riportato sulla planimetria Dis LB-D-8522 Corografia con Alternative di tracciato in scala 1:25.: la prima verificando il passaggio in posizione N rispetto alla direttrice principale (Alternativa 1), la seconda in posizione S rispetto alla stessa direttrice (Alternativa 2). Di seguito si descrivono le principali problematiche riscontrate lungo le alternative, che hanno fatto propendere per il tracciato di progetto prescelto. Alternativa 1 L ipotesi di percorrere, in sponda idrografica sinistra del Fiume Esino, la porzione di territorio posta a N rispetto all area prescelta incontra una grande criticità costituita dalla presenza del Castello, del nucleo storico e dell annesso vivaio di Rocca Prora. con le ovvie conseguenze che tutto ciò comporta in termini di impatto dell opera in fase di costruzione e sicurezza operativa. Un attraversamento del Fiume Esino posto più a valle rispetto a quanto stabilito, comporterebbe inoltre, visto il posizionamento delle aree cantiere necessarie per la predisposizione della TOC (Trivellazione Orizzontale Controllata), un pericoloso avvicinamento alle aree di tutela assoluta dei pozzi di captazione posti in località Fiumesino. Alternativa 2 Uno spostamento verso S del tracciato in esame, pur interessando terreni prevalentemente agricoli, avrebbe dovuto prevedere l aggiramento dell aggregato posto in prossimità del bivio tra via Poiole e la S.P.76 e quindi, pur non presentando criticità particolari dal punto di vista ambientale, avrebbe allungato notevolmente il tracciato Tutto ciò avrebbe comportato un notevole aumento dei territori sottoposti a servitù comportando un maggiore consumo di territorio senza avere per contro effetti positivi che ne giustificassero la scelta. Per quanto detto le alternative al tracciato non sono da considerarsi valide, e quindi il tracciato di progetto proposto viene delineato come meno impattante sul territorio e sull ambiente naturale. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

15 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 15 di 54 5 CARATTERISTICHE TECNICHE DELL OPERA L'opera in oggetto, progettata per il trasporto di gas naturale ad una pressione massima di esercizio di 75 bar, sarà costituita da una condotta, formata da tubi di acciaio collegati mediante saldatura (linea), che rappresenta l'elemento principale del sistema di trasporto in progetto e da una serie di impianti che, oltre a garantire l'operatività della struttura, realizzano l'intercettazione della condotta in accordo alla normativa vigente. Il gasdotto quindi comprende: linea: - condotta a terra interrata (con una copertura minima di,9 m, come prevista dal D.M ) della lunghezza complessiva di 2,12 km; impianti di linea: - n 2 punti di intercettazione linea: il primo per lo stacco in corrispondenza dell impianto esistente sui metanodotti Collegamento Centrale Agip Falconara Allacciamento Raddoppio Ravenna-Chieti DN 5 (2 ) e Collegamento Centrale Agip Falconara Allacciamento Ravenna-Chieti DN 25 (1"); il secondo per il sezionamento della condotta dopo l attraversamento del nuovo bypass ferroviario in progetto nel comune di Falconara. 5.1 Linea Il gasdotto, costituito da tubazioni in acciaio di qualità saldate in testa del diametro nominale DN 3 mm (12 ) e lunghezza di circa 2,1 km, è interrato con una copertura minima di,9 m (come prevista dal D.M ). L opera è corredata dai relativi accessori: armadietti per apparecchiature di controllo e per la protezione catodica, sfiati delle opere di protezione, ove esistenti e cartelli segnalatori. Protezioni meccaniche In corrispondenza degli attraversamenti di linee ferroviarie, delle strade importanti e dove per motivi tecnici si ritiene necessario, la condotta sarà messa in opera in tubo di protezione metallico, munito di sfiati, avente diametro nominale (DN) di 45 (18 ), spessore di 8,7 mm, costruito con acciaio di qualità (EN L36). Negli attraversamenti di strade secondarie e dove per motivi tecnici si ritiene necessario, la condotta sarà messa in opera in cunicoli in calcestruzzo armato, muniti di sfiati. Protezione anticorrosiva La condotta sarà protetta da: una protezione passiva esterna in polietilene di adeguato spessore. I giunti di saldatura sono rivestiti in cantiere con fasce termorestringenti di polietilene; CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

16 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 16 di 54 una protezione attiva (catodica), attraverso un sistema di corrente impressa con apparecchiature poste lungo la linea che rende il metallo della condotta elettricamente più negativo rispetto all elettrolito circostante (terreno, acqua, ecc.). Fascia di vincolo preordinato all esproprio (V.P.E.) La distanza minima dell asse del gasdotto dai fabbricati, misurata orizzontalmente ed in senso ortogonale all asse della condotta, si ricava dal D.M Nel caso specifico, viste le caratteristiche della condotta DN 3 (12 ) in progetto e le varie tipologie di installazione, le distanze minime proposte sono: di 13,5 m dall asse della condotta per installazione in terreno permeabile; di 8,5 m dall asse della condotta per installazione in cunicolo in calcestruzzo. 5.2 Impianti e punti di linea In accordo al D.M , la condotta deve essere sezionabile in tronchi mediante apparecchiature, collocate all interno di aree recintate, denominate punti di intercettazione (PIL, PIDI, PIDS). Detti impianti sono costituiti da tubazioni, valvole e pezzi speciali, prevalentemente interrati, ubicati in area recintata con pannelli in grigliato di ferro verniciato alto 2 m dal piano impianto, su cordolo di calcestruzzo armato e rifinito con corda spinata sino a circa 2,9 m dal piano campagna. L area impianto è prevista pavimentata con autobloccanti e sarà dotata di strada di accesso carrabile in ghiaia. Negli impianti in progetto non è prevista l installazione di apparecchiature elettriche a meno di collegamenti ed armadi per il controllo del sistema di protezione catodica. In ottemperanza a quanto prescritto dal D.M , la distanza massima fra i punti di intercettazione è di 1 km. In corrispondenza degli attraversamenti di linee ferroviarie, le valvole di intercettazione, devono essere poste a cavallo di ogni attraversamento ad una distanza fra loro non superiore a 1 km. Gli impianti di partenza ed arrivo sono ubicati in corrispondenza di quelli esistenti lungo gasdotti in esercizio. La realizzazione dell opera comporta un ampliamento dell impianto di partenza esistente, utilizzando l accesso esistente (vedi Dis. 2-LB-D Punto di intercettazione di linea PIL1, Planimetria, prospetti e sezioni). Nel caso in esame è prevista inoltre la realizzazione di n. 1 impianto di linea per la presenza della linea ferroviaria in progetto (vedi Dis. 2-LB-D Punto di intercettazione di linea PIL 2, Planimetria, prospetti e sezioni). CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

17 Progressive (km) + Comune Località Impianto Falconara Marittima Sup. (m 2 ) Centrale ENI PIL SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 17 di 54 Note ampliamento di impianto già esistente 1+5 Falconara Marittima Case Graziosi PIL 2 2 Nuovo impianto 2+12 Falconara Marittima Fiumesino PIDA 3 impianto già esistente Tab. 5.2/A: Ubicazione degli impianti 5.3 Manufatti Lungo il tracciato del metanodotto sono realizzati, in corrispondenza di punti particolari, quali attraversamenti di corsi d acqua e strade, manufatti che, assicurando la stabilità dei terreni, garantiscono anche la sicurezza dell opera. Gli attraversamenti principali saranno realizzati con tecnologia trenchless (senza scavo) ed, essendo il territorio interessato pianeggiate, non è prevista la realizzazione di ulteriori manufatti quali scogliere, gabbioni, palizzate o briglie. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

18 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 18 di 54 6 FASI DI REALIZZAZIONE DELL OPERA 6.1 Fasi di costruzione La realizzazione dell'opera consiste nell'esecuzione di fasi sequenziali di lavoro finalizzate alla posa in opera del gasdotto, così come di seguito descritte: Realizzazione di infrastrutture provvisorie Con il termine di "infrastrutture provvisorie" s'intendono le piazzole di stoccaggio per l'accatastamento delle tubazioni, della raccorderia, ecc. Le piazzole saranno realizzate a ridosso di strade percorribili dai mezzi adibiti al trasporto dei materiali. La realizzazione delle stesse comporterà lo scotico e l accantonamento dell'humus superficiale cui seguirà il livellamento del terreno destinato ad accogliere le piazzole. Si eseguiranno, ove non già presenti, accessi provvisori dalla viabilità ordinaria per permettere l'ingresso degli autocarri alle piazzole stesse. In fase di progetto è stata individuata la necessità di predisporre n. 1 piazzola provvisoria di stoccaggio, collocata in corrispondenza di una superficie a destinazione agricola (vedi Tab. 6.1/A). L'ubicazione indicativa della piazzola è riportata nell'allegata planimetria in scala 1:1. (vedi Dis. 2-LB-D-852 Tracciato di progetto ). Progr. (km) Prov. Comune N ordine Superficie (m 2 ) Località 1+5 AN Falconara Marittima P1 5 Case Graziosi Tab. 6.1/A: Ubicazione delle piazzole di stoccaggio Apertura della pista di lavoro Le operazioni di scavo della trincea e di montaggio della condotta all esterno degli impianti richiedono l'apertura di una pista di lavoro, denominata "area di passaggio" (vedi Dis. GASD C Area di passaggio normale ). Questa pista avrà una larghezza, più continua possibile, tale da consentire la buona esecuzione dei lavori ed il transito dei mezzi di servizio e di soccorso. Prima dell'apertura dell'area di passaggio sarà eseguito, ove necessario, l'accantonamento dello strato humico superficiale a margine dell'area di passaggio per riutilizzarlo in fase di ripristino. In questa fase saranno anche realizzate le opere provvisorie, come tombini, guadi o quanto altro serve per garantire il deflusso naturale delle acque, oltre che effettuare l eventuale spostamento di pali di linee elettriche e/o telefoniche ricadenti nella fascia di lavoro normale. I mezzi utilizzati saranno in prevalenza cingolati: ruspe, escavatori e pale caricatrici. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

19 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 19 di 54 La fascia di lavoro normale avrà una larghezza complessiva pari a 16 m e soddisferà i seguenti requisiti: sul lato sinistro dell'asse gasdotto, uno spazio continuo di circa 7 m per il deposito del materiale di scavo della trincea; sul lato opposto, una fascia disponibile della larghezza di circa 9 m dall'asse del gasdotto per consentire: - l'assiemaggio della condotta; - il passaggio dei mezzi occorrenti per l'assiemaggio, il sollevamento e la posa della condotta e per il transito dei mezzi adibiti al trasporto del personale, dei rifornimenti e dei materiali e per il soccorso; - il materiale relativo allo scotico dello strato humico superficiale che non deve essere mescolato con quello di scavo. In caso di particolari condizioni morfologiche ed in presenza di vegetazione arborea, la larghezza dell area di passaggio può, per tratti limitati, ridursi a un minimo di 14 m. Infine in corrispondenza degli attraversamenti d'infrastrutture (strade, metanodotti in esercizio, ecc.), di corsi d'acqua e di aree particolari (impianti di linea), l'area di passaggio sarà superiore al valore sopra riportato (16 m) per evidenti esigenze di carattere esecutivo ed operativo. L'ubicazione dei tratti in cui si renderà necessario l'ampliamento dell'area di passaggio è riportato nell'allegata planimetria in scala 1:1. (Dis. 2-LB-D-852 Tracciato di Progetto"), mentre la stima delle relative superfici interessate è riportata in Tab. 6.1/B. Prog. (km) 1,4 1,75 2, Prov. Comune Superficie (m 2 ) AN Falconara Marittima Falconara Marittima Falconara Marittima Motivazione Allargamento fascia di lavoro per il cantiere della T.O.C. a monte attraversamento Esino Allargamento fascia di lavoro per il cantiere della T.O.C. a valle attraversamento Esino e predisposizione colonna di varo condotta. Allargamento fascia di lavoro per trivellazione rampa pista ciclabile Tab. 6.1/B: Ubicazione dei tratti di allargamento dell area di passaggio Sfilamento dei tubi In seguito all apertura della pista di lavoro, le tubazioni vengono trasportate e posizionate lungo l area di passaggio, predisponendoli testa a testa per la successiva fase di saldatura. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

20 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 2 di 54 Per queste operazioni, saranno utilizzati trattori posatubi (sideboom) e mezzi cingolati adatti al trasporto delle tubazioni. Fig. 6.1/A: Sfilamento tubazioni lungo la pista di lavoro Saldatura di linea e controlli non distruttivi I tubi saranno collegati mediante saldatura ad arco elettrico con sistemi a motosaldatrici a filo continuo o in alternativa manuali. Queste attività vengono usualmente effettuate prima dello scavo della trincea in modo da consentire l esecuzione delle operazioni in sicurezza evitando di operare in aree limitrofe a scavi aperti. L'accoppiamento sarà eseguito mediante accostamento di testa di due tubi, in modo da formare, ripetendo l'operazione più volte, un tratto continuo di condotta. I tratti di tubazioni saldati saranno temporaneamente disposti parallelamente alla traccia dello scavo, appoggiandoli su appositi sostegni in legno per evitare il danneggiamento del rivestimento esterno. I mezzi utilizzati in questa fase saranno essenzialmente trattori posatubi, motosaldatrici e compressori ad aria. Le saldature saranno tutte sottoposte a controlli non distruttivi mediante l'utilizzo di tecniche radiografiche e ad ultrasuoni prima del rivestimento e quindi della posa della condotta all interno dello scavo. Scavo della trincea Lo scavo destinato ad accogliere la condotta sarà aperto successivamente alla saldatura della condotta con l'utilizzo di macchine escavatrici adatte alle CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

21 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 21 di 54 caratteristiche morfologiche e litologiche del terreno attraversato (escavatori in terreni sciolti, martelloni in roccia, vedi Dis. GASD C Scavo della trincea - Sezioni tipo dello scavo e nastro di avvertimento ). Il materiale di risulta dello scavo sarà depositato lateralmente allo scavo stesso, lungo la fascia di lavoro, per essere riutilizzato in fase di rinterro della condotta (vedi Dis. GASD C Area di passaggio normale ). Tale operazione sarà eseguita in modo da evitare la miscelazione del materiale di risulta con lo strato humico accantonato, nella fase di apertura dell'area di passaggio. Fig. 6.1/B: Scavo della trincea per la posa della tubazione Rivestimento dei giunti AI fine di realizzare la continuità del rivestimento in polietilene, costituente la protezione passiva della condotta, si procederà a rivestire i giunti di saldatura con apposite fasce termo restringenti. II rivestimento della condotta sarà quindi interamente controllato con l'utilizzo di un'apposita apparecchiatura a scintillio (holiday detector) e, se necessario, saranno eseguite le riparazioni con l'applicazione di mastice e pezze protettive. Per il sollevamento della colonna è previsto l'utilizzo di trattori posatubi. Posa e reinterro della condotta Ultimata la verifica della perfetta integrità del rivestimento, la colonna saldata sarà sollevata e posata nello scavo con l'impiego di trattori posatubi (sideboom). CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

22 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 22 di 54 Nel caso in cui il fondo dello scavo presenti asperità tali da poter compromettere l'integrità del rivestimento, sarà realizzato un letto di posa con materiale inerte (sabbia, ecc.). La condotta posata sarà ricoperta utilizzando totalmente il materiale di risulta accantonato lungo la pista di lavoro all'atto dello scavo della trincea. A conclusione delle operazioni di rinterro si provvederà a ridistribuire sulla superficie il terreno vegetale accantonato. Realizzazione degli attraversamenti Gli attraversamenti di corsi d'acqua e delle infrastrutture vengono realizzati con piccoli cantieri, che operano contestualmente all'avanzamento della linea principale. Le metodologie realizzative previste in progetto sono diverse ed, in sintesi, possono essere così suddivise: attraversamenti privi di tubo di protezione; attraversamenti con messa in opera di tubo di protezione; attraversamento F. Esino in T.O.C. (Trivellazione Orizzontale Controllata). Attraversamenti privi di tubo di protezione Sono realizzati, per mezzo di scavo a cielo aperto, in corrispondenza di corsi d'acqua minori, di strade comunali e campestri. Per gli attraversamenti dei corsi d'acqua minori e fossi/scoline (vedi Dis. GASD C Attrav. Tipo corsi d acqua minori (fossi, scoline) ) si procede normalmente alla preparazione fuori opera del cosiddetto "cavallotto", che consiste nel piegare e quindi saldare le barre secondo la configurazione geometrica di progetto. Il "cavallotto" viene poi posato nella trincea appositamente predisposta e quindi rinterrato. Attraversamenti con tubo di protezione Gli attraversamenti di ferrovie, strade provinciali, di particolari servizi interrati (collettori fognari, ecc.) e fossi principali sono realizzati, in accordo alla normativa vigente, con tubo di protezione (vedi Dis. 2-LC-D Attraversamento tipo per corsi d acqua trivellati, Dis. GASD C Attraversamento interrato tipo di ferrovie, Dis. GASD C Attraversamento tipo stradale della categoria A - B - C - D, Dis. GASD C Attraversamento tipo di fognature e canali coperti per una lunghezza > 3 m, Dis. GASD C Attrav. tipo di cavi elettrici o di telecomunicazione in contenitori per cavi ). Il tubo di protezione è verniciato internamente e rivestito, all'esterno, con polietilene applicato a caldo in fabbrica. Qualora si operi con scavo a cielo aperto, la messa in opera del tubo di protezione avviene, analogamente ai normali tratti di linea, mediante le operazioni di scavo, posa e rinterro della tubazione. Qualora si operi con trivella spingitubo, la messa in opera del tubo di protezione comporta le seguenti operazioni: scavo del pozzo di spinta; CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

23 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 23 di 54 impostazione dei macchinari e verifiche topografiche; esecuzione della trivellazione mediante l'avanzamento del tubo di protezione, spinto da martinetti idraulici, al cui interno agisce solidale la trivella dotata di coclee per lo smarino del materiale di scavo. In entrambi i casi, contemporaneamente alla messa in opera del tubo di protezione, si procede, fuori opera, alla preparazione dei cosiddetto "sigaro". Questo è costituito dal tubo di linea a spessore maggiorato, cui si applicano alcuni collari distanziatori che facilitano le operazioni di inserimento e garantiscono nel tempo un adeguato isolamento elettrico della condotta. Il "sigaro" viene poi inserito nel tubo di protezione e collegato alla linea. Una volta completate le operazioni di inserimento, alle estremità del tubo di protezione vengono applicati i tappi di chiusura con fasce termorestringenti. In corrispondenza di una o di entrambe le estremità del tubo di protezione, in relazione alla lunghezza dell'attraversamento ed al tipo di servizio attraversato, è collegato uno sfiato. Lo sfiato, munito di una presa per la verifica di eventuali fughe di gas e di un apparecchio tagliafiamma, è realizzato utilizzando un tubo di acciaio DN 8 (3") con spessore 2,9 mm (vedi Dis. GASD C Particolari montaggio tubi di sfiato ). La presa è applicata a 1,5 m circa dal suolo, l'apparecchio tagliafiamma è posto all'estremità del tubo di sfiato, ad un'altezza di circa 2,5 m. In corrispondenza degli sfiati, sono posizionate piantane alle cui estremità sono sistemate le cassette contenenti i punti di misura della protezione catodica. Attraversamento del fiume Esino in T.O.C. (Trivellazione Orizzontale Controllata) L attraversamento del fiume Esino verrà eseguito mediante T.O.C. (vedi Dis. 2-DT- D-85351) realizzando due piccoli cantieri, rispettivamente in corrispondenza dell imbocco e dell uscita della trivellazione. Il procedimento consiste di due fasi: la prima prevede la trivellazione di un foro pilota di piccolo diametro lungo un profilo direzionale prestabilito. La seconda implica l allargamento del foro, tramite il tiro-posa della condotta da porre in opera. L azione di taglio è esercitata da una trivella posta all estremità dell asta di perforazione, che avanza tramite la macchina di perforazione (RIG). Durante la trivellazione del foro pilota un tubo guida viene fatto ruotare ed avanzare in modo concentrico con la funzione di ridurre gli attriti e mantenere aperto lo scavo. II tracciato del foro pilota è controllato durante la trivellazione da frequenti letture dell'inclinazione e dell'azimut all'estremità della testa di perforazione. Queste letture, unite ai dati relativi alla lunghezza delle aste di trivellazione già installate, sono utilizzate per calcolare le coordinate orizzontali e verticali dell'estremità di testa rapportate al punto di inizio della trivellazione, in modo da avere un riscontro immediato delle eventuali deviazioni e poter intervenire a correggere la traiettoria. Una volta completato il foro pilota, si procede alla fase di alesaggio, che consiste nell'allargamento del foro pilota per mezzo di un alesatore. Tale operazione può essere eseguita prima del tiroposa della condotta o contemporaneamente ad esso. Nel caso di prealesatura, la fresa ed i relativi accessori sono fissati al tubo guida nel CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

24 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 24 di 54 punto di uscita. Quindi la fresa viene fatta ruotare e contemporaneamente tirata dal rig di perforazione, allargando in questo modo il foro pilota. Man mano che la fresa procede, dietro ad essa vengono assemblate nuove aste di tubo guida per garantire la continuità di collegamento all'interno del foro. Durante le fasi di trivellazione e di prealesatura e di tiro-posa, viene utilizzato un fango bentonitico, che opportunamente dosato in base al tipo di terreno, ha lo scopo di ridurre gli attriti nelle fasi di scavo, trasportare in superficie i materiali di scavo, mantenere aperto il foro, lubrificare la condotta nella fase di tiro-posa e garantirne il galleggiamento. Le metodologie realizzative previste per l'attraversamento dei principali corsi d'acqua e delle maggiori infrastrutture viarie/servizi lungo il tracciato del metanodotto in oggetto sono riassunte nella seguente Tab. 6.1/C. Progr. Km Prov. Comune Infrastrutture viarie/servizi Corsi d acqua Modalità realizzative +185 AN Falconara Marittima - Fosso della Biscia 1+67 AN Falconara Marittima Condotte ENI AN Falconara Marittima 1+42 AN Falconara Marittima Strada Prov. n.76 Via Clementina Ferrovia in progetto 1+65 AN Falconara Marittima AN Falconara Marittima AN Falconara Marittima Rampa ponte ciclabile - - Fiume Esino Fosso della Liscia - A cielo aperto Tubo di protezione trivellato Tubo di protezione trivellato Tubo di protezione a cielo aperto T.O.C. Tubo di protezione trivellato Tubo di protezione trivellato Tab. 6.1/C: Infrastrutture viarie e corsi d acqua principali attraversati Realizzazione di Manufatti (opere complementari) Lungo il tracciato del gasdotto sono normalmente realizzati, in corrispondenza di punti particolari, quali attraversamenti di corsi d acqua, strade, ecc., manufatti che, assicurando la stabilità dei terreni, garantiscono anche la sicurezza della tubazione. Nel progetto in oggetto non è prevista la realizzazione di manufatti particolari in quanto le infrastrutture ed i corsi d acqua principali vengono attraversati in trivellazione. Per i fossi minori che verranno attraversati a cielo aperto è prevista semplicemente la riprofilatura delle sponde alle condizioni originarie con l eventuale ausilio di opere di sostegno in legno (vedi Dis. GASD C Opere di contenimento - Palizzate ). CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

25 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 25 di 54 Realizzazione degli impianti La realizzazione degli impianti PIL 2 (di nuova costruzione) e PIL 1 (allargamento dell impianto esistente), consiste nel montaggio delle valvole, dei relativi bypass e dei diversi apparati che li compongono. Questi saranno realizzati con cantieri autonomi rispetto a quelli della linea principale. Una volta terminati i lavori meccanici di preassemblaggio dell impianto, saranno eseguiti gli scavi ed i lavori civili per la realizzazione dei basamenti in cemento armato interrati. Quindi saranno realizzati tutti i lavori necessari al completamento dell opera quali: rinterro tubazioni, pavimentazioni, cordolo e montaggio recinzione, strada di accesso definitiva, piantumazioni, ecc. 6.2 Collaudo idraulico A condotta completamente posata e collegata all impianto si procederà al collaudo idraulico, eseguito riempiendo la tubazione di acqua e pressurizzandola ad almeno 1,3 volte la pressione massima di esercizio, per una durata di 48 ore. Al termine delle operazioni di collaudo idraulico della condotta, si eseguirà un ulteriore controllo dell'integrità del rivestimento della stessa. Tale controllo è eseguito utilizzando opportuni sistemi di misura del flusso di corrente dalla superficie del suolo (cerca falle). Infine si procederà all essiccamento della condotta e dei relativi impianti in modo da rendere la tubazione idonea all inserimento di gas metano (Gas-In). Questa operazione potrà avvenire sia per mezzo di insuflaggi di aria secca che attraverso l estrazione dell umidità sotto vuoto. 6.3 Connessione con l impianto esistente PIDA 3 Il gasdotto in oggetto verrà collegato all impianto esistente PIDA 3 saldando il tratto terminale all esistente tubazione di DN 3 (12 ) fondellata che esce dall impianto in parallelo al gasdotto Variante All. Raffineria API DN 15/DN 3. Il tratto esistente, immediatamente prima dei lavori di collegamento sarà intercettato e svuotato/bonificato. Nel punto dove dovrà essere realizzata la connessione è previsto lo scavo a mano o con piccoli mezzi meccanici per portare a giorno il tratto esistente, e quindi il taglio dello stesso ed il collegamento alla nuova tubazione DN 3 precedentemente predisposta. A fine collegamento e relativo controllo, si procederà al rivestimento della saldatura di connessione ed al rinterro delle tubazioni, pronte per l inserimento del gas. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

26 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 26 di Esecuzione dei ripristini La fase finale dei lavori di costruzione di un gasdotto a terra consiste in tutte le operazioni necessarie a riportare l'ambiente allo stato preesistente dei lavori. Le opere di ripristino previste possono essere raggruppate nelle seguenti tipologie principali: ripristini morfologici ed idraulici: si tratta di opere ed interventi mirati eventualmente alla sistemazione dei tratti acclivi, alla sistemazione e protezione delle sponde dei corsi d'acqua attraversati a cielo aperto, al ripristino di strade e servizi incontrati dal tracciato ecc.. Nell ambito di tali ripristini rientrano anche quelli relativi alle aree agricole ed incolte, consistenti nella ricostruzione del profilo originario del terreno che avviene ricollocando il materiale di scavo, precedentemente accantonato in modo da rispettare il più possibile la stratigrafia originaria e ricoprendolo con lo strato humico superficiale. In questo modo vengono mantenute le caratteristiche pedologiche e di permeabilità dei terreni. A lavori conclusi tutti i terreni avranno riacquistato la morfologia originaria e saranno restituiti ai proprietari per le attività preesistenti. Si provvederà infine alla sistemazione ed al ripristino di strade e servizi attraversati dal metanodotto. Laddove necessario, come in corrispondenza di corsi d acqua minori (fossetti), potranno essere realizzate opere di protezione spondale, di contenimento e di riprofilatura superficiale, mediante il ricorso ad interventi di ingegneria naturalistica (palizzate, viminate, fascinate, ecc.), mentre in altri casi si riprofileranno semplicemente le scarpate per renderle stabili; ripristini idrogeologici: Anche se la profondità degli scavi è generalmente contenuta nell ambito dei primi 3 metri dal piano campagna, data l area di intervento (fascia dei fontanili) i lavori di realizzazione dell opera possono localmente interferire con la falda freatica e con il sistema di circolazione idrica sotterranea. In particolare in corrispondenza di falda freatica molto superficiale o di pozzi e sorgenti se interferiti, verranno adottate, prima, durante e a fine lavori, opportune misure tecnico-operative volte alla conservazione del regime freatimetrico preesistente ed al recupero delle portate drenate. In relazione alla variabilità delle possibili cause ed effetti d interferenza, le misure da adottare saranno stabilite di volta in volta scegliendo tra le seguenti tipologie d intervento: - rinterro della trincea di scavo con materiale granulare, al fine di preservare la continuità della falda in senso orizzontale; - esecuzione, per l intera sezione di scavo, di setti impermeabili in argilla e bentonite, al fine di confinare il tratto di falda intercettata ed impedire in tal modo la formazione di vie preferenziali di drenaggio lungo la trincea medesima; - rinterro della trincea, rispettando la successione originaria dei terreni (qualora si alternino litotipi a diversa permeabilità) al fine di ricostituire l assetto idrogeologico originario; ripristini vegetazionali: tendono alla ricostituzione, nel più breve tempo possibile, del manto vegetale preesistente i lavori nelle zone con CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

27 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 27 di 54 vegetazione naturale. Le aree agricole saranno ripristinate al fine di restituire loro l'originaria fertilità. Al termine dei lavori, il metanodotto risulterà completamente interrato e la fascia di lavoro sarà interamente ripristinata. Gli unici elementi fuori terra saranno: i cartelli segnalatori del metanodotto e gli eventuali tubi di sfiato in corrispondenza degli attraversamenti eseguiti con tubo di protezione o cunicolo; le valvole di intercettazione, gli steli di manovra delle valvole, le tubazioni di by-pass, e la recinzione negli impianti; eventuali armadi di controllo in vetroresina necessari alla protezione catodica. 6.5 Gestione delle terre e rocce da scavo La realizzazione delle opere in progetto, in quanto opere lineari interrate, richiedono l esecuzione di movimenti terra legati essenzialmente alle fasi di apertura della fascia di lavoro ed allo scavo della trincea, nonché per la realizzazione di infrastrutture provvisorie (piazzole di stoccaggio). I movimenti terra associati alla costruzione delle condotte rientrano tra le esclusioni dell ambito dell applicazione del Titolo IV del D. Lgs. 152/6 e successive modifiche e integrazioni (art. 185, comma 1, lettera c), in quanto il suolo interessato dalle nuove opere risulta non contaminato (viene interessato esclusivamente terreno vegetale di aree agricole a seminativo) e riutilizzato allo stato naturale nello stesso sito in cui è stato escavato. Infatti, i lavori di costruzione comportano esclusivamente accantonamenti del terreno scavato lungo l area di passaggio, senza richiedere trasporto e movimenti del materiale longitudinalmente all asse dell opera e senza alterarne lo stato, ed il suo successivo totale riutilizzo nel medesimo sito in cui è stato scavato, al completamento delle operazioni di posa della condotta. Non sono previste eccedenze di materiale, salvo dove sarà realizzata la TOC (trivellazione orizzontale controllata), negli attraversamenti con tubo di protezione e nei tratti di posa in cunicolo: le chilometriche di ubicazione e le rispettive lunghezze di tali opere sono evidenziati nella tabella seguente: Progressive (km) Lunghezza (km) Volume (mc) Infrastrutture viarie/servizi Corsi d acqua Modalità realizzative ,5 Condotte ENI , ,6 S. P. n.76 Via Clementina Ferrovia in progetto - - Tubo di protezione trivellato Tubo di protezione trivellato Tubo di protezione a cielo aperto CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

28 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 28 di 54 Progressive (km) Lunghezza (km) Volume (mc) Infrastrutture viarie/servizi Corsi d acqua Modalità realizzative , , , ,8 Parallelismo via Fiumesino Rampa ponte ciclabile Fiume Esino Fosso della Liscia - T.O.C. Tubo di protezione trivellato cunicolo Tubo di protezione trivellato Tab. 6.5/A Elenco delle interferenze interessate dall opera Considerando quindi tutti gli attraversamenti sopra descritti, il materiale eccedente è minimo (pari circa a 91 mc). Tale materiale verrà trattato come rifiuto ai sensi del D. Lgs. 152/6 e conferito presso discariche autorizzate, secondo la vigente normativa. I materiali derivanti dagli scavi per la realizzazione del metanodotto non ricadono quindi nell ambito di applicazione del D.M. n. 161 del 1 agosto 212, ma esclusivamente in quello dell art. 185, comma 1, lettera c) del D. Lgs. 152/6 ( il suolo non contaminato ed altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione, ove sia certo che esso verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato ). Per la percorrenza stradale, si prevede il trasporto a deposito provvisorio del materiale di scavo nelle aree cantiere lungo il tracciato e quindi, a seguito di caratterizzazione, il successivo trasporto ad idonea discarica. Il materiale eccedente dalla perforazione della T.O.C. sarà invece stoccato temporaneamente nelle aree di lavoro all imbocco degli stessi dove verrà caratterizzato ed inviato successivamente ad idonea discarica. Nel complesso i movimenti di terra previsti sono distribuiti con omogeneità lungo l intero tracciato e si realizzano in un arco temporale di alcuni mesi. Al termine dei lavori di posa e di rinterro della tubazione, si procederà al ripristino della fascia di lavoro e delle infrastrutture provvisorie, riportando, nel medesimo sito di provenienza, tutto il materiale precedentemente movimentato ed accantonato al bordo della fascia di lavoro. 6.6 Produzione e gestione dei rifiuti Il metanodotto oggetto della presente relazione non è un impianto di produzione, di trasformazione e/o trattamento di prodotti: i rifiuti derivanti dalla sua realizzazione sono pertanto riconducibili esclusivamente alle fasi di costruzione in quanto durante l esercizio non si genera alcuna tipologia di rifiuto. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

29 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 29 di 54 I rifiuti prodotti durante la fase di costruzione dell opera derivano principalmente dal normale utilizzo dei mezzi di cantiere impiegati (oli e grassi lubrificanti esausti) e dalle attività tipiche di questa fase. Nel rispetto della normativa vigente in materia, tutti i rifiuti prodotti saranno gestiti ed inviati a smaltimento da impresa regolarmente iscritta all albo nazionale gestori ambientali (ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del D. Lgs. 22/97, modificato dalla Legge 426/98) applicando i seguenti criteri generali di gestione dei rifiuti: riduzione dei quantitativi prodotti, attraverso il recupero ed il riciclaggio dei materiali; separazione e deposito temporaneo per tipologia; recupero e/o smaltimento ad impianto autorizzato. Di seguito si riporta un elenco dei rifiuti potenzialmente prodotti durante le attività di costruzione di un metanodotto, classificati in base al codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) e alla destinazione del rifiuto in accordo alla parte IV del D. Lgs. 152/6 Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati. DESCRIZIONE OPERATIVA CODICE CER DESCRIZIONE UFFICIALE Ferro ed acciaio ferro e acciao Cavi Altri materiali isolanti, guaina bituminosa Rifiuti misti da attività di costruzione e demolizione non contenenti sostanze pericolose (cappe acustiche, armadietti B4, PIG, lamiere, tetti, laminati plastici, vetroresina, prefabbricati) Rifiuti misti da attività di costruzione e demolizione contenenti sostanze pericolose Legno Vernici e solventi cavi, diversi da quelli di cui alla voce altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose rifiuti misti dall attività di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alle voci , , altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose legno da operazioni di costruzione e demolizione pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose STATO FISICO DESTINAZIONE DEL RIFIUTO Solido non polverulento Recupero Solido non polverulento Recupero Solido non polverulento Smaltimento Solido non polverulento Recupero Solido non polverulento Smaltimento Solido non polverulento Recupero o smaltimento Solido non polverulento Smaltimento CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

30 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 3 di 54 DESCRIZIONE OPERATIVA Indumenti protettivi (elmetto, scarpe, indumenti protettivi, occhiali, imbragature, cuffie, ecc.) non contaminati da sostanze pericolose CODICE CER Imballaggi compositi Imballaggi in carta e cartone DESCRIZIONE UFFICIALE assorbenti, materiali filtranti, stracci, indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce imballaggi in materiali compositi imballaggi in carta e cartone Imballaggi in pvc e plastica imballaggi in plastica Imballaggi metallici non contaminati Imballaggi misti Rifiuti plastici non costituiti da imballaggi e non contaminati da sostanze pericolose (es. cartelli segnaletici, PVC, ecc.) imballaggi metallici imballaggi in materiali misti rifiuti plastici STATO FISICO DESTINAZIONE DEL RIFIUTO Solido non polverulento Smaltimento Solido non polverulento Recupero o smaltimento Solido non polverulento Recupero Solido non polverulento Recupero Solido non polverulento Recupero o smaltimento Solido non polverulento Recupero Solido non polverulento Recupero Tab. 6.6/A: Classificazione dei rifiuti potenzialmente prodotti durante la fase di costruzione del metanodotto l trasporto ed il recupero/smaltimento dei rifiuti derivanti dalle attività dell Appaltatore, sono a carico di quest ultimo, e saranno trattati secondo la normativa vigente in materia di gestione dei rifiuti. In particolare, sarà onere dell Appaltatore: effettuare la caratterizzazione e la classificazione dei rifiuti prodotti; inviare a recupero/smaltimento presso impianti autorizzati tutti i rifiuti prodotti contestualmente allo svolgimento delle attività; effettuare, in caso di necessità, il deposito temporaneo in aree di proprietà e/o convenzionate dell Appaltatore, nel rispetto della normativa vigente; attuare idonei dispositivi al fine di evitare la dispersione nel terreno di residui solidi e/o liquidi; attuare le operazioni di ripristino delle aree adibite a deposito temporaneo, una volta completate le attività di recupero/smaltimento; compilare, in conto proprio, in qualità di produttore dei rifiuti, il registro di carico e scarico (quando dovuto) ed il formulario di identificazione del rifiuto (FIR); consegnare alla Committente copia della documentazione che attesti, in accordo alla legislazione vigente in materia, l avvenuto smaltimento/recupero di tutti i rifiuti derivanti dall attività dell Appaltatore; effettuare la comunicazione annuale MUD. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

31 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 31 di 54 Il deposito temporaneo di rifiuti, effettuato prima dell invio a recupero/smaltimento, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti, dovrà necessariamente rispettare le seguenti condizioni: essere effettuato in una zona idonea all interno dell area di cantiere, opportunamente predisposta al fine di evitare infiltrazioni e percolazioni sul suolo, che sarà totalmente smantellata al termine dei lavori; essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative norme tecniche, evitando di miscelare rifiuti pericolosi aventi caratteristiche di pericolo differenti o rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi; sarà altresì necessario effettuare il deposito separando i rifiuti per: - codice CER; - classi di pericolo; - stato fisico; - incompatibilità chimico/fisica; per i rifiuti pericolosi, osservare le norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute, con riferimento anche all imballaggio e all etichettatura delle sostanze pericolose; i rifiuti dovranno essere raccolti e inviati alle operazioni di recupero e/o smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: - con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; - quando il quantitativo di rifiuti in deposito temporaneo raggiunga complessivamente i 3 mc, di cui al massimo 1 mc di rifiuti pericolosi. In ogni caso il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno (dalla prima registrazione di carico sul registro di carico e scarico), anche quando il quantitativo complessivo non supera il limite suddetto. Di seguito si riportano le due discariche più vicine al territorio interessato dall opera eventualmente utilizzabili per il conferimento dei rifiuti prodotti: - discarica di Chiaravalle (AN), gestita da Ancona Ambiente, tipologia di rifiuti: RSNP, distanza 8 km; - discarica di Maiolati Spontini (AN), gestita da Sogenus, tipologia di rifiuti: RS, RSU, distanza 35 km. Nella Tab. 6.6/B si riportano i quantitativi stimati per le principali tipologie di rifiuti prodotti durante la realizzazione del metanodotto in progetto. CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

32 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 32 di 54 TIPOLOGIA RIFIUTO PRODOTTO CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI DESTINAZIONE DEL RIFIUTO QUANTITA (kg) Residui di tubazioni Non pericolosi Smaltimento 1 Rifiuti da attività di costruzione/demolizione Non pericolosi Smaltimento 7.8 (1) Materiali ferrosi Non pericolosi Recupero 6 Vernici e solventi Pericolosi Smaltimento 1 Rifiuti oleosi Pericolosi Recupero 265 Terreni derivanti dalla realizzazione degli attraversamenti Imballaggi (carta, cartone, PVC, plastica, metallo, misti) Inerti Smaltimento (2) Non pericolosi Recupero 6 Rifiuti da attività di ufficio Non pericolosi Recupero o Smaltimento 2 (1) Le quantità sono relative ai residui derivanti dalla costruzione dei punti di linea e dei nuovi impianti. (2) Tale valore è stato calcolato in base ai calcoli eseguiti al paragrafo 8.4 Tab. 6.6/B: Stima dei quantitativi di rifiuti prodotti CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

33 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 33 di 54 7 ESERCIZIO DELL OPERA 7.1 Gestione del sistema di trasporto Organizzazione centralizzata: DISPACCIAMENTO L'attività del Dispacciamento si svolge nella sede operativa di San Donato Milanese (MI) ed è presidiata da personale specializzato, che si avvicenda in turni che coprono le 24 ore, per tutti i giorni dell'anno. In appoggio al personale di sala, agisce il personale di assistenza tecnica che assicura lo sviluppo dei programmi di simulazione, di previsione della domanda e di ottimizzazione del trasporto, la gestione del sistema informatico (per l'acquisizione dei dati di telemisura e l'operatività dei telecomandi), la programmazione a breve termine del trasporto e della manutenzione sugli impianti. I principali strumenti di controllo del Dispacciamento sono la sala operativa, il sistema di elaborazione ed il sistema di telecomunicazioni. L'attività del Dispacciamento Il Dispacciamento è l'unità operativa che gestisce le risorse di gas naturale programmando, su base giornaliera, l'esercizio della rete di trasporto e determinando le condizioni di funzionamento dei suoi impianti. Esso valuta tempestivamente la disponibilità di gas dalle diverse fonti di approvvigionamento, le previsioni del fabbisogno dell'utenza, la situazione della rete, le caratteristiche funzionali degli impianti ed i criteri di utilizzazione. La domanda di gas, infatti, subisce significative oscillazioni nell'arco del giorno e della settimana, oltre ad avere una grande variabilità stagionale. Ma anche la disponibilità di gas naturale importato può subire oscillazioni contingenti: tutto ciò richiede il continuo adattamento del sistema. Il Dispacciamento assicura, attraverso gli strumenti previsionali, il contatto costante con le sedi periferiche ed il sistema di controllo in tempo reale della rete, grazie al quale è in grado di intervenire a distanza sugli impianti, secondo le esigenze del momento, garantendo il massimo livello di sicurezza. Il sistema di telecontrollo, strumento operativo del Dispacciamento, svolge le funzioni di telemisura e di telecomando. Con la telemisura vengono acquisiti i dati rilevanti per l'esercizio: pressioni, portata, temperatura, qualità del gas, stati delle valvole e dei compressori. Con il telecomando si modifica l'assetto degli impianti in relazione alle esigenze operative. Di particolare importanza è il telecomando delle centrali di compressione che vengono gestite direttamente dal Dispacciamento. Attualmente gli impianti controllati dal Dispacciamento sono circa 1.41 e altri 2 saranno realizzati nel prossimo futuro. La prioritaria funzione del Dispacciamento in termine di sicurezza è di assicurare l'intervento tempestivo, in ogni punto della rete, sia con il telecomando degli impianti, sia attraverso l'utilizzo del personale specializzato presente nei centri operativi CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

34 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 34 di 54 distribuiti su tutto il territorio nazionale prontamente attivati poiché reperibili 24 ore su 24. Sistema di telecontrollo L'evoluzione della tecnologia elettromeccanica nel campo della strumentazione e della trasmissione dati ha consentito la realizzazione di sistemi di telecontrollo e di sistemi di comando a distanza su impianti industriali. Lo sviluppo parallelo di sistemi di controllo atti a segnalare a distanza qualsiasi grandezza misurata e di sistemi di comando che consentono l'azionamento a distanza di apparecchiature, permette oggi la realizzazione di sistemi di telecontrollo altamente affidabili e, quindi, la gestione a distanza di impianti non presidiati. In particolare: i sistemi di controllo a distanza sono stati adottati al fine di disporre dei valori istantanei delle variabili relative ai gasdotti ed altri impianti da essi derivati e, conseguentemente, di avere informazioni in tempo reale, sulle eventuali variazioni dei parametri di esercizio dell'intero sistema di trasporto gas; i sistemi di comando sono stati adottati al fine di effettuare sia variazioni di grandezze controllate sia l'isolamento di tronchi di gasdotti e/o l'intercettazione parziale o totale di impianti. Al fine di gestire, in modo ottimale, una realtà complessa ed in continua evoluzione quale la rete gasdotti, la Snam Rete Gas ha realizzato un sistema di telecontrollo in grado di assolvere la duplice funzione di garantire la sicurezza e di consentire l'esercizio degli impianti. In particolare la Snam Rete Gas ha sviluppato: telecontrolli di sicurezza, che consentono il sezionamento in tronchi dei gasdotti; telecontrolli di esercizio, che consentono di ottimizzare il trasporto e la distribuzione del gas in funzione delle importazioni e della produzione nazionale. Come già detto, il Dispacciamento provvede alla gestione della rete gasdotti direttamente da S. Donato Milanese. Sulla base dei valori delle variabili in arrivo dagli impianti, esso è in grado di controllare e modificare le condizioni di trasporto e distribuzione del gas nella rete e/o di intervenire, mettendo in sicurezza la rete, a fronte di valori anomali delle variabili in arrivo. Il controllo viene effettuato da sistemi informatici che provvedono: all'acquisizione dei valori delle variabili e della condizione di stato delle valvole di intercettazione proveniente da ogni punto di linea telecontrollato; alla segnalazione e stampa di eventuali valori anomali rispetto a quelli di riferimento. Sul quadro sinottico sono visualizzati: i valori delle variabili (pressione e portata); le segnalazioni relative allo stato delle valvole (aperta-chiusa-in movimento); gli allarmi per le situazioni anomale. Ogni operatore, tramite terminale, è in grado di effettuare: CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

35 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 35 di 54 telecomandi per l'apertura e chiusura di valvole di linea e dei nodi di smistamento gas; telecomandi per la variazione della pressione e portata di impianti di riduzione della pressione. Il collegamento tra il Dispacciamento e gli impianti è realizzato mediante una rete di trasmissione ponti radio e cavo posato con il gasdotto, consentendo in tal modo una doppia via di trasmissione. Organizzazioni periferiche: CENTRI Dal punto di vista organizzativo le sedi periferiche, tra gli altri compiti, svolgono le seguenti attività: gli assetti della rete dal punto di vista dell'esercizio; il mantenimento in norma degli impianti; l'elaborazione e l'aggiornamento dei programmi di manutenzione per il controllo e la sicurezza degli impianti. I Centri di manutenzione svolgono attività prevalentemente operative nel territorio e sono essenzialmente preposti alla sorveglianza ed alla manutenzione di gasdotti che vengono costantemente integrati ed aggiornati con i nuovi impianti che entrano in esercizio. 7.2 Esercizio, sorveglianza dei tracciati e manutenzione Terminata la fase di realizzazione e di collaudo dell opera, il metanodotto è messo in esercizio. La funzione di coordinare e controllare le attività riguardanti il trasporto del gas naturale tramite condotte è affidata a unità organizzative sia centralizzate che distribuite sul territorio. Le unità centralizzate sono competenti per tutte le attività tecniche, di pianificazione e controllo finalizzate alla gestione della linea e degli impianti; alle unità territoriali sono demandate le attività di sorveglianza e manutenzione della rete. Queste unità sono strutturate su tre livelli: Distretti, Esercizio e Centri. Le attività di sorveglianza sono svolte dai "Centri" Snam Rete Gas, secondo programmi eseguiti con frequenze diversificate, in relazione alla tipologia della rete ed a seconda che questa sia collocata in zone urbane, in zone extraurbane di probabile espansione ed in zone sicuramente extraurbane. Il controllo linea" viene effettuato con automezzo o a piedi (nei tratti di montagna di difficile accesso). L'attività consiste nel percorrere il tracciato delle condotte o traguardare da posizioni idonee per rilevare: la regolarità delle condizioni di interramento delle condotte; la funzionalità e la buona conservazione dei manufatti, della segnaletica, ecc.; CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

36 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 36 di 54 eventuali azioni di terzi che possano interessare le condotte e le aree di rispetto. Il controllo linea può essere eseguito anche con mezzo aereo (elicottero). Di norma tale tipologia di controllo è prevista su gasdotti dorsali di primaria importanza, in zone sicuramente extraurbane e, particolarmente, su metanodotti posti in zone dove il controllo da terra risulti difficoltoso. Per tutti i gasdotti, a fronte di esigenze particolari (es. tracciati in zone interessate da movimenti di terra rilevanti o da lavori agricoli particolari), vengono attuate ispezioni da terra aggiuntive a quelle pianificate. I Centri assicurano inoltre le attività di manutenzione ordinaria pianificata e straordinaria degli apparati meccanici e della strumentazione costituenti gli impianti, delle opere accessorie e delle infrastrutture con particolare riguardo: alla manutenzione pianificata degli impianti posti lungo le linee; al controllo pianificato degli attraversamenti in subalveo di corsi d'acqua o al controllo degli stessi al verificarsi di eventi straordinari; alla manutenzione delle strade di accesso agli impianti Snam Rete Gas. Un ulteriore compito delle unità periferiche consiste negli interventi di assistenza tecnica e di coordinamento finalizzati alla salvaguardia dell integrità della condotta al verificarsi di situazioni particolari quali ad esempio lavori ed azioni di terzi dentro e fuori dalla fascia asservita che possono rappresentare pericolo per la condotta (attraversamenti con altri servizi, sbancamenti, posa tralicci per linee elettriche, uso di esplosivi, dragaggi a monte e valle degli attraversamenti subalveo, depositi di materiali, ecc.). Controllo dello stato elettrico Per verificare, nel tempo, lo stato di protezione elettrica della condotta, viene rilevato e registrato il suo potenziale elettrico rispetto all'elettrodo di riferimento. I piani di controllo e di manutenzione Snam Rete Gas prevedono il rilievo e l'analisi dei parametri tipici (potenziale e corrente) degli impianti di protezione catodica in corrispondenza di posti di misura significativi ubicati sulla rete. La frequenza ed i tipi di controllo previsti dal piano di manutenzione vengono stabiliti in funzione della complessità della rete da proteggere e, soprattutto, dalla presenza o meno di correnti disperse da impianti terzi. Le principali operazioni sono: controllo di funzionamento di tutti gli impianti di protezione catodica; misure istantanee dei potenziali; misure registrate di potenziale e di corrente per la durata di almeno 24 ore. L'analisi e la valutazione delle misure effettuate, nonché l eventuale adeguamento degli impianti, sono affidate a figure professionali specializzate che operano a livello di unità periferiche. Eventuale controllo delle condotte a mezzo "pig" Un "pig" è un'apparecchiatura che dall'interno della condotta consente di eseguire attività di manutenzione o di controllo dello stato della stessa. A seconda della funzione per cui sono utilizzati, i pig possono essere suddivisi in due categorie principali: CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

37 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 37 di 54 pig convenzionali, che realizzano funzioni operative e/o di manutenzione della condotta; pig intelligenti o strumentali, che forniscono informazioni sulle condizioni della condotta. Pig convenzionali Sono generalmente composti da un affusto metallico e da coppelle in poliuretano che sotto la spinta del prodotto trasportato (liquido e/o gassoso), permettono lo scorrimento del pig stesso all'interno della condotta (vedi Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.). Questi pig vengono impiegati durante le fasi di riempimento e svuotamento dell'acqua del collaudo idraulico, per operazioni di pulizia, messa in esercizio e per la calibrazione della sezione della condotta stessa mediante l'installazione di dischi in alluminio. Fig. 7.2/A: Pig convenzionale impiegato nelle operazioni di collaudo idraulico e di pulizia della condotta. Pig intelligenti o strumentali Molto simili nella costruzione ai pig convenzionali, vengono definiti intelligenti o strumentati perché sono equipaggiati con particolari dispositivi atti a rilevare una serie di informazioni, localizzabili, su caratteristiche o difetti della condotta. I pig intelligenti attualmente più utilizzati sono quelli relativi al controllo della geometria della condotta ed allo spessore della condotta stessa (vedi Errore. L'origine riferimento non è stata trovata./a). CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

38 SPC. 2-LA-E-8512 Fg. 38 di 54 La conoscenza delle condizioni di integrità delle condotte è di notevole importanza nella gestione di una rete di trasporto. La sorveglianza dei tracciati sia da terra che con mezzo aereo, l effettuazione di una metodica manutenzione, la conoscenza anche particolareggiata dello stato di protezione catodica o del rivestimento della condotta ed eventuali punti strumentati della linea costituiscono già di per sé idonee garanzie di sicurezza, tanto più se combinate con le ispezioni effettuate con pig intelligenti che, come già detto, sono in grado di evidenziare e localizzare tutta una serie di informazioni sulle caratteristiche o difetti della condotta. Viene generalmente eseguita un ispezione iniziale per l'acquisizione dei dati di base, subito dopo la messa in esercizio della condotta (stato zero); i dati ottenuti potranno così essere confrontati con le successive periodiche ispezioni. Eventuali difetti vengono pertanto rilevati e controllati fino ad arrivare alla loro eliminazione mediante interventi di riparazione o di sostituzione puntuale. Fig. 7.2/B: Pig strumentale per il controllo della geometria e dello spessore della condotta. 7.3 Durata dell opera ed ipotesi di ripristino dopo la dismissione La durata di un gasdotto è in funzione del sussistere dei requisiti tecnici e strategici che ne hanno motivato la realizzazione. I parametri tecnici sono continuamente tenuti sotto controllo tramite l'effettuazione delle operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, le quali garantiscono che il trasporto del gas avvenga in condizioni di sicurezza. Qualora invece Snam Rete Gas valuti non più utilizzabili per il trasporto del metano la tubazione ed i relativi impianti, essi vengono messi fuori esercizio. In questo caso la messa fuori esercizio della condotta consiste nel mettere in atto le seguenti operazioni: bonificare la linea; CENT.MDT.GG.GEN.965 REV. TECHNIP ITALY S.p.A ROMA - Viale Castello della Magliana, 68 File dati: LA-E-8512_r.doc

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