Modulo 5.2 Direttiva PED

Documenti analoghi
TÜV Italia S.r.l. divisione : Industrie Services

11. APPARECCHI A PRESSIONE

Gli obblighi del datore di lavoro per la messa in servizio e l utilizzo delle attrezzature

NCONTRO TECNICO GRATUITO. Ing. Matteo Pettenuzzo

ATTREZZATURE A PRESSIONE

La Direttiva PED 2014/68/UE Attrezzature ed insiemi a pressione. Caldogno, 12 luglio Applicazione: dal 1 giugno 2015

Norme tecniche per attrezzature a pressione 1

Nuova Direttiva Apparecchi a Pressione 2014/68/UE. Relatore: Ing. Francesco Pertusati

La Direttiva 2014/68/UE (PED)

Direttiva PED 97/23/CE

DIRETTIVA PED (Pressure Equipment Directive) Direttiva 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione

Direttiva di Prodotto - 94/9 CE

PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER LA DIRETTIVA 2014/68/UE (PED)

MARCATURA CE DIRETTIVA 97/23 PED

INDICE. Premessa... 13

I.D.E.E. S.r.l. La direttiva PED e le sue implicazioni sugli impianti frigoriferi e di condizionamento

con il contributo attrezzature e insiemi a pressione (PED) GUIDA PRATICA

Realizzazione. PED Pressure Equipment Directive Consolidato 2018

PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER LA DIRETTIVA 2014/68/UE (PED)

ELENCO NOMRATIVE VIGENTI SULLA DIRETTIVA ATEX

DIFFERENZE SOSTANZIALI Introdotte dalla RACCOLTA R edizione 2009 rispetto all edizione 1982

"Gestione delle scadenze delle verifiche periodiche GPL/CNG"

Direttiva Europea ATEX 99/92/CE

LA CONFORMITA ALLE DIRETTIVE TECNICHE COMUNITARIE

Revamping: dalle specifiche contrattuali alla messa in servizio e collaudo

Relazione Tecnica Specialistica : progetto rete idrica antincendio

La Direttiva 97/23/CE (PED)

EUROFINS PRODUCT TESTING ITALY

AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE DEL LAZIO. AULA MAGNA VIA SAREDO, ROMA 12 dicembre 2007

Requisiti delle pistole di soffiaggio e dei raccordi per aria compressa per l'esame del tipo secondo LSPro

INDIVIDUAZIONE DEI PRODOTTI E RELATIVE NORME ARMONIZZATE DI RIFERIMENTO

Guida all applicazione della direttiva macchine 2006/42/CE

CONTROLLO E MANUTENZIONE IMPIANTI A GASOLIO OLTRE 35 kw (da UNI 8364) {PRIVATE } {PRIVATE }Scheda indicativa del rapporto di controllo

Uso sicuro delle macchine alimentari

Università IUAV di Venezia S.B.D. BIBLIOTECA CENTRALE

Estintori portatili e carrellati costruiti ed eserciti in conformità alle direttive PED e nuova TPED

Direttiva PED : dalla 97/23/CE alla Nuova 2014/68/UE

PANORAMICA SULLA DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE

Modulo 0.5: Richiami di componentistica. Scambiatori di calore

ALLEGATO 2 alla d.g.r. 3/10/16, n. 5656

Valutazione del rischio esplosione

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

SCHEDA PER IL TRASPORTO STRADALE DI MERCI PERICOLOSE ADR. MATERIA: UN 1203 BENZINA (classe 3: LIQUIDI INFIAMMABILI) CLASSIFICAZIONE ADR

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE. Decreto 5 marzo 2007 (GU 21 marzo 2007, n. 67)

MEZZI MOBILI DI ESTINZIONE INCENDI RETI DI IDRANTI IMPIANTI AUTOMATICI DI INCENDIO

DN 15 1/ DN 20 3/ DN DN / DN / DN 50 2

IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL MINISTRO DELL INTERNO

UNI Relatore: Collini Gianluca Vice presidente Consulente Impianti Fumari

ATEX 94/9/CE -Tutti i rischi di esplosione Qualsiasi Qualsiasi componente componente con con potenziale potenziale sorgente sorgente di di innesco inn

Direttiva PED e nuova filosofia del controllo: dal sistema autorizzativo al sistema certificativo.

Cisterne. Cisterne: tipologie, riempimento e revisioni. Davide Italia Air Liquide Italia Service srl

Ordinanza sulla sicurezza delle attrezzature a pressione

CANNE FUMARIE: NORMATIVA E DECRETI LEGGE

Procedura aggiornamento FTC

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE PIANO REGIONALE PER LA QUALITÀ DELL'ARIA AMBIENTE PRQA MIGLIORIAMO L'ARIA CHE RESPIRIAMO

SERBATOI GPL PER INSTALLAZIONE DA ESTERNO

La norma UNI 11528:2014 centrali termiche a gas La norma UNI 8723:2010 ospitalità professionale La Circolare del Min. Int.

Sommario. Guida al capitolato 2 Dati tecnici 4 Descrizione e installazione 6 Aspirazione aria e scarico fumi 8 Accessori 9

PORTATA TERMICA UGUALE O SUPERIORE A 35 kw RAPPORTO TECNICO DI CONTROLLO e MANUTENZIONE IMPIANTI A GAS LINEE GUIDA INDICATIVE (DA UNI 10435)

SATOR AMBIENTE LA DIRETTIVA MACCHINE

Esercitazione: Dimensionamento di una valvola termostatica

La Direttiva 97/23/CE e la Nuova Direttiva 2014/68/UE. Una panoramica sul NLF New Legislative Framework

RID 2017 nuove informazioni

Ing. Luigi Giudice. Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco 18/12/2014 1

Indice 2. RIFERIMENTI NORMATIVI 4 3. CARATTERISTICHE DELL IMPIANTO 4 4. CRITERI DI DIMENSIONAMENTO 5 5. VERIFICHE, COLLAUDO E CERTIFICAZIONI 8

Il regolamento (CE) n 303/2008 della commissione europea indica esplicitamente gli argomenti del test di certificazione, suddivisi per categorie.

RIDART SRL Sede operativa : Via Adua Gazzada Schianno VA Tel Via A. da Brescia, 2

Milano 27 novembre 2012

Camera di Commercio di Verona 14 aprile Relatore Gabriele Lualdi

Gli impianti di climatizzazione e la direttiva PED. ing.a.tenga*

Disciplinare di Sicurezza MACCHINE PER LA PROTEZIONE DELLE COLTURE. Irroratrici a barre trainate

Dipartimento Territoriale di Palermo

La certificazione ATEX. Nota informativa

Dichiarazione di prestazione nr K350

La Sicurezza nei lavori in presenza di rischio elettrico

SAFAP 2012, Napoli giugno ISBN

PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER LE ATTIVITÀ DI ISPEZIONE AI SENSI DEL D.P.R. 462/01

Norme tecniche per imbarcazioni sportive, imbarcazioni sportive parzialmente completate e componenti

CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO

Generatore di calore a gasolio MAXY

Sicurezza nella pneumatica ed elettropneumatica

Valvole rompivuoto VB14 e VB21 Istruzioni di installazione e manutenzione

LE NOVITA DELLA NORMA UNI 7129/15

RAF 35 SOTTOCENTRALE MURALE

Esame a vista Esame a vista

MACCHINE E IMPIANTI PER LA TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI

UNITA TERMINALI GAS MEDICALI

TITOLO III - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81

Modulo 0.3: Richiami di componentistica. Scaricatori di condensa

IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PER IL SETTORE

SERBATOI GPL PER INSTALLAZIONE DA INTERRO

La Norma Tecnica CEN/TS : 2008 per la sicurezza antincendio con sistemi water mist

MACCHINE E IMPIANTI PER LA TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI D.Lgs 81/08 smi, DM 10/03/98 TU in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro

DAL D.P.R. 547/55. AL NUOVO DLgs 81/08

Modulo 3. Impianti di trasporto in sospensione fluida

Corso di aggiornamento RSPP aziende edili. Lezione: Aggiornamento tecnico del rischio chimico

MINI POMPE A DOPPIA MEMBRANA PER ARIA E GAS

PriMus-C. E' disponibile l'aggiornamento del 10/01/2012, che riguarda i seguenti documenti:

DM.11 aprile 2011 Prima verifica periodica attrezzature a pressione Allegato II punto 4.1.2

Transcript:

Corso di Impianti Meccanici Laurea Magistrale Modulo 5.2 Direttiva PED Prof. Ing. Cesare Saccani Prof. Ing. Augusto Bianchini Dott. Ing. Marco Pellegrini Ing. Alessandro Guzzini Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna Viale Risorgimento 2, 40136, Bologna Italy 1

Agenda Generalità sulla direttiva PED Direttiva PED: esempio applicativo 2

Generalità sulla direttiva PED Introduzione alla direttiva PED In caso di rottura i sistemi in pressione possono provocare la morte di persone e gravi danni agli oggetti presenti nelle vicinanze. È dunque necessario individuare quali siano i criteri da rispettare per poter immettere sul mercato ed utilizzare in sicurezza un apparecchiatura in pressione. La Direttiva 97/23/CE, meglio nota come Direttiva PED (Pressure Equipment Directive), traccia l iter tecnico-procedurale per la realizzazione di apparecchi in pressione, coinvolgendo Fabbricanti, Organismi Notificati, Utenti, Stati Membri e CEN (Comitato Europeo di Normazione). Tale direttiva, recepita in Italia con il D.Lgs del 25/02/2000 n 93 ed è entrata in vigore obbligatoriamente il 29/05/2002. La Direttiva 2014/68/UE ha sostituito la precedente e si compone di 52 articoli e VI allegati. 3

Requisiti essenziali da soddisfare (Allegato 1) Il cuore della PED è l Allegato n 1 nel quale vengono indicati i Requisiti Essenziali di Sicurezza (RES) a cui si devono attenere i fabbricanti di componenti in pressione che ricadono nel campo di definizione. Analisi dei rischi (Par.1): il costruttore deve preoccuparsi del presente e del futuro dell apparecchio (dal trasporto al cliente fino al suo smaltimento a fine vita). Una volta individuati i rischi connessi, il fabbricante deve rispettare i Requisiti Essenziali di Sicurezza (RES) pertinenti atti a garantire la sicurezza durante l utilizzo: Individuazione dei rischi dalla presenza di un fluido in pressione Analisi dei carichi presenti in esercizio e durante le prove; Influenza del tipo di esercizio prevedibile; Valutazione dei modi di cedimento Analisi delle conseguenza Generalità sulla direttiva PED Identificazione dei RES applicabili al fine della riduzione o eliminazione dei rischi. 4

Requisiti essenziali da soddisfare (Allegato 1) Individuazione degli altri rischi presenti Generalità sulla direttiva PED Superamento dei limiti massimi di temperatura e pressione durante l esercizio; Valutazione dei modi di cedimento Analisi delle conseguenza Identificazione dei RES applicabili al fine della mitigazione dei rischi non eliminabili. Per rendere cosciente il cliente dei rischi connessi con l acquisto del prodotto, il produttore deve fornire istruzioni per l installazione, l uso e la sua manutenzione. In questa documentazione si devono evidenziare quali siano i comportamenti non corretti da evitare durante il funzionamento e si deve rendere consapevole il cliente sui rischi residui presenti e le misure da intraprendere per attenuarli. 5

Generalità sulla direttiva PED Requisiti essenziali da soddisfare (Allegato 1) Progettazione (Par.2): noti i rischi presenti, la progettazione delle attrezzature a pressione per gli scopi PED deve essere effettuata tenendo conto di tutti i fattori pertinenti al fine di garantire la sicurezza per tutta la vita del prodotto. Resistenza adeguata Esercizio in conduzione di sicurezza Mezzi di ispezione Mezzi di scarico e sfiato Corrosione e aggressioni chimiche Usura Disposizioni per il carico e lo scarico Protezioni contro i limiti ammissibili Accessori di sicurezza Incendio dall esterno La PED non è un codice di calcolo! La progettazione deve essere supportata da calcoli, seguendo le norme nazionali e internazionali, e da prove sperimentali. 6

Requisiti essenziali da soddisfare (Allegato 1) Fabbricazione (Par.3): Procedure Verifica finale Marcatura e/o etichettatura Istruzioni operative Materiali (Par. 4) Requisiti particolari Generalità sulla direttiva PED Attrezzature a pressione a focolare Tubazioni Requisiti particolari espressi in cifre Sollecitazioni ammissibili e coefficienti di giunzione Dispositivi di limitazione della pressione Pressione di prova idraulica Caratteristiche dei materiali 7

Applicazione della PED Generalità sulla direttiva PED «La PED si applica alla progettazione, fabbricazione e alla valutazione di conformità delle attrezzature in pressione e degli insiemi sottoposti ad una pressione massima ammissibile, PS, superiore a 0,5 bar g, qualunque sia il materiale utilizzato, il fluido contenuto e il volume disponibile». Tale direttiva identifica una metodologia per la classificazione delle attrezzatture e degli insiemi in pressione in base al loro grado di pericolo che è legato all energia immagazzinata (calcolabile come prodotto fra pressione e volume contenuto). La classificazione viene effettuata in classi di pericolosità crescente: Esclusione dalla direttiva; Corretta prassi costruttiva (art. 3 Comma 3); Classe I, II, III, IV. In particolare se l analisi porta ad identificare una classe fra la I e la IV il costruttore è obbligato ad emettere la Dichiarazione di Conformità ed apporre il marchio CE che per le classi II, III e IV viene autorizzata da un Organismo Notificato (O.N.). 8

Classificazione delle attrezzature a pressione L iter da seguire per ottenere la marcatura CE dipende dalla categoria dell attrezzattura. Per Individuare la categoria occorre definire per ciascuna attrezzatura le seguenti informazioni: 1. Tipologia Generalità sulla direttiva PED Recipiente: è un alloggiamento progettato e costruito per contenere fluidi pressurizzati; I recipienti si suddividono in due categorie: Lettera A Lettera B Attrezzature a pressione a focolare o altro tipo di riscaldamento, con rischio di surriscaldamento, destinate alla generazione di vapore o acqua surriscaldata a temperatura superiore a 110 C 9

Generalità sulla direttiva PED Classificazione delle attrezzature a pressione Tubazioni: componenti di una conduttura destinati al trasporto dei fluidi inseriti in un sistema a pressione. Accessori a pressione: dispositivi responsabili della regolazione o intercettazione del processo (per esempio valvole a sfera, a saracinesca, etc.). Sono dispositivi aventi funzione di servizio e i cui alloggiamenti sono sottoposti a pressione. Tali accessori devono essere progettati per essere: Affidabili e adatti all uso previsto. Essere conformi ai principi di progettazione adeguata e affidabile. Il sistema complessivo deve risultare FAIL SAFE e ridondato. 10

Generalità sulla direttiva PED Classificazione delle attrezzature a pressione Accessori di sicurezza: dispositivi destinati alla protezione delle attrezzature a pressione contro il superamento dei limiti identificati in fase di progetto. Si distinguono in diretti (valvole di sicurezza e dischi a rottura) e indiretti (pressostati, termostati, etc.) Le valvole di sicurezza, considerate accessori di sicurezza, sono sempre classificate nella categoria più a rischio, ossia la IV. Per i sistemi indiretti (dispositivi di limitazione che attivano i sistemi di regolazione o che chiudono e disattivano l attrezzatura) si ha la seguente distinzione: Dispositivi di limitazione della pressione: tali dispositivi devono essere scelti in modo che la pressione non superi in permanenza la pressione massima ammissibile PS; è tuttavia ammesso un picco di pressione di breve durata pari al 10%; Dispositivi di controllo della temperatura: questi dispositivi devono avere un tempo di risposta adeguato sotto il profilo della sicurezza e coerente con le funzioni di misurazione. 11

Generalità sulla direttiva PED Classificazione delle attrezzatture a pressione Alcuni componenti, che per caratteristiche proprie rientrerebbero nella Direttiva, sono esclusi esplicitamente: Condotte per trasporto di sostanze da/a impianto; Reti dell acqua; Termosifoni e tubi negli impianti di riscaldamento ad acqua calda; Turbine, motori a combustione interna, macchine a vapore, turbine a vapore, turbogeneratori, compressori, pompe e attuatori per i quali la pressione non costituisce un fattore significativo di progettazione; Attrezzature a pressione coperte da altre direttive (84/525/EEC, 84/526/EEC, 84/527/EEC); Attrezzature per uso nucleare che possono provocare un caso di guasto emissioni di radioattività; Recipienti destinati al trasporto o distribuzione di bevande aventi PSxV<500 bargl e PS<7 barg. 12

Generalità sulla direttiva PED Classificazione delle attrezzature a pressione 2. Stato fisico e pericolosità del fluido Per fluidi si intendono i gas, i liquidi e i vapori allo stato puro nonché le loro miscele. Un fluido può inoltre contenere una sospensione di solidi; la distinzione è però effettuata fra gas e liquidi. Nel caso un recipiente sia costituito da più camere, esso viene classificato nella categoria più elevata di ciascuna delle singole camere. Se una camera contiene più fluidi, viene classificata in base al fluido che comporta la categoria più elevata. I fluidi sono suddivisi in due gruppi a seconda della loro pericolosità per l uomo e per l ambiente. GRUPPO 1 Fluidi pericolosi Esplosivi Infiammabili Tossici Comburenti GRUPPO 2 Fluidi non pericolosi Tutti quelli che non rientrano nel gruppo 1 13

Generalità sulla direttiva PED Classificazione delle attrezzature a pressione 3. Pressione massima ammissibile e tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile (TS). 4. Volume o dimensione nominale dell attrezzatura. In funzione dei parametri identificati sono definite 9 tabelle (Allegato 2) per l identificazione delle rispettive categorie di rischio. A seconda della tipologia di attrezzatura, della natura del fluido e della pericolosità si sceglie una delle 9 tabelle. Dopodiché nota la pressione massima ammissibile e le dimensiona si entra nel grafico e si identifica la categoria di appartenenza. Fluidi Recipienti Tubazioni GAS Liquidi Gruppo 1 Tabella 1 Tabella 6 Gruppo 2 Tabella 2 Tabella 7 Gruppo 1 Tabella 3 Tabella 8 Gruppo 2 Tabella 4 Tabella 9 Caldaie Tabella 5 Accessori di sicurezza Tabella 4 Accessori a pressione Da tabella pertinente secondo direttiva PED (tabelle valide per le tubazioni) 14

Tabella 1 Generalità sulla direttiva PED Dati di partenza: pressione massima ammissibile e volume contenuto; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria. 15

Tabella 2 Generalità sulla direttiva PED Dati di partenza: pressione massima ammissibile e volume contenuto; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria. 16

Tabella 3 Generalità sulla direttiva PED Dati di partenza: pressione massima ammissibile e volume contenuto; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria. 17

Tabella 4 Generalità sulla direttiva PED Dati di partenza: pressione massima ammissibile e volume contenuto; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria. 18

Tabella 5 Generalità sulla direttiva PED Dati di partenza: pressione massima ammissibile e volume contenuto; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria. 19

Tabella 6 Generalità sulla direttiva PED Dati di partenza: pressione massima ammissibile e il diametro nominale (DN) della condotta; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria. 20

Tabella 7 Generalità sulla direttiva PED Dati di partenza: pressione massima ammissibile e il diametro nominale (DN) della condotta; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria. 21

Tabella 8 Generalità sulla direttiva PED Dati di partenza: pressione massima ammissibile e il diametro nominale (DN) della condotta; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria. 22

Tabella 9 Generalità sulla direttiva PED Dati di partenza: pressione massima ammissibile e il diametro nominale (DN) della condotta; in funzione di questi due parametri si identifica la categoria. 23

Categoria di rischio Generalità sulla direttiva PED Dopo aver classificato l attrezzatura in pressione in funzione della categoria, la direttiva attribuisce al fabbricante la possibilità di scegliere la procedura (modulo) più consona alle proprie esigenze e strategie per poter apporre la marcatura CE al componente. Il fabbricante può scegliere di applicare una delle procedure previste per una categoria superiore, se esistente. Categorie Moduli 1 A 2 A1 D1 E1 3 B1+D B1+F B+E B+C1 H 4 B+D B+F G H1 Nel caso il fabbricante produca e commercializzi attrezzattura a pressione non conformi ai RES o non sottoposti a procedure di valutazione della conformità è punibile: Categoria 1: da 7.750 a 46.500 euro; Categoria 2: arresto fino a 6 mesi o ammenda da 9.300 a 15.500 euro; Categoria 3: arresto da 5 a 12 mesi o ammenda da 9.300 a 15.500 euro; Categoria 4: arresto da 9 a 36 mesi o ammenda da 9.300 a 15.500 euro. 24

Marcatura CE Generalità sulla direttiva PED Scelto il modulo o la combinazione dei moduli di valutazione della conformità fra quelli ammessi per la categoria individuata, il fabbricante deve: 1. Fabbricare in conformità al progetto, predisponendo un Fascicolo Tecnico comprensivo di Progettazione, Costruzione, Ispezione e Prove, Dispositivi di Sicurezza e Materiali; 2. Redigere la dichiarazione di conformità al termine della fase di valutazione e apporre la marcatura CE seguita dal numero identificativo dell Organismo Notificato che ha partecipato alla fase di controllo. Per gli insiemi occorre un ulteriore fase di Valutazione Globale della conformità 25

Agenda Generalità sulla direttiva PED Direttiva PED: esempio applicativo 26

Esercitazione 1 Esempio applicativo Si consideri un assieme costituito da una pompa che preleva GPL da un serbatoio interrato e lo invia ad un separatore di vapore sovrastato da un cuscino di vapore dello stesso gas; da questo il GPL viene inviato alle utenze. Dati: Pressione massima ammissibile separatore, PS: 25 barg; Tensione di vapore (60 C) = 7 barg; Tubazione DN 25; Volume separatore: 4 litri. 27

Esercitazione 1 Esempio applicativo a) Ogni singolo elemento deve essere valutato singolarmente. Nella tabella sono riportati i principali dati di progetto per ciascuno: Apparecchiatura Tipologia PS [bar g] V [L] DN PS x V o PS x DN Tabella Categoria Pompa NO PED - - - - - - Separatore di vapore Recipiente 25 4-100?? Valvola di intercettazione Accessorio a pressione 25-25 625?? Valvola di sicurezza Accessorio di sicurezza - - - - NA 4 Valvola servo-comandata Accessorio di sicurezza - - - - NA 4 Tubazioni Tubazione 25-25 625?? 28

Esercitazione 1 Esempio applicativo Separatore di vapore 1. PS = 25 barg > 0,5 barg. Il separatore è un accessorio a pressione e rientra nelle PED. 2. Tipologia: Il separatore è da considerarsi come un recipiente a pressione. 3. L apparecchiatura contiene un liquido sovrastato dal suo vapore ma TV > 0,5 barg: si considera il fluido come gas. 4. L apparecchiatura contiene un fluido pericoloso: gruppo 1. Si deve usare la tabella 1!!! 29

Esercitazione 1 Esempio applicativo Tabella 1: come si vede l attrezzatura è di categoria 2 PS=25 bar V=4 lt 30

Esercitazione 1 Esempio applicativo Valvola di intercettazione 1. Poiché PS > 0,5 barg, la valvola è un accessorio a pressione e rientra nelle PED. 2. Tipologia: La valvola a farfalla è da considerarsi come una tubazione. 3. L apparecchiatura contiene un liquido con TV > 0,5 barg: si considera il fluido come gas. 4. L apparecchiatura contiene un fluido pericoloso: gruppo 1. Si deve usare la tabella 6!!! Fluidi Recipienti Tubazioni Gruppo 1 Tabella 1 Tabella 6 GAS Gruppo 2 Tabella 2 Tabella 7 Liquidi Gruppo 1 Tabella 3 Tabella 8 Si deve usare la tabella 6!!! Gruppo 2 Tabella 4 Tabella 9 31

Esercitazione 1 Esempio applicativo Tabella 6: come si vede per l attrezzatura si deve usare l Articolo 3, comma 3. PS=25 bar DN25 32

Articolo 3, comma 3 Esempio applicativo Nel caso l attrezzatura a pressione o l insieme ricada in tale campo: 1. Devono essere progettati e fabbricati secondo una corretta prassi costruttiva della nazione di costruzione; 2. Devono essere corredati di istruzioni per l uso e recare marcature che consentono di individuare il fabbricante e i parametri d uso (pressione, temperatura, capacità, fluido, etc.); 3. Non devono ottemperare ai requisiti essenziali; 4. Non devono recare la marcatura CE; 5. Godono del beneficio della libera circolazione in Europa. Casi particolari: Gli estintori portatili e le bombole per apparecchi respiratori ricadenti in tale campo di applicabilità devono tuttavia essere classificati almeno in categoria 2; le pentole a pressione sono soggette ad una procedura di verifica effettuata per la categoria 3. 33

Esercitazione 1 Esempio applicativo Tubazioni 1. Poiché PS > 0,5 barg, le tubazioni rientrano nelle PED. 2. Tipologia: Tubazione. 3. La tubazione contiene un liquido con TV > 0,5 barg: si considera il fluido come gas. 4. La tubazione contiene un fluido pericoloso: gruppo 1. GAS Liquid i Si deve usare la tabella 6!!! Fluidi Recipienti Tubazioni Gruppo 1 Tabella 1 Tabella 6 Gruppo 2 Tabella 2 Tabella 7 Gruppo 1 Tabella 3 Tabella 8 Si deve usare la tabella 6!!! Gruppo 2 Tabella 4 Tabella 9 34

Esercitazione 1 Esempio applicativo Tabella 6: come si vede per l attrezzatura si deve usare l Articolo 3, comma 3. PS=25 bar DN25 35

Esercitazione 1 Esempio applicativo b) Conclusioni Apparecchiatura Tipologia PS [barg] V [L] DN PS x V o PS x DN Tabella Categoria Pompa NO PED - - - - - - Separatore di vapore Recipiente 25 4-100 1 2 Valvola di intercettazione Accessorio a pressione 25-25 625 6 Articolo 3 comma 3 Valvola di sicurezza Accessorio di sicurezza - - - - NA 4 Valvola servocomandata Accessorio di sicurezza - - - - NA 4 Tubazioni Tubazione 25-25 625 6 Articolo 3 comma 3 L insieme è di categoria 2. Non si tiene conto degli accessori di sicurezza nella definizione della categoria del sistema. 36

Corso di Impianti Meccanici Laurea Magistrale Modulo 5.2 Direttiva PED Prof. Ing. Cesare Saccani Prof. Ing. Augusto Bianchini Dott. Ing. Marco Pellegrini Ing. Alessandro Guzzini Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna Viale Risorgimento 2, 40136, Bologna Italy 37