REGIONE PIEMONTE Direzione Coesione Sociale Settore Promozione e sviluppo dell imprenditorialità, cooperazione e pari opportunità per tutti L ESPERIENZA DELLA REGIONE PIEMONTE IN MATERIA DI INCLUSIONE DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA E TRATTA 1 L inclusione socio-lavorativa con il FSE PERIODO 2000-2006 Pari opportunità per genere Donne svantaggiate 2007-2010 Vittime di tratta Pari opportunità in senso ampio 2011-2013 Attuazione di politiche di pari opportunità e non discriminazione nel lavoro, vittime violenza, tratta e grave sfruttamento persone a rischio o vittime di discriminazione per Etnia, Età, Religione, Disabilità, Genere, Orientamento sessuale 2
Programmazione 2000/2006: INNOVATIVITA /BUONA PRATICA Metodologia di lavoro di rete (partnership) Centralità di una figura principale di riferimento per le destinatarie 3 Il percorso integrato Attività individuale (bilancio professionale, analisi proprie competenze, ripresa degli elementi caratterizzanti il profilo professionale (orientamento) e centratura sull esperienza di inserimento lavorativo) Attività di gruppo informazioni relative al MdL, rete di servizi dedicati, strumenti: CV, colloquio, ricerca attiva partecipata, metodi e strumenti condivisi e validati dal gruppo attività specialistiche attività di empowerment attività formative INTRECCIO TRA ATTIVITA di GRUPPO e INDIVIDUALI con l obiettivo di preparare la persona all incontro con l azienda e alla ricerca autonoma di lavoro al raggiungimento della propria autonomia Inserimento lavorativo accompagnamento e tutoraggio all interno dell esperienza di tirocinio accompagnamento al lavoro successivo al tirocinio 4
BANDO REGIONALE 2011/2013 Percorsi integrati personalizzati Realizzazione di percorsi integrati personalizzati per coniugare azioni di motivazione ed empowerment con una vasta gamma di servizi di formazione orientativa e tirocini di inserimento lavorativo adeguati alle capacità ed aspettative delle destinatarie 5 BANDO REGIONALE 2011/2013 RELATIVO ALLA CHIAMATA DI PROGETTI PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI FINALIZZATI A FAVORIRE L INCLUSIONE LAVORATIVA DELLE VITTIME DI VIOLENZA, GRAVE SFRUTTAMENTO E TRATTA ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DI PERCORSI INTEGRATI DI INSERIMENTO SOCIO- LAVORATIVO E IL RACCORDO E COORDINAMENTO DEI SOGGETTI ATTUATORI PERIODO 2011/2013 IN ATTUAZIONE DELL ATTO DI INDIRIZZO APPROVATO CON D.G.R. N. 120-3022 DEL 28/11/2011 ------------------ Pagina web di riferimento: http://www.regione.piemonte.it/lavoro/pari/interventi.htm 6
DGR 28 novembre 2011, n. 120-3022 POR-FSE 2007/2013 Ob. 2 - Asse II. Atto di indirizzo per la realizzazione di azioni per l'inclusione socio-lavorativa di persone particolarmente svantaggiate e a rischio o vittime di discriminazione e per l'inserimento qualificato e reinserimento al lavoro di donne giovani e adulte. AZIONE 1 BANDO REGIONALE DONNE VITTIME DI VIOLENZA/TRATTA AZIONE 2 AZIONE 3 TRASF. PROVINCE TRASF. PROVINCE PERSONE DISCRIMINATE DONNE GIOVANI E ADULTE 7 Il territorio I PROGETTI SUL TERRITORIO 17 PROGETTI APPROVATI E FINANZIATI 1 5 1 2 2 1 1 4 8
BANDO REGIONALE 2011/2013 Dati generali sul Bando Regionale ( ) Importo totale finanziato 2.874.034,00 secondo finanziamento 1.374.034 primo finanziamento 1.500.000 17 PROGETTI 311 DESTINATARIE FINALI 9 BANDO REGIONALE 2011/2013 Dati generali sul Bando Regionale ( ) Importo totale finanziato 2.874.034,00 Incentivo alla partecipazione (38%) 1.093.390,00 10
Soggetti pubblici: BANDO REGIONALE 2011/2013 Dati generali ATS (tipologia partner) Enti Locali (22%) Altri enti pubblici (2,5%) Consorzi socio assistenziali (18,5%) = 43% Soggetti privati: Agenzie formative (11%) Imprese, coop., coop. soc (14%) Associazioni/ onlus (19%) Associazioni di categoria (12%) Organizz. Sindacali (1%) = 57% 11 BANDO REGIONALE 2011/2013 Dati generali ATS 17 ATS 122 PARTNERS 7% Associazioni art. 18 28 % Centri Antiviolenza- Enti gestori 16% Agenzie accredit. orient 49% altro 12
BANDO REGIONALE 2011/2013 Destinatarie Donne vittime di violenza, grave sfruttamento e tratta, anche inserite in percorsi di uscita dalla prostituzione (ex art. 18 D.Lgs. 286/1998) 13 BANDO REGIONALE 2011/2013 66% vittime di violenza DESTINATARIE (tipologia) 34% vittime di grave sfruttamento e/o tratta Vittime di tratta e di violenza Vittime di violenza 14
Destinatarie 277 DESTINATARIE INIZIALI 311 DESTINATARIE COINVOLTE 94 (31%)VITTIME DI GRAVE SFRUTTAMENTE E/O TRATTA 217 (69%) VITTIME DI VIOLENZA 15 Distribuzione destinatarie sul territorio 311 DESTINATARIE COINVOLTE 20 Vittime di tratta e di violenza Vittime di violenza 90 66 22 34 39 20 20 16
Destinatarie vittime di violenza 217 DESTINATARIE VITTIME DI VIOLENZA (DI CUI 91 STRANIERE) 61 34 16 22 29 33 6 16 17 Destinatarie vittime di tratta e/o di grave sfruttamento 94 DESTINATARIE VITTIME DI TRATTA E/O DI GRAVE SFRUTTAMENTO 29 32 14 4 1 10 4 18
Destinatarie per classi di età (%) 25 Prevalentemente vittime di tratta e/o grave sfruttamento 20 15 10 5 0 classi di età 18-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60 e oltre 19 Destinatarie per titolo di studio (%) 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Nessun titolo e licenza elementare Licenza media Qualifica professionale Diploma professionale Diploma di scuola secondaria superiore Laurea o altro titolo di livello terziario Non disponibile 20
Destinatarie per nazionalità 60 50 40 40% 52% 30 20 10 8% 0 ITALIA ALTRO STATO COMUNITARIO STATO EXTRA- COMUNITARIO 21 Destinatarie di nazionalità italiana (provenienza) 7% 22
Destinatarie di nazionalità comunitaria non italiana (%) REPUBBLICA CECA 5% ROMANIA 74% POLONIA GERMANIA BULGARIA 5% 5% 11% 0 10 20 30 40 50 60 70 80 23 Destinatarie di nazionalità extra comunitaria ALTRI PAESI (17%) REPUBBLICA DOMINICANA ALBANIA 4% 6% NIGERIA 51% MAROCCO 22% 0 10 20 30 40 50 60 24
Destinatarie vittime di tratta (provenienza) BENIN (1%) 97% AFRICA COSTA D'AVORIO (1%) GHANA (1%) MAROCCO (1%) NIGERIA (93%) 3% EUROPA ALBANIA (1%) ROMANIA (2%) 25 BANDO REGIONALE 2011/2013 Altre attività previste dal Bando Proposta sperimentale di attività propedeutiche ai percorsi formativi per l autoimpiego e il microcredito Raccordo e coordinamento tra soggetti attuatori dei progetti per sostenere e consolidare reti territoriali a sostegno delle vittime 26
BANDO REGIONALE 2011/2013 Ruolo determinante dei Centri per l impiego raccordo per le attività di orientamento e sostegno all inserimento lavorativo previo tirocinio; considerano le esigenze di conciliazione e responsabilità familiare delle destinatarie e l opportunità di utilizzo di strumenti quali il voucher di conciliazione, gestiti mediante trasferimenti di risorse alle Province. 27 BANDO REGIONALE 2011/2013 Attività dei progetti PERCORSO PERSONALIZZATO DI ORIENTAMENTO MAX 180 ORE PER DEST. + MAX 40% BACK OFFICE TIROCINIO DA 2 A 12 MESI Attività propedeutiche ai percorsi formativi per l autoimpiegoe il microcredito (facoltativa) MAX 10 ORE PER DEST. INCENTIVO ALLA PARTECIPAZIONE (530 EURO MENSILI) almeno 40 ore front-office o un mese di tirocinio INSERIMENTO LAVORATIVO PERCORSO DI MICROCREDITO 28
INSERIMENTI LAVORATIVI 330 ore di tirocinio effettuate 16 destinatarie hanno avuto un contratto dopo il tirocinio: - 11 Contratto a tempo determinato - 2 Contratto di apprendistato - 3 Contratto a tempo indeterminato 29 Percorso di approfondimento con gli Operatori/Stakeholder Raccordo e coordinamento tra soggetti attuatori dei progetti con il gruppo tecnico referenti Avvio del percorso di approfondimento Valorizzazione delle attività in corso con un lavoro comune di elaborazione e scambio di esperienze. 30
Metodologia e percorso di lavoro Workshop di avvio (12 novembre 2013) Obiettivi: - rafforzare il coinvolgimento degli operatori (stakeholder) per consolidare il raccordo tra le varie reti territoriali di partenariato; - individuare le migliori esperienze e buone pratiche da tradurre in modelli e proposte operative; - riaffermare il ruolo di regia regionale. 31 Metodologia e percorso di lavoro Workshop di avvio (12 novembre 2013) Avvio di 3 Focus group: FOCUS N. 1 - PERCORSI PERSONALIZZATI DI ACCOGLIENZA E ORIENTAMENTO FOCUS N. 2 - PERCORSI DI ACCOMPAGNAMENTO ALL'INSERIMENTO LAVORATIVO FOCUS N. 3 - AZIONI A SOSTEGNO DEL RECUPERO DELL'AUTONOMIA 32
Modalità operative Focus group Lavoro di gruppo Individuazione di un coordinatore/portavoce che ha curato il flusso di comunicazione e la relazione tra i partecipanti, Approfondimento sotto-ambiti specifici per ogni focus group Individuazione per ogni sotto-ambito di 3 criticità e 3 buone pratiche Stesura di report intermedi e finali 33 Percorso di approfondimento con gli Operatori/Stakeholder Seminario finale (10 marzo 2014) I PERCORSI PER USCIRE DALLA VIOLENZA Presentazione dei risultati del percorso di lavoro dei 3 Focus Group Testimonianze dal territorio regionale (Istituzioni, Enti, Imprese, Operatori) 34
IL MODELLO PIEMONTE FAVORIRE il raccordo tra le competenze ed esperienze del vasto insieme di soggetti pubblici e privati che operano nei diversi ambiti del territorio sistema di sinergie mediante una governance regionale garantire continuità agli interventi, con: il consolidamento e il riconoscimento di reti territoriali di partenariato, comprendenti gli Enti Locali e/o loro raggruppamenti e i diversi soggetti pubblici e privati attivi sul territorio regionale 35 I concetti-chiave: Accoglienza - Lavoro Inclusione punti imprescindibili del MODELLO PIEMONTE per il sostegno alle donne vittime di violenza, mediante percorsi personalizzati e integrati che le sostengano nel recupero dell autonomia personale, per una piena inclusione sociale che deve comprendere l inserimento o il reinserimento lavorativo 36
IL TERMINE PERCORSO complessità,molteplicità delle azioni e delle risorse coinvolte e la loro interdipendenza 37 PUNTI DI ATTENZIONE superamento del concetto di vittima per riconoscere la dignità, il coraggio, gli obiettivi e le scelte delle donne coinvolte 38
PUNTI DI ATTENZIONE superamento di una prospettiva di sola tutela con la costruzione di un percorso di uscita dalla spirale della violenza, fondato sul recupero dell autonomia personale 39 PUNTI DI ATTENZIONE superamento di un approccio parcellizzato tra i diversi servizi/settori, a favore di un approccio olistico, multidisciplinare e integrato tra le diverse politiche e interventi rivolti alle persone 40
PUNTI DI ATTENZIONE superamento della formazione volontaristica degli operatori mediante l individuazione di una figura professionale adeguatamente formata, con competenze certificate come unico interlocutore della donna, in grado di accompagnarla lungo tutto il percorso di uscita dal tunnel della violenza 41 Percorso di approfondimento con gli Operatori/Stakeholder MODELLO PIEMONTE Sistema di governance regionale per il sostegno alle vittime con l individuazione di percorsi di recupero di autonomia e inclusione sociale 3 FASI: ACCOGLIENZA E ORIENTAMENTO ACCOMPAGNAMENTO ALL INSERIMENTO LAVORATIVO RECUPERO E SOSTEGNO ALL AUTONOMIA PERSONALE 42
IL MODELLO PIEMONTE PER I PERCORSI DI USCITA DALLA VIOLENZA Il Lavoro di rete : ricerca e analisi delle risorse condivisione competenze e risorse V definizione della titolarità degli interventi integrazione dei servizi interazione tra i componenti per un sistema di reti territoriali 43 IL MODELLO PIEMONTE PER I PERCORSI DI USCITA DALLA VIOLENZA OPERATRICE SERVIZI ANTI-VIOLENZA V Figura unica di riferimento per le destinatarie V Set di competenze certificabili per una formazione specifica sul tema del contrasto alle gravi forme di violenza e su un modello condiviso di intervento 44
45 IL MODELLO PIEMONTE MODELLO DI INTERVENTO PER PAROLE CHIAVE KEY WORDS 46
Il MODELLO PIEMONTE PER PAROLE CHIAVE ACCOGLIENZA PERSONALIZZATA sostegno al recupero dell autostima personale (tecniche) mediazione culturale attività individuali e attività di gruppo alfabetizzazione linguistica elementi di cittadinanza 47 Il MODELLO PIEMONTE PER PAROLE CHIAVE SOSTENIBILITA integrazione e coordinamento tra i partner metodologia per individuazione delle destinatarie sostegno economico - esigenze anticipi spese destinatarie analisi possibilità di cofinanziamento dei progetti in fase di avvio 48
Il MODELLO PIEMONTE PER PAROLE CHIAVE ACCOMPAGNAMENTO e ORIENTAMENTO counselling orientativo accompagnamento allo sviluppo di capacità lavorative bilancio competenze e rinforzo competenze 49 Il MODELLO PIEMONTE PER PAROLE CHIAVE INSERIMENTO LAVORATIVO tutoraggio e approccio ai servizi al lavoro tirocini di inserimento lavorativo laboratori professionalizzanti e formazione sicurezza strumenti per l autoimprenditorialità, il microcredito, la cooperazione 50
Il MODELLO PIEMONTE PER PAROLE CHIAVE SICUREZZA problematiche di accesso alle case-rifugio difficoltà per l allontanamento dal violento assistenza legale 51 Il MODELLO PIEMONTE PER PAROLE CHIAVE AUTONOMIA ricerca di soluzioni di sostegno all autonomia abitativa servizi e strumenti di sostegno alla conciliazione sostegno alla genitorialità 52
CONTRO LO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO Protocollo d intesa sul rafforzamento della collaborazione interistituzionale per l analisi, la prevenzione e il contrasto al fenomeno della tratta degli esseri umani ai fini dello sfruttamento e dell intermediazione illecita della manodopera nei luoghi di lavoro in provincia di Torino 53 GRAZIE PER L ATTENZIONE! 54