LE UNIONI DI COMUNI E IL RIFORMISMO MUNICIPALE: L ESPERIENZA DELL UNIONE BASSA ROMAGNA

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Un nuovo modello di sviluppo e di governo del territorio per uscire dalla crisi Proposte di Laboratorio urbano Bologna, 13 gennaio 2012 LE UNIONI DI COMUNI E IL RIFORMISMO MUNICIPALE: L ESPERIENZA DELL UNIONE BASSA ROMAGNA

Negli ultimi anni nelle realtà più vivaci degli enti locali italiani si ragiona sempre più spesso di Europa, percependo che è la via maestra per uscire da questo momento di profonda crisi. I nuovi orientamenti europei in tema di politica di coesione territoriale privilegiano un approccio bottom up, che valorizzi le capacità delle regioni di mettere a sistema politica e parti sociali per individuare progetti condivisi di sviluppo territoriale. L approccio place-based parte dai potenziali di trasformazione del territorio costruendo ipotesi circa le possibilità di integrazione tra attori, risorse, problemi e opportunità, nella prospettiva di migliorare la qualità della vita urbana e di contribuire a potenziare il sistema economico dell'area individuando una comune visione di futuro fatta di strategie concordate, territorialmente coerenti e sinergiche per l'insieme delle comunità.

Il luogo non è un territorio identificato da confini amministrativi o da criteri funzionali. Luogo è un territorio all interno del quale omogeneità o interdipendenze creano opportunità, minacce o possibilità di sviluppo comuni, ossia più forti all interno dei propri confini che a cavallo dei confini stessi. Unitamente al modello place-based europeo i territori sono indotti ad una visione omogenea da altri orientamenti quali: -Il federalismo che accentuerà le responsabilità della politica locale rispetto alla crescita -Il riordino istituzionale che vede nelle unioni di comuni lo spazio per le politiche di crescita locale

L'ultima decisiva spinta al riformismo municipale viene dal patto di stabilità e dal blocco del turn-over del personale dipendente. Come ripetono sindaci e assessori, quella camicia di forza messa anche a chi non se la merita sta rendendo ingestibile e improgrammabile l'attività degli enti locali condannando le città ad un progressivo impoverimento della qualità urbana e dei servizi essenziali, con l'unico effetto positivo di accelerare il passaggio alle politiche di area vasta territoriale rendendo impalpabili gli effetti delle ultime resistenze di campanile e di rocca.

L'Unione Bassa Romagna, composta dai comuni di Lugo, Bagnacavallo, Alfonsine, Massa Lombarda, Conselice, Fusignano, Cotignola, Sant'Agata sul Santerno e Bagnara di Romagna con una popolazione totale di 105.000 abitanti, costituisce un esempio interessante di riformismo municipale che ha espresso un lavoro di coordinamento elaborando assieme sia il Piano Strutturale che il Regolamento Urbanistico Edilizio redatto in forma condivisa con le associazioni economiche e sociali e gli ordini professionali attraverso decine di incontri e scambi di idee.

Questo lavoro politico e tecnico ha costituito la prima ossatura in relazione ai temi territoriali del Piano Strategico dell Unione, approvato all inizio del 2011, che si occupa degli obiettivi complessivi dell'unione cercando soluzioni compatibili con le norme di controllo della finanza locale. Il progetto di riorganizzazione dell'area programmazione territoriale che ha visto dal primo maggio 2011 l'unificazione in capo all'unione del personale e dei servizi al territorio dei 9 Comuni ha avuto come riferimento le leggi regionali dell'emilia Romagna che già da alcuni anni orientavano verso forme di gestione unitaria delle scelte e dei servizi.

L'unione Bassa Romagna dopo aver effettuato un'analisi della qualità del lavoro, della produttività e delle performance dei singoli comuni durante il 2010, si è data una organizzazione amministrativa strutturata che si avvantaggia delle professionalità presenti nei Comuni.

La L.R. 20/00 e la L.R. 31/02 hanno introdotto elementi di innovazione con finalità di gestione territoriale e di semplificazione amministrativa. Queste leggi hanno tracciato una strada chiara: negli ultimi dieci anni molto è stato fatto per traghettare la funzione di pianificazione e la gestione dell attività edilizia dalla dimensione atomizzata del Comune a quella di insiemi di enti locali che perseguono la sostenibilità, la semplificazione, la trasparenza nonché la partecipazione del processo edilizio. LESS IS MORE (M. Van der Rohe)

Nello specifico dopo aver effettuato l analisi dello stato di fatto è stato possibile definire degli obiettivi:

1 -Mantenere il processo decisionale dei temi territoriali articolato e decentrato: ossia definire un organizzazione funzionale che preveda una significativa presenza sul territorio, perché le giunte e gli assessori competenti possano sempre raffrontarsi direttamente ai responsabili della produzione dei servizi

2 - Favorire la cooperazione tra gli enti, valorizzare la concertazione con le forze economiche e sociali nella definizione delle scelte di programmazione e pianificazione promuovendo la partecipazione dei cittadini

3 -Supportare il SUAP: l organizzazione del servizio edilizia e ambiente per ciò che concerne le attività produttive deve essere di completo supporto al SUAP che è impegnato fin dall inizio della sua attività a garantire tempi rapidi e certi agli imprenditori che intendono investire sul territorio

4 -Migliorare l efficienza del servizio per la maggior parte dei Comuni e mantenere i livelli di performance dove già alti, attraverso la riduzione dei tempi di istruttoria delle pratiche e la semplificazione dei procedimenti amministrativi, garantendo la trasparenza e il contraddittorio

5 -Ridurre i costi complessivi di personale aumentando la specializzazione degli operatori mettendo in rete le migliori professionalità del territorio, aumentandone produttività e specializzazione e mantenendo al contempo la flessibilità di impiego

6 -Aumentare la qualità della tutela dell ambiente e dei beni culturali attraverso un miglioramento della pianificazione territoriale e del controllo del territorio per un efficace ed efficiente sistema di programmazione e pianificazione che operi per il risparmio delle risorse territoriali, ambientali ed energetiche al fine del benessere economico, sociale e civile della popolazione, senza pregiudizio per la qualità della vita delle future generazioni e per la tutela del patrimonio di valore storico-architettonico

7 -Incentivare l uso razionale dell energia e l utilizzo di fonti rinnovabili attraverso un forte orientamento dell'attività edilizia e degli investimenti

8 -Migliorare la qualità edilizia attraverso la previsione di requisiti prestazionali delle opere, volti ad assicurare la sicurezza, l igiene e la fruibilità delle nuove costruzioni, nonché la gestione in forma associata della Commissione per la Qualità Architettonica ed il paesaggio

Inoltre è utile sottolineare come la forma unificata dei servizi tecnici: - favorisce la costante innovazione tecnologica supportata dal Sistema Informativo territoriale tesa alla semplificazione e all unificazione dei procedimenti e dei rapporti con i cittadini e al miglioramento dell attività di programmazione

- permette di fare le scelte migliori perché ponderate a scala territoriale più ampia

- costituisce massa critica che aiuta ad intercettare risorse, investimenti e finanziamenti

- facilita il monitoraggio e la programmazione dei pagamenti, degli incassi e degli investimenti e in generale facilita tutte le intersezioni con la gestione dei servizi finanziari, appena unificati dall Unione

Questi processi riorganizzativi che prevedono il passaggio di funzioni relative alla gestione del territorio, hanno un punto sensibile nella definizione del servizio che deve essere reso ai singoli Comuni. Nel modello organizzativo che la Bassa Romagna sta sperimentando, viene mantenuta la presenza fisica nel Comune di un responsabile individuato da ogni singola amministrazione con percentuali di tempo lavoro variabile dal 20 a 50% in relazione alla organizzazione degli enti. Il fine è garantire la consulenza, l assistenza in attività di negoziazione, il confronto e il supporto alle fasi di auditing che possono essere richieste dagli amministratori, in particolare per ciò che riguarda le relazioni con stakeholders e cittadini. La figura del responsabile dell unità territoriale, area tendenzialmente coincidente con il Comune, confluisce nello staff dei responsabili, luogo in cui si coordina la gestione del settore

Lo sportello ai cittadini e la consulenza tecnica sono garantiti sia centralizzati a Lugo sede dell'unione che sul territorio dei singoli Comuni, replicando sostanzialmente un modello già sperimentato e risultato idoneo ad ottenere un alto grado di efficienza e di gradimento per i cittadini e i tecnici. Ai cittadini si propone il servizio nel Comune di appartenenza e ai tecnici, che abitualmente lavorano per clienti residenti in più comuni dell Unione, si da la possibilità di fruire della consulenza per più pratiche nello stesso luogo. La presenza dei tecnici del settore programmazione territoriale nei comuni nelle giornate di sportello costituisce un momento di confronto utile per gli amministratori che lo richiedano per approfondire la conoscenza di singole pratiche.

Un nuovo modello di sviluppo e di governo del territorio per uscire dalla crisi Proposte di Laboratorio urbano Bologna, 13 gennaio 2012 GRAZIE DELL ATTENZIONE